Bakemonogatari: Capitolo 005

From Baka-Tsuki
Jump to navigation Jump to search

Due ore dopo.

Mi trovavo nell’appartamento di Senjougahara, dopo aver lasciato Oshino e Shinobu nella scuola preparatoria abbandonata.

Casa di Senjougahara.

Tamikura-sou, si chiamava.

Un appartamento in legno di due piani, costruito 30 anni fa. Cassetta di latta per la posta vicino alla porta. Una doccia e un bagno ben fornito inclusi, a malincuore, in ogni appartamento. Una camera da sei tatami* con un piccola lavandino. Venti minuti a piedi per arrivare alla fermata autobus più vicina. Affitto che andava dai 30.000 ai 40.000 yen a seconda della stanza (erano compresi manutenzioni, servizi pubblici e canone di associazioni di quartiere).

Non esattamente quello che Hanekawa mi aveva lasciato credere.

E la mia espressione doveva far capire quello che pensavo. Senza dire nulla, Senjougahara rispose seccamente: “Mia madre fa parte di una setta.”

Come se quella fosse una scusa.

Stava chiaramente sorvolando su tutto.

“Ha dato tutti i nostri soldi a loro, e ci ha fatti indebitare fino al collo con questa donazione. La nostra casa va verso la rovina.”

“Una setta?”

Sarà stata una di quelle pericolose nuove ‘religioni’.

Portano tutte allo stesso risultato.

“I miei hanno finalmente deciso di divorziare alla fine dell’anno scorso. Mi ha preso mio padre, e viviamo qui. O almeno, io lo faccio… tutti i debiti sono a nome di mio padre, che non fa altro che lavorare giorno e notte per cercare di estinguerli, e così non è mai a casa. Praticamente vivo da sola. Con tutto quello che comporta.”

Sembrava una cosa figa.

“Ma l’indirizzo ufficiale sui registri della scuola è ancora quello vecchio. Hanekawa-san l’avrebbe dovuto sapere.”

Hm…

Non si dovrebbe cambiare?

“Preferisco che dei potenziali nemici non sappiano che vivo qua.”

“Tutti sono dei nemici, eh?”

Di solito, sarebbe sembrata un’esagerazione. Ma se avessi avuto un segreto da proteggere, sarebbe potuto essere stato un livello ragionevole di attenzione.

“Senjougahara. Quando tua madre si è unita a questa setta… aveva intenzione di aiutarti?”

“Che domanda terribile.” Rise “Non lo so. Forse no.”

Che risposta terribile.

Era stata una domanda terribile. Il solo pensiero mi fece rivoltare lo stomaco. Non avrei dovuto chiederlo, (e perché l’ho chiesto?), Senjougahara aveva assolutamente fatto bene a scaricare tutta la sua rabbia con le parole.

Naturalmente la sua famiglia aveva notato che la propria figlia non pesava più nulla. Soprattutto sua madre. La famiglia non era come la scuola, dove ognuno di noi possiede un po’ di spazio intorno al proprio banco e stop. Se succede qualcosa di terribile a tua figlia, lo noti subito. E quando i medici non ebbero idea di come aiutarla, e continuavano a fare esami su esami, nessuno poteva incolpare la madre se era andata a cercare aiuto in altri posti. No, forse non bisogna incolparla.

Non dovevo dirlo.

Non avrei dovuto parlare come se non avessi capito nulla.

In ogni caso.

In ogni caso, ero a casa di Senjougahara, stanza 201 del Tamikura-sou, seduto su un cuscino a guardare il vapore salire dalla tazza di tè che mi aveva dato.

Data la sua personalità, mi aspettavo che mi lasciasse fuori, ma lei mi aveva buttato dentro casa, e aveva anche fatto il tè. Era un vero shock.

“Ho intenzione di torturarti.”

“Um…”

“Intendevo, darti il benvenuto.”

“Bene.”

“No, forse volevo veramente torturarti.”

“Preferirei ricevere il benvenuto! Nessun altra opzione è accettabile! Non tutti possono correggere i propri errori! Ben fatto, Senjougahara-san!”

E questa fu tutta la conversazione che tenemmo. Finì quando mi sedetti lì, agitato. Non riuscivo ad ammettere che mi sentivo impacciato nell’essere entrato nella casa di una ragazza che avevo appena conosciuto. Tutto quello che riuscivo a fare era fissare il mio tè.

Senjougahara stava facendo una doccia.

Stava pulendo il suo corpo, purificando sé stessa.

Oshino le aveva detto di lavarsi con acqua fredda, e poi cambiarsi i vestiti – non dovevano essere nuovi o nient’altro, solo puliti.

E l’avevo accompagnata. Era stata sulla mia bici dalla scuola fino alla ‘casa’ di Oshino, quindi non c’era alternativa, ma Oshino le aveva lasciato anche altre istruzioni.

