Suzumiya Haruhi ~ Italian Version:Volume 1 Capitolo 7

From Baka-Tsuki
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Capitolo 7[edit]

Un umano artificiale che sostiene di essere stata creata dagli alieni, una ragazza che viene dal futuro e un giovane guerriero esper; mi hanno tutti mostrato le prove delle loro identità per guadagnare la mia fiducia. Girano attorno ad Haruhi ciascuno per le proprie ragioni. Dopo tutto, non è una situazione tanto malvagia! Anzi, no, è male. Perchè ancora c’è una cosa che non riesco a capire.

Perché proprio io?

Koizumi ha affermato che la ragione per cui si sono riuniti intorno a lei era perchè lo aveva desiderato.E io allora?

Perché mi trovo coinvolto in tutto questo? Sono solo un normale essere umano. Normale al cento per cento. Non ho avvuto improvvise rivelazioni su una mia qualche misteriosa vita passata o su qualche potere inspiegabile. Solo uno studente del liceo splendidamente normale!

Chi diavolo ha scritto la trama di questa storia?

Qualcuno mi ha drogato e mi ha fatto avere delle allucinazioni? O sono stato fulminato da un’onda elettrica tossica? Chi diamine mi ha trascinato in tutto questo?

Sei stata tu, Haruhi?


Mah, scherzo.


Io non so davvero nulla.

Perchè mi preoccupo così tanto? Pare che Haruhi sia il fulcro di tutte le risposte. Dovrebbe essere lei quella preoccupata. Perchè devo essere frustrato io al posto suo? Non ha senso! … ho deciso! Se le cose stanno come mia hanno detto Nagato, Koizumi e Asahina, allora devono rivelare tutto ad Haruhi! Qualunque cosa succeda al mondo, sarà loro responsabilità; io non c’entro nulla!

Trascinatela voi nella vostra giostra e lasciatemi fuori!


Siccome mancavano solo pochi giorni all’estate, stavo camminando su per la salita tutto sudato, asciugandomi il sudore con la giacca, mentre allargavo la mia cravatta e aprivo il terzo bottone della camicia. Se era già così caldo al mattino, di pomeriggio sarebbe diventato infernale. Mentre stringevo i denti per arrivare alla scuola in cima alla collina, qualcuno mi diede una pacca sulle spalle. Gridai: “Non toccarmi! Già è caldo così!”, poi mi voltai e la sua faccia entrò nel mio campo visivo.

“Ciao!”

Taniguchi, che si mise a camminare al mio fianco, era anche lui madido di sudore. “Che fastidio, mi ero fatto questa pettinatura con tanta cura e ora s'è rovinata per colpa del sudore.” Anche così, aveva comunque un aspetto allegro.

“Dimmi, Taniguchi”, dissi per cambiare discorso, quando iniziò a parlarmi senza motivo di come stava il suo cane. “Io sono un normale studente di liceo, vero?”

“Cosa?”

Scoppiò a ridere, come se avesse sentito una battuta molto divertente.

“Forse dovresti definire che cosa sia ‘normale’. Altrimenti questa conversazione che senso ha?”

“Davvero?”

Rimpiansi di avergli fatto quella domanda.

“Sto scherzando! Tu, normale? Non penso che un normale liceale farebbe cose del genere con una ragazza in un’aula vuota!”

Ovviamente, Taniguchi non avrebbe mai potuto dimenticare una cosa del genere.

“Sono anche io un ragazzo, perciò conosco i nostri limiti. Il tuo segreto con me è al sicuro, capisci cosa intendo?”

Non capivo per nulla.

“Da quando avete una relazione del genere? A Nagato Yuki come voto le ho dato una A-!”

Allora era una A- nella sua scala.

Cercai di spiegargli: “Eh, è perchè…”

Pensai che la sua testa in quel momento fosse piena di desideri irreali e fantasie, quindi decisi di raccontargli una scusa, e cioè:

La povera Nagato era una vittima di Haruhi, che aveva occupato l’aula del club di letteratura senza lasciare possibilità di controbattere. Era molto preoccupata di non riuscire a portare avanti le attività del suo club, così era venuta da me a chiedere aiuto. Mi aveva chiesto se c’era qualche modo di far lasciar perdere ad Haruhi e farla andare da qualche altra parte. Mi aveva colpito la sua sincerità, così avevo deciso di aiutarla e stavamo discutendo in un posto dove Haruhi non ci avrebbe scoperto. Dopo che se n’era andata da scuola ci eravamo messi a parlare in classe, ma Nagato era svenuta a causa della sua anemia. Avevo cercato di afferrarla prima che cadesse a terra, ma in quel momento era entrato lui. "Non c’è davvero nient’altro!"

“Sì, sì, certo!”

E detto questo mi tirò un calcio.

Diavolo! C'ho messo un sacco di tempo a inventarmi questa storia perfetta! Non posso credere che non ci abbia creduto!

“Facciamo finta che io creda a quelle sciocchezze. Pure così, non penso che tu sia normale. Saresti comunque riuscito a fare in modo che Nagato Yuki l'asociale venisse da te per cercare aiuto, e anche questo sarebbe strano forte!”

“Scusa, ma è davvero così famosa Nagato?”

“Inoltre sei un subordinato di Suzumiya. Se tu sei un normale liceale, allora io sono una pulce.”

Allora gli chiesi: “Taniguchi, tu hai dei superpoteri?”

“Che cosa?”

Lo sguardo stupido che aveva già sul volto aumentò. Sembrava un nampa, del tipo a cui le ragazzine devono stare attente.

“Capisco, allora neanche tu sei immune alle tossine di Suzumiya… Senti, anche se non passiamo molto tempo assieme, tu sei una brava persona. Quindi, per favore, cerca di non starmi troppo vicino. Non voglio venire infettato pure io dal suo virus.” disse.

Gli tirai un finto pugno, facendolo ridere incontrollabilmente.

Ha, se questo ragazzo è un esper, allora io da oggi sono il Segretario Generale delle Nazioni Unite.


Quando raggiunsi le scale che portavano all’ingresso della scuola, fui abbastanza grato a Taniguchi per la discussione che avevamo appena avuto, perché almeno mi aveva fatto dimenticare il calore.

Con questo caldo, persino Haruhi riusciva solo a stare stesa esausta sul suo banco, guardando con sofferenza le colline in lontananza.

“Kyon, ho caldo!”

Ma va'? Anche io.

“Sventolami col tuo libro.”

“Invece di farlo a qualcun altro, preferisco farlo per me. Non ho mica le forze per aiutarti, la mattina presto.”

Haruhi rimase pigramente sdraiata sul banco, senza la sua tipica aura pomposa ed eloquente.

“Come pensi che dovrebbe travestirsi Mikuru la prossima volta?”

Dopo la coniglietta e la cameriera, dovrebbe… aspetta, le farà mettere altri costumi!?

“Orecchie da gatto? O infermiera? Forse da regina?”

