To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):NT Volume6 Capitolo 7

From Baka-Tsuki
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Capitolo 7: Qualcuno Non Ha Bisogno di essere un Protagonista — Girls_Battle_Talk.[edit]

Parte 1[edit]

All'inizio ci fu una conversazione.

Parte 2[edit]

Nella Città Accademia, un certo passaggio sopraelevato nel Settimo Distretto era conosciuto un po' come punto di riferimento. Dato che connetteva tutte e dodici le zone di confine con un grande autobus, sembrava un intero campo sportivo fatto di calcestruzzo. Inoltre, il livello più alto che poteva essere definito "secondo piano" era stato costruito in una strada enorme e composto da una strada gigante; la zona sotterranea era piena di array complicati delle vie che si raddoppiavano per creare una zona di shopping. Tutti i complessi alti e bassi vennero comunemente usati come scene di fuga per i drama polizieschi ed erano ben conosciuti ma si trattava solo un buon posto da usare come punto di ritrovo.

A causa del festival su larga scala conosciuto come Ichihanaransai, i percorsi degli autobus erano stati completamente cambiati. Così che la gente potesse dirigersi in scuole diverse in modo più efficiente, essi erano stati scambiati specialmente per dirigersi direttamente da scuola a scuola. Per quella ragione, la rotatoria che solitamente era affollata, era del tutto vuota.

Al primo piano di quel passaggio sopraelevato, Fräulein Kreutune vagava precariamente attraverso quella struttura in calcestruzzo che in qualche modo sembrava un campo sportivo, forse a causa delle piante che crescevano qua e là nel tentativo di disegnare la zona.

«...»

Un dolore pungente percorse la pelle del suo viso. Non si trattava della sofferenza dell'essere graffiato dalle unghie o pizzicati sulla guancia. Era un dolore come quello di una scossa elettrica e sembrava arrivare al di sotto della sua pelle sottilissima. Esso tormentava la coscienza di Fräulein Kreutune come se le zampe di un insetto stessero strisciando lì sotto.

Allora.

Spesso si diceva che gli squali seguissero l'odore del sangue per trovare la loro preda, ma non potevano rintracciare precisamente niente facendo affidamento solo su quello. Tutte le creature viventi avevano la bioelettricità al loro interno. Quando quella veniva sparpagliata nell'acqua dell'oceano, degli organi attenti potevano catturare quei piccoli cambiamenti della corrente elettrica per determinare il luogo dell'obiettivo.

Quegli organi erano conosciuti come Ampolle di Lorenzini.

Qualcosa di simile ad essi era cresciuto all'interno di Fräulein Kreutune. Anche il re dei mari poteva usufruirne nell'acqua di mare che aveva un'alta percentuale di conduttività, ma lei riusciva a farlo tramite l'aria.

Parlando tecnicamente, non stava seguendo la corrente elettrica.

Stava seguendo un segnale elettromagnetico.

Stava seguendo la rete di informazioni bioelettromagnetiche che usavano gli stessi impulsi cerebrali dei cloni.

Stava seguendo il Misaka Network.

Non riusciva a leggerlo. Non riusciva a scriverci. Poteva solo avvertire la quantità ingente che ci viaggiava come "pressione". E poteva raggiungere la stima generale del luogo di un individuo di una certa specie che si trovava all'interno di quella rete tramite l'aumentare ed il diminuire di quella pressione.

In altre parole, poteva rintracciare la sua preda.

Poteva rintracciare il luogo del cervello che apparteneva all'amica conosciuta come Last Order.

Era un metodo di ricerca impossibile anche per il mostro conosciuto come n. 1 della Città Accademia, capace di manipolare ogni genere di vettore.

La posizione di Fräulein Kreutune aveva già cominciato ad avvicinarsi a quel luogo.

«...Uuh... kh...»

Ovviamente si trattava di una funzione che non aveva avuto prima.

Era come se il fatto che il suo corpo non avesse sentito l'odore del sangue o gustato quello della carne l'avesse spinta a farlo, spronandola ed isolando in modo preventivo l'idea di arrendersi qualora non avesse trovato il suo obiettivo. La voleva troppo. Voleva quella quantità massiccia di informazioni. Voleva i preparativi necessari allo schiudersi. Voleva gettar via tutto ciò che era stata come un guscio vuoto e diventare una nuova forma di vita che non rispecchiava nessuna delle esistenti categorie.

Era davvero stato solo un leggero incrocio di strade.

Quel qualcuno che aveva definito amica.

E adesso stava per scappare da tutto e gettarlo via.

«Ooh...!!»

Vacillò.

Quello era il tipo di creatura che era Fräulein Kreutune. Era un essere vivente a cui era accaduto di poter ottenere quella funzione. Proprio come una pianta cresce quando ha acqua e luce e come le formiche si radunano intorno a qualcosa di dolce, quella donna era un'esistenza che cresceva in modo più complesso riguardo al consumare le informazioni.

E così...

C'era davvero qualcosa di sbagliato nel farlo?

Andava bene allontanare tutti coloro che avevano cercato di starle tra i piedi?

Se la domanda fosse stata posta a lei, il suo corpo le avrebbe sicuramente dato una risposta. Avrebbe preparato tante funzioni quante necessarie per raggiungere l'obiettivo nel modo più veloce possibile. E poi le avrebbe detto silenziosamente "Arrenditi. Questo è il tipo di creatura che sei, quindi segui le regole e concentrati solo sull'acquisire tante informazioni quante possibile. Diventa un'esistenza che non fa altro che quello."

Più era calda la cosa che teneva dentro di sé...

Più sentiva che si sarebbe concentrata a proteggerla...

Ciò che più sentiva era il desiderio di allontanare tutto ciò da lei. E la sua incapacità di frenarsi dal farlo in modo tanto violento bruciava dentro di lei.

Era dolorosamente convinta che fosse una causa persa.

Era esausta.

Si chiedeva quale fosse stata la ragione di tutto il tempo che aveva trascorso nel passato.

Non importava quali funzioni avrebbe acquisito e nemmeno ciò che poteva fare in cui gli altri non riuscivano, non riusciva a fermarsi dal fare questa semplice cosa. Cosa l'aveva resa così?

Non voleva continuare a vivere.

Voleva solo che tutto arrivasse ad una fine.

Non voleva continuare così. Avrebbe preferito fermarsi in quel punto. Non le importava se tutti i significati che c'erano riguardo tutto il tempo che aveva trascorso e tutto ciò che aveva costruito fosse distrutto in un sol colpo.

Ma non sarebbe finita.

Non poteva porre un fine.

Anche se veniva ferita. Anche se veniva bruciata. Anche se le sparavano o la schiacciavano, o la pugnalavano, o la mordevano, o la impiccavano, o la seppellivano, o la spaccavano, o la sventravano, o l'affogavano, o la gettavano in un fuso di lava, o la facevano prosciugare, o la facevano colpire da un fulmine o la bagnavano in una botte di veleno, o la forzavano tra ruote, o la davano in pasto alle bestie selvatiche.

Nessuno degli innumerevoli metodi crudeli in cui gli esseri umani avevano causato il loro alto livello di intelligenza per fare tutto ciò che potevano per porre un termine alla forma di vita conosciuta come Fräulein Kreutune. Lei lo sapeva dal profondo della sua anima.

«...Vuoi che ponga una fine a tutto ciò?»

All'improvviso, il mostro conosciuto come Fräulein Kreutune sentì qualcuno chiamarla direttamente di fronte a lei.

Alzò lentamente la testa.

Le pupille dei suoi occhi guardarono fuori dalle fessure della sua lunga frangetta, fissando quella persona.

Era una ragazzina di circa dodici anni con i capelli biondi e gli occhi blu.

La camicetta, minigonna e calze creavano un contrasto di bianco e nero come quello di un pianoforte d'alta classe. La ragione per la quale quel completo, che aveva un certo tipo d'aria classica, non sembrava fuori luogo su quella ragazzina poteva essere l'atmosfera di arroganza che la circondava.

Il suo nome era Leivinia Birdway.

Era il boss della Luce del Colore dell'Alba, l'associazione magica che aveva lo scopo e le abilità più grandiose persino nell'Europa Occidentale.

«Stavo inseguendo GREMLIN, ma va bene anche trovare te per prima.»

Era un membro della parte magica ma ignorava del tutto il tacito patto che esisteva tra magia e scienza al fine di raccogliere informazioni ed esaminare le condizioni che stavano dietro le persone carismatiche ed i grandi leader che erano alla base di ogni cultura, a prescindere che fossero da una parte o dall'altra. Era una porzione della parte nascosta della parte nascosta del mondo.

Per il solo fatto che stesse lì, la velocità delle lancette dell'orologio avrebbe potuto cambiare ed il vento soffiante avrebbe potuto dominare l'età.

In nome dell'intelligenza e della divinità tenuti dalla sua associazione magica, poteva distruggere la consocienza di base ed i presupposti.

In altre parole...

Poteva persino distruggere le condizioni assolute che impedivano a Fräulein Kreutune di avere una fine, qualsiasi cosa accadesse.

«Sembra che la parte scientifica ti descriva come una creatura che pensa usando dei pensieri consecutivi semplici al livello di un insetto e quindi sei come l'opposto di una complessa intelligenza artificiale, ma noi della parte magica abbiamo qualcosa di diverso da dire. Ovviamente il fatto che entrambe le parti ne stiano parlando a riguardo significa che nessuna delle due ha una risposta definitiva.» disse Leivinia Birdway. «Sei un'esistenza senza alcun punto d'inizio e nessun punto di fine. O forse sarebbe meglio dire che l'hai già evitato uno sconosciuto numero di volte. Il cristianesimo è una religione che non accetta la reincarnazione, quindi hanno già un chiaro punto d'inizio ed uno scopo. Ma allo stesso tempo, puoi vedere l'umanità come inizio con il primo di loro che commetteva un peccato ed è stato scacciato dal paradiso e poi ha raggiunto la felicità suprema nel "ritornare" in cielo. ...Suppongo sia qualcosa di simile ad una maratona tenuta in città. Ad un certo punto durante il lungo e difficile tragitto, ti volti e ritorni allo stadio. Lo capisci?» chiese Birdway.

La frangetta di Fräulein Kreutune ondeggiò.

Stava inclinando la testa in modo confuso.

«Forse sei un Adam Kadmon che ha lasciato il grembo della madre prima di raggiungere una chiara individualità. O forse sei un'esistenza che ha finito di imparare tutto ed ha raggiunto l'ottimizzazione mentre si trovava all'interno di esso. Adesso sei come un nastro di Möbius senza lato anteriore o posteriore, ma la conclusione è ugualmente la stessa. Ciò che ti rende così incredibilmente speciale come essere umano viene dalla tua purezza.»

«Pu... rezza?»

Questa volta Fräulein Kreutune inclinò la testa formando un'angolazione così acuta che sembrava stesse per spezzarsi il collo.

Cosa c'era di puro in lei?

C'era mai stata una creatura tanto irrazionale, misteriosa ed instabile come lei?

Ma Birdway continuò.

«Ci sono degli esempi analoghi nella fisica. Per esempio H20 vene utilizzato per la produzione dei semiconduttori. Quando l'acqua viene riscaldata in un forno a microonde, potrebbe sembrare un liquido stabile, ma bollirà fin quando il contenitore verrà agitato anche leggermente. Sei un'esistenza con lo stesso strano equilibrio.»

Era come un essere umano che era passato inosservato attraverso i punti sconosciuti delle teorie.

In quel modo, Fräulein Kreutune non era proprio caduta in livelli di difficoltà di cui si parlava normalmente.

Ciò che era non poteva essere ottenuto ad 1 o a 100; poteva essere ottenuto solo alla posizione in cui era capitato che si trovasse.

«Ma il significato di prevenire il comportamento speciale di acqua pura e di prevenire dal farla bollire all'improvviso quando è stata scaldata uniformemente, sono molto semplici. Anche se sei un essere che non può essere totalmente spiegato dalla prospettiva della parte magica, le nostre tecniche sono abbastanza affinché io abbia il solo bisogno di sconfiggerti.»

Il boss dell'associazione magica sorrise.

Era un piccolo, piccolo, piccolo sorriso.

«L'aggiunta di un mero granello di sabbia farebbe diventare l'acqua pura dell'acqua normale. Quello previene l'ebollizione improvvisa. E quel metodo è perfetto per qualcuno come me.»

Quello poteva essere il motivo per il quale le organizzazioni come la Chiesa Anglicana e la Chiesa Cattolica Romana non erano riuscite ad occuparsi di lei.

Sono partiti con l'aumentare la purezza dell'umanità e vedevano chiunque intralciasse la loro strada come cattivo e loro nemico. E questo naturalmente portò i loro metodi d'attacco ad essere tinti nelle sfumature dell'eliminazione delle impurità.

Leivinia Birdway era l'opposto.

Proveniva da un'associazione magica moderna occidentale.

Questi gruppi cercavano di creare nuovi modi per valorizzare le aggiunte che sembravano senza speranza, prendendo la conoscenza del passato e sublimandola in tecniche che portano al futuro. Vedevano il bianco puro come l'essere nient'altro che una tela. Nelle loro menti, le impurità che si mischiavano in ciò che erano possibilità da prendere in nuovi colori per creare l'arte. Rifiutavano di tornare sui propri passi mentre cercavano di creare colori più meravigliosi del semplice bianco.

Lei era una di quelle persone, quindi poteva farlo.

Poteva farlo usando tecniche con diversi valori visti come l'essere nient'altro che un segno di tentazione e corruzione.

Con un solo pizzico di sabbia...

Fräulein Kreutune poteva essere trasformata in un corpo che poteva essere ucciso.

(Se le mie supposizioni sono giuste, lui dovrebbe riuscire a farlo. Forse voleva evitare di rivelare definitivamente la sua identità persino se gli avrebbe permesso di sconfiggere uno svantaggio per il suo piano.)

«Cosa farai?» chiese Leivinia Birdway. «Ovviamente non lo farò gratis. Ho le mie ragioni personali. Dopotutto, per ottenere informazioni su quella lancia mi è stata imposta una quantità lecita di sacrifici. Ti userò come esca per fare uscire allo scoperto quel Majin. Ma una volta che sarà finita, sarai libera. Porrò un fine a tutto per te, se è ciò che desideri

La vista di Fräulein Kreutune vacillò.

Quella fu la sua reazione dall'avere le fondamenta dei suoi pensieri eclissarsi con quella possibilità straordinaria.

Ed allo stesso tempo...

Sentì come se qualcosa che stava tenendo dentro di sé venisse sprigionata. Qualcosa sembrava scorrere dalle guance alle orecchie. Una nuova funzione che le permetteva di fare facilmente a pezzi un cranio con la bocca e di divorare efficientemente il cervello che vi era all'interno, veniva mostrata davanti ai suoi occhi.

Ciononostante, non si mosse.

Si forzò a non farlo.

Fece sì che il suo avversario avesse la possibilità di attaccare.

E quel segno mostrava come si sentisse riguardo la situazione.

«Era abbondante.»

Sentì il suono di qualcosa che tagliava l'aria.

Ad un certo punto, apparve un bastone nella mano destra di Leivinia Birdway.

«Non preoccuparti. Dopo averti spazzato via le braccia e le gambe, ti metterò al fresco in una bara a meno di 195°. Anche se non posso ucciderti prima che mostri il tuo comportamento speciale, la storia ha provato che puoi essere sigillata. Ti conserverò in quel modo al fine di usarti come esca per quel Majin.»

Dopo averlo detto, il boss dell'associazione magica si zittì per un attimo.

Con il bastone pronto all'uso ed abbastanza forza riposta in esso per recidere le membra del mostro che era facilmente sfuggito persino al potere del Level 5 n. 1 della Città Accademia, Birdway alla fine sussurrò dell'altro.

Aveva una voce tranquilla.

Ma sicura.

«Va tutto bene adesso. La situazione non peggiorerà più di così.»

Quando sentì la sua voce, si riusciva a notare che il viso di Fräulein Kreutune si spostava leggermente da dietro alla sua frangetta.

Sembrava che stesse sorridendo.

Sebbene dovesse aver immaginato il suo destino ultimo... no, era perché lo stava immaginando.

Mentre Leivinia Birdway la squadrava, mise da parte le emozioni per portare a termine questo attacco finale alla perfezione.

E...

Prima che potesse...

Un certo oggetto gigante cadde tra lei e Fräulein Kreutune.

Come era stato spiegato precedentemente, il passaggio a livelli ne aveva di diversi tra la strada superiore e al di sotto dei passaggi. Se si saltava fino alla cima della strada, il fenomeno era possibile senza bisogno di volare.

E la persona che l'aveva fatto era qualcuno che una volta aveva tradito Leivinia Birdway.

Era qualcuno che finiva sempre nel bel mezzo dei conflitti mondiali che gli piacesse o no, grazie al potere speciale che risiedeva nella sua mano destra.

Era un ragazzo dai capelli a punta.

Era un piccolo eroe che avrebbe potuto diventare l'alleato di chiunque.

«Ehi, Birdway. Che ne dici di combattere e riconciliarci?»

Era Kamijou Touma.

Anche se era circondato dalla sfiga, sarebbe sempre stato dalla parte della sfortuna di chiunque altro.

Non importava quanto fosse ferito.

Non importava se fosse stato tradito, ingannato e gli avessero sparato sul fianco.

Avrebbe sempre sollevato la mano destra per proteggere qualcuno.

Parte 3[edit]

«Perché?» borbottò Misaka Mikoto mentre giocava con i capelli, recandosi verso la cima.

Poteva essere stato a causa della singolare distribuzione della popolazione dell'Ichihanaransai o poteva essere stato a causa di qualcuno che aveva preparato un certo scherzo, ma la quantità di traffico era scomparsa con in modo mostruoso.

«Perché dovrei essere d'accordo con ciò che dici? Stai seriamente chiedendo ad una ragazza di aiutarti in un combattimento? Adesso che ci penso, non riesco ad immaginare una singola ragione per la quale dovrei acconsentire.»

L'asfalto continuava ancora e ancora e come se fosse fuori controllo.

Più avanti c'era qualcuno.

Aveva delle piume bianche come decorazioni per i capelli. Indossava un vestito corto con le mutandine (evidentemente indossate in modo forzato) al di sotto, un giubbotto antiproiettile e delle protezioni che le coprivano i gomiti e le ginocchia. Sembrava la sagoma di un'armatura. E per giunta, aveva una spada stranamente grande chiamata claymore che teneva con una mano. Sembrava stesse reggendo una lastra d'acciaio usata per costruire.

Mentre camminava, la punta della spada... o meglio, l' "angolo" graffiava udibilmente la superficie dell'asfalto.

Il suo nome era Brunhild Eiktobel.

Senza nemmeno cercare di nascondere il suo intento omicida, la donna bionda con gli occhi blu pose una domanda con voce piatta.

«Siete voi il mio nemico?»

«E' difficile da dire.»

Mikoto poi sentì una voce provenire da dietro di lei.

Era schiena contro schiena con i Dio del Fulmine Thor, responsabile del combattimento diretto all'interno di GREMLIN.

Avrebbe affrontato un nemico diverso.

«Forza, Miko-chan.»

«Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo! Chi diavolo saresti, comunque?!»

«Loro hanno formato un gruppo per far nero Kamijou Touma a cui hanno già sparato sul fianco, poi hanno rapito una donna chiamata Fräulein Kreutune davanti ai suoi occhi. E le staranno sussurrando che sarebbe più felice se venisse usata per i loro scopi per poi ucciderla. Quindi cosa ne pensi, Miko-chan? Lo approvi? Ti opponi? O prenderai un percorso intelligente distogliendo lo sguardo? Da quale parte vuoi stare?»

«...»

Mikoto sospirò.

«Quindi è lo stesso schema di sempre.» disse con un tono di voce seccato.

«Adesso stai capendo.»

«Suppongo che non sia cambiato per niente nemmeno dopo essere sparito dalle Hawaii ed essersi diretto in quel posto chiamato Baggage City.»

«Ho sentito che fosse un terribile campo da battaglia, ma pare che sia riuscito a salvare delle vite. Non ho il diritto di parlare... infatti, potresti dire che sono da biasimare... ma Kamijou Touma sta cercando di finire le cose con la persona che potresti definire la causa primaria di tutto ciò. Lo supporterai? O lo intralcerai?»

«Tch.»

C'erano molte cose che avrebbe voluto dire.

Ma Mikoto si arrese e schioccò la lingua leggermente.

Lo fece perché l'aveva visto. Aveva visto lo sguardo afflitto nella faccia di un certo ragazzo dopo l'incidente alle Hawaii e aveva capito che era stato sfruttato per agire ai fini di qualcun altro. Aveva combattuto, lottato, aveva fatto sì che alcune coincidenze avessero funzionato in suo favore e alla fine era riuscito a raggiungere un posto dove poteva porre fine alla successione di incubi per i quali lui stesso aveva premuto il grilletto. Era una situazione unica nel suo genere che non sarebbe più tornata se gli fosse sfuggita di mano in quel caso.

Quindi, adesso cosa doveva fare Mikoto?

No, cosa voleva fare?

Non esitò nemmeno.

Emanò delle scintille dalla frangetta.

Si voltò lentamente per fronteggiare Brunhild Eiktobel che si stava avvicinando ancora.

«Mi devi un favore.»

«Non dovresti dirlo a Kamijou-kun?»

«E' imbarazzante, quindi lo dico qui dove non può sentirmi.»

Con un sorriso sottile, anche Thor si voltò per fronteggiare il nemico.

Si chiamava Silvia. Era una dei pochi venti Santi al mondo, nonché in una delle posizioni più alte d'élite delle cameriere reali che facevano anche da sacerdotesse e da guardie del corpo per la famiglia reale inglese. Non indossava un'uniforme da cameriera tradizionale ed elegante. Aveva addosso dei pantaloni da lavoro, un grembiule da lavoro e degli occhialini in modo da sembrare "in qualche modo" una divisa da cameriera. Le apparve in viso un sorriso che poteva essere considerato vivace.

«Che ne dici di cominciare?» chiese.

«Spiacente. Pare che ti abbia fatto aspettare.»

«Oh, non preoccupartene. Sono riuscita a vedere qualcosa di meraviglioso, quindi sono soddisfatta. ...E lo era davvero. Speravo di poter stare dalla tua parte questa volta.»

«Non è troppo tardi.»

«Sfortunatamente non posso.»

Poteva essere udito il suono di qualcosa che tagliava l'aria.

Proveniva da una lunga matassa di corda arrotolata nella mano di Silvia.

«Sono gelosa, ma sicuramente capisci che questa non è una situazione dove posso agire basandomi sui miei desideri personali.»

«Il mio nemico è senz'altro patetico.»

«Sentirlo è doloroso. La cosa triste sulle cameriere è che non possiamo combattere per onore come un re o un cavaliere.»

Il conflitto non poteva essere evitato.

Quella battaglia tra potenti avrebbe sparso distruzione nell'area circostante che fosse piaciuto a loro o no.

Ma se poteva essere contenuta in quella zona che era praticamente deserta sarebbe stato meglio che nel peggiore dei casi, dove la situazione avrebbe coinvolto contemporaneamente diverse aree della città, persino coloro che avrebbero causato il danno non avevano idea di chi sarebbe stato coinvolto e lo scopo complessivo era sconosciuto.

«Mjölnir... Controllo per la connessione all'interpretazione finale. Una volta che avremo finito, comincia a fornire.»

Non appena Thor pronunciò quelle parole, il colore dei suoi occhi cambiò.

Letteralmente.

I capelli e le punte delle dita cominciarono ad emettere una luce bianco-azzurrina. Sembrava il fuoco di Sant'Elmo che fluttuava attorno all'albero di una nave durante una tempesta in mare. Al contrario di prima, il potere di Thor era stato drasticamente accresciuto da qualcun altro a parte che da se stesso.

Silvia fischiettò.

«Capisco. Quindi solitamente lo usi così.»

«Non cercare di dire che non è giusto. Anche tu hai due fonti di potere sia come Santo che come Maid reale.»

Mentre parlò, Thor mosse leggermente la mano destra.

Dalle dita emise dei fasci di luce simili a lame di fusione ad arco.

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E si allungarono fino ad arrivare a 10 m di distanza.

Ignorando il suono esplosivo dell'aria che veniva bruciata, Thor aprì la bocca per parlare. Sul volto aveva uno sguardo di disinteresse nonostante tirasse fuori una potenza di fuoco tale da livellare un palazzo con il solo movimento delle mani come, se stesse scacciando un insetto.

E questo era solo un frammento del suo potere.

Ciò non era altro che un esperimento per vedere quanto esso potesse essersi esteso.

«Finiamola in fretta. Dubito che un combattimento contro qualcuno tanto patetico quanto te possa essere divertente.»

Parte 4[edit]

Accelerator e Kakine Teitoku.

Questi due erano in cima alla classifica dei mostri creati dalla Città Accademia e conosciuti come il n. 1 ed il n. 2. Adesso si trovavano faccia a faccia nei piani sotterranei nel livello più basso del passaggio sopraelevato.

Il loro conflitto non verteva su Fräulein Kreutune.

Non avevano delle grandi ragioni per essere lì come per proteggere la città, proteggere la pace nel mondo o sostenere o fermare il complotto di qualcuno.

Così stavano agendo basandosi su emozioni personali come l'odio?

Una donna che conosceva Accelerator era quasi stata uccisa a causa di un attacco a sorpresa sferrato da Kakine Teitoku e la violenza creata quando il n. 1 si lasciò trasportare dall'odio, aveva distrutto l'intero corpo del n. 2, portandolo in punto di morte.

Ma non era abbastanza per dare una spiegazione completa.

Cosa c'era alla radice di tutto?

Si fissavano, si guardavano e si osservavano con cura:

«Patetico.» disse Accelerator mentre si sosteneva sulla sua stampella moderna.

«E' così?» fu la sorprendente risposta sincera di Kakine Teitoku.

Era poco chiaro se il ragazzo potesse essere davvero Kakine Teitoku stesso dato che oltre metà dei suoi organi interni erano stati cambiati e persino il colore della pelle che gli ricopriva il corpo era cambiato in qualcosa di disumano.

«E' semplice. E' davvero semplice. Sono stato forzato a fare un sacco di cose mentre ero nascosto nelle profondità del sotterraneo. E' stato tutto umiliante, ma ci ho guadagnato un bel po'. E grazie a tutto ciò posso usare il mio stesso potere per raccogliere qualsiasi cosa di cui sono privo. E' qualcosa che prima non avevo. E' un'ispirazione nuova di zecca. E beh, adesso sono curioso. Sono così curioso che devo sapere.»

Parlava come se stesse bisbigliando.

Parlava come se stesse facendo un appello.

«Fino a dove mi sono spinto?»

Kakine Teitoku pose una domanda sincera con lo stesso sguardo di qualcuno che era stato privato di tutti i suoi privilegi speciali una volta ritiratosi da un'organizzazione della parte oscura, essendo tuttavia liberato da ogni tipo di legame nello stesso tempo.

«Fino a quanto può spingersi il Dark Matter in questo mondo?»

C'erano un sacco di cose che voleva provare. Ce n'erano di più che le stelle in cielo. Ma il solo problema di cui doveva prendersi cura per prima cosa, surclassava il resto.

Il che significava... Kakine Teitoku aveva superato Accelerator?

Senza risolvere quella questione non poteva cominciare niente e tutto sarebbe finito una volta che sarebbe stato risolto.

Ma...

Era esattamente il motivo per il quale il n. 1 aveva solo una parola da dire.

Patetico.

«Se avessi davvero preparato ogni cosa in cui pecchi, non saresti ancora bloccato in quella questione.»

Cosa si guadagnava portando al limite il potere di un esper della Città Accademia?