Mi guardai intorno. Era davvero spoglia – difficile da credere che una ragazza adolescente vivesse lì. Mi appoggiai sul comò dietro di me.

Riflettei sulla diagnosi di Oshino.

Quando Senjougahara aveva finito di raccontargli la sua situazione, Oshino annuì, fissò il soffitto per un lungo momento, e alla fine disse: “Un Granchio di Burden.”

“Cioè?” Senjougahara lo torchiò.

“Una leggenda popolare nelle montagne di Kyushu. In alcuni posti lo chiamano Granchio di Burden, in altri Granchio del Peso, in altri ancora Granchio Togli-Peso, e in alcuni lo chiamano addirittura Dio. Dopo tutto, Kami e Kani non sono così diversi.** I dettagli cambiano, ma l’unica cosa che tutte le storie hanno in comune è che questo granchio toglie il peso alle persone. Per le persone che lo incontrano – che lo incontrano nel modo sbagliato – è come se loro non esistessero allo stesso modo in cui erano abituati.”

“Cambia il modo in cui esisti?”

Sei diventata fragile.

Delicata.

E più bella.

“In alcuni casi, le persone cessano di esistere. Se si va nella zona alta del paese c’è una cosa chiamata Roccia di Burden, ma non credo siano collegati. Una è una roccia e l’altra un granchio.”

“Quindi… è veramente un granchio?”

“Sei così stupido, Araragi-kun.” Sembrava che Oshino fosse completamente disgustato da me. “Stiamo parlando della Prefettura di Miyazaki… forse Oita, anche. Là non ci sono nemmeno i granchi. E’ solo una storia. E le cose che non si incontrano spesso si fanno diventare cavolate più facilmente. Proprio come è più facile ottenere delusioni e pettegolezzi lavoricchiando.”

“Quindi tutto ciò che è giapponese sono granchi?”

“Potresti aver mangiato delle cose americane. Ma dovresti studiare bene le vecchie storie giapponesi, Araragi-kun. Hai mai sentito parlare del Granchio e della Scimmia? La Russia ha una famosa storia sul granchio, e anche la Cina ne ha alcune. Il Giappone non fa eccezione.”

“Oh, giusto. Ho sentito questa storia. Oppure ne ho sentito parlare. Però… perché Miyazaki?”

“Chi è che è stato attaccato da un vampiro in una rude cittadina di campagna? Il luogo non ha importanza. Contano solo le condizioni che sono nate lì.”

Sebbene anche Oshino ammettendo il clima locale ha giocato un fattore.

“Non deve essere per forza un granchio, davvero. Potrebbe essere un coniglio. Alcune storie ne parlano come una bella donna – non come Shinobu-chan o altro, ma le storie esistono.”

“Hm, come i modelli sulla luna.”

Già la chiamiamo Shinobu-chan?

Improvvisamente mi dispiaceva per lei.

Una volta era un vampiro leggendario…

Ora ci si rivolgeva a lei con –chan.

“Ma se dici di aver incontrato un granchio, possiamo supporre che è un granchio. Il tipo più comune, dopo tutto.”

“Ma che cos’è?” Senjougahara ringhiò. “Non me ne frega un cavolo di come si chiama.”

“Dovresti. Il nome è tutto. Come ho appena detto, Araragi-kun, nelle montagne di Kyushu non ci sono granchi. Ce ne sono alcuni al Nord, ma pochi di loro hanno fatto strada fino ad arrivare a Kyushu.”

“Ci sono quelli di acqua dolce.”

“Forse sì, ma non è questo il punto.”

“Allora qual è il punto?”

“Questo non è abituato ad essere un granchio. E’ abituato ad essere un dio – kami, non kani. Il dio del peso si è evoluto in un granchio. Voglio dire, questa è solo la mia personale teoria. La maggior parte delle persone la pensa in un altro modo. O almeno insistono che entrambi fossero in giro fin dall’inizio.”

“In entrambi i casi, non ha mai sentito parlare di loro.”

“Certo che sì.” Disse Oshino. “Ne hai incontrato uno.”

Rimase in silenzio.

“Ed è ancora in te.”

“Puoi… vederlo?”

“Non riesco a vedere nulla” rispose Oshino, ridacchiando allegramente. Una risata impropriamente piacevole, che evidentemente Senjougahara intese nel modo sbagliato.

Ebbe un effetto simile su di me.

La stava chiaramente prendendo in giro.

“Non è il tuo lavoro?”

“Lo è? Il punto è che nessuno può vederli.*** Non puoi vederli, non puoi toccarli. E’ normale.”

“Normale. Ma…”

“I fantasmi non hanno le gambe, i vampiri non hanno riflessi, ma non è questo il punto, vero? Cose del genere non possono essere capite. E lasciamelo dire, ragazza – se nessuno può vederli e nessuno può toccarli… esistono?”

