Toradora (Italian):Volume1 Capitolo2

From Baka-Tsuki
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Capitolo 2[edit]

Nonostante fosse cominciata in maniera decisamente tumultuosa, la nuova vita di Ryuuji Takasu come studente del secondo anno di scuola superiore scorreva senza troppi problemi.

E questo per diversi diversi motivi.

La voce secondo cui “Takasu-kun è un delinquente” era stata smentita molto prima di quanto lo spirito pessimista di Ryuuji potesse immaginare. Fortunosamente, molti dei vecchi compagni di classe di Ryuuji, Kitamura incluso, si erano ritrovati nella stessa classe anche quell’anno. Cosa più importante, Ryuuji era stato sconfitto dalla Tigre Tascabile nel giro di qualche secondo, portando rapidamente tutti a pensare che lui fosse soltanto un “ragazzo normale” (e per questo Ryuuji voleva perfino ringraziare di cuore Taiga Aisaka).

Inoltre, era riuscito a evitare di avere del noioso lavoro da svolgere nel comitato di classe e il suo banco, scelto tramite estrazione, era in terza fila accanto alla finestra – un posto ottimo per mettersi comodi e rilassarsi. L’insegnante responsabile della sua classe era la stessa dell’anno precedente (Yuri Koigakubo, 29 anni, indiscutibilmente single); e al di là del fatto che a quell’età fosse ancora single, Ryuuji non aveva nulla di cui lamentarsi.

E poi…

“…Se faccio così, i lati del secchio si induriranno! Come si chiama? Intendi la parte vicino al bordo? Ma dato che il centro è ancora liquido, quando verso la gelatina dai lati in questo modo dovrò…”

“Ahio!”

“Oh, Takasu-kun! Mi spiace…”

Il motivo più importante era questo.

Il suo raggio di sole, Minori Kushieda, ora era sua compagna di classe. Era quel motivo soltanto che rendeva la vita quotidiana di Ryuuji del colore di una rosa e abbagliante come la luce del sole… Anche dopo avergli messo un dito nell’occhio, la sua vivacità non era per niente diminuita.

“V-va tutto bene? Mi spiace così tanto, non mi sono accorta che tu fossi dietro di me! Aww… Ma ti ho infilato il dito nel bianco dell’occhio?”

“…Non preoccuparti, non è nulla.”

“Mi spiace davvero così tanto! Hmm, dov’eravamo? Ah sì, stavo dicendo, devo versare la gelatina nel secchio in questo modo…”

“Ahio!”

“Aah…! Mi sa che ti ho infilzato ancora più a fondo! Mi spiace così tanto!”

È tutto a posto, sto bene, disse Ryuuji con un gesto della mano. Anche se perfino quello per lui era una benedizione. “Mi spiace, mi spiace così tanto!” disse Minori chinando il capo, cosa che fece aleggiare nell’aria una fragranza tale che nemmeno una mosca avrebbe avuto qualcosa di cui lamentarsi. Nonostante tutto, la Minori che ora si stava scusando, teneva gli occhi fissi solo su di lui, e quindi perfino farsi mettere un dito nell’occhio per due volte era un piccolo prezzo da pagare a fronte di una tale beatitudine.

Non gli sarebbe importato nemmeno se Minori non avesse parlato con lui. Sarebbe stato altrettanto felice anche se lei avesse parlato con qualcuno seduto vicino a lui, perché avrebbe potuto ascoltare la voce deliziosa della ragazza. E nel cercare di descrivere quanto grande fosse il secchio, Minori avrebbe agitato le mani per mimare una forma circolare e nel farlo, ogni volta, lo avrebbe toccato (anche se si trattava soltanto dei suoi bulbi oculari).

Ma che cos’è questa storia del secchio? Notando l’espressione perplessa di Ryuuji, Minori spiegò

“Stiamo parlando del budino che ho preparato usando un secchio.”

Minori afferrò il proprio dito saldamente (Speriamo che questa volta non infilzi nessuno!) mentre spiegava con voce seria. Anche se “spiegare” non sembrava la parola più corretta…

“Takasu-kun, a te piace il budino?”

Stiamo facendo conversazione! Il cuore di Ryuuji cominciò a battere così forte da impedirgli di pronunciare una risposta decente, con l’ansia che lo stava rendendo pazzo. Dopo aver atteso così tanto per una possibilità…

“…Ehm….”

E quello fu tutto ciò che riuscì a mettere insieme. Probabilmente sta pensando a quanto io sia noioso… Probabilmente sta pensando che non mi parlerà mai più… Mentre Ryuuji rifletteva freneticamente sul da farsi, Minori continuò a pensare ad alta voce al suo grandioso desiderio di preparare un budino in un secchio.

“Ma non sono ancora riuscita. Forse perché era troppo grande, e così è difficile che i pezzetti appiccicosi e morbidi si uniscano insieme in una forma… Oh sì, posso mostrarlo anche a te, Takasu-kun! Consideralo come un risarcimento per averti infilato il dito nell’occhio!”

“Eh? …M… Mostrarmelo?”

Che mi voglia far provare il suo budino? Gli occhi di Ryuuji si assottigliarono, fissando il dolce sorriso di Minori. Lei annuì e rispose

“Sì, te lo mostrerò. Lascia che vada a prenderlo.”

Potrei mai essere più fortunato di così? Sono lieto di essermi preso un dito nell’occhio! Mentre Ryuuji osservava Minori camminare con eccitazione verso il suo banco, improvvisamente, per qualche motivo, sentì il bisogno di scappare.

Se mi portasse davvero il budino, che espressione dovrei fare mentre lo mangio? Non è ora di pranzo adesso, perciò potrebbe sembrare strano che un ragazzo si strafoghi con un semplice budino. E poi, se portasse il budino, dovrei mangiarlo subito? O dovrei solo ringraziarla e metterlo via per dopo?

“Dannazione… Già non so che fare…!”

Nervosamente, cominciò ad accarezzarsi il volto. In ogni caso, dovrei almeno pulire il mio banco. Aveva deciso di mangiarlo lì per lì.

Il cuore di Ryuuji cominciò a battere ancora più veloce per l’eccitazione. Lentamente distolse lo sguardo da Minori, che era appena tornata, dal momento che era troppo abbagliante per fissarla direttamente. Minori mostrò un allegro sorriso e, mentre gli rimaneva davanti, chinò il capo e poi…

“Ecco, Takasu-kun,”

Attraverso la sua dolcissima voce, Ryuuji pensò di poter perfino vedere un piccolo cuoricino comparire dopo aver pronunciato il suo nome. Alzando lentamente lo sguardo con trepidazione, Ryuuji prese educatamente l’oggetto che lei gli stava porgendo.

“…Ah, um. Questa…”

Era molto più sottile e leggero di quanto si aspettasse…

“…Questa è davvero una gran bella foto…”

“Ma è disgustoso, vero?”

Così mi sta facendo vedere delle foto, non il budino. Anche se la cosa ritratta nella fotografia effettivamente era disgustosa, era comunque straordinaria. C’era un grosso secchio su un tappetino di plastica, e conteneva una strana sorta di crema giallognola… No, era più simile a melma. Anche se dirlo sarebbe stato di poco rispetto nei confronti di Minori, non assomigliava a del budino. Nella seconda fotografia, la melma veniva versata fuori, lentamente e in modo appiccicoso, lasciandosi intorno delle chiazze di sostanze solide e liquide. E poi, nella terza foto…

“Aveva anche uno strano odore… Credo che sia perché non ho lavato accuratamente il secchio!”

Minori era inginocchiata mentre mangiava un pezzo di budino con un grosso cucchiaio. Voglio quella foto! Proprio mentre Ryuuji pensava quelle parole…

“Grazie per averle guardate! Devo ancora mostrarle anche a Taiga. Eh? Dov’è andata? Era qui un minuto fa.”

Riprendendosi con disinvoltura le fotografie, Minori si lasciò velocemente Ryuuji alle spalle e corse via a cercare la Tigre Tascabile, Taiga Aisaka, che solo un momento prima stava ascoltando. Così ebbe fine un periodo di beatitudine.

…Deve ancora mostrarle a Taiga… Eh?

