Suzumiya Haruhi ~ Italian Version:Volume 1 Testo Completo

From Baka-Tsuki
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Immagini a Colori[edit]

These are color illustrations that were included in volume 1.




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Quando ho smesso di credere in Babbo Natale? Per dire la verità questo tipo di strana domanda non ha una grande importanza per me. Però, se tu mi chiedessi quando ho smesso di credere che il vecchio vestito di rosso fosse Babbo Natale, allora potrei dirti in confidenza: non ho ci ho mai creduto, mai. Io sapevo che quel Babbo Natale che era apparso alla mia festa di Natale all’asilo era una finzione, e ora che ci penso, ognuno nella mia classe aveva lo stesso sguardo di scetticismo guardando il nostro maestro che fingeva di esserlo. Anche se non avevo mai visto mia madre baciare Babbo Natale, ero abbastanza saggio per avere dei sospetti sull’esistenza di un vecchio che lavorava solo alla vigilia di Natale.

Nonostante ciò, ci ho messo abbastanza tempo per capire che neanche gli alieni, i viaggiatori del tempo, i fantasmi, i mostri e gli esper in quei cartoni pieni di effetti speciali “buoni contro organizzazioni malvagie” esistevano in realtà. No, aspetta, probabilmente lo avevo capito, semplicemente non volevo ammetterlo. Nel profondo del mio cuore volevo ancora che quegli alieni, viaggiatori del tempo, fantasmi, mostri, esper e organizzazioni malvagie apparissero tutto d’un tratto. Comparato a questa noiosa, normale vita che è la mia, quel mondo di spettacoli pieni di luci era molto più eccitante; volevo vivere anche io in quel mondo!

Volevo essere io quello che salvava la ragazza rapita dagli alieni e imprigionata nella fortezza a forma di arena. Volevo essere io quello che usava il mio coraggio, la mia intelligenza e la mia fedele pistola laser per combattere i cattivi del futuro che cercavano di cambiare la storia per il loro tornaconto. Volevo essere qualcuno in grado di esorcizzare demoni e mostri con una sola magia, combattere contro mutanti e psichici di organizzazioni malvagie e lottare telepaticamente!

Ma aspetta, calmiamoci. Se io fossi davvero attaccato da alieni o chissà cosa, come potrei realmente combattere contro di loro? Io non ho neanche un potere speciale!

Allora bhè, che ne pensate di questo: un giorno, un misterioso nuovo studente si trasferisce nella mia classe. Lui è realmente un alieno, o viene dal futuro, e ha poteri telepatici. Quando inizia a combattere con i cattivi, tutto ciò che devo fare è trovare un modo di farmi coinvolgere nella sua guerra. Lui si occuperà di tutti i combattimenti e io potrò essere il suo compagno incapace. Oh mio Dio, questo è grande, come sono intelligente!

O forse, se quello non funzionasse, che ne dite di questo: un giorno, un misterioso potere si risveglia dentro di me, qualcosa tipo poteri psichici o telecinetici. Scopro che un sacco di gente al mondo ha poteri simili e poi una specie di società paranormale mi recluta. Diventerò parte di questa organizzazione e proteggerò il mondo dai malvagi mutanti.

Sfortunatamente, la realtà è sorprendentemente crudele… Nessuno si è trasferito nella mia classe. Non ho mai visto nemmeno un UFO. Quando sono andato in posti che si diceva fossero stregati, non ho trovato nulla. Due ore a fissare intensamente la mia penna non la hanno fatta muovere di un solo millimetro e lanciare sguardi alla testa dei miei compagni non mi rivelava i loro pensieri. Non potevo che essere depresso di come fossero normali le leggi della fisica. Ho iniziato a smettere di cercare gli UFO e di guardare spettacoli televisivi sul paranormale perché mi ero finalmente convinto che fosse impossibile. Avevo anche raggiunto un punto in cui provavo solo nostalgia per queste cose.

Dopo le medie, ero completamente uscito da quel mondo fantastico ed ero diventato completamente legato alla realtà. Non era successo nulla nel 1999, anche se io continuavo a sperare, solo un poco, che qualcosa potesse accadere; l’umanità non era ritornata sulla Luna, né era andata oltre. Penso, da come sembrano adesso le cose, che io sarò già morto quando potremo fare un viaggetto dalla Terra ad Alpha Centauri.

Con questo tipo di pensieri banali in testa, sono diventato un normale studente liceale senza preoccupazioni. Questo fino al giorno in cui ho incontrato Suzumiya Haruhi.




Capitolo 1[edit]

E così, entrai nel liceo del mio quartiere. All’inizio rimpiansi questa scelta, perché la mia nuova scuola stava in cima a una collina molto alta. Anche in primavera, gli studenti si sarebbero accaldati e avrebbero sudato camminando per la ripida salita. Inoltre, la mia intenzione di andare a scuola senza fatica non poteva realizzarsi. Ogni volta che ciò mi veniva in mente, considerato che avrei dovuto ripetere tutto ciò per i tre anni seguenti, diventavo stanco e depresso. Quel giorno avevo dormito un po' troppo. Forse è per questo che camminavo più velocemente del solito: di conseguenza mi sentivo affannato. Avrei potuto svegliarmi dieci minuti prima, ma, come saprete tutti, si dorme sempre meglio prima di doversi alzare. Non volevo sprecare quei preziosi dieci minuti, così mi arresi all’idea che avrei dovuto ripetere per tre anni questa stressante routine.

Troppo deprimente.

Ecco la ragione per cui la mia faccia era solitaria e lugubre, durante quello spreco di tempo che è la cerimonia d’ingresso. Tutti gli altri scolari avevano un'espressione che sembrava voler comunicare con ottimismo: “Cominciamo un nuovo viaggio!”. Sapete, quel tipico sguardo speranzoso, ma ancora pieno di incertezza, che ha ogni nuovo studente quando entra in una nuova scuola. Non era questo il mio caso: molti miei compagni delle medie si erano iscritti al mio stesso liceo. Per giunta, anche alcuni miei amici ci venivano. Perciò non sembravo così eccitato o preoccupato come altra gente.

I ragazzi indossavano tute sportive, mentre le ragazze indossavano le uniformi alla marinaretta. Wow, che strana combinazione... Forse quel preside che stava parlando sul palco mettendo sonnolenza aveva una qualche sorta di feticismo verso le uniformi alla marinaretta. Mentre mi perdevo in questi inutili pensieri, la stupida cerimonia d'inizio anno finalmente finì. Io, insieme ai miei non proprio desiderosi compagni, entrai nella classe 1-5.

Il nostro professore, il professor Okabe, con il suo sorriso da chi si era allenato per un’ora davanti a uno specchio, camminò di fronte alla classe e si presentò. Per prima cosa disse di essere un professore di Educazione Fisica e che era il professore che si occupava della squadra di pallamuro e che aveva vinto il campionato e che questa scuola aveva pochi giocatori di pallamano, perciò chiunque avesse voluto unirsi alla squadra sarebbe stato subito titolare. E poi disse cose tipo quanto la pallamuro fosse il più interessante sport del mondo e così via. Appena stavo cominciando a pensare che non avrebbe mai finito, improvvisamente disse:

“Ora, presentatevi voi!”

Questo tipo di cose era piuttosto comune, quindi non mi sorpresi per nulla.

Uno ad uno, le persone del lato sinistro della classe cominciarono a presentarsi. Alzavano le loro mani, dicevano il loro nome, il nome della loro vecchia scuola e altre cose banali, tipo il cibo preferito, o gli hobby. Alcuni borbottarono la loro vita fino ad allora, in pochi fecero introduzioni interessanti, mentre qualcuno provò a dire qualche stupida battuta che abbassò la temperatura della stanza di qualche grado. Pian piano che le varie persone si introducevano, il mio turno si avvicinava sempre di più.

Stavo cominciando a diventare nervoso! Penso che tutti siano in grado di capire come mi stavo sentendo in quel momento, vero?

Dopo essere riuscito a finire la mia presentazione attentamente pensata, dicendo il minimo indispensabile e senza mangiarmi troppo le parole, mi sedetti, sentendomi sollevato come ogni volta che si riesce a fare qualcosa di spiacevole, ma necessario. La persona dietro di me si alzò e, -ah, probabilmente non scorderò mai questo per il resto della mia vita- disse le parole che sarebbero state l’argomento di discussione principale nella scuola per lungo tempo.

“Il mio nome è Suzumiya Haruhi. Mi sono diplomata alla East Junior High.”

Fino a questo punto l’introduzione era ancora normale, perciò non mi ero neanche preoccupato di girarmi a guardarla. Stavo semplicemente fissando davanti a me e ascoltavo la frizzante voce.

“I normali esseri umani non mi interessano. Se qualcuno qua è un alieno, un viaggiatore del tempo, uno SLIder o un esper, allora mi venga a cercare! E’ tutto!”

Dopo aver sentito ciò, non potei fare a meno di voltarmi. Aveva lunghi e sottili capelli neri. Il suo bel viso mostrava audacia e sfida mentre il resto della classe la fissava. La sua serietà e la sua determinazione si leggevano negli scintillanti occhi e nelle lunghe sopracciglia. Le sottili labbra erano strettamente contratte. Questa fu la mia prima impressione di questa ragazza. Mi ricordo ancora quanto fosse scintillante il suo bianco collo. \

Pensai che fosse una ragazza piuttosto carina.

Haruhi, con il suo sguardo provocante, esaminò lentamente la classe, smise di fissarmi -avevo la bocca mezza aperta- e si sedette senza neanche un sorriso.

Cercava forse di essere drammatica?

In quel momento penso che le teste di tutti fossero piene di punti di domanda e che ognuno fosse giustamente confuso. “Dovrei ridere?” Nessuno lo sapeva.

Bhè, giudicando dalla conclusione, non stava cercando di essere né drammatica né divertente, visto che Haruhi aveva ancora la sua faccia solenne.

Lei è sempre seria. Questo lo dico col senno di poi, non posso sbagliarmi.

Dopo che le fate del silenzio danzarono nella nostra classe per circa mezzo minuto, il professore, con un pò di esitazione, indicò alla persona successiva di presentarsi alla classe e l’atmosfera tesa si rasserenò un pò.

E’ così che ci incontrammo. Che cosa indimenticabile. Voglio realmente credere che questa sia stata solo una coincidenza.


Dopo aver attirato l’attenzione di tutti il primo giorno, Haruhi tornò ad essere un’innocente ragazza liceale.

Questa era la calma prima della tempesta! Finalmente ora lo capisco!

Comunque, tutti in quel liceo venivano da una delle quattro scuole medie più rinomate della città. Questo ovviamente includeva anche la East Junior High; quindi ci doveva per forza essere nella classe qualcuno che si era diplomato con Haruhi, che sapeva che cosa simboleggiasse il suo silenzio. Sfortunatamente non conoscevo nessun ex studente della East Junior High, quindi non avevo modo di farmi spiegare se avesse parlato davvero seriamente. Perciò, alcuni giorni dopo la sua introduzione esplosiva, feci qualcosa che non mi sarei mai scordato: cercai di parlarle per la prima volta, prima di una lezione.

Il domino della mia fortuna aveva iniziato a cedere ed io ero stato io a spingere la prima tessera! Vedete, quando Haruhi si sedeva tranquillamente al suo posto, sembrava una normale ragazza, perciò pensai di voltarmi verso di lei per parlarle. Pensai che mi avrebbe aiutato a diventarle amico. Che ingenuità da parte mia! Per favore, qualcuno mi doni del buon senso!

Naturalmente avevo iniziato la conversazione con quell’incidente:

“Ehi, ehi!”

Girai casualmente la mia testa con un sorriso frivolo.

“La roba che hai detto quando ti sei presentata, eri seria?”

Con le sue braccia incrociate sul suo petto, le labbra serrate, Suzumiya Haruhi prese la sua postura, poi mi fissò dritto negli occhi.

“Che roba quando mi sono presentata?”

“La roba sugli alieni.”

“Sei un alieno?”

Sembrava molto seria.

“….No.”

“Se non lo sei, allora cosa vuoi da me?”

“…No, nulla.”

“Allora non parlarmi. Stai sprecando il mio tempo.”

Il suo sguardo era cosi freddo, che mi trovai a chiedere scusa senza neanche rendermene conto. Suzumiya Haruhi spostò allora da me il suo sguardo sdegnoso e cominciò ad aggrottare le ciglia verso la lavagna.

Stavo per parlare di nuovo, ma non riuscivo a pensare nulla di buono da dire. Per fortuna in quel momento il nostro professore entrò e mi salvò.

Voltai di nuovo la mia testa apaticamente verso il banco e notai che un pò di persone mi stavano fissando con uno sguardo molto interessato. Questo, naturalmente, mi irritò molto. Guardando attentamente, però, notai che tutti loro avevano una strana espressione ed alcuni persino mi annuirono con solidarietà.

Come ho detto, inizialmente mi irritai molto, ma poi scoprii che tutti loro si erano diplomati alla East Junior High.

Visto che il mio primo approccio con Haruhi finì orribilmente, avevo pensato di tenere le distanze da lei, per la mia salute. Con quel proposito in mente, passò una settimana.

Però c’era gente che, a differenza di me, voleva ancora provare a parlare con quella Haruhi, dalle

sopracciglia aggrottate e dalla bocca torva. Principalmente erano quelle ragazze che tendono a preoccuparsi per niente; quel tipo di ragazze che nell’istante in cui vedono una compagna che viene isolata, cercano di essere gentili e di aiutarla.

Questo è bello, ma dovrebbero almeno controllare il loro bersaglio prima!

“Ciao, hai visto lo spettacolo in TV ieri sera, alle 9?”

“No.”

“Eh, perché?”

“Non lo so.”

“Dovresti guardarlo. Anche se iniziassi a guardarlo a metà non perderesti il filo. Vuoi che ti racconti la storia finora?”

“Sei fastidiosa!”

Sarebbe stato molto meglio se fosse stata in grado semplicemente di rispondere no, con quella sua faccia incomprensibile. Ma no, lei doveva mostrare impazienza sia nell’espressione che nella voce! Questo faceva pensare alle sue vittime che erano state loro a fare qualcosa di sbagliato. Alla fine lui o lei potevano solo dire “Capisco… allora io…”, chiedendosi che cosa avevano detto di sbagliato e piagnucolando via.

Non avrebbero dovuto rattristarsi, il problema era la testa di Suzumiya Haruhi, non la loro.

Anche se in realtà non avevo problemi a mangiare da solo, non volevo che gli altri pensassero che fossi un emarginato, mentre tutti stavano mangiando felicemente con i loro amici. E’ per questo, anche se in fondo non mi interessava più di tanto anche se gli altri pensavano male, che mangiavo il pranzo con il mio compagno delle medie Kunikida e con un ex studente della East Junior High chiamato Taniguchi, che sedeva di posto affianco a me.

Cominciammo a parlare di Haruhi.

“Hai cercato di parlare con Suzumiya?” Taniguchi chiese innocentemente.

Io annuii.

“E poi lei ha risposto delle cose strane e tu non sapevi come rispondere?”

“Esattamente!”

Taniguchi si mise in bocca il suo uovo sodo affettato, masticò e disse:

“Se quella ragazza fosse interessata a te, non direbbe cose strane come quelle. Tutto ciò che posso fare per te è dirti di rinunciare! Dovresti già aver capito che non è normale. Sono stato in classe con lei tre anni di fila; so bene come è fatta.”

Iniziò così la conversazione.

“Ha sempre fatto cose incredibili e sconcertanti. Pensavo che avrebbe almeno cercato di contenersi una volta al liceo; apparentemente non lo ha fatto. Hai sentito il suo discorso di presentazione, vero?”

“Intendi le storie sugli alieni?” Kunikida, che era occupato a togliere le lische dal suo pesce fritto, si era infilato nella discussione.

“Si, quello. Anche alle medie ha sempre detto e fatto un sacco di strane cose. Per esempio, quell’incidente di vandalismo!”

“Che è successo?”

“Hai presente quegli aggeggi che usano polvere di gesso per disegnare le linee nei campi? Come si chiama… Bho, in ogni caso, si era infiltrata a scuola di notte, con quel coso, e aveva disegnato un enorme simbolo al centro del cortile.”

Taniguchi aveva un malizioso sorriso, probabilmente stava ricordando l’incidente.

“Fu sconvolgente. Andai a scuola presto quel mattino e tutto ciò che vidi furono cerchi e triangoli.

Non riuscivo a capire che cosa significassero, allora andai al quarto piano per avere una visione panoramica. Non servì, non sono ancora riuscito a capire che cosa rappresentasse quel simbolo.”

“Ah, mi pare di averne già sentito parlare. Non ne avevano parlato anche i giornali? Avevano fatto anche le riprese con un elicottero! Quel simbolo ricordava i pittogrammi di Nazca.” disse Kunikida. Non mi ricordavo di avere sentito questa storia prima d’allora.

“Ho visto l’articolo, l’ho visto! Il titolo era qualcosa tipo “Misterioso vandalo colpisce la scuola media di notte”, vero? Bhè, ti interessa sapere chi aveva fatto quella trovata?”

“Non dirmi che è stata lei.”

“Lo ha ammesso lei stessa. Non c’è possibilità d’errore. Naturalmente fu richiamata nell’ufficio del preside. Ogni professore era lì, chiedendogli perché avesse fatto una cosa del genere.”

“Perché lo aveva fatto, allora?”

“Non ne ho idea.” rispose Taniguchi piattamente, come se stesse cercando di inghiottire un boccone di riso.

“Ho sentito che si è rifiutata di dire qualunque cosa. Per forza, quando lei ti fissa con quel suo sguardo, finisci sempre per arrenderti in qualunque cosa. Alcuni dissero che aveva disegnato un simbolo per chiamare gli U.F.O., altri che quello fosse un simbolo per evocare mostri, o che stava cercando di aprire un portale verso mondi differenti, eccetera eccetera. Ci sono state tante congetture, ma finché la colpevole si rifiuta di parlare, non sapremo mai se quelle voci siano vere. Fino ad oggi è ancora un mistero.”

Per qualche ragione, passò per la mia mente l’immagine di Haruhi, col suo sguardo diretto, occupata a tracciare linee nel mezzo del cortile della scuola di notte. Sicuramente aveva preparato precedentemente gli attrezzi per disegnare e la polvere di gesso nel ripostiglio; forse aveva persino comprato una torcia! Sotto la sua pallida luce gialla Suzumiya sembrava molto sobria e tragica… ok, questa era solo la mia immaginazione.

Ma probabilmente Suzumiya Haruhi lo avrebbe realmente fatto per richiamare gli UFO o evocare mostri, o anche un portale dimensionale. Forse ci aveva lavorato per un’intera notte, ma non si era mostrato nulla e allora se ne era andata con un sentimento di sconfitta.

“Non è questa l’unica cosa che ha fatto!”

Taniguchi continuò a mangiare il suo pranzo.

“Una volta ero arrivato in classe la mattina e avevo trovato che tutti i banchi erano stati spostati nel corridoio, oppure una volta c’era una stella dipinta sul tetto della scuola. Un’altra volta stava andando in giro a appendere da tutte le parti O-fuda… sai, tipo quei vampiri cinesi dove metti il talismano di carta sulla loro testa. Proprio non riesco a capirla.”

E’ vero, Suzumiya Haruhi non era in classe in quel momento, se no non avremmo fatto quella conversazione. Ma poi, anche se ci avesse sentito, probabilmente non le sarebbe importato. Normalmente lasciava la classe subito dopo la quarta lezione, per tornare poco prima dell’inizio della quinta. Non portava il pranzo da casa, quindi immaginai che andasse alla caffetteria per mangiare; ma non ci voleva un’ora intera per mangiare, no? In più, alla fine di ogni lezione scompariva. Dove diavolo andava…?

“Ma è molto popolare tra i ragazzi!” Taniguchi si mise a dire: “E’ carina, atletica e intelligente. Anche se è strana, se tiene la bocca chiusa non è così male alla fine.”

“Dove hai avuto tutti questi gossip?” chiese Kunikida, col cestino del pranzo due volte più pieno di quello di Taniguchi.

“C’è stato un periodo in cui cambiava fidanzato senza mai fermarsi. Da quel che ho sentito la relazione più lunga è durata una settimana, quella più corta invece è finita cinque minuti dopo la confessione. Inoltre l’unica ragione che Suzumiya dava per mollare i suoi fidanzati era ‘Non ho tempo per socializzare con normali esseri umani.’.” Taniguchi sembrava parlare per esperienza. Notando il mio sguardo, si agitò un pò.

“Lo ho sentito da altre persone! Davvero! Per qualche motivo, lei non rifiutava mai una confessione. Ma al terzo anno avevano capito tutti; nessuno voleva più dichiararsi a lei. Ho un divertente presentimento che la storia si ripeterà anche qua al liceo. Perciò ti avverto: arrenditi. Te lo dico io che sono stato in classe con lei per tre anni.” Dimmi quello che vuoi, non ero interessato a lei in quel senso. Taniguchi mise il suo cestino del pranzo nello zaino e fece una risatina.

“Se dovessi scegliere qualcuno, sceglierei lei, Asakura Ryoko.”

Taniguchi mosse il mento verso un gruppo di ragazze che stavano qualche banco più in là. Nel mezzo del gruppetto che parlava, c’era Asakura Ryoko.

“Giudicando dalla mia analisi, entra definitivamente nella mia lista ‘Le tre ragazze più belle del primo anno’.”

“Hai controllato ogni singola ragazza del primo anno di questa scuola?”

“Ho raggruppato le ragazze in categorie dalla A alla D e, credimi, ricordo solo i nomi delle ragazze di gruppo A. Si va al liceo una volta sola e voglio che il mio sia il più felice possibile.”

“Allora quella Asakura Ryoko è una A?” chiese Kunikida.

“E’ una AA+! Dai, guarda solo la sua faccia, il suo carattere deve essere di prima classe!” Anche ignorando i commenti egoistici di Taniguchi, Asakura Ryoko era un tipo di ragazza carina, piuttosto diverso da Suzumiya Haruhi. Prima di tutto, era molto bella; in più aveva sempre un sorriso che dava l’impressione di altruismo. Come seconda cosa, il suo carattere sembrava rispecchiare la descrizione di Taniguchi. In questi giorni nessuno cercava di parlare con Suzumiya Haruhi, eccetto Asakura Ryoko. Non importa quanto Suzumiya Haruhi fosse aspra, Asakura Ryoko cercava ancora di parlarle di tanto in tanto. Era così appassionata che si comportava quasi come se fosse la capoclasse. Terzo, dal modo in cui rispondeva alle domande in classe, si capiva che era molto intelligente. Rispondeva sempre correttamente, agli occhi dei professori era probabilmente una studentessa modello. Per di più, era estremamente popolare tra le ragazze. La scuola era iniziata da appena una settimana ed era già sulla buona strada per diventare il fulcro delle studentesse della nostra classe. E’ come se fosse caduta dal cielo e fosse nata con la capacità di attrarre le persone.

Paragonata con quella ragazza torva e ossessionata dalla fantascienza che era Suzumiya Haruhi, la scelta era ovvia. Nonostante ciò, queste due candidate erano probabilmente entrambe su una collina troppo alta perchè il nostro eroe Taniguchi riuscisse a scalarla. Era impossibile che riuscisse ad avere una qualsiasi tra le due.

Era ancora Aprile allora e, in quel periodo, Suzumiya si stava comportando abbastanza normalmente. Per me, quello fu un mese piuttosto rilassante. Per lo meno ci sarebbe voluto ancora un mese prima che cominciasse a comportarsi in modo assurdo.

Ma, anche durante questo periodo, avevo notato alcuni suoi comportamenti eccentrici.

Perché dovrei dire una cosa del genere?

Indizio #1: cambiava la sua pettinatura tutti i giorni. Per di più, giudicando dalle mie osservazioni, c’era una qualche sorta di filo logico dietro tutto ciò. Di Lunedì veniva a scuola con i suoi lunghi capelli sciolti, senza legarli in nessun modo. Il giorno seguente veniva con i capelli legati a coda di cavallo. Anche se odio ammetterlo, quella pettinatura le stava davvero bene. Poi si faceva due code il giorno successivo e tre quello ancora dopo. Il Venerdì veniva con quattro code legate da fiocchi. Le sue azioni erano davvero enigmatiche!

Lunedì = 0 Martedì = 1 Mercoledì = 2 ….

Come aumentava il giorno della settimana, così aumentava anche il numero di code che si faceva. Il Lunedì successivo ricominciava dall’inizio. Non riuscivo a capire perché facesse una cosa del genere. Seguendo la sua logica, di Domenica avrebbe dovuto avere 6 code… Improvvisamente mi era venuta voglia di vedere la sua pettinatura di Domenica.

Indizio #2: Per le ore di Educazione fisica, le classi 1-5 e 1-6 facevano lezione assieme, ragazzi e ragazze separate. Quando ci cambiavamo i vestiti, le femmine avrebbero dovuto andare nella 1-5 e i maschi nella 1-6; in sostanza alla fine dell’ora precedente, i ragazzi della nostra classe avrebbero dovuto spostarsi in quella affianco.

Sfortunatamente, Haruhi ignorò completamente i ragazzi nella nostra classe e cominciò a spogliarsi prima che se ne fossero andati.

Era come se per lei i ragazzi fossero zucche o sacchi di patate e non le potesse importare di meno. Senza alcuna espressione, mise la sua uniforme sul banco e cominciò a mettersi la felpa. Immediatamente Asakura Ryoko fece uscire dalla classe i ragazzi, che si erano immobilizzati e avevano gli occhi stralunati.

Secondo alcune voci, le ragazze, con Asakura Ryoko a loro capo, cercarono di convincerla a non farlo più, ma senza successo. Ogni lezione di Educazione fisica, Haruhi ignorava il resto della classe e si toglieva la sua uniforme senza neanche uno sguardo. E così, a noi ragazzi fu pregato di uscire dalla classe nell’esatto secondo in cui la campanella suonava, su richiesta di Asakura Ryoko. Ma seriamente, Haruhi aveva proprio un bel fisico… argh, non è questo il momento per cose del genere.

Indizio #3: Alla fine di ogni giornata, Haruhi scompariva. Quando la campanella suonava, prendeva la sua cartella e sfrecciava fuori dalla classe. Io credevo che andasse direttamente a casa; non avrei mai immaginato che invece andasse a partecipare in tutti i club della scuola. Un giorno la si vedeva passare la palla nel club di basket, mentre il giorno dopo era rammendare una federa nel club di cucito. Il giorno seguente potevi vederla agitare la mazza nel club di hockey. Penso che si fosse iscritta anche al club di baseball. Così, in sostanza, aveva partecipato ad ogni club sportivo della scuola. Naturalmente, ogni club aveva cercato di persuaderla ad unirsi a loro. Li rifiutò tutti ovviamente. La sua spiegazione fu: “Trovo noioso fare la stessa attività tutti i giorni.” Alla fine non si unì a nessun club.

Che cosa stava cercando di fare quella ragazza?

Solo da questi fatti, la notizia di una strana ragazza del primo anno si diffuse in tutta scuola quasi istantaneamente. In meno di un mese non c’era una sola persona che non sapesse chi era Suzumiya Haruhi. Avvicinandoci velocemente a Maggio, molti potevano non sapere ancora chi era il preside, ma il nome di Suzumiya Haruhi era un nome familiare.

E così, con Haruhi sempre al centro dell’attenzione, arrivò Maggio.

Anche se io personalmente ritengo che il destino sia ancora meno credibile del mostro di Loch Ness, se esso, in qualche posto sconosciuto, stesse influenzando attivamente le vite umane, la mia ruota del fato aveva probabilmente cominciato a girare. Con ogni probabilità, in qualche remota montagna c’era un vecchietto che era occupato a riscrivermelo.

Dopo la fine della vacanza della Golden Week, camminai a scuola, insicuro di che giorno della settimana fosse. L’innaturale tempo soleggiato di Maggio si propagava sulla mia pelle e mi bagnava nel sudore; inoltre la ripida collina non sembrava finire. Che cosa diavolo vuole la Terra? Sta soffrendo di febbre gialla o qualcosa del genere?

“Hey, Kyon.”

Da dietro qualcuno mi batté la mano su una spalla. Era Taniguchi.

La sua giacca era appoggiata in modo trascurato sulle sue spalle, la sua cravatta era stropicciata e messa di lato.

“Dove sei andato durante la Golden Week?”

“Ho portato la mia sorellina a trovare mia nonna in campagna.”

“Che noioso.”

“D’accordo. E allora tu?”

“Ho lavorato part time tutto il tempo.”

“Non sembri quel tipo di persona.”

“Kyon, sei uno studente liceale ora. Perché devi ancora portare tua sorella a trovare i tuoi nonni? Dovresti almeno sembrare uno studente liceale.”

Tra parentesi, Kyon sarei io. Mia zia è stata la prima a chiamarmi così. Qualche anno fa, una zia che non vedevo da tanto tempo mi disse improvvisamente: “Mio Dio, Kyon è cresciuto così tanto.” Mia sorella pensò che fosse divertente e da quel momento iniziò a chiamarmi così. Dopodiché il resto è storia; i miei amici dopo aver sentito mia sorella che mi chiamava Kyon, decisero di seguire la sua guida. Da quel giorno in poi il mio soprannome diventò Kyon. Dannazione, mia sorella mi chiamava Onii-chan prima!

“E’ una tradizione di famiglia avere una riunione di cugini durante la Golden Week.” risposi, mentre raggiungevo la cima della collina.

La sensazione di sudore mi metteva a disagio.

Taniguchi, senza fiato come al solito, si vantava di come avesse conosciuto alcune ragazze carine sul posto di lavoro e di come avesse intenzione di usare i soldi guadagnati per andare in appuntamenti e cose simili. Francamente, discorsi come i sogni che le persone hanno avuto, o di come era fantastico o carino l’animale di qualcuno, li ritengo come alcuni dei più noiosi discorsi del mondo.

Mentre ascoltavo il calendario degli appuntamenti di Taniguchi -apparentemente non si era fermato su problemi minori come il fatto che nessuna sarebbe andata con lui-, arrivammo al cancello della scuola.

Suzumiya Haruhi era già seduta al suo posto dietro di me fissando di fuori quando entrai in classe. Aveva una pettinatura con due code simili a ciambelle; pensai che fosse Mercoledì. Dopo essermi seduto, per qualche ragione che non conosco, -l’unica ragione che mi viene in mente è che dovevo essere impazzito- prima di rendermene conto, mi trovai nuovamente a parlare con Suzumiya Haruhi.

“Cambi la tua pettinatura ogni giorno a causa degli alieni?”

Come un robot, Suzumiya Haruhi girò la sua faccia lentamente verso di me e mi fissò con la sua espressione completamente seria. Era piuttosto spaventosa, a dir la verità.

“Quando te ne sei accorto?”

Il suo tono era così freddo che pensai che stesse parlando con una roccia sull’altro lato della strada.

Mi fermai un secondo a pensare.

“Hmmm… da un po’.”

“Davvero?”

Haruhi mise il suo mento sul palmo della mano, sembrando irritata.

“Almeno è quello che penso, visto che mi sembri diversa ogni giorno.”

Questa fu la prima volta che parlammo normalmente!

“Per colore: Lunedì è giallo, Martedì è rosso, Mercoledì è blu, Giovedì è verde, Venerdì è oro, Sabato è marrone e Domenica è bianco.”

Più o meno riuscii a capire che cosa cercava di dire.

“Quindi ciò significa che se usiamo numeri per rappresentare i colori, Lunedì è zero e Domenica è sei, giusto?”

“E’ giusto.”

“Ma non dovrebbe essere Lunedì il numero uno?”

“Chi ha chiesto la tua opinione?”

“…certo, hai ragione.”

Sembrando insoddisfatta della mia reazione, Haruhi mi guardò con cipiglio. Mi sedetti a disagio e lasciai che il tempo passasse.

“Ti ho per caso visto da qualche parte prima d'ora? Molto tempo fa?”

“Non penso.”

Dopo che risposi, il professor Okabe entrò silenziosamente in classe e la nostra prima conversazione finì.


Anche se non fu nulla che meritasse di essere scritto a casa, questo avrebbe potuto essere il punto di svolta che stavo cercando!

Però, le uniche possibilità che avrei avuto per poter parlare con Haruhi era quel poco tempo prima dell’inizio della prima ora, visto che normalmente non era in classe durante gli intervalli. Ma siccome ero seduto di fronte a lei, ero abbastanza certo che le mie possibilità di parlarle sarebbero state di gran lunga maggiori di quelle degli altri.

Ma la cosa che mi sconvolse di più, fu che Haruhi mi aveva risposto normalmente. All’inizio pensavo che avrebbe iniziato con cose tipo ‘Sei fastidioso, idiota, stai zitto! Smettila!’. Immagino di essere strano quanto lei, per aver trovato il coraggio di andare a parlarle.

Però, quando il giorno dopo andai a scuola e scoprii che invece di avere le tre code, Haruhi si era tagliata i lunghi capelli, mi sentii abbastanza depresso.

I capelli lunghi fino alla cintura erano stati accorciati fino all’altezza delle spalle. Cioè, anche se questo taglio le stava bene, si era tagliata i capelli dopo che ne aveva parlato con me! Mi stava ovviamente trattando con superiorità. Che diavolo!

Quando le chiesi la ragione, nonostante tutto:

“Nessun motivo.”

Rispose con suo solito tono irritato, ma non mostrò alcuna espressione particolare. Non aveva intenzione di dirmi la ragione.

Ma me lo aspettavo, perciò era tutto a posto.


“Hai veramente cercato di iscriverti a tutti i club?”

Da qual giorno in poi, parlare con lei durante quel poco tempo prima che iniziassero le lezioni era diventata un’abitudine giornaliera. Naturalmente, se non avessi cercato di iniziare io la conversazione, Haruhi non avrebbe dato alcun segno di reazione. Un’altra cosa era che se le parlavo di cose tipo lo spettacolo della sera prima, o su come fosse il tempo, insomma, quelli che lei classificava come argomenti idioti, mi ignorava semplicemente. Sapendolo, sceglievo la conversazione attentamente prima di parlarle.

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“C’è qualche club che sembra più divertente di altri? Mi piacerebbe iscrivermi a qualcuno.”

“Nessuno.” Haruhi rispose piattamente. “Assolutamente nessuno.”

Enfatizzò questo concetto per una seconda volta, poi lasciò uscire un pò di fiato. Stava sospirando?

“Avevo pensato che questa scuola sarebbe stata un po’ meglio. Alla fine è sempre come alla scuola dell’obbligo. Nessun cambiamento di alcun genere. Sembra che io abbia sbagliato.”

Ragazza mia, in che modo hai scelto in quale scuola andare?

“Club culturali e club sportivi sono tutti lo stesso. Se solo ci fosse qualche club speciale in questa scuola…”

“Bhè, che cosa ti dà il diritto di decidere se gli altri club sono normali o meno?”

“Zitto. Se mi piace un club allora è speciale. Altrimenti è banale.”

“Davvero? Sapevo che mi avresti risposto così.”

“Hmpf.”

Girò la sua faccia dall’altra parte, infastidita, segnando la fine della conversazione di oggi.


Un altro giorno:

“Ho sentito una cosa l’altro giorno… Non è che sia una cosa importante a dir la verità…Davvero hai mollato tutti i tuoi fidanzati?”

“Perché dovrei sentirmi dire questo da te?”

Si spostò i capelli dalle spalle e mi fissò coi suoi splendenti occhi neri. Diamine, oltre alla sua faccia inespressiva, anche il volto arrabbiato compariva troppo spesso.

“Te l’ha detto quel Taniguchi? Dannazione, non posso credere di essere in classe con quell’idiota anche dopo che mi sono diplomata. Non è che è uno di quei maniaci psicopatici che inseguono le persone, vero?”

Non penso che sia così.

“Non so che cosa tu abbia sentito, ma non ha importanza, la maggior parte di quelle cose sono vere, in ogni caso.”

“Non c’era nessuno con cui avresti voluto iniziare una relazione seria?”

“Assolutamente nessuno!”

Il totale rigetto sembrava essere il suo motto.

“Ogni singolo ragazzo tra di loro è un idiota. Non posso iniziare alcuna relazione con loro. Tutti mi avrebbero chiesto di incontrarci alla stazione di Domenica, poi sicuramente saremmo andati a vedere un film, a un parco divertimenti o a qualche gioco con la palla. La prima volta che mangiamo assieme sarebbe sempre stato un appuntamento a pranzo, poi saremmo andati in un café a bere thè. Alla fine di ogni giorno avrebbero poi detto ‘Ci vediamo domani!’.”

Non ci vedo nulla di male. Ma non osai dirlo ad alta voce. Se Haruhi diceva che era brutto, allora doveva essere brutto.

“Poi, senza possibilità di errore, si confessavano per telefono. Che diavolo! E’ un argomento importante, per lo meno dimmelo faccia a faccia!!”

Posso capire quei ragazzi. Fare una così importante, almeno per loro, confessione a qualcuno che ti guarda come se fossi un verme metterebbe a disagio probabilmente chiunque. Avranno perso il loro sangue freddo solo a guardare la tua espressione!

Stavo pensando a che cosa potessero aver provato quei ragazzi mentre rispondevo ad Haruhi.

“Hmm, hai ragione. Io mi dichiarerei personalmente ad una ragazza.”

“Chi se ne frega di te!”

Ma che… Ho di nuovo detto qualcosa di sbagliato?

“Il problema è, tutti i ragazzi del mondo sono creature così stupide? Sono stata agitata da domande come queste per tutte le medie.”

Ora non sei migliorata comunque!

“Allora, che tipo di ragazzo considereresti “interessante”? Deve essere per forza un alieno?”

“Mi sta bene con alieni o cose simili, basta che non sia normale. Che sia maschio o femmina.”

“Perché insisti sempre su cose che non siano umane?”

Dopo che lo avevo detto, Haruhi si voltò con sdegno.

“Perché gli esseri umani non sono per nulla divertenti.”

“Bhè… potresti aver ragione.”

Non sono del tutto contrario alla sua idea; se si scoprisse che una studentessa carina appena trasferita fosse mezza terrestre e mezza aliena, anche io penserei che fosse una figata. Se Taniguchi, che ora stava seduto accanto a me spiandoci, fosse un detective del futuro, sarebbe ancora più una figata. Se Asakura Ryoko, che per qualche motivo stava continuando a sorridermi, fosse dotata di qualche tipo di super poteri, allora la mia vita scolastica sarebbe stata veramente eccitante.

“E’ PER QUESTO!”

Haruhi improvvisamente si alzò lasciando cadere la sua sedia, facendo voltare tutti verso di lei.

“E’ PER QUESTO CHE MI STO IMPEGNANDO TANTO!”


“Scusate sono in ritardo.”

Il sempre ottimista professor Okabe, con il fiatone, corse in classe. Quando vide tutta la classe che fissava Haruhi in piedi, con il pugno chiuso, gli occhi fissi al soffitto, si sorprese e si fermò dov’era.

“Ehmm… sta per cominciare la lezione.”

Haruhi si sedette immediatamente e fissò l’angolo del suo banco. Phew!

Mi girai, l’intera classe seguì l’esempio e girarono anche loro le proprie teste. Il professor Okabe, chiaramente disorientato dalla confusione, barcollò fino alla cattedra e tossì lievemente.

“Mi scuso del ritardo. Ehm… cominciamo.”

Si ripeté e l’atmosfera della classe finalmente tornò alla normalità, anche se questo era il tipo di atmosfera che Haruhi odiava di più.

Forse la vita è proprio così?

Ma a dire il vero, in fondo al cuore ero invidioso dell’atteggiamento di Haruhi nei confronti della vita.

Aveva ancora la speranza di incontrare qualcosa di soprannaturale, speranza che io avevo abbandonato molto tempo prima, e con entusiasmo cercava di realizzare il suo sogno. Se sedersi in giro ad aspettare non serve a nulla, andiamo a chiamarli noi stessi! E’ per questo che Haruhi faceva cose come disegnare linee bianche sul cortile della scuola, disegnare simboli sul tetto e incollare talismani maledetti ovunque.

Sigh!

Non ho idea di quando Haruhi avesse cominciato a fare cose assurde che la facevano passare per una occultista. Aspettare non realizza nulla, allora perché non fare alcune strane cerimonie per richiamarli? Alla fine della giornata, comunque, non successe nulla. Forse è per questo che Haruhi aveva sempre quello sguardo da ‘Maledetto mondo!’ sulla sua faccia…?


“Hey, Kyon.”

Dopo la lezione, Taniguchi, con la faccia smarrita, cercò di avvicinarsi.

Taniguchi, sembri un totale idiota con quello sguardo!

“Sta’ calmo! Non mi interessa cosa hai da dire. Che tipo di magia hai usato?”

“Che magia?”

L’alta tecnologia non è differente dalla magia! Ricordai questo proverbio mentre rispondevo a Taniguchi. Allora lui puntò il suo indice al posto ora vuoto di Haruhi.

“Questa è la prima volta che vedo Suzumiya parlare così a lungo con qualcuno. Di che cosa avete parlato?”

Quello, ah, di che cosa abbiamo parlato? Le ho fatto solo delle domande normali, tutto qua.

“Che cosa sconvolgente!”

Taniguchi fece sarcasticamente uno sguardo spaventato, poi Kunikida comparve da dietro.

“A Kyon sono sempre piaciute le ragazze strane.”

Hey, non dire cose che potrebbero causare fraintendimenti.

“Non importa se a Kyon piacciono le ragazze strane. Quello che non capisco è perché Suzumiya vorrebbe parlarti, non lo capisco davvero.”

“Forse Kyon è strano quanto lei?”

“Probabilmente. Cioè, non mi aspetto da qualcuno con un soprannome come Kyon di essere normale.”

Smettetela di chiamarmi Kyon, Kyon, Kyon! Invece che usare quello stupido soprannome, usate semplicemente il mio nome! Almeno vorrei sentire mia sorella chiamarmi Onii-chan!

“Vorrei saperlo anche io.”

La voce di una ragazza allegra spuntò dal nulla. Spostai la mia testa e, naturalmente, vidi il volto innocentemente sorridente di Asakura Ryoko.

“Ho provato a parlare con Suzumiya già un pò di volte, ma non ho mai risolto nulla. Potresti spiegarmi come dovrei parlarle?”

Finsi di pensarci un po’; in realtà non ci avevo pensato per nulla.

“Non lo so.”

Dopo aver sentito questo, Asakura sorrise.

“Sono così sollevata ora. Non può continuare ad essere isolata dalla classe in quel modo, perciò è fantastico che tu le sia diventato amico.”

Asakura Ryoko si interessava a lei come se fosse stata la capoclasse perché, bhè, era la capoclasse. Era stata eletta nella nostra ultima, lunga assemblea di classe.