“Loro… hai appena detto di sì!”

“L'ho fatto. Ma nessuno può vederli e nessuno può toccarli, allora scientificamente parlando, loro non esistono. Non importa se sono reali o no.”

Quello era il suo punto.

Senjougahara non sembrava soddisfatta.

Suonava logico, ma non era qualcosa che poteva semplicemente accettare.

Non nella sua posizione.

“Bene, ragazza, si può avere sfortuna, ma tu sei nella parte fortunata della sfortuna. Araragi-kun l'ha solo incontrato; è stato attaccato. Attaccato da un vampiro. C'è qualcosa di più imbarazzante per un uomo moderno?”

Lascialo.

Lascialo ora.

“Tu sei molto meglio di quanto lo fosse lui”

“Perchè?”

“Perchè gli dei sono ovunque. Loro sono ovunque e in nessun luogo. Era con te prima del tuo stato attuale... ma si potrebbe anche dire che non lo era.”

“É una sorta di Zen?”

“Shinto. Shugendo, specificamente,” disse Oshino. “Tu hai bisogno di comprendere, ragazza. Tu non puoi risolvere come una qualsiasi altra cosa. Hai appena cambiato il tuo punto di vista.”

Lei era sempre così.

Quasi esattamente quello che hanno detto i medici, in quanto hanno gettato la spugna.

“Il mio punto di vista? Che cosa stai cercando di dire?”

“Sto dicendo, la devi smettere di agire come una vittima, ragazza, ”Oshino ringhiò, un improvviso calore nelle le sue parole.”

E così con Hanekawa.

Ero preoccupato di come Senjougahara avrebbe reagito, ma non disse una parola.

L'ha solo accettato.

Questo sembrava impressionarlo un pò. “Ben fatto. Immagino che tu dopo tutto non sia solo una bambina egoista.”

“Cosa ti ha fatto pensare che lo ero?”

“La maggior parte delle persone che incontrano Granchi di Burden lo sono. Non è il tipo di cosa che si può incontrare solo volendo, e non il tipo di dio dannoso. Non come i vampiri.”

Loro non fanno male?

Loro non ti danneggiano... quindi non attaccano?

“Loro non ti possiedono. Vivono appena. Eccetto che tu non voglia un cambiamento, allora nulla cambierà. Ora, io non ho voglia di curiosare negli affari altrui. Dopo tutto, io non voglio aiutarti.”

Lei avrebbe dovuto salvare se stessa.

Come disse sempre Oshino.

“Fermami se l'hai già sentita. È una vecchia storia da oltre oceano. C'era una volta, un ragazzo. Era una brava persona. Un giorno, questo giovane incontrò un vecchio in un villaggio. Il vecchio chiese al ragazzo di vendergli la sua ombra.”

“La sua ombra?” “Già. L'ombra che proveniva dalle sue gambe quando il sole splendeva su di lui. Venderla per dieci monete. Il ragazzo lo fece, senza pensarci un secondo. Vendette la sua ombra per dieci monete.”

“...allora?”

“Che cosa avresti fatto?”

“Non lo so. Non posso sapere cosa mi accadrebbe. Forse la venderei, forse non lo farei. Dipende dal prezzo.”

“Questa è la risposta giusta. Se ti chiedessi cosa era più importante, i vostri soldi o la vita, beh ...per iniziare questa domanda è sbagliata. 'Soldi' non significa nulla. C'è una grande differenza tra uno yen e un trilione. Uno vale più dell'altro. La vita per alcune persone significa più di quanto non lo faccia ad altri. Tutta la vita è uguale? la sola idea mi disgusta. Comunque, questo giovane non pensava che la sua ombra valeva più di dieci monete. Perché avrebbe dovuto? Che cosa perdeva, se non aveva l'ombra? Quali sono i problemi che potrebbe eventualmente causare?”

Oshino rabbrividì.

“Ma una volta perso la sua ombra, tutti in città, anche la sua famiglia, lo odiarono. Lui non poteva andare d'accordo con nessuno. Non avere l'ombra ... era raccapricciante. Ovviamente lo era. Davvero raccapricciante. Le ombre stesse possono essere abbastanza raccapricciante, ma non averla è ancora più angosciante. l'assenza di qualcosa che si suppone di avere. In altre parole, il giovane aveva venduto qualcosa che doveva avere ... per dieci monete. ”

Sospese per un momento.

“Il ragazzo andò a cercare il vecchio, per riavere la sua ombra. Ma non importa dove sia andato, non importa a chi chiese, non ha mai trovato l'uomo. Fine.”

“Allora,” disse Senjougahara, senza batter ciglio. “E allora?”

“Beh, niente, davvero. Basta pensato che potrebbe essere una storia che ha qualcosa in comune con te. Il giovane ha venduto la sua ombra, ma tu hai perso il tuo peso.”

