Toradora (Italian):Volume1 Chapter1

From Baka-Tsuki
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C’è qualcosa in questo mondo che nessuno ha mai visto.


È morbido e dolce.


Se venisse visto, sono sicuro che tutti vorrebbero averlo,


Ed è per questo che nessuno l’ha mai visto.


Perché questo mondo l’ha nascosto davvero bene, in modo che sia difficile da ottenere.


Ma verrà un giorno in cui verrà scoperto da qualcuno,


E solo coloro che dovrebbero ottenerlo potranno trovarlo.


Questo è tutto.


Capitolo 1[edit]

“Merda!”

Sette e trenta del mattino. Era una bella giornata, e la luce era fievole nella casa, un appartamento da due stanze con cucina che si affacciava a sud in una villetta a due piani, a circa dieci minuti a piedi dalla stazione. L’affitto era di circa 80.000 yen.

“Mi arrendo! Non ci riesco!”

Una mano frustrata asciugò la condensa dallo specchio. Il bagno fatiscente era annebbiato a causa di una doccia fatta di primo mattino. Così, dopo aver pulito lo specchio, questo tornò ad appannarsi. Era inutile sfogare la rabbia sullo specchio, per quanto uno potesse essere frustrato…

“Questa roba è solo una fregatura!”

Un look dolce con una frangia morbida ̶ Lo slogan troneggiava sul’ultima rivista di moda per uomo. La frangia di Ryuuji Takasu ora era “morbida”. Come diceva l’articolo, aveva tirato la frangia, l’aveva asciugata finché non era rimasta in piedi e poi l’aveva delicatamente scostata di lato usando del gel per capelli. Si era svegliato apposta mezz’ora prima per fare in modo che i suoi capelli assomigliassero a quelli del modello e che il suo desiderio si avverasse.

Nonostante tutto, “Forse sono stato uno sciocco a credere di potermi cambiare solo cambiando la frangia.”

Demoralizzato, Ryuuji gettò nel cestino della spazzatura la rivista di moda che aveva comprato con grande coraggio. Sfortunatamente la sua scarsa mira gli fece mancare completamente l’obiettivo, e mentre la rivista si apriva cadendo, colpì il cestino e fece rovesciare tutta la spazzatura. La pagina che si era aperta diceva “Puoi ancora fare in tempo per l’inizio della scuola. Dolce o selvaggio? Il nostro viaggio nella professione del modello.”

Se fosse per me, non sarei troppo sicuro di essere interessato a fare il modello. Però, volevo cambiare.

Ma ho fallito.

Sentendosi sconfitto, Ryuuji si sciacquò le mani sotto l’acqua e si scompigliò i capelli che aveva messo in piega per così tanto tempo. Tornò ai suoi capelli lisci e scompigliati. Poi, si chinò per raccogliere la spazzatura che era finita dapperutto.

“Ah!? Che roba è questa… m… muffa… è muffa!”

Anche se aveva sempre asciugato la condensa del vapore, anche se la settimana scorsa aveva impiegato un intero giorno per pulire la muffa dalla cucina e dal bagno… Tutti i suoi sforzi erano andati a farsi benedire in quella stanza terribilmente umida. Mordendosi involontariamente le labbra, Ryuuji cercò di pulire la muffa con dei fazzoletti di carta. Ovviamente non era così facile e finì col rompere i fazzoletti.

“Dannazione, ho consumato tutto poco tempo fa. Devo comprare di nuovo qualcosa per togliere la muffa.” Per ora dovrò lasciarti lì dove sei, ma tornerò di sicuro a distruggerti, mia cara! Ryuuji diede un’occhiata alla chiazza di muffa mentre raccoglieva la spazzatura. Poi, diede una rapida passata al pavimento con degli asciugamani di carta, per pulire i capelli caduti e la polvere e per pulire la condensa del vapore dal lavandino, prima di sollevare la testa sospirando.

“Ah, già, cibo per animali. Ehi, In~ko-chan!”

“Ah…”

Una voce acuta rispose al feroce grido dello studente.

Bene, è sveglio. Dandosi di nuovo una sistemata, Ryuuji si diresse a piedi nudi nella cucina dal pavimento di legno, prese una confezione di cibo per animali e dei giornali vecchi, e si diresse verso un angolo del salotto, dove il pavimento era in tatami. Togliendo il panno che ricopriva la gabbietta per uccelli, Ryuuji salutò il suo grazioso animaletto che non aveva visto per tutta la notte.

Ora, le altre persone potrebbero anche allevare gli animali domestici in maniera differente, ma questo era il modo in cui i Takasu allevavano il loro pappagallino. Dal momento che aveva un aspetto orribile mentre dormiva, ogni mattina prima di togliere il panno che lo copriva, doveva essere sveglio.

“Buongiorno, Inko-chan.”

Un pappagallino giallo, ecco chi era Inko-chan. Come di solito, Ryuuji gli versò del cibo mentre gli parlava.

“B… buon… giorno,” sbatté gli occhi verso l’alto in maniera poco piacevole ed enigmatica, anche se comunque riuscì a rispondere in giapponese. Anche se si era appena svegliato, sembrava essere di buon umore. Era questo a renderlo carino.

“Inko-chan, prova a dire buon appetito.”

“B… buon… a… buon appetito! Buon appetito! Buon! Appetito!”

“Va bene, basta. Ora vediamo se riesci a dire quello! Prova a vedere se riesci a dire il tuo nome… forza, dì Inko-chan.”