“Amico, eh?”

Scossi la mia testa incerto.

E’ davvero così? Ma l’unica espressione che Haruhi mi mostra mentre m parla sono le sopracciglia aggrottate!

“Devi continuare ad aiutare Suzumiya in modo che possa andare d’accordo con la classe. Siamo nella stessa classe alla fine, perciò contiamo su di te!”

Sigh, anche se mi dici così, non so neanche che cosa dovrei fare!

“Se c’è qualcosa che avrò bisogno di dire a Suzumiya, la dirò a te in modo da fargliela sapere!”

No, un momento, non sono mica il suo portavoce!

“Per favore.” chiese sinceramente, unendo i palmi delle mani.

Messo di fronte alla sua richiesta, potevo solo dare vaghe risposte come “Erm…”, “Ahh..”. Asakura lo prese come un sì e mostrò il suo sorriso come un tulipano giallo, poi tornò dalle altre ragazze. Dopo aver visto che le altre ragazze mi stavano fissando, il mio cuore sprofondò in fondo a un canyon.

“Kyon, siamo buoni amici, vero?” chiese Taniguchi, fissandomi sospettosamente. “Che diavolo sta succedendo?”

Anche Kunikida, con gli occhi chiusi e le braccia incrociate, annuì.

Oh mio Dio, perché sono circondato da un branco di idioti?


Sembra che qualcuno nella classe avesse deciso che tutti dovevano cambiare i loro posti mensilmente. Per prima cosa la capoclasse Asakura scrisse tutti i posti su dei bigliettini, li mise in una scatola per biscotti e ce ne fece pescare uno a testa. Alla fine avevo preso il penultimo posto subito affianco alla finestra che guarda sul cortile. Immaginate chi prese il posto subito dietro di me? Giusto. Era la perennemente imbronciata Haruhi!

“Perché non è ancora successo nulla di interessante? Come studenti delle elementari che scompaiono ad uno ad uno, oppure alcuni professori uccisi dentro una classe chiusa a chiave?”

“Smettila di dire certe cose spaventose!”

“Mi ero unita al club dei misteri.”

“Oh? Che è successo?”

“Era così idiota. Non è successo nulla di interessante. In più, tutti i membri del club erano fan di romanzi su detective, ma non c’era nessuno che ricordasse un detective!”

“Non è normale che sia così?”

“Ho sperato nel club del soprannaturale.”

“Davvero?”

“Ma alla fine ho scoperto che erano un branco di maniaci dell’occulto. Ti sembra divertente?”

“Veramente no.”

“Ah, ragazzi, questo è troppo noioso! Perché questa scuola non ha un solo club decente?”

“Bhè, non c’è molto che tu possa fare.”

“Pensavo che, dopo essermi diplomata, al liceo avrei trovato qualche club davvero interessante. Sigh, questo è come cercare di andare al torneo nazionale, ma poi scoprire che la propria scuola non ha neanche un club di baseball.”

Haruhi sembrava una banshee pronta ad andare da un centinaio di monasteri Buddisti a lanciare malefici. Fissava il cielo con sdegno e sospirò profondamente.

Avrebbe dovuto farmi pena?

Non sapevo quale tipo di club sarebbe piaciuto ad Haruhi. Probabilmente neanche lei avrebbe saputo darmi una risposta. Semplicemente voleva fare “qualcosa di interessante”. Che cosa è “qualcosa di interessante”? E’ necessario risolvere un caso di omicidio? Cercare U.F.O.? O un esorcismo? Credo che non ne avesse idea neppure lei.

“Penso che non si possa fare nulla se non ce ne sono.”

Decisi di esprimere la mia opinione.

“A giudicare dai risultati, gli esseri umani sono normalmente soddisfatti del loro attuale stato. Quelli che non lo sono però, cercheranno di inventare o scoprire qualcosa per avanzare la civilizzazione. Qualcuno voleva volare, perciò inventarono gli aeroplani. Qualcuno voleva viaggiare facilmente, perciò furono costruiti le automobili e i treni. Ma quelle cose sono state create da persone che possedevano talenti speciali. Solo un genio può trasformare quelle immagini in realtà. Noi comuni mortali dovremmo semplicemente vivere le nostre vite al massimo. Non dovremmo agire impulsivamente solo perché ci sentiamo avventurosi.”

“Sta zitto!”

Haruhi interruppe semplicemente il mio discorso piuttosto bello, o per lo meno è quello che credo, e girò la testa dall’altra parte. Sembrava che fosse abbastanza di malumore in quel momento. Ma in fondo, quando non lo era? Mi ci ero già abituato.

A questa ragazza probabilmente non interessava nulla a meno che non ci siano di mezzo poteri soprannaturali che superino di gran lunga la realtà. Nonostante ciò, non esiste nulla del genere al mondo. Nulla, davvero.

Lunga vita alle leggi della fisica! Grazie a voi, noi esseri umani possiamo vivere in pace. Anche se questo poteva dare fastidio a Haruhi.

Sono normale, vero?


Doveva essere successo qualcosa che causò tutto ciò.

Forse era stata la discussione di prima?

Perché io non mi ero accorto che stesse per succedere una cosa del genere.

Il tiepido sole rendeva tutti assonnati nella classe. Proprio quando stavo per abbassare la testa e arrendermi al sonno, un’enorme forza mi prese per il colletto e mi tirò indietro. A causa della sua potenza, la mia testa batté sullo spigolo del banco dietro di me. Mi uscirono istantaneamente lacrime dagli occhi.

“Che cosa diavolo pensi di fare?!?”

Girai la mia testa furiosamente e vidi Haruhi, con una mano ancora aggrappata al mio colletto, fare un grosso sorriso luminoso come il sole all’equatore. Onestamente, questa è stata la prima volta che la avevo vista sorridere! Se i sorrisi potessero essere misurati in termini di temperatura, allora quel sorriso sarebbe stato caldo come una foresta tropicale.

“Ci sono!”

Ehi, non trattarmi in questo modo!

“Perché non ci avevo pensato prima?”

Gli occhi di Haruhi risplendevano quanto la stella Albireo Alpha. Mi fissava in modo arguto. Con riluttanza chiesi:

“Che cosa hai pensato?”

“Se non esiste, posso semplicemente crearne uno io!”

“Creare cosa?”

“Un club!”

La testa mi fece improvvisamente male, ma penso che non c’entrasse nulla col fatto di aver tirato una testata sul banco poco prima.

“Davvero? Un’ottima idea. Puoi lasciarmi andare ora?”

“Che cosa è questo tuo atteggiamento? Dovresti essere più felice!”

“A proposito della tua idea, ne parlerò con te dopo. Per ora vorrei solo che tu considerassi dove ci troviamo, POI potrai condividere la tua gioia con me. Ma prima calmati, ok?”

“Che cosa intendi?”

“Siamo ancora a lezione.”

Haruhi finalmente lasciò andare il mio colletto. Premetti con la mano la parte dolorante della testa e mi girai lentamente. Notai che l’intera classe sembrava completamente sgomenta. La professoressa d’Inglese appena assunta, con il suo gesso in mano, mi fissava e sembrava come se fosse sul punto di piangere. Feci segno ad Haruhi di sedersi velocemente e scrollai le spalle verso la povera professoressa.

Prego, continui con la lezione.

Sentii Haruhi mormorare qualcosa mentre si sedeva controvoglia. La professoressa ricominciò allora a scrivere sulla lavagna…

Creare un nuovo club?

Hmmm…

Non dirmi che sono già considerato un membro?

Il mio cranio dolorante aiutava solo a far aumentare il mio disagio.




Capitolo 2[edit]

Sapendo come andò a finire, la mia premonizione si era rivelata esatta.

Dopo la lezione, Haruhi non scomparve all’istante come al solito. Questa volta prese a forza la mia mano e mi trascinò fuori dall’aula, per i corridoi, su per le scale, finché non si fermò di fronte alla porta che dà sul tetto.

Quella porta normalmente era chiusa e le scale sopra il quarto piano sembravano essere usate come ripostiglio dal club dell’arte. Enormi tele, cornici di quadri mezze spaccate, statue di divinità della guerra con nasi rotti e altre cose del genere, erano tutte impilate in queste piccole scale, rendendo uno spazio già abbastanza angusto, ancora più angusto.

Cosa cercava di fare portandomi in un posto del genere?

“Ho bisogno del tuo aiuto.”

Haruhi mi disse questo mentre mi teneva per la cravatta, con il suo tagliente sguardo che fissava la parte inferiore della mia testa; avevo la sensazione che mi stesse minacciando.

“Aiutarti in cosa?”

Finsi di non capire.

“Aiutarmi a fare un nuovo club!”

“Ok, allora dimmi, perché dovrei aiutarti a fare qualcosa a cui hai pensato così, su due piedi?”

“Perché ho bisogno di trovare sia una stanza per il club, sia dei membri, perciò tu devi scoprire quali documenti sono richiesti in questa scuola.”

Non stava nemmeno ascoltando. Spinsi via la sua mano.

“Che club stai cercando di fare?”

“Non è importante! L’importante ora è farlo, per prima cosa.”

Dubitavo che la scuola ci avrebbe permesso di fare un club le cui attività erano sconosciute.

“Ora, ascolta! Oggi, dopo scuola, tu andrai a scoprire che cosa va fatto e io andrò a cercare una stanza! Ok?”

“No!” Se avessi risposto in questo modo, ero sicuro che sarei stato ucciso. Mentre stavo esitando su come rispondere, Haruhi si era già girata e stava scendendo le scale, lasciandosi dietro uno studente maschio disorientato, in piedi su una scala piena di polvere.

“…non avevo ancora detto che ero d’accordo…”

Sigh, dire questo ad una statua di gesso non ha senso. Potevo solo trascinare i miei piedi pesantemente, mentre pensavo su come spiegare tutto questo ai miei curiosi compagni.


Cose necessarie per organizzare una “associazione”:

Cinque o più membri. Un professore che dia il supporto, un nome per il club, un presidente o presidentessa e una lista delle attività e degli scopi del club sono tutte cose richieste per poter ricevere l’approvazione del Comitato Esecutivo del Consiglio Studentesco. Le attività del club devono essere consone alla filosofia della scuola di creatività e vivacità. In base all’operato e ai risultati delle attività, il Comitato Esecutivo potrebbe decidere o meno di promuovere l’associazione in un “gruppo di studio”. Altrimenti, solo come associazione, la scuola non fornirà alcun fondo.


Non avevo dovuto impegnarmi troppo a cercare i requisiti, perché erano elencati dietro al manuale dello studente.

Trovare membri era facile; potevamo trovare chiunque per arrivare al numero necessario, perciò non sarebbe stato un grande problema. Un professore di supporto sarebbe stato già più difficile, ma pensavo che avrei potuto risolvere anche quello. Per il nome, qualcosa di inoffensivo avrebbe potuto funzionare. La presidentessa sarebbe stata, senza alcun dubbio, Haruhi.

Però avrei potuto scommettere che la nostra lista delle attività e degli scopi non sarebbe stata assolutamente in linea con la “creatività e vivacità”.

In ogni caso, Haruhi non era certo il tipo di persona da interessarsi alle regole.

Appena la campanella suonò la fine delle lezioni, Haruhi mostrò la sua terrorizzante forza bruta afferrando la manica della mia giacca e trascinandomi fuori dalla classe in modo simile a un rapimento. Dovetti fare molta fatica per non lasciare la mia cartella in classe.

“Dove stiamo andando?”

Lo chiesi perché, bhè, sono una persona normale dopo tutto.

“La stanza del club.”

Haruhi, così piena di energia che sarebbe stata capace di prendere a calci le persone che camminavano troppo lentamente di fronte a noi, rispose semplicemente con quelle poche parole, poi si zittì.

Per favore, potresti almeno lasciare la mia mano?

Dopo essere usciti dal corridoio del primo piano, entrammo in un altro edificio e poi salimmo delle scale. Camminammo in un corridoio buio e, a metà di questo, Haruhi si fermò. Naturalmente mi fermai anch'io.

C’era una porta di fronte a noi.

‘Club della letteratura’

Una targa storta col nome era incollata su quella porta.

“È qua.”

Senza neanche bussare, Haruhi aprì la porta e camminò nella classe senza alcuna considerazione. Naturalmente la seguii.

La stanza era sorprendentemente grande; o almeno così sembrava, perché conteneva solo un tavolo rettangolare, delle sedie di metallo e uno scaffale con dei libri. Alcune crepe sul soffitto e sui muri mostravano quanto fosse antico quell’edificio.

Come se facesse parte della stanza, una ragazza era seduta da sola su una di quelle sedie di metallo, leggendo uno spesso libro dalla copertina rilegata.

“Da ora in poi questa sarà la nostra stanza.”

Haruhi allargò le braccia e lo annunciò formalmente. La faccia le stava risplendendo con quel suo tipico sorriso energetico. Se solo mostrasse quel sorriso in classe... Nonostante lo avessi pensato, non osai dirlo ad alta voce.

“Aspetta un secondo, cos’è questo posto?”

“L’edificio dei club di arte e letteratura. Questo posto ha stanze speciali per il club di arte e per l’orchestra. I club e le associazioni senza una propria stanza per riunirsi svolgono tutti le loro attività in questa costruzione, il Vecchio Complesso. E questa è la stanza del club di letteratura.”

“E allora il club di letteratura?”

“Dopo che tutti i membri del terzo anno si sono diplomati questa primavera, il club contava zero membri. Se nessuno si fosse iscritto, questo club sarebbe stato chiuso. Tra parentesi, questa è una del primo anno che è anche l’unico membro iscritto.”

“Allora non sono ancora stati cancellati!”

“Ma è quasi la stessa cosa! Un club con un solo membro è come se non ne avesse nessuno.”

Idiota! Stai cercando di rubare la stanza a qualcun altro? Diedi uno sguardo veloce alla ragazza del club di letteratura.

Era una ragazza coi capelli corti e con gli occhiali.

Haruhi aveva già iniziato ad essere molto rumorosa. La ragazza, però, non voltò la testa neanche una volta. A parte quando sfogliava le pagine con le dita, sembrava immobile, ignorando completamente la nostra presenza. Sembrava che anche questa ragazza fosse strana!

Abbassai la mia voce e chiesi ad Haruhi: “E allora che mi dici della ragazza?”

“Ha detto che non le importa.”

“Davvero?”

“Glielo ho già chiesto a pranzo. Le ho detto che mi serve che mi presti la stanza e mi ha risposto

‘Fa pure.’, finché può leggere qua i libri in pace. Ora che me lo fai notare, è piuttosto strana.”

Proprio tu, tra tutte le persone, come osi dirlo!

Osservai attentamente la ragazza del club di letteratura.

Aveva la carnagione pallida e una faccia inespressiva. Le sue dita si muovevano ritmicamente come quelle di un robot. Coprendo la sua faccia carina, i capelli facevano venire voglia di toglierle gli occhiali per vederla meglio. Sembrava un burattino che non dava troppo nell’occhio.

In altre parole, una tipa stramba, misteriosa e inespressiva.

Forse notando il mio sguardo invadente, la ragazza mosse improvvisamente la testa e spinse su gli occhiali con le dita.

Vidi i suoi occhi intensi fissarmi da sotto quelle lenti. Né i suoi occhi, né le sue labbra mostravano alcuna espressione, proprio come una maschera. Era diversa da Haruhi, la sua faccia non mostrava nessuna emozione.

“Nagato Yuki.”

Il tono con cui lo pronunciò faceva pensare che il suo nome sarebbe stato dimenticato dalla maggior parte delle persone dopo tre secondi che lo avessero sentito.

Mi fissò per un momento; poi, come se avesse perso interesse, riportò la sua attenzione sul libro.

“Dimmi Nagato.” la chiamai. “Questa ragazza vuole usare questa stanza per un club ancora senza nome. Tu sei d’accordo?”

“Si.”

Lo sguardo di Nagato non si spostò mai dal suo libro.

“Ma potrebbe essere un problema per te.”

“Non importa.”

“Potresti anche essere sfrattata.”

“Fate quello che volete.”

Anche se rispondeva prontamente, non mostrava espressioni. Sembrava che non gli importasse davvero.

“Ok, allora è deciso.” interruppe improvvisamente Haruhi.

Sembrava davvero su di giri, dandomi una strana sensazione.

“D’ora in poi ci incontreremo in questa stanza, dopo le lezioni. Assicurati di esserci! Oppure considerati già morto.”

Lo disse con un sorriso simile a un fiore di ciliegio mentre sboccia. Annuii con riluttanza.

Per favore, non voglio ancora morire!


Così, trovammo una stanza per il nuovo club, ma non c’era stato ancora alcun progresso con i documenti. Non avevamo ancora deciso un nome, né tanto meno scelto quali attività svolgere. Avevo chiesto ad Haruhi di farlo come prima cosa, ma sembrava avere altre idee.

“Possiamo deciderlo dopo!” dichiarò rumorosamente. “Ora come ora, la cosa più importante è reclutare dei membri. Abbiamo bisogno almeno di altre due persone.”

Così hai già contato la ragazza del club di letteratura? Non la avrai mica contata come un semplice accessorio per il club, vero?

“Non preoccuparti. Sarò in grado di radunare presto altra gente. Ho già qualcuno in mente.”

Come posso non preoccuparmi? Ora sto ancora peggio di prima!

Il giorno successivo, dopo le lezioni, rifiutai la proposta di Taniguchi e Kunikida di andare a casa assieme e trascinai i miei piedi con pesantezza in direzione della stanza del club.

Haruhi aveva detto solo ‘Vai avanti tu!’ ed era scappata dalla classe con una velocità di cui il club di atletica aveva così tanto bisogno. Era così veloce che mi chiesi se avesse messo dei razzi alle scarpe. Comunque, non sapevo se fosse così di fretta per reclutare dei nuovi membri, oppure se si sentisse semplicemente eccitata per aver fatto un passo avanti verso l’incontro con gli extraterrestri.

D’altra parte, non avevo altra scelta che prendere la mia cartella e dirigermi verso la stanza del club.

Entrando, trovai Nagato Yuki già dentro, che sedeva nella stessa posizione, mentre leggeva il suo libro. Mi avvicinai lentamente a lei, ma come il giorno precedente la sua mente era immersa nel libro e la mia presenza ignorata. Il club di letteratura era fatto solo per leggere i libri? Altrimenti perché passava tutto il tempo a leggere?

Nell’aula c’era silenzio.

“…che cosa stai leggendo?” chiesi, non essendo in grado di sopportare il silenzio un momento di più. Nagato Yuki rispose alzando il libro e mostrandomi la copertina. I miei occhi videro un mucchio di abbaglianti parole straniere; sembrava un qualche tipo di romanzo fantascientifico.

“È interessante?”

Nagato Yuki spinse senza alcuno sforzo gli occhiali verso l’alto, prima di rispondere con tono piatto.

“Unico.”

Sembrava che avrebbe risposto a qualunque mia domanda.

“Quale parte?”

“Tutte.”

“Quindi ti piace leggere?”

“Molto.”

“Capisco…”

“…”

Di nuovo il silenzio.


Posso andare a casa ora? Lo pensai, mentre poggiavo la cartella sul banco. Proprio mentre mi stavo sedendo sulla sedia metallica, la porta si aprì rumorosamente, come se fosse stata spalancata con un calcio.

“Hey, scusate il ritardo! Mi ci è voluto un po’ di tempo a cercare di prendere questa ragazza!”

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Haruhi era finalmente arrivata, salutandoci con una mano. L’altra sua mano stava tenendo il polso di qualcun altro; aveva rapito un’altra persona! Quando entrò nella stanza, per qualche motivo chiuse la porta a chiave. Click! Sentendo quel suono, la piccola ragazza tremò a disagio.

Wow, è davvero carina. Deve essere la candidata prescelta da Haruhi.

“C...che stai facendo?” disse la ragazza, vicina alle lacrime.

“D…dove siamo? Perché mi hai portato qua? E p...perchè stai chiudendo la porta a chiave? Che cosa vuoi da me?”

“Zitta!”

Haruhi abbaiò con tanta forza che la ragazza semplicemente si fermò in un silenzio stordito.

“Lasciate che ve la presenti: questa è Asahina Mikuru.”

Dopo aver annunciato il nome della ragazza, Haruhi smise di parlare. Sembrava che fosse finita l’introduzione.

Il silenzio conquistò nuovamente l’aula. Haruhi sembrava soddisfatta per un lavoro ben fatto; Nagato Yuki, come al solito, continuava a leggere il suo libro senza alcuna reazione; e la ragazza di nome Asahina Mikuru era semplicemente spaventata a morte.

Hey, perché non sta parlando nessuno?

E allora aprii io bocca per primo.

“Da dove l'hai rapita?”

“Questo non è un rapimento! L'ho solo obbligata a venire con la forza.”

È la stessa cosa!

“L'ho trovata mentre sognava ad occhi aperti nell’aula del secondo piano, allora l'ho presa da lì. Durante gli intervalli esploro tutti gli angoli della scuola, quindi l'avevo già vista un po’ di volte.”

Allora è questo che facevi quando scomparivi durante gli intervalli e non ti facevi vedere. No, un attimo, non è questo il momento di pensarci.

“In ogni caso, è una nostra senpai!”

“E quindi?”

La guardai incredulo. Santo cielo, questa ragazza non pensava mai a quello che stava facendo!

“D’accordo allora… dimmi, perché hai avuto bisogno di trovarla, hmmm Asahina, giusto?”

“Qua, dai un’occhiata.”

Haruhi improvvisamente puntò il dito davanti al naso di Asahina Mikuru, facendola arretrare istantaneamente.

“Non è carina?”

Questo è qualcosa che solo un pericoloso rapitore direbbe!

“Credo che i personaggi Moe, siano importanti!” continuò.

“…scusa, che cosa hai detto?”

“Ho detto Moe! La capacità attrarre le persone! In sostanza, la maggior parte delle storie di detective ha qualche personaggio che piace alle persone e le attrae.”

Mi girai immediatamente e osservai Asahina Mikuru: aveva un corpo e una faccia piccoli, che potevano essere facilmente scambiati per quelli di una bambina delle elementari. I capelli marroni erano leggermente ricurvi, pendevano dietro la schiena. I due occhi simili a quelli di un cucciolo rilasciavano un’aura che sembrava dicesse ‘per favore, proteggimi’. La bocca mezza aperta rivelava una fila di denti bianchi come l’avorio, che, assieme alla piccola faccia, creavano una combinazione perfetta. Se gli avessero dato una bacchetta magica con un gioiello scintillante, avrebbe potuto trasformarsi in una piccola fata! Argh, che diavolo sto pensando!?

“E non è tutto!”

Haruhi sorrise confidenzialmente e si aggrappò con le mani a Asahina Mikuru da dietro.

“Kyaaaa!”

Asahina urlò istantaneamente. Ma Haruhi rimase immobile, agguantandole i seni attraverso l'uniforme.


“Aaaaaah!”

“È cosi piccola, ma già i suoi seni sono più grandi dei miei! Una faccia carina assieme a dei seni grandi è un ottimo metodo per convincere le persone.”

Oh mio Dio, sto per svenire.

“Wow, sono davvero grandi.”

Haruhi infilò le mani nell’uniforme di Asahina e iniziò a palparla. Smettila, pervertita!

“Diamine, questo mi da fastidio! La sua faccia è così carina e i suoi seni sono più grandi anche dei miei!”

“A...aiuto!”

Asahina diventò completamente rossa. Cercò di liberarsi con le mani e coi piedi, ma la sua forza era nulla paragonata a quella della sua molestatrice. Quando Haruhi cominciò a muovere le mani verso la sua gonna, non riuscii più a sopportare e allontanai la ragazza perversa da Asahina.

“Che cosa diavolo pensi di fare!?”

“Ma sono davvero enormi! È vero! Perchè non provi anche tu?”

Asahina gemette debolmente.

“No, grazie.”

Era tutto quello che riuscii a dire.


Ciò che mi sorprese fu che, durante tutto questo scompiglio, Nagato Yuki stava leggendo il suo libro, senza discostare una sola volta il suo sguardo. Che cosa ha di strano questa ragazza?

Improvvisamente pensai a qualcosa.

“Hey, non starai pensando... l'unica ragione perchè hai portato qua Asahina è perché è carina e ha i seni grossi?”

“Certo che si, perchè?”

Oh Dio, sei davvero una cretina!

“Un personaggio che faccia da mascotte è necessario.”

Necessario nella tua mente bacata! Chi ha mai detto una cosa del genere?

Asahina si mise a posto l'uniforme scompigliata e alzò la sua testa a guardarmi. Hey, non guardarmi in quel modo, mi metti in imbarazzo!

“Mikuru,” disse Haruhi, “sei iscritta a qualche altro club?”

“S...sì...Il club della calligrafia...”

“Lascialo! O intralcerà le attività del mio club.”

Haruhi! Non sei un pò troppo egoista?

Asahina aveva l'espressione di una vittima di un qualche caso di omicidio e mi guardava con occhi che pregavano di essere salvata. Fu allora che improvvisamente notò la presenza di Nagato Yuki. I suoi occhi si ingrandirono e mostrarono un pò di esitazione. Un momento dopo sospirò e sussurrò debolmente: “Ok...ho capito”

Che cosa hai capito?

“Lascerò il club di calligrafia e mi unirò al vostro club...”

La sa voce era piena di tristezza.

“Ma non so che cosa faccia il club di letteratura.”

“Noi non siamo il club di letteratura.” mise in chiaro Haruhi.

Vedendo Asahina confusa, spiegai velocemente la situazione.

“Stiamo solo prendendo in prestito questa stanza per le attività del club. Il club a cui ti sei iscritta è una nuova associazione che Suzumiya Haruhi creerà presto. Non sappiamo quali attività faremo; non abbiamo ancora neppure un nome.”

“...cosa?...”

“Oh, e la ragazza che siede laggiù è il vero membro del club di letteratura.”

“Oh...”

Asahina era senza parole, la sua bella bocca aperta a metà. La sua reazione? Assolutamente normale.

“Non c’è un problema!”

Fiduciosa fino al punto di essere assolutamente irresponsabile, Haruhi diede un forte colpo sulle spalle di Asahina.

“Ho giusto pensato ad un nome!”

“...Ok, sentiamolo.” dissi, con zero entusiasmo.

Se fosse stato possibile, non avrei voluto sentirlo! Ma siccome lo avevo già chiesto, Suzumiya Haruhi usò la sua chiara voce per annunciare a voce alta il nome che aveva appena pensato.


SOS Dan!                                                                        Brigata SOS!
Sekai wo La Brigata di Suzumiya Haruhi
Ooini moriagerutame no per portare più eccitazione
Suzumiya Haruhi no Dan nel mondo.


Abbreviato, SOS Dan.

Potete tutti ridere ora!

Ma prima che io lo fossi in grado di farlo, rimasi senza parole.

Perchè Brigata? Dovrebbe essere Associazione! Ma siccome il club non aveva ancora raggiunto i requisiti minimi per diventare un'associazione e nessuno era sicuro di che cosa si occupasse, Haruhi rispose semplicemente: “Per questo, chiamiamolo brigata!”.

E così il nome del club era gloriosamente nato.

Dopo aver sentito il nome, Asahina chiuse la bocca con aria sconsolata. Nagato Yuki poteva contare come un'estranea, mentre io non sapevo che cosa dire. E così, la mozione per il nome del nuovo club passò, con un voto a favore e tre astenuti.

La SOS Dan è ora aperta agli affari! Questa è un’occasione meravigliosa!

Hmpf, fai un po’ quello che ti pare!

Dopo aver detto: “Assicuratevi di venire qua domani.”, Haruhi disse che per quel giorno poteva bastare. Le spalle di Asahina si afflosciarono, la sua figura senza vita che camminava nel corridoio emanava tristezza. Non riuscivo a sopportare di vederla in quel modo, perciò la chiamai.

“Asahina.”

“Si?”

Asahina mi guardò con la sua faccia innocente, che non sembrava per nulla più anziana della mia.

“Non sei obbligata a unirti a questo assurdo club, se non ne hai voglia! Fregatene di lei: cercherò di trovare un modo di spiegarglielo.”

“No.”

Si fermò, chiuse gli occhi e sorrise: “È tutto a posto. Voglio iscrivermi.”

“Ma questo potrebbe essere un club noioso!”

“Non importa; non ti sei iscritto anche tu?”

No! Che io mi sia iscritto o meno, non c'entra ora!

“Forse questo è l’esito inevitabile in questo Piano Temporale...” disse mente fissava lontano coi suoi occhi.

“Che cosa dovrebbe significare?”

“Inoltre, sono interessata alla presenza di Nagato...”

“Interessata?”

“Eh? No, nulla.”

Asahina scosse la testa con ansietà, scuotendo con essa anche i capelli. Poi sorrise, sembrando imbarazzata, e mi fece un profondo inchino.

“Potrei combinare guai, perciò cercate di sopportarmi d'ora in poi, per favore!”

“Non c'era bisogno di farlo... mi metti in difficoltà...”

“Per favore chiamami Mikuru d’ora in poi.”

Sorrise.

Ragazzi, è cosi carina che mi viene quasi il capogiro.


La seguente discussione si svolse un giorno tra me e Haruhi.

“Sai cosa ci serve poi?”

“Non saprei!”

“Sto pensando di trovare un misterioso studente trasferito.”

“Per favore dimmi la definizione di misterioso studente trasferito.”

“Quelli che si trasferiscono due mesi dopo l'inizio della scuola sono definitivamente misteriosi studenti trasferiti. Che ne pensi?”

“Forse è perchè i loro genitori hanno dovuto trasferirsi per lavoro e loro li hanno dovuti seguire.”

“No, quello sarebbe troppo forzato e innaturale.”

“Allora cosa è naturale per te? Vorrei proprio saperlo.”

“Misterioso studente trasferito... apparirà mai?”

“Non ascolterai mai quello che dico, vero?”


Iniziarono a diffondersi voci all’interno della scuola che io e Haruhi stessimo complottando qualcosa.

“Hey, che cosa state combinando te e Haruhi?” chiese un giorno Taniguchi.

“Non state assieme, vero?”

Assolutamente no! Ad essere precisi, anche io vorrei sapere che cosa diavolo sto facendo!

“Cerca di non fare qualcosa di troppo ridicolo, non sei più alle medie! Se scoprissero che hai rovinato il campo sportivo o qualcosa del genere, potresti essere sospeso!”

Se Haruhi avesse fatto qualcosa da sola, avrei potuto semplicemente ignorarla, ma dovendomi preoccupare anche di Nagato Yuki e di Asahina Mikuru, non potevo rischiare che venissero coinvolte. Quando mi accorsi che ero così premuroso nei loro confronti, mi sentii improvvisamente fiero di me.

Ma la verità era che non c’era modo che io potessi fermare quella psicopatica di Haruhi.




“Voglio anche un computer!”

Da quando la SOS Dan era stata fondata, il club di letteratura aveva preso a riempirsi con sempre più roba oltre al tavolo rettangolare, le sedie metalliche e il ripiano di libri che c’erano originariamente.

Ora c’erano un armadietto appendiabiti, un termos, delle tazze, una teiera, una radio che poteva leggere CD, un freezer, un registratore di suoni, una pentola, una ciotola e ogni sorta di utensile da cucina. E adesso? Sta forse pensando di farci vivere qua?

In quel momento, Haruhi era seduta su un banco che aveva rubato chissà dove. Per qualche ragione, una

piramide triangolare nera con su scritta la parola “Danchou” (Comandante della Brigata), stava su quel banco.

“In quest’era dell’informazione, non abbiamo neanche un computer. Non va bene!”

E chi lo ha detto?

In ogni caso, tutti i membri erano lì quel giorno. Nagato Yuki nel suo solito posto, leggendo un libro rilegato che parlava della caduta di un satellite di Nettuno, o qualcosa del genere. Asahina, che non era obbligata a venire, era comunque arrivata obbedientemente e stava seduta su una sedia, sembrando confusa.

Haruhi saltò giù dal tavolo e corse verso di me con un sorriso sinistro.

“È per questo che ora sto per andare ad ottenerne uno.” disse, come un cacciatore che cerca la sua preda.

“Ottenerne uno, intendi un computer? Da dove? Non hai intenzione di derubare un negozio di elettronica, vero?”

“Certo che no! Sarà in un posto molto più vicino! Seguitemi!”

Asahina ed io seguimmo i suoi ordini e la seguimmo lungo il corridoio, arrivando al gruppo di studio dei computer due stanze più in là.

Capisco!

“Tieni, prendi questa.”

Haruhi mi passò una macchina fotografica.

“Ora ascoltami attentamente! Ti dirò il piano e devi eseguirlo in qualunque modo! Avrai solo una possibilità.”

Haruhi mi fece abbassare e mi sussurrò il suo “piano” nell’orecchio.

“Cosaa!? Non puoi farlo!”

“Ha importanza?”

È ovvio che a te non importi, signorina! Rivolsi uno sguardo confuso ad Asahina, cercando di avvertirla strizzando l’occhio.

Devi andartene immediatamente!

Ma Asahina sembrò sorpresa e iniziò ad arrossire. Oh no, ha capito tutt’altro.

Mentre stavo cercando di salvare Asahina da un incubo sicuro, Haruhi bussò alla porta. “Ciao a tutti! Sono venuta a prendere un computer!”

Lo spazio era simile, ma paragonata alla nostra, questa stanza era più angusta. Su ognuno dei banchi, posizionati in modo uguale, c’era un computer portatile dal quale proveniva rumore di tasti.

Ma l’unico suono che si sentì nella stanza quando entrammo, era quello dei fan dei computer che si voltavano tutti contemporaneamente.

I quattro ragazzi seduti sulle sedie a premere tasti, girarono la testa verso la porta per vedere che cosa stese facendo Haruhi.

“Chi è il capo qua?”

Haruhi sorrise pomposamente. Un ragazzo si alzò e rispose.

“Sono il presidente, posso aiutarti?”

“Devo forse ripetermi? Ho detto: datemi un computer.”

Il presidente senza nome mise su un’espressione da “Che cosa diavolo…?” e scosse violentemente la testa.

“Non posso. Siccome la scuola non ci da abbastanza fondi, tutti questi computer sono stati comprati coi nostri soldi duramente guadagnati. Non possiamo certo darteli gratis. Pensi forse che siamo scemi?”

“Chi se ne frega. Potete darcene uno, guarda quanti ne avete!”

“Questo… aspetta un momento, ma chi siete voi comunque?”

“Io sono Suzumiya Haruhi, Comandante della SOS Dan e questi due sono il Subordinato numero uno e numero due.”

Un attimo, chi ha deciso che siamo tuoi subordinati!?

“Io vi ordino, in nome della SOS Dan: consegnateci un computer immediatamente! Non trovate scuse!”

“Non so chi voi siate, ma assolutamente no! Potete andarvene a comprare uno da soli.”

“Se la vostra risposta è questa , allora useremo i nostri metodi.”

Gli occhi di Haruhi mostrarono uno sguardo senza paura.

Oh no, questo è un brutto segno!

Haruhi spinse Asahina, che stava vicino a lei impaurita, di fronte al presidente, poi prese la mano di quest’ultimo e la poggiò sopra il suo seno.

“Kyaaaaaa!!”

“Che?”

Click!

Mentre i due stavano urlando, scattai una fotografia.

Haruhi afferrò Asahina, per evitare che fuggisse, mentre spingeva con più forza la mano del presidente.

“Kyon! Ancora una foto!”

Spinsi ancora una volta con riluttanza lo scatto.

Asahina, e il presidente ancora senza nome, avete le mie più sincere scuse.

Proprio quando Haruhi stava per infilare la mano del presidente sotto la gonna di Asahina, questo riuscì a liberarsi.

“CHE COSA DIAVOLO PENSATE DI FARE?”

Haruhi ondeggiò il dito elegantemente davanti al povero ragazzo che era diventato completamente rosso.

“Uh uh uh! Ora abbiamo una prova fotografica di te mentre molesti sessualmente uno dei nostri membri! Se non vuoi che tutta la scuola venga a sapere di queste foto, allora consegnaci un computer!”

“Che razza di scherzo è questo?”

Il presidente protestò furiosamente.

Hai tutta la mia comprensione, ragazzo.

“Hai afferrato la mano contro la mia volontà! Io sono innocente!”

“Oh, davvero? Puoi cercare di spiegarlo, ma chi ti crederà?”

Mi girai e guardai Asahina che restava per terra paralizzata. Doveva essere stata così tanto sconvolta, che tutte le energie la avevano abbandonata.

Dall’altra parte il presidente continuava a resistere.

“I miei compagni sono testimoni della mia innocenza! È stato contro la mia volontà!”

I tre membri, che erano rimasti esterrefatti, annuirono tutti veementemente.

“È vero!”

“Il presidente è innocente!”

Se Haruhi vi avesse ascoltato, allora non sarebbe stata Suzumiya Haruhi.

“D’accordo, allora dirò semplicemente che voi ragazzi avete violentato in gruppo Asahina!”

In quell’istante, le facce di tutti diventarono bianche, incluse la mia e quella di Asahina.

Oh Dio, dovevamo proprio arrivare a questo?

“S…Suzumiya…!”

Asahina afferrò disperatamente i piedi di Haruhi con le braccia, ma questa semplicemente li scalciò via. Haruhi poi sollevò il petto e disse arrogantemente: “Allora? Ce ne date uno o no?”

La faccia del presidente passò da rossa a bianca, poi improvvisamente diventò scura.

Alla fine si arrese.

“Prenditene uno e vattene!”

Detto questo, si sedette sconsolato. I suoi membri corsero verso di lui.

“Presidente!”

“Cerca di riprenderti!”


“Tutto bene?”

La testa del presidente ciondolava come quella di un pupazzo a cui fossero state tagliate le corde.

Vedendo una persona così distrutta, anche se ero un compagno di Haruhi, non potevo non compatirlo.

“Qual è l’ultimo modello?”

Sei una ragazza così crudele!

“Perché dovremmo dirtelo!?”

I membri arrabbiati continuarono la loro vana resistenza, ma Haruhi semplicemente indicò me e la macchina fotografica.

“D…dannazione! Quello lì!”

Haruhi guardò nella direzione indicata, poi ispezionò il modello e il numero seriale del computer. Dopodichè tirò fuori un pezzo di carta dalla tasca della gonna.

“Sono andata in un negozio di elettronica e mi sono fatta dare una lista degli ultimi modelli. Questo non sembra essere uno di quelli.”

Questa ragazza aveva organizzato tutto così meticolosamente che stava iniziando a mettermi paura.

Dopo aver ispezionato tutti i computer, Haruhi indicò uno di quelli.

“Voglio questo.”

“A…aspetta, lo abbiamo appena comprato lo scorso mese!”

“Macchina fotografica.”

“…P…prendetevelo, ladri!”

Come aveva detto, eravamo davvero dei ladri.

L’avidità di Haruhi non conosceva confini. Dopo aver staccato tutti i cavi e i fili, spostò tutta l’attrezzatura necessaria nella stanza di letteratura, senza alcuna considerazione. Quindi, fece reinstallare tutto dal gruppo dei computer e fece loro collocare due cavi telefonici dalla loro stanza alla nostra, in modo che potessimo collegarci a internet. Li obbligò anche a fare una LAN per noi. I suoi spregevoli metodi non erano diversi da quelli di un ladro!

“Asahina.”

Essendo stato inutile tutto il tempo, l’unica cosa che potei fare fu raccogliere una devastata Asahina, inginocchiata a terra, mentre si copriva la faccia e singhiozzava senza fine.

“Torniamo di là.”

“Sob….”

Haruhi, brutta cretina, non potevi far palpare i tuoi di seni? Per qualcuno che si spoglia di fronte ai ragazzi senza pensarci due volte, questo è nulla! Confortai Asahina, mentre pensavo che diavolo se ne facesse Haruhi di un computer.

Molto presto lo avrei scoperto.

Era per fare un sito web della SOS Dan!

D’accordo, ecco la domanda: chi avrebbe dovuto fare il sito?

“Tu, naturalmente.” disse Haruhi. “Visto che sei così libero, potresti almeno farlo! Io sono occupata a cercare i rimanenti membri!”

Il computer fu messo sul banco con la targa a piramide del ‘Danchou’.

Mentre girava su internet col mouse, Haruhi aggiunse: “Finiscilo in uno o due giorni. Non saremo in grado di fare nulla senza una pagina web.”

Il corpo di Asahina giaceva sul tavolo, con le spalle tremanti, vicino a dove Nagato Yuki stava seduta, mentre leggeva come al solito il suo libro, ignorando ogni cosa. Sembrava che fossi l’unico ad aver sentito cosa aveva detto Haruhi. Non ebbi scelta se non accettare la sua richiesta. Almeno ero abbastanza sicuro che fu ciò che pensò Haruhi.

Non posso farlo, neanche se me lo chiedi così. Almeno era quello che avrei voluto dire. Non sono abituato a ricevere ordini da Haruhi! L’unica ragione per cui accettai fu perché si trattava di una pagina web: non lo avevo mai fatto prima, ma sembrava interessante.

E così, la mia difficile creazione iniziò il giorno successivo.


Detto questo, fu molto più facile di quanto non avessi pensato. Siccome i ragazzi del gruppo di studio dei computer avevano già installato tutti i software sull’hard disk, tutto ciò che dovetti fare fu seguire il programma, fare qualche copia-incolla ed il gioco era fatto.

Il problema era, che cosa avrei dovuto scriverci sul sito?

In quel momento non sapevo ancora che cosa facesse la SOS Dan, perciò non avevo assolutamente nulla da scrivere. Dopo aver scritto “Benvenuti nella Home Page della SOS Dan!” in cima, semplicemente mi fermai.

“Sbrigati e finiscilo!” Le parole di Haruhi sembravano come una maledizione che suonava nelle mie orecchie, perciò dovetti usare la pausa pranzo per continuare il lavoro, senza mangiare.

“Nagato, hai qualche idea su che cosa scrivere?” chiesi a quest’ultima, che sembrava venire in quella stanza anche durante la pausa pranzo.

“Veramente no.”

Non alzò lo sguardo.

So che non mi riguarda, ma sarei curioso di sapere se segue mai le lezioni in classe.

Voltando il mio sguardo da Nagato allo schermo di diciassette pollici, caddi di nuovo in profondi pensieri.

Pensai immediatamente ad un problema: che cosa sarebbe successo se la scuola avesse scoperto che un’associazione ancora non riconosciuta stava usando la banda per tenere un sito?

“È tutto a posto finché non lo scoprono!” immaginai Haruhi rispondere. “Se venissimo scoperti, allora semplicemente abbandoneremmo il sito. Questo tipo di cose funziona con la filosofia del chi prima arriva, meglio alloggia, sai?”

