Toradora (Italian):Volume1 Capitolo3

From Baka-Tsuki
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Capitolo 3[edit]

All’alba, la confusione svanì come un sogno e il mattino tornò silenzioso a casa Takasu.

Quando Ryuuji si rimise a letto, dopo l’imboscata della Tigre Tascabile, erano già le 5. Per un corpo ancora in crescita, non dormire abbastanza poteva essere doloroso. Sbadigliando vistosamente, si risvegliò e si alzò alla stessa ora del solito. C’erano ancora tante cose da fare…

Dopo essere stato in bagno, doveva dare da mangiare a Inko-chan. Come sempre, si assicurò che il pappagallo fosse completamente sveglio prima di togliere il panno che copriva la gabbia. Ma…

“Buongiorno, Inko-ch… Whoa!”

Inko-chan era a pancia in su, stecchito.

“M… ma non mi hai appena risposto!? Inko-chan!”

“…Ugh… ugh… ugh…”

…No, era ancora vivo. Era semplicemente steso sul fondo della gabbia, a una prima occhiata chiunque avrebbe pensato che fosse morto, ma sembrava che avesse solo deciso di mettersi lì. Dopo il grido di Ryuuji, si alzò frettolosamente. Per qualche motivo le sue piume sembravano arruffate, come se si sentisse davvero a disagio.

“Non so proprio che diavolo stai pensando!”

“’Giorno!”

Forse sarebbe meglio se tenessi un gatto o un cane, o qualcosa che possa comunicare telepaticamente con gli esseri umani, pensò Ryuuji mentre sostituiva la vaschetta del cibo di Inko-chan.

“…I…iii…I…In…In…In…”

Inko-chan fissò Ryuuji negli occhi, cercando di sforzarsi di capire che cosa avrebbe voluto dire. Che fosse la cosa che Ryuuji gli aveva insegnato per anni, ma che ancora non riusciva a dire?

“Che sia possibile… finalmente dirai ‘Inko-chan’? Finalmente l’hai capito!?”

Gli occhi di Ryuuji fissavano trepidanti l’interno della gabbia. Di fronte a lui Inko-chan aprì sfrontatamente le penne della coda, e poi...

“I…Idiota!”

“Dannazione!”

Swoosh! Senza pensarci, Ryuuji coprì di nuovo la gabbia. Anche se aveva un aspetto spaventoso, in realtà era davvero calmo. Se si fosse lasciato infastidire da ogni piccola cosa, si sarebbe scatenato un inferno. Con il temperamento calmo di un gentleman, andò a dare un’occhiata a Yasuko, che avrebbe dovuto già essere a letto. Aprì il fusuma

Dovrebbe stare dormendo, no? Sentendo la porta di casa aprirsi, Ryuuji scoprì che Yasuko era appena tornata.

“…Almeno è tornata, ma questo è ridicolo…”

Brontolò tra sé e sé e chiuse gli occhi.

Yasuko era così ubriaca che quando si addormentò, l’intera casa puzzava di alcool. Ma perché doveva dormire come se si fosse rotolata su se stessa e fosse finita al contrario? Ora stava dormendo con il sedere all’aria. Almeno si era messa la tuta; anche se si trattava di sua madre… No, proprio perché era sua madre doveva essere severo con lei. Secondo le idee del figlio, mostrare con noncuranza la propria biancheria intima era decisamente sbagliato. A quanto pareva, si era addormentata mentre si stava struccando. Anche se metà della faccia era pulita, l’altra era ancora piena di trucco, cosa che faceva sembrare Yasuko esattamente come il Barone Ashura. Senza contare che sembrava essere in una posizione decisamente scomoda.

Secondo le deduzioni di Ryuui, Yasuko, all’inizio, si era seduta al piccolo tavolo accanto al futon, mentre si toglieva il trucco, ma stanca si era addormentata con la faccia nel futon.

“Sono stupito che non ti sia rotta l’osso del collo… Ehi, dormi come si deve! Morirai se continuerai a dormire così!”