“I… I… In… I… In… Iiii… I…” Sembrava che Inko-chan ce la stesse mettendo tutta, agitando la testa e gonfiando rapidamente il corpo, per poi sbattere le ali velocemente. “……iiiii……”

Strabuzzò gli occhi, e gli si poté intravedere la lingua grigia spuntare dal becco. Forse oggi riuscirà a farlo, pensò il suo padrone stringendo i pugni. Alla fine…

“Blegh!”

Argh… Perché gli uccelli sono così stupidi? C’è da aspettarselo con un cervello che pesa solo un grammo, sospirò Ryuuji, appallottolando i giornali sporchi. Li gettò in un sacchetto di plastica. Stava per metterlo insieme all’altra spazzatura in cucina…

“…Dove… stai… andando…”

Anche l’idiota al di là del fusuma sembrava essersi svegliata.

“Ryuu-chan, ma stai indossando l’uniforme? Perché?” chiese stancamente.

Ryuuji prese elegantemente il sacchetto della spazzatura e rispose “Sto andando a scuola. Non ti avevo già detto ieri che la scuola comincia oggi?”

“…Ah.”

Aprendo le gambe sul futon, ripeté borbottando, come se stesse per piangere, Allora, allora

“Allora, che ne sarà del… pranzo di Ya-chan? Non sento l’odore di cibo… non ne hai preparato per me?”

“No.”

“Ehhh~… Allora… che cosa farà Ya-chan… quando si sveglierà…? Non c’è niente di buono da mangiare…”

“Sarò a casa per quando ti sveglierai! Vado semplicemente alla Cerimonia di Inaugurazione dell’anno scolastico.”

“Ah… è così…”

Hee hee hee hee, sorrise mentre apriva e richiudeva le gambe, cominciando ad applaudire… con i piedi.

“Cerimonia di Inaugurazione, eh? Congratulazioni~! Questo vuol dire che Ryuu-chan sarà uno studente del secondo anno da oggi in avanti?”

“Lasciamo stare. Non ti ho già detto che non importa quanto tu sia occupata ma devi sempre toglierti il trucco prima di andare a dormire? Dato che ti sei lamentata di quanto fosse noioso, ti ho comprato apposta delle salviette per pulirti,” Ryuuji ispezionò meglio la zona, “…Ah …AH! Hai sporcato il cuscino tutto di cipria! Non riuscirò a pulirlo! Dovresti prenderti più cura della tua pelle, non sei più giovane!”

“Scusa.”

Il paio di mutandine leopardate che indossava erano completamente visibili. Mentre si alzava in piedi, il grande seno le ballonzolò, mentre qualche ciocca dei capelli biondi in disordine le si incastrò nella scollatura. Che fosse a causa dei suoi capelli ondulati o delle lunghe unghie, emanava una forte aura femminile. Ma nonostante questo, “Devo aver bevuto troppo, sono tornata solo un’ora fa. Ah~ che sonno,” sbadigliò, “Oh, già… Ho portato a casa del budino.”

Mentre sospirava, stropicciandosi gli occhi, lentamente si diresse verso il sacchetto del supermercato nell’angolo della stanza. Quell’aspetto – le sue labbra rosse che borbottavano “budino”, le sue guance paffute, e i suoi occhi grandi – caratteristiche tanto infantili non sembravano adattarsi a lei. Anche se era un po’ strana, poteva forse essere considerata ancora una bella signora.

“Huh… Ryuu-chan, non riesco a trovare il cucchiaio.”

“Forse il commesso si è dimenticato di dartelo?”

“No! Ho visto che lo metteva. È strano…”

Questa era la madre di Ryuuji Takasu, Yasuko Takasu: nome d’arte “Mirano”. Trentatré anni (anche se lei sosteneva di averne perennemente ventitré), lavorava come entraineuse nell’unico bar della città, il “Bishamontengoku”.

Yasuko rovesciò il contenuto del sacchetto e vi rovistò dentro, all’angolo del proprio futon. Il suo visino si corrucciò, “È così buio qui… Non riuscirò a trovare il cucchiaio così! Ryuu-chan, puoi scostare le tende?”

“Sono già aperte.”

“Eh~…? Ahh, vero… dato che non mi sveglio spesso a quest’ora, devo averlo dimenticato…” Nel mezzo di una stanza buia, la strana coppia madre-figlio sospirò all’unisono.

Era la finestra rivolta a sud.

Erano passati sei anni da quando si erano trasferiti in quell’appartamento. Nella piccola casa in cui vivevano i due, la loro fonte di luce naturale veniva tutta dalla finestra rivolta a sud. Dato che l’ingresso si trovava a nord e che i lati ad est e a ovest erano circondati dalle case dei vicini, solo la facciata sud aveva delle finestre. Nonostante questo, la casa era ben illuminata, specialmente al mattino. Non c’era ragione di accendere la luce dall’alba fino al tramonto, a meno che non stesse piovendo. La luce del sole illuminava generosamente Ryuuji quando, in uniforme, preparava la colazione per sé e per la madre, e Yasuko, che dormiva profondamente.

Però, tutto questo era finito l’anno precedente.

“Maledetto condominio.”

“Che razza di persone ci vive, comunque? E sbrigati ad accendere la luce!”