Ryuuji sospirò osservando la ragazza per cui aveva preso una cotta allontanarsi dall’aula in cerca della sua cara amica.

Era davvero fortunato a essere un suo compagno di classe. Poteva guardare Minori in qualsiasi momento a scuola, e non doveva più sgattaiolare oltre la sua classe per sbirciare da dietro la porta per osservare il suo sorriso. Anche un difensore ha le sue occasioni per fare goal. Se questo non era essere fortunati, allora Ryuuji non sapeva cosa lo fosse.

Ma, per avvicinarsi ancora di più a lei, c’era un ostacolo che doveva superare… Ed era Taiga Aisaka, che era sempre presente accanto a Minori, in qualsiasi momento.

Sin dalla Cerimonia d’Apertura, Ryuuji aveva cercato di mantenere le distanze da Aisaka. Sembrava essere una persona davvero difficile da trattare, ma evitando Aisaka non sarebbe stato in grado di avvicinarsi a Minori, e quella sarebbe stata la peggiore conseguenza. Anche se quella non era l’unica ragione per cui non era stato capace di intavolare una conversazione con Minori. Aisaka non sembrava rilevare Ryuuji sul proprio radar in nessun modo, mentre lui cercava di evitare qualsiasi opportunità di entrare in contatto l’uno con l’altra; fino a quel momento la ragazza non si era resa un problema.

L’obiettivo principale di Ryuuji era cercare di sbarazzarsi della Tigre Tascabile e avvicinarsi a Minori quando sarebbe stata sola. Se fosse riuscito ad accumulare momenti fortunati come quello di prima, sarebbe stato ancora possibile.

E così, l’agrodolce vita di Ryuuji era trascorsa senza troppi problemi.

…Cioè, fino a quel pomeriggio, appena dopo la fine delle lezioni.


* * *


“WHOA…!”

Aprendo la porta della classe, rimase senza parole per quello che aveva visto all’interno…

C’erano due, no, tre sedie lanciate nell’aria.

La cosa fu seguita da un gran frastuono quando le sedie colpirono il suolo. Nel mezzo del frastuono e delle sedie volanti, Ryuuji riuscì a scorgere una figura balenargli davanti agli occhi.

Che cosa diavolo è successo? Si chiese Ryuuji, strabuzzando i suoi occhi feroci. In realtà, era così spaventato da non riuscire a respirare.

Essendo stato chiamato da un'insegnante, aveva dovuto lasciare la classe per sbrigare qualche faccenda, e non gli era stato possibile tornare se non qualche tempo dopo la fine delle lezioni. Di solito, non c’era nessuno in classe a quell’ora, ma quello che vide…

Non c’erano dubbi a riguardo, aveva appena visto una ragazza in uniforme un attimo prima. Forse, notando Ryuuji entrare in classe, si era velocemente rannicchiata nell’angolo buio dietro all’armadietto e si era nascosta. Allo stesso tempo, Ryuuji aveva visto le sedie venire calciate in aria e atterrare con un gran frastuono. Nonostante tutto, riusciva a vedere quella persona chiaramente ora, dal momento che c’era uno specchio nell’angolo superiore della classe che rifletteva completamente la sua schiena e i suoi capelli.

Incredibilmente, quell’imbranata cercava do nascondere le gambe e le braccia rannicchiandosi in silenzio. Apparentemente non si era accorta dello specchio sopra di lei, mentre cercava perfino di allungare il collo per controllare i movimenti di Ryuuji.

Argh! Ryuuji deglutì e fece finta di non avere visto nulla. E questo a causa di quella piccola persona… Quella dal soprannome di Tigre Tascabile. Anche solo vedere il riflesso della sua schiena nello specchio era sufficiente per riconoscerla. Quei capelli lunghi e quel volto pallido… E poi, l’unica persona così piccola a cui Ryuuji riusciva a pensare era Aisaka. Probabilmente lei stava borbottando Perché doveva arrivare adesso!?

Alla fine, Ryuuji decise di non aver visto nulla, sentito nulla e di non sapere proprio un bel nulla.

Dopo aver preso quella decisione, Ryuuji decise di entrare in classe. Anche se non avrebbe voluto entrare in un posto dove (per qualsivoglia ragione) la Tigre Tascabile si stava nascondendo, aveva lasciato lì la sua borsa e non poteva andarsene senza.

La classe, illuminata dalle luci del tramonto, era silenziosa, come se Aisaka fosse un ragno che stava tessendo la propria ragnatela, o creando un potentissimo campo di forza, che avrebbe causato a chiunque vi fosse entrato un dolore in tutte le ossa.

Ryuuji camminò lentamente e con attenzione, sforzandosi il più possibile di camminare come se non fosse successo nulla, cercando di non provocare Aisaka e cercando di non comportarsi come se sapesse che lei era lì…

“Ah…”

Un momento di disattenzione e l’intera classe venne riempita da un grido nervoso.

L’oggetto che era rotolato aveva gettato al vento tutti gli sforzi di Ryuuji. Essendosi ripiegata tutta su se stessa, Taiga Aisaka aveva perso l’equilibrio ed era rotolata fuori dall’angolo dietro all’armadietto. Sfortunatamente per lei, si era fermata esattamente davanti a Ryuuji.

“…”

“…”

Aisaka alzò lo sguardo, mentre Ryuuji lo abbassò. Non era più una distanza da cui far finta che nulla fosse successo. Si scambiarono entrambi degli sguardi silenziosi per qualche secondo...

“Stai… bene?”

Ryuuji riuscì a sputare fuori dalla gola quelle parole. Cercò con esitazione di allungare il proprio braccio verso Aisaka, che stava cercando di rialzarsi, ma tutto quello che ricevette in risposta furono alcune parole incomprensibili, qualcosa come “non ho bisogno del tuo aiuto” o “fatti i fatti tuoi”. Da dietro la sua frangia, lo sguardo penetrante di Aisaka colpì Ryuuji.

Ryuuji non potè fare altro che arretrare, lasciando ad Aisaka abbastanza spazio per rialzarsi barcollando. La ragazza chinò il capo mentre si scrollava la polvere dalla gonna, mantenendo le distanze da Ryuuji, con la schiena rivolta verso la finestra e gli occhi penetranti fissati sulla sua preda. Non sembrava avere intenzione di lasciare la classe. Non dovrebbe sentirsi in imbarazzo? Forse quel tipo di pensiero non era valido per la Tigre Tascabile.

Se Aisaka fosse rimasta nella classe, sarebbe stata una ragione in più per Ryuuji per andarsene il più in fretta possibile.

“Ah, già, la borsa…”

Come se avesse deliberatamente voluto che Aisaka lo sentisse, Ryuuji si affrettò a prendere la sua borsa.

Taiga Aisaka continuò a stare in piedi accanto alla finestra, osservando silenziosamente Ryuuji. Lui non aveva idea di cosa significasse quella sua espressione, dato che aveva paura a osservarla. In ogni caso, camminò il più silenziosamente possibile per diminuire la sua presenza. Mentre Ryuuji attraversava la classe, il suo volto rabbrividì mentre veniva fissato dagli occhi di Aisaka. Non devo reagire. Non devo provocarla. Devo solamente camminare con disinvoltura…

La sua borsa, però, non era sul suo banco, ma poi si ricordò di aver parlato con Kitamura prima di uscire e di aver appoggiato la borsa sul banco dell’amico. Dopo averla ritrovata, avrebbe dovuto soltanto lasciare la classe. Ricacciando l’ansia, si avvicinò lentamente alla sua borsa, ancora venti centimetri, ancora dieci…

“AH!”

…Sobbalzò.

Cos’è successo?

Aisaka ha intenzione di fermarmi? Ryuuji voltò lo sguardo in trepidazione, e osservò la piccola bambola accanto alla finestra.

“C… Che c’è?”

“…C…Che. Stai. Facendo?”

Qualcosa di incredibile era appena successo… la Tigre Tascabile improvvisamente sembrava angosciata al punto di stare per svenire.

“…S… Sto solo prendendo la mia borsa e… Ai… Aisaka? Qualcosa non va? E da un po’ che hai un’aria strana.”