“…Ya… Yaya… Umm… umm… Ya…”

Parlava esattamente nello stesso modo di Inko-chan.

Riflettendo sull’intrinseca connessione tra Yauko e Inko-chan (principalmente la loro intelligenza), Ryuuji mise con delicatezza Yasuko in una posizione consona sul futon. Yasuko avrebbe voluto un letto all’occidentale. Ma con una faccia così terribile quando dormi, col cavolo che ti compro un letto!

Ryuuji prese due gelati quasi sciolti dal sacchetto del discount nell’angolo della stanza e si allontanò lentamente, chiudendo il fusuma dietro di sì. Per prima cosa, avrebbe dovuto mettere i gelati nel freezer.

Poi, avrebbe dovuto preparare la colazione e i bento per il pranzo. Guardando nel frigo…

“Ah, già, ora ricordo…”

Ryuuji strabuzzò gli occhi feroci, non per rabbia, ma per delusione.

Addio alla colazione con uova e pancetta, dato che li aveva consumati tutti per il Festival del Riso alla Cantonese. Anche il riso che aveva nel frigorifero era stato tutto consumato.

“…Sembra che per colazione ci si debba accontentare del latte; per i bento… dovranno essere semplici oggi. Come contorno sono rimaste solo delle patate.”

Senza dubbio il riso era fondamentale, così Ryuuji decise di preparare del semplice riso alla creola con patate.

Dopo aver lavato il riso, si assicurò di aver aggiunto la giusta quantità di liquore di riso, di sciroppo e di mirin, di alga konbu tagliata a pezzetti, di germogli di bambù bolliti e di funghi enokitake. Dopo avere aggiunto la giusta quantità di acqua, accese la macchina cuociriso ed ecco fatto, l’unica cosa ora era aspettare che cuocesse.

Poi, Ryuuji pelò abilmente le patate a una velocità incredibile, mise le patate in una pentola e le lasciò bollire a fuoco lento finché non rimase che poca acqua. Nel frattempo, lavò il tagliere e il coltello e mise in ordine la confusione sul tavolo di marmo della cucina. Quando l’acqua nella pentola si consumò e le patate cominciarono a emergere, aggiunse dello zucchero, del mirin, vino di riso, sciroppo, preparato per zuppa e un po’ di salsa per spaghetti. Tutto quello che ora doveva fare era lasciare che il tutto si cucinasse. Poi, avrebbe dovuto abbassare la fiamma per evitare di bruciare le patate e poi lasciare rapprendere il tutto giusto fino a poco prima di uscire. Infine avrebbe insaporito le patate con un po’ di salsa di soia. Ryuuji non aveva mai controllato effettivamente la ricetta, ma fin’ora le trovava già abbastanza buone cucinandole a quel modo.

Era passata solo mezz’ora abbondante da quando si era svegliato, quindi aveva ancora parecchio tempo. Si versò il latte in un bicchiere, poi accese la TV e si sedette sul divano.

Guardando i programmi di attualità del mattino per passare il tempo della colazione, ascoltò con attenzione le notizie sulle partite di calcio del giorno prima, mentre spolverava il tavolo. Senza rendersene conto, Ryuuji tirò a lucido il tavolino.

Dopo aver sentito che la sua squadra aveva vinto, a parte il fatto di aver avuto solo un bicchiere di latte per colazione, a Ryuuji sembrò di avere iniziato in un buon modo la mattinata. Anche se sarebbe stato ancora meglio se il sole avesse illuminato la stanza come l’anno precedente. Guardando fuori dalla finestra, Ryuuji, nel suo salotto buio, sospirò. In quel momento…

“Whoa!”

Il telefono squillò all’improvviso. Una chiamata a un’ora simile, che fosse un parente? Decidendo di non disturbare il riposo di Yasuko (dato che, dopotutto, era comunque la padrona di casa), Ryuuji si affrettò a rispondere.

