Mahouka Koukou no Rettousei:Volume 6 Capitolo 3

From Baka-Tsuki
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Capitolo 3[edit]

Il giorno seguente, dopo la scuola.

Per ottenere la documentazione necessaria alla loro presentazione, Tatsuya andò in biblioteca.

In realtà avrebbe voluto concentrarsi sull’analisi della reliquia di classe Magatama, ma non poteva nemmeno spedirla per i preparativi della Gara di Tesi.

Nonostante il suo nome, la biblioteca era completamente digitalizzata; i tomi cartacei erano ormai una minoranza. Inoltre, gran parte dei materiali poteva essere consultato online, quindi non era necessario visitare di persona la biblioteca; il problema però era che i materiali necessari per la tesi appartenevano agli archivi ristretti, i quali non potevano essere portati fuori da essa. Mentre cercava un posto libero nei meandri dell’area di lettura, Tatsuya si imbatté in un volto familiare.


“Ma guarda, è proprio Tatsuya-kun.”

“Saegusa-senpai, sei nel bel mezzo dell’“Autunno dello Studio”? (!)


Aveva visto Mayumi l’ultima volta la settimana precedente, quindi non poteva certo dire “da quanto tempo che non ci vediamo”. Alla risposta immediata di Tatsuya Mayumi mise il broncio irritata, anche se si aspettava una simile domanda.


“Ma insomma, Tatsuya-kun… Sono una studentessa del terzo anno dopo tutto.”

“Questo lo so.”


Tatsuya rimase sconcertato da quell’affermazione fin troppo ovvia comunicata in tono grave.


“La prima cosa che viene in mente pensando agli studenti del terzo anno sono gli esami di ammissione all’università, no? Come mai non hai mai pensato che io debba prepararmi per questi esami? Ti sembro così spensierata?”


Le parole di Mayumi servirono solo a confondere Tatsuya ancora di più.


“Ma… Saegusa-senpai, non hai ricevuto la raccomandazione della scuola?”


Voti eccellenti, Presidente del Consiglio Studentesco, rinomata per la sua partecipazione e per le molte vittorie in competizioni di magia. Se non lei, chi altri sarebbe stato degno della raccomandazione?

Tuttavia, la risposta di Mayumi sorpassò le aspettative di Tatsuya.


“Ah? Non lo sai Tatsuya-kun? Ho rifiutato la raccomandazione. È una tradizione non scritta che i membri del Consiglio Studentesco rifiutino la raccomandazione.”

“È la prima volta che ne sento parlare.”

“Ogni anno, ogni scuola raccomanda dieci studenti per l’università di magia, è stato deciso così. Rispetto alle altre scuola, la nostra ha una percentuale maggiore di studenti che da l’esame di ammissione, quindi, per utilizzare il sistema delle raccomandazioni in maniera più efficiente, abbiamo deciso di comportarci così.”

“In altre parole, lasciamo che siano gli studenti più rischio a usufruire della raccomandazione, ho capito bene?”

“Quello sarebbe un po’ esagerato… ma bene o male è così.”

“Questo è…”


In un certo qual modo aveva perfettamente senso, ma Tatsuya sentì che c’era comunque qualcosa di sbagliato in quel sistema. Nonostante questi pensieri vagassero per la sua testa, Tatsuya decise di lasciar perdere dopo aver visto Mayumi che sedeva serena senza manifestare alcuna perplessità.

Vedendo che Tatsuya esitante a parlare, Mayumi piegò la testa di lato con un “Hm?” prima che la sua attenzione fosse catturata da altro.


“A proposito Tatsuya-kun, perché sei qui?"


Tatsuya fu un po’ seccato dal tono sorpreso di Mayumi (frequentava la biblioteca molto più spesso di lei), tuttavia, non c’era bisogno di insistere sul quella questione.


“Sono qui per raccogliere materiale per la Gara di Tesi.”

“Ah, è vero, sei stato selezionato per aiutare Rin-chan.”


(Aiutare, eh?)

Da un punto di vista esterno le cose probabilmente apparivano così.

Anche se era un lavoro di gruppo, a differenza di Monolith Code dove c’era la possibilità di mettere in mostra i talenti personali, non vi era modo di identificare i contributi individuali nella tesi.

Non era strano credere che tutti a parte l’autore principale fossero solo assistenti.


“…oh, stare lì in piedi a parlare potrebbe disturbare le altre persone. Vieni dentro.”


Nel dire questo, Mayumi indicò la cabina di lettura da cui era appena uscita.


“Non la stai usando tu?”


Anche se rioccupare la cabina dopo averla lasciata era contro le regole, non poteva certo restare in piedi fuori dalla porta. Perciò Tatsuya annuì senza ulteriori esitazioni.

La cabina di lettura era stata progettata inizialmente per una sola persona; in due si sarebbe stati un po’ stretti, ma in tre era impensabile. Anche se Mayumi era minuta anche per una donna, la statura di Tatsuya era sopra la media rispetto ai suoi coetanei. Nonostante non fosse particolarmente scuro di carnagione (!), le sue ampie spalle occupavano comunque molto spazio. Quindi, Tatsuya si sedette vicino al bordo della sedia, spalla a spalla con Mayumi, che si era seduta sullo sgabello di riserva.

Era da solo in una piccola stanza con una giovane e affascinante ragazza.

Tuttavia, anche in quelle condizioni Tatsuya non era eccitato né in trepidazione. A causa di esperienze passate aveva capito come comportarsi con Mayumi. (E per quanto riguarda il suo orgoglio come “bella donna”, beh, la bellezza è relativa all’osservatore).

Il fatto che Tatsuya stesse usando tranquillamente il terminale nonostante la vicinanza con lei, non rese Mayumi né ansiosa né delusa. Francamente, continuò la loro conversazione in maniera totalmente sconsiderata.


“So che è una cosa un po’ improvvisa per te, Tatsuya-kun, ma buona fortuna, ok?”

“…vero, è stata un po’ improvvisa.”