Cosa si guadagnava dallo sconfiggere qualcuno e reclamare il trono per sé?

Quei poteri non erano niente meno che un mezzo... niente più che uno strumento.

Era riuscito a sopravvivere all'impatto dell'attacco fuori controllo di Accelerator, aveva cercato con tutte le sue forze di riguadagnare la libertà dopo essere rimasto nascosto nei sotterranei, ed in sostanza aveva guadagnato una nuova abilità che non aveva nemmeno Accelerator, che gli aveva permesso di rigenerare il suo corpo e di produrre i suoi stessi organi.

Era arrivato così lontano, eppure il mostro conosciuto come Kakine Teitoku non aveva trovato nessuno che sperava di proteggere.

E se...

E se avesse trovato appena una persona da proteggere?

Anche se era patetico e sgradevole, se avesse visto un mondo più ampio e l'avesse ottenuto?

Il mostro n. 2 della Città Accademia potrebbe essere riuscito a prendere la sua violenza irrefrenabile e sinistra per farla diventare niente più che un potere.

«Ne ho abbastanza.» disse Accelerator con tono di disappunto. «Puoi aver lavorato ad una strategia, fatto i tuoi preparativi, aspettato il momento opportuno ed aver tenuto in conto qualsiasi coincidenza ossessionante... ma è inutile. Per il modo in cui sei adesso non vale nemmeno la pena di provare contro di me. Sei solo pesantemente patetico.»

«Non dirlo.» affermò Kakine Teitoku con un piccolo, piccolo sorriso sulle sue labbra. «Quelle condizioni di cui stavi parlando non fanno cenno all'ambientazione. Questa può essere molto importante. Ho fatto in modo di aspettarti qui. Sì, esatto. Fammelo dire di nuovo: l'ambientazione può essere molto importante.»

«Cosa?»

«Questo posto non ti ricorda niente? O addirittura non ricordi più? Suppongo si trattasse solo di uno tra tanti. Per quanto fossi uscito fuori di senno ai tempi, non è tanto sorprendente il fatto che non avresti ricordato ogni piccolo accaduto.»

Accelerator non riconobbe il posto.

Da un lato aveva lottato contro Kakine Teitoku solo quella volta, durante un combattimento tra le organizzazioni della parte oscura di GROUP, SCHOOL e ITEM. Era stato abbastanza per decidere il vincitore tra il n. 1 ed il n. 2. Ma il luogo di battaglia non si trovava in un passaggio sotterraneo.

Tuttavia, Kakine Teitoku continuò a parlare.

Lo faceva in modo chiaro e fiducioso.

«Davvero non ricordi? Sei davvero un bastardo senza cuore. Hai fatto fuori così tante vite che non ti preoccupi nemmeno di ricordarle?»

Qualcosa di simile ad una piccola spina pugnalò la mente di Accelerator.

Ma era troppo tardi.

Kakine Teitoku che controllava il potere del Level 5 n. 2 della Città Accademia, il Dark Matter, cominciò ad agire.

«Ha ha! Questo era uno di quelli! Era uno di quei luoghi dei ripetuti esperimenti dove massacravi dei cloni per essere il più forte o invincibile o tutto!!»

«Non vorrai dire...!!» urlò Accelerator ricordando che Kakine Teitoku aveva il potere di creare qualsiasi cosa di cui mancava.

Ma il cambiamento era appena cominciato.

Una sostanza bianca, che non poteva essere definita liquida o solida, si era espansa all'improvviso da dove si trovava Kakine Teitoku verso ogni direzione. La superficie ondeggiò, si sollevò ed assunse una nuova forma.

Accelerator la conosceva molto bene.

Essa veniva modellata sulla base dei cloni che erano a loro volta fatti sul modello di una certa ragazza.

Le Sisters.

Coloro che Accelerator aveva ucciso durante quei crudeli esperimenti. Simboleggiavano i suoi peccati.

Poteva dire che la vista stava cominciando a vacillare. Non poteva fermarlo.

Diverse ragazze con la stessa faccia inclinarono la testa con fare perplesso, si osservarono le mani, mossero gli occhi che contenevano poche emozioni o controllarono la loro situazione.

E mossero le labbra.

Si mossero.

«Misaka si è imbattuta nel cibo chiamato ramen. Il tipo migliore è il tonkotsu con delle tagliatelle sottili, analizza Misaka.»

«No, no. Lo shio ramen con delle tagliatelle leggere è una vera prelibatezza. Misaka deve prenderti a calci? chiede Misaka mentre ti afferra per la collottola.»

«Non osare confondere lo shio ramen con lo shio ramen al burro, dice Misaka mentre si unisce alla mischia provando quale sia il migliore.»

Era così fuori luogo.

Il modo in cui quelle ragazze senza espressione si colpivano vicendevolmente rivelando inavvertitamente le parti centrali del busto e sollevandosi le gonne, diede orribilmente ai nervi ad Accelerator.

Non erano solo bambole.

Respiravano, avevano il battito ed avevano del calore umano proprio come qualsiasi altra persona.

E lui aveva...

Aveva...

«Oh, non è che siano effettivamente loro

La zuffa innocente finì all'improvviso come se fosse stato premuto un pulsante.

Le loro teste si voltarono e le pupille dei loro occhi privi di emozioni fissarono direttamente Accelerator.

Qualcosa di enorme aveva interferito enfaticamente per far sì che ignorassero le loro convinzioni personali.

Era come se...

Come se fosse cominciato un certo tipo di esperimento.

«Nemmeno io posso sistemare qualcuno che è morto del tutto. Non posso nemmeno creare qualcosa di completamente identico a lui.» disse Kakine Teitoku con un ghigno. Era il tipo di quelli che non sarebbero mai apparsi sul suo volto se avesse ottenuto ciò di cui aveva davvero bisogno. «Questo è il motivo per il quale ho scelto questo luogo. Suppongo che potresti definirlo "pensiero residuo". Ad ogni modo, ho preso tutte le informazioni rimanenti su queste zone e ho dato loro forma. Ci sono molti modi per leggere i pensieri, ma per me è come una registrazione o un CD. Faccio scorrere il Dark Matter verso i piccoli alti e bassi, sulle superfici dei materiali per ottenere le informazioni. L'evento che quella volta è accaduto qui ha lasciato il segno in modo troppo poco evidente affinché l'occhio potesse vedere. La registrazione di quelle vibrazioni mi ha permesso di riprodurre i loro momenti finali.»

Non erano altro che imitazioni.

Era come il replay di un urlo registrato più e più volte.

Ma il suono originale era vero.

In sostanza era vero.

Anche se erano state usate per i fini di qualcun altro ed anche se erano state portate in giro con una moda antiestetica. Quelle ragazze non erano state registrate dal governo, non c'era stata alcuna notifica di morte per loro, non era rimasta nessuna prova che fossero mai state in vita. Questa era proprio l'ultima prova della loro esistenza.

Poteva davvero distruggerla?

Anche se aveva il potere per farlo, era giusto che lo facesse?

Dopotutto, lui era Accelerator, colui che aveva spietatamente derubato quelle ragazze delle loro vite con le sue stesse mani.

Poteva davvero cancellare l'unico pezzo di prove che restava loro nel mondo intero?

«Heh heh. Pare che stia effettivamente funzionando.»

Il n. 2 sorrise, e sorrise, e sorrise.

Trasmetteva violenza su un livello appropriato a qualcuno che era ancora un mostro.

«I poteri esper della Città Accademia sono controllati usando un'abilità di calcolo di alto livello. Anche se solitamente non la pensi in quel modo, stai ancora compiendo dei calcoli complessi senza saperlo. Mandarli fuori controllo può essere abbastanza utile. Non nuoce a nessuno cominciare in quel modo, non pensi?»

«Tu...»

Anche tutto questo era solo "l'inizio".

Lo stava testando con nonchalance.

«Allora, perderai le condizioni necessarie per attuare la tua riflessione? O tirerai fuori quelle ali ancora più folli? In qualsiasi modo andrà, non vedo l'ora. Spero che almeno lo renderai degno di provare la mia abilità!»

«Perché tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...!!»

Parte 5[edit]

Kamijou Touma guardava in modo fisso e diretto Leivinia Birdway.

Ma anche se lo faceva, colei a cui era "rivolto" era Fräulein Kreutune.

«Vuoi morire per porre una fine a tutto?»

«Io...»

«Non so chi sia il tuo amico. Non so esattamente cosa tu stia affrontando. Ma non puoi essere seria. Se non pui sopportare la perdita del tuo amico, non puoi volerti arrendere sul serio per dargli un dolore.»

«...»

«C'è qualcuno che vuole proteggerti tanto quanto vuoi proteggere lui. C'è qualcuno che non vuole vederti ferita tanto quanto non vuoi vedere ferito lui.»

Il suo nemico era potente e non poteva toglierle gli occhi di dosso per nemmeno un istante.

Era per questo che Kamijou parlava dando le spalle a Fräulein Kreutune.

«Quindi non essere così pronta a dire che vuoi morire!! Se vivi, lotti e soffri, allora puoi trovarla!! Puoi trovare la via che ti condurrà ad un finale in cui sorrideranno tutti! Non può esserlo solo per te. Deve esserlo anche per questa persona che vuoi proteggere così tanto!!»

Non poteva più continuare a parlare.

Leivinia Birdway aveva cominciato a muoversi silenziosamente.

Sembrava che tutto ciò che avesse fatto fosse far oscillare leggermente il bastone che stava tenendo.

Ma in realtà ad un certo punto era diventato una spada e venne creata una schiacciante raffica di vento che si intromise tra Kamijou e Fräulein Kreutune, facendo del tutto a fette il passaggio sopraelevato gigante che sembrava un campo sportivo.

Con il punto di taglio come vantaggio, il passaggio sopraelevato si inclinò come un'altalena su uno dei suoi supporti. Kamijou e Birdway scivolarono giù fino al piano terra.

«...Che scemo.» disse Birdway come a sputare fuori le parole. «Fräulein Kreutune non è un essere umano come pensi che sia. Non so se le sia mancato qualcosa alla nascita o se abbia guadagnato questo strano comportamento possedendone troppo, ma ogni cosa che riconduce alla sua costruzione di base va oltre la nostra conoscenza.»

«E' così?» la interruppe Kamijou Touma in modo casuale e continuò. «Potrebbe lavorare su una teoria complicata o qualche ragionamento difficile da capire, ma ciò che vedo è una ragazza che sta cercando disperatamente di proteggere il suo amico. Tutto ciò che vedo è una ragazza che ha sopportato così tanto dolore per un lungo tempo che cerca di resistere e tenere duro così che non venga travolta, ed in definitiva ha deciso che è facile accampare delle scuse ed arrendersi su tutto.»

«...»

«Ed è tutto ciò di cui ho bisogno. E' il fine del conflitto tra GREMLIN ed il gruppo di Ollerus? Il pezzo finale per creare un certo tipo di lancia speciale? ...Non me ne importa niente. Davanti a me c'è una ragazza che sta seriamente prendendo in conto la ridicola idea di gettare via la sua vita per salvare un amico! Non c'è una possibile ragione per non darle una mano ed aiutarla!!»

Mentre urlava, Kamijou ricordò ciò che Thor gli aveva detto una volta in un certo fast food.

Il mio nemico è senz'altro patetico.

(Esatto.)

Kamijou aveva finalmente capito ciò che voleva dire. Non fare persino le cose che avrebbe potuto senza la paura di fallire non era il suo modo di agire. Poteva essere stato ingannato, usato ed involontariamente mal guidato, ma aveva ancora un piccolo potere. Anche se tutto ciò che poteva fare era correre sui binari che aveva preparato qualcun altro, poteva ancora allungare disperatamente la mano per afferrare quella di qualcun altro.

Cosa importava chi avrebbe vinto il grande progetto delle cose?

Quant'era buona una decisione presa solo guardando il lontano futuro?

Voleva diventare qualcuno che passava troppo tempo a guardare una visione d'insieme da non accorgersi che i suoi piedi giganti stavano schiacciando gli altri?

«Ho sentito quello che ha detto. Poteva parlottare riguardo le funzioni ed il mangiare cervelli, ma l'ho sentito distintamente. Ha detto che non voleva mangiare quel cervello. E così ho preso la mia decisione. Voler dare una mano d'aiuto fa parte della natura umana.»

«E se quelle parole non fossero altro che un'imitazione?»

Le parole taglienti e insensibili di Birdway sembravano pugnalare Kamijou.

Erano le parole di un nemico.

Stava cercando davvero di distruggere l'essenza dell'essere di Kamijou Touma.

«Stai sbagliando. Ti stai sbagliando sul nocciolo della questione. Stai scambiando ciò in cui credi, che Fräulein Kreutune abbia una mente come la tua e che funzioni nello stesso modo.»

«Cosa?»

«Non è un problema di bene e male o piacere e non piacere. Fondamentalmente Fräulein Kreutune è diversa da noi.»

Birdway fece oscillare leggermente la spada.

Ad un certo punto si trasformò in una tazza.

«E' una creatura che sembra stia soltanto a pensare. Quello è ciò che lei è adesso ed è ciò che era quando il suo nome venne registrato nei documenti storici. E' sempre stata in quel modo.»



Quella creatura vivente non possedeva la funzione di svolgere pensieri complessi o avere delle emozioni profonde sgorganti dal petto.

Ripeteva meramente "pensieri" che erano più semplificati di quelli di un insetto. Era simile al processo di pensiero di un robot non equipaggiato con delle AI complesse, usate per controllarne le azioni e prendere decisioni.

I posti freddi erano migliori di quelli caldi.

I posti miti erano migliori di quelli freddi.

Ripetendo una dopo l'altra quelle decisioni con solo due possibili risposte, poteva continuare a trovare un ambiente più semplice dove vivere anche senza una grande intelligenza o esperienza.

Mangiare cose dolci era migliore di mangiare quelle amare.

Scegliere luoghi luminosi era migliore di scegliere quelli bui.

Indossare delle stoffa leggera era migliore che indossarne una pesante.

Quando venivano prese migliaia e diecimila di quelle semplici decisioni, quella creatura vivente riusciva a vivere nel posto più ottimale, mangiare dei cibi ottimali ed indossare degli abiti ottimali. Mentre continuava a muoversi sempre più lontano nella direzione più confortevole, la creatura vivente si imbatté in una certa decisione.

Aveva a che fare con le creature viventi conosciute come umani.

Li avrebbe emulati o no?

La creatura vivente aveva preso la sua decisione, ma aveva fallito. Era andata ad abitare in un certo villaggio, ma era troppo forte. Questo fatto non aveva danneggiato nessuno, ma per le persone era abbastanza trattarla come qualcosa di strano e diverso.

Anche se era stata gettata in una cella e trattata come una strega, continuava a prendere le sue decisioni semplici.

Sì.

La creatura vivente decise di imitare le persone che le stavano intorno e di comportarsi in modo tale da guadagnare i benefici di un villaggio che era la strada ideale per vivere comodamente.

Il gentile prete disse...

Per ripetere ciò che si faceva, quella creatura vivente non possedeva la funzione del pensiero complesso o quella delle emozioni profonde per riempire il suo cuore.

Aveva solo quella di prendere costantemente delle decisioni semplici riguardo i fenomeni che accadevano di fronte ai suoi occhi al fine di avanzare nella direzione più confortevole.

Così...

Disse il gentile prete...

Da dove viene quell'immagine di donna sorridente in quei vecchi documenti? Dov'era la donna che sorrideva ed insisteva di essere nient'altro che un mero essere umano nonostante non perdesse una singola goccia di sangue mentre veniva meticolosamente tormentata con infinite torture ed esecuzioni?

La risposta era semplice.

Non aveva ovviamente fatto nient'altro che portare avanti le sue decisioni semplici.

In quella cella osservava le altre donne che erano state rifiutate dal villaggio e condannate come streghe senza ragione. E lei aveva imitato quel comportamento.

Sono un normale essere umano.

Sicuramente non sono una strega cattiva.

I suoi occhi sorprendentemente puri avevano semplicemente osservato la donna che aveva continuato ad insistere sull'argomento nei suoi ultimi sospiri.

Quello era il tipo di creatura che era.

Quello era ciò che era Fräulein Kreutune.

Non aveva detto quelle cose perché le aveva pensate.

Non aveva insistito sul fatto che il suo corpo illeso significasse che fosse umana perché aveva creduto nelle prove dell'ordalia.

Non era altro che una semplice decisione.

Niente meno che sì o no.

Una catena di zero ed uno.

Era accaduto che il suo comportamento l'avesse fatta apparire come gli altri esseri umani e a farle sentire delle emozioni come tutti gli altri. Se a quei tempi non avesse trovato un villaggio di umani ma un mucchio di leoni, probabilmente avrebbe provato ad ottenere i benefici di quel gruppo, imitando quelle bestie feroci.

La verità era davvero troppo semplice ed era quella semplicità che aveva fatto sì che coloro che la sentivano avessero un brivido che percorreva loro la schiena.



«Quando arrivi al sodo?» disse Birdway mentre stringeva gli occhi e giocava con la tazza che aveva in mano. «Non c'è nulla dentro di lei. Non importa quante parole usa e non importa quanto stringe i denti e trattiene le lacrime, non c'è una vera forza dentro di lei. E' solo il tipo di creatura che è Fräulein Kreutune. ...Come puoi credere a qualcuno del genere? Il cuore umano può sigillare le "funzioni". Ma lei non ha una vera "mente" quindi è una loro schiava. Se lo schema di quelle decisioni semplici... di quegli zero e uno cambia appena leggermente, mangerà senza alcuna esitazione il cervello di qualcuno che ha incontrato in precedenza considerandolo un amico. E non è niente meno che il suo pensiero semplice che la porta nella direzione a lei più confortevole.»

Ma...

«Io le credo.» rispose all'istante Kamijou Touma nonostante avesse sentito tutto.

Persino Birdway mostrò una punta di sorpresa nel sentirlo.

Il ragazzo continuò. «Se la risposta ultima di una creatura vivente arriva con delle decisioni semplici intese per trovare la decisione ottimale, è perché non vuole ferire il suo amico, indipendentemente da quale processo la porti a quella decisione. Se è il tipo di umano che può arrivare ad una risposta del genere, allora posso credere in Fräulein Kreutune.»

«Stai dicendo che potresti persino affezionarti ad una bambola fatta di metallo e plastica le quali espressioni sono controllate da un programma?! Stai dicendo che proteggerai qualcosa che ha solo le sembianze di un umano persino dopo che ti hanno sparato sul fianco?!»

«Sì. Se qualcosa che sorride come un umano e piange come un umano è considerato dagli altri come un umano e cerca di proteggere gli altri come un umano quando sta per essere fatto a pezzi, allora stringerò il pugno. Non importa di cos'è fatta o di cosa sono composti i meccanismi interni della sua testa. Lei non è un mostro o qualcosa di strano e diverso. Sono più spaventato dalle persone che hanno un cervello che possa capire adeguatamente gli altri ma si divertono ancora ad ingannarli e a far loro del male.»

«...»

Ma questa non era solo una questione ipotetica.

Kamijou aveva incontrato abbastanza persone con circostanze complesse che le circondavano. Aveva incontrato una ragazza creata dall'aggregazione di campi di diffusione AIM ed aveva incontrato coloro che avevano messo su una rete di cloni dove la totalità poteva influenzare l'individuo e l'individuo poteva influenzare la totalità.

Ma cosa importava?

Il fatto che avevano una costruzione o una costituzione diverse significava che c'era qualcosa di fondamentalmente differente riguardo chi fossero?

Quanto era umano abbandonarli per quella ragione?

«Ed era perché hai percepito lo stesso che non hai attaccato subito Fräulein Kreutune, no?» disse Kamijou con tono di sfida. La sua voce era convinta. «Le stavi davanti e le hai parlato nonostante sapessi che la base dei suoi pensieri era fondamentalmente diversa dalla tua. Perché l'hai trattata come una tua pari? Non è stato perché stavi prendendo in considerazione il cuore di Fräulein Kreutune?!»

«Fai silenzio.»

Attorno a Birdway apparve una grande quantità d'acqua. Ruotava come un vortice creando un muro che la circondava completamente.

Con uno sguardo freddo, quel boss dell'associazione magica reggeva l'arma simbolica che controllava l'elemento acquatico.

«Anche se ha un cuore che è solo di un tipo diverso dal nostro, ciò che deve essere fatto non cambia. Per distruggere GREMLIN, la produzione di quella lancia deve essere fermata. Se provo che posso farlo, colui che guarda dall'alto in basso dal centro di quel gruppo farà la sua mossa. Ci sono voluti un sacco di sacrifici per ottenere quest'informazione. Devo attirare con l'inganno il majin Othinus e farla a pezzi. Quello ha la massima priorità.»

«Quindi lì si arriva alla fine.» mormorò Kamijou mentre stringeva il pugno ancora una volta. «Ma Birdway, probabilmente stai agendo nel modo sbagliato.»

«...Cosa vorresti dire?»

«Anche se sconfiggi Othinus sacrificando Fräulein Kreutune e se addirittura GREMLIN andasse a pezzi senza quel supporto psicologico, prendere questa strada più breve ingannando e facendo del male a tutti non farà altro che creare una sfiducia e una diffidenza reciproca. Non ce n'è motivo che tu e la tua Luce del Colore dell'Alba diventiate più vicini all'essere un mostro di GREMLIN stessa. Per il mondo e per le persone che vuoi proteggere, ciò cambierà solo il nome del loro avversario. Non porterà mai a dei giorni pacifici.» disse Kamijou senza permettere alle sue parole di arrivare ad una fine. «Finiamola. Ti fermerò qui, così la tua determinazione non porterà ad una conclusione tanto orribile e così che il ruolo del cattivo finale non sarà forzato ad essere il tuo!!»

Parte 6[edit]

Nel più basso dei livelli del passaggio sopraelevato che si trovava in un vicolo sotterraneo, delle ragazze con lo stesso viso di coloro che Accelerator aveva ucciso in passato... o piuttosto, qualcosa di bianco che aveva preso la loro forma... si avvicinarono a lui. Si muovevano tanto velocemente quanto delle moto e di tanto in tanto calciavano i muri o i pilastri per mantenere costante il corso dei loro attacchi. Ovviamente si trattava di qualcosa che le originali di quelle ragazze non avrebbero potuto fare. Ma era ancora qualcosa che Accelerator poteva immaginare facilmente.

Se le Sisters avessero guadagnato dei corpi fatti di Dark Matter, avrebbero potuto scegliere in modo preciso quella specie di strategia.

(Maledetto...!)

Gli si annebbiò la vista. Riusciva a sentire un dolore pungente nella parte posteriore della testa.

Fece immediatamente dei calcoli per controllare i vettori necessari davanti ai suoi occhi. Assimilò alla perfezione i movimenti di quelle ragazze che si tenevano basse come se stessero scivolando lungo il pavimento, stessero girando su se stesse fuori dalla visuale, o stessero calciando un palo per attaccare dall'alto.

Riuscì a gestire la situazione, ma non riuscì a contrattaccare.

Con una mossa che era davvero rara per il mostro n. 1 della Città Accademia, il ragazzo mosse il corpo su un lato per evitare gli attacchi. Lo fece solo per scappare dal raggio di quelle braccia sottili che oscillavano allo stesso tempo da diverse direzioni.

Non era spaventato di essere colpito dai loro attacchi.

Dato che erano fatte di Dark Matter, era vero che i loro pugni erano diventati armi non affilate più leggere di grandi martelli che potevano distruggere facilmente una faccia umana. E le loro dita potevano fare a pezzi la loro preda in modo più semplice di come con un paio di tagliafili avrebbe potuto affettare un filo tanto spesso quanto un dito.

Ma...

Non era che non lo facesse perché aveva paura di ritrovarsi con il corpo fatto a pezzi.

Era l'opposto.

Era spaventato che il suo stesso riflesso avrebbe distrutto le loro braccia e gambe.

Ovviamente non si trattava di una situazione in cui avrebbe potuto assumere un atteggiamento tanto incerto.

Kakine Teitoku tendeva la mano destra di fronte a lui, trovandosi poco più distante.

«Hai un sacco di aperture.»

Esplose un grande fragore.

Il suo intero braccio candido diventò un'ala gigante. Le innumerevoli piume che ne facevano parte diventarono delle lame taglienti. Queste vennero sparate in modo esplosivo. O più precisamente, si distendevano come delle lance con una forza tanto tremenda che ad un certo punto si curvavano e si dirigevano verso Accelerator attaccandolo contemporaneamente da diverse angolature attorno a lui.

Non importava nemmeno se fossero passate attraverso le fessure che c'erano tra le Sisters.

Le lance infilzavano le ragazze in modo diretto.

Accelerator non arrivava a schivarle in tempo ed i suoi pensieri agitati non riuscivano a rendere del tutto applicabile la sua riflessione. Una delle lance strappò una ferita superficiale lungo la parte superiore della sua spalla. Il corpo del ragazzo venne gettato in aria con un avvitamento. Riuscì appena ad evitare di crollare una volta arrivato a terra e, al contrario, atterrò sulle punte dei piedi. Solo poi si rese conto della terribile scena che si presentava davanti ai suoi occhi.

Erano come degli insetti.

Erano come degli insetti appiccicati al muro con delle puntine lunghe, strette e molto taglienti.

«Ah...»

Sentì lo strano suono di qualcosa che si agitava.

Era quello di quelle cose che avevano la forma delle Sisters che effettuavano ripetutamente delle azioni premeditate nonostante si trovasse immobili a mezz'aria a causa delle perforazioni attraverso il busto, le braccia, le gambe o persino il collo. Non facevano alcun urlo di dolore ed i loro visi non erano contorti per la paura. Non avevano nemmeno realizzato che si fossero sbarazzati di loro. Quelle bambole senza speranza continuavano meramente a portare avanti con fede gli ordini del loro padrone.

La faccia di Accelerator si contorse in modo sinistro nel vedere ciò che aveva davanti.

Non importava quando cercasse di sopprimerlo, non poteva far altro che ricordare. Ricordava quelle ragazze che aveva ucciso come animali sperimentali e come il mostro più forte della Città Accademia li divorò senza esitazione.

«Figlio di puttaaaaaaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaaaa!»

La vista diventò confusa.

Se Kakine Teitoku avesse avuto l'intenzione di giocare con lui, Accelerator gli avrebbe fatto ciò che una volta aveva fatto loro.

Ma poi il ragazzo lo vide avvicinarsi alle numerose lance che partivano da Kakine Teitoku stesso. Le ragazze bianche trattenute da esse guadagnarono nuovamente la libertà. Come a tenere quel mostro sotto controllo, si fecero avanti per attaccare mentre trascinavano i loro stessi corpi ormai rotti.

«Ho fatto un mucchio di ricerche su di te. Dopotutto, avevo più che abbastanza tempo per pensare.» disse il mostro n. 2 con un sorriso. «Non va bene. Il tuo metodo non funzionerà... Sicuro, sembra che tu abbia espiato ciò che hai fatto. Il modello primario che tiene il volere complessivo del Misaka Network ti ha perdonato. Ma ciò non significa che tu sia stato completamente assolto. E sono sicuro che lo sai molto bene.»

«...!!»

Dato che non riusciva a sconfiggerle o persino ad attaccarle, Accelerator continuò meramente a schivarle.

«Dopotutto, vedi le Sisters come nell'avere un intero complesso nel Misaka Network, ma sembri anche pensare che le personalità individuali di ogni terminal devono essere riconosciute. Quindi il modello primario ti ha accettato? E allora? Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso.Se ci pensi, dovrebbe essere ovvio.»

Le sue parole dilaniarono Accelerator.

Ci scavò dentro.