“Io non l'ho venduta”

“No. Non l'hai fatto. L'hai barattata. Perdere il peso non può essere un problema così grande come perdere l'ombra...ma provoca altrettanti problemi, socialmente. Tutto quì.”

“Cosa intendi?”

“Voglio dire, ho finito di parlare,” disse, e batté le mani, una volta. “D'accordo. Se vuoi avere il tuo peso indietro, allora farò quello che posso. Dopo tutto, ti ha portato Araragi-kun.”

“Mi aiuterai?”

“Io no. Mi limiterò a fare quello che posso”, disse Oshino, guardando l'orologio. Sul suo polso sinistro. “Il sole è ancora fuori, quindi torna a casa. Lava il tuo corpo con acqua fredda, metti dei vestiti puliti. Devo ancora finire alcuni preparativi. Se sei nella classe di Araragi-kun, probabilmente sei una studentessa piuttosto seria, quindi devo chiedertelo...puoi uscire di notte?”

“Sì. Se l'occasione lo richiede.”

“Allora ci incontreremo di nuovo qui allo scoccare della mezzanotte.”

“Bene. Per vestiti puliti, intendi...?”

“Non devono essere nuovi. Però, non la tua uniforme. La indossi ogni giorno.”

“E cosa ti devo?”

“Mm?”

“Non fare il finto tonto. Non lo stai facendo come opera di bene.”

“Oh, hmm...” Oshino lanciò un'occhiata su di me, come se mi valutasse. “Beh, se questo ti fa sentire meglio, allora facciamo 100.000 yen.”

“100.000” disse, come per confermalo.

“Lavorando part time in un fast food per un mese o due, e guadagnerai quella cifra facilmente. Sembra giusto.”

“Sembra un affare, comparato alla mia.”

“Lo è? Ho chiesto alla rappresentante-chan un centinaio anche a lei.”

“E tu mi hai addebitato cinque milioni!”

“Beh, tu eri un vampiro.”

“Non si può dare la colpa di tutto sui vampiri! Chi se ne frega se sono alla moda in questo momento!”

“Puoi pagare?” chiese, ignorando le mie grida.

“Certo,” lei disse. “Non importa quello che devo fare.”

Ed allora...

Due ore dopo, nella sua stanza.

Appartamento di Senjougahara

Mi guardai di nuovo intorno.

Normalmente 100.000 yen potrebbero non sembrare molti, ma a giudicare dallo stato della sua camera, probabilmente sono molti per Senjougahara.

Una cassettiera, un tavolo da tè, e una piccola libreria. Tutto qui. Per tutti i libri che leggeva, ne erano sorprendentemente pochi nella sua stanza. La maggior parte provenienti da negozi di libri usati e biblioteche.

Come uno studente povero.

Il che, suppongo, Senjougahara era.

Aveva detto che frequentava la scuola con una borsa di studio.

Oshino aveva suggerito a Senjougahara di essere più fortunata di me, ma avevo i miei dubbi.

Certamente, la sua vita non era nello stesso tipo di pericolo, ed era meno un pericolo per le persone intorno a lei - alcune cose somigliano ai vampiri su questi due fronti. Ho perso il conto di quante volte avevo desiderato invece di essere morto, e questa era una scorciatoia in cui era facile ricadere, anche adesso.

Dunque, si.

Senjougahara potrebbe essere sul lato fortunato della sfortuna. Ma alla luce di come Hanekawa aveva descritto la sua vita alle medie, è stato davvero difficile vederla in questo modo.

Certo non era un confronto equo.

Hanekawa ... come posso confrontare Hanekawa Tsubasa?

Ci fu una donna con una potente strana esperienza.

Io ero stato attaccato da un demone, Senjougahara aveva incontrato un granchio, e Hanekawa era stata trafitta da un gatto. Dopo la Golden Week. Ciò che è accaduto è stato così travolgente che sembrava qualcosa di un lontano passato. Ma era stato solo pochi giorni prima.

È stato un disastro assoluto.

Anche dopo essere sopravvissuto al demone. Non avevo mai immaginato che un gatto potrebbe essere più terrificante di un demone.

Anche in questo caso, alla luce dei rischi per la vita e l'incolumità fisica, l'esperienza di Hanekawa era peggiore di Senjougahara. Ma alla luce di quanto tempo Senjougahara aveva sofferto in silenzio, le cose non erano così semplici.

Tutto importava.

Tutto valeva la pena di essere considerato.

Quanto male devono andare le cose per considerare gentilezza l'atto di un nemico?

Il ragazzo che ha venduto la sua ombra.

La ragazza che perse il suo peso.

Potrei mai sapere.

Non potrei mai sperare di capire.

“Ho finito la mia doccia”, disse Senjougahara, uscendo dal bagno.