Le sue piccole labbra rosse si aprirono e richiusero, mentre lei camminava avanti e indietro come se stesse ballando una strana danza, con le dita tremanti di fronte al volto.

“H… h… h… hai detto, la tua borsa? Ma il tuo banco non è quello lì? P… p… p… perché è l… l… l… lì?”

Balbettava e ammoniva Ryuuji allo stesso tempo.

“…Perché è lì? Stavo parlando con Kitamura quando sono stato chiamato dall’insegnante… così l’ho lasciata lì… WHOA!”

Aisaka, che avrebbe dovuto essere a qualche metro di distanza, aveva ridotto le distanze tra loro in un istante e gli era comparsa davanti alla faccia. Da dove aveva tirato fuori una tale mobilità con un corpo così piccolo?

“…! …! …!”

“Aspetta, f… fermati!? Ai, Ai… saka!?”

Con una grande forza, afferrò la borsa di Ryuuji, stretta al suo petto, cercando di strappargliela di mano.

“L… lasciamela e basta…! Lascia andare!”

A una distanza così ravvicinata, Ryuuji riuscì a vedere che il volto di Aisaka era più rosso del tramonto all’esterno. La sua faccia carina era distorta come quella di un demone e la sua espressione era terrificante.

“Lasciarla… a te?! Smettila di scherzare…!”

“Umph~!”

Ryuuji non riusciva a staccarsela di dosso, così decise di mantenere la sua posizione rimanendo fermo, perché se avesse lasciato andare la presa, il piccolo corpo di Aisaka sarebbe stato scaraventato abbastanza lontano.

Gran bel ringraziamento per essere stato premuroso nei suoi confronti.

“Uuuuuuuummmph~!”

Aisaka inclinò il bacino e strinse la borsa con entrambe le braccia, con gli occhi sul volto rosso ora serrati, mentre le si cominciavano a vedere le vene sulla fronte. Stava cercando di vincere quello scontro con la semplice forza bruta.

Dito dopo dito, Ryuuji stava lentamente perdendo la presa sulla borsa. Anche i suoi piedi, che aveva ancorato al suolo, stavano cominciando ad essere trascinati. Per dirla in poche parole, stava per perdere.

“E… ehi, è pericoloso… Lascia, andare, adesso!”

“Uuuuuuuuuummmph… Ah…? Ahhhh…”

Non posso farcela…! Proprio mentre Ryuuji pensava quelle parole, all’improvviso vide Aisaka stordita cadere all’indietro, le sue piccole mani aprirsi mentre cadeva al suolo, lasciando andare la borsa… L’ha lasciata?

“…AHHHH!!!”

“ETCIÙ!”

Crash!

L’ “…AHHHH!!!” apparteneva a Ryuuji, l’ “ETCIÙ!” ad Aisaka, mentre il frastuono apparteneva anch’esso a Ryuuji. Erano, rispettivamente, il grido di terrore di Ryuuji, lo starnuto di Aisaka e Ryuuji che batteva la testa su qualcosa.

Mentre Aisaka aveva lasciato andare la presa starnutendo all’improvviso, Ryuuji aveva conseguentemente perso l’equilibrio ed era caduto all’indietro. Aveva tenuto stretta la borsa mentre aveva battuto la testa contro la scrivania dell’insegnante.

“Ahiooooo… Fa male! T… tu… Che diavolo stavi facendo… Mi ha fatto male, sai? …Avrei potuto morire!”

Ryuuji si lamentò, gli occhi bagnati dalle lacrime.

“Ugh…”

Aisaka fece uno strano rumore simile a uno starnuto, ignorando cosa stesse succedendo attorno a lei. Dopo aver causato la perdita di equilibrio di Ryuuji, aveva tirato su con il naso e poi si era accasciata nel corridoio tra i banchi.

“Ai… Aisaka?! Ehi, va tutto bene?”

I suoi lunghi capelli erano sparsi sul pavimento, il suo corpicino rannicchiato, e si lamentava silenziosamente. Non ci fu risposta. Che si senta poco bene? Ryuuji si massaggiò la nuca correndo verso di lei per darle un’occhiata più da vicino. Il volto che era stato di un rosso acceso fino a un attimo prima ora era privo di colore, le sue labbra tremolanti ora erano bianche come un foglio di carta, mentre la fronte era bagnata.

“Whoa… Sembri… Sembri pallida! Sei anemica? Ehi, prendi la mia mano.”

Era tale e quale a Yasuko. Questa volta Ryuuji non esitò e allungò la mano…

“…!”

La mano che Ryuuji aveva teso era stata schiaffeggiata via dalla mano di Aisaka, fredda come il ghiaccio. Anche se stava rabbrividendo, Aisaka riuscì a rimettersi in piedi appoggiandosi a un banco.

“Ai… Aisaka! Stai bene?”

Di nuovo, non ci fu risposta. Con ogni passo che faceva, il banco a cui si appoggiava traballava e i suoi lunghi capelli soffici tremolavano. La sua piccola figura sembrava intenta a scappare il più in fretta possibile. Mentre si era alzata, qualche istante prima, la sua gonna si era lievemente alzata, mostrando le sue gambe piccole e lisce.

“Aspetta, non sarebbe meglio se ti recassi nell’infermeria della scuola?”

A costo di sembrare un ficcanaso, non poteva lasciarla da sola, ma proprio mentre stava per seguirla…

“Stammi lontano… Maiale!”

Pronunciò quelle parole in un tono tanto feroce che sembrava fosse stata spinta a forza in un angolo. Ryuuji si fermò all’istante.

Se ha ancora forze per gridare, allora vuol dire che sta bene, no…?

“C… che casino…”

Ryuuji, ormai solo, sospirò esausto.

I passi di Aisaka nel corridoio divennero sempre più fievoli, mentre nella classe rimaneva solo la persona che era stata definita un maiale.

La testa gli faceva ancora male dalla caduta e Ryuuji diede un’occhiata alla sua borsa che, come il bambino nel famoso caso di Ooka Tadasuke, era quasi divisa in due, e ora era ricoperta dai segni delle unghiate di Aisaka. I banchi e le sedie, in origine ben ordinati, ora erano completamente disordinati, e la cosa non era accettabile.

Che casino.

I banchi, Aisaka, tutto era un casino. Che ragazza problematica.

Sensibile a queste cose. Ryuuji cominciò a riordinare i banchi, mentre cercava di dare un senso a quello che era appena successo.

Tutto in una classe che avrebbe dovuto essere vuota dopo le lezioni, Taiga Aisaka che gli rotolava davanti, la sua borsa che quasi gli veniva rubata, lei che starnutiva, la botta sulla testa, l’anemia della ragazza… No, semplicemente non riusciva a capire il perché.

“Non sono bravo con questi rompicapo…”

Ryuuji borbottò e sospirò tra sé e sé.

Ci sarebbero volute ancora tre ore prima che Ryuuji riuscisse effettivamente a capire il senso di quello che era appena successo.


* * *


Per Yuusaku Kitamura-kun, da Taiga Aisaka

“Q… questa è… AH…!”

19.00. Dato che Yasuko doveva lavorare con le sue colleghe quella notte, era uscita di casa più presto del solito. Dopo aver preparato la cena per una persona, Ryuuji finalmente riuscì a dare un senso al misterioso accadimento dopo le lezioni.

Fu quando tornò nella sua stanza, grande quattro tatami e mezzo, per cominciare a fare i compiti e aprì la borsa per prendere i libri che notò quella cosa…

Era una busta leggera e rosa. È quel tipo di carta che chiamano washi? C’erano tanti boccioli di ciliegio d’argento impressi su tutta la carta semi-trasparente.

Il davanti della busta recava scritto: “Per Kitamura-kun”

Mentre sul dorso c’era scritto: “Da Taiga Aisaka. Ho impiegato molto a scrivere questa lettera. Se per te è un problema, per favore gettala subito!”

Le parole erano scritte con un inchiostro azzurro.

Non sembrava un invito a duello, né un promemoria del comitato di classe, e decisamente non era una nota di credito.

“C… che sia una… lettera d’amore…!?”

Quella era una cosa davvero insolita.

Sentendosi curioso, Ryuuji socchiuse i suoi occhi feorci, ma non per rabbia, ma perché si sentiva estremamente esausto.

