To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume16 Prologo

From Baka-Tsuki
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Prologo: La posizione di un Leader. Stage_in_Roma.[edit]

Un certo evento era da sempre inciso nella mente del papa della Chiesa Cattolica Romana.

Accadde durante la sua visita a Londra allo scopo di mettere fine ai conflitti denominativi tra Cattolici romani e Anglicani inglesi.

L'evento in questione riguardava una persona la cui vera età era sconosciuta: Laura Stuart. Il leader degli Anglicani inglesi, uno dei più importanti culti cattolici. Questa donna era stata benedetta con la capacità di gestire grandi numeri di persone con efficienza ed efficacia. Anche senza nascondere i suoi veri sentimenti e pensieri, una volta che una persona riusciva a carpire le vere intenzioni nascoste nelle sue conversazioni con lei, sarebbe stato incapace di compiere qualsiasi altra azione se non quella di continuare la conversazione. Laura Stuart era davvero qualcuno che poteva astutamente averla vinta in ogni tipo di discussione. Se qualcuno non fosse stato attento, non sarebbe nemmeno stato capace di capire le condizioni di cosa stava accettando. Quando dovette incontrarsi con lei, tre dei segretari della Chiesa Cattolica che accompagnavano il Papa, svennero a metà discussione per la troppa ansia. Come conseguenza, vennero ricoverati.

Ma per il papa, quella non era la più grande impressione che quella donna gli lasciò.

Il posto era il Lambeth Palace vicino alla Cattedrale di St. George, dove risiedeva l'arcivescovo degli Anglicani inglesi. A quel tempo, il Papa era a bordo di un'auto lussuosa, e poiché questa era stata costretta a fermarsi per via di un semaforo rosso, sentì delle voci venire da Lambeth Palace.

«Siamo ad inizio settembre, eppure ci sono già così tanti biglietti di auguri natalizi.»

«Sarà troppo tardi quando arriverà il giorno di Natale, dobbiamo passare in rassegna 250,000 biglietti natalizi provenienti da tutta l'Inghilterra, è un sacco di lavoro.»

«Sembra quasi come se non ti riguardasse, Kanzaki.»

«Cosa c'è poi? Vediamo... Ah già, i piani per dicembre sono stati decisi. L'arcivescovo si vestirà da Babbo Natale e visiterà 43 centri di assistenza per i bambini. Fa parte dei nostri doveri sociali, perciò cerchi di capire.»

«Mh, un costume da Babbo Natale con una mini-gonna che farebbe sanguinare il naso a chiunque è già stato preparato.»

«Eh? Non starà dicendo cose strane con palese confidenza mentre annuisce con la testa?»

«No, ad essere sinceri, sono un po' imbarazzata... ma è per i fedeli della Chiesa Anglicana Inglese, quindi sono più che preparata a togliere uno o due vestiti.»

«Sta parlando di togliere "uno o due vestiti" fisicamente, pervertita!»

«Ha! Stai dicendo che indossare un vestito da babbo natale con una minigonna che possa far tremare chiunque mi renda una pervertita?!»

«Non sto dicendo questo... almeno, non in quel senso. Piuttosto, come arcivescovo, ci sarebbero dei problemi a mostrare così tanto le sue gambe...»

«Hmpf, così non puoi approvare une minigonna? Sembra proprio che io non possa tenere testa a te, una idol sexy che lavora così duramente per i propri incarichi. Quindi è questo il motivo per il quale questa Kanzaki Kaori è andata fino in Giappone per "ripagare il debito" che aveva con quel "Imagine Breaker" togliendosi la giacca di fronte a lui."

«Stia zitta, dilettante!"

«Eh?!»

«Ha parlato così tanto senza fermarsi perché non le ho ancora risposto! Se non avessi attivato quella strana magia non gli sarei stata debitrice e non sarei costantemente stuzzicata da Tsuchimikado!»

«Kan-zaki? Signorina Kanzaki...? A proposito... ehm... il tuo tono è stato strano sin dall'inizio...»