Nuda.

Urlai, rannicchiato.

“Spostati di lato. Non riesco a raggiungere i miei vestiti.”

Senjougahara indicò il cassettone dietro di me. Sembrava di essere più infastidita dai suoi capelli bagnati di quanto lo sia stato di me di averla vista.

“Mettiti qualcosa addosso!”

“Ho intenzione di.”

“Hai intenzione di!?.”

“Preferisci che non lo faccia?”

“Perché non l'hai già fatto!?”

“Ho dimenticato di portarne qualcuno con me.”

“Allora puoi avvolgerti intorno un asciugamano o qualcosa!”

“Ew, questo sarebbe solo triste.”

Non sapevo come potesse essere così indifferente a questo proposito.

Era chiaro come il sole non c'era motivo di discuterne, così mi scansai di lato, e mi lasciai cadere di fronte alla libreria, contando meticolosamente i dorsi dei libri di fronte a me. Cercando di mettere a fuoco il mio sguardo e i miei pensieri.

Augh.

Non avevo mai visto una donna nuda prima... non nella vita reale, in ogni caso.

Non era proprio quello che avevo immaginato. Sto ancora mantenendo una certa idea di base di come fosse, ma quello che avevo immaginato non era questo... nudismo crudo, questa schietta indifferenza.

“Abiti puliti... supporti che il bianco è meglio?”

“Non ne ho idea.”

“Tutta la mia biancheria intima ha dei motivi.”

“Non sono affari miei!”

“Sto solo chiedendo consigli. Non c'è bisogno di essere così scortese. Onestamente, è come se tu stia andando in menopausa.”

Ho sentito il cassetto aprirsi.

Fruscio di vestiti.

Questo era male.

È stato marchiato nel mio cervello. Non sarebbe andato via.

“Araragi-kun. Non ti sarai mica eccitato perché sono nuda, vero?”

“Se ipoteticamente lo ero, non sarebbe colpa mia.”

“Vai avanti e posa un singolo dito su di me. Ho sentito che mordere via una lingua è sempre fatale.”

“Sì, sì, sei molto protettiva verso il tuo corpo.”

“Stavo pensando di morderti la lingua.”

“Questo è adeguatamente terrificante.”

Cavolo.

Sembrava incapace di vedere la situazione dal mio punto di vista.

Era impossibile per qualsiasi essere umano comprenderne un altro?

Era questo un concetto che dovrei imparare ad accettare?

“Non ti preoccupare, puoi guardare ora.”

“Okay. Bene.”

Mi voltai.

Lei era ancora in intimo.

Nemmeno indossava le calze.

“Cosa stai cercando di ottenere!?”

“Cosa ne pensi? Ti sto premiando per il tuo aiuto di oggi. Sii felice.”

“....................”

Un premio?

Sconcertante.

Preferisco avere delle scuse.

“Sii felice!”

“Ora sei pazza!?”

“L'educazione impone di esprimere un parere!”

“U-un opinione?”

Educazione?

“Come potrei rispondere?”

Um...

“T-tu hai un magnifico corpo..?”

“...patetico.”

Leo mi diede il tipo di sguardo di solito riservato ai rifiuti in decomposizione.

Ma con una traccia di pietà.

“Sarai sempre vergine.”

“Io sarò sempre ...? Sei venuta dal futuro !?”

“Cerca di non sputare. La verginità è contagiosa.”

“Non è una malattia!”

“Una volta persa, non ritorna indietro.”

“D'altronde, perché hai semplicemente supposto che io sia vergine?”

“Perché lo sei. Nessun bambino dovrebbe mai dormire con te.”

“Due obiezioni! Prima di tutto, io non sono un pedofilo! Secondo, credo che sicuramente potrei trovarne alcuni cerco abbastanza!”

“Se la prima è vera la seconda non può essere.”

“..............”

Giusta osservazione.

“Ma ammetto che fosse presuntuoso da parte mia.”

“Sono contento di sentirlo.”

“Se hai usato una professionista...”

“Va bene, va bene, lo ammetto, io sono vergine!”

La cosa più umiliante che avessi mai confessato.

Senjougahara sembrava molto contenta.

“Avresti dovuto dire così dall'inizio. Hai usato la metà della fortuna che ti è stata assegnata per il resto della tua vita, dunque tienila e apprezzala.”

“Sei segretamente uno shinigami?”

Fare un accordo con uno shinigami, vedere una ragazza nuda.

I migliori occhi di uno shinigami di sempre.

“Non ti preoccupare”, disse. Mentre parlava, prese una camicia bianca fuori dal suo cassettone, e lo mise sopra la base del reggiseno blu. Sembrava ridicolo contare i libri sulla sua mensola di nuovo, quindi ho solo guardato. “Non lo dirò ad Hanekawa-san.”

