To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume1 Capitolo4

From Baka-Tsuki
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Capitolo 4: L'Esorcista Sceglie il Finale — (N)Ever_Say_Good_bye.[edit]

I due maghi attraversarono la porta con le scarpe ancora ai piedi[1] e la luce della luna alle spalle.

Stiyl e Kanzaki erano tornati, ma Index non si era messa in mezzo questa volta. Non aveva urlato loro di andarsene. Era ricoperta di sudore a tal punto che sembrava avesse la febbre, ed il suo respiro era così debole da dare l'impressione di potersi spegnere come il fuoco di una candela.

Aveva mal di testa.

Un mal di testa così forte che la sua testa si sarebbe spaccata in due per il solo suono della neve che cadeva.

«...»

Kamijou ed i maghi rimasero in silenzio.

Ancora con le proprie scarpe ai piedi, Stiyl spostò l'esterrefatto ragazzo da una parte. La spinta non fu molto forte, ma Kamijou non riuscì a mantenere l'equilibrio. Cadde di sedere sui vecchi tatami come se le forze lo avessero abbandonato.

Stiyl non lo guardò nemmeno.

Si inginocchiò vicino ad Index, i cui arti erano distesi senza vita, dopodiché sussurrò qualcosa.

Gli tremavano le spalle.

Era la perfetta rappresentazione della rabbia umana provata nel vedere qualche caro ferito davanti ai propri occhi.

«Basandoci sul Moonchild di Crowley, useremo il metodo di cattura degli angeli per innescare una catena di eventi che evocheranno, intrappoleranno e ci permetteranno di avere un essere fatato ai nostri ordini.»

Dopo essersi deciso, Stiyl si alzò.

Quando si voltò mostrò un'espressione priva di qualsiasi tratto umano.

La sua faccia era quella di un mago che aveva sacrificato la propria umanità per salvare una certa ragazza.

«Kanzaki, aiutami. Dobbiamo distruggere i suoi ricordi.»

Kamijou sentì quelle parole trafiggere la parte più fragile del suo cuore.

«Ah...»

Sapeva che cancellarle la memoria sarebbe servito a salvarla.

Per di più, Kamijou stesso aveva detto a Kanzaki che non avrebbero dovuto esitare se davvero stavano agendo per il bene di Index. Non importava quante volte avrebbe perso la memoria, sarebbe bastato donarle dei ricordi ancora migliori. In questo modo anche lei sarebbe stata felice per l'arrivo del nuovo anno, anche se costretta a dimenticare.

Però...

Non era qualcosa che andava fatto solo se non c'erano altre alternative?

«...»

Senza rendersene conto, Kamijou aveva iniziato a stringere il pugno così forte da rompersi le unghie.

Poteva farlo? Poteva lasciar perdere? Nella Città Accademia esistevano un'infinità di strutture che si occupavano della mente e della memoria delle persone. Come poteva arrendersi quando c'era ancora la possibilità di salvarla in una di queste? La vecchia magia avrebbe distrutto i ricordi che le erano più cari. Andava davvero bene usare il metodo più semplice ma al contempo più crudele del mondo?

No, questo non importava.

Tutto quel noioso pensare e riflettere non aveva più alcuna importanza.

Poteva... Poteva Kamijou Touma sopportare l'idea che la settimana spesa insieme ad Index sarebbe scomparsa come se qualcuno avesse cancellato il salvataggio di un videogame?

«...Aspetta.»

Kamijou Touma alzò la testa.

Dritta e con onestà, intenzionato ad opporsi ai maghi che volevano salvare Index.

«Aspetta, per favore aspetta! Solo un altro po'! Solo un po'! Ci sono 2.3 milioni di esper nella Città Accademia, oltre a 1000 istituti di ricerca. Esiste la Psicometria, il Controllo Mentale, la Telecinesi e la Materializzazione! Abbiamo tantissimi esper in grado di manipolare la mente, e abbiamo interi laboratori dedicati al suo sviluppo! Magari rivolgendoci a loro non dovremo fare una cosa tanto crudele!»

«...»

Stiyl Magnus non disse nulla.

Ciononostante, Kamijou continuò ad urlargli contro.

«Neanche tu vuoi usare questo metodo, giusto!? Nel profondo stai pregando che ci sia un'altra via, no!? E allora aspetta solo un altro po'. Farò in modo di trovare un finale dove tutti sorridono e tutti sono felici! Perciò...!!»

«...»

Stiyl Magnus non disse nulla.

Kamijou non sapeva perché si stesse spingendo a tanto. Aveva incontrato Index solo una settimana prima. Aveva vissuto 16 anni prima di conoscerla e non c'era motivo per cui non avrebbe potuto continuare a farlo senza di lei.

Non c'era motivo, eppure sapeva di non poterlo fare.

Il perché gli sfuggiva. Non era nemmeno sicuro che gli servisse un perché.

Sapeva solo che lo addolorava.

Lo addolorava pensare che le sue parole, il suo sorriso, ed i suoi modi di fare non sarebbero mai più stati rivolti a lui.

Lo addolorava pensare che i ricordi di quella settimana sarebbero stati facilmente cancellati come con la pressione di un pulsante di reset.

Solo pensarlo gli causava un forte dolore nella più preziosa e più gentile parte del suo cuore.

«...»

La stanza cadde nel silenzio.

Lo stesso di un ascensore. Più che un silenzio dovuto alla mancanza di qualcosa che potesse far rumore, questo era quello strano in cui si sentiva soltanto il debole suono del respiro, in cui le persone non facevano altro che tacere.

Kamijou alzò la testa.

Guardò il mago con molta prudenza.

«E' tutto ciò che vuoi dire, razza di moralista fallito?»

E...

Questo fu tutto quel che disse Stiyl Magnus, il mago delle rune.

Non che non avesse ascoltato ciò che gli aveva detto Kamijou.

Le sue orecchie avevano afferrato ogni singola parola, le aveva processate, ed aveva capito il loro significato, insieme a i sentimenti che vi erano celati.

Eppure, Stiyl Magnus non aveva mosso nemmeno un sopracciglio.

Le parole di Kamijou non gli avevano fatto né caldo né freddo.

«Togliti di mezzo.» disse Stiyl.

Kamijou non sapeva più che movimenti stessero facendo i muscoli della sua faccia.

Senza nemmeno sospirare, Stiyl gli disse: «Guarda.»

Indicò qualcosa.

Prima che Kamijou potesse vedere, Stiyl lo prese per i capelli.

«Guarda!!»

«Ah...» la voce di Kamijou si congelò.

Davanti ai suoi occhi c'era Index, che sembrava poter smettere di respirare da un momento all'altro.