«Non voglio essere rimproverata da un'oca come lei!»

«Ah?! Ho... Ho appena sentito parole che non posso ignorare... quindi ti rimproverò. Ohi Kanzaki! Come ti permetti di usare quel tono di voce quando parli all'arcivescovo della Chiesa Anglicana Inglese?!»

«Faccia silenzio, dilettante. L'ho deciso dopo aver visto quel bastardo di Tsuchimikado ridere così immoralmente per avermi vista mentre eravamo in quella casa sul mare. Ho capito che era tutta colpa sua, stupida donna! Se non fosse stato per lei, non avrei avuto bisogno di mostrare la mia gratitudine, e non ci sarebbe stato bisogno di mostrare ulteriore rispetto. Stuuupidaaaa. Doooonnaaaaa!!!»

«Ah, yaaaaaaaahhhh?! St-Sstiiiiyl!»

DONG! KRRA! CLANG! PIANG!

Il suono di qualcosa che si rompeva ed un lamento apparentemente felice potevano essere uditi da Lambeth Palace.

Non c'era bisogno di menzionare il fatto che entrambe fallirono nelle pratiche tradizionali. Anche prima di prendere in considerazione le loro identità ed il loro rango, quella conversazione non sarebbe mai dovuta accadere. In questa città sacra a segreta chiamata Lambeth Palace, che dovrebbe essere un segreto tra i segreti, era molto più che strano udire dei maghi tenere un discorso del genere. All'inizio, la casalinga che camminava per strada con i suoi bambini sembrava sorpresa, ma poi continuò a camminare sorridendo. Non sembrava essere interessata a capire da dove venisse quella discussione.

Sorrise semplicemente.

La differenza d'età, ed anche la similitudine tra i loro poteri proveniva dalla dignità e la gloria del loro credo. Gettando via questi pregiudizi, ci sarebbe solo un mondo di uguaglianza.

Il Papa, accompagnato da una scorta a bordo di una berlina nera, poteva soltanto ammirare una scena del genere a bocca aperta.

Non riusciva proprio ad associare la donna di fronte a lui con quella che prendeva ogni genere di decisione alle riunioni. Ma allo stesso tempo, non poteva dire che il suo modo di fare andasse contro gli insegnamenti del Cristianesimo. Già, il Padre che protegge tutti i fedeli disse "Ama il tuo prossimo". Gli umani tra loro erano fratelli e sorelle, e di fronte a Dio erano tutti uguali. Non era proprio quello che stava vedendo?

Età. Rango. Queste cose diventavano più difficili da gestire man mano che si accumulano.

Non trattava le persone al dì sopra di lei con particolare rispetto, e non si arrabbiava con quelli di rango più basso. Per Laura Stuart, non era importante chi fosse l'altra persona: avrebbe discusso, rivelato il suo lato peggiore, sarebbe impazzita e qualche volta avrebbe anche pianto, ma alla fine, avrebbe sempre riso.

Quel piccolo dibattito pomeridiano rese il Papa estremamente invidioso.

Quella donna era l'arcivescovo della Chiesa Anglicana Inglese.

Non importava se fossero passati dieci o vent'anni... da quando il Papa era atterrato per la prima volta in territorio inglese, l'età di quella donna era già un mistero e dava la sensazione che avrebbe sempre sorriso in quel modo.

Circondata da tutti, e insieme a tutti.

Il Papa, con queste emozioni e ricordi che lo riempivano, camminava per le strade della capitale d'Italia, Roma.

Dopo aver lasciato le mura di Città del Vaticano per recitare un breve sermone alla Basilica di Sant'Agostino, stava tornando alla sua residenza. Attualmente l'uomo si trovava più o meno a un chilometro e mezzo dal Vaticano. Per i suoi impegni a Roma, il Papa aveva sempre preferito una bella passeggiata piuttosto che un viaggio in automobile. Non era solo per una questione di salute: amava l'atmosfera della città, e soprattutto desiderava interagire con i cittadini.