Per dirla in modo semplice, la Tigre Tascabile aveva sbagliato borsa. Pensando che fosse la borsa di Kitamura, vi aveva silenziosamente nascosto la busta. Il che spiegava anche perché cercasse tanto intensamente di sottrargli la borsa.

“…Questa, l’hai messa nella mia borsa per sbaglio, no? Non ho letto niente di quello che c’è scritto, per cui non so cosa dica. Così, puoi riprenderla…”

Ryuuji cominciò a provare come simulare ignoranza nel restituire la lettera.

“È semplicemente impossibile!”

Ma durò solo per un istante. Non posso farlo, è troppo difficile. Non posso dire più che non so niente! Ma non mi viene in mente niente di meglio. E va bene, restituirò la lettera ad Aisaka con disinvoltura, come se non fosse successo niente! È tutto quello che posso fare!

Anche se si tratta di una lettera d’amore, magari lei non sa che io so che lo sia, così non dovrò dire niente di specifico e rendere le cose ancor più complicate. Anche se è praticamente impossibile, non c’è altro modo per uscirne. Per evitare di imbarazzare Aisaka, ferire il suo orgoglio e far sì che si detesti, questo è l’unico modo.

Ryuuji si sforzò di accettare il flusso dei suoi pensieri e si preparò a rimettere quell’oggetto pericoloso nella borsa, ma successe qualcosa di inaspettato…

“…Eh…”

Il suo cuore si fermò per un istante.

Nel tentativo di non rovinare la busta, Ryuuji l’aveva accuratamente messa sul palmo della mano, ma nonostante tutto si era aperta all’improvviso da sola. NO! Non aprirti! Anche se gridò nel profondo del suo cuore, il sigillo sulla busta, che era già abbastanza molle, si aprì comunque a causa della pressione esercitata dal suo stesso peso, impedendo momentaneamente a Ryuuji di respirare.

E così nacque un criminale che apre egoisticamente lettere per altre persone.

“No, no…. NO! Ma non ho visto niente di quello che c’è dentro! Esatto! Devo rincollarlo…! E allora nessuno lo scoprirà!”

Esatto! Inko-chan ripeté dal soggiorno. Ryuuji cercò freneticamente la colla nel suo cassetto. Finalmente, trovando la colla, Ryuuji stava per incollare la busta senza lasciare traccia quando…

“…Eh, ehhh~?”

Ryuuji fu così sorpreso che smise di fare quello che stava facendo.

Non c’era nessuna lettera dentro la lunga busta. Dopo aver esitato per un attimo, Ryuuji riaprì nuovamente la busta, diede un’occhiata all’interno, e si assicurò osservando la busta semi-trasparente contro luce… Non c’era nulla dentro.

…Ma… che… diavolo!?

Ryuuji cadde con la faccia sul tavolo. Che diavolo? Davvero, smettila di scherzare! …Certo che è davvero senza speranza! Taiga Aisaka, sei davver un’idiota!

Ti nascondi in un posto dove ti posso vedere, mi rotoli davanti, prendi la borsa sbagliata, sprechi energie cercando di afferrarla, starnutisci, svieni… E tutto per recuperare una busta che è vuota… C’è un limite all’essere stupidi!

Dopo essersi ripreso, Ryuuji tornò a cercare follemente di incollare la busta vuota, dato che si sentiva già abbastanza demoralizzato.

Mi chiedo se potrò ancora fingere che non sia successo niente quando restituirò questa ad Aisaka domani? Dopo aver compreso quanto stupida fosse tutta la vicenda, Ryuuji pregò di non scoppiare a ridere in quel momento, o la Tigre Tascabile avrebbe anche potuto mangiarselo vivo.

In ogni caso, la ficenda ora sarebbe dovuta essere conclusa.

Mentre quell’incredibile notte si faceva sempre più buia…


02:00.

Ryuuji si svegliò di soprassalto e aprì assonnato gli occhi.

Gli sembrava di avere sognato qualcosa… Dopo aver dato un’occhiata all’orologio, si grattò lo stomaco e si mise a pensare. Era solito dormire di fila fino al mattino, e allora perché si era alzato a metà notte? Ryuuji non ne aveva idea.

Che fosse perché stava indossando solo una maglietta e un paio di boxer? Ryuuji rabbrividì anche se ormai era aprile inoltrato… Forse aveva qualcosa a che fare con il dormire con la finestra aperta? Con il condominio in stile Bourgeoisie al di là della finestra, la sicurezza di casa era diventata decisamente più trascurata. Nonostante pensasse che in casa non c’era nulla di valore da rubare, Ryuuji chiuse fermamente la finestra e si assicurò che fosse bloccata.

Dopo essere uscito dal letto (che si era comprato da solo), sentendosi a disagio, Ryuuji sbadigliò sommessamente. Era un brutto sogno? Il suo cuore stava battendo velocemente… come se qualcuno lo stesse osservando… sentì una strana atmosfera che non riusciva a descrivere.

“…Calmati…”

Camminando incerto sul tatami, si chiese se fosse successo qualcosa sul posto di lavoro di Yasuko. Controllò il display del telefono, ma non c’erano chiamate dal bar. Forse sto pensando troppo. Ryuuji sospirò. Già che sono in piedi, potrei anche andare in bagno. Così cominciò a camminare a piedi nudi sul pavimento di legno della cucina, verso il bagno.

In quel momento…

“…WHOA…!?”

Ryuuji sentì un sibilo vicino al collo. Mentre istintivamente cercava di voltarsi, appoggiò un piede su un giornale lasciato sul pavimento e cadde bellamente all’indietro. Stonf! Atterrò di schiena, causandosi un crampo dai fianchi fino alla testa che per un attimo gli tolse il respiro.

“……!”

Come risultato, non riuscì nemmeno a gridare.

Con grande sforzo, qualcosa aveva tagliato l’aria là dove solo un momento prima c’era stata la testa di Ryuuji. Dopo averlo mancato, l’oggetto aveva colpito qualcosa al suo fianco e aveva provocato un frastuono forte e terrificante.

“…Uuu…”

Nel buio dell’appartamento da due stanze e cucina si stagliava una figura sospetta. La persona alzò nuovamente l’oggetto simile a un bastone e mirò direttamente a Ryuuji… Lo stavano attaccando!

Ma perché!? È un sogno? Qualcuno mi aiuti!

Ryuuji, silenziosamente, rotolò sul pavimento. Dovrei accendere le luci? O chiamare la polizia? O la proprietaria dell’appartamento? La sua mente era svuotata, non riusciva a pensare a cosa fare, e il suo corpo era così indolenzito che tutto quello che riusciva a fare era schivare gli attacchi e cercare di strisciare verso l’ingresso, ma…

“UWAAAAAAA!”

Stava per essere colpito! L’arma era puntata proprio verso la sua testa e per riflesso, Ryuuji allungò entrambe le mani e cercò di fermarla…

“Ah… Io… L’ho fermata davvero…!”

Non riusciva a capacitarsi di essere stato in grado di fermarla, anche se era stato per pura fortuna.

“…Ugh…!”

Quando Ryuuji bloccò l’arma, l’intruso cercò di forzare la presa con la forza bruta. Anche Ryuuji diede fondo alle sue risorse senza cedere. Le due forze si scontrarono silenziosamente l’una contro l’altra mentre le loro ombre si muovevano nella notte. Poi Ryuuji riuscì a distinguere una piccola figura e quelli che sembravano essere dei lunghi capelli… Non può essere!? Sembrava che Ryuuji avesse scoperto l’identità dell’intruso, anzi, forse l’aveva già notata dall’inizio.

Digrignando i denti senza mollare la presa, Ryuuji giunse a una conclusione. Deve essere così! Chi altro a parte lei potrebbe fare un casino del genere!?

Ma proprio mentre era sul punto di verificare l’identità dell’intruso… Ahh! Non ce la faccio! Le braccia gli tremavano e stavano per cedere, anche il suo collo rigido era vicino al limite. Morirò…

“…Heh…EHH…”

ETCIÙ!

In un attimo si spezzò l’equilibrio.

