To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume15 Capitolo 2

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Capitolo 2: Coloro Che Hanno Cominciato Lentamente A Muoversi — Hikoboshi_II.[edit]

Parte 1[edit]

Accelerator, Tsuchimikado Motoharu e Musujime Awaki si trovavano all'interno di un camper guidato da una delle reclute.

Era ora di pranzo.

Sul tavolo imbullonato al pavimento c'era del cibo proveniente da un fast-food. Accelerator e Tsuchimikado stavano mangiando ciò che avevano rispettivamente comprato: pollo fritto per il primo e un grande hamburger per il secondo. Anche per il pranzo, non andavano molto d'accordo.

Allo stesso tempo, Musujime li guardava mentre mangiava insalata di alta qualità, consegnata direttamente dal bacino del mediterraneo.

«...voi due state facendo di tutto per morire velocemente, sapete?»

«Nya. Mangiare solo verdure dalle foglie verdi non è così salutare, ~nya. Puoi certamente mantenere un corpo in salute mangiandole insieme alla carne con moderazione, no? Essere prevenuta nei confronti della carne o delle verdure non va bene.»

«Hah?! Dici che mangiare carne e poi morire non sia un lato positivo? Questo è ciò che si definisce fare ciò che si vuole finché non si è morti!»

Mentre Accelerator leccava l'olio che gli stava colando su un dito, Musujime continuò.

«Quindi, non avete trovato nulla su di loro... su SCHOOL.»

«Ho cercato di accedere alla Banca Dati, ma non è uscito nulla a parte il nome. Sembra che il loro livello di segretezza sia lo stesso che abbiamo noi. Vi erano registrati solo GROUP e SCHOOL.»

«...Quando ho cercato di scavare più a fondo, sono usciti diversi nomi di organizzazioni simili.» intervenne Musujime.

«Ce ne sono più di due?»

Tsuchimikado morse l'hamburger, afferrando velocemente la carne che stava scivolando dalla parte opposta.

«GROUP, SCHOOL, ITEM, MEMBER e BLOCK... da ciò che ho trovato, ce ne sono cinque. Si sa molto poco sugli altri, ma sento che forse sono come noi: unità non ufficiali create mettendo insieme più persone

Mentre la ragazza contava sulle dita...

«SCHOOL è quella che ha cercato di assassinare Oyafune Monaka. Se è così, sono loro i tizi coinvolti con la distruzione dell'appartamento di Management e l'attacco al furgone? Unabara Mitsuki si starà anche nascondendo a causa loro.»

«Chissà. Comunque, sarebbe stato meglio se ci avesse avvisato sul fatto che stesse spiando SCHOOL. Potrebbe pensare che siano nemici ed, imprudentemente, distruggerli del tutto.»

Durante il lasso di tempo in cui c'era stata la discussione tra Musujime e Tsuchimikado, Accelerator li aveva ascoltati bevendo il caffè dalla lattina.

«...Se così fosse, perché questo cosiddetto SCHOOL ha cercato di assassinare Oyafune Monaka?»

Parte 2[edit]

(Fanno solo quello che vogliono, vero?) pensò Hamazura Shiage.

Era pomeriggio e si trovavano in un ristorante per famiglie nel Settimo Distretto, ma la ragazza conosciuta come Mugino Shizuri era seduta ad uno dei tavoli a mangiare un bento comprato in un minimarket e non stava nemmeno cercando di nasconderlo. Il ragazzo si era dispiaciuto per la piccola cameriera che stava lì vicino in un fascio di nervi.

«Eh? Questo bento al salmone sembra diverso da quello di ieri. Eh?»

Nonostante fosse all'interno di un ristorante, indossava una luminosa giacca autunnale a maniche corte molto accesa. Non appena si sedette vicino alla finestra incrociò le gambe coperte dalle calze, mormorando quelle parole di sconcerto.

(È la stessa dannata cosa di ieri.) rispose Hamazura nella sua mente.

Tutte le ragazze sedute a quel tavolo erano piuttosto eccentriche.

«Alla fine, mi sto quasi scocciando degli sgombri in scatola. Adesso ci vorrebbe del curry. Del curry sarebbe perfetto.» disse la ragazza con i capelli biondi e gli occhi azzurri delle scuole superiori conosciuta come Frenda mentre toccava il contenuto di una scatoletta ed era seduta vicino a Mugino.

Tuttavia, non doveva essere molto brava ad usare l'apriscatole perché c'era qualcosa che sembrava un nastro in PVC inceppato attorno alla scatoletta e la parte superiore era stata bruciata da un esplosivo tramite un cavo elettrico che era rimasto bloccato lì. Hamazura pensò che fosse un attrezzo usato solitamente per forzare le serrature delle porte.

Kinuhata Saiai, la ragazza seduta di fronte a Frenda, era una ragazza di circa 12 anni che sembrava un tipo obbediente e che indossava un morbido vestito fatto a maglia. Non stava prestando attenzione alle azioni delle altre ragazze eccentriche (non perché avesse il buonsenso di ignorarle o perché era di larghe vedute; era solo a causa del genere di persona eccentrica che era lei) e stava guardando dei pamphlet su alcuni film.

«Un film di serie C super problematico dalla compagnia Hong Kong Red Dragon Film... suona come se tenesse col fiato sospeso per più di una ragione. Sono super interessata. Devo dargli un'occhiata. Che ne pensi, Takitsubo-san?»

Kinuhata stava parlando ad un'apatica ragazza seduta vicino a lei che si chiamava Takitsubo Rikou. Non stava toccando cibo ed era seduta pigramente sul sedile dallo stile di un divano con le braccia e le gambe distese come prive di vita, mentre aveva lo sguardo che vagava senza alcuna meta.

«...sta arrivando un segnale da sud-ovest...»

Queste ragazze formavano ITEM.

Essa era una delle organizzazioni non ufficiali della Città Accademia ed il suo compito principale era di far sì che le "classi superiori" non sfuggissero al controllo, incluso il Consiglio di Amministrazione. Erano solo quattro, ma potevano influenzare le direzioni che avrebbero potuto prendere la città e la parte della scienza nella loro totalità. Erano un'unità dallo stesso livello di segretezza di GROUP e SCHOOL.

Hamazura Shiage non era un membro formale di ITEM.

Faceva parte della sua organizzazione subordinata dove tutti i lavoretti strani e le guide venivano lasciati a lui.

In precedenza, per un breve periodo era stato il leader di un'organizzazione armata illegale di Level 0, gli Skill Out, ma il loro piano era fallito ed avevano subito una quantità di danni devastante. Ciò aveva posto fine al suo modo di sentirsi superiore agli altri. Adesso passava ogni giorno a fare del lavoro subordinato nella parte oscura della Città Accademia.

(Sai...)

C'era qualcosa che gli dava fastidio sin da quando era stato assegnato a quel gruppo.

(Essere l'unico ragazzo in un gruppo di ragazze è alquanto imbarazzante.)

Il tavolo era per sei persone, quindi Hamazura si sedette sulla sedia più vicina al corridoio. Gli era stato assegnato il compito di prendere le bibite al bar.

«Quindi...» Mugino Shizuri cominciò una discussione dopo aver finito di mangiare il suo solito bento al salmone. «Nel primo pomeriggio, qualcuno ha cercato di assassinare Oyafune Monaka, una del Consiglio di Amministrazione. Vogliono farci agire per su quel caso.»

«Ehi, alla fine non ho quel tipo d'informazione.» Frenda fece quella semplice obiezione e Mugino smise di muoversi per un secondo.

«Mh?» disse.

Poi la ragazza con la giacca a maniche corte guardò verso Hamazura.

«Hamazura. Manda i dettagli sull'incidente ai cellulari di tutte.»

«Okay, okay.» fu l'apatica risposta del ragazzo.

Non poteva lamentarsi riguardo ciò che gli veniva comandato. Questo era il suo lavoro. Quindi prese il cellulare e mandò i dati che aveva salvato lì a tutti i membri di ITEM all'infuori di Mugino.

«Hmm.»

Tutte controllarono le informazioni ricevute.

Ciò che apparve nei loro schermi fu un video porno che il ragazzo aveva scaricato da internet.

Tutte e quattro le ragazze spensero immediatamente i cellulari. Quando guardarono Hamazura con disprezzo, la porta del suo cuore si chiuse violentemente. Chiuse anche il suo cuore e lo mandò con l'ascensore a ripararsi all'interno del rifugio nucleare che aveva in fondo al petto.

«No, aspettate!! Fatemelo rimandare! È stato un errore!!»

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Hamazura Shiage una volta era il leader di più di cento Skill Out e adesso doveva spiegarsi ad alta voce.

Ma i quattro membri di ITEM risposero con...

«Hamazura...»

«Alla fine sei proprio disgustoso, Hamazura.»

«Quindi le conigliette fanno super colpo su di te, Hamazura?»

«Non ti preoccupare, Hamazura. Tifo per te.»

Nel sentire le loro gentili parole, il ragazzo tremò leggermente e fece in modo di mandar loro le informazioni sull'attentato di Oyafune Monaka.

«Oh, questo è quel super piano di SCHOOL. Ma ero super certa che avessimo abbattuto il cecchino di Oyafune Monaka tre giorni fa...» disse Kinuhata sorpresa.

«Probabilmente ne hanno ingaggiato uno nuovo. Beh, suppongo significhi che abbiano ignorato il nostro "avvertimento".»

«Alla fine non abbiamo discusso anche sul perché stessero prendendo di mira Oyafune Monaka?» mentre parlava, Frenda infilzò i contenuti della scatoletta di sgombri con la forchetta. «Quella donna fa parte del Consiglio di Amministrazione, ma alla fine è inutile. Non ha molta influenza, quindi ucciderla non ha un grande valore. Eppure...»

«I membri di SCHOOL si erano messi da parte per rimpiazzare il cecchino che avevano perso e hanno ignorato il nostro "avvertimento" che aveva lo scopo di assassinare Oyafune.» aggiunse Takitsubo a ciò che Frenda aveva detto distrattamente.

Mugino annuì con nonchalance.

«Uccidere Oyafune Monaka non ha valore. Ed invece i membri di SCHOOL sono stati costretti ad assassinarla come avevano stabilito, sapendo molto bene che avevamo gli occhi puntati su di loro. Perché l'avrebbero fatto? ...Sì, Hamazura-kun!»

Il ragazzo sussultò di sorpresa sentendo le sue parole.

(Hah?! Perché mi ha trascinato all'interno della conversazione come se volesse costringermi a dire qualcosa di interessante?! Non ti concentrare su di me in una situazione del genere!!)

«E-Ehm, beh!! Aspetta un secondo! Ce l'ho sulla punta della lingua. Dammi solo un po' e mi verrà!!» diede una risposta energica, ma di fatto non disse nulla.

Ed i quattro membri di ITEM risposero...

«Forza, Hamazura...»

«Alla fine, la tua confusione mi disgusta davvero.»

«Ci sono tipi super diversi di cose disgustose, ma tu sei quello peggiore, Hamazura.»

«Non ti preoccupare, Hamazura. Tiferò per te anche quando tutti ti diranno che sei disgustoso.»

Le ragazze sospirarono con disappunto. Hamazura, il Level 0, si inginocchiò sul pavimento e la smise di muoversi.

«Bene, come abbiamo detto, uccidere Oyafune Monaka non ha valore. Non c'è alcun dubbio. Eppure SCHOOL l'ha scelta come bersaglio. Quindi forse l'hanno fatto proprio perché ucciderla non ha valore.» disse Mugino ignorandolo.

«Perché non ne ha? Non lo super capisco.»

«Oh, sai. Forse a SCHOOL non importava cosa fosse. Forse volevano un pezzo grosso la quale morte non avrebbe sortito chissà quale effetto perché miravano solo a creare dei disordini. In altre parole, hanno scelto quello con minore sorveglianza.» Mugino parlava come se ciò la divertisse. «Per quanto riguarda gli altri... beh, pensiamo solo al Consiglio di Amministrazione. Nessun altro membro stava facendo un discorso all'aperto. E quel bastardo di Shiokoshi usa un completo potenziato 24/7. Non c'era alcuna possibilità che potessero assassinare uno come lui, quindi penso che abbiano scelto qualcuno più facile da colpire. E, francamente, Oyafune Monaka aveva delle guardie largamente più rilassate.»

«...Alla fine, mi dispiace per Oyafune.»

«Se ci ho preso, cosa stava cercando SCHOOL? Lo dico perché un sistema per rassicurare la salvezza dei personaggi famosi è importante.» Mugino gonfiò il suo evidente seno prosperoso mentre parlava. «Cominciando dai dodici membri del Consiglio di Amministrazione, ci sono molte persone ed organizzazioni riconosciute come vip nella Città Accademia. La loro sicurezza è migliore di quelle normali e, quando le loro vite sono in pericolo, viene chiamata della gente da ogni tipo di luogo. Le strade da dove devono passare le loro ambulanze vengono bloccate ed i pezzi grossi di varie industrie mediche si riuniscono in ospedale per loro.»