“Hanekawa...?”

“Hai una cotta a senso unico con lei, vero?”

“Non è vero.”

“Oh? Ci parli così spesso ho semplicemente supposto. Da qui la domanda guidata.”

“Chi usa le domande guidate nella vita reale?”

“Taci. Vuoi essere cancellato?”

“Quanta forza hai?”

Ero un pò sorpreso di sentire Senjougahara prestare in questo momento tutta questa attenzione verso il resto di noi. Vorrei davvero chiedergli se sapeva che ero l'assistente della rappresentante di classe. O forse lei aveva giusto ipotizzato che un giorno potevamo diventare suoi nemici, e ci controllava.

“Non siamo noi che parliamo e lei che tiene molto a parlare con me.”

“Chi ti credi di essere? Stai cercando di insinuare che Hanekawa-san ha una cotta per te?”

“Questo non è assolutamente vero,” dissi. “Hanekawa è giusto... guardando dietro di me. Lei è una ficcanaso, davvero. Iperprotettiva. Lei ha questa divertente idea di sentirsi dispiaciuta per i perdenti. E vuole aiutarli a riparare.”

“Questa è una idea divertente,” disse Senjougahara. “I perdenti sono perdenti perché sono nati stupidi.”

“...non volevo dire questo.”

“Ma ti è scritto in faccia.”

“Non lo è!”

“Pensavo che l'avresti detto, così l'ho scritto un momento fa.”

“Nessuno è così preparato!”

Francamente.

Non ho bisogno di dire molto; Senjougahara dovrebbe capire Hanekawa così come ho fatto io. A giudicare da quello che lei mi aveva detto dopo la scuola, Hanekawa stava dedicando molto più di un pò di attenzione a Senjougahara.

Ma forse questo lo spiega.

“Oshino-san ha aiutato anche Hanekawa-san?”

“Mm. Già.”

Senjougahara finì di abbottonarsi la camicia, e iniziò ad indossare un cardigan bianco sopra di esso. A quanto pare aveva intenzione di vestire completamente la sua parte superiore del corpo prima di mettere qualsiasi altra cosa nella metà inferiore. Suppongo che tutti avevano diversi modi di vestirsi. Senjougahara non sembrava affatto preoccupata del fatto che stavo guardando. In realtà, lei sembrava essersi messa volontariamente di fronte a me.

“Hmm.”

“Allora... Voglio dire, puoi fidarti di lui. Non è il ragazzo più serio al mondo; disinvolto e allegro, ma conosce il suo settore. Non ti preoccupare. Non devi prendere le mie parole per sue. Lui fece lo stesso con Hanekawa.”

“Lo dici tu, Araragi-kun”, disse Senjougahara. “Ma temo che mi fido solo la metà di lui. Sono stata ingannata troppe volte.”

“...............”

Cinque persone dissero la stessa cosa.

Ed erano tutti bugiardi.

E...

Questo non sembrava la fine.

“Anche l'ospedale - vado solo per inerzia. Onestamente, ho praticamente rinunciato”.

“Rinunciato...?”

Che cosa aveva rinunciato?

Che cosa aveva messo da parte?

“Questo mondo può essere bizzarro, ma non ha ne Mugen Mamiya o Kudan Kumiko.”

“.....................”

“Il meglio che può gestire è Touge Miroku,” disse Senjougahara, con voce grondante di disgusto. “Allora Araragi-kun, io non sono semplicemente spensierata abbastanza per accettare allegramente che mi è capitato di scivolare dalle scale e che al mio compagno di classe è capitato di prendermi e gli è appena capitato di essere stato morso da un vampiro durante le vacanze di primavera e alla persona che lo ha salvato è anche capitato di aiutare la rappresentante di classe e ora sembra che gli stia capitando di aiutare anche me.”

E con questo, Senjougahara ha cominciato togliersi il cardigan.

“Finalmente avevi qualcosa addosso -- perché lo stai togliendo ancora?”

“Ho dimenticato di asciugarmi i capelli.”

“Sei effettivamente un pò idiota?”

“Non essere maleducato. Che cosa succede se ferisci i miei sentimenti?”

Il suo asciugacapelli sembrava costoso.

Apparentemente sembra si prenda delle pene per il suo aspetto.

Guardandola più volte, anche la biancheria intima è stata scelta con cura. Era strano come quello che aveva, un giorno prima, è stato un avvenimento importante che occupava gran parte dei miei pensieri, ora sembrava poco più di un paio di ritagli di stoffa. Ho versato una lacrima silenziosa dentro di me.

“Spensierata...?”

“Non sono così.”

“Forse. Ma cosa succede se tu lo fossi?” Dissi. “E se tu fossi spensierata?”

“................”

“Non è una brutta cosa esserlo. Non hai niente da nascondere, dopo tutto. Basta essere fiduciosi, come lo sei ora.”