Davvero, per certi versi sono abbastanza invidioso dell’atteggiamento ottimistico e previdente di Haruhi!

Dopo aver messo alcuni link e aver scritto l’indirizzo e-mail -era ancora presto per creare un forum-, uploadai il sito, che conteneva solo una home page senza alcuna informazione effettiva.

Così dovrebbe andare! Dopo che mi fui assicurato che la pagina venisse caricata, spensi il computer. Proprio quando stavo per rilassarmi, trasalii vedendo che Nagato stava in piedi proprio dietro di me.

È strano, come mai non la ho sentita camminare? Non sapevo come fosse arrivata dietro di me. La sua faccia era bianca come una maschera. Mi fissò con il suo viso imperscrutabile come se io fossi stato un qualche tipo di cartello per un test alla vista.

“Prendi questo.”

Mi passò un libro molto spesso, che io accettai impulsivamente. Era davvero pesante! Guardando la copertina, era quel libro di fantascienza che Nagato stava leggendo qualche giorno prima.

“Per te.”

Dopo aver detto quello, uscì dalla stanza senza neanche voltarsi; non ebbi tempo di rispondere nulla. Perché stai prestando un libro così spesso proprio a me? In quel momento, la campanella suonò, segnando la fine della pausa pranzo. Sembra che non ci siano molte persone a cui interessa cosa penso.

Dopo aver trascinato il libro rilegato fino in classe ed essermi seduto, sentii qualcuno spingere la mia schiena con una penna a scatto.

“Allora, è pronto il sito?”

Haruhi teneva i bordi del banco con le mani e mi fissava con uno sguardo inflessibile. Notai che il suo quaderno era pieno di scarabocchi qua e là. Cercai di ignorare gli sguardi dei miei compagni e risposi: “È pronto, ma è un sito molto semplice e schifoso.”

“Va bene, finché c’è un’indirizzo e-mail.”

Perché non potevi usare il tuo indirizzo e-mail gratuito!?

“Non poteva andare bene! Che cosa sarebbe successo se un sacco di gente mi avesse mandato

e-mail e mi avesse riempito lo spazio?”

Non capisco come un indirizzo e-mail appena registrato possa riempirsi immediatamente.

“È un segreto!”

Dopo aver detto quello, mi fece un misterioso, sinistro sorriso. Avevo un brutto presentimento.

“Lo saprai quando finiranno le lezioni oggi, ma fino ad allora, è altamente segreto.”

Per favore, preferirei che non me lo dicessi mai!

Durante la sesta ora, Haruhi non si vide da nessuna parte. È impossibile che sia andata a casa, vero? Non è possibile. Probabilmente anche questo è un cattivo presagio.

Molto presto finirono le lezioni e io camminai automaticamente verso la stanza del club. Anche se mi chiedevo come mai, non mi fermai neanche per un secondo. Finalmente arrivai nell’aula.

“Ciao a tutti!”

Come mi aspettavo, c’erano Nagato Yuki e Asahina.

So di non avere alcun diritto di criticare, ma queste due hanno davvero un sacco di tempo libero!

Vedendomi entrare, Asahina mi diede il benvenuto con una espressione sollevata. Sembra che dover passare il tempo da soli con Nagato potesse essere molto stancante.

Aspetta un momento, solamente ieri sei finita nei malvagi artigli di Haruhi e oggi tornata?

“Dove è Suzumiya?”

“Chi lo sa? Non è stata in classe fin dalla sesta ora. Probabilmente è in giro a rubare attrezzi da qualche parte.”

“Devo fare di nuovo quello che mi ha fatto fare ieri…?”

Vedendo quanto sembrava depressa, risposi gentilmente:

“Non preoccuparti! Se cerca di farti qualcosa di strano, farò di tutto per fermarla. Può usare il suo corpo se deve ricattare qualcuno! Non è che non posso batterla se si dovesse usare la forza!”

“Grazie.”

Vedendola inchinarsi in modo carino, avevo davvero voglia di abbracciarla con forza. Ma ovviamente non lo feci.

“Allora conto su di te.”

“Non c’è nessun problema!”

Anche se glielo avevo promesso, solo cinque minuti dopo tutte quelle rassicurazioni finirono fuori dalla finestra, raggiunsero il mare ed evaporarono come una gocciolina d’acqua sulla superficie del Sole. Oh, quanto ero ingenuo!

“Ciao!”

Haruhi ci salutò con energia e entrò nella stanza, portando con lei due borse di carta.

“Scusate ragazzi, sono stata impegnata.”

Questo è proprio tipico di te! Per qualcuno ossessionato come Haruhi, pensare agli altri è probabilmente l’ultima che farebbe.

Poggiando le borse di carta per terra, si voltò e chiuse a chiave la porta. Asahina tremò istintivamente sentendo la serratura scattare.

“Suzumiya, che cosa stai complottando oggi? Sarò franco, non farò più nulla come saccheggiare e minacciare!”

“Che diavoli dici? Non ho mai fatto nulla del genere!”

Davvero? E allora come spieghi quel computer sul banco!?

“Attraverso metodi pacifici, ovviamente! Ok, per prima cosa, date un’occhiata a questi.”

Tirò fuori da una delle borse un blocco di fogli A4 con qualcosa scritto a mano sopra.

“Questi sono volantini fatti per introdurre a tutti la SOS Dan. Mi ci è voluta un

sacco di fatica per intrufolarmi nella stanza delle fotocopie e fare duecento volantini.”

Haruhi ce li mostrò. È per questo che hai saltato la lezione allora, eh? Dovresti ritenerti fortunata a non essere stata scoperta. Non ero interessato a cosa c’era scritto, ma visto che ne avevo già preso uno, avrei potuto per lo meno leggerlo.

“Il principio fondatore della SOS Dan: Noi, la SOS Dan, siamo alla ricerca di ogni tipo di eventi paranormali di questo mondo. Noi accogliamo per consultazioni chiunque abbia avuto, stia avendo o pensi di avere in futuro ogni tipo di esperienza soprannaturale o misteriosa. Faremo del nostro meglio per rispondere alle vostre domande. Notate, comunque, che non ci occuperemo di normali eventi paranormali; devono essere eventi che noi giudicheremo veramente sconvolgenti. Il nostro indirizzo e-mail è…”

Stavo cominciando ad avere una vaga idea di che cosa si occupi la SOS Dan. Sembra che Haruhi, in qualunque modo, volesse abbandonarsi nel mondo della fantascienza, del mistero e dei romanzi fantasy.

“Perfetto, è tempo di distribuire i volantini.”

“Dove lo faremo?”

“All’ingresso della scuola. Ora ci sono ancora molti studenti che non sono ancora andati a casa.”

Sì, sì, sì, qualunque cosa tu dica, signora. Proprio mentre stavo per prendere la borsa con i volantini, Haruhi mi fermò.

“Non c’è bisogno che tu venga, andremo solo io e Mikuru.”

“Cosa?”

Asahina, che stava tenendo un volantino, girò la testa sembrando molto confusa. Mi girai e vidi Haruhi armeggiare con l’altra borsa, tirando fuori qualcosa.

“Tadà!”

Sorridendo felicemente come un famoso gatto robotico, Haruhi tirò fuori un abito nero. No, non può essere! Quando Haruhi finì di svuotare il contenuto della borsa della quarta dimensione, capii perché voleva che fosse Asahina a distribuire i volantini e pregai per lei. Asahina, possa la tua anima riposare in pace.

Un corpo nero, calze a rete, orecchie e coda da coniglio, un cravattino e polsini bianchi.

Non sarà un costume da coniglietta!?

“A…a che cosa servono quelli?” chiese timidamente Asahina.

“Dovresti saperlo. Per vestirsi da coniglietta!” disse Haruhi realisticamente.

“N…non vorrai che io indossi quelli, vero?”

“Certo che sì! Ne ho preparato uno anche per te!”

“N…non me lo metto!”

“Non preoccuparti, la taglia ti starà benissimo.”

“N…non è quello il problema! N…non vorrai che indossi quello davanti all’ingresso della scuola, v…vero?”

“Come? Certo.”

“No! Non voglio!”

“Basta lamentarsi!”

È così; era stata presa di mira. Haruhi saltò su Asahina, come una leonessa che caccia un’antilope indifesa, e cominciò a toglierle l’uniforme.

“NOOOO….”

“Ora fai la brava ragazza e non muoverti!” disse Haruhi sgarbatamente, mentre stava le togliendo velocemente la maglia, per poi passare alla gonna. Proprio quando stavo per fermare la follia di Haruhi, i miei occhi incrociarono quelli di Asahina.

“N…NON GUARDAREEEE!”

Sentendola urlare, corsi velocemente fino alla porta… Dannazione! È chiusa a chiave! Mi ci volle un po’ prima che riuscissi ad aprirla e mi precipitassi fuori dalla stanza.

Prima di uscire, diedi un’occhiata veloce: scoprii che Nagato stava ancora leggendo il suo libro come se non stesse succedendo nulla. Non aveva nulla da dire?

Mi accasciai sulla porta, sentendo le urla di Asahina dall’interno.

“Kyaaaa!” “Nooo!” “A…almeno fammi togliere i vestiti da sola…Sob!”

Questi erano mescolato con le grida di vittoria di Haruhi.

“È fantastico!” “Togliti quello! In fretta!” “Avresti dovuto fare quello che ti dicevo!”

Dannazione, non chiedetemi di immaginare che cosa succedesse là dentro!

Un momento dopo, la voce di Haruhi attraversò la porta.

“Puoi entrare ora!”

Mentre entravo sospirando, fui accolto dalla vista di due bellissime ragazze coniglietto. Sia Haruhi che Asahina stavano bene in quel costume. Una grossa parte della schiena e della scollatura erano scoperte, le calze a rete legavano piacevolmente le gambe e le orecchie da coniglio rimbalzavano sopra le loro teste…

Haruhi era magra, ma aveva le giuste proporzioni; Asahina era piccola, ma anche la sua figura era perfetta. A dire il vero, erano una vera gioia per gli occhi.

Proprio mentre mi stavo domandando se dire a Asahina, che stava piangendo, che il costume le stava bene, Haruhi disse:

“Che ne pensi?”

E hai anche il coraggio di chiedermi che cosa ne penso! Il tuo cervello è ridotto così male!?

“Così attireremo l’attenzione di tutti. In questo modo, la gente verrà sicuramente a prendere i nostri volantini.” disse.

“Se indossi dei così strani costumi fuori all’aperto, la gente ti prenderà in giro… Aspetta un attimo, perché Nagato non ha dovuto metterselo?”

“Ne ho comprato solo due. Visto che li vendono con gli accessori, sono molto cari.”

“Comunque, dove hai comprato questa roba?”

“Su internet.”

“…capisco.”

Domandandomi come mai Haruhi fosse diventata più alta di me, mi accorsi che stava indossando anche scarpe coi tacchi alti.

Haruhi prese la borsa coi volantini.

“Andiamo, Mikuru.”

Asahina incrociò le sue braccia di fronte al seno e mi guardò supplicandomi. Potevo solo fissarla nel suo costume.

Mi dispiace, non sono riuscito a fare nessuna resistenza.

Asahina cercò di afferrare il tavolo e di resistere, singhiozzando come un bambino, ma non aveva speranze rispetto alla forza di Haruhi. Fu trascinata via e le due ragazze coniglio sparirono dalla stanza.

Proprio quando mi sedetti sconsolato, sentendomi colpevole… “Quelli.”

Nagato Yuki indicò per terra. Guardai e vidi due uniformi che stavano lì… Err, è un reggiseno quello che ho appena visto?

La ragazza occhialuta dai capelli corti indicò poi l’armadietto nell’altro lato della stanza e tornò a leggere il suo libro.

Non puoi raccoglierli tu?

Sospirai e andai a raccogliere i vestiti e a metterli nell’armadietto. Ah! Si sente il loro tepore sui vestiti. Sono ancora tiepidi!

Mezz’ora dopo, un’esausta Asahina fece ritorno. Whoa, i suoi occhi erano rossi come quelli di un coniglio. Era meglio non dire ancora nulla. Le diedi in tutta fretta una sedia e, come l’ultima volta, semplicemente si sedette e si afflosciò sul tavolo, tremante. Sembrava che non avesse la forza di cambiarsi. Ma di fronte alla sua schiena nuda non sapevo dove altro guardare, quindi mi tolsi la giacca e la appoggiai sulle sue spalle. La presenza di una ragazza singhiozzante e di un topo di biblioteca che si disinteressava di qualunque cosa, assieme a me che non sapevo che fare, portò il morale della stanza ai livelli più bassi mai visti. Si sentivano in lontananza le urla del club di baseball.

Mentre stavo pensando a che cosa ci fosse da mangiare per cena, Haruhi ritornò. La prima cosa che fece fu aggrottare lo sguardo rabbiosamente:

“Maledetti! Che diavolo, quei maledetti professori! Si mettono sempre in mezzo!”

Non essendo sicuro sul perché fosse così arrabbiata, chiesi:

“È successo qualcosa?”

“Non avevo neanche distribuito metà dei volantini che uno stupido professore è venuto a chiederci di smettere! Che diavolo vuole?”

Stupida. Se i professori ignorassero una cosa del genere, allora quello sarebbe anormale!

“Mikuru era quasi in lacrime, sono stata portata dal Preside e è anche venuto quell’Okabe dal club di pallamuro.”

Immagino che il Preside e il professor Okabe non sapessero dove guardare, vedendoti vestita in quel modo.

“Uffa, sono proprio irritata! Per oggi è tutto! Siete congedati!”

Haruhi lentamente si tolse le orecchie da coniglio e cominciò a togliersi il costume. Mi precipitai immediatamente fuori dalla stanza.

“Quanto hai intenzione di continuare a piangere? Sbrigati a cambiarti!”

Mi appoggiai al muro del corridoio e aspettai che si cambiassero. Probabilmente Haruhi non era una esibizionista, semplicemente non si rendeva conto di quale effetto potesse avere la vista del suo corpo mezzo nudo sui ragazzi. La ragione per cui si era vestita in quel modo, in realtà, non era per mostrare il suo corpo sexy, ma piuttosto per attirare l’attenzione degli altri.

Continuando così, non c’era modo per lei di avere una normale storia d’amore.

Vorrei che fosse più considerata su come i ragazzi la pensano. Almeno nei miei confronti! Onestamente, avere a che fare con una persona così folle è davvero estenuante.

Inoltre, lo speravo anche per la salvezza di Asahina.

Certo… Nagato, potresti almeno dirci qual è la tua opinione!

Poco dopo, Asahina uscì dalla stanza, con una triste espressione, come se avesse fallito un esame. Doveva reggersi sul muro o sarebbe sicuramente caduta. Non sapendo cosa dirle, potevo solo restare in silenzio.

“Kyon…”

La sua voce sognante, come quella di un fantasma di un marinaio di un incrociatore affondato maledetto.

“Se mi succedesse qualcosa che mi impedisse di diventare moglie, tu mi accetterai…?”

Err, che cosa dovrei dire? E poi, perché anche tu mi stai chiamando Kyon!?

Asahina mi restituì la giacca in modo robotico. Mentre stavo pensando se stesse per cadermi tra le braccia e scoppiare a piangere, era già andata via lungo il corridoio.

Dannazione… che peccato!


Il giorno seguente, Asahina saltò scuola.

Haruhi era già abbastanza famosa, ma dopo l’incidente del costume da coniglietta, il suo nome e la sua eccentricità divennero parte delle leggende scolastiche.

Non che me ne freghi qualcosa, non sono responsabile per le sue azioni!

Quello che mi interessava invece, era che i comportamenti di Haruhi avevano fatto cominciare a parlare anche di Asahina. E oltre a quello, anche gli strani sguardi che mi arrivavano continuamente.

“Hey, Kyon… sembra che tu ti stia divertendo con Suzumiya…” mi disse Taniguchi in tono compassionevole dopo scuola. “Non avrei mai immaginato che saresti diventato un suo buon amico…Sembra che nulla sia impossibile a questo mondo!”

Ah, sta’ zitto!

“Mi avete davvero sorpreso ieri! Vedere ragazze vestite da conigliette fuori da scuola, pensavo di sognare!”

Kunikida si unì alla conversazione, portando con sè un volantino familiare.

“Che cosa è questa SOS Dan? Di che cosa si occupa?”

Vai a fare questa domanda ad Haruhi. Io non lo so, non voglio neanche saperlo. E anche se lo sapessi, non avrei voglia di dirtelo!

“Ci chiede di raccontare ogni evento paranormale, ma non definisce quali essi siano. E che cosa vuol dire che non vi occupate di normali eventi paranormali?”

Anche Asakura Ryoko venne a parlarmi.

“Sembra che stiate facendo qualcosa di interessante. Ma se avete in mente qualcosa di strano, vi avverto di lasciar perdere immediatamente. Onestamente, ieri avete esagerato.”

Se avessi saputo che cosa mi aspettava, avrei marinato anche io, oggi!


Haruhi era ancora arrabbiata. Da una parte perché i professori la avevano fermata nella distribuzione di volantini; dall’altra perché la cartella di posta elettronica era completamente vuota. Mi aspettavo di trovare una o due e-mail di scherzi, ma scoprii che le persone erano anche più razionali di quanto non pensassi. Forse nessuno voleva avere a che fare con Haruhi e finire nei guai.

Haruhi aggrottò lo sguardo verso la casella vuota, muovendo con violenza il mouse ottico.

“Perché nessuno ci sta mandando delle e-mail?”

“Non ce n’era nessuna ieri né tantomeno oggi. Forse qualcuno ha delle esperienze interessanti, ma semplicemente non si fida di un club sospetto come il nostro?” cercai di spiegare senza convinzione.

Hai avuto esperienze paranormali? Sì. Oh, che figo, allora raccontamele. D’accordo, allora…

Ma per piacere! Non succederebbe mai nulla del genere, ok? Ora ascolta, Haruhi! Questo tipo di cose succedono solo nei romanzi o nei fumetti. La vita reale è molto crudele e severa. Cose come una cospirazione per distruggere il mondo da un semplice liceo, organismi mutanti che vagano per una normale area urbana, o navi spaziali nascoste in una montagna, tutte queste cose sono impossibili. Impossibili! Mi hai sentito? Capisci ora, non è vero? Il tuo atteggiamento eccentrico è il risultato di non essere in grado di trovare un modo di rilasciare le tue emozioni infelici, giusto? Ma, è tempo per te di svegliarti. Ti devi calmare e trovare un fidanzato che ti accompagni a casa tutti i giorni e a vedere i film la Domenica, o forse dovresti unirti a qualche club sportivo per consumare le tue energie in eccesso. Con le tue abilità, entreresti nella squadra principale in pochissimo tempo, diventando un membro attivo.

…volevo dire di più, ma solamente pensando queste cose, immaginai già i pugni di Haruhi iniziare a muoversi, perciò era meglio fermarsi.

“Mikuru ha saltato scuola oggi, vero?”

“Forse non tornerà. Povera ragazza, spero che non sia rimasta traumatizzata dagli eventi di ieri.”

“Diamine, avevo persino preparato un nuovo costume da farle provare!”

“Non puoi provarli su te stessa!?”

“Certo che posso! È solo che non sarebbe abbastanza divertente senza Mikuru.”

Nagato Yuki si mescolava con lo sfondo, come se fosse invisibile.

Strano, perché sei così ossessionata da Asahina? Perché per una volta non puoi provare il costume su Nagato e obbligarla a giocare con te? So che non dovrei dirlo, ma pensandoci, avrei voluto vedere come quella ragazza normalmente inespressiva sarebbe stata in un costume da coniglietta. Avrebbe sicuramente dato un’impressione diversa dalla piagnona Asahina.


Lo studente trasferito che Haruhi stava aspettando finalmente arrivò!

Un giorno Haruhi mi diede la notizia prima della lezione.

“Non pensi che sia una una cosa fantastica? Sta davvero arrivando!”

Haruhi si avvicinò a me, parlando con eccitazione. Il suo sorriso risplendente sembrava quello di una bambina dell’asilo che aveva finalmente ricevuto il giocattolo che voleva.

Non so dove lo avesse sentito, ma lo studente sarebbe andato nella classe 1-9.

“Questa è una possibilità unica nella vita. È un peccato perché non sia nella nostra classe, ma è sicuramente un misterioso studente trasferito, non c’è alcun dubbio!”

Non lo hai ancora incontrato, come fai a sapere che è misterioso?

“Non te lo avevo già detto una volta? Un’alta percentuale di quelli che si trasferiscono durante la metà del periodo scolastico sono anormali.”

Chi diavolo ha fatto una simile statistica? Immagino che questo sia un mistero.

Se tutti quelli che si trasferiscono a metà di Maggio fossero anormali, allora ci sarebbe pieno di misteriosi studenti trasferiti in tutto il Giappone.

Ma il modo di pensare di Haruhi non poteva essere confinato dalla logica. Dopo che la campanella della prima lezione suonò, Haruhi corse immediatamente fuori dall’aula. Probabilmente era andata a visitare il misterioso studente nella classe 1-9.

Prima che suonasse l’inizio della lezione successiva, Haruhi ritornò con una faccia confusa.

“Allora è davvero misterioso…?”

“Hmmm…non sembrerebbe.”

Certo che no!

“Ci ho parlato, ma ancora non ho abbastanza informazioni. Magari sta solo fingendo di essere una persona normale; penso che sia molto probabile. Dopo tutto, non è che rivelerebbero la loro identità il giorno stesso in cui si sono trasferiti. Andrò a ispezionarlo di nuovo durante la prossima pausa.”

Per favore, non andare di nuovo a chiederglielo! Posso immaginare gli studenti della classe 1-9, che non avevano nulla a che fare con Haruhi, mentre venivano spaventati a morte dalla sua improvvisa apparizione, afferrando un ragazzo e chiedendogli: “Dove è lo studente trasferito?”, prima di correre verso di lui. Oppure si sarebbe intromessa in una discussione tra lui e i suoi amici con domande tipo “Da dove vieni? Chi sei realmente?”

In quel momento pensai ad un’altra cosa.

“È un ragazzo o una ragazza?”

“Anche se potrebbe esserci possibilità d’errore, sembrerebbe un ragazzo.”

Allora è un ragazzo!

Sembrava che la SOS Dan avesse la possibilità di reclutare un altro ragazzo oltre a me. Haruhi avrebbe potuto coinvolgerlo senza chiedere la sua opinione semplicemente perché era nuovo. Ma forse lui non era così gentile come me o Asahina. Sarebbe davvero riuscita a prenderlo nel club? Non importa quanta forza di volontà abbia Haruhi, qualcuno con un pò di carattere la avrebbe semplicemente ignorata!

Se avessimo avuto il numero giusto di membri, la “Brigata di Suzumiya Haruhi per portare più eccitazione nel mondo” sarebbe diventata una associazione. Non importa se la scuola la avrebbe riconosciuta o meno, la persona che avrebbe dovuto compilare tutti i documenti e fare tutti i compiti più servili sarebbe stata probabilmente… me! Per i prossimi tre anni, avrei dovuto trascinarmi il titolo di “Subordinato di Suzumiya Haruhi” e vivere i miei giorni nella disperazione.

Non avevo pensato a cosa avrei fatto dopo il diploma, ma di sicuro avrei voluto andare ad una università, perciò dovevo stare attento al mio comportamento. Ma finchè stavo con Haruhi, sembrava che questo desiderio non sarebbe mai potuto diventare realtà.

Che cosa avrei dovuto fare?

Non riuscivo a pensare a nulla.

Sapevo che avrei dovuto semplicemente confrontarmi con Haruhi, farle sciogliere la SOS Dan e convincerla a vivere una normale vita scolastica. Forse avrei potuto farle smettere di pensare agli U.F.O. e ai viaggiatori del tempo, farla calmare e trovare un fidanzato, o unirsi a qualche club sportivo e quindi riuscre ad essere soddisfatto in questi tre anni di liceo.

Sigh, sarebbe stato bello se avessi potuto farlo!

Se avessi avuto una forza di volontà più grande, non sarei stato risucchiato così senza speranza nel vortice avente come centro Haruhi Suzumiya. Avrei vissuto pacificamente questi tre anni e mi sarei diplomato normalmente.

…Se tutto fosse andato bene, avrebbe potuto essere così!

La ragione per cui sto dicendo tutto questo è per via degli strani eventi che mi accaddero successivamente; credo che tutti siano in grado di capire ora.

Da dove potrei cominciare?

D’accordo, cominciamo da quando lo studente trasferito arrivò per la prima volta nella nostra stanza del club.




Capitolo 3[edit]

A causa dell’infamante incidente del travestimento da conigliette, anche il nome di Asahina era divenuto familiare a scuola. Dopo esser rimasta a casa per un giorno, tornò coraggiosamente nella stanza del club.

Siccome non avevamo ancora fatto alcuna attività decente, avevo portato Othello, che era rimasto nascosto a casa mia e dimenticato a lungo, così feci alcune partite con Asahina mentre parlavamo un po’.

Il sito web era pronto, ma era inutile, visto che non c’erano visitatori né tanto meno era arrivata una singola e-mail. Il computer era utile solo per navigare su internet. Se i ragazzi del gruppo di studio dei computer lo avessero mai scoperto, avrebbero pianto fino alla morte.

Seduto vicino a Nagato Yuki, che come al solito stava leggendo un libro, cominciai la terza partita con Asahina.

“Suzumiya ci sta davvero mettendo tanto.” disse con voce debole, mentre stava ancora guardando la scacchiera.

Vedendo che non era rimasta turbata dagli avvenimenti di due giorni prima, feci un sospiro di sollievo. Poter stare nella stessa stanza con una bella ragazza più grande di un anno è abbastanza per far venire le vertigini.

“C’era uno studente che si trasferiva oggi, scommetto che è andata a cercarlo.”

“Studente trasferito?”

Asahina alzò la testa come un pulcino.

“Haruhi era eccitata quando ha sentito che era arrivato nella sezione 9. Sembra che gli piacciano davvero molto gli studenti trasferiti.”

Misi un pezzo nero sulla scacchiera e girai quelli bianchi.

“Uh huh…”

“E poi, Asahina, non avrei mai pensato che saresti venuta oggi.”

“Um… Ho un po’ esitato, ma ero preoccupata, quindi alla fine sono venuta.”

Quando ho già sentito una cosa del genere?

“Di che cosa sei preoccupata?”

Smack! Girò uno dei pezzi sul bordo con le sue piccole dita.

“Um…Nulla.”

Mi voltai e vidi Nagato che fissava la scacchiera. La sua faccia era statica come quella di una statuetta di argilla, ma sotto gli occhiali, i suoi occhi mostravano uno sguardo mai visto prima.

“…”

Era simile a quello di un cucciolo appena nato stupito di vedere un cane per la prima volta. Notai che stava guardando la mia mano con la pedina.

“…Nagato, vuoi giocare?”

Dopo che lo dissi, Nagato roboticamente sbatté le palpebre e, in maniera davvero impercettibile a meno che non si prestasse estrema attenzione, annuì debolmente. Così scambiai posto con Nagato e mi sedetti dietro Asahina.

Prese uno dei pezzi e lo studiò intensamente. Quando scoprì che le pedine si attraevano a vicenda per via di magneti, scostò la mano come se si fosse spaventata.

“Nagato, hai mai giocato a Othello prima d’ora?”

Lentamente fece cenno di no.

“Almeno conosci le regole?”

Di nuovo una risposta negativa.

“Allora, guarda qua. Siccome stai tenendo i pezzi neri, il tuo obiettivo è di circondare i pezzi bianchi con le tue pedine. Poi giri le pedine circondate dai tuoi pezzi e queste ultime diventano nere. Alla fine chi ha più pezzi vince.”

Annuì. Dopodiché poggiò elegantemente i pezzi sulla scacchiera, anche se era un po’ maldestra nel girare le pedine avversarie.

Dopo il cambio di avversario, Asahina sembrava molto più ansiosa. Notai che le sue dita cominciarono a tremare e che non osava mai alzare il viso per guardare Nagato. Ogni tanto dava una sbirciata e poi guardava velocemente da un’altra parte. Alla fine, forse perché Asahina non riusciva a concentrarsi bene, i neri guadagnarono un grande vantaggio sulla scacchiera.

Come mai? Asahina sembrava essere molto prudente nei confronti di Nagato, non capivo il perché.

Non ci volle molto prima che i neri vincessero decisamente. Prima che le due potessero cominciare un’altra partita, la criminale responsabile di tutto quel caos tornò con un nuovo sacrificio.

“Ciao, vi ho fatto aspettare!”

Haruhi ci salutò normalmente, mentre trascinava la manica di uno studente.

“Questo è il nuovo arrivato che si è appena trasferito nella classe 1-9, il suo nome è…”

Haruhi si fermò improvvisamente e lo guardò come per dire che era compito suo continuare. Il sacrificio si girò e ci sorrise.

“…Koizumi Itsuki, piacere di conoscervi.”

Una figura snella, che dava l’impressione di un ragazzo energetico. Un sorriso molto soddisfatto, occhi gentili e un bel volto. Se avesse mai dovuto mettersi in posa come modello per quei volantini da supermercati, avrebbe trovato sicuramente un sacco di fan. Se per caso fosse stato anche un bravo ragazzo, allora sarebbe stato anche più popolare.

“Questa è la stanza della SOS Dan. Io sono il comandante, Suzumiya Haruhi. Questi sono i subordinati numero Uno, Due e Tre. Oh, e tu sei il numero Quattro, ricordate di andare d’accordo!”

Che diavolo d’introduzione è questa!? Gli unici nomi che hai menzionato sono il tuo e il suo!

“Non ho problemi ad unirmi!” Koizumi, il nuovo studente sorrise gentilmente: “Però, che tipo di club è questo?”

Se anche ci fossero state cento persone lì, avrebbero certamente fatto tutte quante la stessa domanda. Erano venuti in molti a chiedermi la stessa cosa, ma non avevo mai saputo dare una risposta. Se qualcuno fosse in grado di rispondere abilmente in una situazione come questa, allora sarebbe un ottimo artista nell’inventare bugie! Haruhi però non sembrava preoccupata, sorrise allegramente verso di noi e disse:

“Allora lascia che ti dica di che cosa si occupa la SOS Dan, cioè…”

Haruhi prese lentamente respiro e poi rivelò drammaticamente la sconvolgente verità.

“Cercare alieni, viaggiatori del tempo e esper e fare amicizia con loro!”


Il tempo sembrava essersi fermato in quel momento.

Era un’affermazione abbastanza ridicola. L’unica cosa che mi passò per la mente fu: “Proprio come avevo pensato”. Ma non credo che fosse così per gli altri tre.

Asahina era completamente stupefatta, allargò occhi e le orecchie, poi fissò il volto allegro di Haruhi.

Anche Nagato Yuki lo era, dopo aver girato la testa verso Haruhi, si fermò come se avesse finito le batterie. Quello che mi stupì fu che gli occhi di Nagato si aprirono leggermente. Per qualcuno che non mostra molte espressioni, quella era una reazione sorprendente.

E Koizumi, lui fece un sorriso in qualche modo enigmatico; era difficile capire che cosa volesse dire. Un momento dopo fu proprio lui il primo a riprendere i sensi.

“Ah, capisco.”

Come se avesse capito qualcosa, guardò Asahina e Nagato e annuì con comprensione.

“Come mi aspettavo da Suzumiya.”

Dopo aver fatto questo commento ambiguo, continuò:

“Nessun problema, mi unirò. Non vedo l’ora di lavorare con voi.”

Sorridette mostrando i suoi luminosi e bianchi denti.

Hey! Hai appena accettato così facilmente la sua spiegazione? Ma hai sentito quello che ha detto?

Vedendomi confuso, Koizumi si avvicinò improvvisamente e mi porse la mano.

“Io mi chiamo Koizumi. Visto che mi sono trasferito solo oggi, ho ancora un sacco di cose da imparare. Felice di conoscerti.”

Strinsi la mano dell’educato Koizumi.

“Certo, io mi chiamo…”

“Lui è Kyon!”

Haruhi mi presentò di sua iniziativa, poi indicò con la mano le altre due: “Questa qui carina è Mikuru, la quattrocchi è Yuki.”

Crash!

Rimbombò un forte rumore. Asahina inciampò sulla sua sedia mentre cercava di alzarsi e sbattè con la fronte sulla scacchiera di Othello.

“Tutto a posto?”

Sentendo la voce di Koizumi, Asahina reagì alzando la sua testa da bambolina e guardando radiante il nuovo studente. Hmpf! Quello sguardo è piuttosto fastidioso.

“…Io…Io sto bene.” Asahina disse con tono basso, guardando timidamente Koizumi.

“Grande, ora abbiamo cinque membri! Ora la scuola non potrà farci nulla!”

Haruhi continuò:

“D’accordo, la SOS Dan è aperta agli affari! Tutti noi, lavoriamo assieme e andiamo avanti!”

Che cosa intendi per aperta agli affari, principessa?

Quando mi accorsi che cosa aveva detto, Nagato era già tornata al suo posto a leggere il libro rilegato.

Hey Nagato, Haruhi ti ha già contato come un membro, sei sicura che a te vada bene?


In seguito Haruhi disse che voleva portare Koizumi a fare un giro per la scuola e uscì.

Asahina disse anch’essa che aveva cose da fare a casa e se ne andò, così eravamo rimasti solo io e Nagato in quella stanza.

Non avevo voglia di giocare ad Othello e non è che fosse molto divertente guardare Nagato leggere, perciò decisi di andare anch’io a casa. Presi la mia cartella e salutai Nagato.

“Andrò anche io allora!”

“Hai letto il libro?”

Sentendole dire questo, mi fermai. Girandomi, vidi Nagato che mi guardava con occhi inespressivi.

“Che libro? Oh, intendi quello spesso e rilegato che mi hai prestato l’altro giorno?”

“Si.”

“Oh, non lo ho ancora letto…Forse dovrei restituirtelo?”

“Non ce n’è bisogno.”

Nagato non usava mai tante parole, andava sempre dritta al punto con frasi molto corte.

“Ricordati di leggerlo, oggi.” disse Nagato in modo piatto. “Appena arrivi a casa.”

Sembrava quasi un ordine.

A parte quelli richiesti per le lezioni di letteratura, raramente toccavo i libri, ma siccome Nagato me lo aveva consigliato, poteva essere abbastanza interessante.

“...va bene, d'accordo.”

Sentendo la mia risposta, Nagato tornò a leggere il suo libro.

Per questo motivo mi ritrovai nel buio a pedalare la mia bicicletta più velocemente che potevo.

Tornai a casa e dopo cena andai direttamente in camera mia, per cominciare a leggerlo. Siccome stavo impazzendo nel vedere l'elenco di parole incolonnate, decisi di sfogliarlo per capire se sarei mai stato in grado di finirlo. Un segnalibro fuoriuscì dalle pagine e cadde sul tappeto.

Era uno strano segnalibro con dei motivi a fiori stampati. Lo girai e vidi una frase scritta.

“Stanotte alle sette in punto ti aspetterò nel parco vicino alla stazione.”

Le parole erano così precise che pensai fosse stato stampato. Questa calligrafia ordinata sembrava quella di Nagato, anche se non ero sicuro.

Avevo questo libro da alcuni giorni, quindi queste sette in punto si riferivano alla sera in cui me lo avevo dato? O erano quella di questa sera? Forse si aspettava che prima o poi lo avrei trovato e mi aveva aspettato tutte le sere? Il motivo per cui voleva che lo leggessi oggi era perchè scoprissi il segnalibro stasera? Anche se fosse stato così, non poteva dirmelo direttamente? Inoltre, non capivo perchè mi volesse incontrare al parco.

Guardai l’orologio. Erano le sette meno un quarto. Anche se la stazione era quella più vicina alla mia scuola, ci sarebbero voluti almeno venti minuti ad arrivarci da casa mia.

Ci pensai per circa dieci secondi.

Mi misi il segnalibro nei jeans prima di balzare fuori dalla mia camera e scendere giù dalle scale come una lepre. Arrivai all’ingresso e vidi mia sorella con un ghiacciolo che mi chiese “Dove stai andando, Kyon?” Risposi “Alla stazione.”, saltai sulla mia bici che era legata affianco alla porta e pedalai verso la mia destinazione.

Se Nagato non fosse stata là, penso che mi sarei messo a ridere di me stesso.


Sembra che non avrei dovuto ridere.

Siccome ero un ciclista prudente, arrivai al parco della stazione alle sette e dieci. Visto che era lontano dalla strada, non c’era molta gente a quell’ora.

Con i suoni di treni e macchine come sottofondo, presi la bicicletta e camminai nel parco. Sotto la luce dei lampioni posizionati a distanze uguali potevo vagamente intravedere la magra figura di Nagato Yuki che sedeva su una delle lunghe panchine del parco.

Era veramente quel tipo di persona la cui presenza non è facilmente percepibile. Seduta cosi tranquillamente nel parco, se uno non la conoscesse la avrebbe potuta scambiare facilmente per un fantasma!

Nagato si alzò lentamente come un burattino.

Stava ancora indossando la sua uniforme.

“Sei felice che io sia finalmente arrivato?”

Lei annuì.

“Non mi avrai mica aspettato qui tutti i giorni?” Annuì nuovamente.

“...e’ qualcosa che non potevi dirmi a scuola?”

Annuì per una terza volta, poi si incamminò, di fronte a me.

“Da questa parte.” Dopo pochi minuti, mentre guardavo i suoi capelli mossi gentilmente dalla brezza, arrivammo ad un palazzo molto vicino alla stazione.

“Qui.”

Nagato tirò fuori un pass e lo fece passare in un sensore elettronico all’ingresso; la porta di vetro si aprì davanti a noi. Lasciai la bicicletta e seguii Nagato standole vicino. Dentro l’ascensore sembrava che avesse qualcosa in mente, ma non disse nulla, continuò a fissare la tabella dei piani. Finalmente l’ascensore arrivò al settimo piano.

“Scusa, ma dove stiamo andando?”

Era tardi, ma dovevo chiederlo. Nagato, che stava camminando lentamente lungo il corridoio, rispose: “A casa mia.”

Mi fermai immediatamente.

Aspetta un minuto! Perchè mi sta portando a casa sua?

“Non preoccuparti, non c'è’ nessun altro oltre a me.”

Aspetta, che cosa vuol dire?

Nagato aprì la porta della stanza 708 e poi si girò verso di me.

“Entra.”

Sei seria?

Cercai di stare calmo ed entrai con trepidazione. Appena mi tolsi le scarpe, Nagato chiuse la porta.

Avevo la sensazione di essere appena salito su una nave pirata e mi voltai con apprensione al rumore inquietante della porta che si chiudeva.

“Vieni dentro.” Nagato disse piattamente, mentre si toglieva le scarpe.

Se la stanza fosse stata scura, avrei potuto ancora scappare. Al contrario, era molto illuminato, facendo sembrare il largo appartamento ancora più largo.

Immaginai che fosse un'abitazione di lusso. Per essere così vicino alla stazione il prezzo avrebbe dovuto essere piuttosto alto.

Ma come mai sembrava quasi che fosse disabitato?

A parte il soggiorno, dove si trovava un kotatsu, non c’era nient’altro. Non c’erano tende sulle finestre, nè una coperta sulle dieci piastrelle di legno grandi come tatami.

“Siediti.” disse Nagato prima di entrare in cucina, così mi inginocchiai davanti al tavolino.

Nella mia testa continuavano a passare tutti i possibili motivi per cui una ragazza avrebbe invitato un ragazzo a casa mentre i genitori non erano in casa. Nagato, muovendosi come un burattino meccanico, poggiò un vassoio con una teiera e delle tazzine sul tavolo e si sedette con contegno affianco a me, ancora in uniforme scolastica.

Dopodiché, calò un silenzio insopportabile.

Non mi versò neanche il thè, si sedette semplicemente a fissarmi senza espressività. Mi sentii ancora più a disagio.

“Erm... dove’ la tua famiglia?”

“Non c'è’.”

“Bhè, vedo che non sono a casa...sono usciti?”

“Sono sempre stata l’unica in questo posto fin dall’inizio.”

Era la prima volta che sentivo Nagato usare una frase così lunga.

“Non starai vivendo da sola, non è vero?”

“Si.”

Wow, una ragazza di prima liceo che viveva da sola in un appartamento di alta classe! Ci doveva essere qualche ragione speciale per questo, vero? Sospirai per il sollievo quando seppi che non avrei dovuto incontrare i suoi genitori.

Aspetta un secondo! Questo non è il momento di sentirsi sollevati!

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“Oh, d’accordo, perchè hai voluto vedermi?”

Come ricordandosi qualcosa, Nagato cominciò a versarmi il thè nella tazza e me lo diede.

“Bevi.”

Iniziai a bere la tazza di thè per cortesia. Per tutto il tempo Nagato mi fissò come se fossi stato una giraffa in uno zoo, perciò non riuscivo a concentrarmi a bere.

“E’ buono?”

Era la prima volta che la sentivo porre una domanda.

“Si...”

Dopo aver finito poggiai la tazza sul tavolo e Nagato la riempì nuovamente. Siccome era di nuovo piena, avrei dovuto anche berla. Finita nuovamente, lei la ririempì per una terza volta. Nagato si alzò per andare a rifare il thè, ma la fermai immediatamente.

“Non c'è’ bisogno di rifare ancora il thè, potresti dirmi perchè mi hai portato qua, per favore?”

Dopo aver detto ciò, Nagato smise di muoversi e tornò al posto dove era seduta prima, come un video quando si fa andare al contrario. Non stava ancora dicendo nulla.

“Che cosa devi dirmi che non può essere detto a scuola?” chiesi con tono indagatorio.

Finalmente Nagato mosse le magre labbra.

“E’ a proposito di Suzumiya Haruhi.”

Curvò la schiena e si sedette con eleganza.

“E me.”

Si fermo per un po’.

Non capivo davvero il suo modo di parlare.

“Che succede tra Suzumiya e te?”

In quel momento Nagato mostrò un pò di sconforto. Era la prima volta che le avevo visto fare una simile espressione da quando la avevo conosciuta. Nonostante ciò, questa sua agitazione si notava davvero poco. Bisognava essere davvero attenti per notarla.

“Non posso comunicare completamente questo in parole e ci potrebbero essere errori nella trasmissione di dati. Indipendentemente da ciò, ascolta.”


“Suzumiya Haruhi ed io non siamo normali esseri umani.”

Un’affermazione così ambigua subito all’inizio della conversazione.

“Bhè, più o meno lo avevo già capito.”

“Non e’ questo.” continuò Nagato, guardando le sue mani che giacevano sul grembo. “Non intendo in termini di deviazione di personalità, intendo ciò che ho detto. Lei ed io non siamo normali esseri umani come lo sei tu.”