“Pronto, chi parla?”

“Sei in ritardo! Che diavolo stavi facendo!?”

“…”

Riattaccò senza nemmeno pensarci.

Che cosa stavo facendo? Vivendo una vita normale, che domande. L’improvviso rimprovero fece svuotare la mente di Ryuuji per un istante. Il telefono squillò ancora, e Ryuuji rispose educatamente,

“Pronto, chi parla?”

“Mi hai appena riattaccato il telefono in faccia, vero? Vuoi che venga lì adesso e faccia casino?”

Quello sarebbe stato un problema. Ryuuji pensò velocemente a una risposta. Anche se la proprietaria non era venuta a lamentarsi, era da un po’ che Ryuuji la sentiva spazzare rumorosamente il pavimento fuori da casa. Senza dubbio lo stava aspettando per lamentarsi. Probabilmente i Takasu erano finiti sulla sua lista nera.

C’era una sola persona che poteva parlare con un tono così criminale…

“Taiga… Aisaka…”

La ragazza aveva un alter-ego criminale, la Tigre Tascabile.

“Se pensi che sia un problema allora sbrigati e vieni qui! Che cosa stai facendo? Non dirmi che hai già intenzione di rompere la promessa? Hai idea di cosa stia succedendo?”

“Promessa? Stai scherzando?”

“Non mi hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa, come un cagnolino? Hai giurato, no? Allora sbrigati e vieni qui! Tutti i giorni prima di scuola a partire da adesso!”

“…A… aspetta! La cosa di cui abbiamo parlato ieri notte, è quello a cui ti riferisci no? Quando ho detto che ti avrei aiutato, intendevo dire che ti avrei aiutato ad avvicinarti a Kitamura così da potergli parlare di più… Questo è quello che ho giurato!”

“Tsk!”

Attraverso il telefono si sentì uno schioccare di lingua seccato e infastidito.

“Sei stato tu a dire che avresti fatto qualsiasi cosa! Non mi interessa, sbrigati a venire e basta! Sai che dico davvero quando dico che lo farò… e per quello che riguarda il significato di quel ‘lo’, dovresti già saperlo.”

Sembrava che Aisaka fosse davvero di pessimo umore. La sua voce assomigliava ai lamenti dei demoni dell’inferno, e faceva vibrare la cornetta del telefono in maniera sinistra, facendo tremare le orecchie a Ryuuji. Non c’era motivo per continuare a litigare al telefono con lei, giunti a quel punto.

“…C… comunque, non importa… Verrò da te… ma… non so nemmeno dove vivi.”

“Guarda fuori dalla finestra.”

“Eh? Fuori dalla mia finestra? Non c’è niente fuori se non… WHOA!?”

Portando la cornetta attraverso il soggiorno ridicolmente stretto e guardando fuori dalla finestra, Ryuuji scorse il condominio in stile Burgeoisie. E al secondo piano dell’edificio… dalla finestra di fronte a lui…

“Cos’è quel pigiama orribile?”

Lì c’era Taiga Aisaka, con in mano un telefono di tendenza e con l’espressione imbronciata.

“Ah! S… smettila di fissarmi!”

Ryuuji, che indossava la “maglietta di lana coccolosa” (con cuoricini ovunque) di Yasuko dato che aveva freddo, si coprì frettolosamente con le mani, con aria feroce. Non era arrabbiato, ma imbarazzato.

Aisaka, con indignazione, tirò le sue costose tende.

“Come se me ne fregasse qualcosa di guardarti! Sbrigati e porta qui le tue chiappe, stupido cane!”

Con quella frase, Aisaka aveva terminato, ma Ryuuji si ricordò di avere altre cose da fare,

“Aspetta! Dammi altri dieci minuti!”

“…Perché?”

“Perché il riso alla creola per il pranzo non è ancora pronto.”

“…”

Nel silenzio dell’altra parte della cornetta, Ryuuji riuscì a malapena a sentire un fragoroso gorgoglio dello stomaco. Era troppo rumoroso per essere ignorato.