Tatsuya era stato preso un po’ alla sprovvista dalle parole apparentemente spontanee di Mayumi, che sembravano una premonizione. Ma una volta che ebbe connesso quelle parole con la conversazione precedente, riuscì ad evitare di chiede “per cosa?”.


“Ma non è una cosa di cui ti preoccuperesti, vero, Saegusa-senpai?"


Rispose senza pensarci, mentre il suo sguardo era concentrato sullo schermo.


“Può anche essere vero, ma per Rin-chan questo argomento è più importante che arrivare prima nella Gara di Tesi.”

“A proposito, senpai ti aveva chiesto di essere la sostituta?”

“Non è un argomento di cui io mi possa occupare. E poi non sono molto abile nel sostenere magie per processi complessi.”


La domanda e la risposta fornita non andavano proprio bene assieme, ma Suzune era presumibilmente conscia delle aree in cui Mayumi eccelleva, quindi probabilmente aveva tolto il suo nome dalla lista dei sostituti, dedusse Tatsuya.


“È un peccato. Rin-chan mi ha aiutato diverse volte, ma ora io non posso aiutare lei.”


Non era certo se stesse parlando tra sé e sé o con lui. Stava pensando di rassicurare Mayumi, che aveva un’espressione addolorata in viso, ma alla fine decise di sgobbare in silenzio e continuò a cercare informazioni.


“Quindi spero proprio che farai del tuo meglio, Tatsuya-kun, dato che puoi senza dubbio dare un grande aiuto a Rin-chan.”

“Ichihara-senpai ha qualche idea particolare riguardo questo argomento?”


Tatsuya fece questa domanda più per curiosità, e non perché si sentisse motivato dal suo incoraggiamento.


“Per certi versi, questo è il primo passo per realizzare il sogno di Rin-chan.”


Tatsuya non cercò di scavare più a fondo nelle parole di Mayumi; anche se Suzune aveva un sogno, di certo non aveva nulla a che fare con lui.

Tuttavia, tralasciando le idee di Tatsuya sull’argomento, Mayumi continuò:


“Innalzare la posizione sociale dei maghi. Punta a cambiarla attraverso la necessità economica, e non tramite pressioni politiche. Trasformando la magia in un aspetto indispensabile dell’economia, i maghi sarebbero davvero liberi dal loro destino di armi umanoidi. Secondo Rin-chan, la creazione di un Reattore a fusione termonucleare alimentato con una sequenza magica di Controllo Gravitazionale continua è il passaggio chiave per questo obiettivo. Questa tesi è il primo passo in quella direzione.”


Tatsuya non poté che girarsi a queste parole.

Dinnanzi ai suoi occhi sgranati anche Mayumi si ritrasse leggermente.


“Hm, cosa c’è?”

“È sbalorditivo. Non pensavo che anche Ichihara-senpai la pensasse così”

“Eh? Anche tu, Tatsuya-kun?”


In tutta onestà, Suzune e Tatsuya non potevano essere accreditati con l’idea di usare l’utilità economica per innalzare la posizione sociale dei maghi. Nonostante il numero irrisorio di sostenitori, quell’idea circolava da almeno vent’anni. L’unico particolare era che fino ad allora non vi erano stati segnali di successo.

In quel momento i maghi venivano impiegati principalmente per scopi militari.

Con la situazione globale in via di stabilizzazione, anche la mobilitazione pratica degli armamenti era diminuita.

Tuttavia, le innovazioni per i maghi (non quelle magiche) erano ancora al 90% per scopi militari.

All’avanzata attuale, tutto ciò doveva ancora cambiare.

La stragrande maggioranza delle magie per scopi domestici poteva essere sostituita da macchinari. Il controllo della temperatura e l’accelerazione fisica non potevano raggiungere gli stessi effetti della magia, ma se ristretta al livello di consumo pubblico, allora la tecnologia non magica poteva essere ancora utile. Non c’era bisogno di usare la magia. Allo stesso modo, gli automi avanzati non avevano bisogno di essere rimpiazzati da maghi. La magia non era necessaria per operare o organizzare.

Fino ad allora, nessun risultato che potesse essere ottenuto esclusivamente con la magia aveva soppiantato la versatilità della scienza moderna, quindi “usare i vantaggi economici per liberare i maghi” rimaneva una vuota frase da idealisti.

D’altra parte, nemmeno il concetto di Reattore a fusione termonucleare alimentato con una sequenza magica di Controllo Gravitazionale continua era un’idea originale del gruppo di Tatsuya.

Dopo aver giudicato che l’attivazione continua di magia di Controllo Gravitazionale per mantenere un reattore a fusione termonucleare era uno dei “Tre Grandi Enigmi della Magia Gravitazionale”, la maggior parte dei paesi sviluppati si era concentrata sullo sviluppo della tecnologia fotovoltaica e lo sfruttamento dell’energia solare, e al momento non c’erano segnali di mancanza di energia.

Coloro che riponevano le loro speranze nell’uso di un reattore a fusione termonucleare alimentato con una sequenza magica di Controllo Gravitazionale continua per innalzare la posizione sociale dei maghi, si erano praticamente estinti nella seconda metà del XXI secolo.


“Non riesco a credere di aver trovato qualcuno che condivida delle idee così radicali.”


Vedendo Tatsuya con un’espressione ammirata piuttosto che scioccata, Mayumi lo fissò per qualche ignota ragione.


“…hm, è meraviglioso. Quindi condividi gli stessi interessi di Rin-chan.”


Non solo lo sguardo, ma anche il suo tono era infastidito.


“Ah, no. Dubito fortemente che sia una questione di condivisione di interessi da parte mia e di Ichihara-senpai… La nostra metodologia è totalmente differente.”

Perché è così seccata?, pensò Tatsuya mentre le rispondeva cercando di trovare una qualche scusa.


“Ma il concetto di base è lo stesso no? Tatsuya-kun, in realtà Rin-chan è più il tuo tipo eh?

“Ha?”

“Nonostante tu abbia accanto a te una ragazza così affascinante, non sembra che tu ci voglia nemmeno provare. Beh, onee-san si scusa per avere un fisico così adolescenziale.”