Pensò di aver messo da parte tutte le forme di vibrazioni aeree, ma che gli piacesse o meno, quella voce che era piena di vera cattiveria gli aveva dato uno strattone, aveva curiosato nella sua mente, era entrato con forza lì dentro e gli aveva pugnalato il cuore. Quei tormenti che non poteva estirpare lo derubarono poco a poco del suo autocontrollo. Le equazioni che controllavano il suo grande potere caddero nel caos.

«E non c'è più un modo che tu abbia per stabilire se sei stato perdonato davvero.»

Accelerator era circondato dal trucco di Kakine Teitoku.

Era intrappolato in una gabbia fatta di parole gentili.

«Il pezzo finale che potrebbe esserti utile a dirti quale fosse il pensiero di coloro che hai ucciso è questo. Questi pezzi finali di informazioni personali che rimangono al mondo. Ma... ha davvero importanza? Se li frantumi, distruggili e mandali nell'oscurità eterna così i tuoi peccati spariranno. I sospetti non vengono puniti. Se è qualcosa che nessuno potrà mai sapere non c'è problema, no? Poi potrai tornare nel tuo mondo pacifico e tutto sarà sistemato.»

La coscienza di Accelerator era stata gettata in uno scompiglio tale che poteva appena afferrare le parole che venivano dette.

E la voce gentile di Kakine Teitoku strappò dell'altro ai suoi nervi.

«Ma comunque...»

Era così pieno di odio che aveva quasi perso l'equilibrio. E solo quando venne messo davvero alle strette, realizzò qualcosa. Non solo non riusciva a controllare il suo potere, ma non stava nemmeno risolvendo i calcoli adeguatamente; non si accorgeva quasi nemmeno più che aveva bisogno di stare in piedi e camminare da solo grazie al suo cervello ferito.

«Sii distrutto dal simbolo dei tuoi stessi peccati e muori, verme.»

Le ragazze bianche dalla stessa forma delle Sisters fecero uno scatto per trarre vantaggio da quell'opportunità. Delle braccia numerose che sembravano grandi martelli e dei tagliafili vennero scagliati su di lui contemporaneamente.

Era finita.

O era così che doveva essere stato.

Tuttavia...

All'improvviso un enorme fascio di luce fece breccia attraverso il muro e spazzò via una delle ragazze bianche.

Questa scena accadde proprio davanti ad Accelerator che aveva esitato a fare del male ai suoi nemici nonostante si trovasse in pericolo.

Guardò sbalordito.

Sentì come se i suoi pensieri fossero si fossero fusi con il colore bianco.

Vide apparire una faccia attraverso il grande buco sul muro che stava brillando di arancione intorno al bordo. Essa naturalmente apparteneva ad un mostro che aveva creato la città con una tecnologia all'ultima moda, proprio come Accelerator e Kakine Teitoku.

Era Mugino Shizuri.

Era la n. 4 della Città Accademia. Era la ragazza conosciuta anche come Meltdowner.

L'apparenza di questa nuova minaccia fece sì che le ragazze fermassero il loro attacco e cambiassero la loro formazione per affrontare un attacco da entrambi i lati.

Mugino le ignorò e parlò con un tono seccato.

«Forza, n. 1. Se vuoi morire, allora prima finisci di fare ciò che devi. Il dover aspettare il mio turno mi fa arrabbiare. Come puoi vedere ne ho fatta fuori una, ma non essere troppo sconvolto. E' colpa tua che ci hai impiegato così tanto tempo contro una cosa del genere.»

Accelerator sentì un dolore infuocato in testa che lo portò ad urlare.

«Tu...!!»

«Non ti incazzare con me, piccolo mostro. Sai che stai puntando il dito nella direzione sbagliata, no?» Mugino mosse leggermente l'indice della mano creato artificialmente e continuò. «Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso. Su questo ha ragione. Ma dei pensieri residui a cui viene data una forma? Un fonografo che ripete i loro ultimi momenti? Chi se ne frega? Non sono effettivamente loro. Lui sta solo creando un modello umano mettendo dell'argilla sulle ossa di un corpo.»

«...»

«Lì fuori potrebbero esserci delle persone che possono davvero immaginare come si sentono i morti e versare lacrime basandosi su ciò. Potrebbero esserci persone che trovano qualcosa che il morto ha lasciato e la finiscono al loro posto. Potrebbero esserci persone che salvano il morto in quel modo, ma non è qualcosa che possono fare delle persone come noi che uccidono gli altri mentre siamo intrisi di cattiveria. Non c'è niente che noi possiamo fare.» disse Mugino.

L'ultimo commento sembrò pugnalare Accelerator.

Ma la ragazza non la finì lì.

«I morti non possono essere riportati in vita, non importa quale tecnologia venga usata. Parlando da un punto di vista di rianimazione, qualcuno il quale cuore ha smesso di battere e qualcuno che è chiaramente morto sono due cosa molto diverse. ...Devi vivere in un mondo abbastanza ingenuo se ti abbatti per una cosa tanto semplice. Pensi che qualcuno che hai ucciso possa tornare in vita? Pensavi che il crimine di averli uccisi potrebbe essere cancellato, se ciò accadesse? Stavi vivendo mantenendo quella speranza dentro di te?»

Era accaduto poco prima dell'alba.

La parte oscura della Città Accademia aveva attaccato Mugino Shizuri usando qualcuno che sembrava esattamente Frenda Seivelun. Quando ciò accadde, le sue emozioni non le avevano impedito di distruggerlo senza alcuna esitazione con il suo Meltdowner.

I morti non potevano essere riportati in vita.

Solo colui che era stato ucciso poteva parlare dei sentimenti di chi era stato ucciso. O perlomeno, qualcuno che si era sporcato le mani nell'oscurità non avrebbe mai potuto parlare di loro.

E se...

E se qualcosa che sembrava esattamente come loro fosse stata assemblata in modo che qualcuno che viveva ancora le usasse per parlare tramite la bocca dei morti per il proprio scopo?

Quello sarebbe stato profanare il morto.

Era il metodo più infimo possibile per il quale persino un peccatore avrebbe potuto arrabbiarsi.

«Ho letto i rapporti su di te e sui cloni.» disse prontamente Mugino. «Era quasi carino in confronto a me che ho ucciso senza alcuna ragione. Hai ancora spazio per delle scuse complicate e contorte. Probabilmente andrai lo stesso all'inferno come me, ma potrebbero esserci delle cose che potresti fare prima di andare lì. ...Quindi cosa farai? Se vuoi prenderti gioco di te stesso pensando che stai effettivamente affrontando dei morti e lasciare che ti uccidano per vendetta a me va bene. Se vuoi recuperare la loro dignità e dar loro un riposo pacifico da quel bastardo che ha disseppellito le loro ossa e ha aggiunto della carne su di loro per divertimento, mi va bene anche quello. E' la tua patetica vita. Fai quello che diavolo vuoi.»

«Lo so...» le parole uscirono dai denti stretti di Accelerator, come se stesse cercando di farli a pezzi. «Lo so. So che sto solo leccando le mie stesse ferite. So che sembrano quelle originali solo perché sto sovrapponendo le mie ferite su di loro. Ma nonostante tutto...»

Era come se Accelerator stesse aprendo le sue ferite, lasciando che del sangue nero scorresse fuori di esse.

Stava scegliendo di toccare il suo dolore più forte.

«Quello è... Loro sono la prova finale che coloro che ho ucciso sono esistite. Non importa quanto sia orribile il metodo per il quale vengano usate, ma sono ancora la prova finale che le vite che ho rubato fossero state qui!!»

«...A maggior ragione.» sputò fuori Mugino. «Dici che è tutto ciò che è rimasto. Dici che è la totalità di ciò che continua a vivere in qualcuno. Beh, tutto ciò è stato rubato ed è stato usato e controllato. Se è tollerabile... se tu - non il morto - lo trovate tollerabile, allora lascia che ti uccidano per il perdente che sei. Finirò tutto io successivamente.»

Non stava dicendo tutto ciò al fine di avvisarlo della strada che stava prendendo.

A causa della via che lei stessa stava seguendo, la ragazza non era certamente qualificata a farlo.

«Non pensi di poter finire tutto quanto senza sporcarti le mani?»

Ciononostante, qualcosa le stava bene.

Quindi parlò.

«Devi sporcarti le mani per dare ai morti una fine pulita. Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso, ma solo i vivi possono agire basandosi sulle loro emozioni per i morti. ...Rigettarlo e scappare non è essere onesto o essere un pacifista. E' essere un codardo.»

«...Ah.»

In realtà lo sapeva.

Anche se era ferito, steso a terra in modo patetico e con la sua vita portata lì, i morti non potevano più esistere, quindi non avrebbero pensato niente in un modo o nell'altro. L'intera ragione per cui uccidere era un tabù del genere era perché derubava le persone persino della loro funzione di base.

Aveva solo bisogno di risolvere.

Aveva bisogno di portare un nuovo dubbio a ciò che stava sostenendo la base della sua psiche.

Anche se il modello primario del Misaka Network lo aveva accettato...

Anche se l'unità speciale conosciuta come Last Order lo aveva perdonato...

Non significava che era finita.

Ma...

Non c'erano ragioni per abbandonare quei morti che adesso venivano usati come giocattoli.

«...Le distruggerò.» mormorò Accelerator, la cui voce si riempiva di un grande potere. «Andrà tutto bene. Se avete bisogno di provare la vostra esistenza, sarò io quel tramite. Scaverò a fondo in questo mondo per lasciare una traccia indelebile che proverà che voi eravate qui come coloro che sono state sacrificate al mostro che sono io. Questi ricordi contorti non sono più necessari. Devo solo farvi tornare in un posto dove la parte oscura della scienza come me non possa raggiungervi. Porrò un fine a tutto!!»

«Oh?»

Alla fine, Kakine Teitoku aprì la bocca dopo aver ascoltato con un piccolo sorriso sulle labbra.

Avrebbe potuto interferire violentemente in ogni momento, ma aveva scelto di guardare.

Come il pubblico che comincia a parlare non appena lo spettacolo finisce e le luci del teatro si accendono.

«E' così che vuoi accettarlo? Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso, quindi stai solo per affermare che non hai bisogno di sapere e quindi smetterai di pensarci?»

«Non capiresti mai. Sei il tipo che mette le parole in bocca ai morti per un tuo vantaggio e non affronta mai i suoi sentimenti nei loro confronti. Si dice che nemmeno la morte possa curare un idiota. Beh, sembra che niente possa curare il tuo essere patetico. Sei potente, ma patetico. Potrebbe essere stato meglio se fossi morto allora. In quel modo in cui avresti potuto finire la tua vita come l'esper di alto livello che aveva sconfitto me, il n. 4. Ma non sapevi smettere quando ti trovavi avanti e adesso stai per perdere persino quello.»

Il tono di Mugino era di disinteresse.

Una strana luce scintillante crebbe dal palmo della sua mano.

«E non è che non abbia le mie ragioni per essere qui. La scorsa notte sono stata attaccata da una falsa Frenda. Sei stato il fattore attivo più grande dell'oscurità durante quel lasso di tempo e l'interesse nel giocare con i morti era lo stesso. Non so quale fosse il tuo proposito, ma sto per fartela pagare per aver disturbato la sua tomba, pezzo di merda.»

Il n. 1 ed il n. 4 erano specializzati nella distruzione.

Il n. 2 aveva l'abilità di creare in eterno.

Quei mostri si erano divisi in due gruppi e si osservavano l'un l'altro. La battaglia cominciò nell'esatto momento successivo.

Parte 7[edit]

Sulla strada del passaggio sopraelevato multilivello che aveva un'innaturale assenza di macchine, Misaka Mikoto e Brunhild Eiktobel si trovavano faccia a faccia.

Anche questo poteva essere stato un momento storico.

Da una parte c'era Misaka Mikoto, Railgun, una degli esper di più alto livello creati dalla parte scientifica.

Dall'altro c'era Brunhild Eiktobel che possedeva le innate caratteristiche di un Santo, cosa estremamente rara persino per la parte magica.

Le due stavano per scontrarsi.

Per essere una battaglia capitata per pura coincidenza, incombevano grandi effetti sia per la parte magica che per quella scientifica.

Tuttavia, essa era impari in modo schiacciante.

Gli esper della Città Accademia potevano possedere una buona parte di potere, ma Brunhild Eiktobel aveva le qualità rare di un Santo Cristiano. E soprattutto, possedeva quelle di una Valchiria norrena. Le due abilità si azionavano l'una contro l'altra ed il limite più alto del suo potere passava da un periodo di luna crescente ad uno di luna calante. Comunque, al momento non sembrava avere alcun problema del genere.

C'era un problema che veniva prima di alcune differenze di potere di poco conto.

Brunhild Eiktobel poteva raggiungere una velocità massima che superava quella del suono.

E la fece spiccare sin dall'inizio.

Dal momento in cui risuonò quel suono esplosivo, era già troppo tardi.

Dalla prospettiva dei sensi corporei di una persona, Brunhild sembrava scomparire. E dato che si muoveva più velocemente del suono, non si riusciva a reagire in tempo basandosi su di esso.

Brunhild Eiktobel si ricaricò in un punto di fronte a Mikoto e fece oscillare vigorosamente la claymore che brandiva con una mano.

Piegò anche il polso per distendere la spada gigante mentre la muoveva.

Di solito poteva essere considerato un tentativo per non colpire l'avversario con la lama della spada. Tuttavia, questa situazione era diversa. Brunhild Eiktobel poteva muoversi ad una velocità supersonica e la claymore che brandiva era come una spada gigante creata attaccando l'impugnatura ad una lastra di metallo.

La lama distesa poteva essere usata come un ventaglio gigante fatto d'acciaio.

Uno schiacciante e irruente ventaglio che usava delle onde d'urto massice create quando un oggetto si muoveva a velocità supersonica.

Esso avrebbe posto un fine a tutto.

Non solo avrebbe frantumato lo spessore dei grassi ed i muscoli dall'esterno, ma anche i timpani, i polmoni e la trachea si sarebbero rotti dall'interno.

Però...

«Maledetta!!»

«?!»

Reagì prima che la spada potesse colpire.

Un leggero suono proveniva al di sotto dei suoi piedi. Il terreno si mosse. La strada in cima al passaggio sopraelevato era composta da blocchi che includevano dei supporti sottostanti. La ragazza controllò un blocco intero con il magnetirmo per inclinarlo come un'altalena.

Ciò fece sì che l'obiettivo di Brunhild non rientrasse più nel colpo della claymore ed il boom sonico si disperse a distanza. Tutti i vetri di un edificio che si trovava al lato della strada vennero fatti a pezzi.

(Un uso diffuso del genere elettrico? Quindi ha usato un certo tipo di radar? No, si tratta di...!!)

Della sabbia di ferro era stata sparsa in quantità rada per tutta la superficie della strada.

Persino se i movimenti di Brunhild Eiktobel superavano i limiti della visione cinetica della ragazza, avrebbe potuto chiaramente vedere quale via avesse preso grazie alle sue impronte.

E Misaka Mikoto non finì con quello.

«Preparati ad ingoiarla!!» urlò schioccando le dita.

La sabbia di ferro si sollevò in ogni direzione.

Essa cominciò a vibrare ad alta velocità per creare una tempesta di aghi omicida che poi vennero scagliati verso Brunhild Eiktobel da tutti e 360 i gradi attorno a lei.

La donna afferrò la sua enorme claymore con entrambe le mani e la fece oscillare creando un cerchio intero, come se stesse compiendo uno swing gigante.

Il ruggito esplosivo arrivò leggermente dopo l'accaduto.

L'aria era agitata ad una velocità tremenda e lo sciame mortale che era controllato dal grande potere magnetico venne colpito da un ancora più tremendo potere che aveva creato il boom sonico. La sabbia di ferro perse la sua forma e venne spazzata via.

Mikoto evitò l'onda d'urto controllando la barra rinforzante sulla strada per creare un muro di calcestruzzo solido di fronte a sé. Usò il magnetsmo per raggruppare ancora una volta la sabbia di ferro sparsa e controllò il suo prossimo obiettivo.

«Quella spada!!»

Brunhild Eiktobel stava mirando al collo di Mikoto con la sua claymore, ma la spada si fermò a mezz'aria.

Però ancora una volta non durò nemmeno un secondo.

Come se fosse impantanata in un muro e stesse cercando di estrarla, la donna ignorò il grande potere magnetico ed usò la tremenda potenza del suo braccio per muovere con la forza la spada gigante in orizzontale.

Ma...

«Un secondo... è abbastanza!!»

Aveva preso la mira.

Delle scintille bianco bluastre vennero emanate dalla frangetta di Mikoto.

Con il ruggito dell'aria che scoppiettava, la lancia fulminò l'acciaio della claymore. Nemmeno Brunhild riuscì ad ignorarlo. La corrente ad alto voltaggio passò dalla lama ai suoi polsi e poi si espanse per tutto il corpo.

Nel frattempo, Mikoto mosse la mano sinistra. Era lo stesso movimento usato con un lancio laterale nel baseball.

Qualcosa di grande si mosse come se stesse seguendo il suo palmo.

Era una massa gigante di cemento armato. Volò dritto verso Brunhild per eseguire un colpo mortale allo stomaco.

La donna si riprese, forzatamente, in un istante dal danno elettrico usando la claymore e la sua forza fisica per fermare quella massa che poteva praticamente distruggere il muro di un edificio.

Cominciò una battaglia mentre le due nemiche intrecciavano le loro spade.

«Da ciò che sembra, hai un po' a che fare con la magia.» disse alla fine Brunhild. Poteva essere che avesse riconosciuto solo in quel momento che valeva la pena parlare con la sua nemica. «Allora perché stai partecipando a questo conflitto per Fräulein Kreutune? Non sto cercando di cominciare una discussione per chiarire a quale delle parti appartieni, ma avvicinarsi a lei aumenta il rischio di venire coinvolti nel cuore di GREMLIN.»

«Non voglio sentirlo dalla persona che si è avvicinata all'improvviso per cercare di uccidermi. ...In ogni caso, non so o non m'importa di quelle grandi questioni. Ad essere sincera, non ho delle buone ragioni per combattere.»

Mentre usava la mano sinistra per controllare il martello di cemento, Mikoto usava la destra per creare una spada di sabbia di ferro.

E poi...

«Ma so una cosa.»

«E cosa sarebbe?»

«Non si ha bisogno di una buona ragione per salvare un amico. Se vuoi salvarli, allora fallo. ...Conosco qualcuno che continua a dire cose così stupide persino quando viene portato in punto di morte, e alla fine ha davvero salvato 10.000 persone. E quell'idiota che ha salvato così tanta gente, oggi sta cercando di salvare qualcuno come sempre. So che non posso fermarlo. Non importa quanto non voglia che faccia nulla di pericoloso, accompagnarlo nelle retrovie è il simbolo di una brava donna!!»

Un forte scricchiolio proveniva dal cemento.

Qualcos'altro che la semplice acutezza della lama tagliò con forza l'ostacolo e salvaguardò la strada della claymore.

Nello stesso tempo, Mikoto mosse la spada fatta di sabbia di ferro con tutta la sua forza prima che la claymore potesse accumulare velocità.

Ma se fosse diventata una competizione fisica, avrebbe perso.

Col primo colpo che aveva dato, Mikoto aveva visto che la spada di sabbia di ferro non poteva tagliare la lamiera d'acciaio con la quale era fatta la claymore. Quindi la lasciò immediatamente.

Al suo posto, prese una moneta che aveva estratto ad un certo punto e la mise in cima al pollice. Tendette la mano verso Brunhild Eiktobel.

Questa era la tecnica che le dava il nome.

Stava per sparare il Railgun.

«Ho le mie ragioni. Voglio salvare quell'idiota, quindi lo farò!!»



Si espanse un eccezionale lampo di luce.

Sulla cima della strada del passaggio sopraelevato, il dio del Tuono Thor guardava il fenomeno alle sue spalle che sembrava un'esplosione e sentì una vibrazione cocente sulla pelle. Si formò un sorriso all'angolo della sua bocca. Questo era un sorriso selvaggio e bellicoso a differenza di quello precedente.

«Ohh, ohh. Adesso si stanno divertendo. Non so se dovrei elogiare la Città Accademia per le loro creazioni o quella Valchiria per mantenere una velocità supersonica nonostante tutto ciò.»

«Basta con le cazzate, ragazzo.»

Il Santo Silvia guardò la mano destra di Thor con un'espressione sorpresa. A partire dalle sue cinque dita, le lame di fusione ad arco si allungavano per più di venti metri. Anche a quel livello, non era chiaro quanto dovesse essere forte un Electromaster della parte scientifica per riprodurlo.

Eppure nel viso di Silvia poteva essere visto un chiaro sguardo di stupore.

Tra tutti i membri di GREMLIN e tutti i santi, lei era la donna che stava sempre più vicino ad Ollerus. Eppure questo livello di potere era abbastanza da stupirla.

Lei stessa ne possedeva tanto.

Infatti, se non fossero stati tanto potenti, né Thor né Silvia sarebbero riusciti a stare dove si trovavano in quel momento.

«Con un potere del tuo livello dovresti riuscire a produrre dieci volte quella lunghezza. No... vanno oltre quella. Se ti è davvero stato dato il nome Thor, allora la tua vera natura risiede altrove. Non rientri nella categoria di un dio del fulmine.»

«Ciononostante, mi sento imbarazzato.» Sembrò che Thor avesse cambiato del tutto il suo punto focale. Esso mutò dal guardare una battaglia distante, all'affrontare il nemico che stava di fronte a lui. «Volevo evitarlo. Non è il peggior colpo di scena possibile, ma si tratta solo due o tre più o meno. ...Non è divertente. La mia volontà di uccidere coinvolge molti altri e potrebbe persino raggiungere il livello di una guerra. Non ho cominciato questa battaglia per far sì che ciò accadesse.»

«Quindi vuoi mantenere quell'estensione per sacrificare il minimo necessario?»

«Se possibile, in primo luogo vorrei evitare di scontrarmi.» rispose sinceramente Thor. «E se io e qualcuno con un potere che mi tiene testa facessimo un vero combattimento, potremmo spazzare via mezza città. Quindi non preoccuparti, signorina. Tratterrò più potere che posso. Non andrò oltre il livello di dio del Fulmine Thor. Se muori per quello, sarà davvero colpa tua.»

«Hah hah. Non ti preoccupare.»

Silvia rise per quella dichiarazione arrogante.

Era una risata troppo enfatica per appartenere ad una cameriera.

«Probabilmente sono il mago classificato come primo quando si tratta di una cosa del genere.»

Si poteva sentire il suono di qualcosa che tagliava l'aria. Proveniva da una fune attorcigliata tenuta da Silvia. Agitò il braccio, agitò la parte superiore del corpo e poi girò su se stessa restando ferma su quel punto. Nel momento in cui lo fece, la corda aveva disegnato in aria una forma complessa.

Era una collezione complessa di nodi.

Non appena Thor pensò che sembrasse la corda usata per far girare le trottole giapponesi, sentì un cattivo presentimento.

Silvia si mosse.

Lo fece sempre più velocemente ed entrò nel regno supersonico del Santo mentre continuava la sua danza da sala che sembrava mirare a strangolare il proprio partner. In quel momento, un potere complicato entrò nella fune.

Essa venne ritirata con forza e i tanti cerchi si strinsero e liberarono dei vettori come a far girare l'oggetto tenuto all'interno.

Ma sembrava non esserci nulla.

A parte una cosa.

C'era l'aria.

«Maledetta!!» urlò immediatamente Thor.

Ci fu un'esplosione.

La ragazza aveva afferrato l'aria. Dalla prospettiva delle formule fisiche, farlo non era impossibile. Dopotutto, anche l'aria aveva una resistenza. Poteva creare attrito. E così sarebbe stato possibile afferrarla e farla girare come una trottola giapponese.

Ma ciò poteva essere fatto con il corpo fisico di un essere umano?

C'era bisogno di cogliere una massa d'aria, farla girare con un potere tremendo per farla diventare un vortice di onde d'urto e mandarla verso l'obiettivo da diverse direzioni. Chi avrebbe potuto portare a termine una tecnica tanto selvaggia?

Ognuna di esse era più grande della palla demolitrice di una gru che poteva distruggere un edificio ed era più o meno abbastanza da seppellire persino un rifugio sotterraneo.

Il fenomeno era creato da una forza fisica schiacciante.

La minuscola resistenza dell'aria di cui le persone solitamente non si accorgono era stata usata per produrre un grandioso potere del genere.

(Ma ciò non è abbastanza per spiegarlo!!)

Thor fece oscillare immediatamente le lame di fusione ad arco che aveva sulla mano destra.

L'aria non era niente più che aria. Il ragazzo stava cercando di spazzare via i vortici delle onde d'urto riscaldandola con una temperatura massiccia così che si espandesse in modo esplosivo.

Ma non funzionò.

Dopo due o tre colpi, le lame di fusione ad arco smisero di muoversi all'improvviso. Finirono di farlo quando la loro altezza di venti metri stava per raggiungere la fune che stava ancora danzando in aria e Silvia che stava girando ad altà velocità.

«Le barriere sono la mia specialità.» disse Silvia rallentando la sua rotazione e poggiò un piede con fermezza sul pavimento. Ciononostante, la dozzina di metri della fune stava ancora galleggiando in aria come un nastro di ginnastica ritmica. «A Buckingham Palace le persone si arrabbiavano sempre con me perché distruggere l'attrezzatura di un palazzo è troppo per una guardia del corpo. E così ho pensato a lungo e con attenzione riguardo al modo di intercettare l'assassino senza distruggere anche ogni cosa intorno a me. Ciò che mi è venuto in mente è stata una barriera che sopprimesse il mio stesso potere.»

«Uno schema fatto da una sola linea continua con la base di un angelo cristiano... Quindi è un sigillo moderno occidentale.»

«Esatto.»

Quello era un metodo per estrapolare il Telesma da una fase diversa che esisteva nella parte più alta del mondo e lo sigillava all'interno di un oggetto. L'incantesimo era completo consultando un motivo di rose con le lettere dell'alfabeto ebraico disposte con un motivo regolare per rintracciare il nome dell'angelo che si voleva chiamare.

Con tutta probabilità, Silvia non stava cercando di avere accesso al Telesma. Era come se volesse qualcosa che funzionava come colonna portante che l'avrebbe guidata in modo appropriato al grande potere che aveva dentro di sé.

In altre parole, era una barriera per una cerimonia di evocazione.

Rappresentava più dei semiconduttori con delle attrezzature delicate piuttosto che un semplice muro. Sarebbe cambiata in modo complesso tra il permettere al potere di passare attraverso di essa ed il sigillarlo dipendentemente dal tempo e dalla situazione, al fine di provvedere un'abilità ed una delicatezza maggiori per cosa sarebbe, in caso contrario, una semplice raffica di potere. Questo tipo di tecnica veniva usata per dare forma a "qualcosa che (sembrava così) potesse rispondere ad ogni domanda" usando il potere che scorreva in questo mondo di un altro periodo. Era la stessa cosa di inviare la corrente elettrica in un circuito integrato che permetteva di compiere calcoli complessi.

«Ho creato un muro di Telesma lungo la fune, il che crea una "mano" che afferra l'aria.»

Silvia cominciò ancora una volta a girare ad alta velocità.

La fune si contorse attraverso l'aria come se stesse cercando di attirare qualcosa.

Quel grandioso serpente che nuotava attraverso il cielo poi mostrò nettamente le sue zanne.

«Quindi... beh... non preoccuparti. Probabilmente sono una delle più abili al mondo quando si parla di non coinvolgere gli altri nei miei scontri. Affida le tue preoccupazioni a questa cameriera ed impazzisci!!»