L’anno precedente, a pochi metri dal lato sud della sua casa, era stato costruito un lussuoso condominio di dieci piani. Di conseguenza, la luce del sole non passava più. La cosa aveva portato Ryuuji sull’orlo della follia e della frustrazione parecchie volte ̶ il bucato non si asciugava più; i tatami si allargavano a causa dell’umidità, si arricciavano ai lati e ammuffivano, e certe volte perfino si ghiacciavano. La carta da parati aveva cominciato a staccarsi, probabilmente sempre a causa dell’umidità. Non ha importanza, dato che è un appartamento in affitto, cercava di convincersi Ryuuji. Tuttavia, essendo particolarmente sensibile sul fatto di mantenere l’ordine e la pulizia, non riusciva a tollerare la cosa e a trovare un compromesso. Alzando lo sguardo verso il bianco condominio di lusso, i due poverini non potevano fare altro che rimanere, spalla a spalla, a bocca aperta.

“Hmm, non mi crea troppi problemi, dato che comunque Ya-chan dorme durante la mattina!”

“Non serve a niente lamentarsi. E poi, per questo motivo l’affitto è sceso di 5000 yen.”

Prendendo un cucchiaio dalla cucina e porgendolo a Yasuko, Ryuuji si grattò la testa e disse, “Beh, vado.” Quello non era il momento per i rapporti familiari; era quasi ora di uscire.

Indossando la sua uniforme, Ryuuji piegò il suo corpo in continua crescita e si sitemò i calzini. Mentre si assicurava di avere preso tutto, improvvisamente si accorse della flebile speranza che aveva in cuore.

Era vero, quel giorno era l’inizio di un nuovo anno scolastico. Dopo la Cerimonia d’Apertura ci sarebbe stata l’assegnazione delle classi. Anche se aveva fallito nel cambiare la propria immagine, non era abbastanza per farlo deprimere, dato che nel cuore di Ryuuji era rimasta una debole speranza. O forse era solo ansia? In ogni caso, era quel tipo di debole sentimento, anche se Ryuuji non trovava appropriato esprimerlo.

“Vado. Ricordati di chiudere la porta, e mettiti il pigiama!”

“O~k! Ah, ehi, Ryuu-chan,” Yasuko si sdraiò sul futon e addentò il cucchiaio. Cominciò a sorridere come una bambina. “Ryuu-chan oggi sembra più energico del solito! Metticela tutta! Sei uno studente del secondo anno adesso! Questa è un’area in cui Ya-chan non è mai stata, lo sai.”

Per poter far nascere Ryuuji, Yasuko aveva abbandonato la scuola superiore quando ancora era al primo anno, e non aveva idea di come fosse la vita di uno studente di seconda. Ryuuji per un attimo si sentì triste.

“…sì.”

Sorrise per un istante e sollevò la mano. Questo per ringraziare sua madre. Però, il suo gesto ben intenzionato portò a un inaspettato risultato pessimo. “KYAA!” gridò Yasuko cominciando a rotolare avanti e indietro, e finendo col pronunciare quella frase. Alla fine pronunciò quella frase!

“Ryuu-chan è coooooosì bello! Assomigli sempre più al tuo papà ora!”

“!!!”

…l’aveva detto.

Ryuuji chiuse silenziosamente la porta d’ingresso e alzò gli occhi al cielo. Roteò gli occhi mentre si sentiva risucchiato in un vortice sotto di sé. NO! Non voglio! Non voglio! Non dirlo!

Quella! Quella è l’unica cosa che non voglio sentire. Specialmente oggi.

Assomigli al tuo papà ̶ sembrava che Yasuko non comprendesse che quella frase creava un sacco di problemi a Ryuuji. Era anche la ragione per cui Ryuuji aveva comprato quel genere di riviste e aveva cercato di rendere la sua frangia “morbida”.

Uscendo di casa, Ryuuji si diresse verso la scuola, raggiungibile a piedi. Il suo volto teso sembrava contorto. Nonostante tutto, camminava a grandi passi come se stesse cavalcando il vento. Sospirando, cercò di tirarsi la frangia in modo da coprirsi gli occhi, come di sua abitudine. Infatti, l’origine dell’agonia di Ryuuji non era altro se non i suoi occhi.

Erano orribili! E non aveva niente a che vedere con la sua vista, perfetta. Era il loro aspetto; semplicemente sembravano crudeli.

L’anno precedente Ryuuji era cresciuto rapidamente, e ora aveva un aspetto virile. Anche se non era il tipo di ragazzo super-bello, non era nemmeno il secchione riservato… Ahem. In ogni caso, non aveva un brutto aspetto, anche se nessuno gliel’aveva mai detto; almeno, questo era quello che pensava Ryuuji.

Tuttavia i suoi occhi erano particolarmente crudeli, tanto da non essere motivo di scherzo. Erano di quel tipo che tende verso l’alto con il bianco che occupa la maggior parte dell’occhio mentre le pupille ne occupano una parte minima. E questo, naturalmente, solo per iniziare, il peggio doveva ancora venire. Dato che i suoi occhi erano grandi, il bianco degli stessi rifletteva costantemente una luce molto forte, pungente, mentre le sue piccole pupille si muovevano bruscamente, come se stessero per sferzare l’avversario che si trovavano di fronte, senza tenere conto delle intenzioni di Ryuuji. Erano quel tipo di occhi che di solito portano una persona a correre via a tutta velocità dopo avere avuto un contatto visivo. Ryuuji lo sapeva fin troppo bene. Infatti, quando vedeva una foto di gruppo in cui compariva anche lui, perfino lui stesso si chiedeva perplesso “Ehi, perché questo sembra così arrabbiato… Ah, ma quello sono io?”