Nella mia mente comparvero improvvisamente immagini di Asahina: di lei che arrossiva furiosamente con la sua figura che si contorceva, mentre veniva obbligata a indossare ogni sorta di costume.

Mi vengono le vertigini. Ah, è davvero troppo carina.

Sembrò che Haruhi avesse capito a cosa stavo pensando e si accigliò. Poi spostò leggermente i capelli dietro le orecchie.

“Sembri un idiota.” decise Haruhi.

Ehi, non sei forse stata tu a tirare fuori l’argomento?

Ma forse aveva ragione. Non c’era motivo di discutere con lei.

Sventolandosi il colletto con un libro, se ne venne fuori con un: “Sono così annoiata!”

La bocca di Haruhi era perfettamente uguale a quella di un heno-ji. Sembrava proprio un personaggio da fumetto.


Anche sotto le intense radiazioni dei raggi solari, riuscimmo a sopravvivere alla infernale lezione di Educazione Fisica del pomeriggio. Dopo che finimmo, tutti maledicevano: “Dannato Okabe! Ci ha fatto correre una maratona per due ore intere!”, mentre ci toglievamo le divise da ginnastica fradicie nell'aula della sezione 6, prima di tornare nella 5.

La maggior parte delle ragazze si era già cambiata, ma, siccome l’ultima lezione era l’ora libera, alcune di loro che erano iscritte a club sportivi rimasero ancora in tuta per le loro attività del doposcuola. Ma quello che mi domandavo era perchè Haruhi, che non era iscritta a nessuno di quei club, fosse vestita anche lei in quel modo.

“E’ troppo caldo!”

Ah, certo, è questa la sua ragione.

“Che significa? Dovrò comunque cambiarmi quando arrivo nella stanza del club. Inoltre sono di turno per le pulizie questa settimana; con questa mi muovo meglio.”

Haruhi appoggiò il mento sulla mano e guardò verso le nuvole da pioggia che si stavano radunando fuori.

“Non è una cattiva idea.”

'La divisa da ginnastica come prossimo cosplay non è una cattiva idea!' Come? Cosplay non è la parola giusta? Non so che cosa abbia in mente, ma vi giuro che in questo momento si sta sforzando lei, al massimo, a fare cosplay da studentella liceale.

“A che diavolo stai pensando?”

Quel suo indovinare precisa i miei pensieri mi fece venire il dubbio che lei sapesse leggerla, la mente.

“Prima che io arrivi nella stanza del club, ti proibisco di fare cose strane a Mikuru.”

Che vuol dire, che se ci sono allora può?

Mi tenni per me quel pensiero e alzai le mani, come un criminale sotto la mira della pistola dello sceriffo in un film western.


Come al solito, bussai e aspettai la risposta, prima di entrare. Come una bambola seduta su una sedia, una bella cameriera mi accolse col più luminoso dei sorrisi, come un girasole che saluta il nostro astro.

Ah, quanto calore!

Nagato era seduta affianco al tavolo a leggere il libro, come una camelia che sboccia in primavera.

Argh, che paragoni sto facendo?

“Faccio un pò di tè.”

Si mise la fascia per la testa, si avvicinò al vecchio tavolo e inserì con attenzione le foglie nella teiera.

Mi sedetti al posto del comandante, osservando felicemente Asahina che si dava da fare, quando pensai improvvisamente a qualcosa.

Accesi velocemente il computer e aspettai che si avviasse l’hard disk. Quando apparve la schermata, aprii un file e scrissi la password ‘MIKURU’. Come previsto, la velocità del processore di questo nuovo modello del gruppo di studio dei computer era incredibile. In un istante, si caricarono immagini di Asahina in costume da cameriera. Assicurandomi prima che fosse occupata a preparare il thè, ne ingrandii una di parecchie volte.

Quella foto era di quella volta che Haruhi la aveva obbligata a fare pose sexy. Si poteva vedere la sua scollatura seducente e lì, sul suo attraente seno sinistro, c’era un piccolo segno nero. Lo evidenziai e lo allargai ancora di più; l’immagine era un pò incoerente, ma, senza alcun dubbio, c’era una voglia a forma di stella.

“Allora è questa.”

“Hai trovato qualcosa?”

Prima che Asahina appoggiasse la tazzina sul banco, chiusi immediatamente tutte le immagini. Sono un tipo attento quando si tratta di queste cose. Naturalmente, quando sarebbe arrivata vicino a me, non avrebbe trovato nulla di compromettente sullo schermo.

“Huh, cos’è questo? Cosa c’è in questa cartella ‘MIKURU’?”

Ops! Non sono stato attento abbastanza!

“Perchè c’è il mio nome? Cosa c’è dentro? Fammi vedere, dai! Fammi vedere!”

“Er, cosa c’è dentro… huh? Chi lo sa? Non penso che ci sia nulla. Sì, non c’è nulla dentro.”

“Bugiardo!”

Asahina allungò allegramente il braccio e si appoggiò sopra di me cercando di prendere il mouse dalla mia mano destra.

Manco a pensarci!

Lo strinsi con forza, rifiutando di lasciarlo. Allora mi avvolse nel suo soffice corpo, cercando di infilarsi tra le mie spalle. Sentivo il suo dolce profumo vicino al mio viso.

“Asahina, potresti lasciarmi andare…”

“Dai, solo una sbirciata!”

Mise la sua mano sinistra sulla mia spalla, mentre cercava di raggiungere il mouse con la destra. Era completamente sopra di me. Sentii che la situazione stava andando di male in peggio. Le sue amabili risate scorrevano dolcemente nelle mie orecchie. Incapace di resistere a questa tentazione, le mie mani mollarono la presa e in quel momento…

“Che state facendo voi due?”

Venimmo fermati da una voce gelida, temperatura precisa meno duecentosettantatre gradi Celsius.

Era Haruhi, in divisa da ginnastica e con la cartella in mano, ed aveva un’espressione spaventosa, come se avesse appena assistito a suo padre che assaliva una ragazza innocente.

Un istante dopo, la sconvolta Asahina iniziò a muoversi. Si spostò goffamente dalla mia schiena, si ritirò lentamente e poi si sedette su una sedia, come un robot ASIMO a cui si erano scaricate le pile. La sua pallida faccia era vicina alle lacrime.

Haruhi fece un “humph”, poi camminò verso il banco guardandomi male.

“Così sei interessato ai costumi da cameriera?”

“Che cosa stai cercando di dire?”

“Dobbiamo cambiarci.”

E vestiti! Io resterò a sorseggiare tranquillamente il thè che mi ha preparato Asahina.

“Non ti ho detto che dobbiamo cambiarci?”

E allora?

E ALLORA ESCI!

In pratica mi buttò fuori a calci e caddi nel corridoio, con la porta che mi si chiudeva rumorosamente alle spalle.

“Perchè diavolo l’hai fatto!?”

Non avevo avuto neanche il tempo di appoggiare la tazza. Mi asciugai con le dita il tè che mi ero rovesciato addosso e poi mi appoggiai alla porta.