(Non va bene. Non sta solo usando il nome di un angelo. Lo cambia da Gabriele a Raffaele, poi da Raffaele a Michele, poi da Michele a Uriel. Sta cercando di costruire il potere di ogni sigillo consecutivo da quello precedente!!)

I tarocchi potevano essere usati in molti modi diversi, ma nella magia moderna occidentale una carta invertita poteva essere usata per trarre vantaggio sulle affinità dei quattro elementi. La carta che veniva posizionata in successione a quella attuale, poteva rafforzare i simboli utili o quelli inopportuni della stessa.

Questo metodo era diverso da coloro de Il Posto alla Destra di Dio che erano specializzati in una sola forma di Telesma.

Anche se questa magia non poteva mai paragonarsi a quelle per nessuno dei quattro elementi, tentava di superarle in tutto con il suo equilibrio superiore.

«Sinceramente, non c'è davvero nessuno di normale intorno a quel mostro!!»

«Posso prenderlo come un complimento?»

Nemmeno Thor poteva più tenere il passo con i movimenti di quella fune.

Ma poteva notare gli effetti.

Gli effettivi movimenti della fune non facevano altro che creare dei simboli che attivassero la magia. Verso il passaggio sopraelevato poteva vedere qualcosa di somigliante a della polvere grigia, come se fosse stata guidata dalla fune.

Nel momento successivo, un intero blocco della strada venne fatto ruotare come una trottola in modo forzato.

Quegli artigli grigi erano troppo primordiali per riferirsi ad essi come dita. Presero quella singola porzione di strada che era lunga una dozzina di metri e la capovolsero come se fosse un tavolo da tè. Ma la velocità era stata così incredibile che la strada non si era solo capovolta ma aveva continuato a ruotare come un'elettroventola.

Era stato rimosso il supporto che aveva mantenuto il suo enorme peso.

E sia Thor che Silvia erano ancora su di esso.

(Starai scherzando!!)

Thor era stato scaraventato all'improvviso in aria, con nulla al di sotto dei piedi. Questi si mossero cercando qualcosa su cui atterrare. Alla fine, le suole delle scarpe trovarono un contatto con una parte della strada che aveva già fatto diverse rotazioni complete. Ma era difficile definirlo un "atterraggio". Innanzitutto, se fosse riuscito a stare lì, avrebbe ruotato di 180 gradi e sarebbe caduto dopo un solo secondo.

Ma c'erano delle persone che potevano riuscirci.

I Santi.

Potevano muoversi ad una velocità supersonica senza alcun aiuto.

C'era una grande differenza tra le dimensioni delle opzioni disponibili in un secondo per una persona normale e quelle disponibili per Silvia nello stesso arco di tempo. Anche se la parte della strada era solo evidenziata per 0,1 secondi, per lei era abbastanza semplice raggiungere quel margine come uno scattista ed attaccare Thor.

Mentre si leccava le labbra e continuava a controllare la fune che danzava in aria disegnando dei sigilli complicati, Silvia puntò dritto verso lui. Il senso intenso di pericolo che sentì Thor, gli fece diminuire la velocità nel momento in cui passava verso di lui ma la prontezza della cameriera lo oscurava ancora.

«Mjöooooooooooooolniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir!!!!!» urlò.

Grazie alla sua nuova fornitura di potere, una luce esplosiva crebbe bruscamente nelle membra di Thor. Non usò quelle lame di fusione ad arco. Le sfruttò come un amplificatore elettrico, espandendo l'aria in modo tanto esplosivo da far accelerare in modo forzato i movimenti del suo stesso corpo che venne costretto a ruotare.

Di fatto, riuscì a mantenere il contatto con parte della strada.

Nello stesso tempo venne raggiunto da Silvia.

Invece di usare la fune, attaccò direttamente con i pugni due o tre volte.

Se il ragazzo avesse cercato di bloccare quei colpi con il braccio, questo sarebbe esploso. Thor contorse in modo forzato il corpo per evitarli. Una qualsiasi delle sue azioni stava per fargli a pezzi le giunture delle braccia e delle gambe. Stava mantenendo i suoi movimenti al minimo indispensabile, ma il corpo umano non era fatto per funzionare a quella velocità.

«Ghhh...!!»

Thor fece avanzare le sue lame di fusione ad arco come se stesse cercando di colpire Silvia ed usò il fatto che lei lo aveva respinto con una barriera creata dallo schema della fune per scaraventarsi all'indietro.

Il ragazzo pensò di esserne scappato.

Ma che lo pensasse poteva essere un grande sbaglio.

Nuovamente senza poggiare i piedi, Thor cominciò a cadere come se fosse spinto dalla gravità. In qualche modo riuscì ad atterrare sul sostegno che era a terra lungo il livello più basso, adesso che aveva perso la strada su cui si era seduto come un ombrello.

E poi sentì un brivido percorrergli la schiena.

Silvia si stava aggrappando al blocco che stava ancora ruotando a mezz'aria. Stava correndo abilmente per accordare i movimenti della strada, dato che cambiavano di continuo con la faccia puntata in su come un dado che rotola. Era simile ad un'acrobata che si teneva in equilibrio su una palla. E mentre lo fece, cominciò un nuovo movimento della fune. Vennero creati dei nuovi sigilli uno dopo l'altro ed il nome di ogni angelo venne sovrascritto da quello di un angelo diverso. Mentre la cosa andava avanti, si radunò un enorme potere intorno a lei.

E poi saltò giù dal blocco di strada che si trovava a mezz'aria.

Esso fece un movimento strano che sembrava seguire il modo in cui Silvia aveva attorcigliato il suo corpo. Era come se lo stesse controllando tramite magnetismo. Come se fosse connesso al suo piede destro da qualcosa di invisibile, la massa gigante di calcestruzzo ed asfalto cominciò a ruotare sia in orizzontale che in verticale... e poi all'improvviso cadde come una stella del mattino.

«I-Idiota!!» urlò Thor mentre spalancò gli occhi.

«Venivo chiamata così molte volte anche a Buckingham Palace.»

Una vibrazione tremenda scosse l'intera zona.

Era come un orrendo kendama. Come se avesse fatto tornare la strada che aveva distrutto, la fece tornare sul supporto che aveva lasciato. Aveva persino fatto in modo che la superficie della strada fosse a faccia in su.

Ovviamente l'aveva sbattuta giù così che avrebbe schiacciato Thor tra il peso gigante della strada ed il supporto che vi era sotto.

«Bene, dovrebbe essere tutto.» mormorò Silvia con disinteresse mentre atterrò sulla cima della strada che aveva fatto cadere e raccoglieva la fune dall'aria con nessun movimento se non quello del polso. «Se vuoi combattere seriamente contro un Santo, hai bisogno di cominciare alterando alcune delle tue congetture di base. Posso estendere un istante così tanto con la mia velocità che le possibilità dei miei movimenti in ordine di grandezza sono più grandi del normale.»

Poi Silvia si voltò al fine di occuparsi dell'avversario rimasto.

In quella direzione, lo scontro tra Brunhild Eiktobel e la ragazza della Città Accademia stava andando ancora avanti. Ma un attacco bilaterale da parte di due Santi l'avrebbe concluso abbastanza velocemente.

Però, poi...

Il suolo tremò. Inizialmente Silvia suppose che rimettere la strada sul suo supporto dopo averli separati non doveva essere stato abbastanza per mantenere il loro equilibrio, ma non era così.

Non stava semplicemente tremando.

Poteva sentire un chiaro intento in quel movimento.

«Te ne sei dimenticata, pezzo di merda...?»

Sentì qualcosa provenire dal basso.

Fu in quel momento che finalmente Silvia realizzò cosa stesse accadendo.

«Non dirmi... stai sollevando la strada con la forza?!»

«Il dio del Fulmine Thor era un dio dalla forza sovrumana. Attraverso tutta la mitologia norrena solo due potevano usare il martello del fulmine Mjölnir a causa di quanto fosse dannatamente pesante. «I miei oggetti spirituali includono la sua cintura. Avevo il nome del dio della guerra che si diceva essere più forte persino del dio che ha fatto a pezzi la mandibola di Fenrir. Pensi davvero che un mero ponte possa essere abbastanza per distruggermi?!»

La visuale di Silvia si levò di circa quindici metri in un istante.

No...

Thor aveva preso il blocco di strada che stava cercando di distruggerlo per lanciarlo dritto in aria.

(Quindi è il tipo con la forza che non può essere convertita in velocità.)

Pensò con calma Silvia mentre volava in aria.

Lei era un Santo. Data la sua abilità atletica, non aveva bisogno di temere di cadere. Dopotutto, poteva saltare sul tetto di un edificio adiacente con una facilità tale da poter canticchiare nello stesso tempo.

Ma...

(Aspetta... quindici metri?)

Le si mossero lentamente le palpebre.

Sentì un senso di pericolo.

Quindici metri in aria era ben fuori dalla portata di un normale essere umano. Ma per quanto si estendevano le lame di fusione ad arco dalla mano destra di Thor?

«Venti metri... merda! Può raggiungermi!!»

Silvia fece oscillare freneticamente la fune per estrarre il sigillo della barriera. L'attacco arrivò nell'istante successivo.

Era come un cuoco terribile che lottava contro un ravanello gigante con un coltello da cucina in mano.

Quei cinque artigli roventi si diressero senza pietà verso Silvia ed arrostirono inegualmente ciò che si trovava tra i piedi a mezz'aria.

Parte 8[edit]

Il fragore causato dalla grandiosa massa che aveva colpito il terreno fece da avvisaglia.

Leivinia Birdway fu la prima a muoversi.

L'arma simbolica che aveva in mano assumeva diverse forme per accordare il suo uso e quello dell'elemento.

Proprio in quel momento, essa era una tazza.

Gli angoli delle quattro dimensioni rappresentavano l'acqua, la schiena, la luna, le donne ed il blu. Controllava anche uno dei semi degli arcani minori dei tarocchi.

Il muro d'acqua che vorticava intorno a lei si estese all'improvviso verso l'alto. Una volta che raggiunse un'altezza stabilita, si distese in modo uniforme. Quell'opera d'arte trasparente poteva essere scambiata per un ombrello gigante o una miriade di frutti appuntiti cresciuti su un albero congelato.

Il tempo della raccolta era rappresentato da una pioggia torrenziale.

Birdway venne circondata da un fiume di daghe d'acqua. La forma simile ad un ombrello si consumò dall'interno quando l'intera zona venne trasformata in armi letali.

Lei lo sapeva.

Sapeva che l'Imagine Breaker avrebbe potuto distruggere qualsiasi tipo di potere sovrannaturale ma che era limitato alla parte che andava dal polso destro in giù. E così la risposta ottimale non era un attacco singolo e assoluto, ma un'enorme massa di attacchi normali che lo avrebbero schiacciato.

Probabilmente avrebbe potuto neutralizzarne una o due.

Forse sarebbe riuscito ad evitarne una terza ed una quarta.

Ma quella sarebbe stata la fine.

Le mille, diecimila e centomila daghe erano così compatte che non lasciavano abbastanza spazio affinché un essere umano si potesse nascondere. Qualsiasi posto, tranne che dove quel ragazzo teneva la sua mano destra, sarebbe stato infilzato ripetutamente.

O era così che avrebbe dovuto essere.

Tuttavia...

«...!!»

Risuonò un forte suono acuto.

Kamijou Touma aveva portato la mano destra sulla testa, neutralizzando con le dita una delle tante daghe che si stavano avvicinando.

Ma non era tutto.

Mentre la daga andava in frantumi come il vetro, i suoi frammenti si spargevano in ogni direzione e colpivano quelle adiacenti. Ciò alterò leggermente la loro traiettoria e causò una reazione a catena che creò un posto vuoto che non avrebbe dovuto trovarsi lì.

Era un fenomeno che poteva accadere solo quando le daghe erano fitte in modo così solido che non restava alcuno spazio per un essere umano.

Tutte le spade acquatiche colpirono l'asfalto ed emisero delle scintille arancioni per tutta quanta l'area. Solo la zona ad un metro attorno Kamijou aveva evitato il danno.

Preveggenza.

Dopo così tanti combattimenti sia contro gli esper che con i maghi dell'occulto che per lui erano ormai delle cose ordinarie, Kamijou aveva ottenuto quel senso che sembrava l'istinto di un artigiano. Quando cercava di capirci qualcosa da solo, non faceva altro che finire con il distrarsi.

Ma l'espressione di Birdway non cambiò.

«L'avevo già preso in conto nel mio piano, idiota.» disse in modo tranquillo.

Aveva ambito a quel momento dopo che Kamijou aveva sfondato la sua pioggia di daghe con la sola mano destra ed aveva cambiato idea, passando dalla difesa all'attacco.

Apparve un piccolo luccichio in un punto vicino al fianco sinistro del ragazzo, dove avrebbe dovuto esserci solo dell'aria.

Nel momento successivo esplose un fascio di luce bianca. Era un'esplosione sferica con un diametro di circa dieci metri. Aveva direttamente fatto a pezzi i cartelli della strada e l'asfalto. Senza alcuna esitazione, la ragazzina aveva mostrato gli artigli nel momento in cui Kamijou stava cambiando idea.

L'aveva definita un'esplosione evocata.

Questo fenomeno non era causato dal preparare tempi, armi simboliche, canti o cerimonie per estrarre il Telesma con difficoltà ed usarlo. Aveva semplicemente richiamato il potere e l'aveva rilasciato senza dargli una forma. Dire che semplificava e velocizzava il processo lo rendeva niente male, ma era la stessa cosa che sparare un razzo senza attraversare alcun safety check. Se avesse cercato di usarla un mago senza una conoscenza adeguata, sarebbe divenuto una vittima stereotipata dell'orrore che veniva inghiottita dal potere che aveva richiamato lui stesso.

«Ghh...!!»

Kamijou si contorse in modo forzato e cercò di sopprimere l'esplosione con la mano destra.

Ciò creò un'apertura ancora più grande.

Leivinia Birdway aveva già trasformato la sua arma simbolica nella spada che rappresentava il vento.

La sollevò e poi la fece oscillare verso il basso.

L'attacco avrebbe colpito direttamente uno dei cigli del campo di battaglia e la spalla destra di Kamijou Touma attraverso le sue giunture.

Il ragazzo era ancora nel bel mezzo del non cedere con la mano destra per avere a che fare con l'esplosione evocata che era apparsa vicino al suo fianco sinistro. Non aveva tempo di ritirare il braccio per bloccare la spada di vento. E dato che aveva girato forzatamente il corpo, era molto vicino all'essere sbilanciato e quindi non poteva nemmeno indietreggiare con un salto.

In altre parole, era scacco matto.

Birdway era preoccupata riguardo al fenomeno sconosciuto che accadeva quando gli veniva tagliato il braccio, ma Kamijou stesso non poteva controllarsi liberamente. Se si fosse trattato della parte finale di esso, sarebbe andata bene. Se avesse cominciato a scatenarsi avrebbe semplicemente creato molte, molte più aperture per gli attacchi della ragazzina. Solo due o tre movimenti della sua mano avrebbero avrebbero posto un fine persino se ciò fosse accaduto. Non c'era modo in cui il ragazzo potesse ribaltare la situazione. Era quel tipo di scacco matto decisivo.

Ma...

Tuttavia...

La spada di vento che scagliò Birdway venne messa k.o. da qualcosa.

Quel qualcosa era una luce candida.

Era la luce dell'esplosione che avrebbe dovuto attaccare Kamijou Touma.

«Cosa...?!»

Questa volta le azioni del ragazzo abbandonarono le aspettative di Birdway che trasformò immediatamente la sua arma simbolica in un bastone e lo tenne in modo orizzontale.

Era stata la sua mano destra a causarlo.

L'Imagine Breaker non era niente più che il potere che serviva a neutralizzare le forze sovrannaturali. Non poteva essere usato per altro che per quello. Ma il ragazzo poteva muovere quelle dita e dar loro diverse forme. E che fosse acqua o fuoco, il potere sarebbe fuoriuscito passando ovviamente per la via più facile.

Il fuoco si sarebbe espanso nella direzione che comprendeva una maggiore quantità di ossigeno.

L'acqua sarebbe scesa giù da una collina.

E...

C'erano un sacco di tecnologie che traevano vantaggio da quelle proprietà.

Per esempio, le armi usavano un tubo fatto di un materiale robusto per mandare il potere esplosivo della polvere da sparo in un'unica direzione al fine di sparare un colpo.

Per esempio, le mine direzionali univano l'esplosivo all'interno di un pannello dalla forma circolare per usare più della loro forza per perforare l'armatura di un carro armato.

Condotti d'aria, cavi elettrici, turbine di gas, palle demolitrice delle gru, locomotive al vapore, scii, macchine per fare la pasta, bombe di benzina... in un senso più diffuso, persino le strade che controllavano le folle di persone.

Non era diverso da quello.

Non aveva usato l'Imagine Breaker per neutralizzare i poteri soprannaturali.

Aveva portato le sue cinque dita sul bordo per creare il massimo "muro" con la mano destra. Ciò creò una sorta di rotaia di guida che disegnò la direzione che il ragazzo voleva per la "via della minore resistenza" del potere esplosivo. L'aveva usata per mandare le esplosioni evocate nella direzione della spada di vento.

«Te ne sei dimenticato? Ho combattuto Fiamma della Destra in modo diretto.»

L'evento inatteso creò una breccia in Birdway.

Kamijou diede un calcio d'inizio all'asfalto al fine di farne buon uso. Poi corse.

«E così so che ci sono poteri con una pressione grandiosa tale che non riesco a neutralizzarli del tutto con la mano destra. Hai solo troppo potere, Birdway!!»

Per la prima volta, la ragazzina strinse leggermente i denti posteriori.

E disse: «Quella mano destra è il simbolo dei tuoi trucchetti insignificanti? Potrai anche aver fatto un punto, ma non sei ancora fuori dalla mia portata!!»

Mentre teneva il bastone in orizzontale, Birdway lo fece girare una volta.

Delle fiamme arancioni si espansero lungo il suo cammino. Esse diventarono un muro gigante che premeva contro Kamijou.

«E' solo una follia!!»

Kamijou penetrò il muro senza neutralizzarlo con la mano destra.

Invece di cercare di distruggerlo, spostò il braccio su un lato con un movimento prepotente per spostare il muro infuocato in diverse direzioni, dove andò disperdendosi nella scena.

Immediatamente dopo che si liberò di quella tenda arancione, un gruppo di daghe grigie che sembravano essere fatte di pietra volò verso di lui come se fossero una tempesta.

Kamijou contorse il corpo con tutta la sua forza per evitare una singola daga mescolata con il resto. La guancia dove si era leggermente graffiato sanguinava.

Ma sorrise.

«Era solo quel coltello ad essere vero. Non è così, Birdway?!»

«Hah. Che atteggiamento interessante!»

Se avesse semplicemente tentanto di sfondarlo per intero con la mano destra, la lama l'avrebbe colpito in pieno sul palmo.

Mentre in una posizione scomoda, dopo aver ruotato la parte superiore del corpo, aveva fatto lo stesso col pugno per distruggere una delle tante lame rimaste. La reazione a catena di distruzione ed impatti con i frammenti aprì un piccolo varco proprio come il rovescio delle lame d'acqua.

Adesso distavano solo di un paio di metri.

Il ragazzo l'avrebbe raggiunta con solo un piccolo sforzo in più.

«Beh, suppongo che non ci sarebbero state ragioni per darti così tanta importanza se fossi stato solo un moccioso che muove a destra e a manca la mano destra.»

Mentre Kamijou si avvicinava di più, Birdway allungò una mano verso la schiena. Era un'azione simile al mettere una spada dal fodero in quel posto, ma era più come se avesse qualcosa di nascosto nella parte posteriore alla camicetta.

Kamijou pensò che stesse per estrarre qualcosa di sospetto come una carta o una sfera di cristallo.

Ma non fu così.

«Non mi piacciono molto le armi moderne come i missili e le mitragliatrici.»

La estrasse.

La puntò.

«Ma queste pistole a pietra focaia sono diverse. Te l'ho già detto una volta, no?»

Era una pistola a stampo antico che poteva contenere un solo proiettile. Era colorata di legno di quercia nero e dorato, quindi sembrava qualcosa che un pirata avrebbe potuto usare molto, molto tempo addietro.

Tutti i muscoli del corpo di Kamijou si erano irrigiditi.

Aveva solo una singola prova.

Era il buco sul fianco destro. La ferita che gli era stata inflitta dallo sparo dell'Anti-Skill.

In altre parole...

Kamijou Touma non aveva l'abilità fisica necessaria di evitare un proiettile che non aveva niente a che vedere con i poteri soprannaturali.

«Birdway...!»

«Getto via il mio orgoglio.»

Distavano solo di qualche metro.

Gli mancava solo un passo. Poi il suo pugno l'avrebbe raggiunta. Ma il dito sottile di Birdway toccò il grilletto per fare un uso migliore di quella distanza definita.

Non stava mirando alla testa. Persino ritrovandosi a quella distanza ravvicinata stava mirando esattamente nel basso ventre, che era il suo baricentro. Ciò rese abbastanza impossibile il fatto che potesse schivarlo. Anche se avesse tolto di mezzo il suo corpo, la ragazzina avrebbe potuto sparargli ancora in qualsiasi posto del busto.

«Così che possa essere certa della vittoria.» aggiunse con una voce che era quasi un sussurro.

Parte 9[edit]

Lo spazio limitato del passaggio sotterraneo probabilmente non era stato abbastanza spazioso o solido per quei tre mostri creati dalla Città Accademia.

Il primo attacco arrivò frontalmente.

Le bambole bianche che erano state create in base ai pensieri residui delle Sisters si dirigevano verso Accelerator e le centinaia di piume delle ali provenienti dal braccio destro di Kakine Teitoku. Esso era ormai diventato una tempesta di lance che riempiva l'intera zona attaccando in modo violento e senza preoccuparsi di evitarle.

Ma...

Questa volta il cuore e la mente di Accelerator non disturbarono le equazioni che controllavano i suoi poteri.

Se avesse risolto da solo ed avesse guardato avanti, avrebbe avuto solo bisogno di respingerle.

Lo avrebbe fatto in un posto dove nessuno avrebbe potuto raggiungerle da quella città schifosa che le tratteneva lì con la forza.

«Usa questo.» disse Mugino che era vicina a lui. «E' il tuo lavoro.»

Nell'istante successivo venne sparato un raggio di luce dal palmo di Mugino Shizuri che si diresse dritto verso Accelerator. Quel Cannone ad Alta Velocità con la Funzione di Particelle a Forma d'Onda era abbastanza potente da fare in due una nave Aegis. Se fosse esistita una qualsiasi confusione nelle equazioni della riflessione del n. 1, il ragazzo sarebbe diventato cenere senza nemmeno avere il tempo di sentire dolore.

Ma non accadde.

Ne fu certo.

«...»

Accelerator afferrò con precisione i vettori di quell'attacco. Modificò e focalizzò i vettori per dar loro un nuovo aspetto e delle nuove proprietà. E poi li usò per attaccare tutte e tre in una volta le ragazze che gli stavano andando addosso.

Scomparve ogni suono.

C'era solo la luce.

Ciò andava oltre il semplice trapassarle o abbrustolirle. Scomparvero. Non ne rimase nemmeno un pezzetto di 1 mm. Erano state davvero annientate. Si era assicurato che non sarebbero più state controllate irrazionalmente. Quelle ragazze non avrebbero dovuto trovarsi lì, quindi le fece tornare nel luogo al quale appartenevano.

Le loro espressioni non erano cambiate fino all'ultimo istante.

Il ragazzo non aveva idea di cosa avrebbero potuto pensare quando sarebbe arrivato quel momento.

Ma andava bene.

Era davvero possibile che al mondo ci fosse qualcuno che potesse capire o stabilire i sentimenti dei morti ed usarli per salvare i loro cuori. Poteva esserci qualcuno che avrebbe potuto onorarli aiutando a risolvere le cose di cui si erano pentiti o che avevano lasciato incompiute. Ma quello non era un lavoro per Accelerator che aveva dato se stesso all'oscurità ed ucciso troppe persone. Tuttavia, prima di andare all'inferno c'erano delle cose che avrebbe potuto fare persino con il suo potere che era come se fosse l'incarnazione della violenza e della distruzione.

I sentimenti dei morti appartenevano ai morti.

Non dovevano essere usati per i vantaggi degli altri.

Per far sì che quei sentimenti non fossero distrutti, il n. 1 della Città Accademia li avrebbe sigillati con gentilezza e messi del tutto da parte. Ed avrebbe ostacolato chiunque cercando di interferire come un custode del cimitero davanti ai profanatori di tombe. Dato che emanava un eccessivo odore di morte, non poteva sostenere che gli esseri umani fossero essenzialmente buoni, ma avrebbe lavorato ancora per proteggere ciò che desiderava proteggere.

Aveva finito di dare la caccia ad un certo qualcuno e focalizzare troppo su di lui.

Avrebbe preso una strada diversa.

Anche se non poteva fare ciò che quel qualcuno aveva fatto, poteva fare cose che egli non riusciva a fare.

Sarebbe diventato ciò che solo lui poteva essere.

«Oooooooooooooooooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Afferrò il grande numero di lance in prossimità prendendo possesso dei vettori tramite qualcosa che scorreva al loro interno, ed invertì quel flusso. Il Dark Matter non conteneva sangue, ma Accelerator poteva sentire un segnale vitale simile alla bioelettricità. Quasi come a distruggere il centro applicando una pressione su un'estremità, fece a pezzi tutte le lance in una volta sola. La parte centrale del corpo di Kakine Teitoku si contorse un po'.

«Vedi?»

Mugino sparò un raggio di Meltdowner mentre i movimenti di Kakine Teitoku vennero fermati per un breve lasso di tempo.

La maggioranza della parte superiore del suo corpo venne spazzata via.

Ma....

«Alla fine...»

Una sostanza bianca si espanse attorno a ciò che rimaneva delle gambe di Kakine.

Era sul pavimento, sul muro e persino sul soffitto.

«Posso creare quasi tutto, ma sembra che sia più bravo a farlo con me stesso. In quel modo le specifiche sono più alte. Il solo originale è migliore di 10.000 cloni. E' una versione in miniatura di una delle regole della Città Accademia.»

Qualcosa "stava" in perpendicolare sul muro.

Era un Kakine Teitoku pallido.

Mugino lo fissò come se fosse un'opera d'arte raccapricciante.

«Al tuo corpo principale rimangono apparentemente un paio di organi di natura umana. Li hai spostati sul pavimento un attimo prima che attaccassi?»

«Beh, cosa ne pensi? Ho tolto di mezzo i miei organi all'ultimo secondo o li ho solo riprodotti? Per cominciare, in quel corpo ci sono mai stati degli organi? Ed in questo? Forse si sono sparsi per tutta la città e sono connessi da piccoli fili di Dark Matter. Ed ovviamente, in questo momento sarebbe ottimale distruggere i miei organi umani

La Città Accademia aveva degli esper che potevano trasformare il loro aspetto, ma ciò andava oltre. Era il suo cervello a creare i suoi poteri o erano questi a salvaguardare la loro esistenza creando il suo cervello? Era vivo o morto? Era un sogno o la realtà? Era un nastro di Möbius che metteva tutto quanto in disordine. Tutto ciò che sapevano era che l'esistenza conosciuta come Kakine Teitoku si trovava in qualche modo di fronte a loro.

Potevano distruggerlo, ma sarebbe stato estremamente difficile essere sicuri di averlo ucciso.

E se non l'avessero fatto, non potevano fermarlo anche se gli avessero spezzato le braccia e le gambe o gli avessero distrutto gli organi.

Ma...

«Chi se ne fotte?!»

