Fate/Zero:Atto 1 Parte 2: Difference between revisions
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Questo luogo non è certo pensato per invocare il favore degli dei, né per lasciare che lo spirito trovi pace. In un castello abitato da maghi, la così chiamata “stanza della preghiera” è in realtà la sala adibita all’esecuzione di cerimonie taumaturgiche, con tanto di offerte sacrificali. | Questo luogo non è certo pensato per invocare il favore degli dei, né per lasciare che lo spirito trovi pace. In un castello abitato da maghi, la così chiamata “stanza della preghiera” è in realtà la sala adibita all’esecuzione di cerimonie taumaturgiche, con tanto di offerte sacrificali. | ||
Per questo motivo, la vetrata multicolore in alto non contiene il ritratto di qualche santo, ma piuttosto la rappresentazione della lunga storia degli Einsbern all’inseguimento del Graal. | |||
Quando era ancora al di fuori delle tre famiglie iniziate, la famiglia Einsbern spese la maggior parte del proprio tempo concentrandosi sul Graal. | |||
Rinchiudendosi nelle profonde, gelide montagne, tagliando ostinatamente tutti i collegamenti con il mondo esterno, cominciarono a cercare il miracolo del Graal, quasi mille anni fa. Ma la loro ricerca fu piena di contrattempi ed umiliazioni, come anche di sofferenze e conflitti. Cercando in queste condizioni, non ottennero alcun risultato. | |||
Alla fine, disperando di un metodo che permettesse loro di proseguire da soli nella ricerca del Graal, duecento anni fa acconsentirono con riluttanza a un patto di cooperazione, insieme alle famiglie forestiere dei Tosaka e dei Mato. | |||
Nei rituali della Heaven’s feel che seguirono, gli Einsbern non ottennero mai la vittoria, poiché le abilità dei loro Master furono sempre deludenti – la soluzione finale fu quella di assoldare dall’esterno maghi abili nel combattimento: questa decisione fu presa nove anni fa. | |||
Si può dire che Emiya Kiritsugu sia l’asso nella manica della famiglia Einsbern, che è sempre stata orgogliosa della purezza della propria linea di sangue; a causa sua, avevano addirittura cambiato il credo di famiglia, e per la seconda volta. | |||
Attraversando i saloni, lo sguardo di Kiritsugu si posò involontariamente su una raffigurazione, relativamente nuova, sulla finestra colorata. | |||
Lì ritratta stava la “Sacra Vergine dell’Inverno” della famiglia Einsbern, Lizleihi Justizia, e altri due maghi in attesa, alla sua destra e alla sua sinistra. Tutti e tre alzavano le braccia verso il Graal nel cielo. Era facile dedurre, dalla composizione di questo dipinto, e dall’equilibrio del disegno, come la famiglia degli Einsbern guardasse dall’alto in basso le famiglie dei Tosaka e dei Mato, duecento anni prima, e quanto grande fosse l’umiliazione nel doversi appoggiare a loro per un aiuto. Questo disegno comunicava tutto ciò. | |||
Se fosse stato abbastanza fortunato da vincere e sopravvivere nella guerra imminente – Kiritsugu, dentro di sé, scoppiò in un’amara risata, con voce bassa e sarcastica – la sua immagine sarebbe stata probabilmente ritratta, contro la sua volontà, su una finestra di questo tipo. | |||
Il vecchio mago, che era il vero e proprio re di questo castello invernale, attendeva Kiritsugu ed Irisviel davanti all’altare sacrificale. | |||
Jubstacheit von Einsbern. Noto come “Acht”, dopo che divenne l’ottavo capo della famiglia Einsbern. Attraverso il continuo prolungamento della propria vita, aveva vissuto, finora, per quasi due secoli, guidando la famiglia Einsbern sin da quando erano passati dalla “ricerca” del Graal, alla “Guerra” del Graal. | |||
Il vecchio Acht non aveva conoscenza diretta dell’era di Justizia, ma, sin da quando era cominciata la seconda Heaven’s feel, aveva sofferto più di una volta il dolore della sconfitta. Per lui, l’impazienza di affrontare la terza opportunità è decisamente qualcosa di straordinario. Nove anni prima, la decisione di accogliere questo “Mago Killer” dalla cattiva reputazione, Emiya Kiritsugu, nella famiglia Einsbern, era stata presa dal vecchio mago in persona, per nessun altra ragione che per le sorprendenti abilità di Kiritsugu. | |||
“La reliquia sacra che abbiamo chiesto di trovare ai nostri uomini, in Cornovaglia, è finalmente arrivata stamattina”. | |||
Mentre lisciava la sua barba bianca, che faceva pensare ad una cascata congelata, il vecchio Acht fissava Kiritsugu, un’astuta luce che brillava dall’interno delle orbite profonde; questa luce nei suoi occhi rendeva impossibile intuirne la vecchiaia. Pur vivendo in questo castello da lungo tempo, Kiritsugu non riesce a tollerare la sensazione di oppressione, da parte degli occhi del capo famiglia, ogni volta che li incontra. | |||
Nella direzione indicata dalla mano del vecchio capo famiglia, l’altare sacrificale sorreggeva una scatola color carbone molto ampia, legata in modo ridicolmente stretto in cima. | |||
“Usando questo come catalizzatore, è probabilmente possibile evocare il più forte ‘Spirito Eroico della Spada’. Kiritsugu, reputalo come il più grande aiuto che la famiglia Einsbern possa fornirti”. | |||
“Ti sono profondamente grato, caro capo famiglia”. |
Revision as of 19:05, 10 April 2010
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Quell’oscurità era satura dell’ambizione accumulata in migliaia di anni.