Che strano, c’è qualcosa che non torna.

“Ah, ecco!”

Normalmente Haruhi si cambierebbe senza problemi in classe, ma ora mi ha fatto uscire dalla stanza.

Sembra che abbia cominciato a cambiare. Forse ha raggiunto l’età in cui si imbarazza a fare certe cose? Siccome noi ragazzi scappiamo dalla classe quando suona la campanella per le ore di ginnastica, nessuno si sarebbe mai accorto se fosse cambiata. Ah, già. La persona che ci ha imposto questa abitudine, Asakura, non è più tra noi.

Mi sedetti per un pò fuori dalla porta. Lo stropiccio di vestiti era finito, ma non avevo ancora sentito nessuno chiamarmi. Quindi mi sedetti ed aspettai per ben dieci minuti.

“Entra pure…”

La debole voce di Asahina passò per la porta. Quando l'impeccabile cameriera mi aprì, dietro le sue spalle vidi Haruhi, seduta tenebrosamente sul banco con le bianche gambe incrociate. Portava un paio di lunghe orecchie sulla testa, mentre indossava quel nostalgico costume da coniglietta. Forse era meglio non farle notare che non aveva i polsini e la cravatta. Non aveva neppure le calze.

“Braccia e schiema mi stanno fresce, ma in realtà è un pò troppo stretto.”

Dopo aver detto ciò, prese la sua tazza e bevve il suo tè con gusto, mentre Nagato continuava a leggere il suo libro.

Circondato da una cameriera e da una coniglietta, non sapevo come reagire.

Le avessi mandate in giro a caccia di clienti, avremmo fatto bei soldi.

Mentre stavo pensando queste cose…

“Whoa, che succede?”

Koizumi lasciò uscire uno strano rumore, mentre salutava tutti con un sorriso.

“C’è una festa in costume oggi? Mi spiace non averne nessuno.”

E smettila con le stupidate! Non vorrai rendere le cose ancora più complicate?

“Mikuru, siediti qua.”

Asahina eseguì il comando obbedientemente, sembrando terrificata dalla spaventosa Haruhi, che indicò la sedia di fronte a sé. Mi domandavo che cosa avesse intenzione di fare, ma poi scoprii che le stava facendo una coda coi suoi bruni capelli ricciuti.

A prima vista, sembrava come una sorella maggiore che metteva a posto la pettinatura della sorellina. Ma siccome Asahina era pietrificata e il volto di Haruhi era inespressivo, la scena, invece di essere allegra come avrebbe dovuto, metteva molto a disagio.

Apparentemente Haruhi stava solo cercando di fare la coda alla cameriera Asahina e nient’altro.

Guardai verso Koizumi, che stava sorridendo per tutto il tempo, mentre guardava questa scena, e alla fine dissi: “Ti va di giocare ad Othello?”

“Certo, non ci gioco da tantissimo!”

Mentre i bianchi e i neri si combattevano per il controllo della scacchiera –non avrei mai pensato che Koizumi, mister Trasformazione in Palla Luminosa, fosse così scarso ai giochi da tavolo–, Haruhi fece una coda ai capelli di Asahina, la lasciò andare, poi ne fece due, infine li legò dietro a ciambella… Ogni volta che Haruhi la sfiorava, non poteva fare a meno di tremare, mentre Nagato continuava a prestare attenzione al suo libro.

Io che razza di gruppo fosse questo non lo so proprio.


E così, quel giorno conducemmo pacificamente le nostre attività della Brigata SOS. Non successe nulla che c’entrasse con alieni di dimensioni differenti, viaggi nel tempo dal futuro, giganti blu o sfere rosse luminose. Nessuno voleva fare qualcosa di speciale, né sapevamo che cosa avremmo dovuto fare. Semplicemente lasciammo trascorrere il tempo, passando la nostra giornata pigri pigri. Sembrava tutto normale.

Anche se ero sempre stato insoddisfatto da una vita così normale, mi dicevo sempre “Perchè mi preoccupo così tanto? Hai ancora molto tempo!” e continuavo a vivere in quel modo, un giorno dopo l’altro.

Nonostante tutto, ero abbastanza felice. Andavo senza motivo in quella stanza e guardavo Asahina lavorare senza sosta come una vera cameriera, Nagato seduta come una statua di Buddha, Koizumi col suo luminoso sorriso e Haruhi coi suoi improvvisi sbalzi d’umore. Tutte quelle cose emanavano un’aura di completa normalità ed erano divenute parte della mia vita scolastica sorprendentemente soddisfacente. Anche se avevo vissuto le esperienze irreali di una compagna che cercava di uccidermi oppure vedere mostri feroci che apparivano in un mondo completamente grigio, non ero sicuro che non fossero frammenti della mia immaginazione, il risultato di ipnotismo o anche qualche allucinazione.

Ero ancora abbastanza infastidito dal fatto che Haruhi mi avesse trascinato nel suo club, ma, da una prospettiva più profonda, era solo grazie a lei se potevo frequntare pacificamente queste persone così interessanti. Lasciando perdere la domanda “Perchè proprio io?”, forse un giorno ci sarebbero stati altri normali esseri umani come me che volevano iscriversi.

Sì, era da un pò di tempo che stavo pensando a questo problema.

Ci avrebbe pensato chiunque, vero?

Ma c’era ancora qualcuno che non lo aveva fatto.

Ovviamente, quel qualcuno era Suzumiya Haruhi.


Quella notte, dopo aver cenato, essermi fatto un bagno ed aver finito di ripassare la lezione d’inglese per il giorno dopo, guardai che ora fosse e mi accorsi che era il momento di andare a letto. Mi sdraiai e aprii lo spesso libro rilegato che Nagato mi aveva messo tra le mani. Pensai che una veloce lettura non mi avrebbe fatto male, così sfogliai casualmente le prime facciate. La storia era sorprendentemente interessante, così continuai, pagina dopo pagina. Bisogna davvero leggerne uno per capire quanto sia bello leggere i libri. Non è proprio male, alla fin fine!

Però era impossibile finire un libro del genere in una notte, così lo chiusi dopo un lungo monologo di uno dei protagonisti. Il sonno mi vinse e, dopo aver messo il segnalibro con la scritta di Nagato in mezzo alle pagine, spensi le luci e strisciai sotto le coperte. Dopo pochi minuti ero nel mondo dei sogni.

Sapete perchè gli esseri umani sognano? Il sonno è diviso in due fasi, la fase REM ("Rapid Eye Movement") e NREM ("Non Rapid Eye Movement"), che si alternano in cicli periodici. La NREM si verifica nelle prime ore dopo che una persona si addormenta, dove il cervello normalmente si trova in uno stato simile alla stasi. La fase in cui il corpo è inconscio, mentre il cervello è piuttosto attivo, è conosciuta come REM ed è durante questa che avvengono i sogni. La mattina, le fasi REM aumentano di frequenza e questo significa che quasi tutti sognano fino al momento di svegliarsi. Io faccio sogni tutte le notti, ma, siccome di solito sono di fretta per andare a scuola, spesso li dimentico. Anche se a volte improvvisamente ne ricordo qualcuno che avevo completamente rimosso anni prima. È davvero straordinario come funzionino i ricordi umani.