Accelerator si diresse in avanti. Entrò al centro della candida pozza dividendola per più di 10 metri, lacerò le innumerevoli lance che vennero sparate e sbatté il palmo contro il punto centrale.

Afferrò i segnali elettrici che scorrevano all'interno del Dark Matter e cambiò il loro corso.

Si sentì un forte scricchiolio.

Nella pozzanghera apparve un grande buco dalla forma stranamente perfetta di un esagono. Il danno era stato interrotto in modo intenzionale prima che avesse raggiunto l'intero sistema di Kakine Teitoku.

«E' inutile. Le informazioni vengono scambiate tramite i diversi blocchi, ma non c'è una connessione diretta. Essi possono comunicare liberamente senza alcun collegamento diretto così i tuoi attacchi non possono raggiungermi. Suppongo sia simile ad un sistema d'intercettazione telefonica che incrocia intenzionalmente i cavi tramite uno scambio di battute sconosciute. Un attacco a quelle linee non può raggiungermi perché non sono effettivamente connesse.»

«Allora distruggerò tutto.»

«Quando lo farai, espanderò la rete. Con ogni componente che si estende nello stesso momento si svilupperà in modo esponenziale.»

«Allora devo solo distruggerlo più velocemente!!»

Se la Città Accademia fosse stata vista semplicemente come un corpo, sarebbe stata simile ad un combattimento tra delle cellule cancerogene che cercavano di abbattere per intero le sue funzioni, moltiplicandosi infinitamente e proteggendone la salute esortando le vecchie cellule a suicidarsi per prevenire lo sviluppo del cancro.

Era un combattimento tra il n. 2 che poteva far soffrire qualcuno creando qualcosa ed il n. 1 che poteva proteggere qualcuno distruggendo qualcosa.

Entrambi brandivano dei poteri enormi nella direzione opposta dell'immagine iniziale di quella facoltà.

Tuttavia...

«Quanto tempo ti rimane?» chiese Kakine Teitoku con tono di scherno.

La riflessione dei vettori di Accelerator ed i raggi massicci di Mugino Shizuri stavano entrambi lacerando il suo corpo. Ma qualcosa di candido continuava ad espandersi tra le mura ed il soffitto. Kakine non aveva paura di essere distrutto. Gli mancava del tutto quell'istinto che avrebbe dovuto avere ogni tipo di forma di vita.

«Una volta arrivato a quel limite, sarai finito. Può essere lo spunto per la comparsa di quelle ali che non possono essere spiegate da alcuna teoria, ma non puoi usarle per dei lunghi periodi di tempo o averne il completo controllo, no? Infatti, quel fenomeno inspiegabile deve causare un numero enorme di consumi inspiegabili. In ogni caso, non ti rimane tempo.»

E...

«Non ho niente di cui preoccuparmi una volta rimasto il n. 4. Non so quanto sia cresciuta, ma la differenza basilare dei nostri poteri è troppo grande. Non importa cosa abbia superato, non può sconfiggermi.»

Quel commento fece sì che Kakine si trovasse con la testa distrutta, ma il resto della sua figura ignorò la gravità e "cadde" nella pozza sul muro. Un nuovo Kakine Teitoku si sollevò in un posto diverso.

«Questa è una differenza di libertà che ci viene data dai nostri poteri. E per voi quella differenza è insormontabile. Non ho nemmeno bisogno di fare nulla. Non ho semplicemente un'infinita scorta di Dark Matter. La mia ispirazione non conosce legami. Non importa quante carte raccogliete, posso respingerle con la forza bruta dato che per me i numeri non significano niente. ...Niente di ciò che fate potrà mai raggiungermi. Per farlo, per prima cosa dovreste scavalcare il muro di infinità che continuerà per l'eternità.»

Era come continuare a fare qualcosa che non tornava.

Era come aver ricevuto l'ordine di svuotare una piscina usando un secchio mentre l'acqua scorreva costantemente tramite una cascata.

«Scegliete.» le labbra del n. 2 della Città Accademia si mossero. «Vi esaurirete lentamente in un lungo periodo di tempo o morirete in un istante senza sentire dolore?»

Balzarono fuori innumerevoli lance e sfrecciarono verso Accelerator e Mugino Shizuri.

Parte 10[edit]

L'arma finale che la ragazzina puntava verso Kamijou Touma era una pistola a pietra focaia che non aveva niente a che vedere con la magia.

Non era nemmeno necessario chiedersi se sarebbe riuscito a schivarlo gettandosi a sinistra o a destra.

La pistola in vecchio stile aveva un potere relativamente scarso, ma non c'era la garanzia che potesse bloccarla solo con le ossa del suo braccio.

Il ragazzo non era un eroe dei fumetti americani che indossano la calzamaglia. Non avrebbe potuto evitare un proiettile che volava dritto verso di lui e respingerlo con un corpo d'acciaio sarebbe stato fuori questione.

In quanto tale, aveva una sola opzione.

Respinse il suo istinto passivo ed attaccò dritto di fronte a sé. Si trovava a pochi metri di distanza da Birdway. Solo un altro passo e sarebbe stato nel raggio adatto per colpirla. La sua unica opzione era di colpire la mano che teneva la pistola prima che potesse far fuoco. Se fosse riuscito a deviare la canna solo di un po', il proiettile, una volta sparato, sarebbe finito in una direzione inoffensiva.

(Fallo...)

L'estrema tensione gli fece perdere la cognizione del tempo.

Mentre cercava disperatamente di allungare il braccio, i suoi movimenti diventarono terribilmente statici e lenti.

(Fallo!!)

Birdway continuò a puntare la pistola verso di lui senza cambiare espressione.

Il dito che si trovava sul grilletto si mosse.

Il piccolo frammento di metallo che decideva la morte delle persone venne attivato.

«Ooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Ma prima che accadesse, la mano destra di Kamijou... o meglio, la punta del suo dito medio toccò a malapena la canna della pistola decorata in modo elegante. La parte finale del dito guadagnò un leggero senso di contatto solido. Era simile al sollevare una canna da pesca quando l'amo era posizionato in modo che potesse o non potesse far abboccare un pesce dalla bocca larga. Se per caso fosse accaduto che il pesce si muovesse leggermente, si sarebbe sganciato dall'amo per poi fuggire in acqua. Il pescatore avrebbe perso tutto.

Kamijou mosse la mano destra su un lato in modo forzato.

Cercò di mettere l'amo nella bocca del pesce in profondità ed esso ci entrò anche se non come sperava.

Nello stesso momento, l'indice di Leivinia Birdway smise di muoversi.

Premette il grilletto.

La canna della pistola venne allontanata da Kamijou Touma.

(...Cosa?)

Il ragazzo era riuscito ad evitare una morte vicina, eppure aveva una brutta sensazione che si estendeva dallo stomaco.

Sì...

(Ha premuto il grilletto, ma non ho sentito lo sparo?!)

«Mossa sbagliata, idiota.»

Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di sentire un brivido lungo la schiena a causa della voce di quella ragazza.

Con un lieve fragore, un pilastro di pietra si sollevò dal terreno e si abbatté accuratamente sul centro del petto di Kamijou. Non solo gli tolse il respiro, ma sembrava avergli distrutto il ritmo di contrazione ed espansione del cuore.

«Gh... bh...?!»

Il ragazzo cercò di recuperare la postura in modo frenetico, ma poi le forze abbandonarono all'improvviso il suo ginocchio destro. Il trambusto del flusso sanguigno cominciato dal cuore si stava espandendo con ritardo come un'onda in ogni parte del suo corpo.

Riuscì vagamente a mantenere una gamba ancorata al terreno per evitare di crollare del tutto.

Un lieve colpo gli colpì la guancia.

Definirlo uno schiaffo sarebbe stato carino, ma era più o meno stato colpito con l'impugnatura della pistola a pietra focaia. Sembrava qualcosa di simile all'essere colpito dalla parte finale del manico di un martello.

Il colpo fece vacillare il cervello di Kamijou che alla fine cadde sulla superficie asfaltata della strada.

I suoi movimenti sembravano tanto fragili quanto quelli di una marionetta a cui erano state tagliate le corde.

«Almeno fa' delle ricerche su come funzionano le pistole... Suppongo che potrebbe essere troppo chiederlo ad un giapponese. Ma in fondo hai combattuto stando al centro della Terza Guerra Mondiale.» Birdway fece ruotare la pistola di fronte a sé mentre guardava Kamijou Touma che lottava sulla superficie della strada a causa della momentanea perdita dell'equilibrio. «Con una pistola a pietra focaia la polvere da sparo ed il proiettile devono essere inseriti nella canna prima di far fuoco. Il lavoro può essere abbreviato scambiando la spoletta con un tappo a percussione, ma non si può evitare di caricare il proiettile. ...Capisci il perché, ragazzo? Questa pistola non può sparare solo facendolo uscire

«Gh... gh...!!»

«Tutto ciò che volevo da te era trovare un'apertura nella tua difesa per poter sferrare un colpo decisivo. E non ti biasimo per tremare alla vista di una di queste mentre ti viene puntata contro. Dopotutto, il dolore e la paura delle pistole sono ancora incise nel tuo corpo.»

Se Kamijou avesse pensato con calma riguardo alle carenze della progettazione della pistola, avrebbe potuto realizzarlo. Ma non aveva il tempo di farlo. Quando quella cosa gli venne puntata contro all'improvviso nel bel mezzo di una battaglia soprannaturale, aveva bisogno di tempo per far girare all'inverso gli ingranaggi del cervello.

Le sue opzioni erano state quella di bloccarsi per la paura o quella di sperare in una ripresa miracolosa e rubare la pistola, ma il risultato sarebbe stato lo stesso in ogni caso.

Una volta mirato soltanto a quell'elegante pistola, la ragazzina aveva usato la magia per attaccarlo frontalmente.

«Ti insegnerò il modo adeguato per farlo.»

Birdway puntò la canna della pistola verso l'alto, ci versò dentro la polvere da sparo e poi lasciò cadere la sfera di metallo come se la stesse usando come copertura. Alla fine, introdusse giù per la canna il bastoncino ed usò un po' di forza per premere entrambi verso il basso.

«Questo tipo di canna non dovrebbe essere puntata verso il basso, ma in questo caso non è economica, quindi il proiettile non cadrà.» Birdway lanciò il bastoncino e la bottiglia e puntò la pistola contro Kamijou che era steso sul pavimento. «Arrenditi per quanto riguarda Fräulein Kreutune. Ti darò una ragione per farlo. Hai mostrato di non essere il tipo che si arrende anche dopo che ti hanno sparato allo stomaco. Allora che ne dici della gamba? Una volta perduta la capacità di muoverti e quella di sostenere il peso del tuo pugno, dovresti avere più di una scusa per restare su un letto d'ospedale.»

«Heh...»

I sintomi della piccola commozione cerebrale dovevano stare per attenuarsi gradualmente perché adesso Kamijou riusciva a guardare Birdway con la vista offuscata. C'era un leggero sorriso sulle sue labbra.

«Senti il bisogno di spingerti così in fondo perché pensi che nient'altro riuscirà a rimediare ai danni delle Hawaii e di Baggage City?»

«E se fosse?»

«Allora avresti già ammesso che hai fatto qualcosa di orribile. In quel caso, non prendere la direzione sbagliata. Anche se catturi Fräulein Kreutune, attiri con l'inganno il majin Othinus, la sconfiggi e porti qualcosa che sembra la pace nel mondo... accidenti, persino se ti ringraziassero miliardi di persone, non ci sarebbe modo in cui potresti sentirti soddisfatta.»

«Mi sono stancata di sentire i tuoi sermoni sulle emozioni.»

«E' così?» disse Kamijou in modo forzato mentre respirava in modo irregolare. «Non capisco come nessuno possa cercare di salvare le persone basandosi solo sulla logica e sull'efficienza. Perché da quella prospettiva non importa, no? Se si tratta di questi questi semplici argomenti, perdi tutte le ragioni di salvarli sin dall'inizio. C'è un livello di malvagità necessario per far circolare abbastanza denaro da sostenere una società. E' solo un'irrilevante frazione dell'intero. Persino se si estinguesse l'umanità, le forme di vita con un tipo diverso di ragionamento alla fine potrebbero riempire la terra. ...Solo dal punto di vista di quella prospettiva logica quegli argomenti sono abbastanza buoni. Se t'importa solo della logica, non hai bisogno di salvare nessuno.»

Per Kamijou che era steso a terra, la pistola di Birdway era una minaccia assoluta.

Non avrebbe avuto un'altra possibilità di balzare in avanti e portargliela via.

«E' lo stesso. Noi siamo uguali. Vogliamo salvarli, quindi lo facciamo. Hai cercato tutte le migliori ragioni logiche, ma lo stai facendo nel modo sbagliato. Ciò che stai facendo è come salvare chi sta morendo di fame tagliando a pezzi della carne umana per sfamarli.»

«Ma cosa sei riuscito a fare?» rispose prontamente Birdway. Le sue parole pugnalarono il ragazzo dritto al cuore. «Non sai nulla riguardo alla formazione di un'organizzazione conosciuta come GREMLIN. Non sai dov'è il loro quartier generale. Non sai chi sia il loro leader. Sei solo riuscito a correr dietro ai membri che hanno causato dei problemi sporadici per il mondo. E tutto ciò che hai raggiunto facendolo è stato immischiarti ed aumentare il numero delle vittime. E' quello tutto ciò che puoi fare. Per usare il tuo esempio, ciò che stai facendo è lasciar morire di fame chi la patisce e guardarli crollare tranquillamente.»

«Forse. No... probabilmente hai ragione.» ammise Kamijou.

Ammise la sua stessa impotenza.

«Si dice che io abbia fermato la Terza Guerra Mondiale con un combattimento frontale contro Fiamma della Destra, ma non si trattava solo del mio potere. Ci sono riuscito solo perché gente da tutto il mondo ha portato la fonte del suo potere allo sfinimento. Ciò che posso fare da solo è davvero limitato e ciò a cui posso pensare da solo funziona raramente in quest'ampio mondo.»

Ma ciononostante...

«Però, Birdway. Solo perché il mio ragionamento è infantile e sbagliato e solo perché la mia discussione può essere abbattuta facilmente con un po' di intelligenza, non significa che la tua argomentazione sia del tutto corretta.»

«Cosa?»

«Se l'unico modo per nutrire quelle persone affamate è di fare a pezzi la carne umana, perché tu sei del tutto incolume?»

La fissò.

Kamijou Touma aveva lo sguardo fisso su Leivinia Birdway.

Stava fissando qualcosa di profondo dentro di lei.

«Ho combattuto molte persone diverse in passato. Ce ne sono state un bel po' per le quali non sono riuscito a fare niente da solo. Ne ho esposte molte al pericolo. ...Ma la ragione per cui mi hanno prestato il loro potere e quella per la quale oggi sono ancora vivo, deve essere perché ho tagliato la mia stessa carne dato che sono stato io colui che ha fatto la proposta. Tu non l'hai fatto.»

«Stai dicendo che non ho il diritto di coinvolgere gli altri perché ho preso delle decisioni mentre guardavo dall'alto n basso? Stai dicendo che posso influenzare la vita delle persone fin quando sono loro ad accettarlo?»

«In un certo senso.»

Birdway rimase un po' sorpresa dal modo veloce in cui rispose.

Aveva pensato di replicare con qualche argomento da quattro soldi sulla base della generosità delle persone.

Ma...

«Ed il modo per farmelo accettare probabilmente sarebbe più semplice di ciò a cui sei andata incontro.» mormorò Kamijou mentre restava immobile a terra. «Non dovevano essere le Hawaii o Baggage City. Non doveva essere Fräulein Kreutune, il pezzo finale necessario per Gungnir.»

Il tono della sua voce era debole.

«Se avevi davvero bisogno di un sacrificio...»

Ma al di sotto, c'era nascosta una forte anima.

«Se avevi bisogno di riuscire ad agire fino al momento in cui il problema sarebbe stato risolto e quindi non potevi tagliare dei pezzi della tua stessa carne...»

Era come se stesse spiegando le basi fondamentali ad un bambino che non capiva dei problemi di poco conto.

«Dovevi solo scegliere me. Quello sarebbe stato abbastanza per farmelo accettare.»

Questa volta, Leivinia Birdway sentì davvero come se il tempo si fosse fermato anche se solo per un istante.

Non stava solo facendo una scenata dicendo che la ragazzina doveva porre un fine ad ogni tipo di tragedia.

Aveva capito che era inevitabile.

Il ragazzo era arrabbiato perché lei aveva spostato l'obiettivo di quella tragedia nella direzione sbagliata.

«Sicuramente avresti potuto fare qualcosa.» le parole di Kamijou Touma continuarono per tutto il tempo. «Non dovevi usare Fräulein Kreutune. Non dovevi offrire in sacrificio le Hawaii e Baggage City. Sicuramente avresti potuto usare altri mezzi per adescare il leader di GREMLIN o il majin Othinus stesso.»

«Ti rendi conto di cosa stai dicendo?»

«Anche se non conosciamo la composizione di GREMLIN, dove sia il suo quartier generale o chi sia il loro leader, abbiamo ancora la mia mano destra! Quantomeno, avresti potuto diffondere delle informazioni false dicendo che era una minaccia per GREMLIN nel suo insieme!! Con il potere della Luce del Colore dell'Alba lo avresti potuto fare senza alcun dubbio!!»

«Tu non sei un mostro come Fräulein Kreutune. Se qualcuno ti blocca il naso e la bocca, morirai. Hai idea di cosa significhi stare al centro della battaglia con GREMLIN come nemico quando già tra loro stessi non trovano alcun valore nel restare a fianco l'uno dell'altro?!»

«Othinus mi è apparsa davanti a Baggage City. Voleva vedere cosa avrebbe potuto fare la mano destra che aveva risolto quell'incidente. Sono stato sconfitto facilmente, ma doveva almeno aver visto che si trattava di qualcosa che doveva testare. Poteva trattarsi di un piccolissimo filo e poteva non essere tanto vicino in modo sicuro tanto quanto Fräulein Kreutune... ma perché hai preso la decisione senza di me quando c'era un altro modo?! Perché hai scelto un metodo del cazzo?! Perché hai scelto di fare tutti quei sacrifici?! Perché hai scelto la via che derubava tutti dei loro sorrisi?! Anche se sono solo un egoista e persino che si tratti di qualcosa di surreale, ti aspetti davvero che io accetti ciò che hai fatto?!»

«...Sei pazzo.» borbottò Birdway.

Aveva costantemente indagato sui leader e le figure carismatiche di molte ere e culture che avrebbero potuto essere bandite se le cose fossero andare in modo leggermente diverso. Eppure non poteva far altro che far fuoriuscire quelle parole.

«Sei del tutto pazzo. Avevo notato delle cose strane in te prima d'ora, ma ciò lo conferma. ...Perché immagini di poter combattere? Perché non ci vedi niente di male nel vederti sottratto qualcosa? Non sei un pazzo fissato con la guerra che ha perso il posto in una vita tranquilla. Non sei nemmeno una persona che ne conduce una protetta, che non ha mai visto una vera battaglia e che spera di potersi unire al mondo che vede in tv. Non riesco a comprendere cos'è che ti spinge a tanto!»

«Vuoi sapere il perché?»

Kamijou ci pensò per un po' nonostante si trovasse ancora in quella situazione senza speranza.

Perché aveva preso parte a tutti gli incidenti precedenti?

Era stato perché era circondato dalla sfortuna? Perché veniva sempre coinvolto negli incidenti che voleva evitare ed era costantemente bloccato in posizioni dove sarebbe stato ucciso se non le avesse risolte?

Erano stati Tsuchimikado Motoharu, Stiyl Magnus, la Chiesa Anglicana o la Città Accademia? Quelle persone diverse o gruppi avevano fatto dei preparativi accurati per assicurare una situazione dove non poteva scappare?

Era stato perché non aveva mai incontrato un cattivo del genere di quelli visti nei film? Era stato perché era terribilmente riluttante nello scartarne uno di loro?

Gli vennero tante idee differenti. Ed alla fine...

Kamijou Touma le fece andar via dalla sua testa e rispose.

«Penso sia stato perché non ho mai avuto una sola ragione per abbandonarli.»

«...Ne ho abbastanza.» sputò fuori Birdway.

Puntò la pistola a pietra focaia sulla coscia del ragazzo.

Questa volta avrebbe fatto fuoco sul serio.

Aveva il dito sul grilletto.

«Mi sono sempre chiesta come la Città Accademia riuscisse a controllare qualcuno come te. La minaccia maggiore che possiedi non è il potere della tua mano destra o persino ciò che è nascosto al suo interno. Né la preveggenza che hai guadagnato dalle precedenti esperienze. Persino con una mano destra che può neutralizzare le capacità soprannaturali una persona normale non sarebbe riuscita a fare molto. La mano stessa non può bruciare nulla o raccogliere informazioni. Eppure hai raggiunto dei risultati. Non hai partecipato a causa di quella mano destra. Eri tu che hai fatto uso del potere che risiede in essa.»

«Te ne stai accorgendo solo adesso

«In quel caso...»

L'espressione di Birdway cambiò all'improvviso.

Aveva lo sguardo di una persona che provava pietà verso qualcun altro.

«...Devi stare più attento da ora in poi. Ciò che possiedi non è né buono né cattivo. Hai le fondamenta per una grande ondata che non può essere descritta con quei termini. Forse è la stessa cosa che una volta era sbocciata dall'uomo che costruiva una città composta d'acciaio ed elettricità o dalla donna che sorride nelle profondità di una vecchia cattedrale. O forse è qualcosa che inghiottirà persino quel fiore gigante. Se puoi afferrarla del tutto con le mani ti darà un grande potere, ma se non ci riesci, per te sarà un disastro indescrivibile.»

«Cosa stai dicendo?»

«Non devi capirlo subito. Ti darò del tempo per pensarci su. Ma il mio metodo potrebbe essere un po' doloroso.»

Questa volta Birdway premette davvero il grilletto. Era meno come se stesse sottolineando la sua frase e più come se stesse cercando di troncarlo sul nascere.

Ma un attimo prima che lo facesse...

Delle potenti forze tirarono la sua mano. La canna dell'elegante pistola venne scaraventata da parte ed il proiettile venne sparato in una direzione del tutto sbagliata.

«Cosa?»

«Ricordi ciò che ho detto, Birdway?»

Si sentì un leggero suono di graffi.

Durante la lunghissima conversazione, Kamijou si era lentamente ripreso dalla commozione cerebrale. Mentre si impegnava a sollevarsi, portò una mano a terra e graffiò l'asfalto con le dita.

«Ho combattuto contro molte persone diverse. Ma non l'ho fatto da solo. Ho combattuto da solo a malapena. ...Ci sono state persone che si sono offerte di accompagnarmi in delle sfide spericolate. E queste persone sono chiaramente molto più sensibili di me.»

Leivinia Birdway sollevò lo sguardo ed alla fine realizzò cosa fosse accaduto.

Sul livello superiore del passaggio multilivello, una ragazza stava guardando giù dal ciglio della strada.

«Il n. 3 della Città Accademia... Ha controllato la pistola con il magnetismo o qualcosa del genere?!» urlò Birdway prima di fare un grande passo indietro.

Una lama di fusione ad arco estremamente lunga si era diretta esattamente tra Kamijou e Birdway.

Questa volta si trattava di Thor.

Stavano combattendo sulla strada in cima al passaggio sopraelevato, ma Kamijou e Birdway erano sul livello inferiore che era grande come un'arena sportiva. Inoltre, una sezione della strada superiore era scomparsa.

Entrambi stavano combattendo dei Santi che avevano un potere speciale persino tra le fila della parte magica. Erano in una situazione dove uno sbaglio immediato avrebbe potuto far sì che i loro corpi venissero polverizzati, ossa e tutto, ma quei due che usavano il fulmine avevano sfruttato al massimo la più piccola apertura che avevano per salvare Kamijou dalla situazione senza speranze in cui si ritrovava.

«Oggi ha combattuto un sacco di gente. Tutti i tipi di persone pericolose si sono radunate qui grazie a Fräulein Kreutune. Probabilmente non potrei tener testa a nessuno di loro.»

Del fumo bianco continuava a salire da ciò che aveva lasciato la lama di fusione ad arco. Birdway poteva vedere una figura che si alzava lentamente dall'altro lato del sipario.

«Ma alla fine, tutti potete suddividere il lavoro tra di voi. ...Funzionate solo come singolo individuo.»

Gli avevano sparato sul fianco, si era indebolito continuando ad agire in quello stato senza dormire ed aveva avuto una commozione cerebrale.

Eppure Kamijou Touma si alzò.

«Nessuno sa davvero chi sia Fräulein Kreutune. E quello è il motivo per il quale nessuno sente alcun tipo di attaccamento per lei. E' stata liberata solo ieri dopo essere rimasta sigillata per molto tempo, quindi ovviamente nessuno lo è. Ma anche se non sappiamo chi sia, ci sono delle persone tra noi che vogliono salvarla. No, ci sono persino delle persone che stanno combattendo in questo momento che non sanno niente su di lei. Non stanno combattendo per altra ragione che salvarla. ...Ma non importa. Anche se non conoscono la situazione esatta e persino se le nostre condizioni non si equivalgono abbastanza, siamo riusciti comunque ad arrivare a questo risultato! Un grande potere si è mosso nella giusta direzione per salvarla!!»

Non c'era bisogno di avere un obiettivo grandioso sin dall'inizio.

Non importava se stessero combattendo per delle ragioni completamente diverse.

Anche se erano lì...

Una volta tutto finito...

Se gli fosse stato detto che le loro azioni avessero salvato inavvertitamente una donna, nessuno si sarebbe sentito in colpa a riguardo. Alla fine si sarebbero sentiti meglio che se gli fosse stato detto che le loro azioni avevano inavvertitamente ucciso una donna.

E Kamijou sentiva che era ciò che significava essere un umano.

«Birdway, hai detto che sono pazzo per fare ciò che faccio, ma ti sbagli del tutto. La verità è che tutti vorremmo salvare qualcuno se si fosse visto o sentito che stava soffrendo senza nessuna ragione!»

«Tu...»

«Noi non perderemo.» Sollevò lentamente e nettamente il pugno destro mentre lo fissava e parlava a quel potente boss dell'associazione magica. «Non c'è una sola ragione per la quale potremmo perdere contro delle persone come te che non considererebbero mai qualcosa di tanto basilare!!»

Parte 11[edit]

Mentre Scarabeo Rinoceronte 05 osservava da una breve distanza gli scontri intensi che si svolgevano sul passaggio multilivello, confermò ad occhio nudo che il luogo dove si trovava Fräulein Kreutune era quello sul piano centrale.

Fremea Seivelun, che si trovava vicino a lui, picchiettava sulla sua superficie bianca.

Arrivato a questo punto, persino una cosa del genere era abbastanza da avere un chiaro effetto sulle crepe all'interno di Scarabeo Rinoceronte 05.

«Nyah, nyah! L'abbiamo trovata!! Dobbiamo muoverci e salvarla!!»

«Aumenterebbe il rischio di venire coinvolti nei combattimenti che si stanno svolgendo nella zona. Anche se non hanno intenzione di attaccarci, non potremmo sfuggire all'alta probabilità di essere colpiti da un attacco vagante. Inoltre, pare che alcuni tra coloro coinvolti negli scontri vogliano prevenire il fatto che qualcuno si avvicini a Fräulein Kreutune. C'è anche il pericolo proveniente da coloro che stanno cercando di interferire direttamente se ci avviciniamo a lei.»

E...

Le analisi di Scarabeo Rinoceronte 05 indicavano che non aveva più la robustezza necessaria per sostenere una battaglia di quel genere a causa delle crepe che continuavano a formarsi dentro di lui.