«In altre parole...» Mugino si fermò per un attimo. «Cosa pensate che accadrebbe se qualcuno cercasse di arrestare un vip?»

«Verrebbe chiamata un sacco di gente per proteggere l'impianto dove verrebbero sottoposti a delle cure. Ricercatori ed equipaggiamenti speciali, qualsiasi cosa necessaria verrebbe messa in mezzo. Ah, hahhh. Sembra che SCHOOL voglia fare qualcosa in mezzo a quella confusione.»

«Che metodo noioso.» aggiunse Kinuhata.

«Era vero che potevano creare un' "apertura", ma peccava di certezza. Chiamare più sicurezza avrebbe avuto un qualche effetto sul Ventitreesimo Distretto o sull' "edificio senza finestre". Tutto ciò avrebbe cambiato i loro possibili obiettivi da "strutture che potrebbero essere attaccate" a "strutture che sono momentaneamente salite ad un livello attaccabile".»

«Potrebbe essere qualche tipo di garanzia. Se i membri di SCHOOL cominciano a fare sul serio, potrebbero fare irruzione in più strutture.»

«Ma...» aggiunse Mugino. «Al fine di portare avanti quella garanzia, dovevano prendere velocemente un nuovo cecchino e far avanzare il loro piano per assassinare Oyafune Monaka. Devono essersi agitati molto per mettere tutto in ordine.»

«Quindi, alla fine Oyafune Monaka era solo protetta male dalla sicurezza e SCHOOL ha ancora in mente di attaccare il suo vero bersaglio ovunque o chiunque egli sia?"

«Sì.» annuì Mugino velocemente.

Hamazura prese parola timidamente.

«...Aspettate. Quindi quello era davvero un "tentato" omicidio?»

«Probabilmente non importava neppure. Anche se Oyafune fosse morta ci sarebbe voluta molta forza lavoro per eseguire la rianimazione cardiopolmonare, fare un'autopsia ed analizzare il suo corpo. Essendo uno dei dodici membri del Consiglio di Amministrazione fa parte dei personaggi più di spicco, dopotutto. Userebbero tutta la misteriosa tecnologia della Città Accademia per occuparsene.»

«Uugh.» rispose Hamazura disgustato.

Mugino continuò come se non avesse mai parlato.

«Abbiamo bisogno di controllare quali strutture abbiano una sicurezza insufficiente a causa del tentato omicidio di Oyafune Monaka. ...No, non è abbastanza. Abbiamo anche bisogno di vedere cosa sarebbe cambiato se l'assassinio fosse avvenuto. SCHOOL deve aver creato una situazione dove avrebbero potuto proseguire, che il cecchino fosse riuscito nel suo intento o no. Quindi deve esserci una struttura la quale sicurezza sarebbe stata ridotta in entrambi i casi. E quello è più o meno il posto dove si farà vedere SCHOOL la prossima volta.»

Mugino Shizuri si alzò forzatamente dalla sedia.

Parlò ad Hamazura senza nemmeno guardare verso di lui.

«Hamazura, vai a trovare una macchina per noi. Pare che ci serva per uscire presto.»

Il ragazzo era infastidito dal modo altezzoso in cui l'aveva detto, ma non poteva opporsi.

Era lì solo per fare del lavoro secondario.

«Dannazione. Una volta ero il leader di più di cento membri degli Skill Out...»

Quelle parole vennero intercettate per disgrazia.

«È vero. E allora?»

(...che tu sia maledetta.)

Questa volta lo disse nella sua mente piuttosto che ad alta voce, e lasciò il ristorante per andare a cercare una macchina.

Parte 3[edit]

Unabara Mitsuki si trovava in un edificio multi tenant del Decimo Distretto.

La costruzione aveva molti spazi vuoti e lui era all'interno di una delle stanze che nessuno aveva noleggiato. Forse aveva a che vedere col fatto che l'unico riformatorio della Città Accademia era proprio fuori dalla finestra.

Nella piccola camera vi erano una dozzina di uomini armati e c'erano quattro figure dalla classe di boss che stavano in riga. Un tavolo d'affari che era stato lasciato lì da qualcuno aveva la superficie ricoperta dalle loro pistole, portatili, attrezzi da travestimento e crema per le mani.

(...Sicuramente non è andata come avevano programmato.)

Al momento, lui non era "Unabara Mitsuki".

Precedentemente aveva combattuto contro uno degli assalitori ed aveva "preso in prestito" la sua faccia.

(Era abbastanza debole, quindi non avrei mai pensato che fosse una delle figure centrali dell'organizzazione...)

In origine, il suo piano era quello di travestirsi come un pesce piccolo, trovare un buon momento per andare a fare una commissione o una cosa del genere e poi sgattaiolare via dal gruppo, ma sembrava che la persona che aveva sconfitto fosse uno dei boss.

Ciò significava che allontanarsi sarebbe stato difficile. In qualsiasi caso, il gruppo lo seguiva ovunque lui andasse.

A causa di ciò, non aveva trovato una buona opportunità per scappare ed era stato forzato a spostarsi dal Settimo Distretto al Decimo.

«Che succede, Yamate?» chiese una voce proveniente da lì vicino.

Era una donna alta e snella, ma il suo corpo era coperto di muscoli. Sembrava meno tesa e più come se fosse stata scolpita da una pietra. Al primo sguardo, si poteva supporre che avesse lavorato per un certo tipo di affari malavitosi, ma da ciò che lui aveva sentito, la donna era stata sotto copertura nel quartier generale degli Skill Out.

Dopo aver riflettuto su tutto ciò, Unabara ripensò a cosa gli avesse detto quella donna muscolosa.

Yamate.

Apparentemente, quello era il suo nome attuale.

«Non è niente.»

«Ricomponiti. Il successo del piano dipende dal tuo potere.»

Ogni cosa che diceva era molto educata. Poteva suonare come se fosse gentile o se lo stesse guardando dall'alto in basso.

«SCHOOL ha cominciato a muoversi.» disse un uomo grande quanto un orso. «Siamo noi coloro che hanno mandato loro le informazioni su Management, ma... Tsk. Non potevano aspettare un altro po' per agire?»

«Sembra che non sarà facile. Raggirare la Città Accademia sarà difficile. Ma è anche per questo che non possiamo arrenderci adesso.»

(...)

Unabara riordinò le informazioni che aveva mentre ascoltava la donna.

Sembrava che questa organizzazione si chiamasse BLOCK.

Sembrava che questa organizzazione avesse lo stesso livello di segretezza e l'autorità di GROUP.

Sembrava che stessero programmando qualcosa, ma un'altra organizzazione, SCHOOL, aveva agito nello stesso giorno prima che loro avessero potuto e ciò li stava ostacolando.

Al fine di correggere questa situazione il più possibile, BLOCK aveva coperto SCHOOL con quell'esplosione. Era a causa di ciò che Unabara era stato coinvolto in tutto.

(E...)

BLOCK si era rassegnata ad avere a che fare con i risultati di ciò che aveva fatto SCHOOL ed adesso ci stavano passando su, al fine di portare a termine il loro piano.

(SCHOOL e BLOCK. Suona abbastanza complicato...)

«E riguardo chi sai tu?» disse la donna muscolosa al grande uomo dalle sembianze di un orso.

«...Oh, l'uomo al telefono? Non sarà un problema. I tizi delle tute potenziate che agiscono per lui sono legate alle ripercussioni di Avignone. L'uomo al telefono non poteva fare molto al momento. È in pericolo. Solitamente trasmette gli ordini oltre la catena, ma una volta che cominciamo a scatenarci, probabilmente si prenderà la colpa e verrà giustiziato. Inoltre, gli Hound Dog ed il loro leader Kihara Amata sono stati distrutti nell'Incidente 0930, quindi non si metteranno in mezzo.»

(A quanto pare quest'organizzazione ha qualcuno che dà loro gli ordini proprio come GROUP.)

Tuttavia, non era chiaro se la persona al telefono fosse una o più di una. Molteplici persone potrebbero comandare un'organizzazione o ogni organizzazione potrebbe avere qualcuno a capo. Poteva anche sembrare come se ci fossero diverse persone mentre era una sola che alterava artificialmente la sua voce. Era tutto sconosciuto.

(Bene, che sia una sola o più persone, non può essere un gruppo troppo grande. Sembravano troppo reattivi per essere così.)

Unabara mise da parte la questione sulla voce al telefono. Si concentrò sulla conversazione di BLOCK e cominciò a pensare alla struttura dell'organizzazione.

(Quantomeno, in questo momento non stanno chiaramente agendo tramite gli ordini dei piani alti della Città Accademia. Cosa stanno programmando di fare mentre le tute potenziate sono fuori gioco?)

Unabara diede uno sguardo in giro. Gli uomini delle organizzazioni subordinate di BLOCK stavano lì. Stavano dando una mano ad un'ovvia ribellione, ma...

(Mi chiedo in quanti l'abbiano realizzato.)

Anche se i piani superiori avevano detto loro che era un'emergenza ed avevano ordinato di radunarsi nel Punto A, trattandosi della malavita della città poteva essere spesso una bugia. In questo mondo che era complicato già supponendo ulteriori motivi, nessuno prendeva un ordine per buono. Alla fine, ci si fidava e si agiva in ciò che si vedeva positivo per se stessi. Ci potevano essere informazioni che potevano tranquillamente essere una bugia e BLOCK avrebbe colpito a morte chiunque se gli avessero voltato le spalle. Se si doveva aver fiducia in uno dei due, si sarebbe scelto il meno peggio. Era quello il modo per restare in vita.

(È proprio una punizione divina. Mentono sempre ai loro subordinati, quindi alla fine la credibilità delle loro informazioni scenderà.)

«Okay.» disse l'uomo con la stazza di un grande orso come se fosse passato sopra a qualcosa. «Non lascerò che nessuno rimandi ancora questa cosa. Cominciamo. Ne ho abbastanza di BLOCK. Non continuerò a sottostare ai piani alti in questo modo.»

Dopo averlo detto non cominciò a muoversi. Al contrario, ispezionò la zona.

«Cosa c'è?» chiese Unabara.

«Niente. Per prima cosa volevo solo fare il solito controllo di sicurezza.» disse il grande uomo dalle sembianze di un orso mentre congiungeva le mani.

Nel vedere quel gesto, la donna uggiosa fece un passo in avanti con calma.

«Tetsumou. ...Dobbiamo usare il tuo Skill Polygraph. Dobbiamo far sì che non ci sia un traditore tra noi.»

«D'accordo. Leggere le menti delle persone è tutto ciò che so fare.»

(...?!)

Unabara Mitsuki pensò che l'espressione di sorpresa stesse per fuoriuscire dal suo viso.

Finse di prendere per caso una confezione di crema per le mani che era sul tavolo da lavoro e si guardò intorno. Con i quattro membri di BLOCK (Unabara incluso) e l'organizzazione subordinata, c'erano circa una dozzina di persone lì dentro. Se l'avessero scoperto, gli sarebbe andata male.

«Oh, e fatemi dire una cosa. Nel momento in cui vi rifiuterete di essere "letti", penserò che siete voi i traditori. Mi piace la trasparenza.»

Dopo l'annuncio del grande uomo, la ragazza chiamata Tatsumou cominciò a prendere le mani dei suoi colleghi una ad una. Mentre lo faceva, dalla sua bocca proveniva una voce meccanica sovrumana.

«Saku Tatsuhiko. Anni: 28. Leader di BLOCK. Il suo compito principale è di tenere d'occhio il livello di cooperazione dalle istituzioni amichevoli all'infuori della Città Accademia.»

Dopo l'uomo con il corpo da orso, si passò alla donna muscolosa.

«Teshio Megumi. Anni: 25. Un ex membro di BLOCK. Come membro dell'Anti-Skill, lei.......?!»

L'espressione di Tetsumou diventò improvvisamente distorta. Per un istante un'atmosfera minacciosa riempì tutta la zona, ma Teshio stessa non sembrava preoccupata.

«...Non devi leggere tanto. Il motivo per il quale quel bambino non ha dei genitori e non sa parlare non è un passato gradevole da vedere.»

Tetsumou scosse la testa e mosse lo sguardo nella direzione di Unabara.

Fu in quel momento che la confezione di crema che stava tenendo il ragazzo gli scivolò dalle mani.

«...Ah, scusa.»

La confezione rotolò verso un membro dell'organizzazione subordinata. Quando Unabara allungò il braccio per prenderla, il ragazzino si avvicinò e gliela diede.

«Dato che ti trovi qui, vai pure.» lo invitò Unabara.

Il ragazzino aveva fatto un passo verso Tetsumou, quindi interruppe l'ordine e tenne la mano tesa verso di lei. Sembrava volesse concludere il controllo.

Accadde quando i due si tennero le mani.

«Gaaaaahhhh?!»