D’accordo, basta chiacchere. A dir la verità, non è che mi interessi.

È solo che sentii qualcuno che mi schiaffeggiava la faccia.

Va via! Sono stanco! Non disturbare i miei sogni!

“… Kyon”

La sveglia non aveva ancora nemmeno suonato. E, anche se lo avesse fatto, la avrei spenta e sarebbe passato ancora del tempo prima che mia madre mandasse mia sorella a tirarmi fuori dal letto.

“Svegliati immediatamente.”

No! Voglio dormire ancora! Non ho tempo per strani sogni.

“Ho detto svegliati! Non mi senti?”

Le mani intorno al mio collo mi stavano scuotendo senza sosta. Alla fine aprii gli occhi, sentendo la nuca che sbatteva sul pavimento duro.

Pavimento duro?

Mi alzai in piedi, confuso. Haruhi mi stava guardando dall’alto e si scansò indietro per evitare di scontrare le nostre teste.

“Ti sei finalmente svegliato?”

Inginocchiata davanti a me, c’era Haruhi nella sua divisa scolastica. Il suo chiaro viso mostrava un’espressione carica di ansietà.

“Sai dove ci troviamo?”

Certo che lo so. Siamo alla North High, la nostra scuola, e adesso ci troviamo dalle scale davanti alle scarpiere all’ingresso.

Non c’erano luci accese e la scuola di notte sembrava completamente grigia…

No, c’è qualcosa di strano.

Non c’era cielo sopra di noi. Solo un continuo orizzonte grigio. Un cielo monotono. Non c’erano né la luna, né le stelle, neppure una sola nuvola. Solo un cielo grigio come le pareti di cemento. Il mondo era ricoperto da silenzio e tenebre.

Era uno Spazio Chiuso.

Mi alzai lentamente. Mi supii di indossare non il mio pigiama, ma la uniforme scolastica.

“Quando mi sono svegliata, mi sono ritrovata qui, e tu eri al mio fianco. Che succede? Perchè siamo a scuola?” chiese Haruhi con una anormale debole voce.

Non le risposi subito, invece allungai le braccia per non battere contro qualcosa. Dal dolore che sentivo sul retro della mia mano e anche per come sentivo la divisa sul mio corpo, non sembrava un sogno. Mi strappai due capelli e mi accorsi che faceva male davvero.

“Haruhi, siamo da soli qui?”

“Sì, dovrei essere sotto le coperte a dormire. Perchè siamo apparsi qua? E il cielo sembra strano…”

“Hai visto Koizumi?”

“No… perchè me lo chiedi?”

“No, nulla, era solo una domanda.”

Se questo Spazio Chiuso si fosse creato da un tremito nella faglia dimensionale o da fattori esterni, dovrebbe esserci anche un gigante luminoso e Koizumi.

“In ogni caso, andiamocene via ora! Forse troveremo qualcuno.”

“Come mai non sembri per nulla preoccpato?”

Certo che sono preoccupato, soprattutto per il fatto che anche tu sei qua. Non dovrebbe essere solo un campo giochi per i giganti che fai tu? Oppure sto avendo solo un sogno troppo realistico? Solo con Haruhi in un mondo vuoto… Se Sigmund Freud fosse qui, altro che analisi!

Rimasi ad una certa distanza da lei, mentre camminavamo verso l’entrata. Improvvisamente ci trovammo bloccati da un muro invisibile. Mi ricordavo ancora la sensazione di elasticità. Poteva venire deformato per un pò, ma dopo poco, un altro muro più duro impediva ogni tentativo di penetrarlo più in profondità.

“… che cos’è?”

Mentre lo chiedeva con gli occhi spalancati, Haurhi alzò le braccia e cercò di spingere quella parete. Camminai intorno alla pista per la corsa seguendo il muro.

A quanto pare siamo in trappola a scuola.

“Pare proprio non si possa uscire.”

Non riuscivo a sentire la brezza. Era come se l’aria avesse smesso di muoversi.

“Riproviamo all’entrata!”

“Ah, sì! Ci sarà un modo per contattare qualcuno? Non ho il cellulare.”

Se quello fosse stato uno degli Spazi Chiusi che mi aveva descritto Koizumi, allora trovare un telefono sarebbe stato inutile. Nonosante ciò, decidemmo comunque di andare a dare un’occhiata dentro la scuola. Avrebbe dovuto essercene uno in sala professori.

La scuola sembrava spaventosa al buio, con tutte le luci spente. Passammo tra le scarpiere e ci addentrammo nella costruzione. Mentre avanzavamo, accendemmo le luci del primo piano e le lampade sul soffitto si illuminarono immediatamente. Anche se erano fredde ed artificiali, erano comunque abbastanza per farci tirare un sospiro di sollievo. Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nelle classi di quel piano, ci dirigemmo in sala professori. Naturalmente la stanza era chiusa, quindi presi un estintore, spaccai la finestra e entrammo da lì. “… non sembra funzionare.”

Haruhi si mise il telefono all’oreccchio, ma non sentì nulla. Cercò di digitare alcuni numeri, senza successo.

Lasciammo la sala, accendendo tutte le luci, e salimmo al piano superiore, fino a che Haruhi non propose di tornare nella nostra classe. Siccome la 1-5 era situata all’ultimo piano, forse saremmo riusciti a scoprire qualcosa guardando dall’alto.

Haruhi continuava a restare aggrappata alla mia giacca, mentre camminavamo lungo il corridoio.

Non contare su di me, ragazza, non sono io quello con i poteri soprannaturali. Se sei così spaventata, allora, chessò, appenditi al braccio! Sembrerebbe più normale almeno!

“Idiota!”

Mi guardò male, ma le sue dita non mollarono mai la mia giacca.

Non c’erano differenze nell’aula, era proprio come la avevamo lasciata dopo la scuola.

“…Kyon, guarda…” Haruhi si azzittì dopo essersi avvicinata alle finestre. Camminai vicino a lei e osservai la situazione.

Tutto intorno c’era un mondo completamente grigio. Guardando dal quarto piano della scuola in cima alla collina, riuscivo a vedere anche l’orizzonte oltre la spiaggia. Il panorama era completamente scuro, senza una singola luce accesa. Era come la fine del mondo.

“Cos’e’ questo posto…”

Non era l’intera popolazione che era scomparsa, piuttosto eravamo noi ad essere scomparsi. Sembava che fossimo finiti per caso in uno Spazio Chiuso.

“Questo è strano”, mormorò Haruhi stringendosi nelle spalle.