Non capivo che cosa volesse dire.

“L’Entità Senziente di Dati Integrati, che supervisiona questa galassia, ha creato un’Interfaccia Vivente Umanoide in modo da poter interagire con entità biologiche. Me.”

“...”

“Il mio lavoro è di osservare Suzumiya Haruhi e trasmettere i dati ottenuti all’Entità Senziente di Dati Integrati.”

“...”

“Ho continuato a fare questo fin da quando sono nata tre anni fa. Negli ultimi tre anni, nessun elemento particolarmente inusuale è stato rilevato e le cose sono rimaste piuttosto stabili. Nonostante ciò, recentemente un fattore esterno che non può essere ignorato è apparso al fianco di Suzumiya Haruhi.”

“...”

“E quello sei tu.”


Che cos'è’ l’Entità Senziente di Dati Integrati?

Nel vasto mare di dati conosciuto come l’universo, esistono molte entità di dati altamente senzienti, che non posseggono corpi fisici. Queste entità cominciarono nella forma di dati puri. Mentre tante forme di dati si univano, divennero senzienti e finalmente si evolsero raccogliendo altri dati. Siccome esistono solo come dati e non hanno una forma corporea, non possono essere rilevati neanche dai più potenti macchinari ottici. Antichi come l’universo stesso, si espansero con esso e il loro database diventò sempre più largo e ampio. Già da prima della formazione di questo pianeta, scusate, dovrebbe essere fin dalla formazione di questo sistema solare, nulla nell’intero universo era loro sconosciuto. Per loro, questo pianeta ai bordi della Via Lattea non era nulla di speciale, visto che ci sono numerosi pianeti nella galassia con forme di vita organiche senzienti, così tanti che non possono essere contati.

Però, quando l’evoluzione delle forme di vita bipedi sul terzo pianeta diventò un successo, queste cominciarono gradualmente ad acquisire l’abilità mentale di ricercare attivamente la conoscenza. Queste forme di vita che abitavano il pianeta conosciuto come Terra cominciarono a diventare importanti.


“A lungo abbiamo ritenuto impossibile per forme di vita organiche, che possiedono una limitata abilità di contenere e trasmettere dati, di essere in grado di acquisire conoscenza.” Nagato Yuki disse in tono serio.

“L’Entità Senziente di Dati Integrati è molto interessata a tutte le forme di vita organiche sulla Terra. Ritiene che tramite osservazione, potrà trovare la soluzione al suo punto morto dell’evoluzione.”


A differenza delle entità di dati, che sono esistite fin dall’inizio nella loro forma completa, gli umani iniziarono come forme organiche incomplete, evolvendosi rapidamente espandendo i dati che possedevano e usando questi dati, che venivano salvati e potenziati, per avanzare ulteriormente. E’ normale per le forme di vita organiche in tutto l’universo di diventare senzienti, ma solo gli umani sulla Terra si sono evoluti continuamente fino ad un alto livello. L’Entità Senziente di Dati Integrati era molto interessata a questo fatto e decise di osservare questi umani più attentamente.

“Tre anni fa, scoprimmo un punto caldo di dati anormali diverso dagli altri umani apparire sulla superficie del pianeta. Le scintille di informazioni emesse da una certa area nell’arcipelago a forma di arco coprirono istantaneamente l’intero pianeta e iniziarono a sprigionarsi verso lo spazio esterno. E il centro di tutto questo è Suzumiya Haruhi.”

“Non sappiamo perchè è successo, nè che effetti potrà avere. Anche le entità di dati sono incapaci di trattare completamente i nuovi dati creati.”

“Più importante ancora, gli umani sono limitati nella quantità di dati che possono lavorare, mentre Suzumiya Haruhi è stata capace di creare da sola una fiammata di dati.”

“Il rilascio di un massivo ammontare di dati da Suzumiya Haruhi continua ad accadere, ad intervalli completamente casuali. Inoltre, Suzumiya Haruhi sembra essere ignara di tutto ciò.”

“Per tre anni, ho fatto ogni tipo di ricerca sull’individuo conosciuto come Suzumiya Haruhi in ogni prospettiva, ma fino ad ora sono stata incapace di scoprire la sua vera identità. Simultaneamente, altre parti dell’Entità Senziente di Dati Integrati hanno determinato che lei è la chiave dell’evoluzione delle entità di dati e hanno continuato le analisi su Suzumiya Haruhi...”

“Siccome esistono solo sotto forma di entità, sono incapaci di parlare e sono quindi incapaci di interagire con le forme di vita organiche. Senza parola, il contatto con gli umani sarebbe impossibile, perciò l’Entità Senziente di Dati Integrati mi ha creato come ponte di comunicazione tra me e gli umani.”

Finalmente Nagato prese la sua tazza e sorseggiò il thè. Probabilmente aveva detto l’equivalente di un anno delle sue parole.

“...”

Non sapevo come rispondere.

“Il potenziale per l’evoluzione auto-indotta potrebbe giacere in Suzumiya Haruhi; potrebbe anche possedere la capacità di controllare tutti i dati attorno a lei. Questo è il motivo per cui io sono qui ed è anche il motivo per cui tu sei qui."

Il mio cervello stava diventando così confuso che la interruppi: “Sarò onesto, non capisco nulla di quello che stai dicendo.”

“Per favore, credimi.”

Nagato mi guardò con un’espressione seria che non avevo mai visto.

“C'è’ un ammontare di dati molto limitato che possono essere convogliati in parole. Io sono solo un’interfaccia terminale per i dati che vive come un alieno organico con lo scopo di interagire con voi umani. Non sono in grado di comunicarti tutti i pensieri dell’Entità Senziente di Dati Integrati, perciò ti prego di credermi.”

Se mi dici così, capisco ancora meno!

“Non capisco, perchè a me? Facciamo finta che io creda che tu sia un alieno creato da quell’entità chiamalacomevuoi, ma perchè mi stai dicendo questo?”

“Perchè tu sei stato specificatamente scelto da Suzumiya Haruhi. Sia che ne abbia la volontà, sia che non ne sia a conoscenza, in quanto Entità Assoluta di Dati, può influenzare l’ambiente intorno a lei basandosi sui suoi soli pensieri. Ci deve essere una qualche ragione per cui tu sei stato scelto.”

“No, non c'è!”

“C'è. Forse per Suzumiya Haruhi giochi un ruolo fondamentale. Le infinite possibilità sono ora nelle tue mani e in quelle di Suzumiya Haruhi.”

“Stai parlando seriamente?”

“Si.”

Per la prima volta, studiai la faccia di Nagato Yuki. Pensavo che non le fosse mai piaciuto parlare, ma ora che aveva aperto la diga e aveva lasciato fluire le parole, mi erano del tutto incomprensibili. Avevo sempre pensato che fosse in qualche modo bizzarra, ma dopo averla sentita parlare, scoprii che la sua stranezza era oltre ogni immaginazione.


Entità Senziente di Dati Integrati? Interfaccia Vivente Umanoide? Non farmi ridere!

“Okay, penso che dovresti dire questo direttamente ad Haruhi, scommetto che ne sarebbe deliziata. Per essere onesto, non sono interessato da questi argomenti, mi spiace.”

“La maggioranza dell’Entità Senziente di Dati Integrati specula che se Suzumiya Haruhi venisse a conoscenza della sua esistenza e dei suoi poteri, potrebbe accadere un’imprevedibile crisi; perciò, in questa fase, abbiamo optato per continuare ad osservare.”

“C'è’ una possibilità che io racconti tutto questo ad Haruhi! Non capisco davvero, perchè dirmi tutto questo?”

“Anche se glielo dicessi, probabilmente lo ignorerebbe.”

E’ molto probabile.

“Non sono l’unico alieno posizionato sulla terra dall’Entità Senziente di Dati Integrati. Quest’ultima intende avere un ruolo proattivo ed osservare ogni cambiamento nel flusso di dati. Per Suzumiya tu sei una persona importante. Se ci fosse un qualunque segno di crisi incombente, ti cercherò per primo.”

Spiacente, non contarmi.

Scusami per favore, grazie per il thè, era buono.

Vedendomi in procinto di uscire, Nagato non mi fermò.

Abbassò la propria testa e fissò la sua tazza, tornando alla sua normale faccia senza espressioni. Suppongo che fosse la mia immaginazione, ma, per qualche ragione, pensai che si sentisse un pò sola.


Quando mia madre mi domandò dove fossi stato, diedi una breve risposta e andai direttamente in camera mia. Sul mio letto, iniziai a ricordare tutto ciò che mi aveva detto Nagato. Se avessi creduto a quello che mi aveva detto, questo la renderebbe Yuki un essere che non appartiene a questo mondo; in altre parole un alieno. Questo non e’ esattamente il tipo di cose mistiche che Suzumiya Haruhi si stava così tanto impegnando a trovare continuamente? E tutto questo tempo le era stata sotto il naso.

...Heh...Dannazione! Sembro un idiota!

I miei occhi si posarono sul grosso libro rilegato che avevo lanciato sull’angolo del letto. Lo presi con il segnalibro e diedi un’occhiata alla copertina prima di poggiarlo sul cuscino. Nagato doveva aver pensato a quelle fantasticherie leggendo questi libri di fantascienza tutta sola nel suo appartamento così a lungo. Probabilmente non parlava mai con nessuno in classe, imprigionata nella propria mente. Avrebbe dovuto abbassare i libri, uscire e farsi qualche amico e godersi la meravigliosa vita scolastica. La sua mancanza di espressività non aiutava ad andare d’accordo con la gente, ma se solo avesse sorriso, probabilmente, sarebbe stata molto carina.

Penso che le restituirò il libro domani...anzi no, siccome lo ho preso in prestito, almeno dovrei finirlo prima.


Il giorno seguente, dopo la scuola, siccome ero in carica per le pulizie quel giorno, arrivai alla stanza del club più tardi del solito. La prima cosa che vidi fu Haruhi che giocava con Asahina. “Stai ferma! Dannazione, fai la brava ragazza e non muoverti!”

“N...nooooo, a...aiutooo!”

Haruhi aveva quasi spogliato una combattiva Asahina dalla sua uniforme.

“KYAAA!”

Asahina urlò quando si accorse che ero arrivato.

Nel momento in cui la vidi con il solo reggiseno e le mutandine, uscii immediatamente e chiusi la porta mezza aperta.

“Mi spiace.”

Dopo aver aspettato fuori per dieci minuti, il duetto dei gemiti di Asahina e delle esclamazioni estasiate di Haruhi finì.

La voce di Haruhi passò per la porta: “Avanti, puoi entrare ora.”

Quando rientrai nella stanza, mi bloccai per lo stupore.

Ad accogliermi lì dentro c’era una bellissima cameriera.

Vestita da cameriera, Asahina era seduta su una sedia metallica con le lacrime agli occhi. Dopo avermi guardato tristemente, abbassò la testa.

Un grembiule bianco accoppiato ad una gonna ondulata, una camicetta e calze anch'esse bianche servivano solo a renderla più adorabile. La fascia per la testa merlettata e il nodo a farfalla aumentavano il suo fascino.

Che cameriera impeccabile!

“Bhè? Non e’ carina?” Haruhi lo disse come per vantarsi del suo lavoro, mentre accarezzava i capelli di Asahina.

Io ero d’accordo con tutto il cuore. Senza offesa per la povera Asahina, ma era davvero carina vestita in quel modo.

“Questo costume è fantastico, vero?”

“No, non e’ vero!” protestò lievemente Asahina.

Finsi di non sentirla e mi rivolsi ad Haruhi: “Perchè la stai facendo vestire in questo modo?”

“Perchè il costume da cameriera è sexy!”

Smettila di darmi risposte così insensate!

“Ho perso molto tempo a pensarci, lo sai?”

Anche se non ci avessi pensato per nulla, non avrebbe fatto molta differenza.

“In una recita dove la scuola è il palcoscenico, c'è l'obbligo di avere un personaggio carino come Mikuru. In altre parole, la storia non potrebbe progredire senza di lei, capisci? Mikuru è già carina e gentile, ma se non la vesti come una cameriera, non riceverai l’attenzione della gente. Ora tutti si innamoreranno di lei a prima vista. In questo modo saremo sicuri della vittoria!”

Di che cosa stai parlando, che cosa stai cercando di vincere, principessa?

Mentre stavo pensando a cosa rispondere, Haruhi tirò fuori dal nulla una macchina fotografica digitale e iniziò a fare foto ricordo.

Asahina arrossì completamente e scosse la testa violentemente.

“P...per favore, smettila di fotografarmi!!!”

Asahina, stai sprecando il tuo tempo a chiedere pietà ad Haruhi. Anche se ti inchini e ti inginocchi, è il tipo di persona che continuerà a fare quello che vuole, in ogni caso.

Come mi aspettavo, Haruhi e Asahina recitarono ogni sorta di posa per il loro reportage fotografico.

“Sniff...”

“Ora guarda qua! Abbassa un pochetto il mento! Solleva il grembiule! Così si comporta una brava ragazza! Sorridi un pò di più!”

Haruhi dava continuamente ordini ad Asahina, mentre premeva lo scatto della macchina. Se gli avessi chiesto dove la avesse trovata, mi avrebbe sicuramente risposto che la aveva “ottenuta” da qualche parte. Probabilmente rubata, pensai.

Durante la furia fotografica di Haruhi, Nagato Yuki era seduta al suo posto leggendo come al solito. Dopo la sua confusa conversazione con me la notte precedente, vedendola disinvolta come al solito, tirai un sospiro di sollievo.

“Kyon, è il tuo turno di fotografare.”

Haruhi mi passò la macchina fotografica e si girò verso Asahina. Poi, come un alligatore che si avvicina lentamente ad un ignaro uccellino, chiuse le sue braccia intorno alle spalle di Asahina.

“Ah...”

Haruhi sorrise.

“Mikuru, cerca di sembrare ancora più carina, ok?”

Detto questo, Haruhi procedette a sciogliere il fiocco di Asahina, poi a sbottonare velocemente tre bottoni dalla sua camicetta. Questo le rivelò quasi istantaneamente la scollatura.

“A...aspetta! No...che cosa stai facendo...!?”

“Non preoccuparti, non è mica importante, no?”

Certo che e’ importante, principessa!

Alla fine, Asahina fu obbligata ad appoggiare le mani sul grembo e ad inclinarsi leggermente in avanti. Messo di fronte al suo petto molto dotato, che era in netto contrasto con il suo piccolo corpo e la sua faccia carina, spostai velocemente i miei occhi. Ma non sarei stato in grado di fare alcuna fotografia in quel modo, perciò, senza alcuna alternativa, posi nuovamente il mio sguardo sulla macchina e premetti lo scatto continuamente, ogni volta che me lo ordinava Haruhi.

La povera Asahina fu obbligata a mettersi in pose che enfatizzavano ancora di più le curve dei suoi seni ed era così imbarazzata che la sua faccia era diventata ancora più rossa. Però, anche se era sul punto di piangere, fece ancora goffamente del suo meglio per sorridere, tirando fuori un fascino mai visto.

Diavolo, penso di starmi velocemente innamorando di lei.

“Yuki, prestami gli occhiali.”

Nagato Yuki lentamente alzò la testa, poi si tolse gli occhiali e li passò ad Haruhi; dopodichè riportò lo sguardo sul libro. Puoi anche leggere senza occhiali?

Haruhi li prese e li mise sul viso di Asahina.

“Gli occhiali renderebbero meglio se fossero leggermente inclinati. Così, in questo modo sarebbe perfetto! Kyon, ricorda di fare foto della quattrocchi, innocente e prosperosa cameriera!”

A parte questo, che cosa hai intenzione di fare delle foto con Asahina travestita così?

“Mikuru, da ora in poi dovrai indossare questo costume ogni volta che verrai alle attività del club!”

“Come puoi...”

Asahina fece del suo meglio per rifiutarsi, ma Haruhi la afferrò e iniziò ad accarezzarle la faccia.

“Chi ti ha chiesto di essere così carina? Diamine, anche una ragazza come me non può resistere dal farti questo!”

Asahina urlò e cercò di scappare, ma inutilmente, essendo in balia delle mani molestatrici di Haruhi.

Cavolo, Haruhi, sono così geloso! No, aspetta, come posso pensarla così!? Dovrei cercare di salvarla!

“D’accordo, penso che sia il momento di fermarsi ora!”

Cercai di far smettere le molestie sessuali di Haruhi, ma non voleva mollarla.

“E’ abbastanza, fermati ora!”

“E’ importante? Perchè invece non ti unisci a noi?”

Non è che fosse una cattiva idea, ma vedendo la faccia di Asahina diventare bianca, naturalmente non dissi nulla.

“Whoa, che sta succedendo qua?”

Voltandomi, vidi Koizumi Itsuki in piedi con la cartella all’entrata.

Guardò divertito prima Haruhi, le cui mani si stavano muovendo sui seni di Asahina; poi me, che stavo cercando di fermare la sua follia; poi Asahina in costume da cameriera, che non smetteva di tremare; infine Nagato Yuki, che restava impassibile, leggendo pacificamente il suo libro anche senza gli occhiali.

“Questa è una qualche attività del club?”

“Koizumi, sei arrivato proprio al momento giusto! Giochiamo con Asahina!”

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Che diavolo stai dicendo!?

Koizumi sorridette soltanto. Se sei d’accordo col suggerimento di Haruhi, allora devi avere qualche seria malattia.

“No, grazie. Mi sembra piuttosto spaventoso.”

Koizumi poggiò la cartella sul tavolo e prese una sedia che era appoggiata sul muro. “Vi dispiace se mi siedo semplicemente a guardarvi?”

Si sedette con le gambe accavallate e mi guardò come se fosse stato ad una parata.

“Fate finta che non ci sia, per favore. Continuate pure.”

No! Hai capito male! Non sto cercando di molestare Asahina! Sto cercando di salvarla!

Alla fine, riuscii a infilarmi tra Haruhi e Asahina e freneticamente afferrai quest'ultima proprio prima che cadesse a terra. Mi stupii di quanto fosse leggera mentre la poggiai su una sedia. Il costume da cameriera era stropicciato e disordinato e lei sembrava completamente esausta. In tutta onestà, mi sembrava ancora più sexy.

“Oh, bhè, siamo comunque pieni di foto.”

Asahina era così esausta che collassò semplicemente sul tavolo. Haruhi tolse gli occhiali dalla sua bella faccia e li restituì a Nagato. Nagato li prese in silenzio e li rimise senza dire una singola parola. Era come se la discussione

infinita della notte precedente non fosse mai esistita. Mi aveva preso in giro, giusto?

“D’accordo, iniziamo il nostro primo meeting della SOS Dan!”

Haruhi, che stava nella postazione del comandante, urlò improvvisamente. Per favore smettila di allarmare le persone gridando senza preavviso!

“Prima di questo, abbiamo fatto molto lavoro, come distribuire volantini e fare una pagina web. La reputazione della SOS Dan nella scuola si è elevata fino al cielo, perciò dichiaro che la fase uno del lavoro è stata un grande successo!”

Come può essere chiamato un successo danneggiare psicologicamente Asahina!?

“Ma la nostra casella di posta deve ancora ricevere una singola e-mail su fenomeni misteriosi e nessuno è ancora venuto discutere le sue esperienze con noi.” La reputazione da sola non serve a molto, siccome fino ad ora nessuno sa di che cosa si occupa questo club. Inoltre non è neanche riconosciuto dalla scuola!

“C'è un detto che fa “La pazienza e’ la miglior virtù”, ma i tempi sono cambiati. Anche se dovessimo girare tutta la Terra, saremo noi a trovarli. Perciò iniziamo tutti quanti a cercarli!”

“...che cosa stiamo cercando?” Siccome nessun altro lo aveva chiesto, decisi di farlo io.

“Tutti gli avvenimenti misteriosi di questo mondo! Se ci impegniamo, saremo in grado di trovare uno o due casi in questa città.”

Sono i tuoi ragionamenti ad essere un mistero, principessa!

Io mostrai la mia riluttanza, Koizumi sorrise solamente in modo enigmatico, Nagato rimase con la faccia di legno, mentre Asahina sembrava essersi rassegnata al suo fato, troppo esausta per rispondere.

Ignorando le risposte di tutti, Haruhi ondeggiò il braccio e gridò: “Questo Sabato, che è domani, ci incontreremo fuori dalla stazione nord prima delle nove del mattino! Non arrivate in ritardo! Gli assenti verranno giustiziati!”

Sigh, di nuovo la pena di morte?


Che cosa fece Haruhi con le foto di Asahina cameriera? Immagino che molti di voi lo avranno già immaginato, quella stupida ragazza aveva intenzione di metterle sulla pagina web in modo da attrarre le persone al sito per le discussioni.

Quando lo scoprii, aveva appena finito di uploadarle sulla home page per dare il benvenuto ai visitatori. Stava anche scrivendo i dati personali.

Hai idea di cosa stai facendo!? Questo potrebbe scatenare un sacco di persone!

Cercai di fare del mio meglio per fermare questo folle comportamento e farle rimuovere tutte le immagini. Se Asahina avesse scoperto che le sue foto in pose sexy vestita da cameriera erano state diffuse in tutto il mondo, probabilmente sarebbe svenuta sul posto.

La misi in guardia velocemente sui pericoli di mettere dati personali sul web e, sorprendentemente, per una volta Haruhi prestò attenzione ed ascoltò seriamente quello che dicevo.

Alla fine, come per ripicca nei miei confronti, disse in tono abbastanza irritato: “Lo sapevo già!”

Poi mi diede con riluttanza il permesso di rimuovere le immagini. In quel momento avrei dovuto eliminare tutte le foto di Asahina, ma sarebbe stato troppo un peccato. Quindi le salvai segretamente in una cartella nell’hard disk del computer e ci misi una password.

Solo io posso vedere quelle immagini!




Capitolo 4[edit]

Che scherzo è mai questo!? Pretendere di incontrarci alle nove del mattino durante il week-end!

Alla fine però, pedalai a tutta velocità sulla mia bicicletta in direzione della stazione.

Sono proprio senza speranza!


Al centro della città, la stazione di Kitaguchi è un importante fulcro per l’attività ferroviaria e, ogni week-end, la piazza davanti si riempiva di giovani che passeggiavano per vetrine. A meno che non si vada in una città più grande, non c'è molto da poter fare se non andare al centro commerciale vicino alla stazione. Mi stupisce sempre come la gente riesca a vivere normalmente in questa città con così poche attrattive.


Poggiai casualmente la mia bicicletta vicino all’entrata sorvegliata della banca, poi corsi verso i tornelli dell’entrata nord. Mancava ancora cinque alle nove, ma tutti gli altri erano già arrivati.

Haruhi alzò la mano e disse: “Sei in ritardo! Devi migliorare!”

“Ma non sono ancora le nove.”

“Anche se non sei arrivato in ritardo, l’ultima persona ad arrivare deve essere comunque punita. E’ la regola.”

“Come mai non avevo mai sentito prima di questa regola?”

“Perché la ho appena inventata!”

Vestita con una T-shirt a maniche lunghe e una gonna corta di denim, Haruhi sembrava molto allegra.

“Dovrai offrirci da bere a tutti!”

Con il braccio poggiato sulla cintola senza alcun disagio, sembrava molto più avvicinabile rispetto al suo solito cipiglio. Incapace di replicare, accettai con arrendevolezza il suo comando e portai tutti a un café lì vicino.

Asahina indossava un vestito intero bianco e senza maniche, con sopra una maglietta azzurra fatta di maglia. I suoi lunghi capelli ondulati erano legati dietro alla testa da un fermacapelli. Ogni volta che si muoveva, rimbalzavano leggermente, rendendola più attraente. Il suo sorriso dimostrava bellezza e intelligenza. Anche la sua borsa era trendy.

Affianco a me, Koizumi portava una maglietta rosa con sopra un giubbotto e anche una cravatta rossa , cosa che lo faceva sembrare molto formale. Mi irritava come cosa, ma dovevo ammettere che sembrava abbastanza figo, senza contare che era più alto di me.

Nagato, come al solito, stava dietro, indossando la sua uniforme scolastica. Anche se era considerata da tutti come un membro della SOS Dan, tecnicamente era ancora nel club della letteratura. La sua espressione seria mi preoccupava abbastanza, soprattutto dopo averle sentito dire tutte quelle strane cose, qualche notte prima. Tra l’altro, perché indossava l’uniforme scolastica anche nei week-end?

Noi “Cinque del Mistero” entrammo in un locale lì vicino e ci sedemmo sulle sedie e la cameriera cominciò a prendere i nostri ordini. Nagato fu l'unica tra di noi a leggere il menù seriamente, naturalmente senza mostrare alcuna emozione, e pensò a lungo prima di decidere cosa ordinare. Infatti, il tempo in cui lei decise che cosa voleva bere era abbastanza per cucinare una ciotola di ramen!

“Thè alle mandorle.” disse alla fine.

Certo, ordina pure quello che ti pare, tanto sono io che pago!


Haruhi propose il seguente programma: “Ci divideremo in due gruppi. Se qualcuno di noi troverà qualcosa che sembri misterioso, dovremo contattarci immediatamente via cellulare per incontrarci da qualche parte e discutere cosa fare successivamente. Quando finiremo, faremo un debriefing per revisionare l’accaduto e prepararci ad ulteriori sviluppi.” Questo era tutto.


“Ora, estraiamo i gruppi!”

Haruhi prese cinque stuzzicadenti dal tavolo, poi, usando una penna che aveva preso in prestito dalla cameriera, ne segnò due. Li nascose tutti sotto le sue dita e ce li fece estrarre a caso.

Ne pescai uno marcato. L'altra persona in coppia con me fu Asahina, la quale, subito dopo averlo estratto, disse: “Hmm, che combinazione, huh…”

Per qualche ragione Haruhi ci fissò freddamente e poi gridò: “Kyon, ascolta, questo non è un appuntamento! Sii serio, hai capito?”

“Ok, certo!”

Come aveva capito che stavo proprio pensando a quello?

Ma in ogni caso, è fantastico!

Danzai di gioia tra me e me, mentre guardavo Asahina che arrossiva furiosamente, fissando il suo stuzzicadenti marcato.

Oh, si!

“Che cosa stiamo cercando esattamente?” chiese Koizumi, incurante di tutto, mentre Nagato continuava a bere il suo thè.

Dopo aver finito l’ultima goccia del suo caffè ghiacciato, Haruhi spostò leggermente i capelli dietro le orecchie.

“Tutto ciò che sembri sospetto, qualunque cosa o persona che sembri strana. Cercate anche portali dimensionali o alieni travestiti da umani.”

Sputai quasi il thè alla menta che avevo in bocca, dopo averla sentita parlare. Stranamente anche Asahina aveva la mia stessa espressione. Come al solito, invece, Nagato non mostrò alcun cambiamento.

“Capisco.” disse Koizumi.

Sei sicuro di avere capito davvero?

“Quindi, tutto quello che dobbiamo fare è cercare alieni, viaggiatori del tempo e esper con poteri sovrannaturali e le tracce che hanno lasciato in giro. Capisco perfettamente.” disse allegramente Koizumi.

“Esattamente! Sei davvero una persona brillante, Koizumi! E’ proprio come hai detto! Kyon, dovresti imparare da lui!”

Smettila di dirle quello che vuol sentirsi dire! Infastidito, guardai verso Koizumi, che mi rispose semplicemente con un sorriso e annuì.

“D’accordo, andiamo!”

Haruhi mi gettò in mano il conto e camminò a grandi passi fuori dal locale.

Anche se lo ho già detto più volte, mi sento di ripeterlo ancora: “Dannazione!”


“Ricordati, questo non è un appuntamento! Se ti troverò in giro a divertirti con lei, ti ucciderò!” disse Haruhi e poi si allontanò con Koizumi e Nagato.

I due gruppi si diressero rispettivamente uno a Est e uno a Ovest. Non avevo ancora capito che cosa avrei dovuto cercare.

“Che cosa dovremmo fare?”

Asahina mi guardò, prendendo la borsa. Volevo andare a casa, ma sapevo che era impossibile. Così finsi di pensarci un pò prima di rispondere.

“E’ inutile restare qua, facciamoci una passeggiata qua in giro.”

“Ok.”

Asahina iniziò a camminare assieme a me con condiscendenza, ma esitò un po’ prima di passeggiare spalla a spalla. Ogni volta che mi sfiorava accidentalmente, si allontanava timidamente. Sembrava così innocente. Seguimmo una via lungo la riva del fiume e ci dirigemmo senza alcuna meta verso Nord. Se ci fossimo andati un mese prima, avremmo potuto gustarci lo spettacolo dei ciliegi in fiore, invece in quel momento non era altro che una banale passeggiata sul fiume.

Siccome era un posto molto popolare per le passeggiate, c’erano molte famiglie e coppie. Se ci avesse visto qualcuno che non ci conosceva, avrebbe pensato che fossimo una giovane coppietta, invece di due ragazzi in cerca di misteri.

Guardando una spiaggia, Asahina mormorò lievemente: “Questa è la prima volta che faccio una passeggiata del genere!”

“Che cosa intendi?”

“…cioè, con un ragazzo, solo noi due…”

“Che strano, questo mi stupisce davvero. Non sei mai uscita con un ragazzo prima d’ora?”

“No…”

Mi girai verso di lei, mentre i suoi capelli venivano leggermente mossi dal vento, e chiesi: “Wow! Ma ci sarà pieno di ragazzi che ti si sono confessati, vero?”

“Um…”

Asahina abbassò timidamente la testa. “Ma non può funzionare. Non posso coinvolgermi in una relazione con qualcuno, almeno non in questo tempo.”

Si zittì improvvisamente. Mentre aspettavo che continuasse, passarono tre coppiette.

“Kyon…” Avevo già iniziato a contare il numero di foglie cadute nel fiume, quando Asahina mi chiamò.

Mi guardò con sconforto, poi, facendosi forza, mi disse: “Ho qualcosa da dirti.”

I suoi rotondi occhi da cerbiatto mi mostrarono la sua determinazione.


Ci sedemmo su una panchina sotto i ciliegi, ma per un bel pò Asahina non aprì bocca. Poi abbasso la testa e bofonchiò: “Da dove dovrei cominciare? Non sono brava spiegare le cose. Forse non mi crederai.”

Finalmente alzò la testa e cominciò a parlare in tono abbastanza imbarazzato. “Io non provengo da questo tempo. Io vengo dal futuro. Non posso dirti da quando sono arrivata o da quale piano temporale. Non ne sarei comunque in grado, anche se lo volessi. Comunicare informazioni riguardanti il futuro ad una persona del passato è strettamente proibito e per questo motivo, prima di salire sulla macchina del tempo, ho dovuto superare un rigoroso condizionamento mentale. Se intendessi dire qualcosa che non dovrei, le mie memorie riguardanti quell’informazione verrebbero sigillate.”

Asahina prese un lungo respiro e continuò: “A differenza del flusso dell’acqua in un fiume, ogni frame temporale è costituito da diversi piani bidimensionali.”

“Ho perso il filo fin dalla prima parola.” interruppi.

“Hmm, che ne dici di questo, prova ad immaginare un cartone animato. Quando guardiamo un cartone, i personaggi sembrano muoversi come se fosse un movimento consecutivo, ma in realtà questo movimento è creato da una serie di fotogrammi. In maniera similare, il tempo funziona in quel modo, ma in versione digitalizzata. Però se uso il paragone con i fotogrammi forse capirai meglio.”

“Tra un frame temporale e un altro ci sono le cosiddette linee di faglia temporali. Esistono, anche se la loro frequenza è vicina allo zero; perciò non c’è continuità tra differenti frame temporali. Viaggiare nel tempo è un tentativo di muoversi tridimensionalmente tra due piani temporali bidimensionali. Per me che sono arrivata dal futuro in questo piano temporale, è come aggiungere un oggetto estraneo, disegnarlo sul fotogramma. Anche se io cercassi di cambiare la storia in questa epoca, questo non influenzerebbe il futuro, perché non c’è continuità tra i frame temporali. Tutti i cambiamenti resterebbero in questo piano temporale. E’ come cercare di aggiungere qualche parola sull’immagine residua tra centinaia di immagini residue: la storia generale non verrebbe modificata, giusto?”

“Il tempo è diverso da questo fiume: ogni momento appartiene a un piano temporale digitalizzato. Mi stai seguendo ora?”

Non sapevo se mettermi una mano sulla fronte, e alla fine lo feci. Piano temporale, digitalizzato.

Non capivo quei termini, ma che cosa stava dicendo dei viaggi nel tempo?

Asahina guardò i lacci dei suoi sandali poi continuò: “Lascia che ti dica il motivo per cui sono venuta in questo piano temporale...”

Una coppia con un bambino ci passò davanti.

“Tre anni fa rilevammo l’avvenimento di un enorme terremoto temporale. Hmm, dovrei dire tre anni fa rispetto ad adesso, proprio quando Suzumiya entrò alle medie. Rimanemmo stupiti quando andammo indietro nel tempo ad investigare, perchè non riuscivamo a tornare più indietro rispetto a quel giorno.”

Che succede, di nuovo questi tre anni?

“Siamo arrivati alla conclusione che esiste una massiccia linea di faglia temporale, ma non capiamo perchè appaia solo in quello specifico frame. E’ solo di recente che abbiamo scoperto quale era la ragione... cioè, scusa... intendo recentemente per l’epoca da cui arrivo.”

“...e quale sarebbe?” Non sarà lei la colpevole vero?

“E’ a causa di Suzumiya.”

Asahina disse le parole che non avrei mai voluto sentire.

“Suzumiya si trova proprio al centro della quarta dimensione. Per favore, non chiedermi perchè, visto che mi è proibito rivelartelo. Nonostante ciò siamo sicuri che sia stata lei che ha bloccato il passaggio per viaggiare nel passato.”

“...non penso che Haruhi sia capace di una simile cosa...”

“Neanche io. Onestamente, è impossibile per un normale essere umano interferire con i piani temporali. Questo è ancora un mistero irrisolto e la stessa Suzumiya è ignara di essere la fonte di tutte le distorsioni e terremoti temporali. Mi sono avvicinata al suo fianco per poter osservare ogni nuovo cambiamento... Mi spiace, non sono riuscita a trovare parole migliori per descrivere il tutto. Diciamo solo che sono in carica come sorvegliante.”

“...”

Non avevo parole per rispondere.

“Non mi credi, vero?”

“No... d’accordo, perchè mi stai dicendo questo?”

“Perchè tu sei stato scelto da Suzumiya.”

Asahina si voltò e mi guardò in faccia: “Non posso entrare più nei dettagli, ma, se non mi sbaglio,

tu sei una persona molto importante per Suzumiya. C’è sempre una ragione per ogni cosa che fa.”

“Allora Nagato e Koizumi sono...”

“Sono simili a me, ma Suzumiya è ancora ignara di essere lei che ci ha radunato al suo fianco.”

“Allora tu sai che cosa sono?”

“E’ una informazione segreta.”

“Che cosa succederebbe se lasciassimo semplicemente Haruhi da sola?”

“Informazione segreta.”

“Siccome tu vieni dal futuro, dovresti già sapere che cosa succederà, vero?”

“Informazione segreta.”

“Che succederebbe se dicessi tutto ad Haruhi?”

“Informazione segreta.”

“...”

“Mi spiace, non posso davvero dirtelo. Specialmente ora, visto che non ho il permesso di farlo.” disse Asahina con uno sguardo dispiaciuto.


“Non importa anche se non mi credi; volevo solo che lo sapessi.”

Ricordai di aver sentito le stesse cose in un vuoto e quieto appartamento.

“Mi spiace.” Vedendo che stavo zitto, gli occhi di Asahina divennero rossi e depressi. “Mi spiace di averti improvvisamente detto tutto questo.”

“E’ tutto a posto, davvero...”

Prima Nagato mi dice che è una Interfaccia Vivente Umanoide creata dagli alieni, ora c è Asahina che sostiene di venire dal futuro. Come potrei credere a tutto ciò? Qualcuno mi aiuti!

Quando poggiai le mie mani sulla panchina, toccai accidentalmente le mani di Asahina. Anche se le avevo appena sfiorato le piccole dita, le ritrasse velocemente e abbassò la testa.

Dopodichè fissammo il fiume senza parlare.

Il tempo passò.

“Asahina.”

“Si...?”

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“Posso fare finta che questa conversazione non sia mai avvenuta? Che io riesca a crederti o meno, lasciamo perdere per ora.”

“Ok.”

Vidi un sorriso sulla sua faccia. Un sorriso molto bello.

“In qualunque modo vadano le cose, questa è la soluzione migliore. Per favore, comportati con me come hai sempre fatto, conto su di te.”

Detto questo Asahina si inchinò profondamente.

Hey, non c’è bisogno di esagerare così!

“Posso chiederti una cosa?”

“Cosa?”

“Per favore, dimmi la tua vera età.”

“Informazione segreta.” Asahina sorrise dispettosamente.



Successivamente andammo a farci una passeggiata per le strade. Nonostante gli ordini di Haruhi di non comportarsi come ad un appuntamento, non avevo alcuna intenzione di obbedirle. Andammo per vetrine ai negozi di moda al centro commerciale, mangiammo allegramente un gelato e guardammo qualche stand di souvenir lungo la strada... le tipiche cose che le coppie fanno per passare il tempo. Sarebbe stato perfetto se solo avessimo potuto tenerci per mano...

In quel momento il mio telefono suonò. Era Haruhi.

“Ci incontreremo a mezzogiorno, alla stazione dove ci siamo visti stamattina.”

Buttò giù il telefono dopo aver detto questo. Guardai l’orologio, mancava già dieci a mezzogiorno. Non potevamo fare in tempo!

“Era Suzumiya? Che cosa ha detto?”

“Ha detto che ci incontriamo a mezzogiorno, faremo meglio a sbrigarci!”

Presi Asahina per mano e iniziammo a correre verso la stazione, sapendo che non saremmo potuti arrivare in tempo se non l’avessimo fatto. Che reazione avrebbe avuto se ci avesse visto arrivare mano nella mano? Non saprei. Immagino si sarebbe arrabbiata molto.

“Allora, qualche risultato?” Haruhi ci chiese quando arrivammo.

Eravamo in ritardo di dieci minuti e quella era stata la prima cosa che ci aveva detto quando ci vide. Sembrava piuttosto irritata.

“Avete trovato qualcosa?”

“Nulla.”

“Avete almeno cercato? Non avrete semplicemente passeggiato in giro, vero? Che mi dici Mikuru?”

Asahina scosse la testa.

“Allora cosa avete trovato voi altri?”

Haruhi stava zitta. Koizumi, dietro di lei, si grattò la testa, mentre Nagato restò immobile.

Dopo qualche momento di silenzio generale, Haruhi quasi ruggì: “Per prima cosa pranziamo, poi continueremo.”

Vuoi ancora continuare!?


Mentre stavamo mangiando in un fast food, Haruhi disse che era il momento di sorteggiare di nuovo i gruppi e tirò fuori degli stuzzicadenti che aveva preso dal cafè quella mattina. Era davvero ben preparata!

Koizumi ne prese velocemente uno. “Di nuovo uno non segnato.”

Che denti bianchi! Avevo la sensazione che questo ragazzo sorridesse sempre.

“Anche il mio.” Asahina mi mostrò lo stuzzicadenti che aveva appena preso. “Tu, invece, Kyon?”

“Sfortunatamente il mio è marcato.”

Haruhi sembrava essere sempre più di malumore e fece affrettare Nagato.

Alla fine Nagato ed io finimmo assieme in un gruppo, mentre gli altri tre nell’altro.

“...”

Haruhi fissò il suo stuzzicadenti non segnato come se fosse la persona che le aveva ucciso il padre, poi si girò verso me e Nagato, che stava finendo di mangiare il suo cheesburger, e aggrottò il viso.

Perchè sei così arrabbiata?

“Ci incontreremo in fronte alla stazione alle quattro. Assicuratevi di trovare qualcosa entro allora!”

Poi, dopo aver detto questo, finì la sua bibita in un sorso.


Questa volta andammo a Nord e a Sud, il mio gruppo doveva andare a Sud. Prima di partire, Asahina mi salutò con una delle sue piccole mani. Mi riscaldò il cuore veramente tanto!

Eravamo rimasti solo io e Nagato fermi davanti alla affollata stazione. “Cosa dovremmo fare ora?”

“...”

Nagato non disse nulla.

“...andiamo.”

Cominciai a camminare avanti e mi accorsi che mi seguiva. Sembrava che avessi iniziato ad abituarmi su come comportarmi con lei.

“Nagato, a proposito delle cose che mi hai detto l’altro giorno...”

“Cosa vuoi sapere?”

“Forse sto cominciando a crederci un pò.”

“E’ così?”

“Si.”

“...” Così, in questa vuota atmosfera, camminammo silenziosamente intorno alla stazione.

“Non hai vestiti oltre alla divisa?”

“...”

“Che cosa fai nelle vacanze?”

“...”

“Sei felice ora?”

E’ così che le nostre conversazioni andarono avanti per quel giorno.


Non aveva senso continuare a camminare senza meta, così portai Nagato ad una nuova libreria vicino alla spiaggia, costruita quando le autorità competenti svilupparono le terre vicino alla stazione. Non c’ero mai stato prima, visto che raramente leggo libri. Nonostante ciò pensai che avrei potuto riposarmi là dentro, però scoprii che tutti i posti erano occupati. Probabilmente anche queste persone non avevano nessun altro posto dove andare nel loro tempo libero. Vagai intorno, sembrando un pò spaesato, mentre Nagato si era già diretta verso gli scaffali come se stesse camminando nel sonno. Lasciamole fare quello che vuole!

Io, un tempo, leggevo spesso. Quando andavo alle elementari, mia madre era solita prendermi dei libri

illustrati dalla sezione per bambini per farmeli leggere. C’erano tanti tipi di libri, ma ricordo che tutti quelli che avevo letto erano piuttosto interessanti. Purtroppo non mi ricordo neanche un titolo. Quando ho smesso di leggere? Quando leggere cominciò a diventare noioso?

Presi casualmente un libro da uno scaffale e sfogliai velocemente alcune pagine, prima di rimetterlo a posto e prenderne un altro. Ci avrei messo un’eternità per trovare un libro interessante in mezzo a tutti questi, senza fare alcuna ricerca prima. Pensando cose come questa, vagabondai senza scopo tra gli scaffali.

Quando andai a cercare Nagato, la trovai in piedi a leggere uno spesso libro con la copertina rigida. Le piacciono proprio quei libri!

Finalmente, vedendo un uomo alzarsi col suo giornale, andai a sedermi, con un libro che avevo preso casualmente. E’ impossibile riuscire a leggere un libro che non si ha alcuna intenzione di leggere. Poco dopo mi trovai assonnato e poi mi addormentai.