D’altro canto, la colpa era anche in parte della sua personalità difficile. Parlava in modo grossolano, cosa che aveva in qualche modo a che fare con la sua sensibilità. Era il motivo per cui raramente scherzava o diceva qualcosa di sciocco. Forse era per quel motivo, o forse perché viveva con qualcuno come Yasuko, cosa che gli causava la perdita di qualsivoglia virtuosità e affidabilità. E, principalmente, Ryuuji andava orgoglioso di essere pragmaticamente protettivo di se stesso.

Ma, per questo motivo…

“Ta ̶ Takasu-kun…! Stai cercando di sfidare un insegnante!? Q… qualcuno! Portatemi un bastone!”

No, non volevo! Stavo solo cercando di scusarmi per essermi dimenticato di consegnare i compiti.

“M…M…M…M…Mi dispiace così tanto! Non volevo venirti addosso! È stato quel tipo a spingermi contro di te!”

E chi si arrabbierebbe per essere stato urtato alla spalla?

“Ho sentito dire che Takasu-kun ha fatto irruzione alla cerimonia di diploma di qualche altra scuola quando era alle medie, si è anche impossessato del sistema di altoparlanti!”

Smettetela di farmi sembrare un terribile delinquente!

“ ̶ Dovrò andare incontro a tutti questi fraintendimenti ancora una volta?” Ripensando a quei ricordi dolorosi, Ryuuji non poté fare altro che sospirare.

I suoi voti non erano bassi e non era mai arrivato in ritardo né mai stato assente. Non era mai stato coinvolto in litigi, tantomeno in risse. Per dirla in modo semplice, Ryuuji Takasu era semplicemente un ragazzo normale. Nonostante quello, a causa dei suoi occhi crudeli, e soltanto per quello, tutti erano giunti alla conclusione che fosse un qualche tipo di pericoloso delinquente ̶ il fatto che il suo unico parente fosse una entraineuse, portava, indirettamente, a quella conclusione.

Dopo aver trascorso un anno con i suoi compagni di classe, la maggior parte dei fraintendimenti era stata risolta. Un anno non è breve, specialmente per uno studente delle superiori. Il problema era che da quel giorno sarebbe ricominciato tutto da capo, senza menzionare che i suoi sforzi per cambiare la propria immagine avevano finito per fallire.

C’era ancora qualcosa di buono nel cambiare classe, dato che Ryuuji voleva essere nella stessa classe di una certa persona. Ma quando i suoi pensieri tornavano al tormento che avrebbe dovuto affrontare, le sue ingenue aspettative cadevano istantaneamente a pezzi. Senza menzionare la boccaccia di Yasuko. No, era sbagliato! Tutta la colpa era da attribuire al problematico codice genetico di suo padre!

“Tuo papà, eh? È in paradiso, adesso. Era davvero grande, era solito pettinarsi i capelli all’indietro con calma, le sue scarpe appuntite erano sempre lucide e portava sempre al collo una lu~unga catena d’oro quando portava un abito casual e il suo Rolex. Sotto i vestiti, portava sempre una spessa rivista.

“Perché? Quando Ya-chan gliel’ha chiesto, ha risposto ‘Così non devo preoccuparmi di venire accoltellato’. Ahhh~ Mi colpì così tanto~!”

Tutto quello a cui Ryuuji riusciva a pensare era a come Yasuko andasse in estasi quando parlava di lui, e poi c’era l’unica foto rimasta di suo padre. L’aspetto di suo padre era esattamente come Yasuko l’aveva descritto. In piedi a gambe aperte con un’aria orgogliosa, portava una piccola valigetta sotto il braccio. Indossava un abito bianco con una vistosa maglietta dal collo aperto. Sulle dita brillavano due anelli d’oro e all’orecchio portava perfino un orecchino di diamante. E poi c’era la sua faccia, sulla quale si leggeva “Stai parlando con me?”, con il mento che puntava verso la macchina fotografica. Una delle sue mani palpeggiava il seno di Yasuko, che sembrava molto più giovane di quanto fosse adesso. Sua madre, con il pancione, sorrideva allegramente. Anche suo padre sorrideva, mostrando perfino un dente d’oro.

In realtà era davvero gentile, e serio, e non avrebbe mai fatto del male a una persona qualunque, o almeno questo era quello che diceva Yasuko, ma perché mai una persona gentile e seria dovrebbe diventare un delinquente!? E chi diavolo metterebbe incinta una ragazza così giovane? E più importante ancora, quegli occhi… Se qualcuno veniva fissato da quegli occhi affilati, consegnava in fretta il proprio portafoglio sperando che non succedesse nient’altro di brutto. Quegli occhi venivano usati proprio per quello: estorsione violenta. E tuttavia quei cosi ora erano sulla sua faccia. Ryuuji improvvisamente rabbrividì. Anche se la pensava in quel modo su suo padre, era ancora impossibile che nessuno lo fraintendesse!

Comunque, era possibile che suo padre fosse ancora vivo. Secondo le parole di Yasuko, per aiutare un suo tirapiedi a scappare, era stato picchiato a sangue e gettato sul fondo del porto di Yokohama. Tuttavia, non c’era tomba, né altare, né artefatto, né epitaffio, e neanche un corpo; non c’era traccia dell’avvenimento di un simile fatto. Certe volte Yasuko, ubriaca, diceva scherzando senza motivo “Mi chiedo che faccia farebbe Ryuu-chan se suo padre tornasse improvvisamente? Hohohoho, è solo uno scherzo!”