Di cosa diavolo sta parlando? Questi erano gli onesti sentimenti di Tatsuya.

Anche se condividevano lo stesso argomento, ciò non garantiva che fossero compagni, ma era più probabile che ciò li rendesse rivali. Nonostante la sua statura minuta, Mayumi non aveva per niente un corpo da adolescente, anzi: aveva un fisico intrigante colmo di un fascino adulto.

C’erano troppi fraintendimenti cui doveva rimediare, ma Tatsuya non sapeva da dove iniziare.


“Non ho tendenze esibizioniste. Non farei mai nulla con una donna di fronte a tutte queste telecamere.”


Tatsuya era piuttosto confuso, e la prima risposta che gli venne in mente non sembrava essere molto adatta.


“Eh…?”


Alle parole di Tatsuya, in apparenza profonde, ma in realtà completamente spontanee e un po’ imprudenti, Mayumi iniziò ad agitarsi e il suo sguardo cominciò a vagare.

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“Bene allora, e se non ci fossero né telecamere né persone qui? Per esempio, se fossimo noi due soli in una stanza d’albergo?”

“Se è un invito a “cenare” con senpai, allora mi ci butterò senza esitare.”[1]


Con fragore, Mayumi balzò via dallo sgabello arrossendo furiosamente, e si premette al muro per allontanarsi il più possibile da Tatsuya. Vedendo questo comportamento, Tatsuya capì improvvisamente il doppio senso delle sue parole. Tuttavia, dire altro avrebbe solo peggiorato la situazione, quindi ritenne un segno di fortuna il fatto di essere riuscito a fermarsi lì. Distolse lo sguardo da Mayumi e si concentrò sulla raccolta di dati per il progetto. Mayumi, che avrebbe dovuto sentirsi minacciata dalla risposta di Tatsuya, per qualche misteriosa ragione scelse di rimanere nella cabina di lettura.


◊ ◊ ◊


Tre sere prima della consegna della tesi, Tatsuya stava ricontrollando i dati dalla sua postazione di lavoro privata, quando notò che il server casalingo era sotto attacco.

Erano attacchi simultanei da canali multipli, il che significava che non erano principianti, ma specialisti che cercavano di rubare dati dal costrutto.

Vi era una grossa possibilità che non fosse un caso, ma un attacco specifico al suo indirizzo IP, e nonostante venissero respinti continuamente, continuavano nel loro attacco.

Un gruppo piuttosto ostinato.

Sembra che dovremo cambiare indirizzo IP, si lamentò Tatsuya con un sospiro, mentre attivava il tracer.[2]

Il giorno seguente, durante la pausa pranzo Tatsuya passò nell’ufficio del consigliere scolastico.

Il suo obiettivo era ovviamente Haruka, ma l’oggetto della conversazione non era qualcosa di triviale come preoccupazioni o fantasie da adolescenti.


“…sfortunatamente, il collegamento è stato interrotto. Quindi non ho scoperto la fonte dell’attacco.”


Haruka non nascose la sua scarsa voglia di collaborare, anzi, probabilmente cercò di renderla il più evidente possibile, nonostante non fosse un atteggiamento degno di un consigliere scolastico. Tuttavia, tenendo in conto che Tatsuya era venuto a discutere di cose che non avevano nulla a che fare con la scuola o con il lavoro di consigliere, non si poteva biasimare Haruka.


“…e poi? Ti avviso subito che non sono in grado di rintracciarli nel web.”


Sentendo quella voce esasperata, Tatsuya fu sul punto di scoppiare a ridere, ma una cosa simile l’avrebbe fatta arrabbiare, quindi fece in modo da nascondere qualsiasi traccia di ilarità dal suo viso.


“Naturalmente, conosco le sue abilità, sensei, e non intendo avventurarmi in un territorio così complicato.”

“Allora cosa vuoi?”


Sul viso di Haruka comparve un’espressione diffidente.

Ogni volta che Tatsuya pareva iniziare una conversazione seria, le veniva il sospetto che avesse qualche secondo fine. Era una lezione che aveva imparato.


“Riguardo organizzazioni che di recente hanno trafficato informazioni sulla magia, c’è qualche dettaglio che può aggiungere, che rientri nel suo campo d’azione?”


Vedendo Tatsuya adottare un sorriso “amichevole” e un atteggiamento calmante, Haruka corrugò le sopracciglia con disappunto.


“Ma dico, Shiba-kun. Lo sai che devo mantenere la riservatezza, no?"

“Naturalmente.”

“………”


Le labbra di Haruka si chiusero a formare una stretta linea, e poi si fermarono.

Probabilmente voleva dire “Piccolo sfacciato…”, pensò Tatsuya.

Quanto al perché, lui stesso la pensava così.

Detto questo, non è che un tale commento gli desse fastidio.


“Dalla fine del mese scorso fino ai primi giorni di questo, diversi immigrati clandestini sono riusciti a infiltrarsi a Yokohama e dintorni.”


Con tono rassegnato, Haruka ricominciò a parlare.

Una volta ammaliati dalla dolce tentazione, fuggire dalle sue grinfie era difficile. Per coloro che lavoravano nel campo dello spionaggio, era una delle lezioni di base.

Non posso credere che ci sia cascata… il cuore di Haruka era pieno di rimpianto.


“Nonostante la polizia e la guardia costiera abbiano unito gli sforzi, non hanno ottenuto molti risultati. Allo stesso tempo, sia Maximilian che Rozen hanno subito furti.


Maximilian e Rozen erano le migliori industrie globali nella produzione dei CAD. In altre parole, l’obiettivo dei ladri erano gli impianti di produzione per i congegni magici.


“Difficile pensare che sia solo una coincidenza.”

“Al momento non c’è conferma che sia stato fatto dallo stesso gruppo. Shiba-kun, ti consiglio di non consegnare la tesi online ma di portare una copia cartacea.”


Solo le sue ultime parole furono dette con sincerità.