Ovviamente, se avesse informato le ragazzine, ci sarebbe stato un minimo di pericolo che le loro azioni sarebbero colate a picco ancora di più. Trovandosi già in una situazione rischiosa, lo scarabeo si augurava di evitare la riduzione della loro libertà di scelta.

«Allora cosa facciamo? dice Misaka mentre Misaka pone una domanda.»

«Analizzerò i loro schemi d'attacco e calcolerò quanto potrebbe essere grande l'apertura che abbiamo. ...La visione umana si restringe più di quanto realizzino le persone quando si focalizzano su qualcosa. A prima vista, questo passaggio sopraelevato sembra uno spazio aperto molto ampio, ma effettivamente è come un labirinto con percorsi che cambiano fluidamente, quindi se ci muoviamo basandoci su delle regole prefissate, possiamo tranquillamente...»

Scarabeo Rinoceronte 05 venne meno.

La voce artificiale creata dalle sue ali giganti si fermò all'improvviso.

Last Order e Fremea Seivelun erano scomparse di colpo.

No, detto così non era preciso.

Qualcuno era entrato "all'interno" di Scarabeo Rinoceronte 05.

In uno spazio misterioso privo di colori e suoni, dove non si muoveva alcuna foglia dagli alberi circostanti, l'insetto concentrò con cura la sua attenzione.

In un luogo ad appena cinque metri dal suo cannone vi era un ragazzo dai capelli castani che indossava una giacca d'alta classe.

I suoi occhi contenevano una luce oscura che poteva essere trovata solo in coloro che avevano perseguito di continuo le strade secondarie della vita. Il piccolo sorriso sulle sue labbra sembrava contenere ogni forma di sicurezza. Nonostante il cannone di Scarabeo Rinoceronte 05 si trovasse ad una vicinanza estrema, il ragazzo non tolse le mani dalle tasche dei pantaloni.

In quel mondo dove tutto era diventato bianco o nero, solo quel ragazzo conteneva del colore.

Era come se fosse illuminato come unico re di quel mondo.

«Kakine... Teitoku.»

Scarabeo Rinoceronte 05 non riusciva a capire se stesse effettivamente usando le ali per riprodurre la voce artificiale o no, ma aveva comunque borbottato quel nome.

E anche se aveva fatto quella deduzione, ne dubitava la possibilità.

No.

Non poteva essere vero.

Il vero Kakine Teitoku non avrebbe impiegato il suo potere per una semplice pedina come lui. Se avesse voluto, avrebbe potuto creare centinaia o migliaia di sottoposti potenti in un istante.

Eppure...

Il mostro ricco di colore mosse lentamente la bocca.

«Quindi sono la tua aspirazione, o qualcosa del genere?»

«...»

«Forza, non stare lì seduto. Sono l'aspirazione che hai creato per te stesso. Sono il muro che hai posizionato automaticamente per definire ciò che tu pensi sia Kakine Teitoku

Effettivamente sembrava che questo non fosse il vero n. 2.

Era simile a qualcuno che aveva avuto un crollo mentale a causa del troppo stress causato dal nascondersi costantemente per la paura che un cecchino avesse potuto nascondersi in qualche posto sconosciuto dell'oscurità.

«Dovresti ben sapere perché è apparso qualcosa come me. Con una quantità di tempo tale trascorsa da quando hai scelto una strada diversa da quella di Kakine Teitoku, stai per trasformarti in altro. Ma tu stesso rifiuti di ammetterlo. Hai paura di perdere la tua potente personalità come porzione del n. 2. Esiti a farlo e sei bloccato dai rimpianti. ...E' per questo che sono qui. Sono qui per ricordarti ciò che stai per perdere. Sono qui per integrare l'immagine dei dati di ciò che era la tua forma originale

Le crepe continuavano a manifestarsi in Scarabeo Rinoceronte 05 che sarebbe potuto crollare da un momento all'altro.

I suoi movimenti avevano fatto sì che i danni si sviluppassero più lentamente e compensare la perdita dei dati interni poteva essere simile ad un umano che possedeva una ferita con una lenta perdita di sangue. Non importava se quelle azioni l'avrebbero effettivamente salvato o no. Che avesse ricevuto una ferita letale o che fosse stato trafitto per intero, non poteva far altro che svolgere quelle azioni.

Ma...

Se la sua essenza vacillante veniva bilanciata rinnovando quell'immagine dei dati...

«Pare che ti sia passata la voglia di uccidere delle mocciose con la tua patetica trasformazione errata, ma finisce qui.» disse qualcuno.

Il suo tono fece sì che lo scarabeo detestasse essere una parte di lui, ma nessun tono di voce sarebbe potuto sembrare più simile a quello di Kakine Teitoku.

«Chi sei?»

Quella domanda raggiunse Scarabeo Rinoceronte 05.

Lo raggiunse.

«Cosa dovresti fare per comportarti come te stesso?»

Alla fine il vero Kakine Teitoku non aveva visto il bisogno di alzare un dito nonostante il fatto che Scarabeo Rinoceronte 05 aveva soppresso la chiara relazione tra padrone e schiavo. Non aveva fatto niente e lo aveva lasciato incapace di rispondere all'incongruenza logica delle sue stesse azioni. Quando accadde, l'insetto avrebbe avuto bisogno di dare una seconda occhiata alla sua stessa essenza nel ruolo di schiavo piuttosto che di padrone. In quel processo avrebbe avuto bisogno di riscrivere se stesso usando Kakine Teitoku come punto di partenza.

Si poteva dire che fosse simile ad un computer infettato da un virus che si sarebbe attivato al riavvio.

Una volta fatto, si doveva solo aspettare fino all'inevitabile blocco. Il passare del tempo e l'accumulo di lavoro alla fine avrebbero portato Scarabeo Rinoceronte 05 ad una situazione catastrofica.

«L'avresti dovuto capire sin dall'inizio.» annunciò quel qualcuno con tono di scherno. Annunciò il fattore decisivo. «Il tuo acerrimo nemico non era Fräulein Kreutune o gli altri scarabei mandati da Kakine Teitoku. Eri tu stesso dopo aver guadagnato la fiducia degli obiettivi ed esser rimasto fisicamente vicino a loro. ... Devi aver avuto l'opportunità di spiegarlo ai bersagli, ma hai detto loro che c'erano solo due minacce, no? Non era perché potevi negare quella possibilità. Era perché saresti stato forzato a pensarlo se l'avessi espresso a parole.»

Scarabeo Rinoceronte 05 cercava delle parole per negarlo.

Scarabeo Rinoceronte 05 cercava delle parole per negarlo.

Scarabeo Rinoceronte 05 cercava delle parole per negarlo.

Ma non riusciva a dire una sola parola come risposta. Ovviamente non poteva. Non era un gioco dove i diversi partecipanti rivelavano le loro carte nascoste sul tavolo una alla volta. Esse erano conosciute per intero e lo scarabeo doveva esaminare tutte le risposte da solo.

E così non poteva fermare le parole di quel qualcuno, che continuarono meramente.

«E' abbastanza facile dichiarare di essere qualcun altro che non sia Kakine Teitoku. Ma chi sei davvero? Puoi davvero definirti con qualche altro nome? I titoli che hai acquisito in questo breve tempo sono "qualcuno che si sta opponendo agli ordini di Kakine Teitoku", "qualcuno che sta lavorando per diventare indipendente da Kakine Teitoku", "qualcuno che vuole diventare qualcosa che non sia Kakine Teitoku" e "qualcuno che è nato da Kakine Teitoku". Non importa quanto sia difficile cercare di aggirare l'ostacolo, non puoi sfuggire a quel nome. Se ti sforzi di rifiutare la tua anima perderai la tua natura e non riuscirai nemmeno a definire quale sia il tuo corpo fisico.»

Lo fece in modo così semplice.

Lo fece in modo così definitivo.

Distrusse la speranza latente che aveva ottenuto Scarabeo Rinoceronte 05.

«Questa è la tua vera natura, quella di uno schiavo. Non importa quanto tu combatta, non puoi riavviarti come un nuovo tipo di padrone.»

Se l'insetto non fosse diventato qualcosa di diverso da Kakine Teitoku, non avrebbe potuto rifiutare l'ordine di uccidere Last Order e Fremea Seivelun.

Ma non importava cosa facesse, non poteva respingere del tutto la sua natura.

Ergo...

Scarabeo Rinoceronte 05 non poteva proteggere quelle due ragazzine.

«E' semplicemente un fattore di logica.» sussurrò quel qualcuno. «Finché sei parte di Kakine Teitoku, non puoi esitare ad uccidere il tuo obiettivo. Se lo fai, quella riluttanza deve venire dalla stessa parte che non è la sua. C'è qualcosa che hai guadagnato in questo breve lasso di tempo... qualcosa di cui si fidano quei bersagli. Quando decidi di uccidere usando quella parte di te in eccesso, stabilisci che li stai "tradendo".»

Stava per fare un'affermazione decisiva.

Aveva cercato di prendere la rincorsa per arrivare lì.

«Quindi liberati da quelle condizioni.»

Quel qualcuno disse quelle parole che erano come una password per rilasciare il dispositivo di sicurezza su una qualche arma gigante.

«Lascia che questo gentile Kakine Teitoku ti dia degli ordini in modo forzato. Uccidi gli obiettivi mentre provi egoisticamente antipatia per me.»

La conclusione era chiara.

Scarabeo Rinoceronte 05 non poteva diventare qualcos'altro a parte Kakine Teitoku.

In ogni caso.

Parte 12[edit]

Innumerevoli lance sparate dalla bianca pozza riempirono una sezione del passaggio sotterraneo. Miravano con cura ad Accelerator e Mugino Shizuri. Per loro sarebbe stato difficile evitarle. E anche se fosse accaduto, non c'era più alcun posto dove andare. L'ultima abilità creata da Kakine Teitoku gli dava così tanto tempo, risorse e forza fisica a volontà. Era il peggior nemico possibile per i due che possedevano una potenza di fuoco istantanea sotto forma di potere distruttivo esplosivo.

Alla fine avrebbero raggiunto il limite, si sarebbero trovati con le spalle al muro ed avrebbero potuto perdere la vita.

Kakine Teitoku non doveva preoccuparsi di quando o dove sarebbe accaduta quell'eventualità. Doveva soltanto aspettare il suo arrivo, non importava quanto ci avesse impiegato. Non doveva preoccuparsi riguardo il suo stesso consumo. Se avesse semplicemente atteso che fosse la vittoria a raggiungerlo, il suo desiderio sarebbe stato avverato. Era la massima inefficienza, la massima pigrizia e la massima profanazione. Il n. 2 aveva guadagnato l'abilità di estendere l'idea di "sedersi ed aspettare" al livello dove essa minacciava di portare l'umanità all'estinzione.

Poteva essere quella la fonte della paura inconscia che le persone provavano per Fräulein Kreutune attraverso la storia.

Non importava se in effetti riusciva a farlo.

Non importava se non aveva intenzione di farlo.

La gente sentiva che Fräulein Kreutune poteva farlo.

Quella gente in origine era riuscita a sorridere gentilmente, ma quel pensiero era tutto ciò che era stato preso affinché tutti i loro principi morali venissero divorati, incavati, rubati e distrutti a fondo. Quell'idea era semplicemente troppo spaventosa.

Se fosse mai effettivamente andato in porto, miliardi di persone sarebbero scese in campo contro di esso, ma ciò che era niente più che una raccolta di individui poteva davvero resistere ad una cosa del genere?

E adesso qualcuno rappresentava quell'idea usando un metodo diverso.

Quella persona era Kakine Teitoku.

Quelle lance colme di cattiveria e le loro punte riempite di intento omicida venivano prodotte senza fine e si abbattevano contro i loro obiettivi. Semplicemente ripetendo quegli innumerevoli attacchi, se avesse aspettato abbastanza a lungo avrebbe potuto trafiggere i suoi avversari con certezza e senza correre rischi.

«Qual era lo scopo? Adesso che si è giunti ad una fine, non mi rimane che chiederlo. Il n.1, il n.2, il n.3, il n.4, il n.5, il n.6 ed il n.7... Che cosa ridicola. Quindi questo è ciò che significa abbandonare il regno di ciò che può essere contato con i numeri. Suppongo che fosse l'entità della società della Città Accademia.»

Il n.1 ed il n.4 non potevano far nulla.

Non era importante quanto talento avessero o quanto impegno ci mettessero a far accrescere la loro abilità.

«Suppongo che vincere non sia sempre una cosa buona. Può essere deludente. Scoprire quanto fosse basso il muro da sormontare può essere davvero deludente. Presumo di aver imparato una cosa dall'uccidere voi vermi.»

Ripetendo quel semplice compito all'infinito, avrebbe demolito e lavato via la cultura umana che era stata edificata così con cura.

O era così che doveva essere.

Quel gigante sistema che era Kakine Teitoku si fermò all'improvviso.

«?»

Sul suo viso apparve uno sguardo confuso.

Le punte delle lance che si espandevano si fermarono poco prima di raggiungere Accelerator e Mugino Shizuri.

«Ehi, che succede? Significa che va bene che io ti faccia a pezzi? Ovviamente, che la tua risposta sia sì o no, ti farò diventare polvere.» disse Mugino mentre sollevava un sopracciglio.

«Cosa?» mormorò con tranquillità il mostro n. 2 della Città Accademia come se quella parola fosse uscita fuori per sbaglio.

No...

Le sue labbra non potevano più fare altri movimenti maggiori ad un leggero tremolio.

«Il grado della trasmissione è...? Ma... il segnale del sistema dei dati essenziali... non è cambiato. Non può essere cambiato...»

«...»

Solo Accelerator rimase in silenzio.

Il n. 1 aveva usato di continuo il suo controllo dei vettori per attaccare il sistema di Kakine Teitoku dall'interno.

Quella era l'unica possibilità concepibile.

«Non può essere... Non può essere cambiato... eppure... Cos'hai fatto? Anche se si interferisce con il tracciato interno del Dark Matter... anche se inverti i segnali, non dovresti essere riuscito a superare quel blocco indipendente. Eppure... Cosa... Cos'hai...?!»

«Oh, ho capito.» Alla fine, Accelerator parlò come se la cosa non avesse rilevanza. «Suppongo fosse una parte di quelle possibilità infinite di cui stavi parlando. Capisco, capisco... Heh heh, ha un senso. Trovo difficile credere che un frammento come quello potesse apparire dentro di te, ma hai detto che era infinito. Qualcosa del genere deve essersi mischiato a quel tuo network.»

«Di cosa... Di cosa stai parlando?!»

«Non sono stato io.» rispose Accelerator.

La sua risposta era la più semplice che esisteva.

«Direi che sei stato tu stesso a fermarti



In quel momento...

«Nyah. Qual è il problema?»

Il bianco Scarabeo Rinoceronte 05, Last Order e Fremea aspettavano vicino al passaggio sopraelevato multilivello stando attenti alla possibilità di avvicinarsi alle battaglie intense che si stavano svolgendo lì.

Ma...

Scarabeo Rinoceronte 05 non riuscì a rispondere alla domanda della bambina.

La sua coscienza era focalizzata sull'immagine di Kakine Teitoku che poteva vedere solo lui.

«...Capisco...»

«Esatto.» rispose l'immagine.

«Quindi... è così...»

«Allora cosa farai?»

Il suo cannone principale simile ad un corno si mosse lentamente. La sua mira oscillava. Come padrone, Kakine Teitoku stava dando un ordine a Scarabeo Rinoceronte 05 che era lo schiavo. Gli stava comandando di uccidere velocemente le due ragazzine che gli stavano vicino.

L'unico modo per fuggire da quell'ordine basilare di uccidere era di conquistare una personalità che andava oltre quella di Kakine Teitoku.

Ma Scarabeo Rinoceronte 05 non era nient'altro che uno schiavo, quindi sarebbe andato in pezzi nell'istante in cui avrebbe perso il suo supporto.

Di conseguenza, non poteva respingere l'ordine di uccidere.

Quella formula era perfettamente chiara.

Tuttavia...

«Non sono mai dovuto diventare qualcos'altro a parte che Kakine Teitoku.» disse lo scarabeo.

«Cosa...?»

«Non c'è mai stato alcun bisogno di pensare in modo forzato di ottenere una nuova personalità.»

«Aspetta un attimo. Quella risposta non era presente nella versione preimpostata da Kakine Teitoku.»

Risuonò forte il suono delle crepe che si trovavano per tutto il corpo dello scarabeo.

La luce rossa dei suoi occhi scintillò instabilmente come se fosse mal funzionante.

«Io...»

Alla fine le crepe erano diventate visibili all'infuori del suo corpo.

Era come se fossero un pagamento per resistere a qualcosa.

Ma non si fermò.

Scarabeo Rinoceronte 05 non smise di parlare.

«Io sono...!!»

All'improvviso, la luce rossa dei suoi occhi scomparve del tutto.

Aveva smesso di funzionare.

O così sembrava.

Ma non era il caso.

«Il mio nome è...»

La luce tornò immediatamente dopo. Ma era passata dal rosso al verde. Il colore precedente che aveva indicato un errore, diventò un verde intenso come se stesse per annunciare che adesso stava funzionando in modo adeguato.

«Mi chiamo Kakine Teitoku, sono il Level 5 n. 2 della Città Accademia e colui che utilizza il Dark Matter.»

Qualcuno avrebbe potuto descriverlo come un fiore in piena fioritura.

Le crepe continuavano ad apparire dall'interno di Scarabeo Rinoceronte 05. Senza esitazione e senza indecisione, esso si distrusse del tutto. E ciò che apparve dall'interno di quei frammenti luccicanti era...

Un semplice ragazzo candido con una luce verde negli occhi.


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Si poteva avvertire un leggero scricchiolio.

Proveniva dal bel viso di Kakine, in quel passaggio sotterraneo su cui aveva pieno controllo. Più precisamente, proveniva dalla piccola spaccatura che era apparsa al lato della sua bocca.

«Non... prenderti gioco di me...»

Gemette.

Borbottò.

Era tutto ciò che poteva riuscire a fare da quando l'autorità sul gigante sistema che era Kakine Teitoku cominciò a trasferirsi da qualche altra parte, ma "ciò che era stato" si era scrollato di dosso quella restrizione ed urlò con tutta la sua forza.

Nel bene o nel male, la sua forza di volontà poteva essere una delle ragioni per cui il n. 2 era riuscito ad arrivare così in alto.

La sua bella bocca si divise ed il suo viso si aprì e si chiuse come un giocattolo economico.

«Non prenderti gioco di meeeeeee!! Qu-Questo è... Questo è tutto mio. Io sono io!! I-Il Dark Matter è prodotto dal mio cervello... dalla mia Personal Reality. Come potrebbe quel... come potrebbe quel potere che ha origine da me tradirmi in questo modo?!»

«Non importa più chi era primo.» disse Accelerator come se stesse cantando. «Non ha più importanza a chi siano connessi gli organi di natura umana. Hai ottenuto l'infinito, quindi hai superato il limite necessario per quel genere di cose, no?»

«...!!»

La gola che apparteneva a Kakine Teitoku si contrasse.

Mugino alla fine capì cosa stava accadendo e la tensione abbandonò le sue spalle.

«Ah ah. Essere troppo potente è il suo stesso problema, n. 2. Quando un network prodotto da un equipaggiamento flessibile e sostituibile ha una parte che diventa isolata dal resto, essa diventa un piccolo sistema di per sé. E tu hai l'abilità per rimpiazzare le parti disperse di un corpo come una planaria. In altre parole...»

«Anche colui che l'ha fermato è Kakine Teitoku. ...O forse sarebbe meglio dire che colui che l'ha fermato adesso è l'attuale Kakine Teitoku.» disse Accelerator.

Fu solo durante quell'ultima affermazione che il ragazzo non sorrise.

Mostrò rispetto per qualcuno che non aveva mai visto, che in quel momento era lì.

«Ci dovevano essere molte cose diverse che costituivano Kakine Teitoku nell'insieme. Ed un sacco di cose che normalmente sarebbero state invisibili a causa della grande concentrazione dell'intero. Ma nel momento in cui il sistema era diventato isolato, le cose non erano più viste in modo normale mentre si levavano sulla superficie. Come il gum syrup si sviluppa sul fondo di un caffè freddo che è stato mescolato.»

«Ci sarebbe stata la tua parte da codardo, quella irascibile, quella vanitosa.. e quella gentile. Ma chi avrebbe pensato che sarebbe stata questa forma del n. 2 a strappare via il controllo del resto?»

Il desiderio di proteggere qualcuno aveva trionfato su quello di uccidere qualcuno.

Il desiderio di creare qualcosa aveva trionfato su quello di distruggere qualcosa.

Il desiderio di fermare un combattimento aveva trionfato su quello di continuarne uno.

«Ritiro ciò che ho detto.» disse Accelerator senza esitazione. Era qualcosa che non diceva spesso. «Il potere del n. 2 della Città Accademia, il Dark Matter, è un potere pazzesco. E' stato sprecato per uno come te. Ed è stato chiaramente troppo affinché tu riuscissi a controllarlo

«Ah... ah...»

«Adesso che ci penso.» aggiunse Mugino con un'espressione interdetta. «Abbiamo qualche prova che questo fosse effettivamente il pezzo principale? La mente del n. 2 si è dispersa nel sistema e questo era il più vicino alla superficie. Ma niente ci dice che ciò che mostrava sulla superficie fosse la vera natura di Kakine Teitoku. Non stavamo combattendo lo strato più esterno della sua mente per tutto il tempo? E poi, anche solo quello non era un compito facile, quindi suppongo che il n. 2 non sia davvero una persona normale. ...Oh, e non fraintendere. Non ti stavo facendo un complimento, dicendolo. Stavo parlando di quello vero.»

«Aaaaahhhhh!! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Ogni volta che la cosa che era stata Kakine si forzava a muoversi, si formavano delle crepe sempre più piccole. Stava cercando di uccidere ad ogni costo Accelerator e Mugino Shizuri così che avrebbe potuto farli smettere di parlare, in modo che potesse distogliere lo sguardo da quelle informazioni che lo mettevano a disagio.

Ma non ci riusciva.

Anche l'ultimo briciolo di potere alla fine era andato. Il fatto che avesse ottenuto quel potere poteva essere uno sbaglio, anche se temporaneo.

Risuonò un suono acuto.

Era stato varcato un certo confine.

Una parte delle lance fece irruzione e la distruzione continuò come in una reazione a catena. Ogni cosa che sembrava ciò che era stato Kakine Teitoku si sbriciolò rumorosamente. Proprio come un bambino diventava un adulto e come un adulto diventava un genitore, una volta eliminate le parti acerbe che rimanevano anche nell'anima della personalità, il sistema gigante diventò qualcosa di più purificato.

«Sto... Sto scom... Sto scomparendo? Io... Io sono... Il n. 2 della Città Accademia... no, vado oltre quello... Perché sta succedendo... per una ragione tanto ridicola?»

«Probabilmente non verrà lasciato nulla a provare che tu fossi qui.» sussurrò Accelerator. Quel qualcuno che stava chiaramente continuando a crollare si contorse quando lo sentì. «Anche se rimane una quantità imponente di dati relativa a Kakine Teitoku, essi non si riferiranno a te.»

Quelle erano le sue parole.

Quelle erano le parole che i vivi potevano tramandare ai morti che sarebbero scomparsi da questo mondo.

«Ma non preoccuparti.»

«Aspetta... no... fermo...»

Non c'era niente che poteva fare in quel momento finale.

Ma la cosa che era stata Kakine aveva pensato all'improvviso.

Aveva ricordato il momento in quel tunnel metropolitano quando quel bianco Scarabeo Rinoceronte 05 aveva abbandonato all'improvviso il suo controllo, intraprendendo delle azioni irregolari.

Non pensava che esso avesse avuto qualcosa di speciale. Non l'aveva programmato in quel modo. La questione riguardava chi era stato in quello stesso posto ed in quel momento.

Una certa ragazza che indossava una tuta rosa.

Takitsubo Rikou.

Era una Level 4 con l'abilità di rintracciare gli altri campi di diffusione AIM e possedeva anche la possibilità nascosta di usare quelli degli altri per distorcere le loro Personal Reality.

Tempo addietro, Kakine Teitoku non aveva fatto la seguente valutazione di quella ragazza?

Un giorno sarebbe potuta crescere ed essere l'ottava degli attuali sette Level 5.

In quel caso.

Consciamente o inconsciamente, colei che aveva incitato al cambiamento del bianco Scarabeo Rinoceronte 05 era stata...

«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!! L-Lei!! Quella puuuuuttaaaaaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaa!!»

Il mostro n. 1 ignorò quel qualcuno che aveva urlato all'improvviso.

«Se vuoi lasciarti delle prove alle spalle, farò un segno per te.» disse.

L'intero passaggio sotterraneo si mosse così ad occhio che sembrava che le fondamenta si sarebbero rotte.

Le sue cinque dita erano penetrate al centro di quel qualcosa che stava mantenendo a stento la sua forma ed alla fine andò del tutto in frantumi.

Accelerator si portò una mano sul collo.

Schiacciò l'interruttore dell'elettrodo per disattivare i suoi poteri.

Mentre sosteneva il suo peso con la stampella di stampo moderno, il n. 1 si guardò intorno. Con nessuno rimasto al comando, il Dark Matter cominciò a dissolversi nel vuoto, non lasciando nulla al suo posto.

«...Quindi è finita.»

«Cos'è finita?» disse Mugino Shizuri facendo spallucce.

Parlò come se tutto quel combattimento intenso non fosse stato altro che una veloce occhiata del paesaggio che c'era sulla strada per giungere alla loro meta.

«Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere. Questa che abbiamo davanti è particolarmente lunga per coloro che, come noi, hanno ucciso.»

Parte 13[edit]

Kamijou Touma si fece strada con il corpo dolorante e preparò il pugno destro.

Stava affrontando Leivinia Birdway.

Era una maga che poteva dare la forma di fuoco, acqua, vento e terra a delle armi mortali con il semplice movimento della sua arma simbolica che cambiava forma. Poteva anche intraprendere una strada più veloce ed emettere una massa di quel potere in modo forzato prima di uniformarlo ad un elemento per creare una bianca esplosione evocata.

Aveva una grande varietà di attacchi e possedevano tutti un grande potere distruttivo.

In un avvenimento precedente in cui era stato coinvolto Kamijou, sembrava avesse logorato il potere organizzato di un'associazione magica e l'avesse condotta alla distruzione usando nient'altro che quelle esplosioni evocate.

Ma...

Nello stesso tempo...

(Probabilmente il suo segreto non risiede nella forza del suo potere.)

Kamijou conosceva un po' di magia, ma aveva raccolto delle informazioni durante le sue lunghe battaglie.

I maghi che potevano usare delle quantità massicce di potere illimitato sin dall'inizio esistevano davvero. Per esempio, i Santi, la seconda principessa d'Inghilterra che brandiva la spada reale Curtana Original, o Fiamma della Sinistra che possedeva il potere di salvare il mondo. Quei maghi non potevano dominare un avversario solo con solo potere puro. Avrebbero potuto farlo usando qualcosa insieme ai loro attacchi schiaccianti, ma riuscivano a continuare con essi al punto da poter anche sembrare infiniti. Era così che erano.

Ma non aveva mai saputo niente riguardo al fatto che Birdway fosse in quel modo.

Aveva sentito che era il capo di un'associazione magica gigante ed anche che la magia veniva usata per montare l'assenza di un talento naturale, usando delle tecniche. Se la ragazzina era il capo di un gruppo che si era formato per quel fatto...

(E' al contrario. La forza di Birdway non è più grandiosa del normale. ...Senza qualcosa del tutto folle come l'essere un Santo o possedere una Curtana, c'era un piccolo significato nell'aumentare la propria forza. Deve essere così che sono i maghi.)