«Puoi dire lo stesso di fronte a lei?» la voce di Stiyl stava tremando. «Puoi dire lo stesso mentre si trova ad un passo dalla morte!? Puoi dire lo stesso quando sta così male da non poter nemmeno aprire gli occhi!? Puoi dirle di aspettare perché hai delle cose che ti piacerebbe provare!!?»

«...»

Le dita di Index si mossero. Non era chiaro se lo stesse facendo inconsciamente o quasi, ma agitò disperata una mano che sembrava tanto pesante quanto il piombo, e cercò di toccare il viso di Kamijou.

Come se stesse cercando di proteggerlo dal mago che lo teneva per i capelli.

Come se nemmeno le importasse di soffrire così intensamente.

«Se puoi, allora non sei un essere umano! Se qualcuno la vedesse in questo stato, la riempisse di droghe sperimentali e permettesse ad uno strano dottore di giocare con il suo corpo, di sicuro non sarebbe un essere un umano!» L'urlo di Stiyl sfondò i timpani di Kamijou. «Rispondimi, esper. Sei ancora un essere umano o un mostro che ha abbandonato la propria umanità!?»

«...»

Kamijou non riuscì a rispondere.

Stiyl proseguì con un ultimo colpo, come a conficcare la spada nel cuore di qualcuno che era già morto.

Tirò fuori dalla tasca un ciondolo con una piccola croce.

«C'è bisogno di questo aggeggio per distruggere i suoi ricordi.» Stiyl mosse la croce di fronte alla faccia di Kamijou. «Come puoi immaginare, è un oggetto magico. Se lo tocchi con la mano destra potrebbe perdere tutto il suo potere proprio come il mio Innocentius.»

La croce oscillava avanti ed indietro davanti a Kamijou, come una moneta da cinque yen usata per una seduta d'ipnotismo da quattro soldi.

«Ma tu puoi distruggerla, esper?»

Kamijou fissò Styil immobile.

«Puoi portarla via alla ragazza che soffre davanti ai tuoi occhi!? Se credi così tanto nel tuo potere, allora distruggila, mostro che si crede un eroe!»

Il ragazzo la guardò.

Guardò la croce che oscillava davanti ai suoi occhi. Guardò quell'abominevole croce che poteva privare le persone dei loro ricordi.

Come aveva detto Stiyl, se gliel'avesse sottratta avrebbe potuto fermare la cancellazione dei ricordi di Index.

Non era difficile. Doveva solo allungare la mano e toccarla leggermente con le punte delle dita.

Tutto lì. Sarebbe stato così facile.

Kamijou strinse la mano destra tremolante finché non diventò dura come una roccia.

Ma non ne fu in grado.

Al momento, la magia era l'unico modo sicuro ed infallibile per salvare Index.

Come poteva togliere questa certezza a quella ragazza così intenta a sopportare il proprio dolore?

Semplicemente non poteva.

«I preparativi non saranno completi prima delle 0:15. Cancelleremo i suoi ricordi usando il potere di Leo.» disse Stiyl con disinteresse.

0:15... Probabilmente gli rimanevano meno di dieci minuti.

«...!!»

Voleva urlare e dirgli di fermarsi. Voleva urlare e dirgli di aspettare. Però alla fine non sarebbe stato Kamijou a soffrire. Tutto il costo del suo egoismo sarebbe ricaduto su Index.

(Accettalo.)

- Il mio nome è Index. -

(Accettalo e basta.)

- Comunque, sarebbe magnifico se mi potessi riempire lo stomaco. -

(Accetta che tu, Kamijou Touma, non possiedi alcun potere o diritto di salvare Index!)

Non riusciva ad urlare o a gridare.

Poteva soltanto fissare il soffitto, stringere i denti e lasciare scorrere le lacrime che non era in grado di trattenere.

«...Hey, mago.» bofonchiò Kamijou con lo sguardo assente, mentre continuava ad osservare il soffitto e ad appoggiarsi sulla libreria. «Come pensi potrei dirle addio, alla fine?»

«Non abbiamo tempo per cose così stupide.»

«Capisco.» ripeté Kamijou con lo sguardo perso nel vuoto.

Sarebbe rimasto buttato lì, ma Stiyl non glielo permise.

«Vattene, mostro.» Il mago lo guardò. «La tua mano destra distrugge le mie fiamme. Non capisco ancora come funzioni, ma non possiamo lasciarla interferire con l'incantesimo che stiamo per usare.»

«Capisco.» rispose il ragazzo con lo sguardo perso nel vuoto.

Kamijou fece un piccolo sorriso come se fosse diventato un cadavere.

«E' successo lo stesso con la ferita che aveva sulla schiena. Perché non c'è mai niente che io possa fare?»

"Che ne so?" sembravano dire gli occhi Stiyl.

«Con questa mano destra posso distruggere persino i sistemi di Dio.» Kamijou sembrava a pezzi. «Quindi perché non sono in grado di salvare una sola ragazza sofferente?»

Sorrise.

Non maledì il destino e non diede la colpa alla sfortuna. Pensò solamente alla sua mancanza di potere.

Kanzaki lo guardò con un'espressione addolorata e disse: «Mancano ancora dieci minuti per la cerimonia delle 0:15.»

Stiyl guardò Kanzaki come se non potesse credere ai propri occhi.

Ma lei lo ricambiò sorridendo.

«Quando giurammo per la prima volta di cancellarle i ricordi, trascorremmo l'intera notte a piangere al suo fianco. Non è vero, Stiyl?»

«...» Il mago si zittì per un attimo, come se avesse un nodo alla gola. «M-Ma non sappiamo cosa potrebbe fare. E se cercasse di commettere un doppio suicidio mentre non stiamo guardando?»

«Se lo volesse fare, non credi che avrebbe toccato subito la croce? Hai usato quella vera piuttosto che un falso proprio perché eri sicuro che fosse un essere umano, no?»

«Ma...»

«Qualsiasi cosa faremo, non possiamo cominciare finché non sarà giunto il momento. Stiyl, se gli rimanessero dei rimpianti potrebbe interrompere la cerimonia a metà.»

Il mago strinse i denti.

Si trattenne, quasi stesse per fare un balzo in avanti come una belva per strappare la gola a Kamijou.

«Hai dieci minuti. Va bene!?»

Poi si voltò e lasciò l'appartamento.

Kanzaki lo seguì silenziosa, ma dai suoi occhi si poteva evincere un sorriso straziante.

La porta venne chiusa.

All'interno della stanza erano rimasti solo Kamijou e Index. Quei dieci minuti erano stati guadagnati non mettendo a rischio la vita di Kamijou, ma quella di Index.