Haruka distolse lo sguardo e lo posò sulla cattedra, mentre Tatsuya cercava di capire le sue intenzioni.

Era il segnale che non desiderava continuare la conversazione, e Tatsuya sapeva che era meglio non insistere.

Dopo la scuola, Tatsuya si recò al quartier generale del Comitato per la Pubblica Morale, dove informò Isori dell’attacco della notte precedente.


“…quindi non c’è stata alcuna perdita.”

“Alla fine non è successo nulla di rilevante.”


Tatsuya sollevò una mano per fermare Isori, che si era alzato in piedi preoccupato, sorrise sarcasticamente e scosse la testa.

Isori era una persona che poteva trasformarsi istantaneamente in una “attraente giovane donna” cambiando semplicemente uniforme, quindi la sua eccessiva vicinanza era comunque poco confortevole.

Ovviamente, queste opinioni non potevano essere rivelate ad alta voce, quindi doveva stare attento a non indietreggiare inconsciamente.


“Da te invece è successo qualcosa, Isori-senpai?”


Isori iniziò a rispondere, prima di corrugare la fronte e abbassare la voce.


“Vuoi dire che l’obiettivo degli hacker era…”


La sua voce delicata conteneva stranamente una punta di fascino femminile.

Voci di corridoio dicevano che una volta fosse disperato per la mancanza di amici maschi, ma a quanto pare non era perché gli fosse antipatico: più che altro lo tenevano a distanza per un motivo preciso… Contrariamente alle sue parole, questi pensieri occupavano la mente di Tatsuya.


“Dato il modus operandi degli hacker, il loro obiettivo è probabilmente i file di ricerca della tesi di magia. Visto il momento, non è da escludere che questo attacco sia legato alla gara stessa.”


A dire la verità c’era un’altra ragione più probabile, ma quella era un’informazione troppo sensibile per sbandierarla in giro.

Inoltre, la prudenza non era mai troppa.

Le parole di Tatsuya fecero corrugare ancor di più la fronte di Isori, che dalla sua espressione stava pensando se tutto ciò non fosse una qualche premonizione.


“Al momento non ci sono indizi… Tuttavia, penso che dovremmo informare Ichihara-senpai di quanto successo.”

“Hai ragione.”


Tatsuya aveva già deciso di farlo, quindi annuì immediatamente alla proposta di Isori.


“Kei, scusa l’attesa~.”


La loro conversazione fu interrotta da una voce deliziata e squillante. Inutile dire che la ragazza che, senza attendere risposta, si sedette con affettazione accanto a Isori e lo prese a braccetto, era Kanon.


“Tatsuya-kun, quanto tempo che non ci vediamo.”


Con un sorriso beffardo che diceva “cosa devo fare con questa ragazza?”, arrivò anche Mari e salutò Tatsuya Anche se era dubbio che dieci giorni fossero “tanto tempo”, dopo aver considerato che fino al mese precedente si vedevano ogni giorno, c’era l’impressione che non si fossero visti da parecchio.


“È vero. È parecchio che non ci vediamo.”


Tatsuya si alzò in piedi e lasciò il suo posto a Mari.


“Oh, grazie.”


Mari non perse tempo a declinare l’offerta e si sedette sorridendo. Come sempre, è una ragazza vivace e attraente, pensò Tatsuya mentre rispondeva al ringraziamento e prendeva un’altra sedia per sedersi accanto a Mari.


“Allora Tatsuya-kun, come se la cava Kanon con le sue nuove responsabilità?”


E Mari fece immediatamente questa domanda esplosiva. Beh, era prevedibile che il precedente Capo chiedesse dell’efficacia del facente funzioni di Capo, ma con Kanon e Isori presenti, l’argomento poteva diventare imbarazzante.


“Mari nee-san!?”


D’altra parte, la vista di Kanon presa dal panico rese chiaro il ragionamento alla base di quella domanda. Davvero una piacevole relazione tra studentesse, no?


“Dato che non pattugliamo assieme, non so i particolari, ma…”


Dato il potenziale comico, Tatsuya decise di fare un po’ di scena.


“È molto ben organizzata ed è specializzata nel buttare via le cianfrusaglie non necessarie. Alle volte anche con troppo zelo.”


Tatsuya finì di parlare con un’espressione estremamente seria, e un tono senza inflessioni, mettendo a disagio sia Mari che Kanon. Mari perché era ben consapevole delle sue carenti capacità organizzative, mentre Kanon stava riflettendo sulle numerose volte in cui aveva gettato via cose da non buttare ed era stata costretta a recuperarle.

I commenti di Tatsuya non erano diretti solo a Kanon, dato che Mari riuscì benissimo a leggere tra le righe, ma Isori non aveva capito molto.

Al che, Isori rivolse un promemoria a Kanon, apparentemente in maniera solenne, ma in realtà con gentilezza.


“…nonostante le parole di Shiba-kun, anche tu Kanon hai parecchie cose da fare, no? Fare conto su di me è una cosa, ma tutto il resto è stato affibbiato a lui.”

“E va bene, non sono brava in queste cose. Credo fermamente nella divisione del lavoro.”


I capricci e il comportamento civettuolo erano totalmente diversi rispetto alla sua solita attitudine fiera (quando non c’era Isori). A questo, sia Tatsuya che Mari sogghignarono beffardamente.


“Ok, possiamo parlare di tutto il resto un’altra volta…”


Direi che è abbiamo detto abbastanza su questo discorso, pensò Tatsuya mentre girava pagina ed esortava Mari a “venire al dunque”.


“Ok, lasciamo stare. A dire la verità sono venuta a parlare della Gara di Tesi.”

“Sicurezza? Il Comitato per la Pubblica Morale è in servizio?”

“Esattamente.”


Era quantomeno strano che degli studenti facessero da “sicurezza” per attività extracurricolari, ma Tatsuya sembrava essere l’unico a sentirsi a disagio. Probabilmente perché la cosa accadeva tutti gli anni.


“Anche se ci chiamano sicurezza, non forniamo guardie per la Gara in sé; specialisti saranno inviati dall’Associazione di Magia.”