In seguito allo strano rumore di starnuto, l’incredibile pressione scomparve all’improvviso, cedendo alla forza che Ryuuji stava ancora esercitando. L’intruso venne spinto all’indietro mentre gridava sommessamente “Ah, wah!” prima di inciampare e cadere delicatamente sul letto. Ryuuji si alzò in fretta e accese le luci…

“Aisaka!”

“…”

“Usa un fazzoletto, dannazione!”

Ryuuji lanciò una scatola di fazzoletti si carta verso la Tigre Tascabile, Taiga Aisaka, che si stava asciugando il naso con il vestito come se niente fosse successo.


* * *


I suoi lunghi capelli le ricadevano sulle spalle, e indossava un vestito largo, diviso in tanti strati attraverso dei morbidi lacci. Era decisamente una mise adeguata per la sua piccola figura…

“D… Dammi quella spada di legno…”

Ryuuji si pentì di non aver confiscato l’arma di Taiga Aisaka qualche istante prima…

Avrebbe potuto prenderla quando aveva acceso la luce, avrebbe potuto prenderla quando le stava porgendo il fazzoletto, ma alla fine, la crisi era ancora irrisolta. Gli occhi di Aisaka brillavano come quelli di una tigre che individua la sua preda, e lei cominciò a girare intorno alla piccola stanza. Chiaramente Ryuuji manteneva le distanze, girando per la stanza in boxer.

Non può continuare così all’infinito. Mentre pensava quelle parole…

“Aisaka… So quello a cui stai pensando, vuoi che io ti restituisca quella lettera… d’amore, no? La lettera che hai messo per errore nella mia borsa.”

“…!”

Proprio dopo che Ryuuji ebbe trovato il coraggio di parlare, i quell’istante, Aisaka, che stava ancora vagando in cerca della sua preda, improvvisamente divenne enorme… o almeno così sembrò. Era una bomba sul punto di esplodere… con la miccia già accesa.

“Ti… ti restituirò la lettera! Per favore, calmati! Non ho letto nulla di quello che c’è scritto!”

“…Pensi di cavartela semplicemente restituendomela?!”

Aisaka ringhiò con un tono profondo, come se fosse pronta a balzare all’attacco,

“Non essere ridicolo… Dal momento che conosci l’esistenza di quella lettera…”

Woosh! La grande lama di legno passò elegantemente sopra la testa di Ryuuji.

“PREPARATI A MORIRE!”

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“WHOA!!!”

Aisaka caricò Ryuuji, con la spada di legno puntata alla testa del ragazzo. Come può essere così veloce? Da un paio di metri di un attimo prima, aveva già raggiunto il petto di Ryuuji, e se la spada non l’avesse mancato distruggendo il muro (I miei soldi!),

Ryuuji sarebbe stato ucciso.

“Dannazione!”

“Merda!”

Con le lacrime agli occhi, Ryuuji cercò di scappare dalla stanza gridando a pieni polmoni,

“Che razza di persona vorrebbe uccidere un proprio compagno di classe?!”

“Zitto! Dal momento che sai della lettera, come puoi pretendere che io continui a farmi vedere in giro? Solo la morte può salvarmi da un simile imbarazzo!”

Diresse la punta della spada verso la gola di Ryuuji.

“Ehi! Se la morte è l’unica soluzione, perché sono io quello che deve morire!?”

Ryuuji schivò istintivamente e miracolosamente l’attacco, ma la forza di Aisaka era troppo grande e la spada tagliò il fusuma (L’avevo appena sistemato!). Senza dare segni d’esitazione, i suoi occhi dicevano Ti ucciderò con tutta la mia forza! “Non voglio ancora morire, così in cambio dovrò uccidere te! Mi spiace, ma sbrigati e muori! Se no, cancella tutti i tuoi ricordi!”

“Ma è impossibile!”

“Ma certo che è possibile, se uso questa…”

Diede un’occhiata alla sua spada di legno lucido.

“Tutto quello che devo fare è colpirti sulla testa con questa, non sarà abbastanza per ucciderti, ma probabilmente cancellerà tutti i tuoi ricordi!”

“Non puoi andartene in giro a cancellarmi la memoria!”

Come può essere così sconsiderata? È inutile cercare di discutere con lei, non riusciamo a comunicare. Buon senso, etica, rispetto per le altre persone, tutto questo non ha senso per Aisaka.

Ahh! Ecco perché non voglio avere niente a che fare con lei!

A differenza di Ryuuji, che stava quasi per sputare sangue, Aisaka era impegnata a devastare la stanza. Nel tentativo di attaccare Ryuuji, che continuava a correre via, aveva distrutto il cestino posto sulla dispensa, aveva fatto un buco nel fusuma, e ribaltato il tavolino mentre gridava,

“Elimina quella lettera dai tuoi ricordi!”

Non stai proprio confessando di averla scritta tu, Tigre Tascabile!? Nessuno avrebbe saputo che si trattava di una lettera d’amore se non avessi detto nulla (dal momento che può essere chiamata in modo ambiguo). Grandioso, ora l’ha ammesso pubblicamente e ha fatto ancora più casino. No, dal momento in cui ho avuto a che fare con Aisaka, tutto è stato un casino, per non parlare di…

“L’hai vista, vero!? L’hai vista! Devi pensare che sono un’idiota… un… idiota… sniff, sniff, uuu…”

“Che!? Ehi! Aspetta… ma tu stai… piangendo?”

“No!”

Nel suo urlo feroce era possibile sentire un sospiro a lungo represso, gli occhi che fissavano Ryuuji ora erano lievemente rossi e i gli angoli sembravano umidi. Sembrava che Aisaka stesse piangendo un po’. Ma dovrei essere io quello che sta piangendo… Sarebbe meraviglioso se potessi semplicemente piangere senza dover correre in giro, ma ormai è una questione di vita o di morte…

Argh, dannazione, ma che diavolo è tutto questo!? Perché sono io ad essere attaccato? Come se avessi fatto qualcosa di male.

Ryuuji ne aveva avuto abbastanza, e decise di mettersi nelle mani del fato. Dopo aver finto di schivare per un po’, afferrò con forza il polso di Aisaka. In quel momento Ryuuji si accorse che le mani della ragazza erano così piccole da poter essere facilmente stortate e si sentì nuovamente spaventato.

“Lasciami andare!”

Era il momento di giocare l’asso nella manica. In quel momento, prese un lungo respiro. Mi spiace, vicini! Mi perdoni signora padrona di casa! Poi gridò con tutta la sua forza,

“Non ti lascerò andare! Ascoltami, Aisaka! Hai fatto un errore terribile! La busta che hai messo nella borsa…”

“Lascia… mi… andare…”

Dopo essersi scrollata con forza dalla presa di Ryuuji, ora poteva attaccarlo da una distanza molto ravvicinata! Mentre gli occhi di Aisaka brillavano con l’intenzione di uccidere…

“È VUOTA!!!”

Il grido di Ryuuji arrivò giusto in tempo.

La lama di legno si fermò sopra alla testa di Ryuuji, sfiorandogli i capelli. Seguì un silenzio imbarazzante. Dopo qualche istante, finalmente la ragazza riuscì a tirare fuori qualche parola.

“…È… vuota…?”

Fece quella domanda a Ryuuji con la sua voce infantile, alla quale Ryuuji rispose annuendo vigorosamente.

“E… esatto, è vuota… ecco perché ho detto che non ho visto niente di quello che c’era scritto, e, sì, sei stata fortunata a non averla data a Kitamura. Sapevi di essere così vicina a diventare lo zimbello della scuola?”

Aisaka spalancò gli occhi umidi mentre rimaneva immobile. Approfittandone, Ryuuji sgattaiolò via da lei, nella sua stanza, dall’altra parte del fusuma. Le mani gli tremavano mentre cercava freneticamente la busta nella sua borsa.

“Eccola! Vedi, vedi?”

Con le vene ben visibili negli occhi, Ryuuji mise la busta nelle piccole mani della ragazza. La spada di legno fece rumore cadendo al suolo e lei cominciò a vacillare, anche se riuscì a stare in piedi aprendo le gambe e a esaminare la busta controluce.

“…Ah…”

Le sue piccole labbra rosse si aprirono leggermente.