Eppure, il ragazzo non sapeva cosa fare.

«Ah... Kh. Fh...»

Mentre Index stava distesa senza vita, alcuni strani suoni le sfuggirono dalle labbra. Kamijou balzò in avanti, sconvolto.

La ragazza aprì leggermente gli occhi. Sembrava chiedersi per quale motivo fosse dentro al futon, preoccupata perché convinta che al suo posto ci sarebbe dovuto essere Kamijou.

Si era completamente dimenticata di se stessa.

«...»

Kamijou strinse i denti. Stare di fronte a lei in quel momento lo intimoriva più che combattere contro quei maghi.

Ma non poteva andarsene.

«Touma?»

Kamijou si avvicinò al futon e Index tirò un sospiro di sollievo. Il suo viso ricoperto di sudore aveva un'espressione che rendeva evidente quanto ora fosse più tranquilla.

«...Mi dispiace.» disse Kamijou mentre avvicinava la testa per incontrare il suo sguardo.

«...? Touma, in questa stanza c'è una specie di cerchio magico.»

Index aveva perso i sensi, quindi non sapeva che era stato disegnato dai due maghi. Inclinò la testa su un lato in segno di perplessità, mentre guardava i simboli impressi sul muro vicino al futon.

«...»

Per un istante, Kamijou strinse i denti.

Fu solo per un istante. Prima che qualcuno potesse accorgersene, la sua espressione era tornata normale.

«...E' per la magia di guarigione. Non possiamo lasciare che i tuoi mal di testa ti diano troppo fastidio, no?»

«? Magia... Chi la sta usando?»

Fu allora che la mente di Index giunse ad una certa possibilità.

«!?»

La ragazza obbligò il suo corpo immobile a muoversi e cercò di uscire fuori dal futon. Non appena il suo viso si contorse dal dolore, Kamijou la afferrò per le spalle e la stese di nuovo.

«Touma! Sono tornati i maghi!? Touma, devi andartene via di qui!!»

Index lo guardò con un'espressione incredula. Sapeva quant'erano pericolosi ed era preoccupata per Kamijou dal più profondo del suo cuore.

«... Va bene, Index.»

«Touma!»

«E' finita... E' già finita.»

«Touma.» disse Index con tranquillità, prima che le forze l'abbandonassero completamente.

Kamijou non sapeva che espressione avesse in viso.

«...Mi dispiace.» disse. «Diventerò più forte. Non perderò mai più un'altra volta. Diventerò abbastanza forte da prendere a calci in culo chiunque provi a trattarti così...»

Persino piangere sarebbe stato da codardi.

Suscitare la compassione di quella ragazza era impensabile.

«...Aspetta. La prossima volta, ti assicuro che ti salverò davvero.»

Come poteva guardare Index negli occhi?

«Capisco. Aspetterò.»

Dato che non conosceva la situazione, ad Index sembrava che Kamijou avesse perso contro il nemico e l'avesse venduta per salvarsi.

Eppure sorrideva.

Il suo sorriso era ferito. Il suo sorriso era perfetto. Il suo sorriso sembrava doversi infrangere da un momento all'altro. Eppure sorrideva.

Kamijou non capiva.

Non riusciva più a capire come lei potesse fidarsi tanto degli altri.

Ma fu proprio in quel momento che si decise.

«Una volta che il tuo mal di testa sarà migliorato, sconfiggeremo questi maghi e guadagneremo la tua libertà.» disse.

«Dopodiché mi piacerebbe andare al mare, ma dovremo aspettare la fine dei miei corsi di recupero.» continuò.

«Ti andrebbe di trasferirti nella mia scuola quando la pausa estiva sarà finita?» chiese.

«Mi piacerebbe creare qualsiasi tipo di ricordo.» rispose Index.

«Lo farai.» promise Kamijou.

Aveva esagerato con le bugie.

Non importava cos'era vero e cos'era falso. Kamijou non aveva più bisogno di una giustizia fredda, crudele e formale che non era in grado di confortare una sola ragazza.

Il ragazzo di nome Kamijou Touma non aveva bisogno di giustizia o malvagità.

Delle bugie erano sufficienti.

Ed era per quello che Kamijou Touma non aveva versato nemmeno una lacrima.

Nemmeno una.

«...»

Con un suono leggero, la mano sinistra di Index venne abbandonata da ogni forza e cadde sul futon.

Era svenuta. Sembrava un cadavere.

«Ma...» Kamijou si morse leggermente le labbra mentre guardava il volto febbricitante di Index. «Che razza di finale orribile sarebbe?»

Sentì il sapore del sangue provenire da dove si stava mordendo.

Odiava sapere che quel che stava accadendo fosse sbagliato, eppure, non aveva il potere di fermarlo. Sì. Kamijou non poteva fare niente. Non poteva fare niente per i 103,000 grimori che occupavano l'85% del cervello di Index o per proteggere i ricordi che ne riempivano il rimanente 15%.

«...Eh?»

Attanagliato da dei pensieri privi di qualsiasi speranza, improvvisamente si accorse che qualcosa non andava.

85%?

Il ragazzo guardò nuovamente il viso febbricitante di Index.

85%. Sì, era ciò he aveva detto Kanzaki. L'85% del cervello di Index era stato riempito con i 103,000 grimori che aveva memorizzato. La pressione esercitata nella sua testa provava che il restante 15% sarebbe bastato per i ricordi di un solo anno. Se fossero stati di più, il suo cervello sarebbe esploso.

(Ma aspetta un momento.)

Com'era possibile che il 15% potesse contenere solo dei ricordi equivalenti ad un anno?

Kamijou non sapeva quanto fosse raro avere una memoria perfetta, tuttavia, era sicuro che non fosse così tanto inusuale da rendere Index l'unico caso al mondo.

E tutte le altre persone che ne erano affette di certo non utilizzavano metodi assurdi come la magia per cancellarsi la memoria.

Se realmente il 15% del cervello poteva contenere i ricordi di un solo anno...

«...Significa che morirebbero a circa sei o sette anni.»

Se la memoria perfetta fosse stata una malattia incurabile, non sarebbe stata più conosciuta?

Inoltre...

Kanzaki dove aveva preso quelle percentuali?

Chi gliele aveva dette?

L'informazione riguardo l'85% era accurata?

«...Sono stati giocati.»

E se Kanzaki in realtà non avesse saputo niente di neuroscienza? E se non avesse fatto altro che fidarsi dei suoi superiori della Chiesa?

Kamijou aveva davvero una brutta sensazione.

Andò di corsa verso il telefono nero all'angolo della stanza.

