Fate/Zero:Atto 1 Parte 1
-285:42:56

Nessuno ha mai capito il talento di Waver Velvet.
Come mago, non era nato in una famiglia famosa, né aveva avuto la fortuna di incontrare un buon maestro. Questo giovane era per la maggior parte autodidatta, e alla fine era stato abbastanza fortunato ad avere l’Associazione dei Maghi, che controlla i maghi in tutto il mondo, e li accetta nella sua sede centrale: l’Istituzione per l’Insegnamento a Londra, comunemente nota come la “Torre dell’Orologio”. Waver aveva sempre creduto, profondamente e senza dubbio alcuno, che questo fosse un buon motivo per sentirsi incomparabilmente onorato, ed era davvero molto orgoglioso delle proprie capacità. Sono il più abile studente che la Torre dell’Orologio abbia mai avuto dal momento della sua fondazione, chiunque dovrebbe rispettarmi, alla fine lo stesso Waver finì per pensare a questo modo.
A dire la verità, la casata magica dei Velvet era esistita per sole tre generazioni. Paragonate a quelle dell’erede di una famiglia di maghi affermatasi da tempo, la concentrazione della Crest di Waver, e la quantità dei suoi circuiti magici, impallidivano al confronto; ma con il passare del tempo, entrambe le cose stavano costantemente aumentando ed espandendosi. Molti studenti che erano stati istruiti nella Torre dell’Orologio erano eredi di famiglie che avevano alle spalle più di sei generazioni di maghi purosangue.
I misteri della scienza magica non possono essere svelati del tutto nell’arco di una sola generazione, i risultati di un’intera vita di ricerche condotte dai genitori vengono perciò tramandati ai figli: solo in questo modo ci si può aspettare che la conoscenza della magia si perfezioni sempre più. Il Prana è più forte, in chi può vantare una solida genealogia magica, proprio per questo motivo.
In più, oltre al fatto che l’estensione del circuito magico è già fissata alla nascita, ci sono alcune antichissime famiglie di maghi che deliberatamente cercano di aumentare la concentrazione di circuiti in un solo erede, distanziandosi così, a questo proposito, dalle famiglie più recenti. In altre parole, i vantaggi, nel mondo della magia, sono determinati già prima di nascere… Si tratta di un punto di vista comunemente accettato.
Ma Waver non la pensava in questo modo.
Le differenze nel lignaggio possono essere compensate aumentando l’esperienza. Anche senza circuiti magici eccezionali, attraverso una profonda comprensione, e un abile utilizzo della magia, la differenza di qualità legata alla nascita può essere superata. Waver lo aveva sempre creduto dal profondo del proprio cuore. Aveva creduto d’essere lui per primo un eccellente esempio di questo, e a tale scopo aveva sempre lottato per mostrare le proprie abilità.
Ma la realtà si era rivelata ben più crudele. Soltanto quegli studenti che si vantavano della loro antica linea di sangue, e quelli che senza posa li seguivano e li lusingavano, erano considerati la punta di diamante della Torre dell’Orologio, e l’operato della Torre era determinato solo ed esclusivamente da loro. Persino i docenti non facevano eccezione. Speranzosi solo riguardo agli studenti di famiglie famose, ad un “misero” ricercatore come Waver erano riluttanti persino a concedere l’ingresso alla biblioteca per consultare i testi, figurarsi insegnargli la magia.
Perché le aspettative sul futuro di un mago dipendono dal suo lignaggio?
Perché l’affidabilità di una teoria è dovuta esclusivamente all’esperienza accumulata dalle generazioni precedenti?
Ma nessuno badava alle domande di Waver. I docenti usarono un linguaggio complicato per trarlo in inganno, quando si presentò con le sue tesi di ricerca, e poi si comportarono come se Waver fosse stato in qualche modo convinto, ridendo di lui, ignorandolo.
Veramente incredibile. La sua impazienza spinse Waver ad agire.
Per mostrare il sistema ormai corrotto dell’Associazione dei Maghi, Waver scrisse un’esposizione. Era intitolata “ Inchiesta sul Sentiero intrapreso dalla Magia nel Nuovo Secolo”, il risultato di tre anni di concettualizzazione e uno di stesura. Attaccando brutalmente la visione tradizionale, l’esposizione era scritta con impegno scrupoloso, illustrando gli argomenti con chiarezza ed