Le mani del ragazzino e di Tetsumou presero fuoco. Con un botto, volò del sangue in aria... ed anche delle dita. Tetsumou si tenne la mano destra, ma il dolore e la perdita di sangue erano troppo forti, tanto da causarle uno svenimento. Dopo di che non si mosse più.

Il ragazzino si sbrigò a prendere il primo kit di soccorso disponibile, ma l'uomo enorme lo fermò.

«Cos'hai appena fatto?»

«Non lo so. Non ho idea di cosa sia accaduto!»

«Cosa diavolo hai fatto?!»

«Anche io sono stato una vittima!!»

Saki non disse altro. Estrasse la pistola dalla fondina, spinse la canna in mezzo agli occhi del ragazzo e premette il grilletto.

«Aspetta. Non ho fatto nien...?!»

Il ragazzino era del tutto esterrefatto, ma si sentì il suono di uno sparo.

Egli cadde a terra in una pozza di sangue.

«...Bene, almeno l'abbiamo trovato prima di cominciare. Come avrà fatto?» mentre lo disse, Saku guardò il corpo insanguinato.

«Come facciamo a saperlo? Continuiamo?»

L'uomo scosse la testa nel sentire la domanda di Unabara. Non sembrava che Tetsumou fosse più di alcun aiuto.

«Non abbiamo tempo di cercare un sostituto. Prepareremo un dispositivo di conferma più tardi.»

Non sembrava interessato alla ragazza ed ordinò a dei membri subordinati di prendersi cura del corpo.

(...)

Unabara diede una scorsa al corpo del ragazzino rimasto immobile sul pavimento.

Prima che avesse tenuto le mani di Tetsumou, aveva dato una confezione di crema per le mani ad Unabara. Quando l'aveva fatto, quest'ultimo l'aveva messa sul palmo della mano del ragazzino. E con essa era stata mischiata una piccola quantità di liquido esplosivo.

Unabara spalmò un po' di crema sul palmo della mano. Questa volta si trattava di un miscuglio chimico che avrebbe eliminato il liquido esplosivo.

(Poteva essere stato un nemico, ma... No, Non posso avere dei pensieri del genere proprio adesso.)

Unabara celò le sue vere emozioni e Saku parlò come se si fosse ricomposto.

«Allora. Che ne dite di cominciare?»

C'era un portatile di fronte a lui.

Parte 4[edit]

Suonò un allarme elettronico all'interno di un camper.

I membri di GROUP avevano finito di mangiare separatamente il pranzo ed in quel momento stavano discutendo sul loro piano per l'imminente indagine, ma vennero immediatamente interrotti.

La voce sconvolta dell'autista/operatore, li raggiunse tramite l'altoparlante del veicolo.

«E-Emergenza! Adesso vi faccio avere i dati!!»

Accelerator e gli altri guardarono verso l'altoparlante dal quale proveniva la voce.

Apparve una mappa della Città Accademia sullo schermo che c'era sul muro che separava la parte posteriore del camper da quella dell'autista.

«Il Centro di Isolamento dei Virus del Quinto Distretto?»

«È una struttura dove vengono analizzati dei virus creati dalla Città Accademia ed in cui vengono sviluppati degli antivirus. ...Sembra che qualcuno stia cercando di decodificarlo.» disse Tsuchimikado mentre leggeva file di caratteri che apparivano di continuo.

Anche se erano a conoscenza di questo incidente, non pensarono nemmeno una volta a contattare l'Anti-Skill e chiedere aiuto. Un problema che poteva essere risolto da delle persone normali non poteva trovare il suo posto in GROUP. Se l'Anti-Skill avesse potuto risolvere tutto, GROUP non sarebbe mai stato creato.

«Dobbiamo davvero entrare in azione? Hai detto che c'erano un sacco di organizzazioni come GROUP. Non possiamo lasciare quest'operazione a loro?» disse Accelerator come se trovasse la situazione una rottura di scatole.

«Abbiamo diversi compiti, quindi non c'è garanzia che farebbero qualcosa a riguardo. Ed è anche abbastanza possibile che una di queste organizzazioni abbia tradito la Città Accademia. Dobbiamo andare.» Tsuchimikado continuò a parlare. «Il Centro di Isolamento dei Virus ha un numero di virus non ancora analizzati ed un numero di quelli sperimentali creati appositamente dai ricercatori della Città Accademia. Se si espandessero... Beh, ci sarebbe il panico.»

«Fin dove intendi per "espandessero"?» disse Musujime con un sorriso eloquente sul viso.

C'era un intervallo di venti o trent'anni tra la tecnologia scientifica all'interno della Città Accademia e quella all'infuori di essa. Lo stesso valeva per quest'argomento. Una vecchia generazione di virus per le macchine della Città Accademia sarebbe stata una minaccia del tutto sconosciuta per l' "esterno". E se un nuovo genere che non poteva essere gestito nemmeno dagli antivirus della Città Accademia fosse fuoriuscito all' "esterno"...

«Sono abbastanza sicuro che la sicurezza della Città Accademia si focalizzi più sul mantenere le cose all'interno piuttosto che farle fuoriuscire. Quindi dovrebbe esserci una struttura per cose del genere.»

« ...I Terminali delle Connessioni Esterne.»

La Città Accademia era distaccata dalla linea normale di internet e ne era stata creata una apposita. Le linee esterne che connettevano alla rete dovevano passare tutte tramite un Terminale di Connessioni Esterne per avviare un contatto.

«Ci sono dei terminali a nord, est, ovest e sud, giusto?»

Sentirono delle interferenze provenire dall'altoparlante. L'autista/operatore era costretto a parlare.

«L'emergenza di isolamento dei Terminali di Connessione Esterna è cominciata. Il terminale a nord nel Terzo Distretto è stato isolato. Il terminale ad est nel Dodicesimo Distretto è stato isolato. Il terminale a sud nel Secondo Distretto è stato isolato. ...?! Il terminale ad ovest nel Tredicesimo Distretto non risponde! Non posso confermare se sia stato isolato o no!!»

«Ah ah! Un altro piano facile da capire!!» Accelerator rise dopo aver sentito quell'annuncio.

Tsuchimikado fece un sorriso audace.

«Più che altro, ci stanno attirando. Non so chi sia, ma sembra che vogliano litigare.»

Il camper cominciò a dirigersi verso il Tredicesimo Distretto.

La voce ansiosa dell'autista venne trasmessa dall'altoparlante.

«E r-riguardo il tentato omicidio di Oyafune Monaka-san?»

«Ce ne occuperemo dopo.»

«Infatti, potrebbe anche esserci SCHOOL dietro tutto.»

«Ehm... Ed Unabara-san?»

«Non abbiamo mai avuto l'intenzione di salvarlo.»

Parte 5[edit]

Hamazura Shiage stava perdendo la sua prontezza di spirito a causa di un suono elettronico proveniente da un vicolo.

Si trattava del terminale portatile che Mugino Shizuri aveva in una tasca.

«Ehi, dovresti ignorarlo davvero?»

«Va bene, va bene così. Se non voglio occuparmene, lo farà qualcun altro.»

Ciononostante, il terminale continuò a squillare. Era così insistente che Mugino cominciò a tremare, lo prese con forza ed urlò come se stesse cercando di morderlo.

«Piantala di farlo squillare, maledetta idiota!! Non hai capito che non mi andava di rispondere?!»

«È sempre la stessa storia con te! Non ti sto contattando perché lo voglio.»

Anche se non era messo in viva voce, il suono raggiunse facilmente Hamazura che ascoltava da un angolo. Chi aveva chiamato era la donna misteriosa che dava sempre ordini ad ITEM.

«C'è un'emergenza nel Quinto Distretto, al Centro di Isolamento dei Virus, quindi dovete andare ed occuparvene!»

«Ehh?»

«Non è "Ehh?"! È sempre la stessa storia con te! Il gruppo delle tute potenziate è occupato nella ricerca del corpo di qualcuno chiamato "Terra della Sinistra" ad Avignone. Quindi datti una mossa!!»

«Al momento sono occupata, quindi possiamo occuparcene dopo?»

Il tono di voce di Mugino rese la cosa così estremamente chiara che non volesse farlo.

«È sempre la stessa storia con te!» urlò in risposta la donna al telefono. «Come sono certa che tu sappia, il lavoro di ITEM è di eliminare e cancellare gli elementi di instabilità della Città Accademia. Quindi fate il vostro lavoro e basta!»

«Sì, ma...»

«Ed avete già ucciso il cecchino di SCHOOL, giusto? Hai detto che Oyafune Monaka non è stata assassinata, giusto? È sempre la stessa storia con te! Se ciò che hai detto è vero, allora perché è andata a finire così?! Pensavo che aveste chiuso con quella faccenda, quindi ho sostenuto che il livello di rischi fosse in caduta... Sono io ad essere quella arrabbiata, quindi procedete!!»

Era come se stesse urlando ad una cameriera che aveva portato un ordine sbagliato.

«Maledetta. È così... Chiederò a qualcun altro di occuparsi del Centro di Isolamento dei Virus, quindi scrivi un resoconto sul tentato omicidio per me. E fallo al più presto.»

«Spiacente, ma non accadrà.»

«E perché diavolo no?!»

«Perché stiamo per uccidere tutti quei bastardi di SCHOOL.»

La voce della donna che si lamentava si fermò all'improvviso.

«Mmh, potresti assicurarti di sparare ad ognuno di loro almeno dieci volte per me?»

«...Okay, è abbastanza strano. Come nostra manager, non dovresti cercare di fermarci?»

«Non preoccuparti, mia sottoposta. Ho odiato SCHOOL per un sacco di tempo. E tutto ciò che mi preoccupa dovrebbe essere eliminato dalla Terra!!»

«Gah ha ha ha ha!!» la donna rise come il comandante di un esercito e poi riattaccò.

Mentre mise nuovamente il terminale in tasca, l'espressione di Mugino sembrava chiedere se qualcuno come quella donna dovesse essere davvero la manager dell'organizzazione. Poi si guardò intorno.

«Ehi, Hamazura. Puoi darci davvero un passaggio?»

«La fai sembrare una cosa così casuale... Ma suppongo di poterlo fare.»

Mentre parlò, il ragazzo si avvicinò ad un veicolo parcheggiato per strada. Alla base del suo cellulare c'era un fibroscopio su un connettore che veniva usato per inviare delle piccole fibre ottiche più sottili del somen[1] al buco della serratura per controllare la disposizione degli spilli. Hamazura usò l'immagine dell'interno della serratura mostrata sullo schermo per usare un numero di fili tale da sbloccare la porta.

Il ragazzo si sedette sul sedile del guidatore e controllò la serratura del motore sotto il volante.

«Eh, è un'abilità conveniente.» disse Mugino con un tono di vera ammirazione mentre si sedeva sul sedile del passeggero.

Kinuhata, Frenda e Takitsubo si sedettero sui sedili posteriori. Era una macchina a quattro porte fatta per famiglie simile ai taxi che c'erano in quella zona, ma sembrava un po' piena con cinque persone all'interno.

«Dove andiamo?»

«Istituto Femminile Kirigaoka nel Diciottesimo Distretto. C'è un laboratorio di ingegneria nei paraggi. È l'unico posto dove il trambusto per Oyafune ha portato un po' di disordini, tanto da lasciare intervenire delle guardie private e far trasportare delle attrezzature. A causa di tutto questo, la sicurezza che c'è lì al momento è insufficiente. È abbastanza facile capire il piano.»

«C'era solo un posto? Allora è semplice.»

«Scusa, ho dimenticato di menzionare che ce n'erano di diversi, ma questo era l'unico vantaggioso.»

«Capisco.» rispose arbitrariamente Hamazura. «Ma ingegneria di particelle? Se è davvero l'obiettivo di SCHOOL, cosa stanno cercando?»

«Chissà. Ma è meglio che aver a che vedere con l'intera faccenda di Oyafune Monaka, no? Quindi andiamo e facciamo pulizia di questo casino che hanno lasciato degli altri bastardi.»

«Hmm.» disse il ragazzo mettendo facilmente in moto il motore.

«Hamazura, hai la patente?» disse Takitsubo dal sedile posteriore.

«Non si ha bisogno di una carta per guidare, si devono avere le capacità.»

Dopo aver risposto, partì facilmente con quella macchina con cambio automatico.

Parte 6[edit]

Accelerator e gli altri si stavano dirigendo verso il Settimo Distretto sul camper.

Tsuchimikado guardò in modo preoccupato il suo orologio.

«...Ci vorranno altri dieci minuti prima di raggiungere il Tredicesimo Distretto.»

Il terminale ad ovest non era stato isolato, ma loro potevano vietarne l'accesso andando lì a disconnettere manualmente i cavi. A degli ufficiali rigorosi che si basavano sul budget non piaceva quel genere di metodo, ma non rimanevano molte altre scelte.

Tuttavia, l'allarme elettronico cominciò nuovamente a suonare.

«Cosa c'è questa volta?!» urlò Tsuchimikado in risposta.

«Confermato l'attacco al Ventitreesimo Distretto! Un centro di controllo satellitare appartenente ad un laboratorio di ingegneria aerospaziale sta subendo un attacco elettronico!!»