Siccome non sapevamo dove altro andare, tornammo alla stanza del club, dove avevamo passato l’ultimo pomeriggio. Avendo già preso le chiavi dalla sala professori, riuscimmo ad aprire la porta ed entrare. Entrambi prendemmo un sospiro di sollievo, tornando in quella aula ben illuminata che ci era familiare.

Accendemmo la radio, ma non riuscimmo a sentire neppure una frequenza disturbata. La stanza era così silenziosa, che si riusciva a sentire solo i suoni che facevo io mentre preparavo il tè. Non mi ero preoccupato di cambiare le foglie, così lo feci con alcune già usate e senza gusto. Haruhi si posizionò al mio fianco, guardando curiosa il mondo grigio fuori dalla finestra.

“Vuoi un pò di tè?”

“No.”

Presi la mia tazzina, tirai fuori una sedia e mi sedetti. Sorseggiai.

Sigh. Quello che prepara Asahina è molto più buono!

“Che sta succedendo qua!? Non capisco! Cos’è questo posto? Perchè mi trovo qui?” Haruhi stava davanti alla finestra, guardando fuori. Aveva una aspetto fragile.

“E poi, perchè tra tutte le persone, mi trovo proprio con te?”

“Come diavolo faccio a saperlo!?”

Alla mia risposta, Haruhi si spostò i capelli e aggrottò il viso.

“Vado fuori a dare un’occhiata”, disse, e si avviò verso la porta.

Proprio quando stavo per alzarmi pure io…

“Resta lì, torno subito.”

Uscì dalla stanza subito dopo averlo detto. E’ proprio tipico di lei comportarsi così!

Mentre sentivo i passi pieni d’energia di Haruhi allontanarsi e sorseggiando il mio thè senza sapore, apparve quella cosa.

Era una piccola sfera rossa luminosa. Inizialmente era delle dimensioni di una pallina da ping-pong, poi si allargò lentamente, brillando come una lucciola prima di acquistare infine una forma umana.

“Koizumi, sei tu?”

Davanti a me c’era un essere umano luminoso, ma non riuscivo a distinguere chiaramente il suo aspetto, nemmeno occhi, naso e bocca.

“Ciao.” Una voce rilassata dall’oggetto rosso.

“Sei arrivato tardi! Pensavo saresti arrivato nella tua forma umana…”

“Le cose stanno divantando un pochino complicate, così ci vorrà un pò di tempo per spiegartele. Onestamente, questo è un evento anormale!” La luce rossa traballò un pò. “Se questo fosse un normale Spazio Chiuso, sarei potuto penetrare facilmente, ma non questa volta. Devo mostrarmi in questa forma incompleta e ho avuto bisogno di aiuto dai miei compagni prima di riuscire finalmente a penetrare. Non posso neanche rimanere a lungo. I nostri poteri si stanno riducendo, mentre ti parlo.”

“Ma cosa sta succedendo? Ci siamo solo io ed Haruhi qui?”

“Sì.” rispose Koizumi.

“Questo significa che ciò che temevamo alla fine sta succedendo. Suzumiya si è stufata del tutto della nostra realtà e ha deciso di crearne una nuova.”

“…”

“I nostri superiori sono nel panico totale. Chi lo sa che cosa succederà al mondo quando il suo Dio scomparirà? Anche se c’è la possibilità che il mondo sopravviva se Suzumiya decidesse di avere pietà, è anche ipotizzabile che svanisca all’istante.”

“Stai cercando di dire cosa…?”

“Per metterla in due parole”, la luce rossa ora scintillava come una fiamma, “voi due siete scomparsi dal nostro mondo. Questo non è uno Spazio Chiuso, è piuttosto una nuova realtà creata da Suzumiya. Gli Spazi Chiusi che abbiamo visto fino ad oggi erano probabilmente solo delle prove prima che decidesse di ricreare davvero il mondo.”

Ma che scherzo grandioso! Anche se di riderci su non mi viene proprio. Ha, ha, ha.

“Non sto scherzando. Questo mondo è probabilmente molto vicino ai desideri di Suzumiya. Non siamo ancora sicuri di come lo voglia, ma lo scopriremo presto.”

“A parte quello, perchè io mi trovo qui?”

“Davvero non lo sai? Tu sei stato scelto da Suzumiya. Sei l’unica persona al mondo con cui voglia stare. Pensavo che lo avessi già capito.”

La luce attorno a Koizumi si affievolì come una torcia a cui si stiano scaricando le pile, con la luminosità chiaramente in diminuzione.

“Sono quasi al limite. Se continua così, non sarò mai più in grado di rivedervi. Ma d’altra parte sono un pò sollevato perchè non dovrò più andare in giro a cacciare Avatar.”

“Dovrei vivere da solo con Haruhi in questo mondo grigio?”

“Qui è come se foste Adamo ed Eva. Impegnatevi a ripopolare il pianeta e tutto sarà a posto.”

“… la prossima volta che ti vedo, ti stendo.”

“Dai, scherzo! Per adesso questo Spazio Chiuso è solo temporaneo, ma presto diverrà simile al mondo che conosci. Ma allo stesso tempo sarà completamente diverso. Ora come ora, questo potrebbe essere considerato il mondo reale, mentre la realtà originale potrebbe essere uno Spazio Chiuso. E per quanto riguarda le differenze tra i due, sfortunatamente non sappiamo nulla. Se sarò abbastanza fortunato da rinascere nel nuovo mondo, dovrai insegnarmele tu.” In quel momento, il luminoso oggetto umanoide, che era Koizumi, iniziò a disintegrarsi lentamente, poi, come una stella senza più combustibile, si restrinse alla sua dimensione originaria di pallina da ping-pong.

“Non c’è modo di ritornare al mondo originale?”

“Se Suzumiya lo desiderasse, potrebbe ancora essere possibile. Ti ho conosciuto per poco tempo, è davvero un peccato, ma mi sono divertito nella Brigata SOS… Ah, sì, quasi dimenticavo. Devo riferirti dei messaggi da Asahina Mikuru e Nagato Yuki.”

Prima che scomparisse completamente riuscì a dirmi questo: “Asahina Mikuru mi ha chiesto di farti le scuse da parte sua. Ha detto: “Mi dispiace, è tutta colpa mia.”. Inoltre, Nagato Yuki ti dice: “Ricorda di accendere il computer.”

Dopodiché scomparve come una fiamma di candela spenta dal vento.

Non capisco perchè Asahina dovrebbe scusarsi. Mi ha fatto qualcosa di sbagliato?

Ma decisi di non pensarci in quel momento, invece seguii la richiesta di Nagato e accesi il computer. Dopo che l’hard disk fece un suono trillante, avrebbe dovuto comparire il marchio del sistema operativo…

Che strano, perchè non si vede nulla?

La schermata del sistema operativo che avrebbe dovuto apparire entro pochi secondi, non lo fece, lo schermo era nero come la pece, con solo un cursore bianco per scrivere che lampeggiava nell’angolo in alto a sinistra. Poi, silenziosamente, il cursore iniziò a muoversi e venne scritta una linea di fredde parole.