Improvvisamente la mia tasca posteriore iniziò a vibrare.

“WHOA!?”

Mi alzai stupito. Quando vidi tutti che mi guardavano male, mi ricordai di essere in una libreria. Pulendomi la bava dalla faccia, corsi fuori e risposi al cellulare, che era settato nella modalità vibrazioni.

“Idiota! Cosa stavi facendo!?”

Un rumore assordante mi ruggì nelle orecchie. Grazie a questo mi svegliai dalla mia sonnolenza.

“Che ora pensi che sia?”

“Scusa, mi sono appena svegliato!”

“Cosa!? Brutto deficiente!”

Sei l’ultima persona al mondo che può chiamarmi brutto deficiente!

Guardai l’orologio ed erano le quattro e mezza. Aveva detto che ci dovevamo vedere alle quattro!

“Porta immediatamente qui il tuo culo! Ti do trenta secondi!”

Smettila di domandarmi cose impossibili da realizzare.

Dopo che Haruhi buttò giù il telefono sgarbatamente, misi il cellulare dentro la tasca e tornai dentro. Lì dentro trovai Nagato ancora in piedi, mentre leggeva qualcosa che sembrava essere una spessa enciclopedia.

Dovetti superare qualche difficoltà. Ci misi un pò di tempo a cercare di muovere Nagato, che sembrava radicata sul suo posto, e poi andare al bancone per compilare dei moduli per prendere in prestito il libro. Durante tutto quel tempo ignorai ogni telefonata di Haruhi.

Quando tornammo alla stazione, con Nagato che portava un enorme libro filosofico come se fosse un tesoro, scritto da un qualche autore straniero con un nome difficile da pronunciare, le tre persone che ci aspettavano ebbero tre reazioni differenti. Asahina, che sembrava esausta, sorrise facendo un sospiro di sollievo; Koizumi alzò le spalle come un idiota; Haruhi invece urlò come se avesse appena bevuto una zuppa gelida.

“Sei in ritardo! Paga il conto!”

Devo offrirvi da bere di nuovo?


Finalmente finimmo le attività all’aperto di oggi, dopo aver sprecato il nostro tempo e il mio denaro.

“Sono così stanca! Suzumiya camminava così velocemente che avevo difficoltà a starle dietro.” mi disse Asahina quando ci separammo. Poi mi sussurrò all’orecchio: “Grazie per aver ascoltato i miei discorsi oggi.” Poi abbassò a testa e sorrise timidamente.

Tutte le persone del futuro sorridono cosi elegantemente?

“Allora, ciao!” Asahina salutò con la mano e poi andò. Koizumi poggiò la sua mano sulla mia spalla: “E’ stato divertente oggi! Come potrei dire? Suzumiya è davvero una persona interessante. Mi spiace non esser potuto stare con te oggi, magari la prossima volta.”

Dopo che Koizumi se ne andò con il suo irritante sorriso, mi accorsi che Nagato se ne era già andata.

Era rimasta solo Haruhi, che mi fissava.

“Che cosa hai fatto tutto il giorno?”

“Hmm, che cosa ho fatto tutto il giorno?”

“Non puoi andare avanti così!”

Sembrava davvero irritata.

“Ah, si? E che mi dici di te? Hai trovato qualcosa interessante?”

Haruhi si morse le labbra e non disse nulla. Se non la avessi fermata, avrebbe continuato fino ad arrivare a sanguinare.

“Bhè, sicuramente non sono così imprudenti da lasciarsi scoprire da te il primo giorno.”

Vedendo che cercavo di rasserenare la situazione, Haruhi distolse velocemente lo sguardo.

“Faremo un debriefing dopodomani a scuola.”

Haruhi si voltò e camminò in mezzo alla folla senza voltarsi.

Con il pensiero di poter andare finalmente a casa, tornai alla banca, solo per scoprire che la mia bicicletta non c’era più. Al suo posto un biglietto che diceva: “La sua bicicletta è stata portata via a causa di un parcheggio illegale.”




Capitolo 5[edit]

Arrivò lunedì e l’umidità della stagione piovosa iniziò a farsi sentire anche a scuola, fino ad arrivare al punto di farci assomigliare a secchi pieni di sudore. Se un qualunque politico avesse inserito nella sua campagna elettorale il progetto di una scala mobile sulla collina della scuola, si sarebbe assicurato il mio voto, non appena fossi diventato maggiorenne.

Ero seduto in classe, sventolandomi con una cartelletta al posto di un ventaglio, quando la campanella suonò e, stranamente, Haruhi entrò per ultima.

Buttando la sua cartella sul banco, mi disse: “Mi farebbe piacere se facessi un pò d’aria anche a me.”

“Fattelo da sola.”

Haruhi, che avevo visto per l’ultima volta due giorni prima davanti alla stazione, distorse la faccia con uno sguardo acido, facendo il broncio. Ultimamente stavo iniziando a pensare che le sue espressioni stessero diventando un pò più carine, ma quel giorno tornò ad avere la sua solita faccia accigliata.

“Dimmi Suzumiya, conosci la storia dell’Uccello Blu della Felicità?”

“Che è?”

“No, nulla, non importa.”

“Bhè, allora non chiedermelo.”

Haruhi mi guardò di sbieco, poi il professor Okabe arrivò e iniziò la lezione.

Quel giorno un’aura di astio si irradiava in tutte le direzioni a partire da quella persona noiosa che era Haruhi, emettendo una pressione preoccupante sulla mia schiena. Mai prima d’allora, il suono della campanella fu così confortante. Come un topolino di campagna in fuga da un incendio, evacuai nella stanza del club.

La figura di Nagato che leggeva era ormai il normale sfondo dell’aula, fino al punto che sembrava essere un ornamento fisso nella stanza.

Dopo aver salutato, mi girai verso Koizumi Itsuki, che era già arrivato, e dissi: “Non dirmi che anche tu hai qualcosa di cui parlarmi a proposito di Suzumiya, vero?”

Eravamo solo noi tre in quel posto, Haruhi era in carica per le pulizie, mentre Asahina non era ancora arrivata.

“Ah, giudicando dalla tua reazione, si direbbe che le altre due ragazze ti hanno già parlato.”

Koizumi diede una veloce occhiata a Nagato, occupata come al solito a leggere il suo libro.

Quel tono da sotuttoio mi era davvero irritante.

“Troviamo un altro posto per parlare. Sarebbe problematico se Suzumiya ci sentisse.”

Andammo in caffetteria e ci sedemmo a uno dei tavoli. Tra l’altro, Koizumi mi offrì anche una tazza di caffè caldo. So che è strano che due ragazzi bevano assieme allo stesso tavolo di una caffetteria, ma non c’erano alternative.

“Quanto sai?”

“Che Suzumiya non è una persona normale, immagino.”

“Questo mi rende le cose più semplici. Hai ragione.”

Che scherzo è mai questo? Tutti e tre i membri della SOS Dan mi hanno detto che Suzumiya non è umana. Il riscaldamento terrestre ha bruciato i loro cervelli così tanto da farli andare in corto circuito?

“Per prima cosa, dimmi chi sei in realtà.” Siccome una mi aveva detto di essere un’aliena, mentre l’altra di essere una viaggiatrice del tempo, avevo già un’idea. “Non mi dirai che sei un esper vero?”

“Allora adesso non c’è alcun bisogno che te lo dica!”

Koizumi mescolò lievemente la sua tazza.

“Anche se non è propriamente preciso, è più o meno corretto, sono ciò che tu chiami esper. Esatto, posseggo poteri paranormali.”

Bevvi il mio caffè in silenzio.

Mmh, troppo dolce, avrebbe dovuto prenderlo con meno zucchero.

“Avrei preferito non trasferirmi in questa scuola così improvvisamente, ma alcune circostanze sono cambiate. Non avrei mai pensato che quelle due ragazze si sarebbero avvicinate ad Haruhi così velocemente. Prima la avevano solo osservata silenziosamente.”

Smettila di trattarla come se fosse una specie in pericolo di estinzione!

Notando che stavo aggrottando la fronte, continuò: “Calmati. Anche noi stiamo cercando di fare del nostro meglio! Non abbiamo intenzione di far del male a Suzumiya, anzi, cerchiamo di proteggerla dai pericoli.”

“Hai detto “voi”? Vuoi dire che ci sono altri esper oltre a te?”

“Bhè, non così tanti come pensi tu. Siccome sono uno tra quelli di rango inferiore, non ne so moltissimo. So solo che siamo circa una decina in tutto il mondo, tutti sotto la supervisione dell’Organizzazione.”

Grande, ora abbiamo un’Organizzazione!

“Non so in che cosa consista l’Organizzazione, o da quanti membri sia composta. Tutto sembra essere manovrato dalle alte sfere.”

“…quindi, questo gruppo segreto, questa Organizzazione, che cosa fa in sostanza?”

Koizumi immerse le labbra nel caffè ghiacciato.

“Proprio come avrai immaginato, l’Organizzazione è stata fondata tre anni fa e la sua priorità è quella di osservare Suzumiya Haruhi. In parole povere, esiste solo per osservare lei. Sono sicuro che hai capito ora, vero? Non sono l’unico membro della Organizzazione in questa scuola. Ce n’erano già alcuni fin da prima che arrivassi io; mi sono solo trasferito temporaneamente per assisterli.”

Mi venne improvvisamente in mente la faccia di Taniguchi. Aveva detto di stare in classe con Haruhi fin dalle medie. Che fosse un esper come Koizumi?

“Stai scherzando, vero?”

Koizumi finse di non sentire e continuò: “Però, non posso garantire che stiano tutti dalla parte di Suzumiya.”

Per quale ragione sono tutti interessati ad Haruhi? E’ solo un’eccentrica, folle ragazza che crea problemi alle altre persone, senza parlare del fatto che è estremamente egocentrica. Possiede davvero tutto questo valore, tale che un’intera Organizzazione utilizzi tutte le sue risorse per proteggerla? Anche se devo ammettere che a guardarla è attraente.

“Non so cosa sia realmente successo. Tutto ciò che so è che un giorno di tre anni fa improvvisamente mi accorsi di avere poteri paranormali. Ero davvero spaventato, non sapevo cosa fare. Fortunatamente, non passò molto tempo prima che l’Organizzazione mi assumesse, o mi sarei ucciso pensando che ci fosse qualcosa di sbagliato nella mia testa.”

Stavo già pensando che semplicemente tre anni fa ti fosse andato a male il cervello.

“Bhè, anche questo non è impossibile. Tuttavia noi siamo più preoccupati dalle terribili e imprevedibili possibilità che esistono.”

Sorridendo delle proprie debolezze, Koizumi sorseggiò il suo caffè, poi mi guardò seriamente.

“Quando pensi che questo mondo abbia iniziato la sua esistenza?”

Improvvisamente fece una domanda abbastanza sconcertante.

“Non iniziò con il Big Bang?”

“Fino ad ora è quello che è stato detto. Nonostante ciò, a parer nostro esiste un’altra possibilità, ovvero che il mondo sia nato tre anni fa.”

Guardai la faccia di Koizumi, poi continuai a fissarlo. Quello che stava dicendo era troppo assurdo per essere vero.

“E’ impossibile! Io mi ricordo chiaramente che cosa è successo anche prima di tre anni fa. Inoltre, i miei genitori sono ancora vivi. E poi ho ancora le tre cicatrici che mi sono fatto cadendo in uno scarico dell’acqua quando ero bambino. E che mi dici di tutte le cose dei libri di storia che sono obbligato a imparare come una tortura!?”

“Ok, allora, come puoi essere sicuro che tutti gli umani, compreso te, siano già stati creati con le loro precedenti memorie? Se fosse questo il caso, non ci sarebbe motivo di soffermarsi su tre anni fa, visto che non ci sarebbero prove per dimostrare che il mondo non sia cominciato proprio cinque minuti fa, e con esso la vita.”

“…”

“Per esempio, cerca di immaginare una realtà virtuale. Il tuo cervello è stato ricoperto da fili elettrici, tutto ciò che vedi, odori e tocchi è in realtà trasmesso da impulsi elettrici direttamente nel tuo cervello, ma tu credi ancora che sia tutto vero. Questo nostro cosiddetto mondo reale è in realtà sorprendentemente fragile.”

“…facciamo finta che io ti creda, non importa se la Terra si sia formata tre anni o cinque minuti fa. Il punto è, che cosa ha a che fare l’esistenza della tua Organizzazione con Haruhi?”

“Il capo della nostra organizzazione crede che questo mondo sia realmente un sogno di una persona. Noi, anzi, l’intero pianeta non è altro che un sogno. Siccome è solo un sogno, per quella persona, creare e alterare questa realtà è facile come riparare un orologio. E sappiamo tutti chi è questa persona.”

Forse era per il suo modo referenziale di usare le parole, ma la faccia di Koizumi sembrava sorprendentemente matura.

“Gli uomini hanno chiamato colui che può creare e distruggere il mondo secondo la propria volontà come Dio.”

...Hey Haruhi! Sei già diventata un Dio, oh mio Dio!

“E’ per questo che noi dell’Organizzazione siamo sempre stati così cauti. Se a Dio non andasse più a genio questo mondo, potrebbe semplicemente distruggere quello vecchio e crearne uno nuovo. Proprio come un bambino a cui non piace un castello di sabbia e decide di distruggerlo per ricostruirne un altro. Anche se penso che ci siano ancora numerosi conflitti irrisolti in questo mondo, c’è ancora del buono che fa valere la pena di viverci. E’ per questo che ho dato il mio aiuto all’Organizzazione per proteggerlo.”

“Perché non vai semplicemente da Haruhi e glielo chiedi? Dille di smettere di distruggere questo mondo, potrebbe anche ascoltarti.”

“Naturalmente Suzumiya non lo sa, non è a conoscenza dei suoi poteri. Il nostro lavoro è che non lo venga mai a sapere e che viva la sua vita piacevolmente.”

Koizumi ricominciò a sorridere dopo aver detto tutto ciò.

“Ma per ora, è ancora un Dio incompleto, incapace di controllare completamente il mondo con la sua volontà. Però, anche se non si è completamente evoluta, abbiamo già visto i segni dei suoi poteri.”

“Come lo sai?”

“Pensaci, perché esiste un esper come me, assieme a gente come Asahina Mikuru e Nagato Yuki? E’ perché Suzumiya lo desidera.”


< Se qualcuno qua è un alieno, un viaggiatore del tempo, uno SLIder o un esper, allora mi venga a cercare! >


Mi ricordai immediatamente della presentazione di Haruhi all’inizio del semestre.

“Siccome non li ha ancora scoperti, è incapace di utilizzare completamente i suoi poteri, può solo rilasciarli inconsciamente in maniera casuale. Già negli scorsi ultimi mesi, Suzumiya ha usato continuamente poteri molto aldilà della comprensione umana. Come tu ben sai, il risultato è stato che Asahina Mikuru, Nagato Yuki ed io ci siamo tutti uniti al suo club.”

Questo mi rende l’unico estraneo?

“Non esattamente. Per noi, tu sei una presenza misteriosa. Ho fatto abbastanza ricerche su di te, spero che non ti dia fastidio. E, ti posso assicurare, sei un normalissimo essere umano senza alcun potere speciale.”

Dovrei prenderlo come un complimento o esserne dispiaciuto?

“Non lo so neanche io, ma il destino del mondo potrebbe molto probabilmente essere nelle tue mani. Quindi devi stare attento a non far dispiacere questo mondo a Suzumiya.”

“Siccome pensate che Haruhi sia Dio,” suggerii “perché semplicemente non la rapite, le fate un’autopsia e vedete di che cosa è fatto il suo cervello? Potreste anche scoprire il segreto dell’universo!”

“Ci sono alcuni estremisti all’interno dell’Organizzazione che la pensano al tuo stesso modo.”

Koizumi annuì mentre aggiungeva: “Ma la maggioranza pensa che comunque sia meglio lasciarla da sola. D’altra parte, se Dio diventasse infelice a causa nostra, probabilmente accadrebbe una catastrofe. Noi speriamo che il mondo reale resti così com’è, così speriamo che Suzumiya possa vivere una vita

tranquilla. Non abbiamo niente da guadagnare con lo scatenarsi di una catastrofe…”

“…allora che cosa dovremmo fare?”

“Questo non lo so.”

“Ah, sì, che cosa succederebbe al mondo se Haruhi morisse improvvisamente?”

“Forse il mondo verrebbe distrutto con la sua morte? O semplicemente Dio cesserebbe di esistere? Magari uno nuovo prenderebbe il suo posto? Prima che accada, non lo saprà davvero nessuno.”

Il caffè nel bicchierino di carta era diventato freddo. Lo allontanai perché non avevo più voglia di bere.

“Hai detto di possedere poteri paranormali, vero?”

“Bhè, non è proprio preciso, ma più o meno è così.”

“Allora mostrami qualcosa dei tuoi poteri, poi ti crederò. Per esempio, fai tornare tiepido questo caffè.”

Koizumi sorrise allegramente. Questa era la prima volta che lo avevo visto sorridere realmente.

“Mi spiace, non sono in grado di farlo. I miei poteri non sono così facilmente comprensibili. In condizioni normali non ho nessun potere. Devo soddisfare un certo numero di condizioni prima di poterli usare, ma credo che un giorno ti capiterà la possibilità di vederli.”

“Spiacente di averti fatto perdere tempo, penso di andare a casa ora.” dopo aver detto questo, Koizumi se ne andò con un sorriso.

Lo guardai allontanarsi fino a che non si era allontanato, poi pensai di afferrare il bicchierino di carta.

Come pensavo, era ancora freddo.


Quando tornai alla stanza del club, mi imbattei in Asahina in mutandine e reggiseno.

“…”

Asahina, con il costume da cameriera nelle mani, si blocco con gli occhi spalancati, guardandomi immobilizzato con la mano sulla maniglia della porta. Lentamente la sua bocca cominciò ad aprirsi come se si preparasse ad urlare.

“Mi dispiace!”

Prima che avesse la possibilità di gridare, tirai fuori il piede che avevo già nella stanza e chiusi la porta il più velocemente possibile. In questo modo, riuscii ad evitare il peggio.

Veramente, dovrei imparare a bussare! No, un momento! E’ lei che avrebbe dovuto chiudere la porta a chiave se voleva cambiarsi!

Mentre stavo decidendo se immagazzinare quell’immagine del suo bianco e morbido corpo mezzo nudo nei banchi di memoria a lungo termine, un debole bussare provenne dall’altro lato della porta.

“Puoi entrare ora…”

“Mi spiace per prima.”

“Non importa…”

Guardai la sua testa abbassata mentre apriva la porta e si scusava. Arrossì e disse: “Mi spiace, mostro sempre la parte di me più imbarazzante…”

Davvero, non preoccuparti! E’ una ragazza così obbediente, indossa quel costume che Haruhi le chiede di mettere. E’ troppo carina!

Temevo che se avessi continuato a fissarla in quel modo, l’immagine che avevo appena ricevuto in dono avrebbe iniziato a tendere verso la mia parte maniaca. Radunando tutte le ragioni che avevo per resistere a quei desideri frustranti, mi sedetti velocemente al posto del comandante e accesi il computer.

Notando che qualcuno mi guardava, alzai lo sguardo e notai Nagato Yuki che, in una posizione diversa dal solito, mi stava osservando. Si aggiustò leggermente gli occhiali, poi tornò a leggere il libro. Le sue movenze erano abbastanza umane.

Aprii il browser di internet ed andai sulla nostra pagina web, cercando di editare qualcosa nella pagina perennemente vuota, ma non sapevo da dove cominciare. Iniziai a pensare che era una perdita di tempo, poi la chiusi e sospirai. Ero tremendamente annoiato e mi ero stufato di giocare ad Othello, avevo bisogno di qualcosa per ammazzare il tempo.

Mentre mi lamentavo tra me e me con le braccia incrociate, improvvisamente qualcuno mi mise davanti una tazza di thè. Guardai in altro e vidi Asahina che sorrideva nel suo costume da cameriera, mentre teneva in mano un vassoio. Sembrava davvero una vera cameriera.

“Grazie.”

Koizumi mi aveva appena offerto una tazza di caffè caldo, ma accettai comunque con felicità questa tazza di thè tiepido.

Dopodiché Asahina poggiò un’altra tazza vicino a Nagato, poi si sedette affianco a lei e silenziosamente sorseggiò il suo.

Alla fine, Haruhi non si presentò quel giorno nel club.


“Perché non sei venuta ieri? Non volevi fare un debriefing?”

Come al solito mi girai a parlarle prima dell’inizio delle lezioni.

Haruhi, che stava distesa sul banco appoggiandosi sul mento, rispose con uno sguardo infastidito:

“Che fastidioso! Lo ho già fatto ieri da sola!”

Capii in quel momento che Haruhi doveva essere tornata nei posti in cui era andata Sabato.

“Temevo di non aver notato qualcosa, quindi ho pensato che era meglio controllare di nuovo.”

Avevo sempre pensato che fossero solo i detective a credere che i criminali ritornino sul luogo del delitto, ma mi sbagliavo.

“E’ caldissimo! Quando potremo cambiare uniforme? Voglio mettere le gonne corte!”

La scuola non cambia divise fino a Giugno e manca solo una settimana.

“Suzumiya, forse te l’ho già detto, ma penso che faresti meglio a smettere di cercare questi eventi paranormali e cerchi di vivere una normale vita scolastica.”

Avrebbe alzato la testa e aggrottato la fronte… Mi aspettavo questo tipo di reazione, invece la sua testa rimase incollata al banco. Doveva essere davvero esausta.

“Una normale vita scolastica? Che tipo di vita è?”

Non sembrava per nulla interessata.

“Qualcosa come trovarsi un fidanzato decente. Potrebbe anche capitare un alieno mentre hai un appuntamento. Sarebbero due piccioni con una fava, non è troppo male, no?”

Iniziai a pensare alla conversazione che avevo avuto con Asahina mentre le davo questo suggerimento.

“Inoltre c’è pieno di ragazzi che ti verrebbero dietro. Tutto quello che devi fare è trattenere quel tuo solito atteggiamento eccentrico e il tuo fidanzato arriverà subito.”

“Hmpf, non importa se ho un fidanzato o no! Questo cosiddetto amore è solo una temporanea confusione della testa, una malattia mentale.” Haruhi disse stremata, mentre giaceva sul banco guardando fuori dalla finestra.

“Certo, anche io di tanto in tanto penso a queste cose. Dopo tutto sono una ragazza energetica e in più il corpo ha i suoi bisogni. Ma non sono così stupida da imbarcarmi in una situazione problematica come quella, solo per un breve periodo di confusione mentale. E se fossi troppo impegnata a fare appuntamenti, che cosa succederebbe alla SOS Dan? La ho appena fondata!”

Tecnicamente non è ancora stata fondata.

“Allora perché non fare un club che permetta qualche tipo di divertimento? Sicuramente attrarrebbe molti più membri.”

“No.”

Haruhi rifiutò nettamente.

“Ho creato la SOS Dan proprio perché gli altri club erano troppo noiosi, e sono riuscita a reclutare anche una ragazza carina come Asahina e un misterioso studente trasferito! Perché non è ancora successo niente? Sigh, ormai dovrebbe essere il tempo che accada qualcosa di strano.”

Era la prima volta che vedevo Haruhi così depressa, ma era carina anche in quel modo.

E’ così un peccato che non sorrida mai, è così carina anche quando non lo fa, più ci penso e più penso che sia un peccato.

Haruhi passò il resto della giornata a dormire sonoramente. La cosa più straordinaria era che nessun professore se ne accorse… No, era sicuramente una coincidenza.

Da qual momento, iniziarono silenziosamente a succedere strane cose. Siccome non era ancora nulla d’importante, nessun altro se n’era ancora accorto, ma io ci stavo pensando continuamente fin dall’inizio delle lezioni. Mentre stavo parlando con Haruhi, la mia mente pensava a tutt’altro.

Cominciò tutto con un biglietto che avevo trovato quella mattina nella mia scarpiera quella mattina.

C’era scritto: “Dopo scuola, quando tutti gli altri se ne sono andati, vieni nella classe 1-5.”

Era ovviamente una scrittura femminile.


Di che si trattava? Nella mia mente stava avvenendo una conferenza d’emergenza tra le mie ipotesi differenti.

La prima diceva: “E’ già successo prima.”, ma la scrittura era diversa da quella sul segnalibri. Nagato, che affermava di essere un Interfaccia Vivente Umanoide per conto degli alieni, aveva una scrittura così bella che pensavo che fosse stata stampata, mentre questa ricorda quella di una normale ragazza liceale. Inoltre Nagato non sarebbe stata così diretta da mettere un bigliettino nell’armadietto delle scarpe.

La seconda diceva: “Potrebbe essere Asahina?”. No, lei non avrebbe preso un pezzo di carta a caso e scritto un biglietto senza neanche metterci un orario preciso. Certo, lei avrebbe messo una lettera ben scritta in una busta.

In più, era strano che il luogo fosse nella mia classe. “Sarà Haruhi!?” disse la terza ipotesi. E’ ancora più impossibile, se fosse stata lei, mi avrebbe semplicemente trascinato fino alle scale e detto immediatamente quello che voleva dirmi.

Basandomi sullo stesso ragionamento, eliminai anche Koizumi dall’equazione.

Finalmente, una quarta opzione disse: “Potrebbe essere una lettera d’amore da qualche sconosciuta?”

Non preoccupiamoci se sia o meno una lettera d’amore, il fatto è che qualcuno vuole parlarmi e non è detto che sia per forza una ragazza.

“Non cascarci! Deve essere uno scherzo di Taniguchi e Kunikida.” Si, questa era l’ipotesi più probabile. Era possibile che quell’idiota di Taniguchi facesse uno scherzo così insensato, ma avrebbe scritto qualcosa di meglio.

Camminai senza meta per la scuola mentre pensavo a queste cose. Dopo le lezioni, Haruhi disse che non stava bene e andò a casa. Era un’ottima opportunità!

Decisi di andare prima alla stanza del club. Sarei diventato pazzo se avessi dovuto aspettare troppo a lungo uno sconosciuto in classe. Per di piu’, se Taniguchi improvvisamente fosse entrato e avesse detto: “Ehi, stai ancora aspettando? Non posso credere che tu ci sia davvero cascato, come sei ingenuo!”, mi sarei davvero arrabbiato. Far passare un pò di tempo prima, poi andare e dare una sbirciata nella classe, infine entrare dopo essermi assicurato che nessuno mi avesse visto. Si’, era il piano perfetto!

Arrivai alla porta del club, ma questa volta mi ricordai di bussare.

“Prego, entra.”

Dopo essermi assicurato che fosse la voce di Asahina, aprii la porta. Non importa quante volte la vedessi, Asahina era davvero adorabile in quel costume da cameriera!

“Ci hai messo un po’ ad arrivare, dov’è Suzumiya?”

Sembrava che stesse nuovamente facendo il thè.

“E’ andata a casa, sembrava davvero stanca. Se vuoi vendicarti, questo è il momento adatto, ora che sembra piuttosto debole.”

“Non farei mai una cosa simile!”

Ci sedemmo faccia a faccia e bevemmo il nostro thè, mentre Nagato leggeva. Sembrava che fossimo tornati agli inizi, quando eravamo ancora un’associazione senza scopi.

“Koizumi non è ancora arrivato?”

“E’ arrivato prima, ma ha detto che aveva il lavoro part-time oggi pomeriggio, quindi se n’è andato

via prima.”

Che tipo di lavoro? Ma, visto come stavano le cose, potevo eliminare Koizumi e Haruhi dalla lista dei sospettati.

Siccome non avevamo nulla da fare, giocai qualche partita ad Othello con Asahina e chiaccherammo un pò. Dopo aver vinto tre volte, smettemmo e andammo su internet a cercare qualche notizia. Ad un certo momento Nagato chiuse il suo libro. Ultimamente avevamo preso quella sua azione come un segno che era tempo di smettere le attività del club, anche se in realtà non sapevamo che attività fossero. Perciò mettemmo a posto la stanza e ci preparammo ad andarcene.

“Ho bisogno di cambiarmi, vai pure per primo.” Sentendo questo, me ne andai velocemente.

L’orologio segnava le cinque e mezza, non avrebbe dovuto più esserci nessuno in classe. Anche se fosse stato uno scherzo di Taniguchi, se ne sarebbe andato a casa annoiato per aver aspettato così a lungo. Nonostante ciò, corsi su per le scale fino al nostro piano, giusto per assicurarmene.

Respirai profondamente nel corridoio silenzioso. Da fuori non riuscivo a vedere nulla a causa dei vetri oscurati, a parte che il tramonto aveva colorato la classe di un intenso arancione. Aprii la classe facendo finta di nulla e misi dentro la mia testa.

Non ero sorpreso che ci fosse qualcuno dentro, ma lo fui quando scoprii chi era.

Di fronte alla lavagna c’era qualcuno che non avrei mai immaginato.

“Sei in ritardo.”

Asakura Ryouko sorrise.

Spostò i suoi capelli lunghi simili a seta e cominciò a camminare nella classe. Le sue coscie liscie sotto la gonna piegata e le sue scarpe bianche erano davvero distraenti.

Si fermo’ al centro della classe e mi salutò con un sorriso.

“Entra!”

Come se fossi stato risucchiato, lasciai la maniglia della porta e camminai verso di lei.

“Allora eri tu...”

“Si’, sei sorpreso?”

Asakura sorrise felicemente. La parte destra della sua faccia era rossa per la luce del tramonto.

“Stavi cercando me?” chiesi intenzionalmente in modo brusco.

Asakura fece una risatina e rispose: “Stavo davvero cercando te, ho qualcosa da chiederti.”

Il suo volto candido si girò verso di me.

“Hai mai sentito il detto “E’ meglio fare qualcosa e rimpiangerla, che non averla mai fatta.”? Pensi che abbia senso?”

“Non sono sicuro di chi lo abbia detto, ma immagino che il significato abbia senso.”

“Se ci fosse una situazione nella quale restare nello stato attuale delle cose renderebbe le cose peggiori e non avessi idea di come migliorarla, che cosa faresti?” [il verbo migliorare che usa qua (improve) si può intendere come riferito all'economia]

“Migliorare cosa? Stai parlando di economia?”

Ignorando la mia domanda, Asakura sorrise e continuò: “Non pensi che bisognerebbe prima agire e poi vedere le conseguenze? Visto che in ogni caso nulla cambierebbe se le cose continuassero in quel modo?”

“Hmmm, immagino di si’.”

“E’ quello che pensavo.”

Asakura, che aveva le mani dietro la schiena, si piegò leggermente in avanti.

“Però, siccome i miei superiori non sono in grado di pensare al futuro e non sono in grado di restare al passo con i rapidi cambiamenti in questa realtà, sono costretta a fare qualcosa per fare in modo che le cose vadano senza intoppi. E’ per questo che, trovandomi in questa realtà, ho deciso di agire per conto mio e creare forzatamente alcuni cambiamenti.”

Che diavolo stai cercando di dire? E’ uno scherzo?

Mi guardai attorno, domandandomi se Taniguchi si nascondesse nell’armadietto delle pulizie o sotto la cattedra.

“Mi sono stancata di dover osservare una situazione senza cambiamenti, è per questo...”

Ero così occupato a guardarmi intorno che non stavo ascoltando cosa diceva.

“...che devo ucciderti e vedere quale reazione avrà Suzumiya Haruhi.”

In un istante la mano di Asakura si mosse e una bianca luce metallica passò dove un secondo prima c’era il mio collo.

Sorridendo compiaciuta, Asakura teneva nella mano un pugnale simile a uno militare.

Ero stato molto fortunato ad evitare il primo colpo. Ero finito a terra di schiena, guardando con il volto pallido Asakura.

Se resto in trappola, non riuscirò più a scappare!

Questo pensiero mi passò per la mente e strisciai all’indietro come una locusta.

Perchè Asakura non mi inseguiva?

...No, un attimo! Che diavolo succede?Perchè Asakura sta cercando di accoltellarmi? Un secondo, cosa ha appena detto? Vuole uccidermi? Uccidere me? Ma, perchè?

“Smettila di scherzare!”

Riuscii a dire solo questa frase, tipica di me.

“E’ stato davvero pericoloso! Anche se avessi avuto solamente un coltello falso mi sarei spaventato a morte! Metti via quell’affare!”

Ero davvero confuso. Se qualcuno sa che sta succedendo, me lo dica per favore!

“Credi che io stia scherzando?” Asakura disse allegramente, non sembrando per nulla seria. A pensarci adesso, una ragazza liceale che sorride mentre minaccia la tua vita è davvero una cosa spaventosa. Così almeno ora sapete come mi sentivo.

“Hmpf!”

Asakura appoggiò il dorso del coltello su una spalla.

“Non ti piace morire? Non vuoi morire? La morte di entità organiche non significa nulla per me.”

Mi alzai lentamente. Deve essere uno scherzo, sono spaventato solo perchè sono una persona troppo seria. Continuai a ripetermi ciò, perchè era troppo surreale per essere vero. Asakura era la responsabile e seria rappresentante di classe, che non avrebbe mai parlato durante le lezioni e non si sarebbe mai scoraggiata di fronte ai problemi. Perchè avrebbe dovuto prendere un pugnale e minacciarmi di morte così improvvisamente?

Però quel coltello era vero e, se non fossi stato attento, avrei sparso il mio sangue ovunque.

“Non capisco cosa stai dicendo, questo non è più divertente, ok? Metti via quella cosa spaventosa!”

“Non posso,” Asakura sorrise con il suo solito sorriso innocente, “perchè voglio davvero che tu muoia.”

Portò il pugnale all’altezza della cintura e cominciò a correre verso di me. Era veloce! Questa volta ero pronto, perchè, molto prima che lei si fosse mossa, mi ero preparato a fuggire dalla porta... però finii a sbattere contro un muro.

?!?

Che strano, dov'è finita la porta? Anche le finestre sono scomparse!

Dove avrebbero dovuto esserci le finestre che si aprivano verso il corridoio, ora c’era soltanto uno spesso muro grigio.

Impossibile!

“E’ inutile.” La voce di Asakura si avvicinava da dietro. “Ora ho il controllo di quest’area dello spazio, perciò ho bloccato tutte le uscite. In realtà è abbastanza facile, tutto quello che ho dovuto fare è stato alterare la struttura molecolare delle costruzioni di questo pianeta e ora posso cambiare la materia secondo la mia volontà. Quest’aula è diventata una stanza sigillata e non c’è modo di entrare o uscire ora.”

Mi girai e mi accorsi che anche il tramonto era scomparso. L’intera stanza era circondata da muri solidi, lasciando solo le lampade bianche a illuminare freddamente i banchi.

Non è possibile!

La sua figura si avvicinò lentamente a me.

“Ti consiglio di smettere di resistere; in ogni caso stai per morire.”

“...chi diavolo sei tu?”

Ovunque guardassi, c’erano solo muri intorno a me. Non c’era una porta, non c’era una finestra, nulla!

C’è qualcosa che non va nel mio cervello?

Mi mossi freneticamente tra i banchi, cercando di allontanarmi quanto più possibile da Asakura. Ma lei camminò verso di me in linea retta, spostando banchi e sedie dalla strada secondo la sua volontà. Rispetto a lei, la mia strada era sempre bloccata dai banchi.

Sh v1 05.jpg

Il gioco del gatto e del topo non durò a lungo e alla fine fui messo all’angolo.

Allora...

Decisi di rischiare e le tirai una sedia, ma quest’ultima, proprio davanti alla faccia di Asakura, si spostò in aria e andò a schiantarsi dall’altra parte della classe.

Come può essere possibile!?

“Non ti avevo detto che era inutile? Tutto in questa stanza ora si muove secondo la mia volontà.”

Aspetta...aspetta!

Che succede qua dentro? Se non e’ uno scherzo e nè io nè Asakura siamo pazzi, allora che sta succedendo?

Aveva detto: “devo ucciderti e vedere quale reazione avrà Suzumiya Haruhi.”

Perchè di nuovo Haruhi? Haruhi, diamine, non starai diventando un pò troppo popolare?

“Avrei dovuto farlo fin dall’inizio.”

Il mio corpo si paralizzò subito dopo che Asakura disse ciò.

Non puoi farlo! Questo è barare!


I miei piedi erano bloccati al suolo come le radici di un albero, incapace di muovermi. Le mie braccia erano rigide come quelle di una statua di cera, non potevo muovere neanche le dita. La mia faccia, immobilizzata mentre guardavo per terra, riuscì a vedere le scarpe bianche entrare lentamente nel mio campo visivo.

“Dopo che sarai morto, Suzumiya Haruhi sarà obbligata ad avere qualche di reazione. Questo creerà un'enorme esplosione di dati dalla quale potremmo recuperare qualcosa. Questa potrebbe essere la nostra migliore occasione!”

Non me ne frega davvero nulla!

“Ora muori.”

Capii che Asakura stava sollevando il pugnale. Dove mi avrebbe colpito? Le arterie della gola? Il cuore? Se avessi saputo come stavo per morire, potevo almeno prepararmi.

Almeno lasciami chiudere gli occhi... No, non posso. Che... che diavolo!?

Sentii l’aria muoversi. Il pugnale stava per colpirmi...

In quel momento il soffitto fece un sonoro rumore di incrinatura, seguito dal crollo di macerie, alcune delle quali mi caddero in testa.

Ahia! Fa male!

Ero ricoperto da da polvere bianca, così pensai che anche Asakura fosse ricoperta di bianco. Volevo vedere com’era, ma non potevo muovermi...anzi, riuscivo a muovermi di nuovo!

Spostai la testa e vidi...!

Una sconvolta Asakura, proprio quando stava per colpirmi il collo, e, di fronte a lei, la piccola figura di Nagato Yuki, che aveva afferrato il pugnale a mani nude.

Wow, è davvero capace di fermare una lama a mani nude!?

“I tuoi programmi sono troppo basilari.” Nagato disse col suo solito tono inespressivo. “Il blocco di dati attorno al soffitto era incompleto, è per questo che sono riuscita a scoprirlo ed a entrare.”

“Vuoi metterti contro di me?” chiese calmamente Asakura. “Dopo che avrò ucciso questa persona, Suzumiya Haruhi avrà sicuramente qualche reazione. Solo così potremmo ottenere più dati.”

“Tu dovresti essere il mio supporto.” disse come recitando un mantra. “Questo tipo di insubordinazione è proibito; devi obbedire ai miei comandi.”

“E se mi rifiutassi?”

“Allora disconnetterei la tua interfaccia dati.”

“Che ne dici di provare? Sono avvantaggiata qua, visto che questa classe sta nel raggio del mio controllo di dati.”

“Procedere con l’applicazione per la disconnessione dell’interfaccia di dati.”

Dopo aver finito questa frase, il pugnale nella mano di Nagato iniziò a emettere una debole luce. Poi, come una zolletta di zucchero in una tazza di thè, lentamente si cristallizzò, si dissolse e cadde a terra come polvere.

“!!”

Asakura lasciò il coltello e saltò indietro di cinque metri. Vedendo questa scena, non potei non capire... Whoa, queste due non sono davvero esseri umani.

Distanziandosi immediatamente, Asakura atterrò elegantemente e continuò a sorridere come al solito.

Lo spazio intorno cominciò a distorcersi, non riesco a descriverlo in altro modo. Asakura, i banchi, il soffitto, il pavimento, tutto vibrò violentemente; dappertutto apparve qualcosa che sembrava metallo liquido, anche se non capivo che cosa fosse realmente. Mentre mi stavo domandando come fosse possibile che lo spazio si stesse trasformando in delle cose simili a lance, di fronte ai palmi delle mani alzati di Nagato avvenne un’esplosione cristallina.

Un secondo dopo, iniziarono ad avvenirne continuamente tutto intorno a lei, seguite da una pioggia di polvere. Gli oggetti simili a lance cristallizzate volarono da tutte le direzioni verso di noi alla velocità della luce. Un momento dopo vidi che Nagato le stava fronteggiando con la stessa rapidità.

“Non muoverti.”

Nagato schivò gli attacchi di Asakura, mentre tirava la mia cravatta in modo che mi inginocchiassi e mi nascondessi dietro di lei.

“Whoa!”

Un oggetto sconosciuto passò sopra la mia testa e distrusse la lavagna.

Nagato guardò un istante verso l’alto e immediatamente una gran quantità di ghiaccioli spuntarono dal soffitto e caddero sulla testa di Asakura. Quest’ultima si mosse ad una velocità invisibile ad occhio nudo e una foresta di ghiaccioli si formò sul pavimento.

“Non c’è alcuna possibilità che tu possa battermi in quest’area di spazio.” disse con calma Asakura. Loro due stavano a pochi metri di distanza, fronteggiandosi, mentre io non potevo fare altro che stare inginocchiato, senza speranza, senza provare neanche ad alzarmi.

Nagato stava davanti a me con le gambe leggermente divaricate e solo in quel momento mi accorsi di quanto fosse una persona seria, vedendo che aveva scritto il proprio nome sulle scarpe.

Poi, come se stesse pregando, Nagato mormorò debolmente:

    SELECT serial_code
    FROM database
    WHERE code='data'
    ORDER BY aggressive_combat_data
    HAVING terminate_mode

“Nome del bersaglio: Asakura Ryoko, ostilità confermata. Disconnettere l’interfaccia di informazioni organiche del bersaglio.”

Lo spazio normale non esisteva più nell’aula. Tutto aveva acquisito forme geometriche, arrotolate o coniche. Vedere uno scenario surreale come quello era come entrare in una di quelle case dell’orrore a tema, stavo impazzendo solo a guardare.

“Smetterai di funzionare prima di quando succeda a me.”

Non avevo idea da dove arrivasse la voce di Asakura in questo miraggio pieno di colori.

Wooosh, il suono dell’aria tagliata. Nagato mi diede un calcio fortissimo col tallone.

“Che diavolo stai...”

Prima che potessi finire, una lancia, così veloce che riuscii a malapena vederla, passò davanti alla punta del mio naso e cadde per terra.

“Vedremo quanto a lungo potrai proteggerlo. Prova questo!”

Un secondo dopo, Nagato fu trafitta da circa dodici lunghe lance di colore bruno.

“...”

In altre parole, Asakura attaccò me e Nagato da tutte le direzioni contemporaneamente. Nagato riuscì a cristallizzare alcune di esse e a distruggerle, ma cercando di evitare che io venissi colpito da quelle rimanenti, mi fece scudo col proprio corpo. In quel momento però non lo sapevo, visto che era successo tutto così velocemente.

Gli occhiali di Nagato caddero dal suo viso e rimbalzarono dolcemente quando colpirono il suolo.

“NAGATO!”