(Satellite?) pensò Accelerator assumendo un'espressione accigliata.

L'unico lanciato dalla Città Accademia era un satellite spia a cui ci si riferiva ufficialmente come satellite meteorologico. Usandolo si potevano osservare la città e la zona circostante con dei dettagli eccellenti, ma...

«Continua a diventare sempre più interessante. Su Hikoboshi II c'è installato un laser a lungo raggio d'attacco, no?»

«Non va bene. L'attacco al Centro di Isolamento dei Virus è ancora attivo, vero?» aggiunse Musujime.

«Stanno cercando di dividere le squadre di contromisura. Il Centro di Isolamento dei Virus è solo un'esca per impedirci di andare in pieno vigore, ma ciò non significa che possiamo ignorarlo. L'essere parte di un tranello non cambia il danno che potrebbe arrecare.»

«Pensi che ci sia dietro SCHOOL anche in questo caso?»

«Non ne ho idea. Potrebbe trattarsi di qualche altra organizzazione.»

«C-Che diavolo volete fare?! Dove volete che io vi porti?!»

«Ah ah. Non è ovvio?» disse Accelerator dando un calcio allo sportello del camper con il tallone.

Doveva già aver premuto l'interruttore dell'elettrodo dato che il potere della conversione dei vettori aveva fatto volare per strada la porta metallica.

«Accelerator!!» urlò Tsuchimikado.

«Non mi piace avere a che fare con il diversivo di qualche bastardo. Vado al Ventitreesimo Distretto. Fermerò l'attacco distruggendo l'antenna gigante che viene usata per contattare il satellite. Potete occuparvi di quello strano lavoro senza di me.» dopo averlo detto, il ragazzo saltò giù dal camper senza esitazione.

Quel salto gli fece compiere una traiettoria innaturale. Superò il divisorio stradale ed atterrò sul sedile del passeggero di una spider che andava ella direzione opposta. Una persona normale si sarebbe schiantata per la differenza di velocità, ma non c'erano problemi con l'aiuto di qualche vettore.

La persona più disorientata era il conducente.

«Wah wah?! C-Cosa? Cosa?!»

«Ti ripagherò per la benzina e la fatica.»

Il conducente sentì un piccolo rumore.

Riusciva ad avvertire qualcosa che veniva affondata sulla sua guancia, ma non poteva muovere il collo. Tuttavia, dallo specchietto retrovisore poteva vedere un pezzo di metallo nero che sembrava una pistola.

«Portami al Ventitreesimo Distretto. E tieni gli occhi fissi sulla strada.»

Parte 7[edit]

(Che noia.)

Era ciò che stava pensando Hamazura Shiage mentre era seduto sul sedile del guidatore della macchina parcheggiata per strada che aveva rubato.

Si trovava vicino all'Istituto Femminile Hikarigaoka nel Diciottesimo Distretto. A circa 100 metri di fronte a lui c'era un palazzo quadrato. Era il laboratorio di ingegneria che SCHOOL stava attaccando mentre ITEM li stava intercettando. Si doveva essere sviluppato un grande combattimento tra le due organizzazioni.

«Wow... Circa metà del palazzo è stato distrutto e stanno sparando dei raggi. Deve essere Mugino Shizuri. Ce la sta mettendo tutta come sempre con il suo potere da Level 5.» lamentò Hamazura mentre guardava verso il palazzo.

La palazzina in cemento armato stava crollando in delle nuvole di polvere grigia. Il ragazzo poteva sentire il suolo tremare anche all'interno della macchina rubata.

(Level 5, eh?)

L'ex leader degli Skill Out, Komaba Ritoku, aveva veramente creduto che quel tipo di persone potesse essere sconfitto.

Hamazura si chiedeva se gli Skill Out stessero ancora pensando di combattere adesso che avevano perso il loro leader.

«...Tch.»

Tamburellò leggermente il volante per la troppa noia.

In ogni caso, qualcuno come lui che passava dagli Skill Out a lavorare per gli esper non aveva il diritto di dire nulla a riguardo.

Aprì lo sportello del suo lato della macchina ed uscì esasperato.

Dato che avrebbe dovuto tenere l'auto pronta all'uso per ITEM in qualsiasi situazione e la supervisione dei passi carrabili era stata rinforzata di recente, uscire dalla macchina non era stata una buona idea. Ma Hamazura voleva tirarsi su.

Era un giorno di festa, quindi non c'erano molte persone vicino all'Istituto Femminile Kirigaoka. Inoltre, c'erano tre macchine sportive parcheggiate.

Il ragazzo rimase sorpreso nel vederne una in particolare.

(Ohhhh?! Quel Booster è il modello dell'89, vero?! Veniva definito l'imperatore delle quattro porte!! N-No, rubare quella macchina in risalto è troppo rischioso, ma... Al diavolo, torneremo a casa con un Booster!!)

Hamazura cominciò a prendere gli attrezzi da scasso dalla tasca mentre il suo respiro diventò leggermente irregolare per l'eccitazione, ed immaginò il tubo di scarico basso di quella famosa macchina sportiva che aveva commosso i cuori delle celebrità. Si avvicinò all'auto di lusso che poteva appartenere ad un qualche adulto con un gusto eccellente.

«Hamazura!!»

«Sì?!»

Il ragazzo mise velocemente gli attrezzi in tasca e si voltò nel sentire la voce della donna provenire da dietro di lui.

Lì vi era un'insegnante che indossava una tuta verde.

Anche in quelle condizioni, la donna aveva chiaramente un bell'aspetto. Infatti, era così bella da far venire voglia di urlarle contro per indossare una tuta come quella, ma non era ciò che importava ad Hamazura.

Faceva parte del nemico naturale degli Skill Out, l'Anti-Skill.

Il ragazzo era abbastanza sicuro che il suo nome fosse Yomikawa Aiho.

«Eh? Che ci fai qui? Ho sentito che eri stato portato al centro dati dell'Università Dangai in seguito ad un incidente. Quindi non eri tu? Sono felice di sentirlo.»

Gli parlava in modo socievole, ma non erano proprio in buoni rapporti e la buona volontà proveniva solo da una direzione. Dopotutto, perché avrebbe dovuto percepire della gentilezza nei confronti della donna che l'aveva arrestato nelle strade notturne e l'aveva gettato in gattabuia in quattordici situazioni diverse?

«Perché diavolo sei qui, vecchia befana?»

«Penso sia ovvio.» disse Yomikawa puntando il laboratorio di ingegneria.

Hamazura si portò una mano sulla sua fronte.

L'organizzazione subordinata di ITEM poteva celare diverse cose, ma sembrava che nemmeno loro potessero nascondere perfettamente un laboratorio che stava per essere distrutto.

La donna si mise le mani sui fianchi e sorrise al ragazzo.

«Sai, spero sempre che riusciremo a rieducarti.»

«Hah? Di cosa stai parlan...?»

«Perché sei ricurvo come se stessi cercando di guardare nel buco della serratura di quella macchina? Non mi forzerai ad uscire le manette, vero?»

Le spalle di Hamazura saltarono.

Non poteva farsi arrestare in quel momento, quindi scosse la testa a destra e a manca.

«N-No! Un bambino!! C'è un bambino intrappolato nella macchina!!»

«Cosa?!» disse Yomikawa avvicinandosi in fretta e furia verso la macchina. Poggiò le mani sul finestrino, cercando di sbirciare all'interno.

Quando lo fece, scattò l'allarme della macchina.

Il suono acuto rese la donna più agitata ed Hamazura fischiettò fingendo di non essere coinvolto. Fu in quel momento che una station wagon arrivata ad alta velocità si allontanò a tutto gas dal decadente laboratorio di ingegneria.

«?!»

Non appena Mugino Shizuri tornò di corsa dal laboratorio, la station wagon volò superando Hamazura e Yomikawa. La ragazza trascinava con sé la sua collega di ITEM dalla base della nuca: Takitsubo Rikou che aveva la testa fra le nuvole.

Entrambe saltarono sul sedile posteriore della macchina a quattro porte sulla quale c'era stato prima il ragazzo.

«Hamazura!! Smettila di cercare di abbordare quella donna e vieni qui! Dobbiamo seguire quella station wagon!!»

«Col cazzo che la sto abbordando!!» urlò il giovane in risposta e corse dietro alla macchina.

Era stato davvero un peccato che non fosse riuscito a prendere la '89 Booster, ma non poteva esattamente rubarla sotto il naso di Yomikawa.

Saltò sul sedile del guidatore e mise in moto l'auto quando la donna lo chiamò.

«Aspetta un attimo, Hamazura!! E quella macchina?!»

«Non lo capisci da te?! Ho preso la patente!!»

Se n'era uscito con quella bugia ed aveva premuto pesantemente l'acceleratore più del necessario perché voleva solo allontanarsi da Yomikawa il più velocemente possibile. Il motore e gli pneumatici emisero un inspiegabile stridio e l'auto familiare ruggì lasciando alle spalle l'insegnante che indossava la tuta.

Dopo essersi allontanato, Hamazura realizzò qualcosa.

«E-Ehi. Dove sono Kinuhata e Frenda?»

«Non è abbastanza per ucciderli. In questo momento viene prima la station wagon!!» rispose Mugino con voce irritata.

I bordi della giacca a maniche corte erano bruciacchiati ed aveva una guancia gonfia, come se le fosse stato dato un pugno. Vedendo quegli elementi dallo specchietto retrovisore, Hamazura cercò di immaginare cosa fosse accaduto in quel laboratorio.

«Com'è successo? Non sei la n. 4?»

«Anche loro hanno un Level 5. Quel pezzo di merda che si chiama Kakine Teitoku. Lui è il n. 2.» rispose la ragazza con aria imbronciata. «Ma non ne sono usciti illesi. Abbiamo fatto fuori un membro di SCHOOL. Nonostante non sembrasse avere delle vere potenzialità.»

Fece oscillare un pezzo di copricapo meccanico che doveva essere il premio per aver sconfitto quella persona. Esso poteva avvolgere la testa di qualcuno a 360° come gli anelli di Saturno ed aveva un certo numero di spine elettriche. I cavi che uscivano dalle spine erano parzialmente tagliati come erbacce. Hamazura non sapeva che genere di dispositivo fosse, ma su di esso vi erano delle macchie di sangue.

«Quindi cosa farai quando raggiungeremo quella station wagon?»

«Pestare le persone che ci sono su e riprenderci il carico.»

«Il carico?»

«Le "Pinzette". Si tratta di un tipo di manipolatore creato per causare interferenze negli oggetti microscopici.»

«...Faccio finta che tu non voglia spiegare cosa significa.»

«Fondamentalmente, è ciò che sta cercando SCHOOL!! Non c'è bisogno che tu capisca. Raggiungi quella station wagon e basta!! Aspetta, possiamo raggiungerli con questa macchina?!»

«Non preoccuparti.»

Non era stato Hamazura a rispondere, ma Takitsubo.

Era seduta sul sedile posteriore con le braccia e le gambe distese.

«Il mio AIM Stalker può rintracciare il proprietario di qualsiasi campo di diffusione AIM che ho registrato. Anche se lasciano il sistema solare, posso cercarli e trovarli.»

«Vedi?» aggiunse arbitrariamente Hamazura. «Con un navigatore eccellente come quello, non andranno lontano. La domanda più grande è cosa farai una volta che fermiamo quella station wa...»

Le parole del ragazzo vennero bloccate a causa di una gru gigante che era sbucata fuori da una stradina secondaria.

«?!»

Non ebbe il tempo di frenare.

La mostruosa gru urtò contro il centro della macchina a quattro porte in cui si trovavano Hamazura e le altre. Il ragazzo sentì un suono devastante in testa. In risposta ai sensori, l'airbag si spiegò dal volante, ma non fu molto d'aiuto dato che erano stati colpiti su una fiancata.

Il giovane stava guidando in modo diretto, ma, essendo stato schiacciato dalla gru, cercò di accostare col risultato che si schiantarono sul guardrail, presero in pieno il marciapiedi e colpirono il muro di un edificio.

La macchina a quattro porte era del tutto immobilizzata tra la gru gialla ed il cemento armato.

A chiunque avesse fatto una cosa del genere non sembrava importare di causare disturbi o di danneggiare la zona.

Sembrava che avessero l'intenzione di uccidere Hamazura e le altre.

«...Ahi...»

«Dannazione... È stato SCHOOL. Volevano decisamente far allontanare quella station wagon. Ci stanno rallentando!!» sbraitò Mugino.

La gru tornò indietro di circa dieci metri. Alla guida vi era una ragazzina di circa quattordici anni, circondata da un vetro anti rapina. Era bassa e snella ed indossava un abito corto scollato sulla schiena. Era il tipo di vestito che ci si aspetterebbe vedere indossato dalle donne di un host club.

Hamazura pensava che la ragazza stesse pianificando di scontrarsi nuovamente con loro, ma non fu così.