Mio padre probabilmente sta meditando in qualche stanza ghiacciata! Come suo figlio, semplicemente me lo sento ̶

“Ehi, Takasu! Buongiorno! È una mattina grandiosa, vero?”

Sentendo qualcuno che lo chiamava alle sue spalle, Ryuuji si voltò rapidamente e fece un cenno con la mano, “Oh, Kitamura. Buongiorno!”

Non posso farci nulla, se mi fermassi ad aspettare il mio amico, le persone penserebbero che voglio strangolarlo a morte, anche se non è così. Ryuuji fece silenziosamente quel pensiero. Essere fraintesi era inevitabile, e in caso fosse successo, avrebbe dovuto spiegarsi nella maniera più cortese possibile. Finché ci si impegnava, la gente avrebbe finito per capire. Anche se era decisamente problematico. Era l’unica cosa che potesse fare, e quindi sarebbe stata l’unica cosa da fare!

Osservando il cielo azzurro, la luce intensa del sole fece strabuzzare gli occhi a Ryuuji. Quella sarebbe stata una giornata piacevole, non c’era vento. I fiori di ciliegio in quel periodo appassivano lentamente e delicatamente cadevano sulla testa di Ryuuji.

Ryuuji continuò a portare con sé il suo tormento e proseguì camminando nelle sue scarpe nere e lucide. Di certo il clima era ottimo per la Cerimonia d’Apertura di quel giorno.



* * *



“Whoa! Siamo nella stessa classe di Takasu, non può essere!”

“Sembra davvero minaccioso, è spaventoso!”

“E chi gli parlerà?”

“Ah, non io.”

“Perché non vai tu? Ehi! Non spingermi…!”

Dite quello che volete, ormai non mi tocca più niente.

Ryuuji entrò in classe nel modo più disinvolto possibile, ignorando gli sguardi dei suoi compagni, e sedendosi al banco rivolse loro la schiena mentre fissava un punto lontano con i suoi occhi taglienti. Bagnandosi le labbra secche, le sue gambe cominciarono ad agitarsi da sole. A chi lo osservava, sembrava un pericoloso carnivoro in cerca di una preda.

“Solita storia, eh? Pare che ci saranno ragazzi che fraintenderanno anche qui. Oh, ma dopo un po’ le cose si sistemeranno comunque! E poi ci sono io, per non parlare di un discreto numero di nostri compagni della sezione A.”

“Oh, non preoccuparti per quello, non è un problema.”

Ryuuji rispose con un sorriso al suo buon amico Yuusaku Kitamura, che anche quell’anno era in classe con lui. Onestamente, Ryuuji in quel momento era davvero di ottimo umore, ma non come un predatore che si bagna le labbra prima di saltare sulla propria preda. Se quello fosse stato il caso, non avrebbe avuto un sorriso da un orecchio all’altro e non sarebbe stato pronto a schizzare come un razzo. La ragione per cui era contento non era il suo rapporto con Kitamura. A un amico come lui, Ryuuji avrebbe semplicemente sorriso gentilmente e detto “Pare che siamo di nuovo in classe insieme, Kitamura!” No, la ragione per cui si sentiva sul punto di schizzare come un razzo era ̶

“Oh! Kitamura-kun! Siamo nella stessa classe quest’anno!”

̶ lei.

“Huh? Ah! Kushieda, anche tu sei nella sezione C?”

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“Eh!? Vuoi dire che l’hai scoperto adesso? Che crudele, potresti almeno controllare l’elenco della classe il primo giorno di scuola!”

“Colpa mia. Che coincidenza. Questo significa che avremo più tempo per discutere degli incontri del club!”

“Ahaha, hai ragione! Oh, Takasu-kun… giusto? Ti ricordi ancora di me? Sono comparsa di fronte a Kitamura di tanto in tanto,” fece una pausa.

“…”

“Ah, um, va bene se ti chiamo Takasu-kun?”

“…Ah… er…”

In quel momento era apparso un angelo. Di fronte agli occhi di Ryuuji c’era un sorriso che brillava quanto il sole, caldo come i raggi di sole che una volta splendevano attraverso la finestra a sud di casa sua, illuminando tutto a vista d’occhio. I raggi di luce erano tanto intesi al punto che Ryuuji non riuscì a tenere gli occhi aperti.

“Minori Kushieda, giusto?”

AHH! Dannazione! Ho detto le parole giuste! Ma! La sua voce aveva un suono troppo freddo. A Ryuuji venne voglia di gridare. Perché mi è uscita solo una risposta come quella? Perché non mi è venuto da dire qualcosa di meglio!?

“Wow! Ti sei ricordato del mio nome completo, sono così contenta!” Si fermò per un istante. “Oh cielo! Qualcuno mi sta chiamando di là! Devo andare, Kitamura-kun. Ci vediamo al primo incontro dell’anno dei club come studenti del secondo anno! Non dimenticartene! Takasu-kun, parliamo ancora qualche volta!”

Vedendola voltarsi, Ryuuji alzò la mano lentamente e con imbarazzo, ma era troppo tardi. Era già scomparsa.

Ha detto di essere contenta. Ha detto che parleremo ancora una volta o l’altra.

Minori Kushieda.