“…N… ne vorresti un po’?”

Dopo un lungo silenzio, le tende della finestra del condominio Bourgeoisie si aprirono di una decina di centimetri. Aisaka, in silenzio, annuì in direzione di Ryuuji.

Yasuko, Inko-chan e ora Aisaka.

Sembrava che ora fossero in tre, invece di due, ad aspettare che Ryuuji li nutrisse.


* * *


Quella era la prima volta che vedeva un cancello automatico.

L’atmosfera, nell’ingresso lastricato di marmo, era più fredda dell’aria al di fuori. Intorno, la zona era sinistramente silenziosa, come se Ryuuji venisse spiato da qualcuno. Di fronte a un ambiente che gli si addiceva così poco, gli occhi di Ryuuji non potevano fare altro che sembrare ancora più crudeli,mentre fissavano l’apparecchio che si trovavano di fronte. All’altezza del suo bacino, c’era un pannello di marmo con un bottone, una serratura e qualcosa che assomigliava a un interfono. Dall’altra parte c’era il cancello automatico che conduceva all’interno del condominio. Ma il cancello non si era aperto automaticamente. Alla sua destra c’era la portineria, ma un cartello diceva “Pulizie in corso”, e sembrava che non ci fosse nessuno all’interno. Come diavolo si usa questo marchingegno? Come posso entrare nella gabbia della Tigre Tascabile? Ryuuji rimase in silenzio, incerto sul da farsi, quando…

“Buon… giorno?…”

Una giovane donna uscì dal cancello e salutò Ryuuji, però osservandolo subito con sospetto, chiedendosi Chi diavolo è questa persona?

“B… buongiorno.”

Abbassando il capo con imbarazzo, Ryuuji si infilò nel cancello prima che si chiudesse. Va davvero bene che entri così? si chiese, anche se credeva che la cosa non gli avrebbe causato poi troppi problemi.

Entrò nell’ascensore e schiacciò il bottone per il secondo piano. Quando le porte si riaprirono, Ryuuji si ritrovò a fissare il corridoio coperto da un tappeto che aveva visto in precedenza in un albergo durante uno dei suoi viaggi.

La cosa fece pensare a Ryuuji, quanto sarà alto l’affitto in questo posto? …Dannazione, mi sono dimenticato di chiederle il numero dell’appartamento. Ma quel problema venne presto risolto…

Perché c’era una sola porta alla fine del corridoio… In altre parole, tutto il secondo piano del condominio Bourgeoisie era la casa di Aisaka.

“È ricca per davvero… Che la voce che suo padre sia un malvivente sia vera?”

Perso nei suoi pensieri, Ryuuji camminò nervosamente verso la porta (dato che, anche se si trattava di Aisaka, stava comunque per entrare nella casa di una ragazza), e suonò il campanello. Però, non ci fu risposta, anche dopo un paio di altri tentativi.

C’è ancora tempo prima che comincino le lezioni, ma il mio tempo non è infinito! Timidamente, cercò di aprire la porta.

Trattenne il fiato e… la porta si aprì.

“…B… buongiorno! …Aisaka! …Sono io, Takasu… Salve?”

Ryuuji sbirciò all’interno e gridò, ma ancora non ricevette risposta. Salve~! Salve~! Ryuuji entrò nell’appartamento, continuando a gridare.

“…Scusate il disturbo… P… posso entrare? Va bene?”

Ha del fegato a chiamarmi in quel modo minaccioso e poi a lasciarmi qui da solo! Cosa dovrei fare se la sua famiglia mi vedesse? Specialmente suo padre! Ryuuji ansiosamente si tolse le scarpe e camminò con i calzini lungo il pavimento in legno del corridoio.