Invece di evitare la domanda, Mari rispose ancor prima che al domanda venisse posta.


“Ciò di cui voglio discutere riguarda l’assegnazione di guardie del corpo per i membri della squadra, così come guardie per sorvegliare i materiali della relazione e le attrezzature. Dopo tutto, la Gara di Tesi contiene informazioni riservate che ‘non possono essere rese note a personale non collegato alle università della magia’, questo è risaputo. Per queste ragioni, i partecipanti alla Gara sono spesso presi di mira da spie industriali.”


Tatsuya fu leggermente sorpreso da questo argomento stranamente appropriato. Anche se era tra le sue previsioni, non poté trattenere il suo sbalordimento.


“…cose del tipo hackerare il server casalingo dei partecipanti?”

“No, siamo a livello di scuola superiore dopo tutto… Anche se le si chiama spie, sono solo delle mezze calzette che cercano di fare un po’ di soldi con questo evento. Non ci sono precedenti di attacchi informatici per rubare informazioni.”


Ha perfettamente senso, pensò Tatsuya ascoltando la risposta di Mari.

Infiltrasi in una rete privata era un crimine molto grave. Il furto di informazioni in rete era punito più severamente del furto normale, ed era un reato penale sullo stesso livello dell'omicidio. Allo stesso tempo, la protezione informatica era progredita molto, rendendo questo tipo di crimine poco fruttuoso per i criminali professionisti.

Allora gli hacker della scorsa notte appartenevano davvero a… Mentre Tatsuya si perdeva nei suoi pensieri, Mari iniziò a parlare più rapidamente.


“Invece dovremmo dire che la sicurezza è necessaria per prevenire furti o violazioni di domicilio. Quattro anni fa uno degli oratori fu attaccato lungo la strada. Dopo ciò, ogni scuola decise di assegnare guardie del corpo a ciascun membro chiave, per proteggerli nelle settimane precedenti la Gara.”


Per fortuna Tatsuya riuscì a riconcentrarsi in tempo prima che la conversazione finisse.


“Ovviamente, la nostra scuola segue questa pratica ogni anno. Le guardie sono selezionate dal Comitato per la Pubblica Morale e dal Gruppo per le Attività dei Club, anche se ogni preside seleziona da questo gruppo."

“Io mi occuperò di Kei”, si intromise Kanon.


Ovviamente!

Una reazione parecchio divertente, pensò Tatsuya, ma questa volta non sorrise sarcasticamente né scoppiò a ridere.


“… beh, sembra che Isori non abbia niente di cui lamentarsi, quindi va bene. Ovviamente, questo include anche un assistente. Kanon, non mettere da parte i tuoi compagni, ok?”

“Ehi! Non farei mai una cosa simile, non sono così infantile.”


A vedere quel broncio e le guancie gonfie, era un po’ difficile crederci, ma tre sguardi calorosi decisero di lasciar stare.


“Ichihara ha deciso di avere Hattori e Kirihara come sue guardie.”

“Il Capo del Gruppo per le Attività dei Club in persona, eh?

“Credevo che Hattori non potesse nemmeno guardare in faccia Ichihara…”


Mari risposte alla domanda di Tatsuya con un sorriso malizioso.


“Ora bisogna decidere cosa fare con te.”

“Non ce n’è bisogno.”


Mari mantenne il suo sorriso diabolico mentre parlava, e Tatsuya rispose negativamente.


“Beh, anche questo è vero.”


Allo stesso modo, Mari non aveva intenzione di convincere Tatsuya a cambiare idea.


“Non ha senso circondarti di guardie, probabilmente ti intralcerebbero e basta. Ho capito, lo dirò a Hattori.”


Alla risposta di Mari, Tatsuya finalmente fece una domanda.


“A proposito, perché sei qui, Watanabe-senpai?”


Non vi era una ragione particolare alla base di questa domanda. Tatsuya era curioso del perché non fosse Kanon, l’attuale Capo, bensì Mari, il suo predecessore, a coordinare questa faccenda tra il Comitato per la Pubblica Morale e il Gruppo per le Attività dei Club.


“Uhm, non c’è una ragione particolare…”


Al vago borbottio di Mari, il viso di Tatsuya si fece rosso d’ira.

Aveva capito chiaramente quanto fossero eccessivamente protetti, e al suo sguardo furente Mari si girò di lato, imbarazzata.[3]


◊ ◊ ◊


I prodotti nel negozio per studenti del Primo Liceo erano di una qualità molto superiore a quelli che si potevano trovare nei normali negozi per studenti.

Tuttavia, ognuno dei nove licei di magia era così, in modo da fornire materiali relativi a studi di magia irreperibili in negozi normali, e per avere le scorte necessarie per far fronte alla domanda crescente.

Alla fine, era comunque un piccolo negozio da campus, quindi c’erano cose che gli studenti dovevano procurarsi da altre parti. In questo senso, tutti i nove licei erano sulla stessa barca, e lungo le strade limitrofe a erano spuntate diverse cartolerie che vendevano quaderni, libri e una serie di oggetti che non si trovavano nel negozio del campus.

Come precedentemente detto, i negozi lungo le strade vicine al Primo Liceo avevano una grande selezione di materiali. Tatsuya e Isori stavano comprando delle slides per il proiettore 3D in uno dei negozi di fronte alla stazione. Il progetto doveva essere consegnato il giorno seguente, quindi non potevano permettersi di aspettare che il negozio del campus ricevesse nuova merce.


“Francamente, saremmo al sicuro anche senza che i senpai ci accompagnassero…”


Il motivo per cui Tatsuya stava ancora facendo un discorso simile a metà del giro era in parte perché si sentiva in colpa che i senpai dovessero venire con loro tutto il tempo, e in parte per contenere Kanon, che si era attaccata al suo fidanzato, noncurante degli sguardi altrui.

Chiaramente l’erba del vicino è sempre più verde, e anche l’opposto era vero. Era possibile che i passanti avessero una percezione più oggettiva della situazione.