Infatti, tirò una leva ed il braccio della gru si estese. Alla fine di esso non c'era il gancio metallico di cui aveva bisogno per afferrare qualcosa.

C'era una gigante palla di metallo usata per distruggere gli edifici.

«Merda!!» urlò Mugino nel tentativo di aprire lo sportello posteriore, ma il telaio dell'auto si era deformato troppo affinché potesse farlo.

Hamazura spinse una leva per piegare il sedile del passeggero.

«Possiamo uscire tramite il parabrezza!! Muoviti!!»

Ruppe il parabrezza spaccato e saltò sul vano motore della macchina. Mugino e Takitsubo si arrampicarono sul sedile del passeggero per arrivare in quello anteriore.

Fu in quel momento che la palla da demolizione oscillò come un pendolo.

La massa gigante di metallo si diresse verso di loro ruggendo. Mugino scappò attraverso il parabrezza verso il vano motore ed Hamazura prese di corsa la mano di Takitsubo per estrarla da lì, ma la palla demolitrice si schiantò contro un lato della macchina.

Ci fu un'enorme collisione.

Lo choc mandò i tre dal vano motore sul pavimento. Il ragazzo cercò di alzare la testa, ma Mugino lo afferrò da dietro. Venne spinto verso il suolo ed un secondo più tardi la macchina venne avvolta dalle fiamme per poi esplodere. Fu incredibile che tutti loro riuscirono a sopravvivere.

Il motore della gru emise un suono sconcertante.

Stava continuando persino quando un numero di spettatori si era raccolto dopo aver sentito l'esplosione.

Mugino Shizuri fece schioccare la lingua.

«Dividiamoci.»

«Non combatti, Level 5-san?»

«Sono alla ricerca delle "Pinzette" che si trovano su quella station wagon. Non perderò tempo con dei pesci piccoli. ... Ed il potere della ragazza sulla gru sembra problematico.» disse Mugino attraversando la strada ed entrando in un piccolo sentiero.

Takitsubo corse in una direzione diversa.

Hamazura si diresse in una stradina tra degli edifici e corse a tutta velocità, ma sentì dei passi provenire da dietro di lui.

(Oh, merda! Ha seguito me!!)

Gli si asciugò la gola mentre correva. Si trattava solo di una ragazzina che guidava una gru, ma era un membro di SCHOOL, il gruppo che aveva combattuto equamente con ITEM. Il ragazzo non aveva idea di che tipo di potere avesse, ma era qualcosa che un Level 5 come Mugino aveva definito "problematico".

Il giovane continuò a scappare, salì su delle scale di emergenza in metallo posizionate su un lato dell'edificio ed entrò all'interno di esso su un piano casuale.

Quel posto sembrava essere un dormitorio per studenti.

Corse attraverso un corridoio dritto e sentì aprire una porta dietro di lui.

(Mi ha raggiunto...?!)

Si voltò di riflesso.

Come previsto, era entrata attraverso la stessa porta che aveva usato lui. La ragazza con l'appariscente vestito teneva in mano una pistola per donne. In sostanza, significava che aveva un'impugnatura piccola.

(Sono morto?!)

Hamazura colpì a mani aperte il muro.

Premette un pulsante che c'era lì vicino ed una saracinesca d'acciaio scese come una ghigliottina. Lo scopo della serranda era quello di proteggere contro dei poteri psichici fuori controllo. Gli occhi della ragazza si spalancarono leggermente e sparò al giovane.

Bang bang! Risuonarono due spari.

Hamazura chiuse gli occhi d'istinto, ma quando li riaprì non c'erano buchi nella saracinesca d'acciaio. Guardando il monitor vicino al bottone sul muro, vide la ragazza che faceva schioccare la lingua e guardava la propria pistola.

Apparentemente, non aveva la potenza di fuoco necessaria per distruggerla.

(...Quindi non può raggiungermi qualsiasi cosa faccia.)

Una sensazione di sollievo penetrò in tutto il suo corpo.

Fece il gesto più stupido al mondo: alzò le mani e sculettò avanti e indietro urlando «Ee hee hee hee hee!!».

«...»

La ragazza col vestito vide la scena sul monitor che vi era dalla sua parte della saracinesca, rimise la pistola nella coscia e raggiunse la sua schiena con le mani.

Ciò che estrasse dalla parte posteriore dei fianchi era una pistola con una canna spessa quanto un barattolo di caffè.

Era un lanciatore di granate grande 40 mm.

«O-Oh, 'fanculo. Quello mi ucciderà sul serio, vero?!»

Hamazura fece al più presto possibile a percorrere a ritroso nel corridoio, ma la ragazza premette il grilletto del lanciatore di granate senza pietà.

La saracinesca esplose e venne spazzata via in direzione del ragazzo che venne colpito da un'esplosione di frammenti e, prima di atterrare, volò per più di cinque metri giù dal corridoio.

«Gh... Gaaah?!»

In qualche modo riuscì a rimettersi in piedi e corse traballante cercando di bilanciarsi tenendo una mano sul muro.

Davanti a lui vi era una terrazza, quindi fondamentalmente era un vicolo cieco.

Sembrava non ci fossero scalinate o ascensori alla fine di quel corridoio.

Dall'altro lato della ringhiera c'era un salto nel vuoto dal quarto piano.

Tuttavia, dietro di lui c'era una ragazza sconosciuta di SCHOOL.

Non aveva tempo di pensare due volte sulla decisione che doveva prendere.

(Andrò sicuramente per il salto dal quarto piano!! Fare un salto di forza di volontà e pieno di fegato è cento volte meglio di affrontare qualcuno forte quanto lei! Un debole ha il proprio modo debole di vivere!!)

«Ah ah!! Essere un perdente è il meeeegliooooo!!»

Hamazura rise mentre correva, salì sulla ringhiera e si gettò dal quarto piano.

Non guardò nemmeno giù prima di buttarsi.

Con un inseguitore alle spalle, non aveva avuto il tempo di controllare ciò che vi era sotto e pensò di poter essere troppo spaventato di saltare se l'avesse fatto.

Ma un salto dal quarto piano non era niente di cui riderci su.

(Merda. Spero ci sia qualcosa che attutisca la mia caduta laggiù!!)

Il ragazzo guardò verso il suolo per la prima volta mentre si trovava a mezz'aria e vide una giovane madre spingere felicemente un passeggino contenente un bambino.

Mentre volava nel cielo azzurro, il cervello di Hamazura Shiage urlò «No!» più forte che poteva.

«Gwoooooooohhhhh!?»

Agitò braccia e gambe cercando di prendere distanza dalla carrozzina camminando in aria. Che avesse avuto un effetto o no, il suo grande corpo atterrò a circa 15 cm al lato del passeggino.

Sentì un dolore lancinante partire dal tallone che arrivava alle caviglie.

La giovane madre si mise una mano davanti alla bocca assumendo un'espressione raffinata di choc e gli occhi del bambino si spalancarono così tanto che dimenticò di piangere.

«E-Ehm... Chi sei?» disse la giovane madre.

«Sono il tipo di eroe che cade dal cielo. Questo posto è pericoloso, quindi si allontani, signora.» rispose Hamazura facendo un sorriso ristoratore e poi corse nel vicolo che si trovava lì vicino.

Parte 8[edit]

«Tsk!!» La ragazza di circa quattordici anni che indossava il vistoso abito mise via il lanciatore di granate e la pistola, poggiò le mani sulla ringhiera della terrazza e guardò il suolo dal quarto piano.

L'obiettivo che stava seguendo che aveva fatto quel gesto idiota non si riusciva a vedere da nessuna parte.

Giù c'erano solo un passeggino ed una giovane madre.

La ragazza prese il cellulare e chiamò un suo compagno di SCHOOL.

«Ho perso il mio bersaglio. Ci sono solo un bambino, una donna ed un passeggino. ...Pensi sia possibile che quel ragazzo si sia travestito da bambino, da donna o da passeggino?»

In risposta le venne detto di essere un'idiota e di morire, quindi riattaccò e mise nuovamente il cellulare in tasca.

(Ho abbassato la guardia perché pensavo non fosse granché. Dovevo usare il mio potere sin dall'inizio...)

Diede un altro sguardo al suolo sembrando seccata, si voltò come se si fosse arresa e tornò all'interno del dormitorio per cercare un ascensore.

Parte 9[edit]

La spider su cui si trovava Accelerator si stava dirigendo verso il Ventitreesimo Distretto.

Diede un'occhiata all'uomo spaventato che c'era vicino a lui e prese il cellulare dalla tasca.

Dopo aver pensato per un secondo, fece il numero a tre cifre del'Anti-Skill.

Quando poggiò il telefono sull'orecchio, non sentì un operatore del centro di contatto dell'Anti-Skill. Al contrario, sentì "l'uomo al telefono" che dava istruzioni a GROUP.

«Cosa stai cercando di fare?»

«Immaginavo che ti saresti intromesso se avessi chiamato quel numero. Se non ti piace il fatto che possa usarti in quel modo, smettila di essere tanto prevedibile.» rispose Accelerator. «Comunque, sembra che le cose siano cambiate. Sembrate occupati con SCHOOL, quindi a quanto pare non potete controllare qualcuno parlando con lui al telefono. Per oggi non ci avete contattato direttamente perché siete stati troppo occupati ad avere a che fare con tutto ciò, giusto?»

«Lo pensi davvero?»

«Stai cercando di sorvolare? Patetico.»

Accelerator e "l'uomo al telefono" rimasero in silenzio per un attimo.

Alla fine, il ragazzo arrivò al punto della questione.

«Dammi le informazioni sul satellite che è stato incrinato, Hikoboshi II. Cos'ha prodotto il laser militare con il quale era equipaggiato?»

«Oh, è questo ciò che volevi chiedere? Potevi sempre fare una domanda più rilevante.»

«Non mi fido di ciò che dici così tanto da rischiarci la vita.»

«Che cosa crudele da dire.» rispose la voce dell'uomo. «Parlando di cose serie, il laser su Hikoboshi II è un'arma da bombardamento ottico che usa onde di luce bianca. Ed al momento è sperimentale, non delle forze armate. Riscalda il suo obiettivo fino a 4000 gradi, ma le onde di luce bianca hanno il potere di distruggere i nuclei delle cellule proprio come i raggi ultravioletti, quindi può causare il cancro abbastanza velocemente.»

(Che giocattolo ridicolo.) pensò Accelerator, ma disse altro.

«...Qual è il suo raggio di esposizione?»

«Ovunque a partire da cinque metri fino ad arrivare al raggio di tre. Inoltre, non può far fuoco velocemente in successione. Può a malapena riuscire a sparare un colpo all'ora. E l'atmosfera rifrange a caso le onde di luce bianca, quindi c'è un leggero margine di errore per quanto riguarda la precisione.»

«Non posso dirti nulla riguardo ciò che è ancora allo stadio sperimentale, comunque.» aggiunse l'uomo.

Accelerator riattaccò senza dire altro.

Restò seduto sul sedile del passeggero della spider a riflettere mentre guardava il cellulare con una mano e puntava la pistola all'autista con l'altra.

(Ridurre in cenere una zona con un raggio di tre chilometri? Cosa hanno in mente...?)

Poi il cellulare cominciò a squillare.

Pensò che fosse nuovamente l'uomo, ma non era così.

«Parlo con... Accelerator-san, giusto? Sono Unabara.»

Riuscire a capirlo era difficile perché sembrava che stesse tenendo il tono di voce basso o la mano sul microfono, o qualcosa del genere.

«Sono sotto mentite spoglie al momento, quindi è pericoloso parlare con questa voce. Dunque, vorrei far presto.»

«Ah, quindi mi stai parlando in segreto alle spalle di SCHOOL? Mi spiace, ma non ascolterò delle richieste d'aiuto. Devo fare in modo che non distruggano il satellite. Se vuoi dirmi che puoi fermarli, allora ti ascolterò.»

«Non sono con SCHOOL.»

«Ah?»

«Le persone con cui sto adesso sono coloro che stanno per distruggere il satellite, ma si chiamano BLOCK, non SCHOOL.»

«...»

Da ciò che aveva detto Unabara, l'organizzazione conosciuta come BLOCK stava portando avanti un piano in quel giorno proprio come SCHOOL.

«Che palle. Allora che mi dici dell'attacco del cecchino su Oyafune Monaka che ha compiuto SCHOOL?»

«Non chiedermelo. ...Aspetta, l'attacco di un cecchino?»

Unabara sembrava perplesso, ma poi tornò all'argomento della questione.

«Prima di questo, hanno attaccato il Centro di Isolamento dei Virus ed uno dei Terminali delle Connessioni Esterne, quindi la squadra della rete delle contromisure della Città Accademia deve essere in stato confusionale. Finiranno la distruzione in circa... venti minuti. Poi Hikoboshi II cadrà nelle mani di BLOCK.»

«Dannazione.» maledì Accelerator. «Perché il Ventitreesimo Distretto non ha congelato temporaneamente il centro di controllo del satellite?»