Ha detto di essere contenta. Ha detto che parleremo ancora una volta o l’altra.

Finalmente il suo desiderio di essere nella stessa classe di Minori Kushieda si era avverato.

Ha detto di essere contenta. Ha detto che parleremo ancora una volta o l’altra.

L’ha detto, Ha detto di essere contenta…

“Takasu?”

“ ̶ Whoa!?” Kitamura apparve improvvisamente di fronte al volto di Ryuuji, facendolo cadere dalla sedia.

“Perché stai sorridendo?”

“No, non è niente.”

“Oh davvero?” Kitamura si sistemò gli occhiali con l’anulare. Ryuuji si sentì grato nel profondo del cuore, perché Kitamura probabilmente era l’unica persona al mondo che riusciva a dire se lui stesse sorridendo o meno. C’era un’altra cosa per cui si sentiva di ringraziare Kitamura.

“…Kitamura, tu,” Ryuuji balbettò. “Come dire… Er… Sembri sempre molto rilassato quando parli con le ragazze,” la voce di Ryuuji divenne un sussurro, “come con Kushieda-san!”

“Eh? Cosa intendi?”

Le pupille al di là degli occhiali di Kitamura di dilatarono. Non stava facendo il modesto. Anzi, era sorpreso. Sembra che non se ne renda conto. Ryuuji decise di non proseguire il discorso con una persona che non avrebbe potuto capire.

La tranquilla conversazione che Kitamura aveva avuto con Kushieda pochi istanti prima era sembrata così “naturale”. No, non solo quella di un istante prima. Dall’anno precedente, Kitamura era sempre stato in grado di parlarle in modo naturale. E poi, entrambi facevano parte del club di softball! Ryuuji era sempre lì, cercando costantemente di rivolgerle un sorriso o di farsi salutare da lei, con una dedizione tale da far commuovere.

Per usare una metafora calcistica, Ryuuji era un difensore che raramente aveva possibilità di partecipare a un’azione d’attacco. Era stato anche a causa della continua presenza di Ryuuji accanto a Kitamura e all’osservare le allegre conversazioni di quest’ultimo con Kushieda che Ryuuji aveva cominciato ad accorgersi di quanto la ragazza fosse carina e del fatto che gli piacesse e che volesse diventare suo amico.

Le sue diverse espressioni allegre.

Il suo corpo delicato e quei movimenti esagerati.

I suoi sorrisi innocenti e la sua voce cristallina.

Nonostante l’aspetto intimidatorio di Ryuuji, lei era sempre riuscita a mantenere la sua solita allegria in sua presenza, anche quel giorno.

Ecco a voi Minori Kushieda.

Per piacere a Ryuuji, una ragazza avrebbe dovuto essere affascinante e brillante come i raggi del sole. Essere piena di energia e diretta per lui erano le caratteristiche più importanti di tutto il resto, ed è così che una ragazza avrebbe dovuto essere. Tuttavia ̶

“Di cosa stai parlando? Com’è possibile che io parli naturalmente alle ragazze? Dovresti ben sapere come mi chiamano!”

Ryuuji non poté fare altro che sospirare. Che invidia! Anche solo osservare il modo in cui Kitamura parlava lo faceva diventare verde dall’invidia. Kitamura continuò, “Non sono bravo con le ragazze. Penso che probabilmente non troverò mai una ragazza per il resto della vita.”

Anche se Ryuuji avrebbe voluto rispondergli con un “Non credo…”, osservando l’accecante nobiltà che si trovava davanti si rimangiò quello che stava per dire. Qualsiasi cosa avesse detto, probabilmente Kitamura non l’avrebbe mai capita. Improvvisamente, Ryuuji sentì un’ondata di depressione.

Era vero, le ragazze chiamavano Kitamura “Maruo”, come il tipico “Bravo Ragazzo” di Chibi Maruko-chan. Forse c’era una qualche somiglianza, il che spiegava quel nomignolo. Oltre a quello, aveva tante altre caratteristiche da bravo ragazzo: occhiali spessi, una personalità semplice, ottimi voti, non seguiva la moda di provarci un po’ con tutte, e aveva valori decisamente tradizionali. Quando era il caso diceva “È giusto”, era quel tipo di ragazzo capace di creare un’atmosfera allegra in classe. E, a proposito, era l’ex-rappresentante di classe, l’attuale vice-presidente del Consiglio Studentesco, e il candidato più probabile per la presidenza del club di softball. Era naturale che tutti lo prendessero in giro.

Il suo problema non era l’aspetto. No. Per essere precisi, osservandolo attentamente, si poteva scoprire che in realtà era sorprendentemente bello. Combinato con la personalità coerente all’interno e all’esterno, e l’abilità di non prendersi sul serio, non c’era assolutamente niente che non potesse piacere in lui. Quindi, anche se sosteneva di essere costantemente preso in giro dalle ragazze, non era certo perché lo odiassero.

Ah, ecco perché, comprese finalmente Ryuuji. Pensandoci bene, Kitamura era abbastanza popolare tra le ragazze, era capace di parlare naturalmente con tutte, non solo con Kushieda. Quando le ragazze lo vedevano, dicevano “Ah~ sono nella stessa classe di Maruo anche stavolta!” e Kitamura rispondeva con disinvoltura “Oh? È un problema?”