“Come sono adesso?” Disse Senjougahara, sconcertata.

A quanto pare lei ignorava di quanto fosse stata incredibile il suo comportamento.

“Non è una brutta cosa ...?”

“Lo è?”

“Supponiamo di no,” disse. Poi, “Ma io potrei nascondere qualcosa.”

“Mm?”

“Lascia perdere.”

Con i suoi capelli finalmente asciutti, lei mise finalmente l'asciugacapelli a terra, ed iniziò ad indossare nuovamente i vestiti. Dal momento che lei li aveva messi con i capelli bagnati, il suo primo outfit era umido, così ha appeso la camicia e il cardigan su delle grucce, e cominciò la caccia attraverso la sua cassettiera per qualcos'altro.

“Nella mia prossima vita”, disse Senjougahara. “Voglio essere il Sergente Maggiore Kululu.”

“...................”

Questo sembrava un non sequitur, eppure diede anche un certo tipo di senso.

“So cosa vuoi dire. Che sembrava un non sequitur, e non capisco perché lo farei.”

“Uh, giusto circa a metà.”

“Penso di si.”

“Voglio dire, almeno, potevi dire Soldato Scelto Dororo.”

“Il suo trauma switch è un pò più vicino alla tua situazione.”

“Ok, ma...”

“Niente ma. Ignoranti”.

“Ignoranti?”

Non riuscivo nemmeno a capire cosa aveva sbagliato.

Avevo completamente perso traccia del punto della situazione.

Presumibilmente era d'accordo, dal momento che subito cambiò argomento.

“Posso chiederti una cosa, Araragi-kun? Nulla di importante.”

“Okay.”

“Che cosa si intende per 'forme sulla superficie della luna'?”

“Hunh? Quando l'ho detto?”

“Prima. Ad Oshino-san.”

“Um...”

Oh

Ora ricordai.

“Giusto, Oshino stava parlando a proposito dell'essere un granchio o un coniglio o una splendida donna -- questo. In Giappone le persone in genere dicono che assomiglia a dei conigli che preparano dei mochi ma gli altri paesi può ricordare un granchio o il profilo di una donna, o via dicendo.”

Non avevo verificato di persona, ma così avevo sentito. Senjougahara sembrava aver mai incontrato queste informazioni prima.

“Sono sorpresa che tu conosca delle informazioni così inutili. Per la prima volta in assoluto, sei davvero riuscito a stupirmi.”

Con informazioni inutili.

Una specie di complimento ambiguo.

Decisi di mettermi in mostra.

“Conosco un molte cose riguardo l'astronomia e lo spazio. Un tempo ne ero molto interessato.”

“Non sprecare a vantarti con me. Posso vedere oltre. Sembra come tu non sappia nient’altro che quello.”

“Le parole possono ferire, lo sai.”

“Allora chiama la polizia delle parole”

“...............”

Anche i veri poliziotti non potevano competere con lei.

“Conosco diverse cose! Come, um, ad esempio, sai perché ci sono dei conigli sulla luna?”

“Non ci sono conigli sulla luna, Araragi-kun. Sei al liceo ora, dovresti conoscere queste cose.”

“Dico che c'è”

Aspetta, era giusto?

Dire che c'era?

Confusione.

”c'era una volta un dio, o Buddha probabilmente... stessa cosa. C'era un dio, e per questo dio un coniglio si gettò tra le fiamme, e bruciò fino a morire -- sacrificando se stesso per il dio. Questo dio fu toccato da questo atto di sacrificio, e mise il coniglio sulla luna dove nessuno possa più dimenticarlo.”

Avevo giusti visto la storia in TV da bambino, e non la ricordavo molto bene, quindi non era esattamente esaustica come conoscenza, ma questo era il succo.

“Wow, questo dio è un coglione. Farsi prendere in giro quel povero coniglio.”

“Veramente non è questo il punto”

“Anche il coniglio -- puoi capire che cerca di andare dalla parte di dio sacrificandosi. Piccolo furbetto di merda.”

“Davvero non si tratta di questo.”

“Beh, io di certo non riesco a capire,” scattò lei, e iniziò di nuovo a togliersi i vestiti.

“Okay, mi stai davvero sfoggiando il tuo corpo, non è vero?”

“Non ho un corpo degno da sfoggiare. Era soltanto al rovescio e all'indietro.”

“Questo è piuttosto un risultato.”

“Devo ammettere che non sono brava a vestirmi.”

“Sei come una bambina.”

“No. Sono pesanti.”

“Erp.”

Dimentivao quello.

Se le sue scarpe erano pesanti, lo sono anche i suoi vestiti.

A dieci volte il loro peso, non ci si può scherzare con i vestiti.

Mi vergognai.

Era stata una frase incauta, completamente priva di tatto.