«Ci sono diverse ragioni, ma la principale è che il metodo normale per il congelamento manualmente ci impiega più di un'ora.»

Quando si aveva a che fare con lo spazio le cose costavano molto di più, quindi persino una perdita temporanea della connessione poteva portare dei danni maggiori. Il ragazzo lo sapeva, ma era ancora arrabbiato perché non potevano tagliare la connessione una volta che si era venuto a sapere che il satellite era stato incrinato.

«Cosa vorrebbe fare BLOCK con Hikoboshi II?»

«Ciò che penso io è che abbia a che vedere con l'arma ottica sul satellite.»

«Stanno cercando di arrivare ad un accordo?»

«No, vogliono solo attaccare.»

Accelerator fece schioccare la lingua.

«Qual è il loro obiettivo?»

«...Il Tredicesimo Distretto.»

(Il Tredicesimo Distretto?)

Il ragazzo assunse un'espressione accigliata.

Tsuchimikado e Musujime si stavano dirigendo lì per occuparsi del Terminale della Connessione Esterna.

(Che stiano cercando di eliminare GROUP...?)

Dopo aver pensato per un secondo, decise che non era il caso. Un'azione su larga scala come prendere il controllo di un satellite peccava di certezze. Solo perché avevano causato un indicente, non garantiva che GROUP avrebbe fatto di tutto per occuparsene.

«Ma lì non ci sono strutture rilevanti a parte il Terminale delle Connessioni Esterne. Più che altro si tratta di una raccolta di scuole elementari ed asili.»

«Ecco il loro obiettivo.» rispose Unabara con un tono basso e seccato che faceva sembrare non gli piacesse dover spiegare le cose. «Di tutti i distretti della Città Accademia, il Tredicesimo possiede la maggior parte degli asili e delle scuole elementari. Se attaccano quel posto, la maggior parte dei residenti più giovani della città verrà uccisa. E cosa pensi che accadrà dopo? ...Francamente, pensi che un genitore manderebbe i propri figli in un posto dov'è accaduta una cosa del genere?»

«...»

«La Città Accademia è una città di studenti. Non importa quanti residenti ci siano, alla fine si laureeranno. Senza nuovi studenti, il numero della città continuerà a precipitare finché non funzionerà nemmeno.»

«...Quindi stanno cercando di uccidere lentamente la città per il corso dei prossimi dieci anni?»

Dato che la Città Accademia possedeva un vasto numero di tecnologia scientifica, sul fronte finanziario non sarebbe crollata così facilmente. Tuttavia, ciò non cambiava il fatto che una città del genere senza bambini avrebbe perso la ragione di esistere.

Accelerator pensò per un attimo.

«Puoi fermarli da lì?»

«Se avessi potuto, non avrei telefonato.»

«Possiamo far evacuare i residenti del Tredicesimo Distretto?»

«Se si scatenasse il panico, sarebbe pericoloso per i bambini del distretto. Ed oggi è un giorno festivo. Gli insegnanti potrebbero riuscire a radunare tutti gli studenti che sono ancora nei dormitori, ma non penso che potrebbero fare qualcosa per quelli che si trovano in giro.»

«Sei fottutamente inutile. Quindi suppongo di non avere altra scelta che distruggere l'antenna che comunica col satellite.»

«Sì, per favore. Continuerò ad accaparrare informazioni e te le passerò quando potrò.»

Dopo averlo detto, Unabara riattaccò.

Accelerator mise nuovamente il cellulare in tasca e guardò nella direzione in cui si stava dirigendo la spider.

(Quindi prenderanno il controllo di Hikoboshi II tra venti minuti.)

L'auto avrebbe raggiunto il Ventitreesimo Distretto in circa poco più di dieci minuti.

Non c'era tempo di prendere le cose alla leggera.

«Muoviti. C'è un posto in cui devo essere.»

Ancora una volta, il ragazzo spinse la pistola contro l'autista e la spider accelerò accuratamente.

Parte 10[edit]

Uiharu Kazari e Last Order si trovavano sulla banchina di una stazione ferroviaria del Settimo Distretto. Questa era la prima volta che la bambina vedeva un treno, quindi aveva gironzolato nei dintorni della zona nonostante vi fossero dei pericoli. Uiharu l'aveva presa per mano per cercare di frenarla dal farlo.

(Davvero... Perché devo occuparmene io?)

La ragazzina aveva dato a Last Order il resto del taxi e l'aveva consegnata all'Anti-Skill, ma la bambina doveva aver usato un'abilità particolare perché, prima che Uiharu se ne accorgesse, era sgattaiolata via dalla stazione e stava vagando nuovamente per le strade. La ragazzina aveva realizzato che se l'avesse abbandonata sarebbe accaduta sempre la stessa cosa, quindi decise di aiutarla a trovare la persona che stava cercando.

(Sai, mi chiedo che tipo di potere sia "Last Order".)

Dopo averlo sentito, Uiharu non riusciva ad immaginare cosa significasse quel soprannome. I nomi di alcuni esper erano decisi dalle scuole, come "Teleknesis" o "Elecromaster" ed alcuni erano decisi dagli studenti, come "Railgun". La ragazzina stava pensando che il nome da esper della bambina probabilmente se l'era scelto da sola.

«Perché il treno non arriva? dice Misaka mentre Misaka inclina la testa con perplessità.»

«Sembra che stia per passare un treno merci. Tuttavia, dove pensi possa trovarsi la persona che stai cercando?»

«Hmm. Ho la sensazione che si stia avvicinando da quella direzione, dice Misaka mentre Misaka alza un sopracciglio mentre risponde.»

Pareva che Last Order stesse usando un certo potere per cercare questa persona, ma non sembrava essere molto accurato.

«Mi chiedo se posso trovarlo davvero in questo modo, dice Misaka mentre Misaka si scoraggia leggermente.»

«Andrà bene.»

«Grazie per le parole approssimative di estremo incoraggiamento, dice Misaka mentre Misaka porge i suoi ringraziamenti nonostante fossero generici.»

«Ti darò un regalo, così potrà tornare un po' di energia al tuo ahoge.»

«Ehh?! Puoi toglierti i fiori dalla testa così facilmente?! dice Misaka mentre Misaka rivela la sua sorpresa!!»

«Ecco. È un ibisco, nel linguaggio dei fiori significa "Bene, facciamo una prova.".»

«E adesso stai dichiarando spudoratamente dei significati sbagliati dei fiori, dice Misaka mentre Misaka diventa molto confusa!!»

Mentre Last Order continuava a chiacchierare, Uiharu la ignorò e sorrise.

Fu in quel momento che le sue orecchie percepirono un suono forte. Guardandosi intorno non riuscì a vedere niente, ma evidentemente era stato il suono del tubo di scarico di una macchina guidata ad alta velocità.

«Dove sono diretti con quell'andatura? L'Anti-Skill ha bisogno di lavorare più sodo per prendere quel genere di persone.» disse Uiharu mentre Last Order alzò il sopracciglio e cominciò a pensare a qualcosa.

Parte 11[edit]

Hamazura Shiage uscì dal vicolo ed imboccò una strada principale.

Si fermò lì e controllò la zona mentre respirava faticosamente.

Alcuni ragazzi che si stavano divertendo in quel giorno di festa lo guardarono in modo perplesso, ma lui non vide alcuna traccia dell'inseguitore. Si asciugò il sudore dalla fronte, comprò del tè Oolong freddo da un distributore lì vicino ed alla fine si rilassò mentre beveva.

(B-Bene, sono riuscito a sopravvivere... Mi chiedo se il resto di ITEM stia bene. Ah, dannazione. Vorrei abbandonare tutte queste merde e partire da qualche parte.)

Ma il suo cellulare cominciò crudelmente a squillare.

Hamazura mugolò nel vedere il display.

Era Mugino Shizuri di ITEM.

«Yo. Dato che hai risposto, immagino che tu sia sopravvissuto. E suppongo che tu non abbia mandato tutto a rotoli, sia stato ammanettato e ti sia messo il cellulare sull'orecchio.»

«Già, sono vivo... Sono stato "il fortunato vincitore", quindi suppongo che tu stia bene.»

«Hai fatto un ottimo lavoro. Le cose sono state rese più facili grazie a questo. Mi spiace, ma devi tornare indietro. Hai del lavoro subordinato da fare.»

Hamazura fece un'espressione sgradevole al pensiero del lavoro e Mugino continuò.

«Ho un corpo qui con me, ho bisogno di disfarmene.» dire una cosa del genere non la infastidiva per niente.

Parte 12[edit]

La spider su cui si trovava Accelerator si fermò vicino all'autostazione del Ventitreesimo Distretto.

Senza alcuna espressione in viso, lasciò dei soldi al giovane che si trovava al volante ed uscì dalla macchina.

Quella era l'unica stazione del Distretto.

Vi erano un sacco di linee connesse, ma il binario dei treni merce era il più vicino. Anche se si trattava dell'ultima fermata, i binari continuavano ad andare avanti. Essi erano collegati con il piazzale di manovra dove i treni venivano revisionati e dove i treni merce potevano scaricare.

Accorgendosi che la stampella lo stava ostacolando, Accelerator camminò lungo la circonferenza della stazione e cercò l'antenna. Si stava dirigendo nella zona di deposito dei container che non era accessibile dalle persone non autorizzate.

(Ho poco meno di dieci minuti. È come la scaletta di un musicista famoso.)

Prestò attenzione all'elettrodo che aveva intorno al collo.)

(L'antenna per il satellite si trova ad un paio di chilometri di qui, ma una macchina normale non può andare più lontano di così.)

Gli restavano circa trenta minuti di autonomia. Voleva evitare di usare la batteria, se possibile, ma in questo caso non sembrava avere molta scelta. Cercare una nuova macchina sarebbe stata una scocciatura e comunque sarebbe stato più veloce "correre" usando la conversione dei vettori.

Pensandoci, Accelerator mosse la mano verso l'interruttore posto dietro al collo. Ma...

«Oh. Non posso lasciartelo fare.»

Sentì una tranquilla voce maschile provenire da dietro di lui.

Non si era accorto di nessuno.

«!!»

Accelerator prese velocemente la pistola che aveva nella cintura e si voltò, ma non c'era nessuno.

Barcollò leggermente nonostante si appoggiasse alla stampella moderna.

Fece per premere il pulsante dell'elettrodo con la punta della pistola che aveva nella mano sinistra, ma...

«Quello è il tuo punto debole, vero?»

Qualcuno afferrò la sua mano da dietro.

«Non importa quanto sia forte il tuo potere, non puoi attivarlo senza premere quel pulsante, hm?»

Prima che Accelerator potesse liberarsi la mano, un leggero soffio si levò su un lato della sua testa. Non era la sensazione dell'essere colpito da un pugno. Era una lieve sensazione che equivaleva ad essere colpito da un tubo in metallo o da un martello.

Sentì un liquido colare da una parte della testa.

«! Sei... di BLOCK?!»

«No, no. Faccio parte di MEMBER, non di BLOCK.»

Una voce proveniente da dietro.

MEMBER.

Una delle cinque organizzazioni simili a GROUP e SCHOOL.

('Fanculo. Se non è una di quelle organizzazioni, è un'altra!!)

«Non voglio la stessa cosa che cercano loro. Devo impedire che l'antenna che serve al satellite venga distrutta.»

Accelerator voltò la testa e guardò indietro mentre ondeggiava sui piedi, ma non c'era ancora nessuno.

Però non esitò.

Mentre guardava ancora nella stessa direzione, girò la gamba direttamente all'indietro e colpì l'aggressore col piede. Il colpo liberò la sua mano sinistra e, senza voltarsi, sparò due o tre colpi all'indietro.

«...?! Tch!!»

Sentendo che aveva toccato qualcosa, Accelerator premette velocemente il pulsante dell'elettrodo che aveva al collo.

Fece sì che passasse dalla modalità normale a quella potenziata.

Poi si voltò energicamente.

Come prima, non c'era nessuno.

Ma quando si guardò intorno, vide un uomo dietro un ferroviere che si era avvicinato dopo aver sentito gli spari.

L'uomo aveva delle ferite superficiali sanguinanti sul fianco e sulle cosce. Indossava un piumino e la parte in basso era impregnata di rosso. Sembrava avere l'età di un ragazzo delle superiori e stava premendo una sega sul collo del ferroviere.

Accelerator fece una risata sdegnosa.

«Quindi sei un esper di tipo teleporter che può spostarsi solo dietro le persone. Che potere noioso. Non puoi essere nemmeno un Level 4. E solitamente riuscire a teletrasportare il tuo stesso peso sarebbe abbastanza per farti arrivare a quel livello.»

«...»

«Fottuto perdente. Non sai fare i calcoli delle undici dimensioni da solo, quindi compensi basando i tuoi calcoli sulla posizione degli altri. Quel potere è sprecato su di te.»

«...Non voglio sentirlo dire da una persona che fa affidamento su un elettrodo. Basta parlare. Il Professore mi ha chiesto di fare anche questo, quindi ti fermerò.»