“Ah, ah… Ahhh… AHHH! UWAAA!”

Con i capelli in disordine, Aisaka aprì con fervore la busta e la rivoltò sottosopra. Dopo aver confermato che all’interno non c’era nulla, si voltò e osservò Ryuuji con uno sguardo inespressivo.

“…Sono così senza speranza…”

Dopo averlo detto, lentamente si accasciò al suolo. I suoi occhi, spalancati al punto di rompersi, si chiusero. Le sue labbra sottili tremarono delicatamente, mentre il suo mento fece un rumore di schiocco.

“Ai… Aisaka?”

Uno spegnimento coercitivo…

Seduta di fronte a Ryuuji, il suo volto divenne istantaneamente pallido e il piccolo corpo avvolto dal vestito cadde di lato, nel soggiorno dell’appartamento di due stanze e cucina di Ryuuji.

“Ehi! Aisaka! Va tutto bene?”

Era successo tutto troppo in fretta, Ryuuji si alzò in fretta e prese la bambolina svenuta tra le braccia.

In quel momento…


Grumble~ Grumble~


“Quello era… il suo stomaco… che brontolava?”


* * *


In casa Takasu, c’era sempre qualcosa di pronto a qualsiasi ora.

L’aglio e lo zenzero erano sempre già tagliati, mentre le cipolle erano sempre disponibili, qualche rapa e infine uova e pancetta. Certo, per essere sicuri che i condimenti non mancassero mai, la cucina era sempre fornita di abbondante dado, spezie e anche preparato per zuppa di pollo.

Un’aggiunta di olio di ricino alla tazza e mezza di riso, e delle rape tagliate per dare un gusto più pulito. Il riso aveva una copertura gialla a causa dell’uovo e tutto quello che mancava era aggiungere la cipolla per addolcirlo e la pancetta per completarlo. Dopo aver aggiunto un po’ di pepe, sale e della salsa di ostrica, l’ultima cosa da fare era decorare il tutto con un po’ di coriandolo tenuto da parte.

Insieme alla zuppa, che richiedeva solo di versare dell’acqua calda sopra a qualche cipolla tagliata a pezzetti e al preparato per zuppa di pollo, l’intero pasto fu pronto in un quarto d’ora. Avanzava anche tempo per pulire i piatti mentre il tutto si cuoceva.

Anche se erano le tre del mattino, la cucina di Ryuuji era comunque impeccabile.

“A… aglio…”

Grumble~…… Ryuuji riusciva a sentire la ragazza parlare nel sonno in quel ridicolo brontolio. Si chiese se avrebbe dovuto darle una spinta…

“…Ta…Taiga Aisaka, svegliati! Se vuoi dell’aglio, è qui, con sopra anche dell’olio di ricino.”

Ryuuji scosse delicatamente la piccola figura che stava dormendo sul letto.

“Riso… riso…”

“Sì, è riso alla cantonese!”

“Riso… cantonese…”

Della bava cominciò a scivolare dall’angolo delle sue pallide labbra. Dal momento che l’ho visto, non posso lasciarla così. Pensò Ryuuji mentre non poté fare a meno di asciugarle delicatamente la bocca con un fazzoletto.

“Alzati, o il tuo riso diventerà freddo!”

Le palpebre di Aisaka tremarono per un secondo. Per evitare di toccarla, Ryuuji la strattonò giù dal materasso tirandole il vestito. Aisaka si contorse un po’ mentre si tirava in piedi, con riluttanza.

“…Ah… Eh?”

Sembrava essersi svegliata. Aggrottò le sopracciglia e scacciò via la mano di Ryuuji, mentre con sospetto si toglieva la pezza umida dalla fronte. Annusando delicatamente l’aria, disse,

“…Cos’è? Questo odore… sembra aglio…”

I suoi occhi corsero per tutta la stanza.

“Non ho appena detto che si tratta di riso alla cantonese? Sbrigati e mangialo, ti farà alzare gli zuccheri nel sangue. Altrimenti sverrai di nuovo.”

Ryuuji indicò il piatto sul tavolino, AH! Gli occhi della ragazza brillarono per un istante, ma…

“…Che cosa stai complottando…?”

Velocemente strinse gli occhi e corrucciò le sopracciglia, fissando negli occhi Ryuuji , che ora indossava i suoi vestiti da ginnastica.

“Perché dovrei stare complottando qualcosa? Credo che l’unica cosa capace di svegliarti sia del riso alla cantonese, no? Il tuo stomaco stava brontolando abbastanza rumorosamente, sai? Avevi gli stessi sintomi di anemia anche a scuola… Ehi, non dirmi che da allora non hai mangiato nulla?”

“Non sono fatti tuoi! Lasciami in pace! …Questo appartamento, ci vivi da solo?”

“Beh, vivo con mia mamma, ma è fuori per lavoro. E quando cerchi di assalire qualcuno, almeno fatti un’idea di chi potresti trovare in casa! Se fosse stato qualcun altro, avrebbe già chiamato la polizia.”

“Ah, stai zitto… Non mi hai fatto niente di strano, vero?”

Aisaka lo fissò severamente, mentre si proteggeva il corpo con entrambe le braccia, i suoi occhi socchiusi in una linea sottile mentre fissavano Ryuuji in maniera provocatoria. Sei tu quella strana qui! Ryuuji si sforzò di rimangiarsi quello che stava per dire.

“…Sei la persona meno qualificata per poter dire certe cose, dato che sei tu che ti sei infiltrata nell’appartamento di un’altra persona per fargli un’imboscata, ma poi sei svenuta per la fame! Dai, sbrigati a mangiare!”

Nonostante tutto, erano ancora le tre del mattino e certamente non era il momento migliore per discutere e disturbare i vicini di casa.

“Io non… mmmmm!”

Ryuuji prese una grande cucchiaiata di riso e la infilò a forza nella bocca di Aisaka mentre lei stava ancora blaterando sul suo letto. Per farlo gli ci volle una certa dose di coraggio, ma Ryuuji si era già consegnato al fato, per cui aveva deciso di affrontare qualsiasi cosa gli si presentasse di fronte. Per un attimo, si sentì decisamente virile.

“Che… Che stai facendo!?”

Aisaka allontanò il cucchiaio mentre i suoi occhi brillavano, ma non sembrava intenzionata a sputare quello che aveva in bocca. Il suo faccino masticava il cibo ininterrottamente, assomigliando molto a uno scoiattolo.

“Mmm… mmm, non… non pensare di potertela cavare così…”

Gulp. Inghiottì il cibo.

“…Non ho ancora finito con te!”

Afferrò il cucchiaio che un attimo prima aveva allontanato dalla mano di Ryuuji e continuò,

“E ancora più importante, come facevi a sapere che la busta era vuota?”

Raccolse il suo lungo vestito mentre lentamente si alzava dal letto,

“Devi avere dato un’occhiata all’interno, vero!? Fai schifo! Perverso di un voyeur!

HMPH! Diede le spalle a Ryuuji e si sedette al tavolino.

“…No, non è andata così! Io… beh… L’ho visto controluce.”

Anche se non era del tutto vero, Ryuuji aveva deciso di dare quella risposta, anche se non era sicuro che lei lo stesse ascoltando. Seduta al tavolo, appiattì la collinetta di riso con il cucchiaio e poi, in un’atmosfera stranamente intensa, lentamente portò il riso alla bocca.

Gnam, gnam, gnam, gnam, gulp. Poi sorseggiò un cucchiaio di zuppa. Ah… E poi si lasciò andare in un sospiro di sollievo prima di prenderne un’altra cucchiaiata. Di fronte ad Aisaka, Ryuuji accennò alla cosa a cui stava pensando mentre cucinava.

“Ehi, Aisaka, ascoltami. È andata così…”

Gnam gnam gnam gnam

“La tua lettera… Voglio dire, la busta, non c’è niente di cui vergognarsi, anche se avessi visto cosa c’era all’interno…”

Gnam gnam gnam gnam gnam gnam gnam gnam, chew! Crunch!

“Penso…”

Chomp chomp chomp chomp chomp chomp chomp chomp chomp!

“Ehi, ascoltami!”

“Ancora!”

“Va bene.”