Komoe-sensei era fuori da qualche parte. Aveva cercato per tutta l'appartamento ed aveva trovato il suo numero di cellulare non molto tempo prima, quindi non aveva problemi a chiamarla.

Lo squillante ed irritante suono meccanico continuò per un po'.

Kamijou aveva la sensazione che ci fosse qualcosa che non andava nella descrizione della memoria perfetta che gli aveva dato Kanzaki. Cosa sarebbe accaduto se dietro a quello sbaglio ci fosse stata la Chiesa? Magari stavano nascondendo un segreto.

Il telefono si collegò con uno strano suono.

«Sensei!!» urlò Kamijou quasi solo per istinto.

«Ohh, sei tu, Kamijou-chan~? Non dovresti usare il mio telefono~»

«...Sembra di buon umore.»

«Sì~... Sono ai bagni pubblici in questo momento~. Ho un caffellatte in una mano e sto provando una nuova sedia massaggiante~. Sì~.»

«...»

Kamijou pensò di stringere la cornetta così forte da spaccarla, ma Index aveva la precedenza in quel momento.

«Sensei, per favore, ascolti bene quello che devo dirle. La verità è che...»

Kamijou chiese a proposito dei ricordi perfetti.

Cos'erano? Era vero che i ricordi equivalenti ad un anno usavano il 15% del cervello? In altre parole, era una condizione che riduceva la vita a soli sei o sette anni?

«Ovviamente no~.» tagliò corto Komoe-sensei con una frase breve. «E' vero che una memoria perfetta fa sì che non si riescano a dimenticare ricordi superflui come il volantino per i saldi di un supermercato di un anno prima, ma non è che il cervello possa esplodere per questo~. Semplicemente, chi ne è affetto si porterà nella tomba l'equivalente di 100 anni di memoria~. Il cervello umano resiste sino a 140 anni, dopotutto~.»

Il cuore di Kamijou saltò un battito.

«M-Ma se avessero imparato delle cose ad una velocità tremenda? E se avessero memorizzato tutti i libri di una biblioteca? Così facendo il loro cervello esploderebbe?»

«Sigh... Kamijou-chan, capisco come tu possa fallire tutte le lezioni di sviluppo~» disse felicemente Komoe-sensei. «Ascolta, Kamijou-chan~. Le persone non hanno un solo tipo di memoria. Cose come il linguaggio e la conoscenza sono immagazzinate nella memoria semantica, l'abituarsi a certe azioni rientra nella memoria procedurale, e ciò che comunemente chiamiamo "ricordo" costituisce la memoria episodica~. Ce ne sono di tutti i tipi. Tutti i tipi~.»

«Ehm, sensei... non sono sicuro di aver capito.»

«Essenzialmente~...» Komoe-sensei amava spiegare, quindi era felice. «Ogni tipo di memoria va in contenitori diversi~. Pensa ad essa come spazzatura infiammabile e non infiammabile~. Se vieni colpito alla testa e ti viene un'amnesia, non cominci a parlare in modo incomprensibile o a strisciare per terra, giusto~?»

«Quindi...»

«Già~. Non importa quanti libri di biblioteca uno possa aver memorizzato, tutto rientrerebbe nella memoria semantica~. A quanto dice la neuroscienza, è assolutamente impossibile che la memoria semantica venga sovrapposta a quella episodica~.»

Kamijou si sentì come se avesse ricevuto quella fatidica botta in testa.

La cornetta gli cadde dalle mani, colpì il gancio del telefono e terminò la chiamata, ma Kamijou non aveva più tempo per preoccuparsene.

La chiesa aveva mentito a Kanzaki.

La memoria perfetta non metteva a rischio la vita di Index.

«Ma... perché?» mormorò Kamijou scioccato.

Sì, perché? Perché la chiesa avrebbe mentito e detto che Index sarebbe morta in un anno, quando non era vero?

Inoltre il fatto che Index stesse soffrendo di certo non era una bugia. Se la causa non era la memoria perfetta, allora perché provava tanto dolore?

«...Ah.»

Dopo averci pensato a lungo, Kamijou si mise improvvisamente a ridere.

Sì. Le avevano messo un collare.

Un collare che aveva bisogno della manutenzione della Chiesa ogni anno per esistere. Un collare che assicurava che non avrebbe usato i 103.000 grimori in suo possesso per tradirli.

E se Index non avesse avuto bisogno delle tecniche e degli incantesimi della Chiesa per sopravvivere?

E se avesse potuto tranquillamente continuare a vivere da sé?

In quel caso, non l'avrebbero mai lasciata fare. Se fosse stata in grado di andarsene e sparire con i 103.000 grimori, logicamente avrebbero sentito il bisogno di tenerla sotto controllo.

Quindi, la Chiesa le aveva messo un collare.

Questo semplificava le cose.

In principio la testa di Index non aveva nessun problema, ma la Chiesa le aveva fatto qualcosa.

«...Ah ah.»

Per esempio, e se avessero fatto una cosa simile al riempire di cemento il fondo di un secchio da 10 litri in modo da farci stare solo un altro litro d'acqua?

Avevano manomesso la sua testa così che un solo anno di ricordi sarebbe bastato a farle esplodere il cervello.

In questo modo Index doveva fare affidamento sulle tecniche e sugli incantesimi della Chiesa.

In questo i suoi compagni avrebbero dovuto trattenere le lacrime ed ubbidire alla Chiesa.

Avevano ideato un piano diabolico che andava a sfruttare persino la gentilezza e la simpatia umana.

«...Però non importa.»

Già, non importava davvero.

Ciò che importava e ciò di cui doveva preoccuparsi era una cosa sola. Index stava soffrendo per il bene della sicurezza della Chiesa. La Città Accademia, che controllava gli esper come Kamijou, era la massima espressione della scienza. Necessarius invece, che controllava quei maghi, di cosa lo era?

Sì, del potere soprannaturale conosciuto come magia.

E la mano destra di Kamijou Touma poteva distruggerla con un solo tocco, anche se si fosse trattato dei sistemi di Dio.

In quella stanza senza orologi, Kamijou si chiese che ora fosse.

Probabilmente non gli rimaneva molto tempo prima che cominciasse la cerimonia. Guardò la porta dell'appartamento. Se avesse detto la verità ai maghi che vi si trovavano dietro, gli avrebbero creduto? La risposta era no. Kamijou era solo uno studente delle superiori. Non aveva una laurea in neuroscienza, senza contare che lui e i maghi potevano anche essere chiamati "nemici". Dubitava che gli avrebbero creduto.

Abbassò lo sguardo.

Guardò Index distesa sul futon. Era fradicia di sudore e sembrava che le fosse stato gettato un secchio d'acqua sui capelli argentati. Il suo viso era febbrilmente rosso e le sopracciglia si muovevano di tanto in tanto per via del dolore.