«Un ostaggio? Quel tizio non è nemmeno utile come scudo. Ed io sto cercando l'antenna, non te.»

«Non abbandonerai l'ostaggio.»

L'attentatore (Accelerator decise di chiamarlo Kill Point) rise in modo arrogante.

«Come se potessi, dubito che tu sia venuto qui per fermare Hikoboshi II. Posso fermarti con la vita di questo tizio. Ma se pensi davvero che non sia abbastanza, posso creare un mare di sangue ancora più grande.»

Kill Point spinse la sega contro il collo del ferroviere e quest'ultimo fece un piccolo urlo.

«...Pecchi di estetica.» disse Accelerator tenendo salda la pistola. «Non hai proprio l'estetica di un cattivo.»

«Se stai pensando di spararmi, dovresti smettere. Credo che la mira di quella pistola sia decentrata di un bel po' in orizzontale.»

Pensandoci, il ragazzo realizzò che la sentiva diversa dal solito.

Quando aveva sparato a Kill Point mentre stava dietro di lui, questo aveva più che altro creato disordine con l'orientamento della mira. Se avesse voluto, Accelerator avrebbe potuto aggiustarla, ma non c'era tempo di fare una cosa del genere durante una situazione tanto tesa.

Anche se la mira non era del tutto perfetta, il ragazzo era abbastanza abile da colpire facilmente la sua preda.

Ma ciò cambiò quando questa stava usò un ostaggio come scudo.

C'erano dei problemi che potevano essere risolti usando l'intuito e c'erano quelli che non potevano esserlo.

«Capisco. Sicuramente è una situazione interessante.»

«Bene? Cosa farai?»

«Questo.» disse Accelerator puntando la pistola sulle sue tempie.

Prima che Kill Point potesse riflettere, il ragazzo premette il grilletto senza alcuna esitazione.

Bang!! Si sentì uno sparo.

«Gh... Ahhhhhhh?!»

Il corpo di Kill Point cadde all'indietro.

Gli si aprì un buco rosso scuro su una spalla. Cercò di sostenersi, ma crollò al suolo.

Accelerator aveva alterato il vettore della pallottola con cui si era sparato in testa in modo che si dirigesse verso Kill Point.

Fece cenno con la pistola al ferroviere, intimandogli di andarsene.

L'uomo fuggì così velocemente che cadde quasi a terra ed Accelerator puntò nuovamente la pistola.

«Sembra che la mia mira non vada proprio bene.» mise un dito sul grilletto. «Ma posso correggerla alterando i vettori quando mi colpisce. La mira di una pistola non è niente rispetto alla precisione del mio potere.»

«Kh...»

Kill Point continuò ad affrontare Accelerator e si guardò intorno muovendo solamente gli occhi.

Quando se ne accorse, apparve uno sguardo di sdegno sul viso del ragazzo.

«Eccellente. Non me ne frega un cazzo di chi muovi davanti a te; ti farò comunque saltare le cervella. Puoi correre dove vuoi, ma con la mia prossima mossa ti polverizzerò. Corri, maiale. Lascia che la paura prenda piede dopo che ciò che ti ho detto verrà assimilato.»

«...!!»

La gola di Kill Point diventò asciutta.

Accelerator ignorò la sua espressione.

«Allora. Ti insegnerò una cosa riguardo l'estetica che ti manca.»

Apparve un sorriso sulle labbra del ragazzo, mentre parlava tranquillamente.

«Questo è ciò che si può definire un cattivo di prima classe, coglione.»

Bang bang!! si sentirono diversi spari.

Kill Point resistette per un po', poi smise di muoversi a breve.

Parte 13[edit]

Hamazura Shiage si trovava in uno spazio molto ampio.

Il lavoro che gli era rimasto da fare dopo essere sfuggito dalle grinfie dell'inseguitore di SCHOOL era di incenerire degli oggetti sconosciuti.

Era in un vecchio edificio abbandonato che non veniva più utilizzato. Tra i resti di uno dei piani dell'edificio, c'era un enorme dispositivo che sembrava custodito. La massa di metallo spesso dalla forma di un contenitore era una fornace elettrica usata per disfarsi degli animali da laboratorio. Sfruttava un enorme calore di circa 3500 gradi per sterilizzare e distruggere i corpi degli animali ed i diversi germi che potevano avere.

«...Come fa a funzionare 'sta cosa? Dubito che attaccare la spina al muro sia sufficiente.» borbottò Hamazura mentre guardava il grande congegno fuori posto.

Il suo lavoro era semplice.

Doveva aprire la copertura in metallo che aveva su di essa una ruota tanto enorme quanto la porta di una grande camera blindata, lanciare un sacco a pelo nero all'interno, richiudere la copertura di metallo e poi mettere in funzione la fornace elettrica. Questa era programmata, quindi tutto ciò che doveva fare per azionarla era premere il lampante bottone rosso usato per l'accensione.

Era meglio non pensare a cosa ci fosse nel sacco.

Mugino Shizuri di ITEM gli aveva detto tanto.

Ed Hamazura pensò che fosse meglio così.

Un subordinato come lui non pensava troppo a ciò che facevano le organizzazioni segrete come ITEM e SCHOOL. Era lì solo perché era necessario per sopravvivere in città.

(...)

Ma nel sentire un peso stranamente grezzo nel sacco nero e nel percepire la morbida consistenza di un tessuto sintetico quando lo afferrò, apparve nei meandri della sua mente la faccia di qualcuno che non aveva mai incontrato. Hamazura cercò di mandare via quel pensiero, poi gettò il sacco nella fornace, chiuse e serrò la copertura in metallo.

Adesso non gli restava che premere il pulsante rosso.

I 3500 gradi di calore avrebbero eliminato il corpo e distrutto le informazioni genetiche fino a rendere l'umano nient'altro che cenere in men che non si dica.

Hamazura pensò per un secondo alla persona all'interno del sacco, ma nonostante tutto, portò il dito vicino al bottone.

Cercò di non pensare a niente e qualsiasi espressione abbandonò il suo viso.

Il fatto lo spaventava un po' e le dita cominciarono a tremargli. Quindi spinse il bottone rosso con la punta del pollice, senza farlo intenzionalmente.

L' "eliminazione" cominciò con un leggero suono rombante.

Hamazura lo osservò senza dire nulla ed alla fine indietreggiò di qualche passo prima di sedersi su un pavimento coperto di polvere.

«...»

Chi c'era dentro quel sacco?

Poteva essere stato un subordinato proprio come lui oppure un esper superiore. Non era necessariamente un ragazzino e non poteva escludere la possibilità che fosse un adulto. Probabilmente era un nemico, ma Mugino avrebbe potuto uccidere molto bene un alleato qualora avesse fatto delle cavolate. Non conosceva le circostanze che circondavano la morte della persona e poteva persino essere stato qualcuno di completamente estraneo che era stato coinvolto in tutto quanto.

Ed era stato bruciato.

All'interno del congegno metallico, un essere umano stava diventando qualcosa di completamente diverso.

Una volta che la persona sarebbe diventata "cenere" e non sarebbe più stata riconosciuta come "umana", sarebbe scomparsa senza lasciare alcuna traccia. Poteva essere gettata nel tritarifiuti, burrificata e spedita come fertilizzante. Anche se sarebbe stata trovata della "cenere" nella spazzatura, non avrebbe avuto lo stesso trattamento di qualcuno che era stato una persona. Un corpo che aveva perso tutte le sue informazioni genetiche non sarebbe stato accettato come testimonianza materiale.

«Hamazura.»

Hamazura Shiage sentì una voce proveniente da dietro di lui, ma non si mosse per un po'.

La fornace elettrica emise un suono acuto ed apparve un simbolo sullo schermo che indicava che l'incenerimento era completo.

«Hamazura. Che succede?»

La persona che lo stava chiamando era Takitsubo Rikou di ITEM.

Il suo nome da esper era AIM Stalker.

Al contrario di lui, aveva un potere da Level 4.

Il ragazzo probabilmente avrebbe perseguito una strada sbagliata con un potere del genere, ma tuttavia era abbastanza invidioso.

«...Cos'è esattamente una vita umana?» disse Hamazura mentre guardava con lo sguardo assente verso la fornace.

Non era la prima volta che vedeva un corpo, ma sentiva comunque un grande peso sul petto.

«Dannazione. Da quando la vita di un Level 0 è diventata una cosa tanto scadente...?»

Sentì che la ragazza chiamò nuovamente il suo nome.

La ignorò, si alzò, apri la copertura della fornace per raccogliere la cenere.

Il lavoro di Hamazura Shiage non era ancora finito.

Parte 14[edit]

Unabara Mitsuki era in un edificio multi-tenant nel Decimo Distretto.

La zona in cui si trovava era uno dei nascondigli di BLOCK.

Al momento, si erano radunati lì tre membri dell'organizzazione e circa una dozzina di combattenti subordinati. Ed Unabara Mitsuki si era scambiato con uno di quei membri principali.

«...Ci siamo quasi.» disse Saku Tatsuhiko mentre agitava il suo corpo grande quanto quello di un orso.

Davanti a lui c'era un computer portatile. Sembrava compatto, ma c'era un cavo che si estendeva da esso che portava a ciò che sembrava un sandwich saturo. Apparentemente aveva circa quindici CPU commerciali che si espandevano con dei tubi di liquido refrigerante che scorreva in essi.

«L'hai fatto tu?» disse la donna muscolosa Teshio a Saku mentre guardava lo schermo.

«Più o meno. Dato che ho usato Il Centro di Isolamento dei Virus come escamotage, il Ventitreesimo Distretto era a corto di personale.» Saku mosse la bocca senza guardare la donna. «Questo è il primo passo verso l'addio a questo mondo di merda dove ogni piccola cosa viene intercettata dall'olezzo di Aleister.»

L'uomo non prestò attenzione a chi stava ascoltando; stava parlando più che altro a se stesso.

Ciononostante, le sue parole erano potenti.

«Questo è solo il primo passo. Siamo ancora abbastanza lontani dal nostro obiettivo, ma siamo sulla buona strada.»

«...»

Unabara diede casualmente un'occhiata all'orologio che c'era sul muro.

BLOCK avrebbe avuto il satellite in pochi minuti.

Accelerator non l'aveva contattato, quindi non sapeva se l'antenna fosse stata distrutta o no. Spostò l'attenzione sulla sua tasca. Pensò alla Lancia di Tlahuizcalpantecuhtli che teneva lì.

(...Potrei finire tutto ciò distruggendo quel computer, ma in seguito non riuscirei a sopravvivere.)

Gli si inumidirono i palmi delle mani.

Non poteva rimandare la sua decisione.

Ma poi parlò Teshio Megumi.

«Sembra che sia accaduto qualcosa nel Ventitreesimo Distretto. Un buon numero del personale dell'Anti-Skill si era diretto lì. Dalle trasmissioni che sono riuscita ad intercettare, è stato tratto in salvo un lavoratore e nessuna delle ferite che aveva era grave.»

Tutti guardarono la donna.

«Unendo i puntini dei membri sconfitti dell'Anti-Skill, si arriva dritto all'ultima stazione per giungere all'antenna. Anche ad una velocità tremenda. Troppo più veloce di quanto una persona normale potrebbe riuscire a raggiungere a piedi.»

«Quale organizzazione è dietro tutto ciò?» chiese Saku. «Dovrebbe essere MEMBER, giusto? Devono essere quei cani di Aleister.»

«No.» disse velocemente Teshio. «È GROUP. Ho presente quei capelli bianchi. Se ricordo bene, è un Level 5 che è entrato in questo mondo di recente.»

(...L'ha riconosciuto?)

Unabara lo trovò strano, ma si accorse velocemente del perché.

La funzionalità di ciò che Teshio teneva in mano era più come un piccolo terminale d'affari piuttosto che un cellulare. E sullo schermo c'era un'immagine poco chiara che sembrava essere stata scattata da una grande distanza.

A quanto dicevano i numeri al lato dell'immagine, essa era stata ingrandita 4000 volte. Più che altro, l'aveva scattata un membro dell'organizzazione subordinata di BLOCK che stava aspettando fuori dal Ventitreesimo Distretto.

Il monitor mostrava Accelerator che si dirigeva verso l'antenna.

Con il suo potere poteva distruggere facilmente quella parabola con un raggio di 25 metri.

BLOCK non l'avrebbe lasciato fare.

(Non va bene! ...In effetti, forse sì. Anche se ce l'hanno nel mirino, non possono colpirlo accuratamente da quella distanza.)

«Cosa facciamo?» Teshio Megumi chiese delle istruzioni.

Tutti gli occhi si voltarono verso Saku.

«Dovrebbe essere ovvio.»

Unabara sentì la tensione scorrere in tutto il suo corpo nell'ascoltare quella voce non preoccupata.

Dovevano avere qualche tipo di contromisura.

Pensava che dovevano aver messo una qualche bomba vicino all'antenna che potevano detonate a distanza, ma l'uomo grande quanto un orso diede una risposta diversa.