Per fortuna ne ho fatto di più… Borbottò tra sé e sé Ryuuji, raccogliendo tutto il riso dalla padella e mettendolo nella ciotola, per poi restituirla ad Aisaka.

“Come stavo dicendo… E ascoltami!”

Non sembra che mi stia ascoltando. Che sia quella che chiamano massima attenzione? Ma dove finisce tutto il cibo, con quel corpicino così piccolo? Aisaka si concentrò soltanto sul riso, riso, e ancora riso… Era il suo Festival del Riso alla Cantonese personale. Non stiamo andando da nessuna parte e il riso sta per finire. Ryuuji decise di alzarsi e prendere la gabbietta per uccelli dall’angolo del salotto.

“Ehi Aisaka, vieni a dare un’occhiata a questo… è buono!”

“Qualcosa di buono?”

Ora che aveva la sua attenzione… Whoosh! Ryuuji tolse il panno dalla gabbia e le mostrò il contenuto.

“WAH!!!”

“Beh? È disgustoso, vero?”

Esperimenti passati avevano dimostrato che solo un terremoto di magnitudine 4 o superiore poteva svegliare Inko-chan… Una faccia spasmodica, occhi bianchi, un becco spalancato e la sua strana lingua all’infuori… L’orribile faccia addormentata ben presto fece il suo miracolo e fece sobbalzare all’indietro Aisaka.

“È disgustoso! Perché mi hai mostrato una cosa del genere!?”

Almeno sembrava che ora stesse ascoltando quello che Ryuuji aveva da dire.

“…Scusami, Inko-chan, torna a dormire… Comunque, Aisaka!”

Dopo aver coperto Inko.chan con il panno, Ryuuji si sedette di fronte ad Aisaka, che finalmente era tornata in sé. Che cosa vuoi!? dicevano i suoi occhi mentre fissava Ryuuji, anche se aveva ancora la ciotola tra le mani come se stesse continuando il suo Festival del Riso alla Cantonese.

“Mangia e ascolta. Quello che voglio dire è… non c’è motivo di vergognarsi. Siamo studenti delle superiori, è naturale avere una o due persone dell’altro sesso che ci piacciono, così non c’è niente di male nello scrivere una lettera d’amore. D’altronde, le coppie non devono attraversare tutti questi problemi per stare insieme?”

“…”

Aisaka masticava mentre si copriva la faccia con la ciotola. Sembrava essere ancora imbarazzata.

“Però, chi metterebbe la propria lettera d’amore nella borsa sbagliata? …Senza menzionare il dimenticarsi di mettere la lettera nella busta.”

Una volta che Ryuuji ebbe finito…

“È tutta colpa tua!”

Slam! Aisaka all’improvviso picchiò il pugno sul tavolo. Alzò lo sguardo e puntò il cucchiaio verso Ryuuji.

“…Ne stai parlando da un po’, ora. Lasciami chiarire le cose, stavo meditando sul mettere la lettera nella borsa quando sei comparso. Mi sono spaventata e volevo nascondere la lettera, così l’ho messa nella borsa per errore… Non pensavo che fosse la tua…”

“Ehi, Aisaka… hai del riso sulla guancia.”

“Tu. Sei. Fastidioso.”

“Ugh…”

I suoi occhi brillarono come una lama affilata. Sotto un simile sguardo, Ryuuji si zittì velocemente e smise di parlare.

Sembrava che la ragazza ora, con lo stomaco pieno, si fosse completamente ricaricata. Hmph, alzò orgogliosamente il mento e fissò Ryuuji con quel suo sguardo assassino. La Tigre Tascabile, ora completamente ricaricata e pronta a uccidere, fece un lungo e selvaggio ringhio.

“Ryuuji Takasu… questo non sarebbe successo se tu mi avessi consegnato obbedientemente quella borsa… Ora come dovrei punirti? Come dovrei cancellarti la memoria! Dopo aver fatto qualcosa di così imbarazzante, come pretendi che possa andare avanti a vivere!?” Non stiamo arrivando a niente. Ryuuji si strinse la testa per un attimo, e poi…

“Non ti ho già detto che non c’è nulla di cui vergognarsi!? Guarda, stai qui e aspetta!”

Ryuuji decise di tentare il tutto per tutto.

Lasciando il salotto, entrò nella sua stanza e ne uscì portando numerose cose e mettendole tutte di fronte ad Aisaka. C’erano molti quaderni e biglietti, CD, libri di illustrazioni, un lettore di Mini-Disc di seconda mano e altro. Dal momento che siamo arrivati a questo punto, ti mostrerò tutto. Tutto.

“Che roba è?”

“Dagli un’occhiata. Sentiti libera di prendere qualsiasi cosa.”

Tsk! Aisaka afferrò irritata il quaderno più vicino e gli diede una scorsa. Le sue dita si fermarono e il suo sguardo si fece torvo mentre osservava il quaderno e Ryuuji.

“Davvero, che roba è questa? Che cosa stai facendo?”

“Quella è una ‘compilation’. Probabilmente non sai cos’è. È un elenco di brani che ho steso per la ragazza che mi piace. Potrei anche dirtelo, le canzoni sono disposte a seconda delle stagioni, così ci sono quattro temi in totale. Ho anche preparato i Mini-Disc per le canzoni.”

“Eccolo.” Ryuuji accese il lettore Mini-Disc e infilò le cuffie nelle orecchie di una riluttante Aisaka. Dalla fievole musica che ne usciva, Ryuuji ne dedusse che si trattava della prima canzone per il concerto dell’estate.

“E questa è una poesia che ho scritto. Mentre la stavo scrivendo pensavo, ‘Quale regalo di Natale dovrei darle una volta diventati una coppia?’. Del profumo? Certo, ma doveva essere Acqua di Colonia! Ho scritto perfino tutte le marche di profumo, e mi sono anche preso il disturbo di controllare i prezzi per ogni boccetta e di segnarmeli… E allora? Queste sono le cose che ero solito fare.”

“È disgustoso!”

Aisaka si tolse gli auricolari e li lanciò a Ryuuji come se fossero qualcosa di sporco. Anche se venne colpito dagli auricolari, Ryuuji non cedette.

“Se è disgustoso, allora che lo sia. Ma la ragione per cui te lo sto dicendo è perché io non me ne vergogno! Che cosa c’è di sbagliato nell’essere innamorato di una ragazza!? Ammetto di essere senza speranza e non avere il coraggio di confessare i miei sentimenti e di rimanere a crogiolarmi nelle mie fantasie, ma non ci trovo niente per cui vergognarsi!”

Beh, forse un po’ me ne vergogno, ma dal momento che ormai l’ho detto… Proprio in quel momento, Ryuuji perse l’equilibrio mentre si voltava e la cosa che non voleva che Aisaka vedesse le scivolò ai piedi.

“Ah! Quella no…”

“…Che cos’è? Una busta?”

Ryuuji cercò disperatamente di afferrare la busta, ma era a un passo di distanza dalle quelle piccole mani e finì con l’afferrare l’aria.

“Da Ryuuji Takasu… A Minori Kushieda-san… Minori Kushieda-san!!??”

“Q… quella è… no, a… aspetta, non…”

“Una lettera d’amore!? E… per Minorin!? Tu!? E anche questa!? E questa!?”

Non c’era modo di negarlo. Quelle tre lettere d’amore erano state scritte solo per farlo sentire meglio, e non per essere consegnate. Ora erano state tutte scoperte.

“Uwaa… tu? Ti piace Minorin… Eh!? …Stai scherzando!? Non sei un po’ troppo pieno di te, ora…”

“T… tu non sei poi così meglio, sai!? Cosa signifca quell’ ‘eh’!? Non hai anche tu una cotta per il mio amico Kitamura…”

“…S… stai zitto, non ti ho detto di dimenticartene? …E invece di agitarti, sbrigati e dichiarati!”

“Potrei dirti la stessa cosa!”

“Vuoi portare la tua spada di legno? O vuoi gettarla via!?” “Ne vuoi un po’? O vuoi qualcosa di ancora migliore?” Dopo aver battibeccato l’uno con l’altra per un po’…

“AH!”