Ryuuji, camminando, sospirò e si diede un’occhiata intorno. Tutto, sia la carta da parati bianca, il pavimento in legno pregiato e le luci riflettevano un gusto elegante, al contrario degli altri appartamenti in affitto nel vicinato. Infatti, per qualcuno con tanto interesse nell’arredamento degli interni, Ryuuji osservò con molta attenzione la porta in vetro laminato mentre l’apriva. E poi…

“Wow! …Whoa!!!”

Dapprima, osservò meravigliato, poi venne colpito da un odore davvero disgustoso.

Quello che l’aveva meravigliato era il soggiorno, che era grande almeno venti tatami. Il pavimento era coperto da un tappeto candido, e c’era un divano grigio accompagnato da un tavolo da pranzo immacolato e da sedie d’autore… Verso sud, c’era una finestra dalla quale si poteva vedere il panorama che i Takasu osservavano l’anno precedente, gli alberi del parco lì vicino. Gli utensili della cucina, dai colori sgargianti, non intaccavano in nessun modo il senso di ampiezza del soggiorno, e l’arredamento personalizzato dava al tutto un’aria elegante. A tutto questo si aggiungeva il lampadario di cristallo alla moda. La cosa strana era che c’erano sedie e divani per una sola persona.

Non sarebbe stato strano vedere cinque o sei sedie per un soggiorno così spazioso.

E poi c’era quella puzza…

“Viene da lì…?”

Veniva dalla bellissima cucina in stile europeo.

La cucina aveva un grosso lavandino in acciaio, ma era stato riempito da una pila di piatti sporchi da chissà quanto tempo. Chissà allora come sarà lo scarico? Il solo pensiero era in grado di far rabbrividire. Senza menzionare il fatto che parte dell’acciaio inossidabile sembrava opaco, dato che era coperto di…

“AAARRRGGGHHH!!!”

Muffa scura, abbastanza da tormentare una persona fino a farla svenire. Come se ne fosse stato attratto, Ryuuji vacillò verso la superficie e vi passò sopra il dito tremante. Senza bisogno di scendere nei dettagli, era vischiosa e spessa…

Inaccettabile!!!

Non posso lasciare che succeda una cosa simile! Questa è una dissacrazione della cucina! Una dissacrazione della vita! Anche se la cucina del mio piccolo appartamento è piccola e buia, almeno è pulita abbastanza da essere leccata da una persona senza che questa si ammali. Alcune persone si fanno un mazzo così per tenere la propria cucina pulita, e poi ci sono persone che hanno una cucina così bella e ben equipaggiata e , e, e, la riducono… COSI’!!!

“AISAKA~!!!”

Ryuuji schizzò fuori dalla cucina. Ho visto abbastanza! Come osa farmi vedere una cosa simile!

“A qualsiasi costo, lasciami… lasciami pulire la tua cucina!!!”

Qualcosa era impazzito nel cuore di Ryuuji.

Con i nervi a fior di pelle, corse attraverso il soggiorno come un proiettile, ma senza riuscire a trovare Aisaka. I suoi occhi, che brillavano d’eccitazione, notarono una porta scorrevole.

“Che sia questa!?”

La aprì con grande forza…

“...Ah.”

…Bingo. Ma in un certo senso, gli sembrò come se… avesse sbagliato.

Taiga Aisaka era lì.

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Di fronte a una simile vista, Ryuuji non poté fare altro che coprirsi la bocca, smettendo perfino di respirare.

Nella stanza silenziosa e dall’alto soffitto le tende coprivano la finestra rivolta a nord e dappertutto sul tappeto bianco erano sparsi vestiti morbidi gettati a caso sul pavimento dopo essere stati tolti. Nell’angolo c’erano una scrivania e una sedia anch’essi bianchi, mentre al centro della stanza c’era un letto degno di una principessa coperto da tendine di pizzo bianche che pendevano dall’alto.

Era la stanza di Aisaka.

Al centro del letto, circondata dalle tende di pizzo, c’era Taiga Aisaka. I suoi capelli lunghi erano sparsi per tutto il letto, mentre la ragazza stringeva a sé le braccia e le gambe dormendo silenziosamente.