Emiya Kiritsugu e Irisviel avevano risposto alla chiamata del capo famiglia, accorrendo al vecchio castello degli Einsbern, isolato dal ghiaccio, nella stanza più grandiosa ed oscura – la camera delle cerimonie del Castello degli Einsbern.
Questo luogo non è certo pensato per invocare il favore degli dei, né per lasciare che lo spirito trovi pace. In un castello abitato da maghi, la così chiamata “stanza della preghiera” è in realtà la sala adibita all’esecuzione di cerimonie taumaturgiche, con tanto di offerte sacrificali.
Per questo motivo, la vetrata multicolore in alto non contiene il ritratto di qualche santo, ma piuttosto la rappresentazione della lunga storia degli Einsbern all’inseguimento del Graal.
Quando era ancora al di fuori delle tre famiglie iniziate, la famiglia Einsbern spese la maggior parte del proprio tempo concentrandosi sul Graal.
Rinchiudendosi nelle profonde, gelide montagne, tagliando ostinatamente tutti i collegamenti con il mondo esterno, cominciarono a cercare il miracolo del Graal, quasi mille anni fa. Ma la loro ricerca fu piena di contrattempi ed umiliazioni, come anche di sofferenze e conflitti. Cercando in queste condizioni, non ottennero alcun risultato.
Alla fine, disperando di un metodo che permettesse loro di proseguire da soli nella ricerca del Graal, duecento anni fa acconsentirono con riluttanza a un patto di cooperazione, insieme alle famiglie forestiere dei Tosaka e dei Mato.
Nei rituali della Heaven’s feel che seguirono, gli Einsbern non ottennero mai la vittoria, poiché le abilità dei loro Master furono sempre deludenti – la soluzione finale fu quella di assoldare dall’esterno maghi abili nel combattimento: questa decisione fu presa nove anni fa.
Si può dire che Emiya Kiritsugu sia l’asso nella manica della famiglia Einsbern, che è sempre stata orgogliosa della purezza della propria linea di sangue; a causa sua, avevano addirittura cambiato il credo di famiglia, e per la seconda volta.
Attraversando i saloni, lo sguardo di Kiritsugu si posò involontariamente su una raffigurazione, relativamente nuova, sulla finestra colorata.
Lì ritratta stava la “Sacra Vergine dell’Inverno” della famiglia Einsbern, Lizleihi Justizia, e altri due maghi in attesa, alla sua destra e alla sua sinistra. Tutti e tre alzavano le braccia verso il Graal nel cielo. Era facile dedurre, dalla composizione di questo dipinto, e dall’equilibrio del disegno, come la famiglia degli Einsbern guardasse dall’alto in basso le famiglie dei Tosaka e dei Mato, duecento anni prima, e quanto grande fosse l’umiliazione nel doversi appoggiare a loro per un aiuto. Questo disegno comunicava tutto ciò.
Se fosse stato abbastanza fortunato da vincere e sopravvivere nella guerra imminente – Kiritsugu, dentro di sé, scoppiò in un’amara risata, con voce bassa e sarcastica – la sua immagine sarebbe stata probabilmente ritratta, contro la sua volontà, su una finestra di questo tipo.
Il vecchio mago, che era il vero e proprio re di questo castello invernale, attendeva Kiritsugu ed Irisviel davanti all’altare sacrificale.
Jubstacheit von Einsbern. Noto come “Acht”, dopo che divenne l’ottavo capo della famiglia Einsbern. Attraverso il continuo prolungamento della propria vita, aveva vissuto, finora, per quasi due secoli, guidando la famiglia Einsbern sin da quando erano passati dalla “ricerca” del Graal, alla “Guerra” del Graal.
Il vecchio Acht non aveva conoscenza diretta dell’era di Justizia, ma, sin da quando era cominciata la seconda Heaven’s feel, aveva sofferto più di una volta il dolore della sconfitta. Per lui, l’impazienza di affrontare la terza opportunità è decisamente qualcosa di straordinario. Nove anni prima, la decisione di accogliere questo “Mago Killer” dalla cattiva reputazione, Emiya Kiritsugu, nella famiglia Einsbern, era stata presa dal vecchio mago in persona, per nessun altra ragione che per le sorprendenti abilità di Kiritsugu.
“La reliquia sacra che abbiamo chiesto di trovare ai nostri uomini, in Cornovaglia, è finalmente arrivata stamattina”.
Mentre lisciava la sua barba bianca, che faceva pensare ad una cascata congelata, il vecchio Acht fissava Kiritsugu, un’astuta luce che brillava dall’interno delle orbite profonde; questa luce nei suoi occhi rendeva impossibile intuirne la vecchiaia. Pur vivendo in questo castello da lungo tempo, Kiritsugu non riesce a tollerare la sensazione di oppressione, da parte degli occhi del capo famiglia, ogni volta che li incontra.
Nella direzione indicata dalla mano del vecchio capo famiglia, l’altare sacrificale sorreggeva una scatola color carbone molto ampia, legata in modo ridicolmente stretto in cima.
“Usando questo come catalizzatore, è probabilmente possibile evocare il più forte ‘Spirito Eroico della Spada’. Kiritsugu, reputalo come il più grande aiuto che la famiglia Einsbern possa fornirti”.
“Ti sono profondamente grato, caro capo famiglia”.