 YUKI.N > Riesci a leggere?


Rimasi stupito per un momento, poi avvicinai la tastiera e iniziai a scrivere.


 ‘Sì.’


 YUKI.N > Per adesso non ho ancora perso il contatto con il mondo in cui vi trovate. Ma è solo questione di tempo, visto che la disconnessione dovrebbe avvenire a breve. Se fosse vero, questa sarà la nostra ultima conversazione.


 ‘Cosa dovrei fare?’


 YUKI.N > Non lo so neppure io. La sorgente di dati anormali è completamente scomparsa qui. L’Entità Senziente di Dati Integrati è molto delusa per questo, perchè perderanno la possibilità di evolversi.


 ‘Cosa intendi con possibilità di evolversi? Come si sta evolvendo Haruhi?’


 YUKI.N > Essere altamente senzienti significa anche essere in grado di elaborare dati più velocemente e con maggior accuratezza. Le forme di vita organiche senzienti sono limitate dalla sorgente di dati eccessivamente inaccurata e mescolata, causata dai loro corpi fisici, e sono perciò incapaci di elaborare dati con velocità e precisione. Quindi dopo essersi evolute fino ad un certo stadio, le forme di vita organiche cesseranno il processo.


 ‘E’ possibile evolversi anche senza un corpo fisico?’


 YUKI.N > L’Entità Senziente di Dati Integrati è anch’essa creata da dati. Pensavano anche loro che l’abilità di elaborare dati sarebbe aumentata infinitamente fino al termine termico dell'Universo. Ma avevano torto. Come l’universo ha un termine, anche la loro evoluzione ha un limite, almeno per entità senzienti che si affidano a dati per sopravvivere.


 ‘Che c’entra Suzumiya?’


 YUKI.N > Suzumiya Haruhi possiede l’abilità di creare massive quantità di dati dal nulla. Quella è l’abilità che manca all’Entità Senziente di Dati integrati. Lei può rilasciare dati che non potrebbero mai venire elaborati da un essere umano, semplice forma di vita organica, nell’arco di tutta la sua vita. L’Entità Senziente di Dati Integrati ritiene che se questa abilità di creare dati fosse analizzata, allora sarebbero in grado di trovare indizi verso l’auto-evoluzione.

Il cursore lampeggiò qualche momento. Forse Nagato stava esitando su quali parole usare. Un secondo dopo, le parole fluirono come l’acqua.


 YUKI.N > Scommetto tutto su di te.


 ‘Scommetti su di me su cosa?’


 YUKI.N > Spero che riusciate a tornare tutti e due in questo mondo. Suzumiya Haruhi è un importante punto osservabile. Un importante tesoro che potrebbe apparire solo una volta in questo Universo. A parte ciò, spero che anche tu possa ritornare.


Il colore delle parole iniziò a sbiadirsi mentre le riserve di elettricità finivano. Il cursore continuò a scrivere le seguenti parole.

 YUKI.N > Torniamo assieme in libreria la prossima volta.


Le parole iniziarono a scurirsi, anche cercare di aumentare la luminosità dello schermo non fu di alcun aiuto. Alla fine Nagato scrisse le seguenti due parole.


 YUKI.N > bella addormentata


Brrr! Il suono dell’hard disk che si attivò mi fece saltare dalla sedia. La luce sulla CPU si accese e apparve la familiare schermata col marchio del sistema operativo. Il suono della ventola del computer era l’unico che si poteva sentire in questo mondo.“Che cosa dovrei fare? Koizumi! Nagato!”

Sospirai pesantemente e mi girai scoraggiato verso la finestra.

Una luce blu risplendeva da fuori.

Un gigante luminoso si trovava nel cortile della scuola. Siccome era così vicino, sembrava come un enorme muro blu.

Haruhi corse nella stanza.“Kyon! E’ apparso qualcosa!”

Si accorse che stava per sbattermi addosso mentre stavo davanti alla finestra, perciò si fermò velocemente e si mise accanto a me.

“Che cos’è? E’ enorme! E’ un mostro? Non sembra un’illusione.”

Sembrava molto eccitata. L'ansia depressa di poco prima era scomparsa. In quel momento, i suoi occhi brillavano di entusiasmo, senza traccia di paura.

“Pensi che sia un alieno? O potrebbe essere una superarma creata dagli antichi, che si è risvegliata dal suo sonno! E’ a causa sua se non possiamo lasciare la scuola?”

Il muro blu si mosse. Mi balenò per la mente l’immagine del gigante che distruggeva costruzioni con estrema facilità. Afferrai velocemente le mani di Haruhi e scappai dalla stanza come un fulmine.“Fermo! Aspetta, che stai facendo!?”

Appena arrivammo nel corridoio, quasi cadendo, un enorme tremore vibrò nell’aria. Velocemente la spinsi a terra e le feci scudo col mio corpo. L’edificio dei club tremò violentemente. Alle mie orecchie arrivò il boato di oggetti duri e pesanti che crollavano al suolo. Capii che il bersaglio del gigante non era la costruzione in cui ci trovavamo, ma il complesso scolastico dall’altra parte.

Agguantai Haruhi, che era così sconvolta che la bocca le si apriva e chiudeva come quella di un pesce rosso, e cominciai a correre. Straordinariamente, mi seguì obbedientemente e corse.

Le mani iniziarono a sudarmi, così le sue.

Non c'era polvere nel vecchio edificio. Con tutte le mie forze, corsi trascinando Haruhi verso le scale. Sentivamo da lontano i rumori della distruzione.

Mi precipitai giù dalle scale, sentendo la temperatura del suo corpo trasmessa dalle nostre mani. Dopo aver attraversato il cortile, ci dirigemmo oltre la discesa, attraverso la pista per la corsa. In quel momento le diedi una veloce occhiata. Avrei potuto sbagliarmi, ma sembrava abbastanza felice. Era come vedere una bambina che si svegliava la mattina di Natale e che scopriva che i regali che aveva a lungo desiderato erano di fronte a lei.

Ci allontanammo abbastanza dalla scuola, poi ci voltammo e guardammo verso l'alto, riuscendo a vedere dove si trovava l'enorme gigante. Era grande come quello che avevo visto con Koizumi nello Spazio Chiuso, alto come un palazzo.

Ondeggiò la sua mano e l'edificio scolastico collassò. Siccome la costruzione a quattro piani era già stata colpita dal precedente colpo, crollò facilmente. Le macerie caddero e si sparpagliarono in ogni direzione, seguite da un boato. Corremmo freneticamente fino al centro della pista dei duecento metri, prima di fermarci. La sagoma dell'incredibile gigante blu si stagliava davanti alla scuola scura e grigia.

Se vuoi fare fotografie, dovresti scattarle a queste cose, non al presidente del gruppo di studio dei computer mentre tocca i seni di Asahina, né tantomeno a lei travestita! Sono queste le foto che dovremmo mettere sul sito!