Quindi il ragazzo doveva pensarci al contrario.

Doveva capire come lei stesse creando dei risultati così tremendi con un livello di potere normale.

Ed in quel caso, la risposta era davvero semplice.

(Si tratta di un trucco.)

Era l'unica parola a cui poteva pensare per descriverlo.

Non era semplicemente uno scambio equivalente dove un'unità di potere portava ad un'unità di risultati.

Era un folle trucco come dei mostruosi accordi finanziari che portavano ad una singola unità e la sollevavano fino a migliaia o persino dieci migliaia di unità.

Un guerriero poteva scendere in campo con una spada ed uno scudo fatti di bronzo, oppure poteva usare il touch-screen per inviare, tramite coordinate del GPS, dei missili guidati e farli piovere dal cielo. Era lo stesso numero di persone, ma il livello di tecnologia poteva facilmente spingere a dei livelli cruenti la quantità di forza che brandiva. I maghi parlavano sempre del guadagnare il potere tramite l'intelligenza, così sarebbero sicuramente stati disposti a gradi tramite quella.

E l'esempio più estremo era...

Index che vedevano come altamente pericolosa a causa della biblioteca di 103.000 grimori che possedeva.

(In quel caso, cosa sta facendo? Se posso distruggere Birdway qualsiasi cosa stia facendo, dovrei poter riuscire a derubarla di questi metodi d'attacco senza speranza... La prima cosa che mi viene in mente è quell'arma simbolica che cambia forma, ma è davvero così semplice? Se questo metodo è ciò a cui sta affidando la sua vita mentre affronta il mondo, non lascerà mai che venga contenuto in un piccolo sistema a mano come quello.)

«Che succede?»

Birdway cambiò ancora una volta la forma dell'arma simbolica che teneva in mano.

Adesso era diventata una spada.

«Ora ti sei davvero preparato ad uccidermi? Allora sbrigati. E se rifiuti di attaccare per primo, lo farò io.»

Kamijou Touma non ebbe nemmeno il tempo di rispondere.

Lei si mosse.

Si fece avanti per un attacco.

Cominciò con una spada di vento con la quale cercò di tagliare il suo braccio destro.

Usando la linea che era stata lacerata nella superficie della strada asfaltata come avvisaglia, Kamijou si mosse per schivarla piuttosto che disintegrarla con la mano destra. Contorse il corpo su un lato come se si stesse dirigendo verso l'uscita di un treno affollato. Usò la stessa azione per fare un passo in avanti ed accelerare verso Birdway.

(Stiyl Magnus aveva aumentato il fenomeno che aveva creato posizionando un sacco di rune attorno al campo di battaglia.)

L'arma della maga era già cambiata da una spada ad un bastone.

Lo teneva in orizzontale e lo agitò solo una volta. Nel momento in cui lo fece, venne creato un disco di fuoco nella traiettoria in cui era stato agitato. Si espanse all'improvviso e diventò un muro rovente che si mosse verso Kamijou Touma.

(Yamisaka Ouma aveva fatto una barriera di corda per creare dei terreni in cui fare dei rituali, Sherry Cromwell aveva usato un sacco di simboli per far crollare il centro commerciale sotterraneo e Biagio Busoni aveva preparato una grande flotta per distruggere la Città Accademia.)

Nel frattempo che distrusse il muro di fiamme con la mano destra, Birdway aveva già trasformato il bastone in una tazza. Apparve un grande albero d'acqua con lei al centro, dal quale crebbe un rilevante numero di daghe che si scagliò sulla zona.

(Deve esserci qualcosa. Qualcosa che le lascia portare a termine questi straordinari attacchi! Non so se è una questione di numeri o propositi, ma deve esserci qualcosa a sostenere Birdway!!)

Distrusse una delle innumerevoli daghe che erano state scagliate contro di lui ed i suoi frammenti deviarono la traiettoria di quelle vicine.

Kamijou riuscì ad avvicinarsi alla ragazzina tramite quella zona che si era creata.

Non aveva ancora una risposta.

Ma se avesse dovuto decidere su cosa concentrare il suo pugno...

«Maledizione, suppongo che debba avere a che fare con quell'arma simbolica!!»

«Ho pensato che sarebbe stato ciò che avresti scelto.»

Kamijou sentì un colpo leggero ed il pugno diretto verso l'arma di Birdway venne scaraventato su un lato.

Era cambiata da tazza a spada.

E la spada di vento che ne scaturì era stata indirizzata sul pugno di Kamijou piuttosto che sul suo corpo.

Era lo stesso di come il ragazzo avesse sfruttato il fatto che la sua magia fosse troppo potente per essere del tutto neutralizzata.

Birdway inviava la sua verso la mano destra del ragazzo in modo da alterarne la traiettoria.

(Non... va bene...)

Uno sgradevole brivido percorse la schiena di Kamijou.

Il pugno destro su cui faceva affidamento aveva perso di ogni significato all'ultimo momento. Il ragazzo aveva già preso la rincorsa verso di lei e ciò significava anche che Birdway poteva attaccarlo a bruciapelo. Poteva prendersi un colpo con qualsiasi magia ed attacco.

Ed agì senza esitazione.

«Alla fine sei stato ingenuo. Lo sei stato per supporre che gli altri siano di buon cuore come te!!»

Fece oscillare la spada.

Lo fece dall'alto.

Ed una lama di vento gigante apparve lungo quel percorso, muovendosi dritta verso Kamijou.

Per evitarla, il ragazzo era praticamente crollato su un fianco e non venne preso per un pelo.

(...Cosa?)

Era sopravvissuto. Ma sentiva più confusione che sollievo.

Birdway doveva essersi sentita più al sicuro quando il suo pugno non aveva potuto raggiungerla perché aveva fatto due o tre passi indietro. Doveva aver portato a termine un certo tipo di cerimonia perché erano esplose diverse evocazioni bianche intorno a Kamijou che si trovava a terra.

Il ragazzo creò freneticamente una zona di riparo ricevendo un'esplosione sulla mano destra e mandando l'energia esplosiva verso un'altra di esse, così che si sarebbero cancellate a vicenda. E facendo così, i suoi pensieri misero insieme i pezzi del puzzle ad una velocità accelerata.

(Non era grazie alla mia abilità che sono riuscito ad evitarla. Era perché ha scelto un attacco che avevo già visto. Ma perché? Poteva mettere insieme degli incantesimi in così tante forme diverse, così che sarebbe riuscita ad usare qualsiasi numero di attacchi mai visto prima. Se l'avesse fatto, ne sarei stato inghiottito perché non avrei avuto il tempo di reagire!!)

Un muro di fiamme ed una tempesta di coltelli di pietra si diresse verso di lui, ma Kamijou li affrontò facilmente usando la mano destra dopo essersi rimesso in piedi. Conosceva anche quelli.

E ciò significava...

«...Me ne sono accorto.»

Risuonò un suono acuto.

Era quello dei coltelli di pietra che andavano in frantumi quando Kamijou muoveva la mano destra in orizzontale.

Non stava meramente improvvisando un modo di affrontare quegli incantesimi d'attacco. Questa volta, sapeva che non si trattava di una coincidenza.

«Effettivamente non so se è possibile e non ho una prova reale per confermarlo, ma me ne sono accorto. Birdway, questo è ciò che sta alla base dei tuoi attacchi. Questa è la fonte di ciò che ti ha fatta diventare qualcuno di straordinario.»

«Cosa ne sai, pivello?»

«Ciò che ti rende speciale sono i numeri. Sono come le rune che usa Stiyl.» Kamijou spazzò via ancora una volta una spada di vento. «Usi sempre lo stesso incantesimo con gli stessi movimenti.» La risposta era quella. «Hai fatto ripetutamente le stesse cose per un lungo periodo e si è consolidato. Facendo gli stessi esatti movimenti nello stesso esatto momento, hai fatto diventare quegli stessi movimenti dei simboli magici per sostenerti! Tu stessa un anno fa, tu stessa un mese fa, tu stessa una settimana fa, tu stessa un giorno fa e tu stessa un'ora fa. Sono quelli i simboli che usi!!»

Ma non era qualcosa che tutti i maghi riuscivano a fare.

I suoi movimenti erano "gli stessi" su un livello del tutto diverso.

Se qualcuno avesse cercato di copiare la propria scrittura del passato, l'avrebbe potuta riprodurre in modo perfetto? Questa era la tecnica che estendeva in modo forzato dei risultati schiaccianti su un corso esistente e non riusciva mai a lasciare la categoria di "se stesso" per quanto potesse essere restrittivo e svantaggioso.

Ciò che aveva costruito era ciò che la rendeva potente.

Prese ciò che tutti comprendevano come un'idea o come un concetto e lo sollevò fino alla sua forma ultima, come un vero fenomeno.

Stava in cima a coloro che avevano cercato di guadagnare il potere per affrontare il mondo lucidando e migliorando le sue capacità.

«Sei davvero sorprendente. Soprattutto nel modo in cui non lo mostri. Hai indossato un'espressione glaciale ed hai finto col guardare il mondo con un cuore freddo, ma in effetti sei la lavoratrice più ardente e difficile. Incarni la speranza di cui le persone verranno in fine premiate se si sforzano abbastanza.»

Lei assunse una forma diversa da Kamijou Touma che parlava ed ascoltava in un conflitto di credenze.

Leivinia Birdway non fece dei semplici commenti, eppure mostrò successo con le sue azioni. Dimostrò che le persone potevano spingersi a tanto basandosi su nient'altro che i loro sforzi. Quello era ciò che portava la gente ad essere affascinata da lei e ad impedire che qualcuno di loro potesse avere un diverbio sul fatto che fosse degna di stare in vetta ad un'associazione magica gigante.

Ma...

In quel caso...

«Pensi davvero che la risposta sia quella?» Birdway trasformò la sua arma simbolica da una spada ad un bastone e lo puntò verso Kamijou. «Speravi di trovare una struttura così semplice dentro di me? Controllo l'associazione magica più grande d'Inghilterra, la Luce del Colore dell'Alba!! Sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, che sia scienza o magia!!»

All'improvviso apparve un bagliore.

Era un'esplosione evocata.

Quel modo modo di fare di Birdway non faceva affidamento sulle tecniche rigide degli incantesimi o delle cerimonie ed invece abbreviava e semplificava quella tecnica, come se improvvisare fosse la prova di quanto fosse fuori dalla norma.

Ma...

«Alla fine è lo stesso. È la versione replicata di un concerto improvvisato, spontaneo e in stile libero. ...Fai in modo che sembri tutte quelle cose, ma in realtà è un'azione calcolata dove si ripete accuratamente una tecnica adeguata. L'hai organizzata in quel modo per nascondere il fatto che puoi usare solo la magia del fuoco, dell'acqua, del vento e della terra con delle azioni stabilite!! Sono sicuro che potresti creare dei nuovi incantesimi se vorresti, ma poi dovresti lavorarli a modo tuo dal nulla! Non può usare subito niente di nuovo in battaglia!!»

Poteva sfondare.

Poteva gestire tutto con la sola mano destra.

Poteva opporsi allo stesso attacco con lo stesso metodo.

Era come una piantagione gigante riempita intenzionalmente con una singola coltivazione attraverso degli allevamenti selezionati che veniva spazzata via da un solo tipo di insetto.

«Il vero pugnale nascosto dal coltello di pietra e dalla pistola a pietra focaia estratti dalla schiena erano dei mezzi per tradire le mie aspettative e farmi pensare che c'era molto più di Leivinia Birdway di quanto in realtà c'è! Stavi cercando di far sembrare come se avessi una gamma di attacchi tanto vasta che sarebbe stato impossibile contarli tutti!!»

Non tremò.

La paura che l'avrebbe potuto causare non era rintracciabile dentro di lui.

Aveva trovato l'indizio che gli serviva per raggiungere la vittoria.

Quella sicurezza gli dava la forza di stringere il pugno ancora più forte.

«Quante carte hai in mano, Birdway?»

«Cosa t'importa?»

«Sono cinque? Dieci? Quindici? Venti? Non importa quale sia il numero, non importa. Non hai una varietà infinita di attacchi; ne hai un numero limitato. Dubito di averli visti tutti, ma non ho il tempo di indovinare come occuparmi di loro.»

«Allora puoi andare nella tomba con questa incomprensione.»

Esplose un suono enorme.

Era il suono di Kamijou che calciava la superficie della strada e correva verso Birdway.

La ragazzina non fece altri passi indietro.

Lo avrebbe incontrato dov'era.

(Non va bene, Birdway.)

Un mare di daghe piovettero verso il basso, un muro di fiamme bloccò il suo cammino, una spada di vento cercò di colpire l'intera area. Apparvero delle esplosioni evocate per riempire le fessure che vi erano tra i vari attacchi. Una spada d'acciaio ruotò come un ventaglio gigante che scaraventò via un attacco elettrico rimbalzante intorno alla zona come un flipper. Solo pochi degli attacchi erano cose che Kamijou non aveva visto prima, ma non era abbastanza per metterlo con le spalle al muro. Aveva trovato dei modi per occuparsi di loro e per mettere alle strette Birdway che stava perdendo una carta dalla sua mano ogni volta che lo faceva.

(Adesso penso di sapere che genere di persona tu sia. Ami gli sforzi e non volti le spalle al lavoro sodo... Non hai cercato nemmeno una volta di prendere di mira il punto debole sul mio fianco, dove mi hanno sparato. Hai affascinato le persone che sostengono una grande organizzazione con qualcos'altro che le tue parole.)

Neutralizzò molte diverse forme di magia, spazzò via diversi incantesimi ed approfittò di diverse forme d'attacco.

Kamijou corse in avanti per tutto il tempo.

La sua visuale si aprì del tutto.

Questa volta doveva davvero un favore a Leivinia Birdway.

«Tu sei...! Colei che ha insegnato a così tante persone che il duro lavoro può portarti in vetta! Non posso farti arrivare a quella risposta patetica che usare Fräulein Kreutune è l'opzione migliore!! Non posso!!»

I suoi mezzi d'attacco erano limitati solo ad uno.

Ma raggiunse in modo costante quel mezzo che non poteva raggiungere, toccò ciò che si credeva impossibile e si aggrappò a qualcosa che non era lì.

La sua mano e le sue cinque dita potevano assumere liberamente qualsiasi numero di forme.

Adesso aveva preso la forma di un pugno.

Accadde immediatamente dopo.

Kamijou Touma e Leivinia Birdway arrivarono allo stesso punto.

E si giunse alla conclusione.

Parte 14[edit]

«...?»

Sul livello più alto del passaggio sopraelevato, Misaka Mikoto assunse un'espressione crucciata mentre si trovava sulla strada che stava andando a pezzi.

Brunhild Eiktobel aveva improvvisamente fermato quei movimenti che contenevano un potere mostruoso. Persino quando Mikoto aveva magnetizzato la sua gigante spada d'acciaio usando corrente ad alto voltaggio, così che ogni tipo di oggetto di ferro venisse attirato ad essa, la donna aveva usato la forza bruta per continuare ad agitare quella massa che doveva pesare una dozzina di tonnellate. Ma adesso era come congelata.

Lo sguardo le si spostava dal suo avversario a qualche altro posto lontano.

Mikoto non vide tutto ciò come un'apertura. C'era un silenzio sgradevole come quello del timer di una bomba che raggiungeva lo zero e non esplodeva. Sentiva qualcosa che la fece esitare nell'attaccare con noncuranza, così chiamò la donna nonostante quanto potesse essere fuori luogo.

«Qualcosa non va?»

«Pare che il problema sia stato risolto.» rispose con calma Brunhild. «Non sono sicura di dover continuare a combattere, andare lì come rinforzo o constatare che la situazione sia sfavorevole e fare i preparativi per riorganizzarmi.»

Nel livello inferiore che sembrava un campo da gioco, anche il dio del Tuono Thor e Silvia, il Santo che stava affrontando, stavano guardando da qualche altra parte. Tuttavia, loro due sembravano meno confusi e divertirsi nell'osservare un esito inaspettato.

«Hm, cosa si fa adesso?» disse Silvia col tono di qualcuno che stava cercando di decidere se stendere la biancheria nel momento in cui il cielo era parzialmente nuvoloso. «Pare che abbia ricevuto la giustificazione per abbandonare un lavoro che era necessario ma che ero men che lieta di portare a termine. Quindi cosa dovrei fare ora?»

«Se lo assalissero due Santi, scommetto che potreste riuscirci in qualche modo.»

«No.» rispose Silvia nonostante non avesse alcun obbligo di dare una risposta sincera. «Tutto ciò che dobbiamo rubare dal potere di Fräulein Kreutune è un incantesimo che aggiunge un pizzico di sabbia all'acqua pura ed assume un comportamento tale. Ma quella è la specialità di Leivinia Birdway e non ci ha dato piena fiducia. Voleva tenere segreta quella tecnica, quindi non c'è niente che possiamo fare adesso che è stata battuta.»

Non si trovavano nel luogo adatto dove potevano semplicemente recuperare Birdway e continuare il loro piano.

Non c'era niente che potessero fare se l'unica persona che poteva portare a termine quell'incantesimo aveva perso la voglia di usarlo.

Era quello che voleva dire Silvia.

Si grattò la testa mentre ritirava la sua lunga fune con il movimento di una sola mano.

«Dannazione, è per questo che ho detto che questa volta speravo di essere dalla tua parte. In quel caso avrei potuto svolgere un combattimento al massimo senza dovermi preoccupare di nulla

Thor fece un largo sorriso quando sentì quelle parole.

«Non è ancora troppo tardi.»

«Idiota.» sputò fuori Silvia con un accenno di rimpianto. «Non sono come te. Ho dei legami rassicuranti con un inaffidabile bastardo che è negligente e piagnone nonostante sia molto vicino a raggiungere il livello di un Majin.»

«Ne sono un po' geloso.» rispose Thor con sincerità. Sollevò le spalle quando lo disse, ma fu solo quella unica frase ad essere cristallina. «Ho dato tutto ciò che avevo per arrivare dove sono, ma non sono mai riuscito a trovarlo. Ed è per quello che sono qui.»

L'azione che intrapresero entrambi fu semplice.

Si allontanarono di un passo l'uno dall'altro.

Era abbastanza per lasciare l'intrecciata e complessa situazione in cui si trovavano. Quell'azione denominava l'abbandono delle armi quando le pedine del gioco erano state posizionate in modo ottimale per raggiungere lo scacco matto e venivano spostate sulla scacchiera in posizioni del tutto prive di significato.

Era una sensazione che poteva essere rilevata solo da coloro che si erano spinti abbastanza a fondo lungo una certa strada.

Avevano dato quel segnale perché sapevano che il loro nemico era abbastanza potente da riconoscerlo.

«Adesso ci ritiriamo.» disse Silvia con un sorriso alla persona che non era più sua nemica. «Ma fai attenzione. Se ciò che sento è vero, Fräulein Kreutune è un mostro del tutto maturato. E rimane un'affermazione valida a seconda di come cerchi di trattarla. Un leone allo zoo potrebbe scoprire le zanne al custode che è sempre stato accanto a lui da molti anni. Anche se non ha intenzione di farlo, sono l'istinto animale e le condizioni riflesse che possono sopraffare la "zona di sicurezza" creata dalla connessione e dall'esperienza che si è guadagnata. ...Gli esseri umani sono più in pericolo quando pensano che tutto ricada sulle loro spalle. Anche se il leone non ha cattiveria o ostilità, può infliggere al custode una ferita mortale quando tutto ciò che sta cercando di fare è chiedere cibo o giocare.»

«Lo so.» rispose tranquillamente Thor. Ma invece di capire il monito di Silvia, aggiunse. «Però siamo noi le persone che si sono raggruppate a causa del nostro odio verso chi la chiama bestia selvatica e verso chi l'ha gettata in una gabbia. Siamo abbastanza stupidi da rischiare le nostre vite per parte del suo bene. Quindi quell'avvertimento non cambia niente. ...Salveremo Fräulein Kreutune. Quella è la nostra risposta.»

Parte 15[edit]

E...

Mentre cercava di trovare una possibilità per avvicinarsi a Fräulein Kreutune vicino al passaggio multilivello, il bianco Scarabeo Rinoceronte... no, Kakine Teitoku aprì bocca.

«Sembra sia finita.»

«Allora andiamo!! Andiamo a salvare la nostra amica! Nyah, nyah!!»

«Esatto, dice Misaka mentre risponde anche Misaka.»

Ma lui aveva delle preoccupazioni.

«Gli scontri in quella zona sono terminati, ma la minaccia di Fräulein Kreutune stessa non è cambiata. Volete andarci davvero?»

Lei era una creatura vivente che stava cercando di raggiungere la schiusa prendendo il controllo di un enorme network d'informazione mangiando il cervello di una certa bambina. Ecco ciò che era Fräulein Kreutune. Nonostante quanto la si potesse cercare di abbellire, quella verità non sarebbe cambiata e sarebbe stato lo stesso per quella sua funzione.

Degli appassionati di animali domestici che preferivano delle stranezze, avrebbero addomesticato dei serpenti velenosi facendoli persino attorcigliare sul loro corpo. Alcuni avrebbero vissuto come bestie selvatiche e si sarebbero arrampicati sulle loro schiene.

Ma in quel caso le regole umane non venivano applicate.

Quelle azioni incaute funzionavano solo quando si incontravano le leggi degli animali. Nell'istante in cui si disobbediva ad una di quelle regole, le belve selvatiche non avrebbero esitato a divorare il proprio padrone ed il serpente velenoso avrebbe affondato le sue zanne sul braccio del proprietario.

Si poteva cercare un compromesso.

Si poteva cercare di farseli amici.

Si poteva promettere che tutto sarebbe andato bene.

Ma quelle parole non potevano fermare quella funzione. Per tutto ciò che avrebbero potuto aver costruito nel tempo, nell'istante in cui le regole innate di Fräulein Kreutune si sarebbero attivate, la possibilità che avrebbe gettato tutto in aria ed avrebbe attaccato non sarebbe stata pari a zero. Nel suo cuore non si trattava di una questione di bontà o cattiveria. Era la pura verità che era una creatura vivente con quella funzione. Era quello il motivo per il quale era così potente e nessuno poteva giudicarla. O piuttosto, non sarebbe cambiato niente anche se l'avessero fatto.

Se si imprigiona un serpente velenoso o una bestia selvaggia dopo che hanno attaccato qualcuno, rifletteranno su ciò he hanno fatto? Ed anche se lo facessero, ciò farebbe sì che i loro istinti ed i loro riflessi condizionati si frenassero dall'attaccare di nuovo qualcuno?

Era per questo che le aveva avvertite.

Le loro azioni avrebbero avuto un significato?

Ed anche se l'avessero avuto... anche se fosse accaduto un piccolo miracolo, non sarebbe stato nient'altro che una barchetta nel mezzo di un oceano in tempesta? Avrebbe portato ad una vera salvezza?

«Non ti preoccupare.» disse Last Order. «Probabilmente è la stessa cosa di te e Misaka. Può darsi che non sappia cos'è per certo o persino a chi potrebbe chiederlo per scoprirlo, dice Misaka mentre Misaka dichiara il suo pronostico. Ma è per questo che qualcuno deve salvarla. Puoi restare qui se vuoi, dice Misaka mentre Misaka dà la sua conclusione.»

«Essenzialmente, cosa vorresti dire con il fatto che non sa chi è?!»

Fremea alzò la voce nonostante non sapesse esattamente cosa volesse dire l'altra bambina con quelle parole.

Ciononostante, la sua frase toccò il centro della questione.

«E' un membro della Brigata di Hamazura e nostra amica! Nyah!! Quindi di cosa stai parlando? Cosa potrebbe aver bisogno di sapere di più?!»

Colui che era diventato Kakine Teitoku e la torre di comando chiamata Last Order rimasero in silenzio.

Si sentirono di accettare qualcuno come un semplice amico persino in una situazione complessa e fare come se fosse del tutto normale che avesse un certo tipo di significato grandioso.

In seguito, Kakine Teitoku si decise.

Diventò risoluto.

«Andiamo. Dobbiamo salvare la vostra amica.»

«Nyah! Non volevi dire "la nostra" amica?!»

Kakine fece un passo in avanti superando le bambine e cominciò ad incamminarsi facendo attenzione.

Last Order prese il suo cellulare.

«Cosa stai facendo, essenzialmente?»

«Dirle che stiamo andando da lei, dice Misaka mentre Misaka fornisce una risposta. Il dispositivo di sicurezza che le abbiamo dato può ricevere le email, dice Misaka mentre Misaka muove velocemente il pollice.»

Parte 16[edit]

Fräulein Kreutune era poggiata su un guardrail nella zona del passaggio multilivello che sembrava un campo sportivo. Si era accorta di un cambiamento. Qualcosa aveva cominciato a vibrare nei suoi vestiti.

Tirò fuori un piccolo dispositivo dalla forma di uovo.

Doveva essere la prova dell'amicizia che le era stata data.

«...»

Sullo schermo vi erano delle piccole parole.

Era tutto lì, eppure era pieno di calore. Era straripante di qualcosa che era andato perso nella vita davvero troppo lunga di Fräulein Kreutune su questa Terra.

Debolmente.

In modo molto debole.

Le sue labbra si mossero.

Poteva essere stata la volta più rara della sua vita. Anche se era apparso sul suo viso senza alcun significato o pensiero mentre emulava i movimenti di qualcuno, come parte dei suoi semplici pensieri in ripetizione che la portavano nella direzione più confortevole, questi movimenti dei muscoli del viso potevano derivare da un luogo del tutto diverso.

«...Grazie.» mormorò.

Chiuse la mano con al centro il piccolo oggetto di plastica dalla forma ovale.

C'era un po' di forza in quella stretta.

Continuò a parlare tenendo ancora la testa all'ingiù.

Disse un'affermazione definitiva.

«Ma non posso comunque frenare l'istinto di mangiarti!!»

Ed alla fine...

Arrivò il momento.

Fu incredibilmente semplice.

Eppure non c'era niente che poteva fare per fermare quell'orribile conclusione che stava per sbocciare.

Parte 17[edit]

Kakine Teitoku... o meglio, ciò che era stato lui... o era semplicemente una porzione della sua parte esterna? Ad ogni modo, la persona che aveva usato il Dark Matter era stata sconfitta da Accelerator e Mugino Shizuri. Entrambi si diressero su per una scalinata per lasciare il passaggio sotterraneo ed arrivare al piano superiore del passaggio multilivello.

«Vuoi fare qualcosa per questa Fräulein-qualcosa?» chiese Mugino.

«Non m'importa. Ma sembra che qualcuno che conosco non voglia farla morire. Questa persona ha rischiato molto nel tentativo di fermarmi quando ho cercato di uccidere quella Fräulein.»

«Vale lo stesso per me. Non interessa a nessuno che venga salvata o uccisa, quindi non sono sicura che sia rilevante.»

Mentre parlavano, uscirono da quel posto e si ritrovarono alla luce del sole.

I suoni e le vibrazioni dello scontro erano finiti. Qualcosa doveva essere giunto al termine. E se ci fosse stato dell'altro a bollire in pentola, l'avrebbero fatto estinguere prima di qualsiasi tipo di sviluppo.

Accelerator aveva controllato tutta la zona, ma poi si accorse di qualcosa.

Diede una seconda occhiata.

Vide una figura alta e bianca.

«...Ehi.» disse Mugino come se avesse visto qualcosa di inquietante. «Cos'è?»

Il livello superiore al piano terra era un passaggio irregolare che si espandeva come un campo sportivo per connettere le diverse fermate dell'autobus. Quella figura aveva dei lunghi capelli argentati che le coprivano il viso ed indossava un vestito bianco fatto di un materiale sottile. Accelerator la riconobbe. L'aveva tenuta sotto controllo quando aveva cercato di attaccare Last Order.