Il suo cellulare era accanto al cuscino e al di là delle tende si poteva scorgere la casa di Ryuuji.

“…Così se ne è tornata a dormire…”

Zzzzz… Tutto quello che si poteva sentire era il respiro delicato e ritmico.

Incapace di avvicinarsi alla ragazza, Ryuuji mantenne le distanze mentre la osservava dormire…. Non che avesse voluto davvero guardarla, semplicemente non poteva escluderla dal campo visivo.

Avvolta nel largo pigiama, le sue piccole braccia e le piccole gambe sembravano ancora più minute. Solo in quel momento il suo volto rilassato sembrava cristallino come una scultura di ghiaccio, anche se era sul punto di sciogliersi. Il suo nasino, la piccola bocca lievemente socchiusa, e le sue ciglia che si stendevano verso il basso… se non fosse stato per il respiro, non si sarebbe potuto dire se fosse stata viva o meno… E Aisaka se ne dormiva tranquilla sul suo letto.

Non era perché stava osservando la sua compagna addormentata, era semplicemente uno scenario che sembrava uscito direttamente da una favola.

A Ryuuji sembrava che la ragazza assomigliasse, come ogni altra, alla Bella Addormentata. Ma scacciò in fretta quel pensiero.

…Ma lei non è una principessa.

No… era soltanto una bambola dimenticata da una principessa. I suoi occhi si sarebbero aperti una volta ripresa tra le mani, ma dato che era stata dimenticata, poteva solo rimanere lì e continuare a dormire.

La bambola dormiva nel suo letto, nella sua stanza, in quell’appartamento, eppure queste cose appartenevano alla principessa e non alla bambola. Almeno la cosa spiegava il perché fosse tutto così grande rispetto alla bambola.

Eppure Aisaka è un essere umano e questa è la sua casa… E a proposito, dov’è la sua famiglia?

Dopo avere dato un’occhiata alla stanza, Ryuuji silenziosamente socchiuse gli occhi. Una sedia, un divano… Qui non c’è nessuno a parte Aisaka, e qui dorme Aisaka, che a mala pena si limita a scuotere il capo quando le viene chiesto qualcosa sulla sua famiglia.

Ryuuji diede uno sguardo all’orologio, c’era ancora tempo prima dell’inizio delle lezioni.

Sentendo che sarebbe stato fin troppo difficile svegliarla, Ryuuji lasciò la strada senza fare rumore e chiuse la porta alle sue spalle senza emettere suono. La chiamerò se ancora non sarà sveglia quando sarà ora di andare.

Dopo essere tornato dall’altra dimensione della silenziosa stanza da letto, Ryuuji lentamente si tolse la giacca dell’uniforme e si arrotolò le maniche.

“…E sia!”

Di fronte al suo sguardo furioso c’era la cucina, estremamente viscida, e il tempo limite era di 15 minuti. La battaglia tra l’uomo e l’acciaio inossidabile sporco era cominciata.

Quando Taiga Aisaka si sveglierà, non crederà ai suoi occhi.

Anche se il lavoro non era ancora completo… Finirò il resto domani! Giurò Ryuuji a se stesso, gli utensili e il piano in acciaio alle sue spalle, che era rimasto sporco per circa sei mesi, ora era stato tirato a lucido.

Tutto quello che mancava erano il riso alla creola e la colazione con zuppa di miso istantanea.

Il contenuto era lo stesso. Anche se ne ho portato di più. Commentò Ryuuji osservando il bento pesante e ben impacchettato.

Tutto questo era stato fatto per Taiga Aisaka, che stava ancora dormendo beatamente.


* * *


“Ti ho chiamato apposta per venirmi a prendere, perché non volevo essere in ritardo, perché hai aspettato fino ad adesso? Che cosa hai fatto?”

“Che!? Non ti ho detto più volte di mangiare più in fretta? Chi era che continuava a chiedere un’altra porzione e si rifiutava di mollare la ciotola?”