- Puoi portarla via alla ragazza che soffre davanti ai tuoi occhi!? Se credi così tanto nel tuo potere, allora distruggila, mostro che si crede un eroe! -

Kamijou accennò un sorriso alle parole con cui Stiyl l'aveva attaccato prima.

Il mondo era cambiato così tanto che poteva riderci su.

«Non penso solo di essere un eroe.»

Ancora sorridendo, rimosse le fascette bianche che avvolgevano la sua mano destra.

Era come se stesse rimuovendo un sigillo.

«Io sarò l'eroe.»

Parlò, sorrise e spinse la sua mano destra ferita contro la fronte di Index.

Quando aveva detto che poteva distruggere persino i sistemi di Dio, aveva pensato che la sua fosse una mano destra inutile che non gli avrebbe permesso di battere un solo delinquente, non avrebbe alzato i suoi voti nei test e non l'avrebbe reso popolare tra le ragazze.

Ma c'era una cosa che poteva fare.

Se la sua mano destra fosse riuscita a salvare la ragazza che soffriva davanti ai suoi occhi, allora sarebbe stato un potere meraviglioso.

...

...

...?

«………………Eh?»

Non accadde nulla. Non accadde proprio nulla.

Non ci fu nessuna luce e nessun suono, ma la magia che la Chiesa aveva messo su Index era stata distrutta? No, Index stava ancora facendo smorfie di dolore. Decisamente sembrava non fosse successo nulla.

Kamijou mostrò un'espressione perplessa, la toccò su una guancia e sul retro della testa, ma non accadde niente. Non cambiò niente. Non cambiò niente, ma effettivamente il ragazzo si ricordò di una cosa.

Aveva già toccato Index un paio di volte prima d'ora.

Per esempio, l'aveva fatto quando l'aveva portata via dal dormitorio dopo aver dato un pugno a Stiyl. L'aveva anche colpita leggermente sulla fronte quando aveva rivelato la sua identità sdraiata sul futon. Ma ovviamente non era accaduto niente.

Il ragazzo sembrava perplesso. Non pensava di essersi sbagliato. Inoltre, dubitava ci fosse qualche potere soprannaturale che la sua mano destra non potesse distruggere. In quel caso...

In quel caso, c'erano delle parti di Index che non aveva toccato?

«………………………………………Ah.»

La sua mente saltò subito ad un posto molto inappropriato, ma si obbligò a considerare altre possibilità.

Tuttavia, non riusciva a pensare ad altro. Se Index era afflitta dalla magia, e per forza di cose questa veniva distrutta dalla sua mano destra, allora significava che non l'aveva ancora toccata.

Ma allora dov'era?

Kamijou guardò il viso febbricitante di Index. Dato che la magia aveva a che vedere con la memoria, poteva trovarsi nella sua testa o comunque lì vicino? Se ci fosse stato un cerchio magico inciso all'interno del suo scheletro persino Kamijou non avrebbe potuto far altro che arrendersi. Se fosse stato all'interno del suo corpo, di certo non l'avrebbe potuto toccare con le dita ricoperte di germi, eppure...

«……Oh.»

Kamijou la guardò ancora una volta in viso.

Aveva le sopracciglia che si contorcevano dal dolore, gli occhi sbarrati ed il naso ricoperto di sudore melmoso. Kamijou, ignorando tutto il resto, abbassò lo sguardo sulle belle labbra facenti deboli respiri.

Il ragazzo vi ci fece scivolare l'indice ed il pollice destro, così da aprirle la bocca.

Il fondo della gola.

A causa del teschio, quella zona era più vicina al cervello di quanto non lo fosse la nuca. Inoltre, le persone non la vedevano quasi mai e nessuno l'avrebbe toccata. Nella parte posteriore della sua gola rosso scuro c'era un simbolo inciso in nero corvino, inquietante come quelli dell'oroscopo televisivo.

«...»

Kamijou socchiuse gli occhi, prese coraggio ed infine spinse la mano all'interno della bocca della ragazza.

In risposta alle sue dita la bocca di Index si contorse come se avesse vita propria, e la sua mano venne avvolta in una saliva stranamente calda. Per un momento Kamijou esitò, inquietato dalla sensazione che gli dava la lingua, ma poi continuò sino a toccare il fondo della gola.

Gli sembrò che Index avesse tremato per il forte impulso di vomitare.

Sentì una leggera scossa percuotere il suo indice destro, quasi fosse elettricità statica, e allo stesso tempo la sua mano fu spinta con forza all'indietro.

«Gah...!?»

Un sacco di gocce di sangue caddero sul futon e sul tatami.

Sembrava che gli avessero sparato al polso con una pistola, quindi Kamijou si guardò istintivamente la mano destra. La ferita che gli aveva procurato Kanzaki si era riaperta e del sangue fresco si stava rumorosamente riversando sul tatami.

Si portò la mano davanti alla faccia, per poi intravedervi qualcosa dietro.

Gli occhi di Index, distesa sul futon, si aprirono silenziosamente e brillarono di rosso.

Non era il colore delle iridi.

Dei brillanti cerchi magici rosso sangue stavano fluttuando all'interno dei suoi occhi.

(Non va bene...!!)

A Kamijou vennero i brividi. Non ebbe nemmeno il tempo di tenere sollevata la mano destra.

Gli occhi di Index brillarono di un rosso spaventoso e ci fu un'esplosione.

Con una scossa tremenda, Kamijou venne scaraventato contro la libreria. Le assi di legno che la costituivano si ruppero e tutti i libri caddero rumorosamente sul pavimento. Il corpo del ragazzo fu attraversato da un dolore intenso, come se tutte le sue articolazioni fossero state fatte a pezzi insieme alla libreria.

Kamijou, tremando, riuscì a malapena ad indietreggiare, nonostante le sue gambe stessero per cedere. Il gusto metallico del sangue si era mischiato alla saliva della sua bocca.

«Pericolo: Capitolo Tre, Versetto Due. Tutte le barriere del collare di Index Librorum Prohibitorum, dalla prima alla terza, sono state violate. Preparazione alla rigenerazione... fallita. Il collare non può auto-rigenerarsi. Cambiare priorità con l'eliminazione dell'intruso al fine di proteggere l'archivio dei 103.000 grimori.»

Kamijou osservò ciò che aveva difronte a sé.

Index si alzò lentamente, in un modo così inquietante da farla sembrare un sacco pieno di gelatina priva di ossa o articolazioni, ed i cremisi cerchi magici nei suoi occhi lo perforarono.