Fin qui andava bene.

Il problema era...

Stava seduta con la testa penzolante, messa in una posizione confusa... ed era ricoperta di qualcosa.

Le ricopriva le mani ed il petto.

E la bocca, i denti.

Qualsiasi cosa fosse, era più vicina al rosa che al rosso. Era troppo tenue per essere carne. Il ragazzo poteva sentire il rumore di qualcosa che veniva masticato quando la mascella di Fräulein Kreutune si mosse. Stava mordendo qualcosa, la masticava e la ingoiava.

«Cosa... cos'è?»

Persino a Mugino, che era stata coinvolta più a fondo con la morte delle persone nella media, non restava che borbottare quelle parole in modo esterrefatto.

Accelerator non riuscì a rispondere.

Aveva un punto fisso in testa. In men che non si dica, si espanse in modo esplosivo e riempì ogni angolo della sua mente.

Non poteva muoversi.

Ed accadde solo perché non riusciva a fermare le parole della n. 4.

«Non sono un'esperta... ma quello mi sembra un cervello umano

Chi aveva tenuto di mira Fräulein Kreutune?

Cosa sarebbe accaduto se questo fosse stato il suo ultimo obiettivo d'azione?

Quindi...

Cos'era che stava mangiando?

Dov'era quella mocciosa?

«Ah...»

All'improvviso qualcosa andò oltre i suoi limiti. Qualcosa che era stato consolidato era crollato del tutto in un sol colpo e la mente di Accelerator era soltanto colorata di rosso.

«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!»

Esplose qualcosa.

Il ragazzo non si accorse nemmeno che la sua mano aveva raggiunto l'elettrodo che aveva al collo.

Camminò con passo pesante sul suolo e controllò quei vettori per saltare in alto. Nel momento in cui raggiunse l'altezza del livello che sembrava un campo sportivo, poteva già sentire qualcosa che gli si contorceva sulla schiena. Erano come delle ali. Delle ali che potevano essere sia bianche che nere ma che avrebbero potuto balzare fuori in un altro momento, e che probabilmente sarebbero state colorate del colore più grottesco che chiunque avrebbe mai potuto vedere.

Sentiva di non poter aspettare nemmeno un secondo.

Nell'istante in cui gli occhi rossi del n. 1 puntarono la loro preda, cominciò a muovere il braccio per raccogliere quella vita.

Ma...

«Aspetta!! dice Misaka mentre Misaka cerca freneticamente di fermarti per salvare la sua amica!!»

Uno strano fenomeno assalì Accelerator.

Il cervello di un certo qualcuno doveva essere stato divorato di fronte a lui, eppure poteva vedere quella ragazzina familiare stare lì dove aveva voltato la testa. E ovviamente lei non mostrava alcuna perdita di sangue.

Una domanda si fece largo nella sua testa confusa.

Chi o cosa stava mangiando Fräulein Kreutune?

Parte 18[edit]

Dunque.

Prima degli scontri e prima che si dirigessero al passaggio sopraelevato, ci fu una conversazione.

«Maledetto...»

Cominciò con Misaka Mikoto dopo essere stata spronata dal dio del Fulmine Thor. Aveva detto qualcosa del tipo «Ehi, Miko-chan, Kamijou Touma sta facendo le sue solite cose mentre viene rimesso in sesto da una misteriosa ragazzina bionda. Cosa ne pensi?» e lei si intromise nelle faccende di quel ragazzo con i capelli a punta senza alcuna esitazione.

Emise delle scintille bianco-bluastre dalla frangetta e disse «Prima mi abbandoni alle Hawaii, poi mi palpi all'improvviso il seno quando ci incontriamo di nuovo e adesso stai flirtando con un'altra ragazza come se fosse una cosa normale! Non pensi mai di spiegare o di scusarti per qualcosa?!».

Mentre urlava, fece fuoriuscire una lancia di fulmini e Kamijou Touma crollò su un lato.

La ragazzina con i capelli biondi e gli occhi blu che stava vicino a lui scosse la testa e disse qualcosa in francese.

«La vita è sempre qualcosa di improvviso. E' possibile che possa finire in questo momento. Ma penso sia giusto che mi arrabbi un po' se accade una coincidenza del genere. Questo è il prezioso indizio che mi porterà a GREMLIN.»

«Eh? Cos'è stato? Solitamete lo blocchi così facilmente... eh?! Ti hanno sparato allo stomaco?! Perché non me l'hai detto?!»

Mentre se ne stava crollato a terra ed in agitazione a causa delle sue richieste impensabili, Kamijou chiese una cosa a Mikoto.

Dato che non capiva il francese le chiese di tradurre per lui.

Il sangue che stava perdendo fece sentire in colpa Mikoto, quindi fece come le era stato detto trovandosi ancora confusa riguardo alla situazione.

«Eh... cosa? "Dato che sono stata ricostruita dopo essere stata trasformata in un tavolo umano, adesso posso smontarmi e ricostruire liberamente il mio corpo"? N-No!! Non è un errore di traduzione. E' ciò che sta dicendo sul serio!!»

«Ho c-capito in linea di massima. Capisco... ma è pazzesco. Anche se hai eluso la sicurezza della Città Accademia, fare a pezzi il tuo corpo in quel modo è pazzesco...»

Sembrava che fossero giunti ad una strana forma di comprensione.

Apparve un accenno di gelosia sul viso di Mikoto, ma ciò di cui stavano parlando era così crudele che non voleva saperne di più nei dettagli.

«Come ha fatto a diventare tanto piccola?»

«Ehm... "Ho sminuzzato il mio corpo fino a giungere al livello in cui potessi portare con me pochi ingredienti, ma la persona che mi ha preparato non ha seguito la ricetta, quindi alcuni di essi sono stati tralasciati"? ...??? Eh? Aspetta un attimo... Cosa stai...?»

«Tralasciati?»

Kamijou assunse un'espressione accigliata ed ascoltò il discorso mentre era ancora disteso sul pavimento.

Ma poi si sollevò fino a sedersi.

«Hai detto che qualcosa è stata lasciata da parte?! Quindi abbiamo degli ingredienti per il corpo umano che possono diventare facilmente qualsiasi cosa vogliamo? Ed abbiamo anche la persona che sa come usarli. Aspetta... In quel caso!!»

«?»

«Ehi, Mikoto! Dici questo a Cendrillon: voglio il tuo aiuto. Con i tuoi ingredienti e le tue capacità possiamo riuscire ad evitare che Fräulein Kreutune debba mangiare il cervello di qualcuno!!»

«C-Cosa?! Cendrillon? Ma non era lei che ha scatenato quel putiferio in quell'aeroporto alle Hawaii... eeh?! Ma non è più piccola di prima...?!»

«Sbrigati!!»

Mentre Mikoto dava quella spiegazione ancora confusa, sul viso della misteriosa ragazzina chiamata Cendrillon si formò uno sguardo scuro.

La ragazza riuscì in qualche modo a tradurre quelle parole dal francese al giapponese.

«Dubito che una deviazione possa aiutare il mio obiettivo finale. Devo vendicarmi di Marian Slingeneyer per avermi ingannata. E quegli ingredienti sono una parte di me. Se vengono usati per altro non riuscirò più a tornare normale.»

«Eh?» disse Kamijou senza pensare. «Marian Slingeneyer? L'ho sconfitta a Baggage City.»

Mikoto continuò a tradurre come se avesse il pilota automatico (sentiva come se la sua mente sarebbe esplosa se non si fosse immersa in qualcosa) e la piccola Cendrillon afferrò Kamijou all'improvviso, nonostante le parole che aveva capito provenissero dalla ragazza. Cominciò ad urlare qualcosa in francese, che lui non poteva ovviamente capire, mentre gli scuoteva la testa avanti e indietro.

«G-Gbh?! Una spiegazione, per favore!!»

«E-Ehm... "Cos'hai fatto?! Ciò va chiaramente oltre il livello di cosa avresti dovuto fare!!"»

«E' accaduto! Non ho potuto farci niente!!»

Dopo averlo afferrato per la collottola con entrambe le mani, alla fine Cendrillon realizzò che ciò non avrebbe cambiato la situazione. Fece un respiro pesante e lo lasciò.

E poi disse qualcosa di molto pericoloso in francese.

Mikoto lo tradusse.

«Capisco, quindi l'obiettivo della mia vendetta è già morto. In quel caso, suppongo di non avere alcuna ragione di intestardirmi.»

«Hm? Cosa???»

Kamijou non ricordava di aver detto qualcosa riguardo l'averla uccisa, ma aveva deciso di non correggerla. C'erano delle cose che era meglio non si sapessero.

Cendrillon fece schioccare la lingua e disse: «Non solo hai salvato la mia vita a Baggage City, ma adesso mi hai liberata dalla vendetta con cui avrei dovuto sporcarmi le mani. Ugh, avresti dovuto essere mio nemico, quindi perché dovrei continuare ad essere ancora più in debito con te...?»

«Non voglio tradurlo.» disse Mikoto.

«Per favore. In caso contrario non andremo da nessuna parte.»

Kamijou fece causa contro l'improvvisa minaccia di boicottaggio ed alla fine Mikoto tornò al suo lavoro.

«Capito. Ti restituirò i miei debiti in questo modo.» disse Cendrillon attraverso la bocca della ragazza. «Cosa devo fare?»


Sembrava che la ragazzina si fosse introdotta nella Città Accademia nascondendosi all'interno di un pacco di cartone. Era nella forma di ingredienti da cucina, quindi aveva inviato la scatola a qualcuno che ordinava spesso cose del genere.

C'era stata un po' ad acquisire quei dati, ma sembrava che fosse riuscita a raggrupparli da una compagnia esterna alla Città Accademia.

Kamijou Touma voleva che usasse gli ingredienti rimasti per qualcosa e le aveva chiesto di recuperarli, ma all'improvviso la ragazzina realizzò qualcosa mentre correva per strada.

«...Dov'era l'appartamento?»

Era stata portata lì tramite una scatola di cartone, quindi non aveva idea di quale strada dovesse prendere per arrivarci. E quando se n'era andata, era stata inseguita da una degli esper della Città Accademia con un potere distruttivo mostruosamente potente, quindi non aveva avuto il tempo di ricordare che strada avesse preso.

Il che significava che doveva cominciare a cercare qualcuno che conoscesse il modo per raggiungere l'appartamento dove aveva lasciato gli ingredienti restanti.


Nel frattempo, Hamazura Shiage e Takitsubo Rikou camminavano vicino al passaggio sopraelevato multilivello. Avevano finito con l'arrivare lì grazie ad un commento casuale di Mugino Shizuri, quando la ragazza li aveva incontrati.

«Comunque, cos'è successo al cerca persone che hai dato a Fremea? Non aveva il rintracciamento tramite GPS?»

«Ah.»

«Ah.»

Un infausto suono di spaccatura provenne dalla mano di alta tecnologia artificiale nel sentire che la coppia Hamazura-Takitsubo (che a volte potevano essere entrambi piuttosto stupidi) aveva parlato così perché se n'erano resi conto.

«Oh? Quindi te ne sei dimenticato, vero? Quindi il fatto che questa volta mi sia distrutta le gambe camminando e camminando e camminando e camminando non è servito a niente? Haaamazuraaa...»

Ed una volta che si incamminarono verso il segnale del GPS del cerca persone, si erano ritrovati lì.

Tuttavia...

«Non c'è.»

«L'unica persona che vedo è quella strana donna che mi ha affrontato?»

Il segnale GPS del cerca persone indicava quell'alta donna pallida, quindi dovevano pensare seriamente alla possibilità che qualcuno avesse rubato ciò che apparteneva a Fremea. E sembrava anche che stesse per sfociare una qualche tipo di battaglia.

Ma poi interferì qualcuno di totalmente inaspettato.

Una ragazzina parlò in francese.

«Oh, eccovi lì, deficienti. Dovete mostrarmi la strada per tornare a quell'appartamento.»

«Si tratta solo di una mancanza nella mia conoscenza del francese e non hai detto ciò che penso tu abbia detto... vero?»

Si sentì un pericoloso suono di rottura provenire da Mugino come se il make-up speciale che aveva sul viso avesse dei problemi a resistere ai movimenti dei suoi muscoli.

«La conosci? ...In effetti, sembra in qualche modo familiare. E' la sorellina di qualcuno o qualcosa del genere?» chiese Hamazura che sembrava confuso.

«Ho lasciato gli ingredienti nel tuo appartamento. Ne ho bisogno per risolvere un grande problema in questa città.» continuò Cendrillon in francese, ignorandoli.

«Tsk... Quindi è per questo che ieri sera sono stata attaccata da qualcuno vestito come Frenda? Stavano cercando di impedire che quella questione venisse risolta per il vantaggio di qualcuno?» disse Mugino. Ma... «Non ho tempo per cose del genere.» Con uno sguardo davvero seccato, afferrò Hamazura per la base del collo e lo sollevò verso la piccola Cendrillon. «Vuoi diventare polvere o vuoi che questo ragazzo dall'aspetto stupido ti mostri la strada? Sta a te.»

«Ehi, aspetta!! E Fremea?»

Mentre Hamazura agitava mani e gambe a mezz'aria, sentirono un'altra voce.

Apparteneva a...


«Le ho appena chiamate.» disse Yoshikawa Kikyou mentre muoveva leggermente la mano che teneva un cellulare. «La nostra bambina e la vostra... qual è il nome di quella bimba bionda? Beh, sono insieme. ...Hanno anche detto qualcosa riguardo l'essere con uno scarabeo rinoceronte, quindi parte della situazione non è molto chiara. Ma almeno per il momento sembrano essere in salvo.»

«Cosa?» Mugino diede un'orribile occhiata contrariata a Yoshikawa e lanciò Hamazura verso Cendrillon con una mano sola. «E perché ce lo stai dicendo?»

«Forse era ingiusto darvi delle informazioni prima di dirvi che voglio qualcosa in cambio.»

L'espressione di Yoshikawa non cambiò.

Takitsubo Rikou sentì il profumo di una ricercatrice per il modo in cui sembrava occuparsi degli esper che avevano un potere grandioso ed una struttura mentale anormale.

«Il secondo Level 5 più forte della Città Accademia, Kakine Teitoku, si sta prodigando per uccidere la nostra bambina. E se ci riesce, anche le probabilità che la vostra bimba venga uccisa diventano alte. Quindi aiutatemi.»

«Sta cercando la tua mocciosa, no? A noi non importa finché riusciamo a portare Fremea lontano da lei.»

«Per voi, forse. Ma che ne dite di... Fremea, era così? Dubito che ne sarebbe felice.»

«...»

«No, no, no, no!! Mugino! Non far sembrare come se stesse prendendo Fremea in ostaggio! E' del tutto normale! Se la sua amica sta per essere uccisa, non c'è niente di male nel combattere per salvarla!» urlò Hamazura.

«Hai una strana idea di "normale".» disse Mugino con disapprovazione dopo aver dato un calcio al ragazzo che aveva già ceduto a Cendrillon.

Poi, seccata, chiese le informazioni necessarie.

«Quindi dov'è il numero 2?»

«Nei passaggi sotterranei, nell'ultimo livello del passaggio sopraelevato.»

«Come fai a saperlo?»

«Se sapessi... beh, sono sicura che si comincerebbe un litigio. Ma cerca di mantenere questa come una zona in cui gli scontri tra Level 5 non coinvolgano nessun altro. Devo anche occuparmi della faccenda di Last Order che deve essere mangiata.»

Mentre manteneva tutto segreto tranne ciò di cui aveva bisogno per le trattative, Yoshikawa fece un piccolo sorriso e pensò a se stessa.

(Non esito a coinvolgere degli studenti in battaglie effettive solo perché sono forti. Potrei essere ingenua, ma non sono proprio gentile.)

All'improvviso, la ragazzina misteriosa che parlava francese si pronunciò.

«Non so chi stia proteggendo chi, ma avete bisogno del mio aiuto per far sì che quella bambina non venga mangiata.»

«...Il mio francese è arrugginito o cosa? Mangiata... dici?»

«Non preoccuparti. E' ciò che ho sentito anche io.»

Yoshikawa e Mugino si scambiarono un'occhiata e Cendrillon continuò a parlare.

«Inoltre, se intendete proteggere l'amica di quella bambina, sembra che dobbiate farlo anche con quella tizia Fräulein Kreutune che è stata manipolata dal desiderio di mangiarla. ...Ad essere sincera, a me non importa. Ma è ciò che ha detto Kamijou Touma, quindi non ho scelta.»

Hamazura ci pensò su nel sentire la pigra traduzione di Mugino.

Il fatto che fosse stato menzionato il nome Kamijou Touma, significava che lo stesso animo sensibile che aveva gettato gli altri a fare lo sforzo che aveva visto alle Hawaii stava al centro di tutto ciò. Ma a parte questo...

Il cercapersone era finito a quella donna bianca.

Ma se non fosse stato sottratto con la forza?

Per cercare di non rendere triste Fremea, dovevano salvare la sua amica Last Order. E se quella donna bianca avesse fatto lo stesso ragionamento?

«Hamazura.»

«...Takitsubo, posso essere del tutto sincero? È una rottura di palle.» Hamazura si portò una mano sulla fronte, ma non sì fermò lì. «Però significa che non è qualcosa che possiamo sottovalutare.»

Dopo aver fatto spiegare velocemente la questione riguardo Fräulein Kreutune a Cendrillon (che apparentemente l'aveva sentita da qualcun altro), ad Hamazura, Takitsubo, Mugino e Yoshikawa sorse spontanea una domanda.

Vale a dire...

«Come... Come potremmo fermare questa tizia Fräulein Kreutune?»

«E' semplice.» disse facilmente Cendrillon mentre puntava il suo petto con il pollice. «Mangerà il cervello di una persona precisa. Ed io ho lasciatonel vostro appartamento i materiali necessari per usarlo contro di lei.»


Di conseguenza, Hamazura e Takitsubo portarono Cendrillon al loro appartamento, Mugino si diresse al passaggio sopraelevato per distruggere il n. 2 della Città Accademia, e Yoshikawa Kikyou...

«Non posso combattere, quindi sono rimasta senza niente da fare. Le analisi dei dati che posso effettuare non vanno bene per ciò che c'è all'interno delle provette.»

Finì con l'andare con Hamazura e gli altri per fungere da traduttrice di francese per Cendrillon.

E...

Trovarono Kinuhata Saiai a pulire l'appartamento che condivideva con Hamazura e gli altri.

«Sono l'unica!! Sono l'unica che può fare ogni genere di super lavoro! Anche se ho passato la responsabilità delle indagini della parte oscura a Mugino, cosa sto super facendo nel bel mezzo di questo evento scolastico che accade solo una volta l'anno?!»

«Ehi, Kinuhata. Perché parli da sola quando non c'è nessuno? E' una tua abitudine?»

Kinuhata, che aveva urlato per alleviare lo stress, gelò all'improvviso, si voltò lentamente e si precipitò da Hamazura nell'istante in cui lo vide. Lo picchiò a sangue con qualche strana mossa professionale di wrestling.

Cendrillon lo ignorò e si diresse in cucina.

Portò fuori l'attrezzatura che era stata pressappoco gettata nella scatola di cartone.

«Ecco qua.»

«Puoi davvero creare un corpo umano con questo? Ha così poco senso che sento che il traduttore del Kaitai Shinsho stia per venire a perseguitarci[1]

Yoshikawa guardò gli oggetti allineati sul banco da cucina con sguardo dubbioso.

«Cosa dobbiamo fare?» chiese Takitsubo Rikou mentre toccò leggermente la guancia di Hamazura che stava tremando sul pavimento.

Yoshikawa tradusse la domanda in francese e Cendrillon rispose: «Seguite le mie istruzioni usando le quantità specificate. ...Dobbiamo solo lavorare insieme il materiale in eccesso in un impasto simile alla struttura del cervello della persona a cui sta mirando quel mostro.»

«Oh?» disse Yoshikawa prima di tradurre. «Sarei la migliore per quel tipo di lavoro. Conosco molto bene quella struttura.»

Mentre parlava sia in giapponese che in francese, usò il cellulare. Stava mandando un'email descrivendo il piano a coloro che dovevano conoscerlo. L'email per Last Order riuscì ad arrivare, ma sembrava che quella per Accelerator non fece lo stesso dato che si trovava ai livelli inferiori del passaggio.

«Non ho capito bene, ma tutte queste cose sarebbero istruzioni di Kamijou Touma? Ha detto che darle da mangiare questo cervello la fermerà?» mormorò Hamazura mentre il suo viso diventò un bel po' bianco.

«Non lo so, ma sarebbe un problema se venisse sfamata in modo troppo perfetto da una riproduzione ed emulasse gli effetti del vero cervello. Questo impasto è come il negativo delle fotografie. Ne faremo una seconda copia basata su di esso ma senza niente di dolce. Verrà nutrita da quello che è puro dolciume.» rispose Cendrillon.


Dopo aver imballato ciò che avevano creato in una borsa trasparente, Hamazura si diresse verso il sottopassaggio multilivello.

«Hamazura, pensi che funzionerà davvero?» disse Takitsubo mentre camminava di fianco a lui.

«Non ne ho idea. Ma penso ci sia una possibilità. E' un po' un'esagerazione, ma ha senso.»

L'oggetto era troppo pauroso da guardare, ma possedeva definitivamente la possibilità di salvare Fräulein Kreutune e far sì che Fremea non perdesse un'amica.

In altre parole...

Fräulein Kreutune aveva una funzione fatta per mangiare il cervello di Last Order. Non si trattava di deciderlo o no. La serie imparziale di uno e zero avrebbe fatto sì che avesse continuato a seguire la sua preda in ogni caso.

Quindi se avessero usato quella funzione contro di lei?

E se le avessero dato da mangiare una copia del tutto inutile che era estremamente simile al cervello che usava per identificare il suo obiettivo?

Fräulein Kreutune avrebbe continuato a seguire quel comando finché il buco fosse riempito.

Ma se l'avessero riempito con altro?

Se le sue funzioni fossero state soddisfatte con una falsa informazione, non si sarebbero più risvegliate.

Fräulein Kreutune sarebbe riuscita a fronteggiare le sue amiche senza dover temere niente.

«Posso anche essere stato lasciato da parte senza niente d'importante da fare.» borbottò Hamazura. Ma aveva un piccolo sorriso in viso. «Però avere un ruolo di merda non è una buona ragione per battere la fiacca!!»


Questa era l'ultima possibilità a cui era giunto Kamijou Touma.

A lavoro c'erano diversi tipi di poteri e tutti partecipavano alle piccole connessioni tra le persone.

Si connettevano tutte al momento finale.

Lavoravano per una sola, vera vittoria.

Parte 19[edit]

E...

Adesso il tempo tornava al momento successivo alle battaglie.

«Nyah. Ora va tutto bene.»

«Tutte le persone spaventose sono andate via, dice Misaka mentre risponde anche Misaka.»

Fräulein Kreutune restò sorpresa nel sentire quelle parole.

Guardò le sue mani in disordine.

Poteva essere stata solo una copia eccellente.

Poteva essere finita senza il sacrificio di nessuno.

Ma la sua espressione metteva in chiaro che si sentiva di essere una creatura ripugnante per non essere riuscita a fermarsi dallo stimolo di mangiare. Ed il fatto che la persona che aveva cercato di divorare aveva badato a lei, sembrava indicare un qualche tipo di rovina decisiva.

Si sentiva come un criminale in un giallo che era stato raggirato nel rivelare in pubblico che solo lui poteva sapere.

Ma non era così.

La situazione era del tutto diversa.

Nessuno stava cercando di biasimarla.

«Ma... Io... Non sono riuscita a fermarmi... Ho davvero... mangiato...»

«Potrai anche essere una creatura che si schiude nell'acquisire una quantità massiccia di informazioni, dice Misaka mentre Misaka dà il suo parere. Nessuno può cambiare il fatto che Misaka non pensi che cambiarlo sia necessariamente una cosa positiva, dice Misaka mentre Misaka lo ripete a se stessa. Puoi aver avuto una funzione che ti ha fatto prendere la via più breve per mangiare il cervello di Misaka ed acquistare un sacco di informazioni dal network, dice Misaka mentre Misaka continua regolarmente. Ma...» Last Order non si fermò. «Anche se la tua situazione non era stata affatto presa in conto e che tu sia buona o cattiva fosse esclusivamente determinato dalle tue funzioni, era solo ciò che eri un minuto fa, dice Misaka mentre Misaka fa un'affermazione decisiva. Non ti si può applicare ora come ora. Non devi aver paura o preoccuparti che tu sia buona o cattiva, dice Misaka mentre Misaka spiega. ... Adesso non sei altro che nostra amica, dice Misaka mentre Misaka rende noto il suo annuncio.»

Poteva davvero sistemarsi così facilmente?

Poteva davvero avere una conclusione così adorabile?

Il metodo di provarlo era semplice.

«Nyah! Non ho capito niente di queste cose confuse riguardo alle funzioni, ma dobbiamo solo provarlo, no?!»

Fremea avvolse un braccio intorno alle spalle di Last Order e poi le due bambine si accoccolarono nel petto di Fräulein Kreutune.

Si sentiva un suono tenue.

Ed era tutto.

Quell'obiettivo, quella testa e quel cervello che aveva influenzato così fortemente le sue azioni erano proprio di fronte a lei. Eppure non era più manipolata da quella funzione. Fräulein Kreutune poteva semplicemente abbracciare le sue amiche senza dover far del male a nessuno.

Sentì un piccolo suono proveniente dall'interno del suo corpo.

Qualcosa si stava contorcendo dentro di sé. Esso stava reagendo alle informazioni che cominciavano ad essere comprese dall'imitazione. Lo strano suono continuò e lei cominciò a trasformarsi in una nuova forma sconosciuta, incrementandosi in modo così piccolo tanto quanto le differenze di un indovinello "trova le differenze".

Persino lei non sapeva cosa sarebbe accaduto.

Ma era in quel modo che doveva andare.

Quando gli esseri umani si sforzavano, non potevano decidere in che modo li avrebbe fatti crescere quello sforzo.

Ma...

Solo questo la diceva lunga.

Aggiungendo qualcosa al suo passato, aveva guadagnato il diritto di dirigersi in una direzione diversa.

Poteva spostarsi lontano, lontano da una via che portava al mordere la testa di qualcuno ed a divorare il suo cervello.

«A-Ahh...»

Abbracciò qualcuno per la prima volta nella sua vita.

Una stretta lenta ma sicura penetrò nelle braccia e nelle dita avvolte attorno alle spalle delle sue amiche.

«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Nel sentire quell'urlo, qualcuno fece un sorriso tranquillo.

Fece un passo indietro.

Adesso era tutto a posto.

Il problema era finito.

La condanna poteva perdere tutti i significati che le erano stati assegnati. Dato che la zona non era più un campo di battaglia, la cosa che le tratteneva tutte lì era andata.

Le situazioni che circondavano il ragazzo che corrispondeva al nome Kamijou Touma erano complesse e non tutte le sue relazioni erano legate dall'amicizia. C'erano delle persone che erano più o meno nemiche ed alcune che erano connesse a lui da nient'altro che dal sottile filo dell'essere amico di un amico.

Ma ciononostante...

Si sarebbero radunati in un posto per gestire la crisi di qualcuno e poi sparire una volta che sarebbe stata risolta.

Sarebbero tornati nelle loro strade individuali e nei loro posti di sempre.


Note:

  1. È un testo medico basato su una traduzione in lingua olandese, ed è il primo libro giapponese fiorito da una lingua occidentale. Tradotto da Sugita Genpaku.