Mentre mi venivano questi pensieri, Haruhi mi parlò velocemente nell'orecchio.

“Pensi che ci attaccherà? Io credo che non sia cattivo, tu che dici?”

“Che ne so?”

Mentre le rispondevo, ripensavo a ciò che mi aveva detto Koizumi quando mi aveva portato nello Spazio Chiuso. Se lasciassimo questi "Avatar" continuare con la loro furia, dopo la distruzione, lo Spazio Chiuso sostituirà il mondo reale, quindi questo mondo grigio rimpiazzerà quello da cui proveniamo e allora…

Che succederà al nostro mondo?

Secondo quello che mi ha appena detto Koizumi, sembra che Haruhi stia creando un mondo completamente nuovo. La Asahina e la Nagato che conosco ci saranno? O sarà un posto surreale dove gli Avatar saranno liberi di andare in giro e gli alieni, i viaggiatori del tempo e gli esper saranno cosa comune? Se sarà davvero così, quale sarà il mio ruolo?

Argh, smettiamola, è inutile cercare di pensare di più, tanto non capisco. Non so a che cosa stia pensando Haruhi e non posseggo nessun potere telepatico per leggere la mente degli altri.

“Che cosa sta succedendo qui, esattamente? Sia questo mondo, che il gigante... è tutto stranissimo!”

Le hai create tu tutte queste cose, principessa! Dovrei essere io a fare le domande, perchè mi hai trascinato qua dentro? Che Adamo ed Eva!? Che stupidata folle! Non crederò mai ad una storia così idiota! Mai!

“Non vuoi tornare al mondo normale?” chiesi tranquillamente.

“Che cosa hai detto?”

Haruhi si girò verso di me. La sua faccia era perfettamente chiara anche nel grigio e i suoi occhi luccicanti erano circondati dall’oscurità.

“Non possiamo restare qui per sempre! Non c’è un negozio, perciò non potremo mangiare quando avremo fame. Inoltre la scuola è circondata da un muro invisibile e non si può uscire. In questo modo moriremo di fame!”

“Hmm, è tutto strano, ma non m’interessa. La situazione si risolverà in un modo o nell’altro. Per qualche motivo, mi sento molto felice.”

“Allora che mi dici della Brigata SOS? Hai creato tu quel club! Lo abbandonerai in questo modo?”

“Non mi interessa davvero più. Non vedi che stiamo vivendo un'avventura spettacolare? Che bisogno c'è di andare in giro a cercare?”

“Però io voglio ritornare.”

Il gigante fermò temporaneamente la sua devastazione. “Prima che finissimo in mezzo a tutto ciò, non avevo capito quanto mi piacesse la mia vita com’era. Là io avevo quell’idiota di Taniguchi, Kunikuda, Koizumi, Nagato e Asahina, e anche Asakura che non c'è più.”

“…di che stai parlando?”

“Voglio davvero rivedere di nuovo i miei amici. Ci sono troppe cose che non ci siamo detti.” Haruhi abbassò il capo, poi dopo un pò continuò: “Li rivedremo! Questo mondo non resterà per sempre coperto dalle tenebre. Quando arriverà il mattino, il sole sorgerà. Ne sono sicura.”

“Non è così. Questo mondo non è come pensi. Io voglio rivederli, ma nel nostro.”

“Non capisco proprio cosa tu stia dicendo.”

Haruhi aggrottò il viso, come un bambino a cui abbiano rubato il suo prezioso regalo, che mostra rabbia e tristezza.

“Non sei anche tu stanco e stufo di quella noia? Il mondo è così normale che non esiste nulla di speciale. Non vuoi anche tu vivere qualcosa di interessante?”

“Beh, la pensavo anche io così.”

Il gigante iniziò a muoversi. Demolì gli ultimi pezzi della scuola e si diresse verso il cortile. Lungo la strada, colpì con un braccio il corridoio, poi diede un forte calcio all’edificio dei club. Tutto stava venendo lentamente distrutto, compresa la nostra stanza.

Guardai oltre le spalle di Haruhi e rimasi sconvolto di vedere altri luminosi muri blu in giro. Uno, due, tre… quando arrivai a cinque decisi di smettere di contare.

Senza le sfere rosse ad ostacolarli, i giganti continuavano la loro distruzione senza interruzioni. Non capivo cosa ci trovassero di interessante, a farlo. Ogni volta che muovevano le braccia o le gambe, ogni cosa che toccavano spariva nel nulla.

Qualche momento dopo, metà del complesso scolastico era stato devastato. Non ero in grado di dire quanto fosse grande quello Spazio Chiuso e non sapevo se questa dimensione si sarebbe espansa fino a diventare un’altra realtà. In quel momento, la mia testa era piena di incertezze. Se un vecchio ubriaco seduto di fianco a me in treno mi avesse detto: “Lascia che ti dica qualcosa, ma non dirlo a nessuno! Io in verità sono un alieno!”, gli avrei creduto all’istante. Anche perchè il numero di eventi misteriosi a cui avevo partecipato si era triplicato rispetto ad un mese prima.

Cosa avrei potuto fare, eh?

Fosse stato il mese scorso, forse non sarei riuscito a trovare una soluzione. Ma in quel momento pensai di potercela fare. Soprattutto perchè avevo ricevuto dei suggerimenti su come agire.

Dopo aver preso la mia decisione, dissi: “Haruhi, in questi ultimi giorni mi sono imbattutto in situazioni davvero interessanti. Anche se potresti non crederci, ci sono molte persone interessate a te. Guarda, si potrebbe persino dire che il mondo stesso orbiti letteralmente intorno a te. Tutti credono che tu sia una persona speciale, e ti hanno sostenuto. Sai, tu non ne hai idea, ma il mondo sta davvero prendendo una piega interessante.”

Afferrai le sue spalle, accorgendomi che le stavo ancora tenendo la mano.

Haruhi mi guardò con una faccia che sembrava voler dire: “Che ti prende?”

Poi, spostò lo sguardo da me fino ai giganti, con un’espressione sicura.

Guardando il suo giovane e perfetto viso, ricordai la ‘possibilità di evoluzione’ di Nagato, la ‘distorsione temporale’ di Asahina e il comportamento di Koizumi che la considerava ‘Dio’.

Ma per me, cos'è Haruhi? Cosa penso io di lei? Che Haruhi è Haruhi. Che altro c’è da aggiungere?

Non volevo rispondere così sbrigativo, ma, d’altra parte, una risposta migliore mica l'avevo. Sapevo che saremmo arrivati a questo, eh? Se tu avessi indicato la compagna dietro di me e mi avessi chiesto: “Che cosa rappresenta per te?”, come pensi che avrei risposto? … cavolo, mi sto ripetendo.

Per me Haruhi non è solo una semplice compagna e certamente non una ‘possibilità di evoluzione’, una ‘distorsione temporale’, né tanto meno ‘Dio’.