Anche se tecnicamente erano solo occhi, il ragazzo aveva qualche difficoltà a definirli tali.

Index v01 263.jpg

Erano privi di luce umana e di calore femminile.

Kamijou li aveva già visti una volta. Quando Index aveva parlato delle rune come una macchina, dopo che Kanzaki l'aveva ferita alla schiena e dopo che era svenuta davanti al dormitorio. Erano gli stessi occhi di allora.

- Non ho mana, quindi non posso usare la magia. -

«...Adesso che ci penso, c'è una cosa che ho dimenticato di chiederti.» sussurrò Kamijou mentre stringeva il suo malconcio pugno destro. «Se non sei un'esper, perché non hai alcun potere magico?»

La risposta a quella domanda era più o meno ciò che stava di fronte a lui. La Chiesa aveva preparato molteplici sistemi di sicurezza. Se qualcuno avesse scoperto il segreto della sua memoria perfetta ed avesse cercato di rimuoverle il collare, Index avrebbe automaticamente usato i suoi 103.000 grimori così da farlo tacere per sempre. Tutto il suo potere magico veniva impegnato nell'attivazione di quel sistema di difesa.

Con un suono tremendo, i due cerchi magici negli occhi di Index diventarono più grandi tutti in una volta. Superavano i due metri ed erano posizionati di fronte al suo viso. Entrambi avevano il centro sopra uno degli occhi, in questo modo sarebbero stati in grado di seguire anche il più piccolo movimento della testa.

« . .»

Index cantò qualcosa che andava oltre la comprensione umana.

Per un istante i due cerchi magici che avevano centro nei suoi occhi brillarono, e poi esplosero. Più nello specifico, sembrò che tra i suoi bulbi oculari ci fosse stata un'esplosione ad alto voltaggio elettrico, con fulmini lanciati in ogni direzione.

Tuttavia, più che di elettricità bianco-bluastra, si trattava di fulmini completamente neri.

E' una descrizione molto empirica, ma pareva che lo spazio stesso si fosse spaccato. Posizionati al centro del punto dove si incontravano i cerchi magici, delle crepe nere si sparpagliavano in tutte le direzioni sino ai bordi della stanza.

Era come una finestra sparata con un proiettile. Sembrava una specie di barriera per prevenire chiunque dall'avvicinarsi ad Index.

Qualcosa di apparentemente pulsante si gonfiò all'interno delle spaccature.

Un odore, simile a quello di una bestia, fuoriuscì dalla piccola apertura creata dalle crepe nere.

«Ah.»

All'improvviso, Kamijou se ne accorse.

Non l'aveva capito grazie a delle teorie scientifiche o alla logica, né per merito della ragione o dei sensi. Erano i suoi più semplici istinti a gridarglielo. Non sapeva cosa fosse esattamente quella cosa tra le crepe. Tuttavia, sapeva che vederla (direttamente e nel vero senso della parola) sarebbe stato abbastanza per distruggere l'essere conosciuto come Kamijou Touma.

«Ah.»

Kamijou tremò.

Le crepe si allargarono sempre di più. Sebbene sapesse che qualsiasi cosa fosse si stava avvicinando, non riusciva a muoversi. Tremava, tremava e tremava ancora. Dopotutto...

Doveva solo sconfiggerla, qualsiasi cosa fosse.

Lui e solo lui possedeva la mano che poteva salvare Index.

«Ah ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha!!»

Ed era quello che lo faceva tremare di piacere.

Era spaventato? Ovviamente no. Dopotutto, era da tanto che aspettava quel momento.

Anche se diceva che la sua mano destra potesse distruggere persino i sistemi di Dio, questa era così inutile che non gli avrebbe permesso di battere un solo delinquente, non avrebbe alzato i suoi voti nei test e non l'avrebbe reso popolare tra le ragazze.

Quando per colpa sua Index era stata ferita alla schiena, quando era stato obbligato ad abbandonare l'appartamento così da non interferire con la magia di guarigione e quando era stato ridotto un colabrodo dalla samurai dei fili, aveva maledetto la sua stessa impotenza sperando per tutto il tempo di poter salvare quella ragazza!

Non che desiderasse particolarmente di diventare l'eroe.

Semplicemente nella sua mano destra aveva il potere di negare e di fare a pezzetti questa storia sin troppo crudele!

Distava solo quattro metri.

Se fosse riuscito a toccare ancora una volta quella ragazza, tutto sarebbe finito!

Per questo motivo, Kamijou corse verso le crepe dietro cui si trovava Index.

Strinse il pugno destro.

Lo strinse in modo da poter distruggere l'orribile e straziante finale senza fine di questa storia crudele.

Nello stesso momento, le crepe si espansero d'improvviso e "si aprirono".

Sembrò doloroso quanto l'imene di una vergine strappato con forza. Le enormi crepe si spalancarono sino a raggiungere i bordi dell'appartamento, permettendo così alla "cosa" che vi era all'interno di guardare la stanza.

Un pilastro di luce fuoriuscì dalle crepe.

Sembrava un raggio laser di circa un metro d'ampiezza. La luce era di un bianco così puro che pareva provenire dal sole. Non appena questa gli fu sparata contro, Kamijou mosse la sua malconcia mano destra davanti alla propria faccia.

Il suono dell'impatto fu simile a quello di un pezzo di carne pressato contro una lastra di metallo bollente.

Tuttavia non ci fu alcun dolore. E nessun calore. Non appena incontrò la sua mano destra il pilastro di luce si sparpagliò in tutte le direzioni, come se un muro avesse respinto il getto d'acqua di un idrante.

Nonostante ciò, Kamijou non era riuscito a distruggerlo completamente.

Non importava quante volte provasse, pareva non avere fine proprio come l'Innocentius di Stiyl. I suoi piedi piantati sul tatami cominciavano ad indietreggiare e gli sembrava che la sua mano destra fosse sul punto di essere spazzata via dalla forte pressione.

(No... Questo non è... quello che sembra...!!)

Kamijou si afferrò il polso con la mano sinistra. Sentì un dolore pungente nel palmo della destra. La magia la stava consumando. Non riusciva a fermare il pilastro di luce che si avvicinava sempre di più.

(Non è solo una grande massa! Ogni parte della luce è qualcosa a sé!!)

Era possibile che Index stesse sfruttando i suoi 103.000 grimori per usare 103.000 tipi diversi di magia allo stesso tempo. Uno solo sarebbe stato più che sufficiente per uccidere una persona, e lei li stava usando tutti assieme.

Improvvisamente, Kamijou sentì dei rumori dall'altra parte dell'appartamento.

(Si sono accorti solo adesso che qualcosa non andava?)

La porta si aprì di scatto ed apparvero i due maghi.