Dato che Kanon era l’unica a flirtare mentre Isori non sapeva bene cosa fare, la coppia non era ancora completamente senza speranza.

A tal proposito, Miyuki era ancora al campus. Kanon aveva una legittima ragione per far da guardia del corpo di Isori, ma anche se era una gita momentanea, Miyuki non poteva permettersi il lusso di abbandonare le sue responsabilità nel Consiglio Studentesco per seguire suo fratello. In quel momento, proprio perché era cosciente che Kanon era con loro, Miyuki stava battendo con forza i tasti del terminale, profondamente irritata.


“No, sarebbe buona educazione lasciare tutto nelle mani di Shiba-kun. Inoltre, voglio verificare che tipo di prodotti ci sono.”


In pratica, era una risposta prevedibile da parte del sempre diligente Isori.

A quel punto, Tatsuya non pensava di poter semplicemente cacciar via i due. Il suo commento precedente era una leggera lamentela e allo stesso tempo un tentativo di disfarsi dell’irritante risata leggermente femminile. Poté rilassarsi dopo aver deciso consciamente di rimuovere tutto ciò dalla sua mente, il che era un’area in cui Tatsuya eccelleva.

Dopo di che, con un’andatura terribilmente lenta che gli fece sprecare altri cinque minuti, arrivarono finalmente al negozio. Tatsuya comprò tutto il necessario e disse a Isori che avrebbe aspettato fuori, prima di uscire dal negozio.

Finalmente poté avere un po’ di pace e di quiete, ma notò che qualcuno lo stava spiando.

Non vi era segno che qualcuno lo stesse pedinando. Anche se era stato infastidito dai dolci sussurrii tipici di una coppia di liceali, non aveva abbassato la guardia.

Tuttavia, non serviva essere Tatsuya per notare uno sguardo talmente ovvio.

Quel negozio si trovava lungo la via più breve dalla scuola alla stazione, cui era pressoché accanto. Se qualcuno fosse stato in agguato di fronte alla stazione, sarebbe stato semplice identificare gli studenti sulla via di casa, quindi calcolò che dovevano essere arrivati lì molto tempo prima. Anche se rimanevano nascosti, la loro ostilità dilagante significava che avevano qualche diavoleria in mente. D’altra parte, in quanto a prudenza, questo livello era del tutto infantile rispetto all’attacco del cecchino che Tatsuya aveva dovuto affrontare due giorni prima.

Mentre pensava a cosa fare al riguardo, Isori e Kanon uscirono con i loro acquisti.


“Scusa l’attesa... cos’è successo?”


Tatsuya poté solo sospirare con apprezzamento all’abilità di Isori di capire che c’era qualcosa che non andava nel momento in cui era uscito dal negozio, e aver chiesto a lui la causa.

La sua espressione non era nemmeno molto opaca, come evidenziato dal fatto che Kanon reclinò la testa di lato con un’espressione smarrita in viso.

Isori era un esperto in magie che utilizzavano condizioni di attivazione ritardate, ma quelle abilità di osservazione probabilmente avevano più a che fare con una magia sistematica sensoriale.


“Niente, ci stanno osservando, quindi stavo pensando a come reagire.”


Non c’era bisogno di nascondere questo dettaglio, quindi Tatsuya rispose immediatamente.

Tuttavia, non riuscì a finire la sua risposta.


“Osservati? Da spie?”


Kanon lo interruppe prima che potesse dire “a come reagire”, e lo fece purtroppo a voce molto alta.

Era come dire ai loro avversari: “scappate!”. Come previsto infatti, l’osservazione fu interrotta e chiunque ne fosse responsabile se ne andò rapidamente.

Tuttavia, Kanon era degna di essere il successore di Mari.

Dopo un semplice “dove?”, scattò immediatamente nella direzione indicata dallo sguardo di Tatsuya.


“Kanon, la magia!”

“Lo so! Abbia fiducia in me, Kei.”


Glielo ricordò precisamente perché non le credeva del tutto, ma Isori era stato leggermente più lento rispetto a Kanon, quindi poté solo restare lì con il suo rimpiazzo d’emergenza, Tatsuya, e guardare impotente la figura di lei che partiva.

Oltre a essere un mago della categoria più elevata, Kanon era anche membro del club di corsa campestre.

Non aveva la forza di gambe di un atleta d’alto livello che non conosceva la magia, ma poteva tener testa a qualunque normale liceale, anche ai ragazzi.

Con la gonna svolazzante, Kanon notò con la coda dell’occhio la figura minuta che scappava. Era una ragazza, e indossava la sua stessa uniforme.

Kanon ne fu alquanto sorpresa, ma agire era sempre stata la sua caratteristica più forte, e la sua filosofia era sempre di agire in maniera decisa senza pensare troppo ai dettagli. Anche se non aveva nessuna prova da parte di Tatsuya che la ragazza fosse colpevole, Kanon non smise di inseguirla.

La distanza tra le due stava rapidamente diminuendo, e quando rimasero dieci metri tra di loro, la ragazza in fuga si girò a guardare: non indossava una maschera né occhiali scuri per nascondere le sue fattezze.

La ragazza non intendeva catturare lo sguardo di Kanon, ma quello fu il risultato decretato dal caso.

Quando Kanon notò che la ragazza aveva estratto un piccolo dispositivo, questa si era già girata e aveva interposto il congegno tra di loro.

Non va bene, pensò Kanon.

Si fermò di riflesso e chiuse gli occhi, ma nonostante le braccia a protezione del viso, sapeva che era un gesto inutile.

Infatti, attraverso le fessure non coperte dalle braccia, una luce violenta e bruciante la accecò attraverso le palpebre. Diversi passanti che le stavano guardando urlarono di dolore.

Kanon chiuse l’occhio sinistro che non era riuscita a proteggere del tutto e aprì il destro, che non aveva subito danni, e vide che la ragazza stava scappando su di un motorino.

Kanon portò il braccio destro al polso sinistro, dove il CAD a forma di braccialetto iniziò ad assorbire gli psion e a invocare la magia in base alle sue istruzioni.