“Non ti ho mai chiesto di aiutarmi, sei tu quello che ha allegramente preparato la colazione di tua spontanea volontà. Ho pensato che sarebbe stato uno spreco se non l’avessi mangiata, e quindi in realtà stavo cercando di aiutarti! Dovresti essere grato per la mia generosità!”

“Ridammi…! Ridammi quel bento!”

“E stai zitto! E allontanati, razza di cane pervertito!”

“Ma che… Ridammelo! Te lo farò restituire! Insieme alla mia gentilezza!”

“Zitto, feccia!”

“N… Non ho nessun riso alla creola avanzato per chi mi chiama feccia!”

Correndo spalla a spalla lungo la strada che portava a scuola, Ryuuji e Aisaka avevano cominciato una pericolosa guerra. Sotto le foglie verdi degli alberi ai lati della strada, non c’era nessun altro che avrebbe potuto creare più problemi agli altri al di là dei due combattenti.

Ryuuji attaccava dall’alto, cercando di prendere il bento che Aisaka teneva stretto nelle piccole mani; Aisaka, però, lo schivava abilmente sfruttando il suo piccolo corpo e scivolava su se stessa come un serpente, mantenendo le distanze da Ryuuji. Alcuni passanti innocenti, non volendo avere niente a che fare con uno studente delle superiori dall’aspetto minaccioso e da uno sguardo terrificante e una bella ragazza con un volto innocente, evitarono ogni contatto visivo.

“Come può esistere una ragazza tanto irriconoscente… È incredibile! E dopo che ho pulito la cucina per te, anche se non è ancora del tutto pulita…”

“Ti ho già detto che non ti ho mai chiesto di farlo!”

“Tu! Lasciamelo dire, sei completamente ridicola! L’acqua stagnante nel lavandino stava già puzzando… Non c’era nient’altro che viscidume e muffa nello scarico, e gli avanzi andati a male erano un’immagine dritta dall’inferno… Ma da quanto tempo l’hai lasciata così? L’appartamento puzzava da morire!”

“Per circa sei mesi.”

“Non hai davvero nessun diritto di definirti un essere umano…”

Ryuuji la indicò con il dito, mentre Aisaka rispose senza nessuna espressione, “E questo che ha a che fare con me?”, affrettandosi in avanti. Ryuuji non aveva pulito la cucina perché volesse obbedire ai suoi comandi. Semplicemente non poteva sopportare di vedere una cucina lasciata in un simile stato di caos. Voleva pulirla, voleva farla diventare bella, voleva renderla utilizzabile… Quei pensieri gli crebbero lentamente in testa e divennero inarrestabili.

“Sono… patetico?”

Mormorò tra sé e sé Ryuuji mentre inseguiva Aisaka. O, per essere precisi, dato che doveva andare a scuola, non aveva altra scelta che camminare dietro alla ragazza. Aisaka voltò lievemente il capo per osservare Ryuuji,

“Lascia stare queste cose. Non dimenticare che mi devi aiutare a scuola, quindi non cercare di scappare!”

Esclamò Aisaka, con gli occhi completamente svegli mentre sbuffava silenziosamente col piccolo naso. Che sia quello che chiamano un avvertimento? Ryuuji si affrettò e rispose,

“Ti dirò, non ho intenzione di aiutare qualcuno che mi parla in questo modo!”

Senza alcun preavviso, Ryuuji andò a sbattere contro Aisaka, che si era fermata improvvisamente, e gli aveva tirato una gomitata nello stomaco.

“Idiota! Non fermarti all’improvviso!”

Si lamentò infuriato Ryuuji al lampante disprezzo per la sua vita, ma lo sguardo di Aisaka non era affatto puntato su di lui.

“Minorin! Mi stavi aspettando di nuovo?”

“Sei in ritardo, Taiga! Hai fatto un’altra strada anche oggi?”

“…Uh!”