“Non dovresti muoverti.” disse Nagato con calma, indicando le lance infilate nel suo petto e nel suo ventre. Un lago di sangue cominciò a formarsi sotto i suoi piedi. “Io sto bene.”

Oh Dio, come fa a stare bene?

Nagato tolse le lance una ad una senza mai battere ciglio. Esse caddero a terra con un suono gelido e immediatamente si trasformarono in banchi. Allora ecco di cosa erano fatte!

“Essendo così ferita, non penso che tu possa fermarmi ora. Ecco il colpo di grazia!”

Dall’altro lato dello spazio distorto, la figura di Asakura compariva e scompariva. Riuscii a vedere un sorriso sulla sua faccia, poi alzò le mani. Se non mi sbaglio, le sue braccia si illuminarono fino alla punta delle dita e si allungarono fino al doppio della lunghezza. No, più del doppio...

“Per favore, muori!”

Le braccia di Asakura continuarono ad allungarsi, contorcendosi come dei tentacoli, poi si richiudettero da entrambe le direzioni intorno a Nagato. Incapace di muoversi, quest’ultima si dimenò violentemente... Un momento dopo, la mia faccia era sporca di sangue.

Il braccio sinistro di Asakura penetrò l’addome di Nagato, mentre il braccio destro si chiuse come un artiglio sul petto, perforando la sua schiena e fermandosi sul muro della classe. Nagato sputò sangue, che colò lungo le sue gambe bianche, ingrandendo il lago di sangue sotto di lei.

“E’ finita.” disse a bassa voce Nagato, poi afferrò uno dei tentacoli. Non successe nulla.

“Cosa è finita?”disse Asakura, pensando di aver vinto. “Intendi i tuoi tre anni di vita?”

“No.” disse Nagato, seriamente ferita, ma come se non le fosse successo nulla. “Iniziare la disconnessione dell’interfaccia dati.”

Quasi istantaneamente, ogni cosa nella stanza iniziò a illuminarsi debolmente, poi si cristallizzò e si dissolse nei secondi successivi. Anche il banco affianco a me divenne sabbia e collassò.

“Com’è possibile...?”

Sabbia cristallizzata cadeva senza sosta dal soffitto. Questa volta era il turno di Asakura di essere sbalordita.

“Sei davvero eccezionale.”

Anche le lance nel corpo di Nagato divennero sabbia.

“Ci ho messo un pò di tempo a penetrare il programma, ma ora è tutto finito.”

“...avevi già posizionato dei fattori distruttivi intorno a qui, prima ancora che io penetrassi questo spazio, non è vero? Non mi stupisce che sembrassi così debole. Era perchè avevi già usato prima i dati d’attacco...” disse scoraggiata Asakura mentre le sue braccia cominciavano a cristallizzarsi.

“Sigh, che peccato, ma d’altra parte sono solo un supporto. Pensavo che fosse una buona opportunità per uscire da questo punto morto.” Asakura tornò a comportarsi come la normale compagna di classe e mi guardò allegramente.

“Ho perso. E’ bello che tu possa sopravvivere. Ma farai meglio a stare attento, l’Entità Senziente di Dati Integrati non è così unita come tu possa pensare, c’è un numero abbastanza cospicuo di esponenti come me che hanno idee differenti. E’ proprio come gli esseri umani, ci saranno altri estremisti come me che si faranno vivi la prossima volta. E, chi lo sa, magari quelli che controllano Nagato potrebbero cambiare le loro idee e finire per ucciderti.”

Ora era ricoperta da capo a piedi dalla sostanza luminosa.

“Prima che ciò accada, auguro a te e a Suzumiya le migliori fortune. Addio.”

Detto questo, Asakura si dissolse silenziosamente in piccole dune di sabbia. Poi le piccole dune continuarono a dissolversi fino a scomparire completamente. Sotto una pioggia di sabbia cristallizzata, la ragazza liceale conosciuta come Asakura Ryouko scomparve completamente da questa scuola.

Improvvisamente sentii un rumoroso tonfo. Mi accorsi subito che Nagato era sdraiata per terra, così mi alzai con agitazione.

“Nagato! Resisti! Ora chiamo un’ambulanza!”.

“Non ce n’è bisogno.”

Nagato fissava il soffitto con gli occhi spalancati.

“I danni fisici non hanno alcun significato su di me. La priorità adesso è di ripristinare quest’area di spazio al suo stato originario.”

Intorno a noi i cristalli di sabbia smisero di cadere.

“Rimuovere le sostanze impure, ricostruire l’aula.”

Quando finì di pronunciare quelle parole, la classe 1-5, a me familiare, riapparve davanti ai nostri occhi. Era come riavvolgere un nastro: tutto nella stanza tornò esattamente come era prima.

La lavagna, la cattedra, le sedie e i banchi, ricrescettero tutti dalla sabbia bianca e tornarono normali come li avevo visti l’ultima volta in classe. Ora non sono in grado di descrivere che cosa mi passava per la mente allora. Se non l’avessi visto con i miei occhi, avrei pensato che tutte quelle immagini fossero state fatte con effetti speciali usati ad arte. Dai muri spuntarono le finestre rivolte verso il corridoio, con i vetri oscurati perfettamente integri; all’esterno riapparve il tramonto, immergendo me e Nagato in una luce arancione intensa. Guardai nel cassetto del mio banco, il contenuto era perfettamente al suo posto e il sangue che era schizzato sul mio viso ora era completamente scomparso. Era tutto troppo fantastico. Potevo descriverlo solo come magia!

“Sei davvero a posto?”

Mi inginocchiai vicino a Nagato che continuava a restare per terra. Pensavo che la sua uniforme fosse piena di buchi dopo essere stata perforata in quel modo, ma erano tutti scomparsi.

“Siccome l’energia di elaborazione è stata convertita in operazioni di dati, ho semplicemente invertito il collegamento all’interfaccia per un pò.”

“Hai bisogno che ti aiuti ad alzarti?”

Sorprendentemente, Nagato non esitò ed afferrò la mia mano.

Ma quando stava per alzarsi: “Oh!”

Sussultò improvvisamente.

“Ho dimenticato di rigenerare un nuovo paio di occhiali.”

“...in realtà penso che tu sia più carina senza occhiali. Le ragazze quattrocchi non sono proprio il mio tipo.”

“Che cosa vuol dire quattrocchi?”

“Nulla, nulla, era solo uno stupido commento.”

“Capisco.”

Ora non era il momento per dire cose così banali. Rimpiangevo di averlo detto. Anche se significava lasciare crudelmente Nagato in quelle condizioni, volevo scappare immediatamente dalla classe per l’imbarazzo.

“Ciao!”

La porta dell’aula si aprì improvvisamente.

“~Mi son scordato~Mi son scordato qualche cosa~”

Canticchiando una stupida canzoncina, Taniguchi entrò in classe. Probabilmente non avrebbe mai pensato di trovare qualcuno lì dentro. Quando ci vide, rimase basito, con la bocca spalancata come un idiota. In quel momento, stavo cercando di sollevare Nagato, ma poteva sembrare che la stessi facendo lentamente sdraiare per terra.

“Scusatemi!” disse Taniguchi in un tono serio che non avevo mai sentito prima da lui e poi scappò immediatamente dalla stanza. Non avevo neanche avuto il tempo di inseguirlo.

“Che persona interessante.” disse Nagato.

Sospirai con forza.

“Che dovremmo fare ora?”

“Lascia fare a me.” disse Nagato, mentre si riposava su di me. “La manipolazione di dati è la mia specialità. Faro credere a tutti che Asakura Ryouko si sia trasferita.”

Allora vuole fare così!

Non era il momento di pensare a cose così insignificanti dopo aver assistito a degli eventi così incredibili. Non esisteva più il problema se credere o meno ai discorsi di Nagato. Non osavo più neanche pensare di essere convinto solamente a metà. Le cose che erano appena successe poco prima mi avevano fatto realizzare quanto fosse seria la situazione. Avevo davvero pensato che sarei morto! Se Nagato non fosse apparsa dal soffitto, Asakura mi avrebbe ucciso. Vedere lo spazio della classe disorcersi, le braccia di Asakura allungarsi innaturalmente e Nagato che la eliminava senza alcuna emozione, erano tutte esperienze incise nella mia mente.

Nagato voleva forse dimostrarmi in questo modo di essere un alieno?

In un certo senso, questo non mi rendeva partecipe di misteriosi eventi? Come ho detto nel prologo, mi sarebbe piaciuto essere una comparsa coinvolta in queste situazioni, che si accontentava di essere un semplice aiutante di secondaria importanza. Invece ero addirittura diventato protagonista! Esattamente, avevo davvero desiderato di essere un personaggio in una storia in cui si trovassero alieni, ma ora che lo ero divenuto, avevo cambiato opinione.

Per essere sinceri, la situazione mi preoccupava abbastanza.

Quello che volevo essere realmente era quel tipo di personaggi minori che davano consigli utili al momento giusto, quando tutti stavano affrontando una situazione pericolosa. Non volevo che la mia vita fosse minacciata dai miei stessi compagni di classe! Quando si tratta della mia vita, ha la priorità sul resto.

Seduto nella classe arancione, per un pò di tempo la mia mente vagò senza meta. Mi ero completamente dimenticato che Nagato stava riposando su mio petto.

Che...che succede? A che cosa stavo pensando?

Siccome ero sovrappensiero, non mi ero accorto che aveva completato la sua rigenerazione e mi stava fissando senza alcuna espressione da un pò di tempo.


Dal giorno seguente, Asakura Ryouko scomparve dalla nostra classe.

Era l’inevitabile esito, ma ero l’unico a saperlo.

“Hmm, immagino che abbia qualcosa a che fare con il lavoro del padre, per questo si è dovuta trasferire all’improvviso. Per essere onesto, tutti noi professori siamo rimasti sconvolti quando abbiamo sentito la notizia questa mattina. Siccome hanno dovuto lasciare il Giappone, hanno preso un aereo ieri.”

Quando il professor Okabe annunciò alla classe questa storia, che io sapevo essere una copertura, la maggior parte delle ragazze esclamò con stupore “Che cosa?”, “Perchè?”, mentre i ragazzi iniziarono a parlare dell'argomento tra di loro. Anche il professore sembrava incredulo. Ovviamente, la ragazza dietro di me non poteva restare in silenzio.

Smack! Mi colpì la nuca con un pugno.

“Kyon! Questo è sicuramente un fatto misterioso!” Gli occhi di Haruhi brillarono, mentre riguadagnò il suo solito vigore.

Cosa dovrei fare? Raccontarle la verità?

In realtà, Asakura è stata creata da una entità sconosciuta chiamata Entità Senziente di Dati Integrati, Nagato è una sua compagna, ma per qualche ragione la loro relazione si è rotta e alla fine Asakura ha cercato di uccidermi. E la causa del mio coinvolgimento sei tu. Però Asakura è stata trasformata da Nagato in un mucchietto di sabbia ed è scomparsa.

Ma per favore! Sarei ridicolo se dicessi una cosa del genere e non ho intenzione di farlo. Farò solo finta che quello che è successo ieri sia stata sol un’illusione e mi comporterò di conseguenza.

“Prima è arrivato uno studente misterioso trasferito, poi una ragazza si è trasferita misteriosamente. C’è sicuramente sotto qualcosa di sospetto!”

Dovrei farle i complimenti per il suo ottimo istinto?

“Forse è suo padre che si è dovuto trasferire?”

“Non mi bevo una scusa così squallida.”

“Credici oppure no, ma quello è il motivo principale per cui la gente di solito cambia scuola.”

“Ma non pensi che sia strano? C'è voluto solo un giorno dalla notizia di trasferimento a farlo per davvero. Che tipo di lavoro farebbe suo padre?”

“Forse semplicemente non lo aveva detto prima ad Asakura...”

“E’ impossibile. Tutto questo richiede maggiori investigazioni.”

Avrei voluto dire che il trasferimento a causa di lavoro era solo una scusa, che erano scappati di notte per fuggire dopo aver lasciato una montagna di debiti, ma decisi di non farlo, visto che l’unica persona che sapeva la verità ero io.

“Come membro della SOS Dan, non posso lasciare inosservato un così misterioso evento!”

Per favore, basta!

Dopo ciò che era successo il giorno prima, avevo subito un completo cambiamento durante la notte. Dopo tutto, avendo vissuto in prima persona tutta quella roba soprannaturale e cercando di pensare che non era mai successa, dovevo scegliere una delle seguenti opzioni: ero in preda ad allucinazioni; oppure qualcosa si era rotto nella mia testa; oppure il mondo era davvero cosi’ strano; oppure avevo avuto un sogno molto lungo. Però non avrei mai ammesso che l’intero mondo fosse una realtà virtuale!

Ragazzi! Per qualcuno che aveva appena compiuto quindici anni, dover affrontare un punto di svolta della sua vita in questo modo, era davvero troppo presto! Perchè un ragazzo di prima liceo come me deve porsi delle domande filosofiche come l’esistenza o meno del mondo?Non sono queste le cose a cui dovrei pensare! Per favore, non datemi altri problemi!

Ora come ora devo affrontare un sacco di questioni delicate!




Capitolo 6[edit]

Il giorno successivo trovai nuovamente una lettera nella mia scarpiera. Quanta gente consegna così le lettere ai giorni nostri?

Però questa volta avevo una sensazione diversa. Non era più piegata e anonima come la volta precedente. Sul retro della busta, che ricordava una di quelle eleganti, che si trovano nelle riviste di shoujo manga per rispondere ai questionari e cose del genere, c’era scritto chiaramente un nome. Se i miei occhi non mi ingannavano, ero sicuro di chi si trattasse.


Asahina Mikuru


La misi istantaneamente nella tasca della mia giacca e corsi nello spogliatoio maschile per aprirla. Su un pezzo di carta, pieno di faccine sorridenti, c’erano scritte le seguenti parole:


“Ti aspetterò nella stanza del club durante la pausa pranzo.


Mikuru.”


Dopo gli eventi del giorno precedente, la mia intera percezione della vita, del mondo e della stessa realtà aveva fatto una capriola a trecentosessanta gradi, come un acrobata.

Non volevo rischiare di nuovo la vita.

Però non avevo scelta, dovevo andarci. Dopotutto, era stata Asahina ad invitarmi, questa volta. Anche se non avevo nessuna prova che fosse stata lei a scrivere la lettera, non avevo mai dubitato della sua autenticità, perché sembrava il tipo di persona da utilizzare questi metodi così indiretti. Inoltre, l’immagine di lei che teneva una penna, mentre scriveva eccitata su un foglio di carta, davvero le si addiceva. Se era durante il pranzo, avrebbe dovuto esserci anche Nagato, quindi se davvero fosse successo qualcosa, lei mi avrebbe sicuramente salvato.

Non datemi del codardo senza speranza. Alla fine sono un normale studente liceale.

Dopo la quarta ora, ero circondato da: Taniguchi, che mi fissava con uno sguardo eloquente; Kunikida, che si avvicinava con il suo pranzo, cercando di invitarmi a mangiare assieme; e Haruhi, che mi chiedeva di andare con lei all’aula dei professori, per investigare sulla verità nascosta dietro la partenza di Asakura. Senza neanche mangiare, me ne andai immediatamente verso la stanza del club.

Era solo Maggio, ma il sole risplendeva già con la luminosità dell’estate. Il Sole è come un enorme focolare, che irradia felicemente la sua energia verso la Terra. Quando arriva l’estate, il Giappone diventa una sauna naturale. Potevo sentire il sudore insinuarsi nella mia biancheria, solo dopo aver fatto alcuni passi.

Ci misi tre minuti per arrivare all’aula. Bussai prima di entrare.

“Prego, entra pure.”

Era la voce di Asahina, non c’era alcun dubbio. Perfetto, potevo rilassarmi ed andare!

Quando entrai, vidi che non c’era Nagato e, con mia sorpresa, nemmeno Asahina.

Davanti a me, appoggiata ala finestra che dava nel cortile, c’era una ragazza con i capelli lunghi. Indossava una camicetta bianca e una minigonna nera, mentre ai piedi aveva un paio di pantofole della scuola per visitatori.

Quando mi vide, estasiata, venne verso di me e mi prese le mani.

“Kyon... quanto tempo!”

Non era Asahina, ma le assomigliava molto, per lo meno abbastanza per poterle confondere. Per essere onesto, anch’io rischiai di sbagliarmi. Ma non era lei. La Asahina che conoscevo io non era così alta e il suo viso non era così maturo, senza considerare il fatto che i suoi seni non potevano essere cresciuti fino alla terza in una notte. In qualunque modo la guardassi, ero sicuro che la persona di fronte a me, che sorrideva mentre mi teneva le mani, avesse circa vent’anni, emanando una sensazione completamente diversa da Asahina, che assomigliava più ad una ragazzina delle medie. Ma come poteva assomigliarle così tanto?

“Mi scusi...”

Pensai improvvisamente ad una possibilità.

“Lei è per caso... la sorella di Asahina?”

Sembrò per un attimo sorpresa, poi sorrise e strizzò gli occhi, stringendo le spalle. Anche il suo sorriso era uguale.

“Eh eh, sono io!” disse. “Sono Asahina Mikuru. Solo che vengo da un futuro ancora più lontano... Ho sempre voluto incontrarti.”

In quel momento, probabilmente, dovevo avere uno sguardo molto stupido. Certo, potevo credere facilmente alla sua storia. Guardando la bellezza che stava di fronte a me, mi resi conto di quanto sarebbe diventata splendida. Era anche alta, rendendola ancora più sexy. Non avrei mai pensato che sarebbe cresciuta così.

“Oh, ancora non mi credi?” disse dispettosamente, in quel suo completo da impiegata. “Allora ti darò una prova.”

Iniziò a sbottonarsi la camicetta. Quando aprì il secondo bottone, con mio stupore, mi mostrò la scollatura.

“Guarda. La vedi? Non è falsa! Vuoi toccarla?”

C’era una voglia a forma di stella sul suo seno sinistro, una fonte d’attrazione che irradiava fascino sulla sua pelle bianca.

“Ora mi credi?”

Cosa dovrei dire? Non mi ricordo di aver mai controllato se Asahina avesse una voglia su un seno. Anche se sono stato quasi obbligato a vederla mentre si cambiava nel costume da coniglietta, qualche tempo fa, non ero così attento da notare una cosa del genere.

Mentre stavo pensando tutto ciò, l’attraente e matura Asahina disse: “E’ strano. Se non me lo avessi fatto notare tu stesso, non me ne sarei mai accorta.”

Scosse la testa sembrando confusa, poi, come se avesse realizzato qualcosa, spalancò gli occhi e arrossì furiosamente.

“Eh... Oh no, io... C...certo! Non abbiamo ancora... Che dovrei fare?”

Si mise le mani davanti al volto e si agitò freneticamente, con la scollatura ancora sbottonata.

“Mi sono sbagliata... Mi... mi dispiace! Per favore, dimentica quello che ho detto!”

E’ più facile a dirsi che a farsi. Oh, e, per favore, potresti abbottonarti? Non so più dove rivolgere lo sguardo.

“D’accordo, ti crederò per adesso. Ora come ora, sarei in grado di credere a qualunque cosa.”

“Scusa?”

“Oh, nulla, stavo solo parlando tra me e me.”

Questa Asahina dall’età sconosciuta stava ancora tenendo il viso completamente rosso tra le mani, quando si accorse dove stavo guardando. Si abbottonò velocemente.

Dopo essersi seduta propriamente, tossì seccamente e disse: “Davvero mi credi sul fatto che io sia venuta dal futuro fino a questo piano temporale?”

“Certo. Hmm, ma se è così, allora vuol dire che ora ci sono due Asahina in questo mondo?”

“Si, c’è anche la me del passato... In questo momento, è seduta con le sue compagne a mangiare in classe.”

“Sa che sei qua?”

“No, dopotutto, lei è il mio passato.”

Capisco.

“Siccome volevo dirti qualcosa, ho pregato i miei superiori di farmi venire in questo frame temporale. Ah, sì, ho chiesto prima a Nagato se poteva lasciarci soli.”

Se si parla di Nagato, immagino che non abbia nemmeno battuto ciglio vedendo questa Asahina.

“...tu sai chi è realmente Nagato?”

“Mi dispiace, ma è un’informazione segreta. Oh, mi sono appena accorta che era da tanto che non lo dicevo.”

“Me lo hai ripetuto solamente pochi giorni fa.”

“Hai ragione.” disse colpendosi la testa e tirando fuori la lingua. Sembrava proprio una cosa che avrebbe fatto la vera Asahina.

Improvvisamente mostrò un viso serio.

“Non posso stare qui a lungo, quindi vado dritta al punto.”

Dimmi quello che vuoi!

“Hai mai sentito parlare di Biancaneve?”

Guardai questa Asahina piuttosto alta. Le sue pupille nere sembravano un pò umide.

“Bhè, sì...”

“Non importa quali situazioni terribili affronterai d’ora in poi, spero che ti ricorderai questa storia.”

“Intendi quella con i sette nani, la strega cattiva e la mela avvelenata?”

“Sì, la storia di Biancaneve.”

“Mi sono già trovato in qualcosa di terribile, ieri.”

“No... è qualcosa di più serio. Non posso dirti i dettagli, tutto quello che posso rivelarti è che Suzumiya Haruhi sarà al tuo fianco.”

Haruhi? Al mio fianco? Intendi che sia io che lei ci troveremo assieme in qualcosa di preoccupante? Quando? Dove?

“...forse Suzumiya non la vedrà come un brutta cosa... ma per te e tutti noi, sarà un difficile problema.”

“Non puoi darmi alcun dettaglio... vero?”

“Mi dispiace, posso darti solo qualche indizio. E’ tutto quello che sono in grado di fare.”

Era così dispiaciuta che era quasi alle lacrime.

Sì, quella è l’espressione tipica di Asahina.

“Quindi la storia di Biancaneve?”

“Sì.”

“Me ne ricorderò.”

Dopo che mi vide annuire, disse di avere ancora un po' di tempo, quindi passeggiò nostalgicamente per la stanza del club, accarezzando preziosamente il costume da cameriera che si trovava nell’appendiabiti.

“Lo indossavo spesso. Ora non oserei assolutamente mettermelo.”

“Adesso però sembra che tu ti travesta da impiegata.”

“Eh eh, siccome non potevo mettermi l’uniforme, ho dovuto fingere di essere un’insegnante.”

Alcune persone sembrano nate apposta per indossare costumi.

“A proposito, da che cos’altro ti farà travestire Haruhi?”

“Non te lo dico, è troppo imbarazzante. Inoltre lo scoprirai presto, giusto?”

Asahina camminò con le sue pantofole e si avvicinò alla mia faccia. Mi accorsi che i suoi occhi erano un po' bagnati e la sua faccia un po' rossa.

“Allora, adesso andrò via.”

Mi guardò, sembrava che volesse continuare a dire qualcosa, ma si fermò. Vedendola tremare e apparentemente desiderosa di qualcosa, forse avrei dovuto darle un bacio. Ma proprio quando stavo per abbracciarla, si allontanò.

Si girò lentamente e disse: “Come ultima cosa, avrei una richiesta. Non avvicinarti troppo a me.” Lo disse con un debole sospiro.

Mentre stava correndo verso la porta, urlai velocemente: “Ho anche io una domanda!”

Si fermò poco prima di aprire la porta.

“Asahina, quanti anni hai?”

Si girò e spostò i capelli, poi mi fece un sorriso seducente.

“Informazione segreta.”


La porta si chiuse subito dopo. Anche se la avessi seguita, non avrei potuto fare nulla.

Wow, riuscivo a stento a credere che sarebbe diventata così bella da grande. Poi improvvisamente pensai alla prima cosa che mi aveva detto. “Kyon... quanto tempo!”

Poteva significare solo una cosa. Asahina non mi aveva visto per un lungo periodo.

Certo, così avrebbe senso.

In futuro, probabilmente, sarebbe ritornata al suo tempo non troppo distante, per poi tornare qua dopo qualche anno.

Quanto tempo era passato per lei? Da come era cresciuta, direi forse cinque anni... o magari anche solo tre! Le ragazze cambiano molto quando escono dal liceo. Anche per mia cugina era stato così. Finché andava al liceo, era sempre stata una tranquilla, brillante studentessa che non attirava molto l’attenzione. Quando entrò all’università, si trasformò da un brutto bruco a una bellissima farfalla. Siccome era cresciuta, però, ero ancora più confuso dalla vera età di Asahina. Non riuscivo a credere che adesso avesse davvero diciassette anni!

Che fame! Penso che tornerò in classe.

“...”

In quel momento, entrò Nagato Yuki, con la sua solita faccia indifferente. Siccome non portava gli occhiali, ci guardammo direttamente negli occhi.

“Hey, hai visto passare qualcuno che assomigliava ad Asahina?” dissi per metà scherzando.

“Ho visto già questa mattina il clone temporale differenziale di Asahina Mikuru.”

Nagato si sedette silenziosamente al suo posto, poi mise il libro sul tavolo e lo aprì.

“Non è più qua adesso, ha lasciato questo frame temporale.”

“Anche tu puoi viaggiare nel tempo? Con quell’affare Entità di Dati?”

“Io non posso. Nonostante ciò, il movimento attraverso il tempo non è così difficile come si potrebbe pensare. E’ solo che gli umani devono ancora acquisire i principi base. Il tempo è come lo spazio, attraversarlo è molto semplice.”

“Allora potresti insegnarmelo?”

“E’ un concetto che non può essere espresso con le parole, perciò non capiresti anche se te lo spiegassi.”

“Davvero?”

“Sì.”

“E’ proprio un peccato.”

“Un peccato.”

Era inutile cercare di parlare con un personaggio del genere, perciò decisi di andare in classe. Forse avevo ancora il tempo di mangiare.

“Nagato, grazie per ieri.”

La sua espressione intagliata cambiò leggermente.

“Non c’è bisogno di ringraziarmi. Le azioni di Asakura Ryouko erano sotto la mia responsabilità. Sono stata poco attenta nella mia supervisione.”

La riga dei suoi capelli oscillò lievemente.

Stava forse cercando di inchinarsi e scusarsi?

“Stai decisamente meglio senza occhiali.”

Non rispose.

Volevo sbrigarmi ad andare in classe per mangiare, ma Haruhi era lì alla porta ad aspettarmi e i miei progetti per il pranzo vennero buttati immediatamente fuori dalla finestra. Che fosse il destino? Sembrava che avessi raggiunto il livello in cui ero in grado di leggere attraverso il Karma.

Aspettandomi con impazienza nel corridoio, Haruhi strillò in tono irritato: “Dove sei stato? Pensavo saresti tornato prima, non ho neanche mangiato per aspettarti così a lungo!”

Non sembrava per nulla arrabbiata, piuttosto ricordava le fidanzate amiche d’infanzia che cercano di nascondere il loro imbarazzo.

“Non stare lì come un’idiota! Seguimi!”

Mi afferrò il polso come con una mossa di wrestling e mi trascinò nelle scale buie.

Ho davvero fame!

“Ho parlato con Okabe, nella stanza dei professori. Loro hanno saputo solo oggi che Asakura si era trasferita. Questa mattina, molto presto, qualcuno che si è spacciato per suo padre ha telefonato, dicendo che dovevano trasferirsi a causa di qualche emergenza. E sai dove se ne vanno? In Canada! Com’è possibile? E’ troppo sospetto!”

“Oh, davvero?”

“Allora ho detto di essere una sua buona amica e volevo chiedere se potevano contattarla in Canada.”

Ma per favore! Non le hai quasi mai parlato quando era ancora in giro!

“E sai cosa mi hanno risposto? Che non lo sapevano! Di solito quando qualcuno si trasferisce, non lascia l’indirizzo per farsi contattare? C’è qualcosa di strano dietro tutto ciò.”

“No che non c’è!”

“Allora ho chiesto il vecchio indirizzo di Asakura Ryouko, prima che se ne andasse. Andrò a dare un’occhiata dopo la scuola. Forse troveremo qualcosa di interessante.”

Come al solito, questa ragazza non ascolta mai quello che dicono gli altri.

Pazienza, non la fermerò. Alla fine, quella che perde il suo tempo è lei, non io.

“E tu verrai con me.”

“Perché!?”

Haruhi gonfiò le spalle, poi, come un dragone che soffia e sbuffa prima di sputar fuoco, urlò ad un volume tale da poter essere sentita dall’intera scuola.

“PERCHE’ SEI UN MEMBRO DELLA SOS DAN!!!”


Adeguandomi agli ordini, mi ritirai alla svelta. Andai alla stanza del club per avvertire Nagato che né io né Haruhi avremmo partecipato alle attività quel giorno e le chiesi di riferirlo anche ad Asahina e Koizumi. Siccome non sapevo se quell’aliena silenziosa avrebbe complicato ancora di più le cose, per essere sicuro, presi un pennarello e scrissi sul retro di uno dei volantini dell’SOS Dan. ‘Oggi non faremo alcuna attività. - Haruhi’

Poi la incollai alla porta.

Tralasciando Koizumi, in questo modo almeno Asahina poteva evitare di mettersi il costume da cameriera.

A causa di tutte queste cose, l’ultima campanella suonò prima che potessi mangiare un solo boccone e dovetti aspettare fino alla pausa successiva.

Avrei mentito se avessi detto che non avrei mai voluto camminare a fianco ad una ragazza dopo la scuola, proprio come quei telefilm delle idol. Ma anche se quel sogno era diventato realtà, ero lontano dall’essere felice.

Che diavolo sto facendo?

“Hai detto qualcosa?” mi chiese Haruhi, camminando a grandi passi alla mia sinistra, con un foglio da blocknote in mano. Interpretai immediatamente la domanda come: “Hai qualche problema, per caso?”

“No, nulla.”

Camminammo giù dalla collina e seguimmo le rotaie. Poco più avanti avrebbe dovuto esserci la stazione di Koyouen.

Mi sembrava che ci avvicinassimo alla casa di Nagato, ma non avrei mai creduto che Haruhi si stesse dirigendo proprio là. Arrivammo quindi di fronte ad un familiare, recente palazzo.

“Asakura dovrebbe stare alla stanza 505.”

“Non mi stupisce.”

“Cosa intendi?”

“No, niente. Oh, sì, come pensi di entrare? Guarda, il cancello è chiuso.”

Indicai il pannello coi numeri del citofono e dissi: “Bisogna digitare il codice corretto per aprire la porta, lo sai?”

“No, in questa situazione dobbiamo resistere ad una lunga battaglia.”

Che cosa vorresti aspettare? Mentre stavo pensando quanto tempo avremmo sprecato, non passò molto che una signora di mezza età aprisse il cancello dall’interno, probabilmente per andare a fare la spesa.

Ci guardò qualche secondo con uno sguardo inquisitorio, poi se ne andò. Proprio all’ultimo, Haruhi bloccò la porta in modo che non si chiudesse.

Questa non mi sembra per nulla una buona idea.

“Sbrigati!”

Così fui trascinato nell’atrio, poi salimmo sull’ascensore che stava al piano terra. E’ una regola basilare del galateo stare in silenzio in ascensore guardando i numeri dei piani, ma...

“Quella Asakura...”

... ma Haruhi non sembrava conoscere l’esistenza del galateo.

“... ci sono molte altre cose sospette nei suoi confronti. Sembra che non abbia frequentato una scuola media qui intorno.”

Bhè, naturalmente.

“Ho fatto alcune ricerche e ho scoperto che si è trasferita al nostro liceo da un’altra città. E’ una cosa troppo sospetta! Non è che sia una scuola così famosa o chissà che, è solo un normale liceo di quartiere. Perché avrebbe dovuto fare così tanti sforzi per venire fin qua?”

“Non ne ho idea.”

“Inoltre viveva vicino alla scuola, e per di più in un appartamento comprato, non in affitto! Il costo deve essere follemente alto. Andava in treno tutte le mattine come un pendolare fino alla scuola media fuori città?”

“Ti ho detto che non lo so.”

“Sembra che ci sia bisogno di scoprire quando Asakura ha iniziato ad abitare qua.” L’ascensore si fermò al quinto piano. Uscimmo silenziosamente e andammo verso la stanza 505. Il nome

affianco alla porta era stato tolto, indicando che era un appartamento vuoto. Haruhi girò la maniglia della porta, ma, come previsto, era chiusa a chiave.

Haruhi incrociò le braccia, domandandosi come entrare nell’appartamento per investigare, mentre mi sforzavo a fatica di non sbadigliare. Era tempo completamente sprecato.

“Andiamo a cercare il portinaio!”

“Non penso che ci darà la chiave.”

“No, pensavo di chiedergli da quando Asakura ha iniziato a vivere qua.”

“Scordatelo! Andiamo a casa! Che cosa potremmo fare anche se lo scoprissimo?”

“No.”

Salimmo di nuovo sull’ascensore e tornammo al piano terra, poi ci dirigemmo verso l’ufficio del portinaio all’ingresso. Non sembrava esserci nessuno dietro il pannello di vetro, ma, quando suonammo il campanello, un piccolo vecchietto dai capelli bianchi apparve lentamente.

Haruhi cominciò a bombardarlo di domande prima ancora che potesse parlare.

“Mi scusi, siamo amici di Asakura. Improvvisamente ha fatto sapere che si trasferiva senza neanche dire il suo nuovo indirizzo e non sappiamo come contattarla. Possiamo per favore chiederle se sa dove si sia trasferita? E potremmo sapere anche quando ha iniziato a vivere qui?”

Mi aveva sbalordito come potesse usare un linguaggio così normale e educato. Il vecchio, però, sembrava essere duro d’orecchie, visto che continuava a rispondere con “Che cosa?”, “Tornare di nuovo?” e cose di questo tipo.

Nonostante ciò, Haruhi riuscì comunque a scoprire che anche il vecchio era sorpreso dell’improvvisa scomparsa di Asakura. “Non ho neanche visto i traslocatori, ma tutto l’arredamento dentro è scomparso. Ho ancora i brividi.” E che Asakura si trasferì in quell’appartamento tre anni prima.“Mi ricordo che quella bella signorina mi aveva regalato una scatola di cioccolatini quel giorno!” Inoltre, invece che a rate, l’appartamento era stato pagato una sola volta in contanti. “Immagino che siano davvero ricchi!”

Wow, avrebbe potuto fare la detective!

Il vecchio sembrava felice di poter parlare con una ragazza giovane come Haruhi.

“Ora che mi ci fai pensare, anche se ho visto spesso quella signorina, non ricordo di aver mai notato i genitori. Mi ricordo che si chiamava Ryouko. Un nome molto elegante per una ragazza. Speravo che almeno mi salutasse... che peccato. Ah, sì, anche tu sei molto carina!”

Quando il vecchio iniziò a parlare in questo modo, Haruhi ritenne che non avrebbe più potuto ricavare informazioni da lui, quindi decise di inchinarsi con educazione e disse: “Grazie mille per il suo aiuto.”

Poi mi esortò ad uscire. Non c’era alcun bisogno di farlo, ero già pronto a seguirla e ad andarmene.

“Hey, ragazzino, quella ragazza diventerà una bella donna, cerca di non fartela scappare!”

Quel vecchio stava ovviamente dicendo cose senza senso. Mi preoccupò quale reazione avrebbe potuto avere Haruhi, che aveva sentito tutto. Però continuò a camminare in silenzio e io feci lo stesso. Pochi passi fuori dall’ingresso, ci imbattemmo in Nagato, che portava la sua cartella e qualche borsa della spesa. Se lei, che era spesso nella stanza del club a leggere libri fino alla chiusura della scuola, si trovava lì, voleva dire che se n’era andata subito dopo di me.

“Ah, per caso vivi qua? Che coincidenza!”

Nagato annuì con il suo viso pallido. Non può certo essere una coincidenza.

“Hai sentito qualcosa su Asakura?”

Scosse il capo.

“Capisco. Se scopri qualcosa, ricordati di dirmelo.”

Fece cenno di sì.

Notai alcuni barattoli di cibo e qualche verdura nelle borse.

Allora può mangiare anche lei!

“Che ti è successo agli occhiali?”

Nagato non rispose, al contrario mi guardò silenziosamente. Caddi un po' nel panico ad essere fissato da lei in quel modo, mentre Haruhi, che non si aspettava assolutamente una risposta, strinse le spalle semplicemente e tirò dritto senza voltarsi. Alzai il mio braccio e la salutai.

Quando camminammo vicino, Nagato mi sussurrò: “Fai attenzione.”

Attenzione a che cosa, questa volta?

Stavo per girarmi a chiederglielo, ma era già entrata nel palazzo.


Seguii Haruhi, che camminava senza scopo lungo le rotaie, restando a due o tre passi dietro di lei. Ci stavamo allontanando dalla strada per tornare a casa, quindi le chiesi dove stava andando.

“Da nessuna parte in particolare.” rispose. La guardai da dietro e le chiesi: “Posso andare a casa, ora?”

Allora Haruhi si fermò e sembrò quasi che stesse per cadere in avanti. Poi mi guardò con una faccia pallida come quella di Nagato.

“Hai mai avuto la sensazione di essere solo una piccola lumaca su questo pianeta?”

Continuò: “Io sì, e non lo dimenticherò mai.”

Si fermò sulle rotaie, anzi, proprio tra le rotaie e cominciò il suo discorso.

“Quando ero ancora alle elementari, andai con la mia famiglia a vedere una partita di baseball. Non mi interessava veramente, ma, quando arrivai, rimasi completamente sconvolta, perché, ovunque guardassi, era pieno di gente in ogni direzione. Le persone dall’altra parte dello stadio erano piccole come chicchi di riso in continuo movimento. Pensai che tutta la nazione si fosse riunita lì dentro. Allora chiesi a mio padre quanta gente c’era in quello stadio. Mi rispose che siccome era pieno, quel giorno, ce n’erano forse cinquantamila.

Dopo la partita, la strada era completamente invasa dalle persone. Vedendo tutto ciò, ero stupita. C’era così tanta gente, ma non era che una piccola frazione di tutto il Giappone. Avevo letto durante una lezione di geografia che il nostro stato ha circa cento milioni di abitanti. Allora andai a casa e feci qualche conto con la calcolatrice e scoprii che cinquanta milioni sono solo un duemillesimo della popolazione. Questo mi sconvolse ancora di più. Io ero solo una piccolissima parte delle persone nello stadio, ma quelle persone erano una minuscola frazione della popolazione totale. Prima di allora, pensavo di essere speciale. Ero felice con la mia famiglia e pensavo che nella mia classe ci fossero le persone più interessanti del mondo. Ma da quel momento in poi, capii che le cose non stavano così. Tutte le esperienze che avevo avuto a scuola, che io ritenevo essere più felici del pianeta, in realtà succedono in ogni scuola. Per il Giappone intero, questo non è nulla di speciale. Quando scoprii queste cose, l’intero mondo perse tutto il suo colore. Mi lavavo i denti e andavo a dormire, poi mi svegliavo e facevo colazione. Queste cose si vedono da tutte le parti.

Trovai che era davvero noioso sapere che le mie azioni sono parte della vita comune di tutte le persone. Pensai che siccome esistono tantissime persone al mondo, doveva esserci qualcuno che viveva una vita straordinaria ed eccitante. Perché quella persona non potevo essere io?

Prima di finire le elementari, ragionai su tutto questo. Perciò, quando entrai alle medie, decisi di cambiare. Volevo che il mondo lo sapesse, non sono una ragazza che si siede e aspetta soltanto. Credo di essermi davvero impegnata, ma tutto è sempre come al solito. E ora sono al liceo, e ancora continuo a sperare che qualcosa cambi.”

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Haruhi disse tutto questo senza nessuna pausa, come se avesse preso parte in una discussione ad una conferenza. Dopo aver finito, fece una espressione come se rimpiangesse di aver detto tutte quelle cose, poi guardò con angoscia verso il cielo. Un treno passò velocemente affianco a noi. Grazie al rumore, avevo tempo di pensare se continuare a fare qualche domanda, oppure se cercare qualche commento filosofico per soddisfarla.

Guardai il treno allontanarsi, lasciando dietro i suoni dell’effetto Doppler.

Risposi solamente: “Davvero?”

Mi dispiaceva aver pensato solo ad una risposta così semplice.

Si abbassò con le mani i capelli, che si erano spettinati per lo spostamento d’aria causato dal treno, poi disse: “Andiamo.”

Dopodiché si incamminò nella strada da cui eravamo arrivati. Anche se avrei potuto arrivare a casa più in fretta se la avessi seguita, era come se la sua schiena mi stesse silenziosamente dicendo “Non seguirmi!” Così rimasi dov’ero a guardarla camminare, finché non scomparve dalla mia vista.

E io, che cosa diavolo ho fatto per tutto questo tempo?


Quando arrivai a casa, trovai Koizumi ad aspettarmi dalla porta.

“Ciao.”

Il suo sorriso sembrava un pò falso, come se cercasse di accogliere un vecchio amico. Mi salutò con passione, con ancora la divisa e la cartella, probabilmente era appena arrivato da scuola.

“Voglio mantenere la promessa che ti ho fatto l’altro giorno. E’ per questo che ti stavo aspettando, ma no avrei mai pensato che saresti arrivato così presto!” Koizumi continuò col suo perenne sorriso: “Posso disturbarti per un pò di tempo? Vorrei portarti a vedere un posto.”

“Qualcosa a che fare con Suzumiya?”

“E’ qualcosa che la riguarda.”

Aprii la porta di casa e appoggiai la mia cartella in ingresso. Poi, dopo aver detto a mia sorella, che era spuntata lì in giro, che quella sera sarei arrivato un pò tardi, tornai da lui.

Pochi minuti dopo, eravamo in viaggio su una macchina.


Koizumi fece fermare un taxi davanti a casa mia, poi ci spostammo lungo la strada principale verso Est. Disse all’autista di dirigersi verso una città fuori dalla prefettura. Sarebbe stato più economico andarci in treno, ma, visto che pagava lui, non mi interessava poi più di tanto.

“A proposito, qual’è la promessa che vorresti mantenere?”

“Non avevi detto che volevi vedere la prova dei miei poteri? Ora ce n’è la possibilità ed è per questo che ti ho chiesto di venire.”

“C’è bisogno di andare così lontano?”

“Sì. Posso usare i miei poteri solo in posti con condizioni particolari. Ed è proprio dove ci stiamo dirigendo.”

“Credi ancora che Haruhi sia Dio?”

Koizumi, seduto affianco a me nel sedile posteriore, mi guardò.

“Hai mai sentito parlare del principio antropico?”

“Mai sentito nominare.”

Sospirò e poi sorrise di nuovo.

“In sostanza, se qualcosa è vero per noi esseri umani, lo è solo perchè noi esistiamo.” Non capisco.