Il gigante si girò verso la pista. Non avrebbe dovuto avere occhi, ma riuscii comunque a capire dove guardava. Iniziò a muoversi verso di noi. Un suo singolo passo doveva essere lungo almeno un paio di metri, o non avrebbe diminuito la distanza tra di noi così velocemente anche camminando così lentamente.

Ho capito! Asahina non aveva detto qualcosa? Quella profezia! E l’ultimo messaggio di Nagato. Biancaneve e la Bella Addormentata. Per favore, anche io conosco la storia della Bella Addormentata! Qual’è la somiglianza tra le due storie? In quell'emergenza, era come se mi stessero gridando la soluzione a squarciagola.

Questo è scorretto! Dannatamente scorretto! Asahina, Nagato, non accetterò mai un simile sviluppo! Mai!

La mia razionalità mi diceva. Ma gli esseri umani non sono mai stati una forma di vita che si affida solo alla ragione per sopravvivere. Forse hanno bisogno di quello che Nagato chiamava ‘Dati mescolati’. Lasciai andare la sua mano, le afferrai le spalle e la feci voltare verso di me.

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“Che c’è ora…”

“Lo sai, mi piaci davvero con la coda.”

“Cosa?”

“Non so da quando, ma da quel momento non riesco a smettere di pensarti con la coda. Penso che sia la pettinatura che ti sta meglio.”

“Che stai cercando di dire?”

I suoi neri occhi mi resistevano. Ignorai le proteste e la baciai sulle labbra. È più educato chiudere gli occhi in queste situazioni, quindi lo feci. In questo modo, non sapevo quale espressione stesse facendo. Aveva gli occhi aperti per lo stupore? O li aveva chiusi pure lei? O aveva alzato la mano per schiaffeggiarmi? Ma anche se lo avesse fatto, non mi sarebbe importato, visto che stavo scommettendo tutto. Se qualcun’altro le avesse mai fatto questo, saprebbe come mi sentivo. Le presi la mano e la strinsi con forza, non volendo lasciarla.

Riuscivo ancora a sentire il rombo in lontananza. Sembrava che il gigante stesse ancora distruggendo la scuola. Mentre stavo pensando ciò, persi improvvisamente l’equilibrio e caddi giù, poi tutto andò sottosopra. Sentii un duro colpo sulla parte sinistra del corpo. Non riuscivo a rimettermi in piedi in alcun modo. Quando cercai di sedermi e aprii gli occhi, vidi un soffitto familiare sopra la mia testa e rimasi stupito.

Ero nella mia stanza e, guardandomi attorno, capii di essere caduto dal letto. Naturalmente indossavo il mio pigiama e metà della coperta stropicciata stava per terra. Mi misi una mano dietro la schiena, aprendo la bocca come un idiota.

Passò un pò di tempo prima che riuscissi a pensare di nuovo. Ancora mezzo sognante, mi alzai lentamente, aprii la finestra e guardai fuori. Vidi alcune stelle scintillanti e i luminosi lampioni stradali. Confermai che c’erano luci che provenivano dalle altre case e anche alcune figure che si muovevano dietro di esse.

Era un sogno? Ho sognato tutto?

Ho avuto un sogno dove mi sono ritrovato in un mondo surreale con una ragazza che conosco ed è finito che la baciavo! Un sogno così facile da capire che Sigmund Freud riderebbe a crepapelle!

Urgh, avrei voluto impiccarmi immediatamente.

Forse dovrei ritenermi fortunato che questo stato abbia dichiarato fuorilegge le pistole, altrimenti ne avrei presa una automatica e la avrei puntata senza esitare alla mia testa.

Se fosse stata Asahina, avrei potuto per lo meno ricavare una specie di analisi ben dettagliata da quel sogno, ma, tra tutte le persone, ho dovuto sognare di baciare Haruhi! Che diavolo sta pensando il mio subconscio!?

Mi sedetti stancamente sul pavimento e mi afferrai la testa, chiedendomi, se era vero che fosse stato solo un sogno, come mai era sembrato così reale. La mano sudata e il tepore rimasto sulle mie labbra…

… Questo… questo significa che non è più il mondo originale? Che è un nuovo mondo creato da Haruhi? C’è qualche modo per confermarlo?

Non c’era, per quanto mi impegnassi a pensare. Anzi, preferivo non pensarci. Piuttosto che dover ammettere che il mio cervello fosse impazzito e avesse creato un simile sogno, avrei preferito credere che il mondo fosse stato distrutto. Però ero ancora scettico.

Guardai la mia sveglia. Due e mezza del mattino.

… torno a dormire.

Tirai le coperte fin sopra la mia testa, chiedendo alla mia mente completamente sveglia di concedermi un pò di sonno profondo.


Non riuscii a dormire.

Fu per la stanchezza dovetti quasi strisciare per raggiungere la cima della salita il giorno dopo. Ero davvero distrutto. Per fortuna non incontrai Taniguchi per strada, o sarei stato costretto a sentirlo parlare senza fine. Il sole continuava a rilasciare calore dalla sua infinita reazione nucleare.

Signora Luce Solare, la prego, non potrebbe prendersi qualche pausa ogni tanto? Sto per morire fritto!

Rifiutando di venire quando ne avevo bisogno, il demone del sonno girava attorno alla mia testa quando meno lo desideravo. Se fosse andata avanti così, non sapevo per quanto avrei potuto restare sveglio durante la prima ora. Quando vidi la scuola, mi fermai e guardai quello scadente edificio a quattro piani, gli studenti sudati tutti nella costruzione come uno sciame di formiche.

Trascinai i miei piedi su per le scale e poi fino alla familiare aula 1-5, fermandomi a tre passi dalla finestra. Lì, seduta dietro vicino alla finestra, vidi la testa di Haruhi. Come dovrei dirlo? Aveva il busto appoggiato sulle braccia come al solito e guardava fuori dalla finestra in modo inespressivo. Da dietro, riuscii a vedere una piccola coda cadere dai suoi capelli fin sulle spalle.

Erano ancora un pò troppo corti per farsi una vera coda, quindi mi domandai se la avesse fatta per puro caso.

“Ciao, come va?”

Poggiai la mia cartella sul banco.

“Malissimo! Ho avuto un terribile incubo questa notte.” disse in tono calmo.

Ehi, hai appena vissuto un evento incredibile!

“Per questo non sono riuscita a dormire tutta la notte. Avrei voluto darmi malata, ma poi la mia percentule di presenze si sarebbe abbassata troppo.”

“Capisco.”

Mi sedetti sulla dura sedia e studiai la sua faccia. I capelli le coprivano il viso dalle orecchie in giù, quindi non riuscivo a capire bene la sua espressione. In ogni caso, era di cattivo umore. Almeno era quello che mi diceva il suo volto.

“Sai, Haruhi…”

“Che cosa?”

Le dissi, mentre i suoi occhi stavano ancora guardando fuori: “Stai proprio bene con quella coda.”