“Potrei stancarmi ma non ci si abitua. Ma tu sei più colto di quanto mi aspettassi, Araragi-kun. Permettetemi di esprimere lieve sorpresa. Attualmente potrebbe esserci un cervello all'interno del tuo cranio.”

“Certo che c'è.”

“Certo...? Questo cervello che può formarsi all'interno del tuo cranio è come un miracolo.”

“Ora sei perfino scortese.”

“Non ti preoccupare, Sto solo affermando la verità.”

“Almeno una persona in questa stanza merita chiaramente di morire.”

“? Hoshina-sensei non è qui.”

“Hai proprio un desiderio di morte verso il nostro amato responsabile di classe?”

“È lo stesso con il granchio?”

“Hunh?”

“Un granchio si getta tra le fiamme come il coniglio?”

“Oh, um, no, non conosco la storia del granchio. Dovrebbe averne una da qualche parte. Non ci ho mai pensato. Perchè la luna ha i mari?”

“La luna non ha mari. E sembravi così sicuro di dire qualcosa di intelligente.”

“Eh? non lo è? Ma loro --”

“La vostra conoscenza dell'astronomia sbalordisce. Sono solo mari nel nome."

“Oh.”

Hmm.

Credo di non poter competere con persone realmente intelligenti.

“Allora la tua vera indentità è rivelata, Araragi-kun. Era sdolcinato da parte mia aspettarmi qualcosa ma l'ignoranza da te.”

“Tu pensi davvero che io sia un idiota, non è vero?”

“Come lo sai!?”

“Sembri realmente sorpresa!”

Pensava di nasconderlo?

Davvero?

“È tutta colpa mia. A causa mia, ti sei reso conto che disastro sia la tua piccola mente. Mi sento responsabile.”

“Aspetta un attimo, sono davvero così enormemente stupido?”

“Niente paura. io non giudico le persone loro gradi.”

“Hai già giudicato il mio!”

“Cerca di non sputare. I gradi scadenti sono contagiosi.”

“Senti, andiamo alla stessa scuola.”

“Ma saremo tutti e due laureati?”

“Erp...”

Quello era realmente in dubbio.

“Io passerò alla scuola di specializzazione. Tu abbandonerai il liceo.”

“Sono al terzo anno! Devo solo finire e andarmene!”

“Ma presto mi pregherai di aiutarti a farti uscire, mentre le lacrime correranno lungo le tue guance.”

“Non ho mai sentito nessuno parlare così al di fuori dei manga!”

“Confrontiamo i punteggi standard. Il mio è 74”

“Argh.”

Lei aveva già vinto.

“Solo 46.”

“Che arrotonda a zero.”

“Cosa? Non è così, è un sei...aspetta, stai arrotondando le decine! Che cosa hai fatto con il mio punteggio standard!?”

Mi aveva battuto di quasi 30 punti ma ha voluto infierire sul mio cadavere!

“Non sento di aver vinto a meno che, il margine non sia di un centinaio.”

“Hai arrotondato anche le tue decine!?”

Spietata.

“Bene, da ora in poi, si prega di rimanere almeno a venti mila chilometri di distanza da me in ogni momento.”

“Sono stato bandito dalla Terra!?”

“Forse il dio non si è preso nemmeno la briga di mangiare il coniglio?”

“Hunh? Oh, torniamo alla storia. L'ha mangiato? Se la storia raccontasse questo, sarebbe piuttosto macabro."

“Lo è già.”

“Non lo so. Sono stupido, ricordi?”

“Non tenere il broncio. Potresti rendermi meno felice.”

“Tu non hai per niente pietà, vero?”

“La pietà non porterà la pace in questo mondo.”

"Se puoi salvare una singola anima, non iniziare a parlare a livello globale! Estendi una mano a coloro che hai di fronte a te! Sono sicuro che puoi farlo!"

“Okay, finito.”

Senjougahara stava indossando una canotta bianca, una giacca bianca, ed una gonna di un bianco divampante.

“Se tutto questo va bene, un viaggio a Hokkaido a mangiare granchi è d'obbligo.”

"Possiamo mangiare granchi senza andare a Hokkaido, e in ogni caso siamo fuori stagione, ma se lo vuoi, allora andiamo avanti."

“Verrai anche tu.”

“Perchè!?”

“Non lo sapevi?” Senjougahara sorrise. “Il granchio è delizioso.”

Note di traduzione[edit]

  • Il tatami, oltre ad essere il tipico pavimento delle stanze giapponesi, viene anche usato per misurare le stanze.
  • Kami vuol dire dio, kani vuol dire granchio.
  • Ok, qua c’era una parola che sinceramente non so come voglia dire “Chimi-moryo”. Se qualcuno sa cosa come si traduce, modifichi pure la frase. Gwenny


Torna a 004 Torna a Pagina Principale Vai a 006