Ryuuji improvvisamente si rese conto che con tutta quella confuzione, il cielo fuori dalla finestra aveva cominciato a schiarirsi… il sole stava per sorgere.

“Dannazione! Sono già le quattro!”

Era quasi l’ora di rientro dal lavoro di Yasuko. Le cose si faranno complicate se Aisaka continua a stare qui, perché Yasuko farà troppe domande, e poi, non voglio che nessun’altro veda la faccia di Yasuko quando rientra, con il suo continuo lamento “Ryuu-chan, è Ya-chan~, ho se~te~, mmm” e tutto il resto.

Senza parlare del fatto che la proprietaria sarà sveglia una volta arrivata la posta del mattino. Probabilmente verrà a lamentarsi per il rumore che abbiamo fatto come prima cosa nel mattino… No, potrebbe anche già essere sveglia e stare aspettando il momento giusto. Ryuuji sbiancò istantaneamente al pensiero di quella possibilità. Oh merda. Se la proprietaria ci caccia, non avremo abbastanza soldi per trovare un altro posto dove stare… I nostri risparmi sono stati consumati il mese scorso (egoisticamente da Yasuko) per comprare una TV a schermo piatto che non c’entra nulla con l’appartamento…

“Co~munque! Non dirò niente di tutto questo a nessuno e io non credo che tu sia un’idiota, perché difficilmente io sono da meglio. Allora mettiamoci una pietra su, ok?”

“…No, non posso farlo.”

“Perché!? Per adesso vattene e… Voglio dire, per adesso torna a casa per favore…! La mia mamma malata sta per tornare a casa…”

In un certo senso, Yasuko era effettivamente malata, e non stava proprio mentendo, ma…

“No! Non ti credo, e poi… e poi…”

Come una bambina piccola, Aisaka si inginocchiò nel bel mezzo del salotto. Fissando le sue ginocchia, arrotolò le dita intorno al tatami e disse

“…Uhm, quella… lettera d’amore, cosa dovrei fare… Non credo sia ancora il momento giusto per consegnarla…”

Meraviglioso! Aisaka sceglie adesso di chiedermi consigli d’amore! “AHHH!” Ryuji afferrò la sua testa e disse

“Te… te lo dirò un altro giorno! Dai, torna a casa adesso… Ti prego!”

“…Sei sicuro che me lo dirai, allora?”

“Certo! Senza dubbio! Ascolterò tutto quello che vorrai dirmi e ti aiuterò con tutto quello che vorrai chiedermi. Lo giuro!”

“…Mi aiuterai? Incondizionatamente?”

“Sì! Qualsiasi cosa, qualsiasi cosa!”

“Mi aiuterai per qualsiasi cosa? L’hai detto… Mi aiuterai come un cagnolino? E farai qualsiasi cosa per me come il mio cagnolino?”

“Sì, sì! Lavorerò sodo, lo giuro! Che sia un cane o altro, ti aiuterò! …Ma per oggi finiamola qui, va bene? Va bene?”

“Ok… Allora tornerò a casa.”

Finalmente, sembrava che avesse accettato. Aisaka prese la sua spada di legno e si alzò in piedi. Diede un’occhiata ai piedi della finestra, dove c’era ancora un piccolo paio di scarpe. Allora è da lì che si è intrufolata… Aisaka si voltò a fissare Ryuuji mentre stava borbottando, poi prese le scarpe e si diresse verso l’ingresso. Improvvisamente si voltò.

“Ehi!”

Che c’è adesso? Ryuuji si mise sulla difensiva, ma…

“C’è dell’altro… riso alla cantonese?”

“Eh? O, no… l’hai finito tutto.”

“Davvero? Va bene.”

“Non sei ancora sazia? Erano quattro tazze di riso. Hai davvero così tanta fame?”

Non ci fu risposta. Aisaka voltò le spalle a Ryuuji e si infilò una scarpa.

“…Il fusuma…”

Disse sommessamente voltandosi nuovamente senza preavviso.

“Ehi, parli davvero tanto.”

“C’è un buco nel fusuma… ripararlo costerà tanto?”

Lo chiese mentre alzava lo sguardo ad osservare Ryuuji con i suoi grandi occhi, sbattendo le palpebre due o tre volte. Sentendo il suo battito cardiaco impazzire, Ryuuji evitò lo sguardo di Aisaka. Non perché avesse paura, ma perché era confuso. Quella era la prima volta che vedeva Aisaka mentre non era arrabbiata.

“Ahh… um… per ripararlo, posso fare da me… credo. Gli ho appena dato un’occhiata, il buco non è così grande, me la caverò con un po’ di washi di buona qualità. Anche se da queste parti si riesce a trovare solo della carta washi di qualità normale.”

“Hmm…”

Quel volto inespressivo non gli permetteva di capire dove la ragazza volesse arrivare.

“Washi… Se è possibile, puoi usare questa!”

Aisaka gli porse qualcosa. Vuole che usi questa? …Ryuuji osservò confuso la cosa che gli era stata infilata in mano. Come dovrei usarla? Chiedermi di riparare il buco nel fusuma usando la busta della sua lettera d’amore senza lettera…

“Se quella ti torna utile, usala! Se hai bisogno di soldi per ripararlo, te li darò io.”

“Ah… er… um!”

Senza rispondere alla domanda sull’essere sazi o meno, Aisaka cominciò ad allacciare le stringhe delle scarpe aggrottando le sopracciglia. Osservando il suo didietro rotondo, si sentì semplicemente…

“…Ehi, aspetta un attimo!”

Si sentì di doverla chiamare.

“Che c’è adesso?!”

“…Da quanto non mangi?”


“Che cosa ti importa? Non è che io non mangi… È che mi sono stufata delle cose del discount… così anche se le ho comprate, non sono riuscita a mangiarle…”

“Discount? Tutti e tre i pasti? Non è pericoloso per la salute?”

“C’era un fast food davanti alla stazione, ma l’hanno chiuso il mese scorso. Così ho potuto prendere da mangiare solo al discount… il cibo preparato al supermercato… come dire… non so come comprarlo…”

“Non sai come comprarlo? Devi solo prendere quello che ti piace e metterlo in una scatola trasparente, e poi portarlo alla commessa per farlo pesare ed è tutto… Ma comunque, dove sono i tuoi genitori?”

Dopo essersi allacciata le stringhe, Aisaka si alzò. Ryuuji la vide scuotere il capo ambiguamente. Oh cielo. Ogni famiglia ha i suoi segreti, specialmente l’apparentemente enigmatica famiglia Aisaka. Anche se qualcosa di inimmaginabile fosse successo all’interno di quella famiglia, non ci sarebbe nulla di cui essere stupiti. Vengo io stesso da una famiglia con un passato decisamente difficile, ma io convivo bene con la cosa, ma come posso essermene uscito con una domanda tanto irrispettosa? Sentendosi imbarazzato, Ryuuji non chiese altro e si limitò a stare ad osservare la figura dai lunghi capelli aprire la porta e uscire.

“Ah, aspetta! Lascia che ti accompagni a casa! È pericoloso camminare da soli a quest’ora…”

“Tranquillo, vivo qui vicino… E poi, ho una spada di legno.”

“No, quello non sarebbe ancora più pericoloso?”

“È davvero vicino! Comunque, ciao Ryuuji, ci vediamo domani.”

Si voltò e corse via. Ryuuji velocemente si mise le ciabatte e senza nemmeno chiudere la porta di casa, cercò di inseguirla. Ma dall’ingresso che si affacciava sulle scale, non riusciva a vedere Aisaka da nessuna parte… Aveva davvero una velocità incredibile nelle gambe.

“…Alla fine l’ho lasciata andare a casa da sola. Comunque…”

Non mi ha appena chiamato per nome?

Ryuuji strabuzzò gli occhi e con un’espressione sconvolta scrutò nella direzione in cui Aisaka era scomparsa… Non era arrabbiato, si sentiva solo molto confuso.


Prima dell’alba, poco prima che Yasuko tornasse, Ryuuji aveva già riordinato la sua stanza. Questo grazie alla sua abitudine di rimettere in ordine le cose.

Da quel giorno in avanti, sul fusuma di casa Takasu, furono attaccate delle piccole decorazioni di petali di ciliegio rosa.


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