Ma prima che Kanon potesse completare la sequenza di attivazione, questa fu distrutta da alcune pallottole di psion apparse alle sue spalle.


“Cosa stai facendo!?”

“Kanon, non farlo!”


Le parole di Kanon, che si stava girando, e di Isori, che correva verso di lei, si sovrapposero.

Dietro a Isori c’era Tatsuya, con il CAD a forma di pistola ancora puntato verso di lei.

Isori raggiunse Kanon, che era rimasta scioccata dall’urlo del suo fidanzato, e invocò la magia che aveva preparato durante la corsa. La magia sistematica di rilascio “Estensione Stradale” colpì il motorino in fuga, che iniziò improvvisamente a slittare. Non importava quanto gas desse, non poteva avanzare.

Nonostante la strada vuota dinnanzi a lei, non poteva scappare da quel labirinto lineare.

Il segreto giaceva nella legge di Coulomb. Alterando gli elettroni presenti tra le ruote e la strada, aveva ridotto la frizione praticamente a zero. La descrizione della magia era molto semplice, ma i calcoli necessari per metterla in pratica erano assolutamente terrificanti.

Nello stesso momento Isori utilizzò una magia per incrementare l’effetto giroscopico in modo da evitare che il veicolo cadesse, e ogni accelerazione precedente era stata divorata dalla legge di Coulomb, quindi il motorino era a tutti gli effetti bloccato.

Non aveva via di scampo.

Isori, Kanon e Tatsuya pensarono che questa conclusione fosse scontata; un giudizio perfettamente naturale e previsto. Il buonsenso dettava che non ci fosse modo di scappare da quella trappola.

Ma non sapevano una cosa.

Quella ragazza era una totale dilettante in comportamenti incoscienti.

Quando un dilettante viene messo alle strette, decide spesso di agire in maniera sconsiderata.

Se un atto di disperazione era tutto quello che le rimaneva, allora il finale della vicenda era già scritto; tuttavia, le misure disperate avevano l’abitudine di funzionare in momenti disperati.

La giovane premette un bottone sul manico sinistro del manubrio.

I normali motorini non avevano quel pulsante, coperto da un coperchio di plastica come quello di un allarme antincendio a uso singolo. Quel bottone sposava la funzione “uso singolo” con quella “abbandonare dopo l’uso”.

Improvvisamente, il retro del sellino esplose, rivelando due razzi collegati tra loro che iniziarono a sputare fiamme.

Il motorino scattò in avanti bruscamente, e la ragazza dovette reggersi disperatamente al manubrio quando il suo corpo si inclinò all’indietro per la pressione dell’aria.

Senza parole, Tatsuya poté solo osservare la figura che scompariva in lontananza.

Era possibile che non avesse mai lasciato andare il manubrio per via di una qualche funzionalità inserita nel guanto. Quindi aveva pianificato anche per questa evenienza, pensò Tatsuya.

Tuttavia, una persona normale non metterebbe dei razzi sotto il sellino.

La quantità di benzina presente poteva essere stimata dall’ammontare del tempo in cui il razzo era stato acceso, quindi se il motorino fosse caduto e andato in fiamme, l’esplosione risultante avrebbe senza dubbio ucciso qualunque passante innocente.

Era un miracolo che il motorino non si fosse ribaltato e avesse continuato a muoversi dopo l’accensione dei razzi.

Di solito, un’accelerazione improvvisa porta a una immediata perdita di controllo e a schiantarsi, e se non fosse stato per le magie di incremento della forza giroscopica e di riduzione della frizione delle ruote, certamente sarebbe stato quello il risultato.

Se avessero usato la magia di Kanon invece di quella di Isori, il motorino si sarebbe sicuramente ribaltato, causando una tragedia.


“…cosa stava pensando quell'incosciente?”

“Direi che sia noi che lei siamo stati molto fortunati...”


A quanto pare entrambi i senpai stavano pensando la stessa cosa di Tatsuya.


◊ ◊ ◊


Dopo aver abbandonato il motorino modificato, la giovane ragazza inspirò a fondo mentre si contorceva nel furgone preparato in anticipo dal suo collaboratore.

Non avrebbe mai immaginato che avere fiamme eruttare vicino a lei sarebbe stata un’esperienza tanto terrificante: mentre guidava, gli sembrava che la gonna, la schiena e i capelli stessero andando a fuoco.

L’autista del furgone restò in silenzio.

Non c’erano parole di conforto per lei, era prevedibile.

Dopo tutto non erano compagni, ma solo collaboratori.

La ragazza si strinse con forza le braccia. Sedeva immobile sul sedile, un sedile reso grigio dalla luce che filtrava dai finestrini oscurati.

Il terrore che provava gradualmente scemò, lasciando spazio al rimpianto che le attanagliava il cuore.

Era stata sopraffatta dall’istinto della fuga, ma analizzando i fatti col senno di poi capì che non era necessario scappare. Dopo tutto, aveva solo guardato quell’uomo.

Era stata la sua coscienza sporca a non farla pensare obiettivamente. Mentre ne prendeva coscienza, la ragazza fu consumata da una furia irresistibile per il suo fallimento.

Capì anche che non era adatta a quel tipo di lavoro.

Era considerata da tutti un tipo casalingo, e non riteneva di dover cambiare quella percezione.

Anche la sua adorata sorella era così.

La sua studiosa sorella maggiore era il suo modello, ma siccome non era talentuosa come lei, aveva scelto un percorso che si adattasse al suo interesse nel lavorare con i macchinari.

Cosa sto facendo con queste persone sospette?, si chiese.

Ebbe subito la sua risposta. La trovò nelle profondità del suo cuore. Era tutto per colpa di quell’uomo, non avrebbe mai potuto perdonarlo.

Non le importava della ricompensa per i suoi sforzi: sarebbe stato sufficiente vedere un’espressione di rimpianto sul viso di quell’uomo.

La ragazza scoppiò a ridere: si era ricordata che aveva preso lei l’iniziativa quel giorno.