Un attimo prima di inciampare, Ryuuji si interruppe. Davanti ad Aisaka, all’angolo di un grande incrocio non c’era altri che Minori Kushieda.

Solo una piccola parte del suo volto era illuminata dal sole, e sorrideva innocentemente, gli occhi grandi e limpidi, mentre agitava la mano nella loro direzione. I suoi capelli erano illuminati dalla luce del mattino, mentre il vento le scostava la gonna… E poi la sua mano smise di salutare e il sorriso scomparve, e i suoi occhi si spalancarono…

“EEEHHH~…!!!??? Che…!? Impossibile! Davvero!?”

“Che c’è Minorin?”

“L… le mie orecchie…”

Minori gridò con voce acuta, mentre il suo sguardo correva velocemente da Ryuuji a Taiga che stavano andando a scuola insieme.

“E mi chiedi che c’è!? Eh, eh… C… Capisco… Non sapevo nemmeno che Taiga e Takasu-kun andassero tanto d’accordo da venire a scuola insieme come una coppietta…”

“Stai sbagliando Minorin. E poi, cosa intendo con ‘come una coppietta’?”

“Hmm…! C… come si chiama? Um, in questo tipo di situazione… Argh! Non riesco a trovare la parola esatta per descriverla! Ah sì, voi due avete ‘giurato di non separarvi mai’?!”

“No, no, no! Non abbiamo giurato di venire a scuola insieme! È… è che ci siamo incontrati laggiù!”

Ryuuji inventò istintivamente quella scusa, poi si voltò e chiese cortesemente,

“Vero, Aisaka?”

Voltando la testa, rivelò un dolce sorriso agghiacciante.

“Ah, quindi vi siete incontrati solo per caso, eh?”

“Sì, viviamo molto vicini.”

Aisaka cominciò a camminare al fianco della sua buona amica Minori. Come ho potuto farmi sfuggire una simile possibilità!? Ryuuji si affrettò per raggiungere le ragazze mentre cominciò velocemente a pensare.

Che Aisaka, sapendo che mi piace Minori, mi abbia chiamato per darmi la possibilità di andare a scuola con lei?

“Beh, allora a più tardi, Takasu-kun… Volevo invitarvi a camminare tutti insieme! Ma sembra che tu non voglia venire con noi, no? Dato che ci siamo incontrati solo per caso, no?”

In meno di tre secondi, l’immaginazione di Ryuuji venne distrutta da Aisaka, che si era voltata.

“…Ah… No, Ai, Aisaka…”

“Allora a dopo, Takasu-kun! Ah, Taiga, hai visto ieri in TV…”

Che cos’è successo? Anch’io ho guardato la TV ieri sera… … Cercando invano di chiamare le ragazze con il braccio steso in avanti, Ryuuji ricevette il suo ultimo avviso:

Non pensare nemmeno ad guadagnare più terreno di me! Smettila di essere impertinente, stupido cane!

“…Ugh…”

Aisaka sembrò dire quelle parole voltandosi per un’ultima volta e fissandolo con quello sguardo tetro e pressante.

Ryuuji era pietrificato dallo sguardo della bestia tanto piccola da essere messa in una tasca. Sembrava stare dichiarando A meno che tu non mi faccia diventare amica di Kitamura-kun, farò di tutto per allontanarti da Minorin!

Anche senza Aisaka in mezzo ai piedi, uscire con Minori era ancora un semplice sogno per lui… Perché adesso sto pensando cose così tristi all’improvviso?

No! Di questo passo, finirò ad essere il cane di Aisaka per tutta la vita. E quello era il futuro peggiore che riusciva a immaginarsi…

Osservando le figure delle due ragazze sparire lentamente, Ryuuji socchiuse serio gli occhi. E sia! Non mi sottovalutare! Per la prima volta, il disprezzo e la degradazione avevano animato lo spirito combattivo di Ryuuji.

Avvicinando Aisaka a Kitamura, non finirò per accorciare le distanze con Minori!?



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