“L’universo esiste semplicemente perchè ci siamo noi ad osservarlo. In altre parole, le forme di vita intelligenti conosciute come esseri umani conobbero l’esistenza dell’universo studiando come era fatto attraverso le leggi della fisica. Se non ci fossimo evoluti fino a questo livello, allora sarebbe stato impossibile studiarlo e quindi non lo avremmo mai scoperto. Ciò significa che il fatto che l’universo esista o meno, per un essere umano che non si è completamente evoluto, non è molto importante. E’ a causa della nostra piena evoluzione che l’esistenza dell’universo è completamente accettata. Questo è il metodo di pensare dal ‘punto di vista’ umano.”

“Che stupido modo di ragionare! Cioè, l’universo esiste comunque, non importa se siamo presenti oppure no!” “Hai ragione. E’ per questo che il principio antropico non è del tutto scientifico, è solo un modo filosofico di ragionare. Nonostante ciò, si può trovare qualcosa di interessante a partire da questa teoria.”

Il taxi si fermò ad un semaforo rosso. L’autista continuava a guardare davanti, non si girò mai, neanche una volta.

“Perché l’universo si trova in uno stato adatto alla nostra presenza? Un cambiamento anche minimo alle costanti gravitazionali significherebbe un universo completamente differente da quello in cui ci troviamo ora. Altre leggi, come la costante di Planck o la massa atomica, sembrano fatte apposta per la nostra vita. Non lo trovi incredibile?” Sentii un brivido lungo la schiena. Era colpa dei discorsi di Koizumi, che sembravano uno di quegli opuscoli distribuiti dalle nuove religioni i cui principi si basano su teorie scientifiche.

“Rilassati! Non credo nell’esistenza di un Dio Onnipotente, o di un Creatore Supremo che ci abbia donato l’esistenza. E molti dei miei compagni la pensano allo stesso modo. Però c’è una cosa che ci preoccupa.”

Che cosa?

“Le nostre azioni. Sono forse stupide, come un clown che cammina con le mani sul bordo di una scogliera?”

L’espressione che feci in quel momento doveva essere davvero strana, altrimenti Koizumi non avrebbe riso così tanto da farlo assomigliare al verso della gallina. “Stavo scherzando!”

“Non riesco davvero capire di cosa tu stia parlando!”

In realtà volevo dirgli: “Non ho tempo di fare stupidi scherzi con te. Potresti lasciarmi andare? Autista, le dispiacerebbe fare inversione?Se fosse possibile, a me farebbe piacere.”

“Sto solo usando il principio antropico come paragone. Non siamo ancora arrivati al discorso Suzumiya.”

E’ veramente assurdo! Perchè tu, Nagato ed Asahina siete così affascinati da Haruhi?

“Ritengo che sia una persona molto carismatica. Ma tralasciando questo fatto, ti ricordi quando ti avevo detto che questo mondo probabilmente è stato creato da lei?”

Non mi piaceva che lo avesse detto, ma me lo ricordavo.

“Lei ha la capacità di realizzare i sogni.”

Potresti evitare di dire certe cose con un tono tanto deciso? “Non posso non pensarlo, perché, ora come ora, il mondo è governato dai desideri di Suzumiya.”

Com’è possibile?

“Suzumiya ha sempre pensato che gli alieni esistessero, per questo motivo è apparsa Nagato Yuki. Allo stesso modo, voleva incontrare i viaggiatori del tempo, così è comparsa anche Asahina Mikuru. E io mi trovo al suo fianco per lo stesso motivo.”

“E come lo sai?”

“E’ successo tre anni fa...” Ancora con ‘sta storia dei tre anni! Non ne posso più di sentirla!

“Un giorno, ho improvvisamente capito di possedere un potere speciale e, per qualche motivo, sapevo perfettamente come utilizzarlo. Nello stesso momento, seppi che altri, come me, avevano risvegliato quei poteri e che tutto ciò era stato possibile grazie a Suzumiya Haruhi. Non sono in grado di entrare nei dettagli, tutto quello che so dirti è che sapevo queste cose, ma non potevo spiegarmele.”

“D’accordo, anche se posso accettare il fatto che tu possegga questi poteri, non riesco comunque a credere che Haruhi sia come la descrivi.”

“Nemmeno io riesco a crederci. Una semplice ragazza col potere di cambiare il mondo, anzi, immagino sia più giusto dire l’abilità di creare mondi, vero? La cosa più terribile è che questa ragazza ora ritiene che questo mondo sia noioso.”

“Perché terribile?”

“Non lo avevo già detto? Se lei è capace di creare mondi a piacimento, allora naturalmente potrebbe far scomparire questo senza lasciare alcuna traccia e poi ricostruirlo nel modo che preferisce. Quindi, in senso più letterale, sarebbe la fine del mondo. Non possiamo determinare se questa teoria sia corretta o meno; chi lo sa, magari questo mondo che noi riteniamo unico è già stato ricreato molte volte.”

Avevo già usato così tante volte la parola incredibile, che mi avrebbe fatto davvero comodo un dizionario dei sinonimi. “Se è così, allora perché non dici direttamente ad Haruhi chi sei? Facciamole sapere che gli esper esistono, penso che sarebbe davvero felice. Forse allora non avrebbe più voglia di distruggerlo.”

“Però in quel caso si porrebbe un problema ancora maggiore. Se Suzumiya credesse che l’esistenza degli esper sia una cosa normale, allora il mondo intero diverrebbe così. Tutte le leggi della fisica verrebbero distorte: la Costante Molecolare, la Seconda Legge della Termodinamica e tutto il resto dell’universo entrerebbero nel caos più totale.” “C’è qualcosa che non capisco.” continuai. “Hai detto che il desiderio di Haruhi di incontrare alieni, viaggiatori del tempo ed esper ha fatto sì che tu, Nagato ed Asahina siate apparsi di fronte a lei.”

“Sì.”

“Se fosse vero, allora perché non lo ha ancora scoperto? Al contrario io e te sappiamo tutto, non lo trovi un pò strano?”

“Lo trovi incongruente? In realtà non è così, la vera incongruenza si trova nel cuore di Suzumiya.”

Non potresti parlare in modo che io riesca a capire!?

“In altre parole, lei spera nell’esistenza di alieni, viaggiatori del tempo ed esper. Però il suo buon senso le dice che queste cose non esistono e questo crea una dissonanza cognitiva. Anche se può essere eccentrica nelle azioni e nelle parole, il suo modo di pensare non è differente dalle persone normali. Il suo burrascoso entusiasmo si stava lentamente calmando negli ultimi mesi, poi improvvisamente ha subito un cambiamento simile a un tornado.”

“E perché?”

“E’ tutto a causa tua.” Koizumi alzò le labbra. “Se le non avessi messo in testa delle strane idee, in questo momento la staremmo ancora osservando da dietro le scene.”

“Che cosa ho fatto!?”

“Sei stato tu ad incoraggiarla a creare quello strano club. Tutto per colpa di una conversazione che ha avuto con te, le è venuto in mente di formare un gruppo in cui riunire tutti i personaggi misteriosi. Perciò devi prenderti piena responsabilità per questo. E’ a causa tua se i tre gruppi che più si interessano a Suzumiya Haruhi sono ora riuniti assieme.”

“...mi accusi ingiustamente!” cercai di difendermi in maniera poco convincente.

Koizumi semplicemente sorrise, poi continuò: “Ma non è l’unica ragione.” Smise di parlare dopo aver detto quella frase. Mentre stavo per dire qualcosa, l’autista ci riferì improvvisamente: “Siamo arrivati.”

La macchina si fermò e la porta si aprì. Io e Koizumi uscimmo nella strada affollata. L’autista ripartì senza farsi pagare, ma non rimasi per nulla stupito.

Se le persone dei dintorni avessero voluto andare a fare shopping, questo era il posto giusto. Era una tipica metropoli locale, con nodi ferroviari e ogni tipo di negozi e architetture complesse. Il tramonto bagnava di un intenso colore una movimentata strada piena di pedoni. Quando la luce di un semaforo ad un incrocio diventò verde, la strada venne immediatamente occupata da un mare di persone. Dopo che scendemmo dal marciapiede, ci separammo per un attimo a causa di quest’ondata.

“Che cosa volevi mostrarmi, portandomi qui?

Camminando lentamente sulle strisce pedonali, Koizumi guardò avanti e disse: “Hai ancora la possibilità di cambiare idea.”

“Ormai sono qua, quindi vieni al punto.”

Si avvicinò a me e mi prese per mano.

Hey, che cosa pensi di fare!? Che schifo!

“Scusami, potresti chiudere gli occhi per un attimo? Non ci vorrà molto.”

Mi scansai per evitare di scontrarmi con un pendolare. La luce verde iniziò a lampeggiare.

D’accordo!

Chiusi con condiscendenza gli occhi. Potevo ancora sentire i passi sulla strada, il rumore dei motori, il brusio senza fine delle persone che parlavano e ogni genere di suono.

Seguendo la guida di Koizumi, feci un passo avanti, due passi, tre passi, poi mi fermai.

“Ora puoi aprirli.”

Lentamente lo feci.

L’intero mondo era caduto in un’ombra grigia.


Era davvero scuro. Non potevo evitare di guardare verso il cielo. L’intenso sole arancione non poteva essere visto da nessuna parte e il cielo era ricoperto da tenebrose nuvole grigie. Ma erano davvero nuvole? L’impeccabile orizzonte si estendeva infinitamente in ogni direzione. L’unica cosa che impediva che questo mondo venisse inghiottito dalle tenebre era una saltuaria luce, al posto del sole splendente, che traspariva nel cielo grigio, producendo un debole bagliore.

Non c’era nessuno. A parte Koizumi ed io, fermi al centro dell’incrocio, la folla in movimento che c’era prima era ora scomparsa senza lasciare alcuna traccia. Nella vasta oscurità, solo la luce del semaforo lampeggiò, cambiando in rossa, mentre le altre diventarono verdi. Ma non c’era nessun veicolo per strada. Era così tranquillo che si sarebbe potuto pensare che anche la terra avesse smesso di ruotare.

“Ora ci troviamo in una breccia situata dentro una frattura interdimensionale. Questa è uno Spazio Chiuso, un posto completamente separato dal mondo in cui viviamo.”

La voce di Koizumi era particolarmente chiara in quel silenzio.

“Il centro di questa intersezione si trova nel ‘Muro’ dello Spazio Chiuso. Guarda, proprio come quello.”

Il suo braccio teso si bloccò a mezz’aria, come bloccato da qualcosa. Cercai di fare lo stesso e mossi le mani in quella direzione; sembrava come toccare delle verdure fredde appena lavate. Spinsi la superficie di un muro invisibile ed elastico, ma non riuscivo ad allungarmi oltre dieci centimetri.

“Questo Spazio Chiuso ha un raggio di cinque chilometri. Normalmente è impossibile entrare usando normali mezzi fisici. Uno dei miei poteri è l’abilità di penetrare in questi spazi.”

Come una foresta di canne di bambù, dalle costruzioni attorno non proveniva nessuna luce. I negozi nel quartiere commerciale erano tutti scuri, solo i lampioni emettevano un lieve barlume.

“Dove si trova questo posto?”

No la domanda giusta dovrebbe essere: “Che dimensione è questa?”

“Ti spiegherò mentre ci spostiamo.” disse tranquillamente Koizumi. “Non sono troppo sicuro sui dettagli, ma questa è una dimensione situata non troppo lontano dalla nostra. Mettiamola in questo modo, proprio in questo punto è apparsa una frattura interdimensionale e noi siamo entrati attraverso una breccia. In questo momento, il mondo esterno sta continuando con la sua vita di tutti i giorni. E’ praticamente impossibile per un normale essere umano inciampare per caso in questo mondo.” Attraversammo la strada. Koizumi camminò in una direzione che aveva già prestabilito.

“Immaginati una dimensione simile a una ciotola rovesciata, a forma di uovo, e che questo posto sia il suo interno.”

Entrammo in un palazzo con molti piani di appartamenti, ma non si vedeva nemmeno una persona, nè un briciolo di polvere. “Gli Spazi Chiusi si verificano randomicamente. A volte appaiono ogni due giorni, altre volte passano molti mesi tra uno e l’altro. Ma una cosa è certa...”

Salimmo le scale anche se era completamente buio. Se non lo avessi seguito da vicino, avrei sicuramente inciampato.

“Quando Suzumiya si trova in una condizione mentale di instabilità, appare questo spazio.”

Arrivammo sul tetto del palazzo. “Quando ne compare uno, sono in grado di percepirlo; e lo stesso sanno fare i miei compagni. Come lo sappiamo? Francamente, non lo conosciamo nemmeno noi. In ogni caso, semplicemente sentiamo quando e dove si verificherà uno di questi spazi e come penetrarci. Non so descrivere a parole questa sensazione.”

Mi aggrappai alla ringhiera di protezione e guardai verso il cielo. Non si riusciva a sentire alcuna brezza.

“Mi hai portato quassù per vedere questo? Non c’è nessuno!”

“No, il vero evento avverrà tra poco. Sta quasi per cominciare.”

Smettila di scherzare! Ma Koizumi finse di non notare la mia espressione infelice.

“Le mie abilità sono semplicemente quelle di rilevare gli Spazi Chiusi e penetrarli. In realtà, posso anche determinare lo stato mentale di Suzumiya. Questi mondi sono come vesciche causate dai tremori del suo instabile stato emozionale ed io sono la medicina necessaria a curarle.” “Le tue metafore sono davvero difficili da capire.”


“Me lo dicono spesso. Ma, a parte questo, sei davvero straordinario! Non sembri per nulla agitato dopo aver visto tutto ciò.”

In quel momento, mi passarono per la mente le immagini di Asakura che svaniva senza lasciare alcuna traccia e della versione cresciuta di Asahina. Avevo già avuto troppe esperienze di quel tipo.

Improvvisamente Koizumi voltò la testa e guardò lontano.

“Sembra che sia cominciata. Girati e guarda dietro di te.”

Lo vidi. In lontananza, in piedi, tra le alte costruzioni, c’era un luminoso gigante blu.


Era più alto di un palazzo di trenta piani per tutta l’altezza della testa. La sua magra figura di tonalità blu scura sembrava contenere qualche tipo di materiale che gli permetteva di brillare dall’interno. Siccome era troppo buio, non riuscivo a delineare il suo profilo e, a parte gli occhi e la bocca, che erano più scuri, la sua faccia non sembrava avere altre caratteristiche.

Che diavolo è quello?

Il gigante alzò lentamente il suo braccio e poi lo fece cadere come un ascia. La costruzione di fronte a lui venne tagliata a metà, poi, come al rallentatore, il cemento, i fili elettrici e le macerie produssero un assordante rumore, mentre cadevano al suolo.

“Noi riteniamo che questa sia la manifestazione della frustrazione di Suzumiya. Ogni volta che i suoi conflitti interni raggiungono un certo limite, questi giganti appaiono e distruggono ogni cosa intorno a loro per abbassare lo stress. Ma non possiamo permettere che arrivino nella nostra realtà, altrimenti causerebbero enorme devastazione. E’ per questo che esiste questo Spazio Chiuso, in modo che la distruzione resti qua dentro. Ha senso come cosa?”

Ogni volta che il luminoso gigante blu ondeggiava il braccio, i palazzi venivano tagliati in due e collassavano. Poi avanzava camminando sulle macerie. Sorprendentemente, riuscivo a sentire il rumore delle costruzioni che crollavano, ma non quello dei suoi passi.

“Secondo le leggi della fisica, sarebbe impossibile per un gigante come quello restare in piedi, a causa della sua massa. Però è in grado di muoversi liberamente in una condizione di assenza di peso. Anche se distruggere un edificio implicherebbe normalmente dei cambiamenti nella struttura molecolare, queste regole non sembra che vengano applicate su di esso. Nemmeno un esercito sarebbe in grado di fermarlo.”

“Allora gli lasciamo semplicemente fare quello che vuole?”

“No, ed è per questo che esisto. Per favore, guarda laggiù.”

Koizumi indicò il gigante. Guardai in quella direzione e notai alcuni puntini illuminati di rosso, che prima non c’erano, volare attorno ad esso. Il corpo del gigante sembrava fatto di gas visto che i punti rossi gli passavano tranquillamente in mezzo. Però sembrava ignorare il loro attacco e alzò nuovamente il braccio per distruggere un altro centro commerciale. Non importa quanto i punti rossi lo attaccassero, non sembrava assolutamente fermarsi. Delle scie rosse simili a laser continuavano a penetrargli il corpo, ma, siccome ero troppo lontano, non riuscivo a capire quanti danni gli facessero realmente. Una cosa era certa: quei raggi non creavano alcun buco sul suo corpo. “D’accordo, penso che ora dovrei raggiungerli.”

Koizumi si illuminò di rosso e, molto presto, fu ricoperto da una sfera colorata. Di fronte a me non c’era più un essere umano, ma una larga palla luminosa.

La situazione sta diventando ridicola.

Come facendo un segnale, iniziò ad alzarsi. Poi volò verso il gigante ad una velocità incredibile. Siccome le sfere rosse non avevano mai smesso di muoversi, non riuscivo a capire quante ce ne fossero in totale, ma non sembravano essere più di una decina, incluso Koizumi. Volavano coraggiosamente attraverso il suo corpo, ma tutto quello che riuscivano a fare era passargli in mezzo. Quel mostro praticamente non era stato colpito, sempre se lo era stato. Mentre stavo pensando ciò, una delle sfere si avvicinò al suo polso e ci fece in cerchio attorno. Un istante dopo, la sua immensa mano si separò dal braccio. Cadde verso il terreno, producendo una luce a mosaico. Poi cominciò a diventare trasparente ed infine si disintegrò, come la neve che si scioglie al sole. Immaginai che il fumo blu che usciva dal polso ferito del gigante fosse il suo sangue. La scena di fronte a me era davvero qualcosa da storia fantasy. I punti rossi sembravano aver cambiato strategia d’attacco verso di lui. Gli si avvicinarono come uno sciame di mosche che circondano un cane. I raggi rossi tagliarono la sua faccia, facendo cadere la testa. Poi fu il turno delle spalle, seguite dal torso, lasciandosi dietro una strana forma. Le parti che cadevano iniziarono ad emettere quella caratteristica luce a mosaico, per poi disintegrarsi e svanire.

Siccome il gigante si trovava in un largo spiazzo senza troppi ostacoli attorno, riuscii a seguire l’intero processo dall’inizio alla fine. Quando il torso cadde, anche il resto del corpo iniziò a disgregarsi, dissolvendosi finalmente in gocce più piccole della polvere e diffondendosi sulle macerie.

Dopo essersi assicurati che il lavoro fosse stato compiuto, i punti rossi volarono via in ogni direzione. Molti di loro scomparvero immediatamente; solo uno si diresse verso di me, per poi atterrare sul tetto del palazzo. La sfera rossa lentamente perse la sua luce e finalmente Koizumi si trovò di fronte a me, spostandosi boriosamente i capelli con il suo solito sorriso.

“Spiacente di averti fatto aspettare.” Sembrava molto calmo e per nulla stanco.

“Finalmente, vorrei farti vedere qualcosa di molto interessante.”

Koizumi indicò verso il cielo. Alzai la testa un pò sospettosamente e, nei tenebrosi cieli grigi, lo vidi!

Proprio sopra dove il gigante era apparso inizialmente, c’era una crepa, come quelle che fanno i pulcini quando cercano di uscire dalle uova. Iniziò ad espandersi rapidamente come una ragnatela.

“In seguito alla distruzione delle creature blu, anche lo Spazio Chiuso viene distrutto. E’ come uno spettacolo di magia!”

Appena Koizumi finì la sua spiegazione, le larghe crepe ora ricoprivano il mondo intero, era come se fosse stato circondato da una rete metallica. I suoi margini cominciarono a restringersi fino a diventare semplici linee curve.

E poi, crack!

In realtà non avevo sentito alcun suono. Era solo il mio cervello che cercava di immaginare il rumore di un bicchiere che si rompe. Una luce penetrò in un buco nel cielo, poi si diffuse a forma di sfera in ogni direzione. Sentii come una doccia di luce. No, non sono le parole esatte. Era più come aprire il tetto mobile dello stadio Tokyo Dome, tutto in pochi secondi. La differenza era che questo tetto copriva tutti gli edifici sotto di lui.

Un forte rumore di movimento iniziò ad arrivare violentemente ai miei timpani e mi coprii istintivamente le orecchie. Ma il motivo era perchè ero stato in un mondo di silenzio per un abbastanza tempo e non ero riuscito ad adattarmi velocemente al cambiamento. Quando ascoltai di nuovo con attenzione, era il solito rumore di sottofondo delle strade.

Il mondo era tornato al suo stato originario.

Non c’erano case collassate, nessun cielo grigio e neanche sfere rosse luminose che volavano per aria. La strada era piena di macchine e persone. Potevo vedere una familiare luce arancione negli spazi tra i palazzi. Il mondo sembrava grato di ricevere questo tepore e calava lunghe ombre dietro di sé.

La brezza soffiava dolcemente.


“Ora capisci?” mi chiese Koizumi mentre salivamo sul taxi, che sembrò fermarsi quasi per magia di fronte a noi, appena uscimmo dal palazzo. Quando guardai, mi accorsi che era lo stesso autista di prima. “Non capisco.” risposi sinceramente.

“Sapevo che lo avresti detto.”rise Koizumi. “Quelle creature blu, noi le chiamiamo Avatar, ma, come ti ho già detto, dipendono moltissimo dalle condizioni mentali di Suzumiya. Anche noi siamo così, naturalmente. Quando appare uno Spazio Chiuso, quando gli Avatar iniziano a muoversi, siamo in grado di usare i nostri poteri. Possiamo usarli solo là dentro, ora come ora, sono una persona normale.”

Fissai silenziosamente la schiena dell’autista.

“Io non so perchè solo noi abbiamo questi poteri, ma credo che non abbia nulla a che fare con le nostre identità. E’ come aver vinto la lotteria. Anche se le possibilità sono molto basse, c’è qualcuno che deve vincere. Io semplicemente sono stato colpito dalla lancia del caso. Come sono stato sfortunato!” Koizumi sorrise non spontaneamente. Rimasi zitto perchè non sapevo cosa avrei dovuto dire.

“Non possiamo permettere che gli Avatar si muovano liberamente. Perché? Perché più fanno danni, più larga diventa la sfera dello Spazio Chiuso. Quella che hai visto era una delle più piccole. Se le trascurassimo, continuerebbero a crescere finché non ricoprirebbero l’intera nazione, poi il mondo intero e, alla fine, quel grigio mondo alternativo sostituirà completamente il nostro.”

Aprii finalmente bocca.

“Come fai a sapere così tante cose?”

“Te l’ho detto, le so e basta, non posso spiegartelo. Tutti quelli associati con l’Organizzazione sono lo stesso. Un giorno improvvisamente scoprirono di sapere tutto su Suzumiya e su come può influenzare il mondo. Inoltre realizzarono che, siccome da quel momento avevano poteri sovrannaturali, non potevano semplicemente ignorare gli Spazi Chiusi. Quando una persona normale scopre questo genere di cose, normalmente vorrebbero sapere se può essere di qualche aiuto. Se non avessimo fatto nulla, il mondo che conosciamo sarebbe stato distrutto. E quello sarebbe stato un problema.” Dopo aver mormorato queste ultime parole, Koizumi si zittì.

Nel tempo rimasto prima che io arrivassi a casa, guardammo silenziosamente il paesaggio fuori dai finestrini.

La macchina si fermò e, mentre stavo uscendo, parlò di nuovo. “Per favore, fai attenzione alle azioni di Suzumiya. Il suo stato mentale che supponevamo stabile sta mostrando segni di rapido cambiamento. Era da un pò di tempo che non succedeva qualcosa come oggi.”

Anche se la avessi osservata, sarebbe diventata così in ogni caso, non è vero? “Ad essere sincero non lo so neanche io. Ma penso che sia una buona idea lasciare tutto in mano tua, visto che alcuni dei miei compagni tendono a pensare in un modo davvero troppo complesso.”

Prima che potessi rispondere, Koizumi rimise la testa dentro la macchina e chiuse la portiera. Guardando vidi il leggendario taxi fantasma allontanarsi, mi sentii improvvisamente molto stupido, perciò rientrai a casa.




Capitolo 7[edit]

Un umano artificiale che sostiene di essere stata creata dagli alieni, una ragazza che viene dal futuro e un giovane guerriero esper; mi hanno tutti mostrato le prove delle loro identità per guadagnare la mia fiducia. Girano attorno ad Haruhi ciascuno per le proprie ragioni. Dopo tutto, non è una situazione tanto malvagia! Anzi, no, è male. Perchè ancora c’è una cosa che non riesco a capire.

Perché proprio io?

Koizumi ha affermato che la ragione per cui si sono riuniti intorno a lei era perchè lo aveva desiderato.E io allora?

Perché mi trovo coinvolto in tutto questo? Sono solo un normale essere umano. Normale al cento per cento. Non ho avvuto improvvise rivelazioni su una mia qualche misteriosa vita passata o su qualche potere inspiegabile. Solo uno studente del liceo splendidamente normale!

Chi diavolo ha scritto la trama di questa storia?

Qualcuno mi ha drogato e mi ha fatto avere delle allucinazioni? O sono stato fulminato da un’onda elettrica tossica? Chi diamine mi ha trascinato in tutto questo?

Sei stata tu, Haruhi?


Mah, scherzo.


Io non so davvero nulla.

Perchè mi preoccupo così tanto? Pare che Haruhi sia il fulcro di tutte le risposte. Dovrebbe essere lei quella preoccupata. Perchè devo essere frustrato io al posto suo? Non ha senso! … ho deciso! Se le cose stanno come mia hanno detto Nagato, Koizumi e Asahina, allora devono rivelare tutto ad Haruhi! Qualunque cosa succeda al mondo, sarà loro responsabilità; io non c’entro nulla!

Trascinatela voi nella vostra giostra e lasciatemi fuori!


Siccome mancavano solo pochi giorni all’estate, stavo camminando su per la salita tutto sudato, asciugandomi il sudore con la giacca, mentre allargavo la mia cravatta e aprivo il terzo bottone della camicia. Se era già così caldo al mattino, di pomeriggio sarebbe diventato infernale. Mentre stringevo i denti per arrivare alla scuola in cima alla collina, qualcuno mi diede una pacca sulle spalle. Gridai: “Non toccarmi! Già è caldo così!”, poi mi voltai e la sua faccia entrò nel mio campo visivo.

“Ciao!”

Taniguchi, che si mise a camminare al mio fianco, era anche lui madido di sudore. “Che fastidio, mi ero fatto questa pettinatura con tanta cura e ora s'è rovinata per colpa del sudore.” Anche così, aveva comunque un aspetto allegro.

“Dimmi, Taniguchi”, dissi per cambiare discorso, quando iniziò a parlarmi senza motivo di come stava il suo cane. “Io sono un normale studente di liceo, vero?”

“Cosa?”

Scoppiò a ridere, come se avesse sentito una battuta molto divertente.

“Forse dovresti definire che cosa sia ‘normale’. Altrimenti questa conversazione che senso ha?”

“Davvero?”

Rimpiansi di avergli fatto quella domanda.

“Sto scherzando! Tu, normale? Non penso che un normale liceale farebbe cose del genere con una ragazza in un’aula vuota!”

Ovviamente, Taniguchi non avrebbe mai potuto dimenticare una cosa del genere.

“Sono anche io un ragazzo, perciò conosco i nostri limiti. Il tuo segreto con me è al sicuro, capisci cosa intendo?”

Non capivo per nulla.

“Da quando avete una relazione del genere? A Nagato Yuki come voto le ho dato una A-!”

Allora era una A- nella sua scala.

Cercai di spiegargli: “Eh, è perchè…”

Pensai che la sua testa in quel momento fosse piena di desideri irreali e fantasie, quindi decisi di raccontargli una scusa, e cioè:

La povera Nagato era una vittima di Haruhi, che aveva occupato l’aula del club di letteratura senza lasciare possibilità di controbattere. Era molto preoccupata di non riuscire a portare avanti le attività del suo club, così era venuta da me a chiedere aiuto. Mi aveva chiesto se c’era qualche modo di far lasciar perdere ad Haruhi e farla andare da qualche altra parte. Mi aveva colpito la sua sincerità, così avevo deciso di aiutarla e stavamo discutendo in un posto dove Haruhi non ci avrebbe scoperto. Dopo che se n’era andata da scuola ci eravamo messi a parlare in classe, ma Nagato era svenuta a causa della sua anemia. Avevo cercato di afferrarla prima che cadesse a terra, ma in quel momento era entrato lui. "Non c’è davvero nient’altro!"

“Sì, sì, certo!”

E detto questo mi tirò un calcio.

Diavolo! C'ho messo un sacco di tempo a inventarmi questa storia perfetta! Non posso credere che non ci abbia creduto!

“Facciamo finta che io creda a quelle sciocchezze. Pure così, non penso che tu sia normale. Saresti comunque riuscito a fare in modo che Nagato Yuki l'asociale venisse da te per cercare aiuto, e anche questo sarebbe strano forte!”

“Scusa, ma è davvero così famosa Nagato?”

“Inoltre sei un subordinato di Suzumiya. Se tu sei un normale liceale, allora io sono una pulce.”

Allora gli chiesi: “Taniguchi, tu hai dei superpoteri?”

“Che cosa?”

Lo sguardo stupido che aveva già sul volto aumentò. Sembrava un nampa, del tipo a cui le ragazzine devono stare attente.

“Capisco, allora neanche tu sei immune alle tossine di Suzumiya… Senti, anche se non passiamo molto tempo assieme, tu sei una brava persona. Quindi, per favore, cerca di non starmi troppo vicino. Non voglio venire infettato pure io dal suo virus.” disse.

Gli tirai un finto pugno, facendolo ridere incontrollabilmente.

Ha, se questo ragazzo è un esper, allora io da oggi sono il Segretario Generale delle Nazioni Unite.


Quando raggiunsi le scale che portavano all’ingresso della scuola, fui abbastanza grato a Taniguchi per la discussione che avevamo appena avuto, perché almeno mi aveva fatto dimenticare il calore.

Con questo caldo, persino Haruhi riusciva solo a stare stesa esausta sul suo banco, guardando con sofferenza le colline in lontananza.

“Kyon, ho caldo!”

Ma va'? Anche io.

“Sventolami col tuo libro.”

“Invece di farlo a qualcun altro, preferisco farlo per me. Non ho mica le forze per aiutarti, la mattina presto.”

Haruhi rimase pigramente sdraiata sul banco, senza la sua tipica aura pomposa ed eloquente.

“Come pensi che dovrebbe travestirsi Mikuru la prossima volta?”

Dopo la coniglietta e la cameriera, dovrebbe… aspetta, le farà mettere altri costumi!?

“Orecchie da gatto? O infermiera? Forse da regina?”

Nella mia mente comparvero improvvisamente immagini di Asahina: di lei che arrossiva furiosamente con la sua figura che si contorceva, mentre veniva obbligata a indossare ogni sorta di costume.

Mi vengono le vertigini. Ah, è davvero troppo carina.

Sembrò che Haruhi avesse capito a cosa stavo pensando e si accigliò. Poi spostò leggermente i capelli dietro le orecchie.

“Sembri un idiota.” decise Haruhi.

Ehi, non sei forse stata tu a tirare fuori l’argomento?

Ma forse aveva ragione. Non c’era motivo di discutere con lei.

Sventolandosi il colletto con un libro, se ne venne fuori con un: “Sono così annoiata!”

La bocca di Haruhi era perfettamente uguale a quella di un heno-ji. Sembrava proprio un personaggio da fumetto.


Anche sotto le intense radiazioni dei raggi solari, riuscimmo a sopravvivere alla infernale lezione di Educazione Fisica del pomeriggio. Dopo che finimmo, tutti maledicevano: “Dannato Okabe! Ci ha fatto correre una maratona per due ore intere!”, mentre ci toglievamo le divise da ginnastica fradicie nell'aula della sezione 6, prima di tornare nella 5.

La maggior parte delle ragazze si era già cambiata, ma, siccome l’ultima lezione era l’ora libera, alcune di loro che erano iscritte a club sportivi rimasero ancora in tuta per le loro attività del doposcuola. Ma quello che mi domandavo era perchè Haruhi, che non era iscritta a nessuno di quei club, fosse vestita anche lei in quel modo.

“E’ troppo caldo!”

Ah, certo, è questa la sua ragione.

“Che significa? Dovrò comunque cambiarmi quando arrivo nella stanza del club. Inoltre sono di turno per le pulizie questa settimana; con questa mi muovo meglio.”

Haruhi appoggiò il mento sulla mano e guardò verso le nuvole da pioggia che si stavano radunando fuori.

“Non è una cattiva idea.”

'La divisa da ginnastica come prossimo cosplay non è una cattiva idea!' Come? Cosplay non è la parola giusta? Non so che cosa abbia in mente, ma vi giuro che in questo momento si sta sforzando lei, al massimo, a fare cosplay da studentella liceale.

“A che diavolo stai pensando?”

Quel suo indovinare precisa i miei pensieri mi fece venire il dubbio che lei sapesse leggerla, la mente.

“Prima che io arrivi nella stanza del club, ti proibisco di fare cose strane a Mikuru.”

Che vuol dire, che se ci sono allora può?

Mi tenni per me quel pensiero e alzai le mani, come un criminale sotto la mira della pistola dello sceriffo in un film western.


Come al solito, bussai e aspettai la risposta, prima di entrare. Come una bambola seduta su una sedia, una bella cameriera mi accolse col più luminoso dei sorrisi, come un girasole che saluta il nostro astro.

Ah, quanto calore!

Nagato era seduta affianco al tavolo a leggere il libro, come una camelia che sboccia in primavera.

Argh, che paragoni sto facendo?

“Faccio un pò di tè.”

Si mise la fascia per la testa, si avvicinò al vecchio tavolo e inserì con attenzione le foglie nella teiera.

Mi sedetti al posto del comandante, osservando felicemente Asahina che si dava da fare, quando pensai improvvisamente a qualcosa.

Accesi velocemente il computer e aspettai che si avviasse l’hard disk. Quando apparve la schermata, aprii un file e scrissi la password ‘MIKURU’. Come previsto, la velocità del processore di questo nuovo modello del gruppo di studio dei computer era incredibile. In un istante, si caricarono immagini di Asahina in costume da cameriera. Assicurandomi prima che fosse occupata a preparare il thè, ne ingrandii una di parecchie volte.

Quella foto era di quella volta che Haruhi la aveva obbligata a fare pose sexy. Si poteva vedere la sua scollatura seducente e lì, sul suo attraente seno sinistro, c’era un piccolo segno nero. Lo evidenziai e lo allargai ancora di più; l’immagine era un pò incoerente, ma, senza alcun dubbio, c’era una voglia a forma di stella.

“Allora è questa.”

“Hai trovato qualcosa?”

Prima che Asahina appoggiasse la tazzina sul banco, chiusi immediatamente tutte le immagini. Sono un tipo attento quando si tratta di queste cose. Naturalmente, quando sarebbe arrivata vicino a me, non avrebbe trovato nulla di compromettente sullo schermo.

“Huh, cos’è questo? Cosa c’è in questa cartella ‘MIKURU’?”

Ops! Non sono stato attento abbastanza!

“Perchè c’è il mio nome? Cosa c’è dentro? Fammi vedere, dai! Fammi vedere!”

“Er, cosa c’è dentro… huh? Chi lo sa? Non penso che ci sia nulla. Sì, non c’è nulla dentro.”

“Bugiardo!”

Asahina allungò allegramente il braccio e si appoggiò sopra di me cercando di prendere il mouse dalla mia mano destra.

Manco a pensarci!

Lo strinsi con forza, rifiutando di lasciarlo. Allora mi avvolse nel suo soffice corpo, cercando di infilarsi tra le mie spalle. Sentivo il suo dolce profumo vicino al mio viso.

“Asahina, potresti lasciarmi andare…”

“Dai, solo una sbirciata!”

Mise la sua mano sinistra sulla mia spalla, mentre cercava di raggiungere il mouse con la destra. Era completamente sopra di me. Sentii che la situazione stava andando di male in peggio. Le sue amabili risate scorrevano dolcemente nelle mie orecchie. Incapace di resistere a questa tentazione, le mie mani mollarono la presa e in quel momento…

“Che state facendo voi due?”

Venimmo fermati da una voce gelida, temperatura precisa meno duecentosettantatre gradi Celsius.

Era Haruhi, in divisa da ginnastica e con la cartella in mano, ed aveva un’espressione spaventosa, come se avesse appena assistito a suo padre che assaliva una ragazza innocente.

Un istante dopo, la sconvolta Asahina iniziò a muoversi. Si spostò goffamente dalla mia schiena, si ritirò lentamente e poi si sedette su una sedia, come un robot ASIMO a cui si erano scaricate le pile. La sua pallida faccia era vicina alle lacrime.

Haruhi fece un “humph”, poi camminò verso il banco guardandomi male.

“Così sei interessato ai costumi da cameriera?”

“Che cosa stai cercando di dire?”

“Dobbiamo cambiarci.”

E vestiti! Io resterò a sorseggiare tranquillamente il thè che mi ha preparato Asahina.

“Non ti ho detto che dobbiamo cambiarci?”

E allora?

E ALLORA ESCI!

In pratica mi buttò fuori a calci e caddi nel corridoio, con la porta che mi si chiudeva rumorosamente alle spalle.

“Perchè diavolo l’hai fatto!?”

Non avevo avuto neanche il tempo di appoggiare la tazza. Mi asciugai con le dita il tè che mi ero rovesciato addosso e poi mi appoggiai alla porta.

Che strano, c’è qualcosa che non torna.

“Ah, ecco!”

Normalmente Haruhi si cambierebbe senza problemi in classe, ma ora mi ha fatto uscire dalla stanza.

Sembra che abbia cominciato a cambiare. Forse ha raggiunto l’età in cui si imbarazza a fare certe cose? Siccome noi ragazzi scappiamo dalla classe quando suona la campanella per le ore di ginnastica, nessuno si sarebbe mai accorto se fosse cambiata. Ah, già. La persona che ci ha imposto questa abitudine, Asakura, non è più tra noi.

Mi sedetti per un pò fuori dalla porta. Lo stropiccio di vestiti era finito, ma non avevo ancora sentito nessuno chiamarmi. Quindi mi sedetti ed aspettai per ben dieci minuti.

“Entra pure…”

La debole voce di Asahina passò per la porta. Quando l'impeccabile cameriera mi aprì, dietro le sue spalle vidi Haruhi, seduta tenebrosamente sul banco con le bianche gambe incrociate. Portava un paio di lunghe orecchie sulla testa, mentre indossava quel nostalgico costume da coniglietta. Forse era meglio non farle notare che non aveva i polsini e la cravatta. Non aveva neppure le calze.

“Braccia e schiema mi stanno fresce, ma in realtà è un pò troppo stretto.”

Dopo aver detto ciò, prese la sua tazza e bevve il suo tè con gusto, mentre Nagato continuava a leggere il suo libro.

Circondato da una cameriera e da una coniglietta, non sapevo come reagire.

Le avessi mandate in giro a caccia di clienti, avremmo fatto bei soldi.

Mentre stavo pensando queste cose…

“Whoa, che succede?”

Koizumi lasciò uscire uno strano rumore, mentre salutava tutti con un sorriso.

“C’è una festa in costume oggi? Mi spiace non averne nessuno.”

E smettila con le stupidate! Non vorrai rendere le cose ancora più complicate?

“Mikuru, siediti qua.”

Asahina eseguì il comando obbedientemente, sembrando terrificata dalla spaventosa Haruhi, che indicò la sedia di fronte a sé. Mi domandavo che cosa avesse intenzione di fare, ma poi scoprii che le stava facendo una coda coi suoi bruni capelli ricciuti.

A prima vista, sembrava come una sorella maggiore che metteva a posto la pettinatura della sorellina. Ma siccome Asahina era pietrificata e il volto di Haruhi era inespressivo, la scena, invece di essere allegra come avrebbe dovuto, metteva molto a disagio.

Apparentemente Haruhi stava solo cercando di fare la coda alla cameriera Asahina e nient’altro.

Guardai verso Koizumi, che stava sorridendo per tutto il tempo, mentre guardava questa scena, e alla fine dissi: “Ti va di giocare ad Othello?”

“Certo, non ci gioco da tantissimo!”

Mentre i bianchi e i neri si combattevano per il controllo della scacchiera –non avrei mai pensato che Koizumi, mister Trasformazione in Palla Luminosa, fosse così scarso ai giochi da tavolo–, Haruhi fece una coda ai capelli di Asahina, la lasciò andare, poi ne fece due, infine li legò dietro a ciambella… Ogni volta che Haruhi la sfiorava, non poteva fare a meno di tremare, mentre Nagato continuava a prestare attenzione al suo libro.

Io che razza di gruppo fosse questo non lo so proprio.


E così, quel giorno conducemmo pacificamente le nostre attività della Brigata SOS. Non successe nulla che c’entrasse con alieni di dimensioni differenti, viaggi nel tempo dal futuro, giganti blu o sfere rosse luminose. Nessuno voleva fare qualcosa di speciale, né sapevamo che cosa avremmo dovuto fare. Semplicemente lasciammo trascorrere il tempo, passando la nostra giornata pigri pigri. Sembrava tutto normale.

Anche se ero sempre stato insoddisfatto da una vita così normale, mi dicevo sempre “Perchè mi preoccupo così tanto? Hai ancora molto tempo!” e continuavo a vivere in quel modo, un giorno dopo l’altro.

Nonostante tutto, ero abbastanza felice. Andavo senza motivo in quella stanza e guardavo Asahina lavorare senza sosta come una vera cameriera, Nagato seduta come una statua di Buddha, Koizumi col suo luminoso sorriso e Haruhi coi suoi improvvisi sbalzi d’umore. Tutte quelle cose emanavano un’aura di completa normalità ed erano divenute parte della mia vita scolastica sorprendentemente soddisfacente. Anche se avevo vissuto le esperienze irreali di una compagna che cercava di uccidermi oppure vedere mostri feroci che apparivano in un mondo completamente grigio, non ero sicuro che non fossero frammenti della mia immaginazione, il risultato di ipnotismo o anche qualche allucinazione.

Ero ancora abbastanza infastidito dal fatto che Haruhi mi avesse trascinato nel suo club, ma, da una prospettiva più profonda, era solo grazie a lei se potevo frequntare pacificamente queste persone così interessanti. Lasciando perdere la domanda “Perchè proprio io?”, forse un giorno ci sarebbero stati altri normali esseri umani come me che volevano iscriversi.

Sì, era da un pò di tempo che stavo pensando a questo problema.

Ci avrebbe pensato chiunque, vero?