Anche se non aveva potuto guardare lo specchietto retrovisore, sicuramente lui era rimasto ammutolito nel vederla fuggire con successo…

La risata era tanto sinistra quanto masochistica, con una traccia di ossessione.

Ad ogni risata, il cuore della giovane si spezzava un po’ di più.

Non che qualcuno a bordo avesse intenzione di fermarla.

In uno dei vecchi edifici alla periferia di Tokio, diversi schermi erano stati posti in una stanza di quello che pareva un ufficio di commercio dall’esterno. Alcuni uomini, vestiti in maniera diversa, stavano guardando con attenzione le immagini sugli schermi.

Un uomo di mezza età con un velo di rabbia sul viso rabbuiato, fece un gesto verso la ragazza sullo schermo che rideva follemente, e parlò:


“Quella ragazza starà bene?”


All’uomo importava poco del benessere della ragazza, si stava solo chiedendo se l’idiozia della ragazza avrebbe potuto ricondurre a loro.


“Mr. Zhou si è occupato dell’autista, quindi saremmo al di sopra di ogni sospetto anche se accadesse qualcosa.”

“Perché, esattamente, ci stiamo fidando di questo giovane intermediario?”


Il viso del giovane fluttuò nella sua mente mentre un altro uomo espresse il proprio malcontento.

Non solo era un fattore irritante, era anche una persona di cui non ci si poteva fidare. Questi erano i sentimenti dell’uomo.


“Riguardo la reliquia?”


Per dissipare l’atmosfera di nervosismo, l’uomo cambiò discorso. Uno dei suoi sottoposti dinnanzi ai monitor gli rispose immediatamente.


“Non abbiamo trovato alcun segno che abbia lasciato l’ufficio della FLT. Al momento non sappiamo dove si trovi.”

“Hm… “Quattro Foglie”, eh? Che nome fastidioso. Ha qualche legame con la Casata Yotsuba?”

“Sì, ma dopo un’indagine approfondita non abbiamo trovato alcun legame. Inoltre, in questa nazione piace usare i nomi Yotsuba o Yatsuha nei nomi delle loro compagnie.”

“Questo rende la cosa un po’ complicata.”


Le parole dell’uomo erano piene di disgusto, odio e irritazione, ma allo stesso tempo la sua voce non poté nascondere la paura che provava.

Il nome Yatsuha era associato con i Quattro Grandi Sistemi e gli Otto Maggiori Tipi di magia moderna, così come con il Garbhako'sa-Dhatu Mandala, quindi le imprese moderne erano liete di usare quel nome. Tuttavia, c’era un altro significato dietro il nome Yotsuba. Usare il nome della Casata Yotsuba delle Dieci Casate Nobili era considerato un tabù da coloro che avevano a che fare con la magia. Se le aziende giapponesi usavano il nome Yotsuba, sia le organizzazioni di spionaggio che criminali temevano che danneggiando le loro risorse avrebbero scatenato la furia della Casata Yotsuba. Siccome gli Yotsuba non avevano dichiarato altrimenti, c’erano molte imprese che “pretendevano” di essere affiliate a loro.

Nonostante fosse un trucco da quattro soldi, non significava che non ci fossero effetti. Al momento la loro fazione aveva già speso considerevole tempo ed energia per evitare di essere scoperti dalla Casata Yotsuba, un fatto il cui pensiero portò un’espressione amara sul viso dell’uomo.


“Non allentate la sorveglianza su Sayuri. Abbiamo informazioni sulla famiglia che ha visitato due notti fa?”


Alla domanda, un altro subordinato rispose.


“Il figlio e la figlia di primo letto del marito abitano lì.”

“Era solo per placare i suoi figliastri?”


Dopo aver assunto un’espressione annoiata alla risposta del sottoposto, l’uomo riprese a domandare in modo serio.


“Qual è il loro background?”

“Sono entrambi studenti del primo anno al Primo Liceo affiliato con l’Università della Magia.”


Tuttavia, questa risposta suscitò l’interesse dell’uomo.


“I loro nomi?”

“Il fratello maggiore si chiama Shiba Tatsuya, la sorella Shiba Miyuki.”

“Shiba Tatsuya?”


Mentre l’uomo cercava di ricordare perché il nome gli suonasse familiare, il sottoposto che stava monitorando il furgone parlò.


“È l’obiettivo della vendetta della nostra collaboratrice.”

“Capisco, un liceo affiliato con l’Università della Magia? …che coincidenza.”


Dopo aver considerato questo fatto per alcuni secondi, l’uomo si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto e diede nuovi ordini.


“Aggiungete il Primo Liceo affiliato con l’Università della Magia alla lista degli obiettivi da sorvegliare. Se necessario, prendete uomini da altri progetti. Inoltre, fornite rinforzi a quella ragazza e ditele che la via più semplice per vendicarsi è far trapelare informazioni cruciali. E datele anche un’arma.”


Gli ordini furono dati uno alla volta.


“Capitano Lu!”

“Sì, signore!”

“Lei è in comando. Qualunque intruso indiscreto deve essere eliminato!”


Dopo aver dato i suoi ultimi ordini a un giovane corpulento, l’uomo lasciò la stanza.


Note e Riferimenti[edit]

  1. In Italiano non c'è un doppio senso così marcato. In ogni caso, Tatsuya non ha secondi fini, ma la sua frase viene fraintesa: lui parla di un invito ad una cena letterale, mentre Mayumi percepisce il "cenare" in altro modo. Se ancora non avete capito, tornate quando sarete maggiorenni.
  2. In questo caso credo si intenda un software tracciante anti-intrusione. Da ciò che ho potuto capire con qualche ricerca, normalmente in informatica il tracing è una modalità per rintracciare la sorgente di un'attacco nella rete Internet.
  3. Penso che forse Mari ultimamente per protezione ai tre rappresentanti avesse cominciato a seguirne gli spostamenti e magari ogni tanto anche ad ascoltare le loro conversazioni tramite il sistema di sorveglianza interno della scuola, magari con una particolare attenzione verso Tatsuya...


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