Intorno a lui c'erano turisti così scioccati da non essere nemmeno riusciti a scattargli delle foto. Affacciata ad una finestra, una donna di mezz'età pregava verso di lui con entusiasmo.

Ad ogni modo...

«Non possiamo dire che una situazione del genere possa rendere tutti felici.» disse il segretario dietro di lui ad una voce così bassa da farsi sentire solo dal Papa.

Anche se sembrava un semplice segretario, l'uomo era una guardia che in precedenza apparteneva ad un gruppo di combattenti. Cambiando la sua occupazione, aveva ricevuto il privilegio di accompagnare il Papa anche nei viaggi in quei posti dove "i maestri delle arti marziali non potevano entrare."

Il segretario continuò: «Come immaginavo, camminare è troppo rischioso. Anche con tutte queste guardie intorno a noi, non siamo del tutto al sicuro, sarebbe dovuto salire su un veicolo corazzato rinforzato da magie difensive.»

«Capisco.»

«Per la religione Cristiana siamo tutti uguali... se vuole rafforzare questo concetto, non può provare in altri metodi? Come, con la carità, o visitando strutture sanitarie ed istituzioni per la cura dei bambini. Non basterebbe questo a migliorare la sua reputazione?»

L'umore del papa fu rovinato, e ripetette a se stesso: «Ho detto che ho capito...»

Il segretario tacque.

Il papa sospirò violentemente. Non importava come provasse ad ottenere l'uguaglianza, sentiva che nessuno dei suoi sforzi fosse utile. Notando che i pedoni ed i turisti intorno a lui lo guardavano scioccati, pensò che l'influenza Laura Stuart aveva effetti completamente diversi su ciò che la circondava.

Una palla sporca rotolò fuori da un vicolo stretto.

Con un diametro di circa 30 centimetri, era evidentemente adatta a un bambino, fatta di un materiale gommoso che sembrava plastica trasparente. La superficie del materiale sembrava economica.

Senza rendersene conto, il Papa si stava preparando a raccogliere la palla, ma la mano del segretario lo fermò. Proprio in quel momento, apparve una ragazzina dal vicolo mentre inseguiva la palla. Molto probabilmente si trattava di un'orfana della strada vicina di circa dieci anni, i suoi vestiti erano ridotti a brandelli e ricoperti di sporcizia più della palla.

Il Papa si liberò dalla presa del segretario e cercò di prendere la palla.

Ma prima che potesse farlo, una voce tagliente fermò le sue azioni.

«Per piacere, non farlo.»

La voce apparteneva alla ragazzina.

"Se lasci che dei vestiti così appariscenti si sporchino, non so come sarai trattato dopo.»

Il tono freddo della bambina echeggiò nelle orecchie del Papa, quel tono paralizzò le sue azioni come se fosse stato effettivamente colpito da un fulmine. La piccola approfittò della sua indecisione per raccogliere la palla da sola facendo attenzione a mantenere le distanze dal Papa, come se avesse avuto il presentimento che una folla la stesse per attaccare, e successivamente si ritirò nel vicolo.

«...»

Il Papa non poteva fare altro che rimanere attecchito e intontito dalle azioni della ragazzina.

Ama il tuo prossimo... anche senza avere legami di sangue, agli occhi di Dio tutti gli esseri umani sono uguali.

Pensando a queste parole, il Papa strinse i denti più forte che poteva.

«Questo è un grave problema.»

Disse quelle parole senza alcuna esitazione, ed il segretario dietro di lui annuì.

«Già, per il Papa della Chiesa Cattolica, che controlla due miliardi di seguaci nel palmo della sua mano, parole così fredde sono certamente presuntuose. Oltretutto siamo in Italia, la cosiddetta base dei romani Cattolici, supponendo sia una credente... Spero abbia un minimo di educazione e di buone maniere.»

«...»

In risposta alle parole così irrilevanti del segretario, il Papa poteva solo sospirare pesantemente.

Alla fine, quando aveva desiderato che ci fosse davvero l'uguaglianza?

Con la distanza che c'era tra lui e il resto del mondo, il suo cuore non poteva che sentire freddo.