E nonostante tutto sostiene di non essere bravo con le ragazze. Non è che ne siano spaventate, come da me. Proprio mentre Ryuuji si immergeva in quei pensieri profondi, sentì qualcuno dire “Whoa, spaventoso.”

Ecco! Si ricomincia! Ryuuji si appoggiò sul banco e ignorò le voci che di tanto in tanto sentiva. Solo qualche istante prima stava fluttuando sopra la luna per essere nella stessa classe di Minori Kushieda, non gli interessava niente degli altri e di cosa pensassero di lui.

“Di sicuro è formidabile. Te l’ho detto che questo ragazzo non è normale.”

“Whoa, guarda che occhi. Se indispettisci il proprietario di quegli occhi, potresti lasciarci le penne!”

Sembrava che l’incanto si fosse spezzato. Ryuuji si accorse che i commenti maliziosi avevano cominciato ad aumentare.

Forse è meglio chiudersi in bagno finché non arriva la nuova insegnante responsabile, pensò speranzosamente Ryuuji. Gli avrebbe permesso di fare un po’ di pulizia tra i pensieri.

Così si alzò, e proprio mentre stava per uscire dalla porta, sentì qualcosa colpirgli lo stomaco. “Hmmm…?”

Ryuuji pensò di avere urtato qualcosa, ma non c’era niente di fronte a lui. Che strano. Si diede un’occhiata intorno, ma tutto quello che riusciva a vedere era ̶

Gli studenti cominciarono a commentare,

“Oh! Non ci si poteva aspettare altro da Takasu-kun; sarà lui a fare la prima mossa?”

“Che lo scontro mortale sia già cominciato? Quando ho visto l’elenco degli alunni sapevo che questa sarebbe stata una classe terribile.”

Tutto quello che Ryuuji riusciva a vedere erano i suoi compagni di classe che bisbigliavano tra di loro. Stanno parlando di me? Ma perché?

Uno dei membri della classe se ne uscì con un titolo, “Scontro tra Titani. Hmm?”

“Siamo già al gran finale.”

Tutti quanti parlavano in maniera strana. Scontro tra Titani? Gran finale? Di che diavolo stavano parlando? Ryuuji inclinò il capo cercando di capire che cosa stesse succedendo.

“Non hai nemmeno intenzione di scusarti dopo essere andato addosso a qualcuno?” Ryuuji sentì una voce molto fredda arrivare da qualche parte. Il tono strano e calmo della voce suonava come se stesse reprimendo e trattenendo una qualche emozione lì lì per esplodere. Eppure non riusciva ancora a capire da dove la voce arrivasse.

“Huh?”

L’atmosfera divenne tetra. Ryuuji diede un’occhiata a destra, non c’era nessuno; diede un’occhiata a sinistra, e anche lì non c’era nessuno; con apprensione guardò verso l’alto. Fortunosamente, non c’era nessuno nemmeno lì.

“Questo vuol dire ̶ ”

Allora arrivava davvero dal basso. Giù, proprio sotto al suo naso, ben più in basso del petto di Ryuuji, c’era una testa con dei capelli. La prima cosa a cui Ryuuji pensò era che assomigliasse a una bambola.

In ogni caso, era molto piccola. I capelli lunghi ondeggiavano dolcemente e coprivano il piccolo corpo della Tigre Tascabile. “Tigre Tascabile?”

Quel termine misterioso emerse improvvisamente tra i pensieri di Ryuuji, facendogli esclamare le parole ad alta voce senza pensarci. Probabilmente aveva sentito qualcuno bisbigliarlo nelle vicinanze.

Tigre Tascabile?

Allora significava che…

“Chi ̶”

È così che chiamano questa piccola bambolina? Anche se è abbastanza piccola da stare in tasca, perché dovrebbe essere una tigre?

“ ̶ chi hai chiamato Tigre tascabile?” Non era un momento in cui si potesse stare tanto a pensare, perché qualsiasi cosa fosse, aveva cominciato a sollevare il mento e con i suoi occhi…

“WHOA!!”

Ci vollero tre secondi. Tutto si fece silenzioso, anche se forse si trattava solo dell’immaginazione di Ryuuji. Per un istante, sembrò il vuoto creato dall’onda d’urto di un’esplosione. I rumori di sottofondo lentamente tornarono a farsi sentire. Quando se ne accorse, Ryuuji scoprì di essere caduto al suolo all’indietro. E non era solo lui, anche i pochi compagni di classe lì accanto erano stati colpiti e si lamentavano, mentre gli altri si stavano già preparando a scappare.

Che cos’era successo? Lo so già. Non è successo niente in realtà. Era solo che quella ragazza di fronte a lui ̶

“Completamente senza speranza.”

Tutto quello che si limitò a fare fu fissare Ryuuji con quei grandi occhi, niente di più.

Ecco. In pochi secondi, Ryuuji era stato sopraffatto dal timore. La sua mente si svuotò, sentì il corpo paralizzarsi semplicemente a causa dell’ insostenibile pressione che la ragazza creava. Ryuuji era stato respinto dal suo sguardo, o meglio, dall’aura che i suoi occhi emanavano, aura che l’aveva spinto al suolo.

La loro differenza era troppo grande, erano su livelli completamente differenti. Per una persona i cui occhi erano altrettanto intimidatori, Ryuuji era stato completamente sconfitto.

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Quella fu la prima volta in cui comprese cosa significasse avere uno sguardo crudele. Includeva la necessaria essenza che si porta con sé, e una ferocia non da meno; o, per essere più precisi, l’”intenzione di uccidere”.