«Dannazione, che stai facendo!? Ti stai ancora piangendo addos...!?»

Stiyl cominciò ad urlare ma gli mancò l'aria, come se fosse stato colpito alla schiena. Era come se vedere il pilastro di luce sparato da Index gli avessero fermato il cuore.

Kanzaki, che prima era sembrata così superiore e potente, sembrava spiazzata dalla scena che le si mostrava davanti agli occhi.

«R-Respiro del Drago? Non può essere. Com'è possibile che stia usando la magia!?»

Kamijou non si voltò.

Sicuramente era molto difficile girarsi nella sua situazione, ma fondamentalmente non lo fece perché era molto più impegnato a non distogliere lo sguardo da Index.

«Hey, sapete cos'è questo pilastro di luce!?» E così urlò ad entrambi senza voltarsi. «Com'è chiamato? Cos'è!? Qual è la sua debolezza!? Cosa dovrei fare? Ditemelo!!»

«...Ma... ma... cosa...?»

«Dio, mi state facendo incazzare! Non è ovvio!? Se Index sta usando la magia, significa che la Chiesa stava mentendo quando vi hanno detto che non poteva farlo!» urlò Kamijou mentre resisteva al pilastro di luce. «Oh, e tutta la storia sul doverle eliminare i ricordi ogni anno? Quella era un'altra bugia! Era proprio la Chiesa ad imporle questo limite, perciò se distruggo questo coso non ci sarà più bisogno di cancellarle la memoria!!»

Kamijou indietreggiò strisciando lentamente.

La spinta del pilastro di luce raddoppiò paurosamente, come a voler strappare le dita dei piedi che Kamijou teneva incollati al tatami.

«Calmati! Calmati e pensaci razionalmente! Pensi davvero che le persone che hanno creato quest'orribile sistema alle spalle di Index avrebbero gentilmente detto ai loro subordinati tutta la verità!? Guarda la realtà davanti ai tuoi occhi! Chiedi alla stessa Index, se ti va!!»

I due maghi guardarono sconcertati la ragazza che stava dietro le crepe.

«Il Santuario di St. George non sta mostrando alcun effetto contro l'intruso. Cambiare la magia e continuare la distruzione dell'intruso al fine di proteggere il collare.»

Quella chiaramente non era la Index che conoscevano i due maghi.

Quella era chiaramente una Index a cui la Chiesa non aveva accennato.

«...»

Per un istante (solo un istante) Stiyl strinse i denti così forte che sembrava si sarebbero rotti.

«...Fortis931.»

Decine di migliaia di carte fuoriuscirono dall'interno dei suoi vestiti neri.

Le carte incise con le rune delle fiamme si mossero a spirale come un tifone ed in un battibaleno ricoprirono completamente le mura, il soffitto ed il pavimento, esattamente come Hoichi senza orecchie.

Ad ogni modo, non stava cercando di aiutare Kamijou.

Per salvare la ragazza di nome Index, Stiyl spinse la sua mano contro la schiena di Kamijou.

«Non ho bisogno di possibilità incerte. Per adesso, sinché posso cancellarle la memoria posso salvarle vita. Ucciderò chiunque si intrometterà. Distruggerò qualsiasi cosa! Questo è ciò che ho deciso molto tempo fa.»

Kamijou, che continuava ad indietreggiare sempre di più, tutto ad un tratto si fermò.

Un incredibile potere fece scricchiolare orribilmente il tatami che aveva sotto i piedi.

«Per adesso?» Kamijou non si voltò. «Al diavolo. Non me ne frega niente! Non ho bisogno di ragioni o di una logica! Rispondete ad una cosa, maghi!!»

Kamijou prese fiato prima di continuare.

«Volete salvare Index o no?»

I maghi smisero di respirare.

«Aspettavate questo momento da molto tempo, no? Aspettavate una soluzione nella quale Index non dovesse perdere i ricordi e voi non doveste diventare i suoi nemici, giusto!? Questo è quel tipo di meraviglioso, meraviglioso happy ending che tutti desiderano e dove tutti sono contenti!»

Si sentì un suono sgradevole provenire dal polso della sua mano destra, che stava continuando a spingere contro il pilastro di luce.

Persino in questa situazione Kamijou non si arrese.

«Avete sempre atteso questa svolta, no!? Non rimanete in disparte sinché non si mostra l'eroe! Non temporaggiate sinché non appare il protagonista! Non c'è nessun altro! Non c'è nient'altro! Non avete giurato di salvare quella ragazza con le vostre stesse mani!?»

Si sentì uno scricchiolio provenire dall'indice della sua mano destra e ne fuoriuscì del sangue rosso.

Nonostante tutto, Kamijou non si arrese.

«Avete sempre, sempre voluto essere gli eroi, vero!? Volevate diventare come i maghi dei libri illustrati e dei film che rischiano la loro vita per salvare una ragazza, vero!? Manca ancora un sacco alla fine!! Non abbiamo neanche iniziato!! Non disperate solo perché il prologo si è prolungato un po' troppo!!»

I maghi restarono in silenzio.

Kamijou non si sarebbe arreso. Come appariva agli occhi dei maghi?

«Dovete provarci per poterci riuscire! Fatelo, maghi!»

Il mignolo destro di Kamijou emise uno strano scricchiolio.

Quando si accorse che il dito si era piegato (rotto) in modo innaturale, il pilastro di luce attaccò con una forza inaudita e spinse via la sua mano destra.

L'aveva spinta molto indietro.

Kamijou aveva la faccia in completa balia del pilastro di luce che si avvicinava ad una velocità tremenda.

«...Salvare000!!»

Un attimo prima di essere colpito, il ragazzo sentì Kanzaki urlare.

Non era giapponese. Non aveva mai sentito quella parola prima d'ora. Però ne aveva sentita una simile... o meglio, un nome simile. Era successo durante lo scontro con Stiyl al dormitorio. Il mago aveva detto che era il nome che doveva pronunciare quando usava la magia. Il suo nome magico.

La spada giapponese più lunga di due metri di Kanzaki si librò in volo. Il suo attacco dei sette fili, Nanasen, si scagliò contro Index ad una velocità che sembrava perforare il suono stesso.

Ma non era diretto contro la suora.

I fili tagliarono il fragile tatami ai piedi di Index. Avendo perso l'appoggio, la ragazza cadde all'indietro. I cerchi magici collegati ai suoi occhi si mossero ed il pilastro di luce che avrebbe dovuto colpire Kamijou mancò di molto il proprio bersaglio.