«Preghiamo affinché ci riesca.»

All'inizio, Unabara non capì.

Ma poi ci rifletté.

(Oh, no... Stanno cercando...?!)

«Un assalto frontale nel Ventitreesimo Distretto sarebbe stato difficile con la nostra potenza attuale. Ma ciò non può accadere senza che l'antenna venga distrutta per prima. Quindi avremo un aiuto da un idiota più dotato.»

«Forse abbiamo rimuginato troppo. Il Level 5 ha raggiunto l'antenna.»

«I piani alti che stanno vedendo tutto ciò devono avergli aperto una strada. Quella zona è piena zeppa di armi connesse all'aviazione militare. Di solito, un attacco senza equipaggio per lo più di Elicotteri d'Attacco HsAFH-11 sarebbe andata lì ad incettarlo. Sebbene non sia rilevante, dato che quel Level 5 avrebbe potuto sconfiggerli facilmente.»

(La nostra attenzione è stata attirata verso l'arma ottica con la quale è equipaggiato, ma la funzione principale di Hikoboshi II è di fornire sorveglianza alla Città Accademia ed alle zone circostanti. Senza l'antenna, sia la funzionalità d'attacco che quella di sorveglianza verranno distrutte!!)

Unabara pensò al cellulare che aveva in tasca, ma sarebbe stato estremamente difficile allontanarsi e contattare qualcuno in un momento del genere.

Teshio guardò Saku.

«Stiamo davvero per usare le persone che aspettano all'infuori delle mura esterne dell'Undicesimo Distretto?»

«Gente come loro è perfetta per un piano del genere. Cosa? Non hai una più attenta considerazione di coinvolgere delle persone che non hanno niente a che vedere con questa situazione, vero?»

Il grande uomo fermò il programma sul computer ormai non più necessario, lo spense e lo gettò ai membri subordinati.

«Andiamo. Ci sono 5000 mercenari che ci aspettano fuori dalle mura.»


9 Ottobre, 1:29 PM.

Un certo satellite smise di funzionare perché l'antenna che comunicava con esso venne distrutta.

Le capacità di difesa della Città Accademia erano diminuite enormemente a causa del fatto che il canale di sorveglianza via cielo era stato distrutto.

Fra le Righe[edit]

Il Level 5 e membro di SCHOOL conosciuto come Kakine Teitoku si trovava nel Quarto Distretto.

Era una zona costeggiata da un sacco di ristoranti, così numerosi persino per la Città Accademia, quindi c'erano molte strutture che si occupavano di cibo. Una di esse era un magazzino refrigerato per la carne. Al momento c'era una station wagon nascosta al suo interno.

«Non c'è traccia di ITEM. Sembra che al momento siamo riusciti a seminarli.»

Kakine aprì il cofano della macchina e controllò cosa ci fosse dentro.

Non era carne congelata, ma una scatola in metallo della grandezza di un piccolo sgabuzzino.

«...Quindi quelle sono le "Pinzette".» mormorò l'autista che era un membro di un'organizzazione subordinata di SCHOOL.

Apparve un sorriso sulle labbra di Kakine.

«Un tipo di manipolatore creato per causare interferenze negli oggetti microscopici. Beh, in breve sono delle dita meccaniche che ti permettono di afferrare particelle più piccole persino degli atomi. Ecco perché si chiamano così.»

Tutta la materia del mondo era stata creata da una combinazione di particelle elementari. Chi lavorava in un laboratorio di ingegneria le avrebbe rimosse dalla materia per renderla instabile e compiere degli esperimenti.

Prendere oggetti più piccoli degli atomi era una cosa difficile da fare con un braccio tradizionale. Le "Pinzette" erano state create per usare cose come il magnetismo, le onde luminose e l'elettricità al fine di "assorbirli".

«Un passo falso e l'atomo potrebbe essere distrutto.»

«Hah?»

«Niente.» disse Kakine. «C'erano un sacco di preparazioni seccanti da fare a causa del rimpiazzo del cecchino ucciso e dell'attacco ad Oyafune, ma è stato tutto saldato.»

L'autista osservò il grande dispositivo.

«Ma adesso che ce l'hai, cosa devi farci?»

«Cosa? Te l'ho appena spiegato. Devo prendere delle cose piccole. Ciò porterà ad un modo per arrivare ad Aleister.»

«???»

L'autista aveva un'espressione che rendeva chiaro il fatto che non avesse capito, ma Kakine non diede ulteriori informazioni. Aprì la scatola degli attrezzi nel retro della station wagon, prese un cacciavite e cominciò ad allentare delle viti del dispositivo.

«S-Stai cercando di romperlo?»

«Lo sto riarrangiando.» disse il ragazzo con tono seccato. «Sai perché è così grande? Per far sì che non venga rubato. Se si mettono insieme solo le parti necessarie, deve essere molto più piccolo.»

Si sentì un clangore che continuò per un po'.

Le "Pinzette" erano state riarrangiate in una forma ottimale.

Kakine aveva in mano ciò che sembrava un guanto metallico. L'indice ed il medio avevano un prolungamento simile ad un lungo artiglio di vetro che sembrava persino più sottile dei paletti metallici. Sul retro della mano c'era un piccolo monitor che era simile ad un cellulare.

Gli artigli di vetro avrebbero estratto le particelle ed i paletti metallici all'interno avrebbero attuato diverse misurazioni.

«È c-così piccolo?»

«Beh, è una condizione dei pezzi d'arte della tecnologia della Città Accademia. Avanzare troppo velocemente può anche essere un problema.»

Kakine mise la mano destra dentro il guanto per controllarlo.

«Okay, sembra buono. ...Contatta gli altri. È arrivato il momento di fare il prossimo passo.»

L'autista annuì assecondandolo.

Quando lo fece, si sentì un suono metallico acuto nel magazzino refrigerato.

Il ragazzo e l'autista diedero un'occhiata a ciò che era accaduto, ed una porzione del muro dalla forma di porta era stata sezionata. La parete crollò e la luce scintillante del giorno arrivò all'interno del posto.

Fuori non c'era nessuno.

Ma l'influenza dell'aggressore si dirigeva chiaramente verso di loro.

«Gyah! Gwaaaahhh?!» urlò all'improvviso l'autista.

Kakine diede un altro sguardo e vide la pelle scomparire dal viso del sottoposto. Poi lo strato di grasso sparì dai suoi muscoli. Alla fine scomparve il suo cervello ed i suoi vestiti ed ossa crollarono a terra.

Il suono di quando toccarono il suolo sembrava quello della plastica leggera.

Il ragazzo assunse un'espressione leggermente accigliata.

«Kakine Teitoku, eh? Perdere qui un Level 5 sarebbe un peccato.»

Una voce raggiunse le orecchie di Kakine, ma non riusciva a capire da quale direzione provenisse.

Concentrò la sua attenzione in tutte le direzioni ed attivò le "Pinzette" che aveva appena riarrangiato.

(Non avrei mai pensato di doverle usare qui.)

«...GROUP, suppongo. Oppure ITEM.»

«Mi spiace, ma sono di MEMBER. Oh, giovane Kakine, fumi?»

La voce proveniente da una fonte sconosciuta era quella di un uomo di mezz'età.

«Quando le persone tolgono una sigaretta dal pacco, lo toccano con le dita, no? Quando ero un ragazzo, non capivo il perché. Tuttavia, pensavo che sembrasse figo, quindi davo dei colpetti ai miei pacchi di caramelle.»

«Ahh?»

«Sto dicendo che adesso tu stai facendo qualcosa del genere.»

«Ti stai prendendo gioco di me? Perché a me sembra che tu voglia diventare un bel cadavere.»

Fu in quel momento che si sentì un beep elettrico provenire dalle "Pinzette" sulla sua mano destra.

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Guardando il monitor, il ragazzo poteva vedere che c'erano alcuni tipi di oggetti metallici mescolati a delle particelle dell'aria che il congegno aveva messo insieme. Si riusciva a vedere solo con un microscopio elettronico che qualcosa era fatto ovviamente in modo artificiale.

«Nanomacchine, mh? Hai strappato via le sue cellule una ad una.»

«No. Le mie non sono niente di che rispetto a quelle. Non hanno né circuiti né energia. Danno semplicemente delle risposte specifiche a delle frequenze specifiche. Sono solo come delle leghe riflessive. Le chiamo "Mimosa".» L'uomo di mezz'età parlò con un tono annoiato da ovunque si trovasse. «Ma usando diverse frequenze, possono essere controllate tanto quanto viene controllata una macchina radiocomandata con un telecomando remoto. Solitamente vengono messe nell'aria da microorganismi e diffusi in quella maniera.»

Un rumore vago circondò Kakine Teitoku.

Il ragazzo si guardò velocemente intorno, ma la Mimosa lo attaccò prima che potesse trovare una via di fuga.


Il Professore di MEMBER stava con comodo fuori dal magazzino refrigerato insieme alla sua bestia meccanica. In mano aveva un piccolo terminale che stava mostrando lo status del programma che controllava la Mimosa.

L'uomo era in un bazar che sembrava fosse stato costruito insieme al marciapiede. Ai veicoli d'affari era permesso sostare in quella zona ed al suo interno c'era un furgone pubblicitario che sembrava uno stand di crepe, con ogni genere di frutti al suo interno.

«Quindi erano nel magazzino refrigerato del Quarto Distretto proprio come i piani alti avevano detto sarebbe stato.» disse la bestia meccanica vicino a lui.

«Quello è il loro potere. La Città Accademia è il loro territorio. La città è traboccante di strane tecnologie. Fuggire è impossibile.»

Il Professore parlava tranquillamente mentre mangiava un frutto dei paesi del sud che era così rosso da sembrare velenoso.

«L'arte mi portò alla disperazione nell'inverno in cui avevo dodici anni.»

La bestia meccanica ascoltò in silenzio le parole del Professore.

«Adoro l'architettura europea. Mi sono innamorato di quelle "creazioni" su larga scala che erano state ristrutturate dopo un lungo periodo di tempo al fine di completare una sola idea di bellezza. Ma, allo stesso tempo, erano difficili da capire. È facile guardare l'apparenza esterna di un edificio e dire che è bellissimo. Tuttavia, per capire meticolosamente ogni piccolo dettaglio del design, la sua larga scala fa sì che sia necessario porlo in ugual modo in un lasso di tempo più grande. Ad essere sincero, ci sono così tante cose da focalizzare che diventa stancante.»

«Quindi è per questo che sei così attaccato alle formule.»

«Infatti.» annuì il Professore. «Le formule sono meravigliose. Non c'è spreco, sono efficienti. Tutti i tipi di bellezza sono inclusi nei posti più piccoli possibili. In quel modo sono solo le formule a contenerla, ed hanno anche una bellezza poetica simile a quella dell'haiku[2]. E si possono osservare in una volta senza perdertene nessuna. ...Voglio trovare la bellezza nascosta agli angoli del mondo ed ammirarla leggermente. Mi inchinerò davanti a chiunque al fine di farlo. Non m'importa se verrò definito "cane di Aleister".»

Il Professore guardò il suo orologio.

La Mimosa avrebbe dovuto eliminare il nemico.

(Aleister non sarà felice che io abbia ucciso il secondo dei Level 5, ma non sarà un problema, dato che può eleggerne uno nuovo.)

«Okay, andiamo. Questo lavoro sarà finito una volta che le "Pinzette" saranno state recuperate e gli altri tre di SCHOOL saranno stati fatti fuori.»

«Che mi dici del nostro compagno di squadra di MEMBER, Saraku, che è stato fatto fuori vicino alla stazione terminale del Ventitreesimo Distretto?»

«Accelerator l'ha chiamato Killer Point, vero? Beh, non è morto, quindi possiamo lasciarlo stare. Se hai tempo, vai a ritirarlo.» disse il Professore.

Ma la bestia meccanica non rispose.

Ci fu una forte esplosione.

Proveniva dall'interno del magazzino refrigerato.

Una grandiosa potenza distrusse i vetri degli edifici della zona. Le persone corsero via urlando e ci fu persino un leggero trambusto intorno al furgone pubblicitario sito nel bazar di fronte al marciapiede.

La zona venne avvolta dalla polvere.

Kakine Teitoku uscì lentamente fuori da essa.

Non aveva alcuna ferita sul corpo.

Nemmeno un graffio.

«Yo. Quindi dici di essere stato preda della disperazione nell'inverno in cui avevi dodici anni?»

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Il Professore si sbrigò a mandare dei comandi alla Mimosa, ma non ci fu risposta. La maggior parte delle piccole particelle nell'aria erano state spazzate via in quell'esplosione, risultando così troppo lontana.

Il Professore sembrava non sapere dove sbattere la testa e Kakine fece un sorrisetto.

Sorrise e disse.

«È tempo che tu patisca un'altra dose di disperazione.»


Note:

  1. Spaghetti giapponesi di circa 1.3 mm di diametro.
  2. Componimento poetico nato in Giappone.