Ma c’era ancora qualcuno che non lo aveva fatto.

Ovviamente, quel qualcuno era Suzumiya Haruhi.


Quella notte, dopo aver cenato, essermi fatto un bagno ed aver finito di ripassare la lezione d’inglese per il giorno dopo, guardai che ora fosse e mi accorsi che era il momento di andare a letto. Mi sdraiai e aprii lo spesso libro rilegato che Nagato mi aveva messo tra le mani. Pensai che una veloce lettura non mi avrebbe fatto male, così sfogliai casualmente le prime facciate. La storia era sorprendentemente interessante, così continuai, pagina dopo pagina. Bisogna davvero leggerne uno per capire quanto sia bello leggere i libri. Non è proprio male, alla fin fine!

Però era impossibile finire un libro del genere in una notte, così lo chiusi dopo un lungo monologo di uno dei protagonisti. Il sonno mi vinse e, dopo aver messo il segnalibro con la scritta di Nagato in mezzo alle pagine, spensi le luci e strisciai sotto le coperte. Dopo pochi minuti ero nel mondo dei sogni.

Sapete perchè gli esseri umani sognano? Il sonno è diviso in due fasi, la fase REM ("Rapid Eye Movement") e NREM ("Non Rapid Eye Movement"), che si alternano in cicli periodici. La NREM si verifica nelle prime ore dopo che una persona si addormenta, dove il cervello normalmente si trova in uno stato simile alla stasi. La fase in cui il corpo è inconscio, mentre il cervello è piuttosto attivo, è conosciuta come REM ed è durante questa che avvengono i sogni. La mattina, le fasi REM aumentano di frequenza e questo significa che quasi tutti sognano fino al momento di svegliarsi. Io faccio sogni tutte le notti, ma, siccome di solito sono di fretta per andare a scuola, spesso li dimentico. Anche se a volte improvvisamente ne ricordo qualcuno che avevo completamente rimosso anni prima. È davvero straordinario come funzionino i ricordi umani.

D’accordo, basta chiacchere. A dir la verità, non è che mi interessi.

È solo che sentii qualcuno che mi schiaffeggiava la faccia.

Va via! Sono stanco! Non disturbare i miei sogni!

“… Kyon”

La sveglia non aveva ancora nemmeno suonato. E, anche se lo avesse fatto, la avrei spenta e sarebbe passato ancora del tempo prima che mia madre mandasse mia sorella a tirarmi fuori dal letto.

“Svegliati immediatamente.”

No! Voglio dormire ancora! Non ho tempo per strani sogni.

“Ho detto svegliati! Non mi senti?”

Le mani intorno al mio collo mi stavano scuotendo senza sosta. Alla fine aprii gli occhi, sentendo la nuca che sbatteva sul pavimento duro.

Pavimento duro?

Mi alzai in piedi, confuso. Haruhi mi stava guardando dall’alto e si scansò indietro per evitare di scontrare le nostre teste.

“Ti sei finalmente svegliato?”

Inginocchiata davanti a me, c’era Haruhi nella sua divisa scolastica. Il suo chiaro viso mostrava un’espressione carica di ansietà.

“Sai dove ci troviamo?”

Certo che lo so. Siamo alla North High, la nostra scuola, e adesso ci troviamo dalle scale davanti alle scarpiere all’ingresso.

Non c’erano luci accese e la scuola di notte sembrava completamente grigia…

No, c’è qualcosa di strano.

Non c’era cielo sopra di noi. Solo un continuo orizzonte grigio. Un cielo monotono. Non c’erano né la luna, né le stelle, neppure una sola nuvola. Solo un cielo grigio come le pareti di cemento. Il mondo era ricoperto da silenzio e tenebre.

Era uno Spazio Chiuso.

Mi alzai lentamente. Mi supii di indossare non il mio pigiama, ma la uniforme scolastica.

“Quando mi sono svegliata, mi sono ritrovata qui, e tu eri al mio fianco. Che succede? Perchè siamo a scuola?” chiese Haruhi con una anormale debole voce.

Non le risposi subito, invece allungai le braccia per non battere contro qualcosa. Dal dolore che sentivo sul retro della mia mano e anche per come sentivo la divisa sul mio corpo, non sembrava un sogno. Mi strappai due capelli e mi accorsi che faceva male davvero.

“Haruhi, siamo da soli qui?”

“Sì, dovrei essere sotto le coperte a dormire. Perchè siamo apparsi qua? E il cielo sembra strano…”

“Hai visto Koizumi?”

“No… perchè me lo chiedi?”

“No, nulla, era solo una domanda.”

Se questo Spazio Chiuso si fosse creato da un tremito nella faglia dimensionale o da fattori esterni, dovrebbe esserci anche un gigante luminoso e Koizumi.

“In ogni caso, andiamocene via ora! Forse troveremo qualcuno.”

“Come mai non sembri per nulla preoccpato?”

Certo che sono preoccupato, soprattutto per il fatto che anche tu sei qua. Non dovrebbe essere solo un campo giochi per i giganti che fai tu? Oppure sto avendo solo un sogno troppo realistico? Solo con Haruhi in un mondo vuoto… Se Sigmund Freud fosse qui, altro che analisi!

Rimasi ad una certa distanza da lei, mentre camminavamo verso l’entrata. Improvvisamente ci trovammo bloccati da un muro invisibile. Mi ricordavo ancora la sensazione di elasticità. Poteva venire deformato per un pò, ma dopo poco, un altro muro più duro impediva ogni tentativo di penetrarlo più in profondità.

“… che cos’è?”

Mentre lo chiedeva con gli occhi spalancati, Haurhi alzò le braccia e cercò di spingere quella parete. Camminai intorno alla pista per la corsa seguendo il muro.

A quanto pare siamo in trappola a scuola.

“Pare proprio non si possa uscire.”

Non riuscivo a sentire la brezza. Era come se l’aria avesse smesso di muoversi.

“Riproviamo all’entrata!”

“Ah, sì! Ci sarà un modo per contattare qualcuno? Non ho il cellulare.”

Se quello fosse stato uno degli Spazi Chiusi che mi aveva descritto Koizumi, allora trovare un telefono sarebbe stato inutile. Nonosante ciò, decidemmo comunque di andare a dare un’occhiata dentro la scuola. Avrebbe dovuto essercene uno in sala professori.

La scuola sembrava spaventosa al buio, con tutte le luci spente. Passammo tra le scarpiere e ci addentrammo nella costruzione. Mentre avanzavamo, accendemmo le luci del primo piano e le lampade sul soffitto si illuminarono immediatamente. Anche se erano fredde ed artificiali, erano comunque abbastanza per farci tirare un sospiro di sollievo. Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nelle classi di quel piano, ci dirigemmo in sala professori. Naturalmente la stanza era chiusa, quindi presi un estintore, spaccai la finestra e entrammo da lì. “… non sembra funzionare.”

Haruhi si mise il telefono all’oreccchio, ma non sentì nulla. Cercò di digitare alcuni numeri, senza successo.

Lasciammo la sala, accendendo tutte le luci, e salimmo al piano superiore, fino a che Haruhi non propose di tornare nella nostra classe. Siccome la 1-5 era situata all’ultimo piano, forse saremmo riusciti a scoprire qualcosa guardando dall’alto.

Haruhi continuava a restare aggrappata alla mia giacca, mentre camminavamo lungo il corridoio.

Non contare su di me, ragazza, non sono io quello con i poteri soprannaturali. Se sei così spaventata, allora, chessò, appenditi al braccio! Sembrerebbe più normale almeno!

“Idiota!”

Mi guardò male, ma le sue dita non mollarono mai la mia giacca.

Non c’erano differenze nell’aula, era proprio come la avevamo lasciata dopo la scuola.

“…Kyon, guarda…” Haruhi si azzittì dopo essersi avvicinata alle finestre. Camminai vicino a lei e osservai la situazione.

Tutto intorno c’era un mondo completamente grigio. Guardando dal quarto piano della scuola in cima alla collina, riuscivo a vedere anche l’orizzonte oltre la spiaggia. Il panorama era completamente scuro, senza una singola luce accesa. Era come la fine del mondo.

“Cos’e’ questo posto…”

Non era l’intera popolazione che era scomparsa, piuttosto eravamo noi ad essere scomparsi. Sembava che fossimo finiti per caso in uno Spazio Chiuso.

“Questo è strano”, mormorò Haruhi stringendosi nelle spalle.


Siccome non sapevamo dove altro andare, tornammo alla stanza del club, dove avevamo passato l’ultimo pomeriggio. Avendo già preso le chiavi dalla sala professori, riuscimmo ad aprire la porta ed entrare. Entrambi prendemmo un sospiro di sollievo, tornando in quella aula ben illuminata che ci era familiare.

Accendemmo la radio, ma non riuscimmo a sentire neppure una frequenza disturbata. La stanza era così silenziosa, che si riusciva a sentire solo i suoni che facevo io mentre preparavo il tè. Non mi ero preoccupato di cambiare le foglie, così lo feci con alcune già usate e senza gusto. Haruhi si posizionò al mio fianco, guardando curiosa il mondo grigio fuori dalla finestra.

“Vuoi un pò di tè?”

“No.”

Presi la mia tazzina, tirai fuori una sedia e mi sedetti. Sorseggiai.

Sigh. Quello che prepara Asahina è molto più buono!

“Che sta succedendo qua!? Non capisco! Cos’è questo posto? Perchè mi trovo qui?” Haruhi stava davanti alla finestra, guardando fuori. Aveva una aspetto fragile.

“E poi, perchè tra tutte le persone, mi trovo proprio con te?”

“Come diavolo faccio a saperlo!?”

Alla mia risposta, Haruhi si spostò i capelli e aggrottò il viso.

“Vado fuori a dare un’occhiata”, disse, e si avviò verso la porta.

Proprio quando stavo per alzarmi pure io…

“Resta lì, torno subito.”

Uscì dalla stanza subito dopo averlo detto. E’ proprio tipico di lei comportarsi così!

Mentre sentivo i passi pieni d’energia di Haruhi allontanarsi e sorseggiando il mio thè senza sapore, apparve quella cosa.

Era una piccola sfera rossa luminosa. Inizialmente era delle dimensioni di una pallina da ping-pong, poi si allargò lentamente, brillando come una lucciola prima di acquistare infine una forma umana.

“Koizumi, sei tu?”

Davanti a me c’era un essere umano luminoso, ma non riuscivo a distinguere chiaramente il suo aspetto, nemmeno occhi, naso e bocca.

“Ciao.” Una voce rilassata dall’oggetto rosso.

“Sei arrivato tardi! Pensavo saresti arrivato nella tua forma umana…”

“Le cose stanno divantando un pochino complicate, così ci vorrà un pò di tempo per spiegartele. Onestamente, questo è un evento anormale!” La luce rossa traballò un pò. “Se questo fosse un normale Spazio Chiuso, sarei potuto penetrare facilmente, ma non questa volta. Devo mostrarmi in questa forma incompleta e ho avuto bisogno di aiuto dai miei compagni prima di riuscire finalmente a penetrare. Non posso neanche rimanere a lungo. I nostri poteri si stanno riducendo, mentre ti parlo.”

“Ma cosa sta succedendo? Ci siamo solo io ed Haruhi qui?”

“Sì.” rispose Koizumi.

“Questo significa che ciò che temevamo alla fine sta succedendo. Suzumiya si è stufata del tutto della nostra realtà e ha deciso di crearne una nuova.”

“…”

“I nostri superiori sono nel panico totale. Chi lo sa che cosa succederà al mondo quando il suo Dio scomparirà? Anche se c’è la possibilità che il mondo sopravviva se Suzumiya decidesse di avere pietà, è anche ipotizzabile che svanisca all’istante.”

“Stai cercando di dire cosa…?”

“Per metterla in due parole”, la luce rossa ora scintillava come una fiamma, “voi due siete scomparsi dal nostro mondo. Questo non è uno Spazio Chiuso, è piuttosto una nuova realtà creata da Suzumiya. Gli Spazi Chiusi che abbiamo visto fino ad oggi erano probabilmente solo delle prove prima che decidesse di ricreare davvero il mondo.”

Ma che scherzo grandioso! Anche se di riderci su non mi viene proprio. Ha, ha, ha.

“Non sto scherzando. Questo mondo è probabilmente molto vicino ai desideri di Suzumiya. Non siamo ancora sicuri di come lo voglia, ma lo scopriremo presto.”

“A parte quello, perchè io mi trovo qui?”

“Davvero non lo sai? Tu sei stato scelto da Suzumiya. Sei l’unica persona al mondo con cui voglia stare. Pensavo che lo avessi già capito.”

La luce attorno a Koizumi si affievolì come una torcia a cui si stiano scaricando le pile, con la luminosità chiaramente in diminuzione.

“Sono quasi al limite. Se continua così, non sarò mai più in grado di rivedervi. Ma d’altra parte sono un pò sollevato perchè non dovrò più andare in giro a cacciare Avatar.”

“Dovrei vivere da solo con Haruhi in questo mondo grigio?”

“Qui è come se foste Adamo ed Eva. Impegnatevi a ripopolare il pianeta e tutto sarà a posto.”

“… la prossima volta che ti vedo, ti stendo.”

“Dai, scherzo! Per adesso questo Spazio Chiuso è solo temporaneo, ma presto diverrà simile al mondo che conosci. Ma allo stesso tempo sarà completamente diverso. Ora come ora, questo potrebbe essere considerato il mondo reale, mentre la realtà originale potrebbe essere uno Spazio Chiuso. E per quanto riguarda le differenze tra i due, sfortunatamente non sappiamo nulla. Se sarò abbastanza fortunato da rinascere nel nuovo mondo, dovrai insegnarmele tu.” In quel momento, il luminoso oggetto umanoide, che era Koizumi, iniziò a disintegrarsi lentamente, poi, come una stella senza più combustibile, si restrinse alla sua dimensione originaria di pallina da ping-pong.

“Non c’è modo di ritornare al mondo originale?”

“Se Suzumiya lo desiderasse, potrebbe ancora essere possibile. Ti ho conosciuto per poco tempo, è davvero un peccato, ma mi sono divertito nella Brigata SOS… Ah, sì, quasi dimenticavo. Devo riferirti dei messaggi da Asahina Mikuru e Nagato Yuki.”

Prima che scomparisse completamente riuscì a dirmi questo: “Asahina Mikuru mi ha chiesto di farti le scuse da parte sua. Ha detto: “Mi dispiace, è tutta colpa mia.”. Inoltre, Nagato Yuki ti dice: “Ricorda di accendere il computer.”

Dopodiché scomparve come una fiamma di candela spenta dal vento.

Non capisco perchè Asahina dovrebbe scusarsi. Mi ha fatto qualcosa di sbagliato?

Ma decisi di non pensarci in quel momento, invece seguii la richiesta di Nagato e accesi il computer. Dopo che l’hard disk fece un suono trillante, avrebbe dovuto comparire il marchio del sistema operativo…

Che strano, perchè non si vede nulla?

La schermata del sistema operativo che avrebbe dovuto apparire entro pochi secondi, non lo fece, lo schermo era nero come la pece, con solo un cursore bianco per scrivere che lampeggiava nell’angolo in alto a sinistra. Poi, silenziosamente, il cursore iniziò a muoversi e venne scritta una linea di fredde parole.


 YUKI.N > Riesci a leggere?


Rimasi stupito per un momento, poi avvicinai la tastiera e iniziai a scrivere.


 ‘Sì.’


 YUKI.N > Per adesso non ho ancora perso il contatto con il mondo in cui vi trovate. Ma è solo questione di tempo, visto che la disconnessione dovrebbe avvenire a breve. Se fosse vero, questa sarà la nostra ultima conversazione.


 ‘Cosa dovrei fare?’


 YUKI.N > Non lo so neppure io. La sorgente di dati anormali è completamente scomparsa qui. L’Entità Senziente di Dati Integrati è molto delusa per questo, perchè perderanno la possibilità di evolversi.


 ‘Cosa intendi con possibilità di evolversi? Come si sta evolvendo Haruhi?’


 YUKI.N > Essere altamente senzienti significa anche essere in grado di elaborare dati più velocemente e con maggior accuratezza. Le forme di vita organiche senzienti sono limitate dalla sorgente di dati eccessivamente inaccurata e mescolata, causata dai loro corpi fisici, e sono perciò incapaci di elaborare dati con velocità e precisione. Quindi dopo essersi evolute fino ad un certo stadio, le forme di vita organiche cesseranno il processo.


 ‘E’ possibile evolversi anche senza un corpo fisico?’


 YUKI.N > L’Entità Senziente di Dati Integrati è anch’essa creata da dati. Pensavano anche loro che l’abilità di elaborare dati sarebbe aumentata infinitamente fino al termine termico dell'Universo. Ma avevano torto. Come l’universo ha un termine, anche la loro evoluzione ha un limite, almeno per entità senzienti che si affidano a dati per sopravvivere.


 ‘Che c’entra Suzumiya?’


 YUKI.N > Suzumiya Haruhi possiede l’abilità di creare massive quantità di dati dal nulla. Quella è l’abilità che manca all’Entità Senziente di Dati integrati. Lei può rilasciare dati che non potrebbero mai venire elaborati da un essere umano, semplice forma di vita organica, nell’arco di tutta la sua vita. L’Entità Senziente di Dati Integrati ritiene che se questa abilità di creare dati fosse analizzata, allora sarebbero in grado di trovare indizi verso l’auto-evoluzione.

Il cursore lampeggiò qualche momento. Forse Nagato stava esitando su quali parole usare. Un secondo dopo, le parole fluirono come l’acqua.


 YUKI.N > Scommetto tutto su di te.


 ‘Scommetti su di me su cosa?’


 YUKI.N > Spero che riusciate a tornare tutti e due in questo mondo. Suzumiya Haruhi è un importante punto osservabile. Un importante tesoro che potrebbe apparire solo una volta in questo Universo. A parte ciò, spero che anche tu possa ritornare.


Il colore delle parole iniziò a sbiadirsi mentre le riserve di elettricità finivano. Il cursore continuò a scrivere le seguenti parole.

 YUKI.N > Torniamo assieme in libreria la prossima volta.


Le parole iniziarono a scurirsi, anche cercare di aumentare la luminosità dello schermo non fu di alcun aiuto. Alla fine Nagato scrisse le seguenti due parole.


 YUKI.N > bella addormentata


Brrr! Il suono dell’hard disk che si attivò mi fece saltare dalla sedia. La luce sulla CPU si accese e apparve la familiare schermata col marchio del sistema operativo. Il suono della ventola del computer era l’unico che si poteva sentire in questo mondo.“Che cosa dovrei fare? Koizumi! Nagato!”

Sospirai pesantemente e mi girai scoraggiato verso la finestra.

Una luce blu risplendeva da fuori.

Un gigante luminoso si trovava nel cortile della scuola. Siccome era così vicino, sembrava come un enorme muro blu.

Haruhi corse nella stanza.“Kyon! E’ apparso qualcosa!”

Si accorse che stava per sbattermi addosso mentre stavo davanti alla finestra, perciò si fermò velocemente e si mise accanto a me.

“Che cos’è? E’ enorme! E’ un mostro? Non sembra un’illusione.”

Sembrava molto eccitata. L'ansia depressa di poco prima era scomparsa. In quel momento, i suoi occhi brillavano di entusiasmo, senza traccia di paura.

“Pensi che sia un alieno? O potrebbe essere una superarma creata dagli antichi, che si è risvegliata dal suo sonno! E’ a causa sua se non possiamo lasciare la scuola?”

Il muro blu si mosse. Mi balenò per la mente l’immagine del gigante che distruggeva costruzioni con estrema facilità. Afferrai velocemente le mani di Haruhi e scappai dalla stanza come un fulmine.“Fermo! Aspetta, che stai facendo!?”

Appena arrivammo nel corridoio, quasi cadendo, un enorme tremore vibrò nell’aria. Velocemente la spinsi a terra e le feci scudo col mio corpo. L’edificio dei club tremò violentemente. Alle mie orecchie arrivò il boato di oggetti duri e pesanti che crollavano al suolo. Capii che il bersaglio del gigante non era la costruzione in cui ci trovavamo, ma il complesso scolastico dall’altra parte.

Agguantai Haruhi, che era così sconvolta che la bocca le si apriva e chiudeva come quella di un pesce rosso, e cominciai a correre. Straordinariamente, mi seguì obbedientemente e corse.

Le mani iniziarono a sudarmi, così le sue.

Non c'era polvere nel vecchio edificio. Con tutte le mie forze, corsi trascinando Haruhi verso le scale. Sentivamo da lontano i rumori della distruzione.

Mi precipitai giù dalle scale, sentendo la temperatura del suo corpo trasmessa dalle nostre mani. Dopo aver attraversato il cortile, ci dirigemmo oltre la discesa, attraverso la pista per la corsa. In quel momento le diedi una veloce occhiata. Avrei potuto sbagliarmi, ma sembrava abbastanza felice. Era come vedere una bambina che si svegliava la mattina di Natale e che scopriva che i regali che aveva a lungo desiderato erano di fronte a lei.

Ci allontanammo abbastanza dalla scuola, poi ci voltammo e guardammo verso l'alto, riuscendo a vedere dove si trovava l'enorme gigante. Era grande come quello che avevo visto con Koizumi nello Spazio Chiuso, alto come un palazzo.

Ondeggiò la sua mano e l'edificio scolastico collassò. Siccome la costruzione a quattro piani era già stata colpita dal precedente colpo, crollò facilmente. Le macerie caddero e si sparpagliarono in ogni direzione, seguite da un boato. Corremmo freneticamente fino al centro della pista dei duecento metri, prima di fermarci. La sagoma dell'incredibile gigante blu si stagliava davanti alla scuola scura e grigia.

Se vuoi fare fotografie, dovresti scattarle a queste cose, non al presidente del gruppo di studio dei computer mentre tocca i seni di Asahina, né tantomeno a lei travestita! Sono queste le foto che dovremmo mettere sul sito!

Mentre mi venivano questi pensieri, Haruhi mi parlò velocemente nell'orecchio.

“Pensi che ci attaccherà? Io credo che non sia cattivo, tu che dici?”

“Che ne so?”

Mentre le rispondevo, ripensavo a ciò che mi aveva detto Koizumi quando mi aveva portato nello Spazio Chiuso. Se lasciassimo questi "Avatar" continuare con la loro furia, dopo la distruzione, lo Spazio Chiuso sostituirà il mondo reale, quindi questo mondo grigio rimpiazzerà quello da cui proveniamo e allora…

Che succederà al nostro mondo?

Secondo quello che mi ha appena detto Koizumi, sembra che Haruhi stia creando un mondo completamente nuovo. La Asahina e la Nagato che conosco ci saranno? O sarà un posto surreale dove gli Avatar saranno liberi di andare in giro e gli alieni, i viaggiatori del tempo e gli esper saranno cosa comune? Se sarà davvero così, quale sarà il mio ruolo?

Argh, smettiamola, è inutile cercare di pensare di più, tanto non capisco. Non so a che cosa stia pensando Haruhi e non posseggo nessun potere telepatico per leggere la mente degli altri.

“Che cosa sta succedendo qui, esattamente? Sia questo mondo, che il gigante... è tutto stranissimo!”

Le hai create tu tutte queste cose, principessa! Dovrei essere io a fare le domande, perchè mi hai trascinato qua dentro? Che Adamo ed Eva!? Che stupidata folle! Non crederò mai ad una storia così idiota! Mai!

“Non vuoi tornare al mondo normale?” chiesi tranquillamente.

“Che cosa hai detto?”

Haruhi si girò verso di me. La sua faccia era perfettamente chiara anche nel grigio e i suoi occhi luccicanti erano circondati dall’oscurità.

“Non possiamo restare qui per sempre! Non c’è un negozio, perciò non potremo mangiare quando avremo fame. Inoltre la scuola è circondata da un muro invisibile e non si può uscire. In questo modo moriremo di fame!”

“Hmm, è tutto strano, ma non m’interessa. La situazione si risolverà in un modo o nell’altro. Per qualche motivo, mi sento molto felice.”

“Allora che mi dici della Brigata SOS? Hai creato tu quel club! Lo abbandonerai in questo modo?”

“Non mi interessa davvero più. Non vedi che stiamo vivendo un'avventura spettacolare? Che bisogno c'è di andare in giro a cercare?”

“Però io voglio ritornare.”

Il gigante fermò temporaneamente la sua devastazione. “Prima che finissimo in mezzo a tutto ciò, non avevo capito quanto mi piacesse la mia vita com’era. Là io avevo quell’idiota di Taniguchi, Kunikuda, Koizumi, Nagato e Asahina, e anche Asakura che non c'è più.”

“…di che stai parlando?”

“Voglio davvero rivedere di nuovo i miei amici. Ci sono troppe cose che non ci siamo detti.” Haruhi abbassò il capo, poi dopo un pò continuò: “Li rivedremo! Questo mondo non resterà per sempre coperto dalle tenebre. Quando arriverà il mattino, il sole sorgerà. Ne sono sicura.”

“Non è così. Questo mondo non è come pensi. Io voglio rivederli, ma nel nostro.”

“Non capisco proprio cosa tu stia dicendo.”

Haruhi aggrottò il viso, come un bambino a cui abbiano rubato il suo prezioso regalo, che mostra rabbia e tristezza.

“Non sei anche tu stanco e stufo di quella noia? Il mondo è così normale che non esiste nulla di speciale. Non vuoi anche tu vivere qualcosa di interessante?”

“Beh, la pensavo anche io così.”

Il gigante iniziò a muoversi. Demolì gli ultimi pezzi della scuola e si diresse verso il cortile. Lungo la strada, colpì con un braccio il corridoio, poi diede un forte calcio all’edificio dei club. Tutto stava venendo lentamente distrutto, compresa la nostra stanza.

Guardai oltre le spalle di Haruhi e rimasi sconvolto di vedere altri luminosi muri blu in giro. Uno, due, tre… quando arrivai a cinque decisi di smettere di contare.

Senza le sfere rosse ad ostacolarli, i giganti continuavano la loro distruzione senza interruzioni. Non capivo cosa ci trovassero di interessante, a farlo. Ogni volta che muovevano le braccia o le gambe, ogni cosa che toccavano spariva nel nulla.

Qualche momento dopo, metà del complesso scolastico era stato devastato. Non ero in grado di dire quanto fosse grande quello Spazio Chiuso e non sapevo se questa dimensione si sarebbe espansa fino a diventare un’altra realtà. In quel momento, la mia testa era piena di incertezze. Se un vecchio ubriaco seduto di fianco a me in treno mi avesse detto: “Lascia che ti dica qualcosa, ma non dirlo a nessuno! Io in verità sono un alieno!”, gli avrei creduto all’istante. Anche perchè il numero di eventi misteriosi a cui avevo partecipato si era triplicato rispetto ad un mese prima.

Cosa avrei potuto fare, eh?

Fosse stato il mese scorso, forse non sarei riuscito a trovare una soluzione. Ma in quel momento pensai di potercela fare. Soprattutto perchè avevo ricevuto dei suggerimenti su come agire.

Dopo aver preso la mia decisione, dissi: “Haruhi, in questi ultimi giorni mi sono imbattutto in situazioni davvero interessanti. Anche se potresti non crederci, ci sono molte persone interessate a te. Guarda, si potrebbe persino dire che il mondo stesso orbiti letteralmente intorno a te. Tutti credono che tu sia una persona speciale, e ti hanno sostenuto. Sai, tu non ne hai idea, ma il mondo sta davvero prendendo una piega interessante.”

Afferrai le sue spalle, accorgendomi che le stavo ancora tenendo la mano.

Haruhi mi guardò con una faccia che sembrava voler dire: “Che ti prende?”

Poi, spostò lo sguardo da me fino ai giganti, con un’espressione sicura.

Guardando il suo giovane e perfetto viso, ricordai la ‘possibilità di evoluzione’ di Nagato, la ‘distorsione temporale’ di Asahina e il comportamento di Koizumi che la considerava ‘Dio’.

Ma per me, cos'è Haruhi? Cosa penso io di lei? Che Haruhi è Haruhi. Che altro c’è da aggiungere?

Non volevo rispondere così sbrigativo, ma, d’altra parte, una risposta migliore mica l'avevo. Sapevo che saremmo arrivati a questo, eh? Se tu avessi indicato la compagna dietro di me e mi avessi chiesto: “Che cosa rappresenta per te?”, come pensi che avrei risposto? … cavolo, mi sto ripetendo.

Per me Haruhi non è solo una semplice compagna e certamente non una ‘possibilità di evoluzione’, una ‘distorsione temporale’, né tanto meno ‘Dio’.

Il gigante si girò verso la pista. Non avrebbe dovuto avere occhi, ma riuscii comunque a capire dove guardava. Iniziò a muoversi verso di noi. Un suo singolo passo doveva essere lungo almeno un paio di metri, o non avrebbe diminuito la distanza tra di noi così velocemente anche camminando così lentamente.

Ho capito! Asahina non aveva detto qualcosa? Quella profezia! E l’ultimo messaggio di Nagato. Biancaneve e la Bella Addormentata. Per favore, anche io conosco la storia della Bella Addormentata! Qual’è la somiglianza tra le due storie? In quell'emergenza, era come se mi stessero gridando la soluzione a squarciagola.

Questo è scorretto! Dannatamente scorretto! Asahina, Nagato, non accetterò mai un simile sviluppo! Mai!

La mia razionalità mi diceva. Ma gli esseri umani non sono mai stati una forma di vita che si affida solo alla ragione per sopravvivere. Forse hanno bisogno di quello che Nagato chiamava ‘Dati mescolati’. Lasciai andare la sua mano, le afferrai le spalle e la feci voltare verso di me.

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“Che c’è ora…”

“Lo sai, mi piaci davvero con la coda.”

“Cosa?”

“Non so da quando, ma da quel momento non riesco a smettere di pensarti con la coda. Penso che sia la pettinatura che ti sta meglio.”

“Che stai cercando di dire?”

I suoi neri occhi mi resistevano. Ignorai le proteste e la baciai sulle labbra. È più educato chiudere gli occhi in queste situazioni, quindi lo feci. In questo modo, non sapevo quale espressione stesse facendo. Aveva gli occhi aperti per lo stupore? O li aveva chiusi pure lei? O aveva alzato la mano per schiaffeggiarmi? Ma anche se lo avesse fatto, non mi sarebbe importato, visto che stavo scommettendo tutto. Se qualcun’altro le avesse mai fatto questo, saprebbe come mi sentivo. Le presi la mano e la strinsi con forza, non volendo lasciarla.

Riuscivo ancora a sentire il rombo in lontananza. Sembrava che il gigante stesse ancora distruggendo la scuola. Mentre stavo pensando ciò, persi improvvisamente l’equilibrio e caddi giù, poi tutto andò sottosopra. Sentii un duro colpo sulla parte sinistra del corpo. Non riuscivo a rimettermi in piedi in alcun modo. Quando cercai di sedermi e aprii gli occhi, vidi un soffitto familiare sopra la mia testa e rimasi stupito.

Ero nella mia stanza e, guardandomi attorno, capii di essere caduto dal letto. Naturalmente indossavo il mio pigiama e metà della coperta stropicciata stava per terra. Mi misi una mano dietro la schiena, aprendo la bocca come un idiota.

Passò un pò di tempo prima che riuscissi a pensare di nuovo. Ancora mezzo sognante, mi alzai lentamente, aprii la finestra e guardai fuori. Vidi alcune stelle scintillanti e i luminosi lampioni stradali. Confermai che c’erano luci che provenivano dalle altre case e anche alcune figure che si muovevano dietro di esse.

Era un sogno? Ho sognato tutto?

Ho avuto un sogno dove mi sono ritrovato in un mondo surreale con una ragazza che conosco ed è finito che la baciavo! Un sogno così facile da capire che Sigmund Freud riderebbe a crepapelle!

Urgh, avrei voluto impiccarmi immediatamente.

Forse dovrei ritenermi fortunato che questo stato abbia dichiarato fuorilegge le pistole, altrimenti ne avrei presa una automatica e la avrei puntata senza esitare alla mia testa.

Se fosse stata Asahina, avrei potuto per lo meno ricavare una specie di analisi ben dettagliata da quel sogno, ma, tra tutte le persone, ho dovuto sognare di baciare Haruhi! Che diavolo sta pensando il mio subconscio!?

Mi sedetti stancamente sul pavimento e mi afferrai la testa, chiedendomi, se era vero che fosse stato solo un sogno, come mai era sembrato così reale. La mano sudata e il tepore rimasto sulle mie labbra…

… Questo… questo significa che non è più il mondo originale? Che è un nuovo mondo creato da Haruhi? C’è qualche modo per confermarlo?

Non c’era, per quanto mi impegnassi a pensare. Anzi, preferivo non pensarci. Piuttosto che dover ammettere che il mio cervello fosse impazzito e avesse creato un simile sogno, avrei preferito credere che il mondo fosse stato distrutto. Però ero ancora scettico.

Guardai la mia sveglia. Due e mezza del mattino.

… torno a dormire.

Tirai le coperte fin sopra la mia testa, chiedendo alla mia mente completamente sveglia di concedermi un pò di sonno profondo.


Non riuscii a dormire.

Fu per la stanchezza dovetti quasi strisciare per raggiungere la cima della salita il giorno dopo. Ero davvero distrutto. Per fortuna non incontrai Taniguchi per strada, o sarei stato costretto a sentirlo parlare senza fine. Il sole continuava a rilasciare calore dalla sua infinita reazione nucleare.

Signora Luce Solare, la prego, non potrebbe prendersi qualche pausa ogni tanto? Sto per morire fritto!

Rifiutando di venire quando ne avevo bisogno, il demone del sonno girava attorno alla mia testa quando meno lo desideravo. Se fosse andata avanti così, non sapevo per quanto avrei potuto restare sveglio durante la prima ora. Quando vidi la scuola, mi fermai e guardai quello scadente edificio a quattro piani, gli studenti sudati tutti nella costruzione come uno sciame di formiche.

Trascinai i miei piedi su per le scale e poi fino alla familiare aula 1-5, fermandomi a tre passi dalla finestra. Lì, seduta dietro vicino alla finestra, vidi la testa di Haruhi. Come dovrei dirlo? Aveva il busto appoggiato sulle braccia come al solito e guardava fuori dalla finestra in modo inespressivo. Da dietro, riuscii a vedere una piccola coda cadere dai suoi capelli fin sulle spalle.

Erano ancora un pò troppo corti per farsi una vera coda, quindi mi domandai se la avesse fatta per puro caso.

“Ciao, come va?”

Poggiai la mia cartella sul banco.

“Malissimo! Ho avuto un terribile incubo questa notte.” disse in tono calmo.

Ehi, hai appena vissuto un evento incredibile!

“Per questo non sono riuscita a dormire tutta la notte. Avrei voluto darmi malata, ma poi la mia percentule di presenze si sarebbe abbassata troppo.”

“Capisco.”

Mi sedetti sulla dura sedia e studiai la sua faccia. I capelli le coprivano il viso dalle orecchie in giù, quindi non riuscivo a capire bene la sua espressione. In ogni caso, era di cattivo umore. Almeno era quello che mi diceva il suo volto.

“Sai, Haruhi…”

“Che cosa?”

Le dissi, mentre i suoi occhi stavano ancora guardando fuori: “Stai proprio bene con quella coda.”




[edit]

Lasciatemi raccontare cosa successe dopo.

Quel pomeriggio Haruhi sciolse nuovamente i capelli fino alle spalle, probabilmente si era stancata di legarli.

Suppongo di dover aspettare che le ricrescano, prima di poter cercare di convincerla a rifarsi la coda.

Camminando verso il bagno durante la pausa pranzo, incontrai Koizumi nel corridoio.

“Devo davvero ringraziarti dal profondo del cuore.” sorrise allegramente. “Questo mondo è rimasto invariato e Suzumiya è qua come al solito. Sembra che il mio lavoro dovrà continuare ancora per un pò, grazie a te, e non sto facendo del sarcasmo. D’altra parte, è anche possibile che questo mondo sia stato creato la scorsa notte! In ogni caso è stato un onore conoscere voi due.”

Mi salutò con la mano e disse: “Forse riusciremo a stare insieme ancora per un pò di tempo! Ci vediamo dopo la scuola!”

Mi recai alla stanza del club di letteratura per dare un’occhiata e trovai Nagato seduta a leggere il libro come al solito.

“Per due ore e trenta minuti, questa mattina tu e Suzumiya siete scomparsi da questo mondo.”

Aprì la bocca solo per dire quello, nient’altro che quello. Poi riabbassò la testa e continuò a leggere.

“Sto leggendo il libro che mi hai prestato. Dovrei riuscire a restituirtelo in una settimana.”

“Capisco.”

La sua testa non si mosse.

“Mi puoi dire se ci sono molti altri come te su questo pianeta?”

“Molti.”

“Questo significa che ci saranno anche alcuni che mi attaccheranno come ha fatto Asakura?”

Nagato allora alzò la testa e mi guardò.

“Io non glielo permetterò.”

Decisi di non menzionare la libreria.


Dopo scuola, nella stanza del club, incontrai Asahina, che per una volta stava indossando l’uniforme scolastica invece del costume da cameriera. Quando mi vide, mi abbracciò.

“Sono così felice, posso ancora vederti...”

Asahina pianse con il viso sul mio petto.

“Ho pensato che non saresti mai... sniff... tornato su questo... sniff... mondo...”

Forse si era improvvisamente accorta che mi stava abbracciando, perchè mi spinse via immediatamente con le braccia.

“No, non possiamo. Se Suzumiya ci vedesse, succederebbe di nuovo tutto!”

“Non capisco che stai dicendo.”


Guardando la adorabile Asahina con le lacrime agli occhi, desideravo davvero rinascere. A mio avviso, non poteva esistere uomo al mondo che non si sarebbe innamorato di quegli occhi dallo sguardo innocente.

“Perchè non hai il tuo costume da cameriera, oggi?”

“E’ a lavare.”

In quel momento, pensai ad una cosa e mi feci coraggio.

“Ah, sì, Asahina, hai una voglia a forma di stella sul tuo petto.”

Asciugandosi le lacrime dagli occhi, sembrò sconvolta come una colomba colpita da un proiettile vagante. Allora si girò lentamente e si spostò il colletto per guardare dentro la maglietta, dopodiché la sua faccia arrossì velocemente.

“C...come lo sapevi!? Non lo sapevo neanche io! Come lo hai scoperto?”

Asahina ondeggiava i pugni e mi colpiva continuamente mentre stava arrossendo sempre di più.

Me lo hai detto tu dal futuro. Mi chiedo se dovrei rivelarle la verità.

“Cosa state facendo voi due?”

Haruhi stava dalla porta con una faccia attonita ed il pugno di Asahina si fermò a mezz’aria, diventando pallida d’improvviso. Haruhi fece un sorriso crudele, come una malvagia matrigna che sa che la sua figlia adottiva ha appena mangiato una mela avvelenata e sta per morire, poi sollevò la borsa che stava portando.

“Mikuru! Sei stanca del costume da cameriera, vero? Vieni, è tempo di cambiarsi!”

Haruhi si mosse velocemente come un maestro di arti marziali e la afferrò, mentre era ancora pietrificata sul posto.

“N...noooooo!”

Mentre Haruhi le stava togliendo a forza la divisa, gridò senza fine.

“Smettila di muoverti! E’ inutile resistere. E’ il momento del costume da infermiera! Penso che ora si facciano chiamare attendenti ospedaliere o qualcosa del genere, ma fa lo stesso!”

“A...almeno chiudi la porta a chiave!”

Avrei voluto rimanere a godermi la scena, ma alla fine decisi di uscire, sbattendo la porta.

Anche se mi dispiaceva per Asahina, stavo davvero aspettando con impazienza di vedere come sarebbe stata. Ah, certo, e Nagato era ancora lì, seduta come al solito nel suo angolo, leggendo tranquillamente il libro.


Quel giorno, consegnai finalmente il documento per l’approvazione della SOS Dan al Consiglio Studentesco.A meno di usare la corruzione, non ci sarebbero state speranze che avrebbero permesso l’esistenza di un club chiamato “La Brigata di Suzumiya Haruhi per portare più eccitamento nel mondo”. E’ per questo motivo che cambiai leggermente il nome in “Associazione per assistere il Consiglio Studentesco nel cambiare il mondo” (abbreviato SOS Dan) e alterai il riassunto delle attività in “fornire ogni sorta di consultazioni ad ogni problema che la gente potrebbe trovare a scuola e partecipare attivamente nei servizi delle comunità locali”.


Inoltre, quello stesso giorno, per la seconda memorabile volta, continuò in città la “Ricerca di Eventi Misterioso” sotto il comando di Haruhi. Come la volta precedente, le attività avrebbero fatto sprecare tutto il weekend vagando in giro senza meta, però sia Asahina, sia Nagato, sia Koizumi avevano detto che non sarebbero potuti venire perchè avevano qualcosa di importante da fare, quindi alla fine mi trovai da solo ai tornelli della stazione ad aspettare Haruhi. Non so se quei tre si fossero messi d’accordo, oppure avevano realmente altri impegni, ma siccome non erano normali esseri umani, non sarebbe stato strano se avessero dovuto occuparsi di situazioni importanti in qualche luogo che non avevo mai sentito nominare.

Guardai il mio orologio. C’era ancora mezz’ora prima dell’appuntamento. Ero stato lì in piedi già per un’altra mezz’ora; in pratica ero arrivato un’ora prima. Non è che lo avessi fatto perchè ero ansioso di partecipare alla ricerca, ma solo perchè nella SOS Dan vigeva quella regola non scritta che chiunque arrivasse per ultimo, sia in ritardo, sia in orario, avrebbe dovuto pagare il conto. Inoltre quel giorno eravamo solo in due.

Alzai la mia testa e vidi una figura familiare, vestita in modo casual. Probabilmente non si aspettava che sarei arrivato così presto, perciò rimase stupita sul posto. Poi camminò stizzita verso di me. Non so se la sua irritazione fosse dovuta al fatto che c’erano molti assenti, oppure perchè ero arrivato prima di lei. Glielo avrei chiesto quando saremmo arrivati al café. Naturalmente, avrebbe pagato lei.

Prima di quello, avevo molte cose di cui volevo parlare, come per esempio dove sarebbe andata da quel momento in poi la SOS Dan, i costumi di Asahina, cercare di farla parlare per una volta con gli altri compagni o chiederle che cosa ne pensava delle psicoanalisi di Sigmund Freud.

Però, avevo bisogno di un buon argomento prima di poter cominciare una conversazione con lei.

Ah, avevo già deciso di che cosa parlarle. Certo, avevo deciso...


...di parlare prima di tutto di alieni, viaggiatori del tempo ed esper, naturalmente.