Quasi fosse un'enorme spada, il raggio sfondò il muro e poi il soffitto dell'appartamento. Superò persino le nuvole nere del cielo notturno. A conti fatti avrebbe potuto persino abbattere un satellite al difuori dell'atmosfera.

Non rimase nemmeno un frammento della parte della stanza che era stata colpita.

Piuttosto, le macerie si erano trasformate in piume di luce di un colore tanto candido quanto quello del pilastro di prima, che fluttuavano scendendo sempre più giù. Kamijou non aveva idea di cosa potessero causare, ma ne stavano cadendo un paio di dozzine come neve invernale durante quella notte estiva.

«Sono la stessa cosa del Respiro del Drago, il colpo del leggendario drago di St. George! Qualsiasi sia il loro potere, non credo che abbiano effetti positivi sul corpo umano!»

Sentito il monito di Kanzaki ed essendo ormai libero dal vincolo del pilastro di luce, Kamijou corse verso Index, che era collassata sul pavimento.

Ma prima che potesse raggiungerla la ragazza girò la testa.

Quasi fosse un'enorme spada, il pilastro di luce tornò indietro sfrecciando attraverso il cielo notturno.

Ancora una volta Kamijou stava per essere colpito!

«Innocentius!»

Proprio mentre si preparava a reagire, una spirale di fiamme apparve di fronte a lui.

La fiamma gigante prese la forma di una persona e poi distese le braccia per fungere da scudo contro il pilastro di luce.

Esattamente come una croce che proteggeva l'uomo dal peccato.

«Vai, esper!» urlò Stiyl, «Il suo tempo limite è già passato! Se vuoi farlo, non sprecare nemmeno un secondo!!»

Kamijou non rispose, né si voltò.

Prima che potesse farlo, corse attorno alla fiamma che si stava scontrando col pilastro e poi verso Index. Si comportava così per volere dello stesso Stiyl. Si comportava così perché aveva compreso appieno il significato delle parole del mago.

Kamijou corse.

Corse!!

«Pericolo: Capitolo 6, Versetto 13. Nuovo nemico confermato. Cambiare le analisi di combattimento. Inizio della scansione del campo di battaglia... fatto. Focalizzare sulla distruzione del nemico più difficile, Kamijou Touma.»

Index dondolò la testa, muovendo così anche il pilastro di luce.

Ma contemporaneamente Innocentius si mosse per proteggere Kamijou. La luce e le fiamme continuarono a consumarsi a vicenda, in un continuo conflitto tra distruzione e rigenerazione.

Kamijou si lanciò verso Index, che ormai era priva di difese.

Altri quattro metri.

Altri tre metri.

Altri due metri!

Un altro metro!!

«Nooo!! Sopra di te!!» Kanzaki urlò con una voce che sembrava far tremare la stanza.

Kamijou aveva appena raggiunto il punto dove sarebbe riuscito a toccare i cerchi magici di fronte al viso di Index solo allungando la propria mano.

Alzò lo sguardo verso il soffitto senza fermarsi.

Le piume di luce.

Le poche dozzine di piume lucenti che erano state create quando il pilastro di luce di Index aveva distrutto il muro ed il soffitto, stavano galleggiando lentamente come fiocchi di neve. Erano scese abbastanza da raggiungere la testa di Kamijou.

Pur non conoscendo la magia, il ragazzo sapeva che se una di quelle piume l'avesse toccato se la sarebbe vista molto, molto brutta.

Sapeva anche che avrebbe potuto distruggerle facilmente usando la sua mano destra.

Eppure...

«Pericolo: Capitolo 22, Versetto 1. L'analisi dell'incantesimo magico della fiamma è riuscita. Si tratta di un motivo cristiano distorto descritto con le rune. Aggiungere degli incantesimi anti-cristiani... Incantesimo 1, Incantesimo 2, Incantesimo 3. Dodici secondi prima del completamento dell'attivazione dell'incantesimo chiamato Eli Eli Lama Sabachthani.»

Il colore del pilastro di luce cambiò da bianco a cremisi.

La velocità di rigenerazione di Innocentius rallentò visibilmente ed il pilastro di luce spinse in avanti.

Usare la mano destra per cercare di raggiungere ognuna delle dodici piume di luce avrebbe preso troppo tempo. Inoltre c'era il pericolo che Index riuscisse a prendere le distanze e Innocentius non sarebbe durato ancora per molto.

Le dozzine di piume di luce che galleggiavano sopra di lui, oppure la sola ragazza ai suoi piedi che stava venendo sfruttata e controllata.

Era una semplice domanda su chi salvare e chi lasciar cadere.

Index v01 277.jpg

La risposta era ovvia.

Kamijou Touma non aveva sventolato per aria la sua mano destra per il proprio bene.

Aveva combattuto dei maghi per salvare una certa ragazza.

(Dio, se questo mondo, questa storia, sta andando avanti secondo il sistema che tu hai creato...)

Kamijou aprì le cinque dita del pugno come per lavarsi le mani.

(...allora per prima cosa devo distruggere quell'illusione!!)

Il ragazzo scagliò verso il basso la propria mano destra.

Arrivò ai cerchi magici e alle crepe nere da cui erano fuoriusciti, distruggendoli con facilità.

Fu così semplice che gli venne voglia di ridere per quanta sofferenza avevano causato.

Li demolì con la facilità con cui si rompeva la carta delle palette per catturare i pesci rossi una volta bagnata[2].

«...Pericolo: Capitolo... Finale, Versetto Zero... Il collare ha ricevuto un danno... fatale... Rigenerazione... impossibile... andata.»

La voce proveniente dalla bocca di Index cessò del tutto.

Il pilastro di luce sparì, i cerchi magici non c'erano più e sembrava quasi che le crepe attorno alla stanza fossero state cancellate con una gomma.

In quel momento, una delle piume di luce cadde sulla testa di Kamijou Touma.

Il ragazzo pensò di sentire qualcuno urlare.

Non sapeva se fosse Stiyl, Kanzaki, lui stesso, o anche Index che poteva essersi svegliata.

Tutte le forze lo abbandonarono, come se un martello l'avesse colpito in testa.

Kamijou cadde sopra Index, che era ancora svenuta sul pavimento.

Era quasi come se stesse proteggendo il corpo della ragazza delle piume di luce, che finirono per ricoprirlo come fiocchi di neve.

Tuttavia, Kamijou sorrise.

Sorrise e non mosse più le punte di quelle dita.

Quella notte, Kamijou Touma "morì".

Note[edit]

  1. E' usanza giapponese togliersi le scarpe quando si entra in casa di qualcuno.
  2. Nelle fiere giapponesi è molto frequente un gioco che consiste nel catturare i pesci rossi di una vasca piena d'acqua usando una paletta con il fondino di carta.