“Hmph.” Per un paio di secondi che sembrarono un’eternità, Ryuuji percepì negli occhi della ragazza un disprezzo che non avrebbe vacillato nemmeno se fosse stata accoltellata al cuore.

“Un drago…? Che schifo.” La ragazza aprì le labbra rosse e ne sparò fuori delle parole come proiettili che portavano con loro un certo tono infantile. Le sue mani incredibilmente piccole scostarono violentemente i capelli, mentre le sue soffici ciglia nascondevano l’intenzione di uccidere. Quello sguardo ora era trasparente come gli occhi di una bambola e fissava freddamente Ryuuji.

È carina, ma è anche spaventosa. Aveva un viso pallido, capelli castani incredibilmente lunghi e piccole braccia, gambe e spalle, mentre i suoi occhi luminosi erano contornati da dolci ciglia. Era adorabile come una caramella al veleno, incantevole come un fiore che potesse uccidere solo dal profumo.

Tuttavia, mentre lo fissava, Ryuuji riusciva a vedere il predatore che fuoriusciva dagli occhi della ragazza. Certo, era tutto un’illusione, ma sembrava più vero della realtà. Il peso del predatore aveva atterrato Ryuuji e aveva ruggito con un suono che gli era rimbombato nel sangue. Il suono che aveva prodotto sembrava dire “Posso mettere al tappeto un ragazzo come te quando voglio.” Gli artigli affilati e le fauci lentamente gli si avvicinarono, emanando sete di sangue e l’odore di una bestia. Comparato con la sua piccola figura, l’illusione ben più grande che incombeva su di lui era… una tigre.

“Ah, ahh ̶ ah, ah, ahhh… è vero.” Senza rendersene conto, Ryuuji cominciò ad annuire e ad applaudire. Ecco perché la chiamano Tigre Tascabile! Mi chiedo chi le abbia dato quel nome ma ̶

“ ̶ Non è un nome splendido?”

E così adatto, sono stupito. La ragazza diede un’occhiata a Ryuuji, mormorò silenziosamente “drago”, e poi lo fissò con disdegno.

Non era difficile capire perché. A causa della caduta o forse per essere stato squarciato dalla tigre fantasma, la giacca dell’uniforme di Ryuuji ora era aperta. Sotto, indossava una maglietta dai colori vivaci “Soryuu (Il Drago Nascente)” che Yasuko aveva comprato tutta felice per lui. Non che Ryuuji avesse voluto indossare una maglietta che avrebbe causato tali fraintendimenti, ma tutti i suoi altri vestiti erano stati portati in lavanderia e non si aspettava che qualcuno potesse vedere cosa indossava sotto la giacca.

Sentendosi - per qualche motivo - imbarazzato, Ryuuji si coprì velocemente il petto, come una ragazza che fosse stata appena assalita da un malintenzionato. In quel momento, vide qualcuno avvicinarsi saltellando.

“Sei in ritardo Taiga! Hai saltato la Cerimonia d’Apertura, vero?”

“Ho dormito troppo. Comunque, sono contenta di essere nella tua stessa classe quest’anno, Minorin.”

“Sì! Anche io!”

Non era altri che Minori Kushieda. Si era rivolta alla Tigre Tascabile chiamandola direttamente “Taiga”, perfino sorridendo e accarezzandole dolcemente i capelli, mentre la Tigre Tascabile l’aveva chiamata altrettanto intimamente “Minorin”. Guardando la scena, Ryuuji cominciò a sentire i bisbigli intorno a lui.

“Quindi il primo round l’ha vinto Aisaka, la Tigre Tascabile?”

“Sembra che Takasu sia spaventoso solo in apparenza, non è un delinquente!”

“Huh? Davvero?”

“Ecco perché ha perso contro la Tigre Tascabile. E poi, lei è la maestra quando si tratta di ferocia!”

I fraintendimenti si erano risolti ben prima di quanto Ryuuji avesse immaginato, tuttavia…


* * *


La Tigre Tascabile aveva lo straordinario nome di Taiga Aisaka. La sua altezza era di un metro e quarantacinque. Taiga Aisaka e Minori Kushieda erano quelle che si sarebbero potute chiamare buone amiche. Dai vari bisbigli che Ryuuji era riuscito a sentire, si diceva che il padre della ragazza lavorasse nel mondo della malavita. C’era un’altra voce che sosteneva che suo padre in realtà fosse un maestro di karate a capo della malavita in America. E poi ce n’era un’altra che sosteneva che lei stessa fosse un’esperta di karate, ma che fosse stata cacciata dal dojo per aver attaccato il suo maestro.

Quando era arrivata a scuola, molte persone si erano lasciate trarre in inganno dalla sua bellezza e molti ragazzi si erano messi in fila per dichiararsi. Chiaramente i loro sogni erano stati spietatamente infranti quando erano stati intimiditi, morsi, fatti a pezzi… Ce n’erano alcuni che non si erano mai ripresi del tutto dopo essere stati crudelmente disprezzati dalla ragazza. Ovunque Aisaka andasse, il suo cammino era intriso del sangue degli infiniti cadaveri di studenti maschi.

C’erano parecchie brutte voci sul conto di Taiga Aisaka. Che fossero vere o meno, non c’era dubbio che lei fosse l’essere più pericoloso della scuola. Fu parecchi giorni dopo la Cerimonia d’Apertura che Ryuuji apprese queste cose.


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