Difference between revisions of "To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume15 Capitolo 4"

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Prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, la ragazzina si era già diretta verso il campo di battaglia.
 
Prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, la ragazzina si era già diretta verso il campo di battaglia.
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=== Parte 3 ===
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Dopo il boato della prima esplosione, l'intero edificio traballò, rendendolo instabile.
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Kinuhata Saiai camminava all'ingresso della struttura per il tempo libero mentre gli ospiti correvano qua e là, presi dal panico.
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Degli uomini dell'organizzazione subordinata di SCHOOL erano svenuti a terra. La ragazza li aveva messi a tappeto. Stava camminando lì vicino, calciando lontano le loro pistole ed i loro fucili.
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All'improvviso il suo viso diventò in parte offuscato.
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Nel momento in cui realizzò che aveva bloccato un proiettile, venne raggiunta da una raffica di colpi e la sua piccola figura venne atterrata. Lasciò andare il suo corpo con la forza delle esplosioni e scivolò all'indietro vicino ad un pilatro.
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(...Un cecchino. Dove?)
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Era stata colpita in testa, sul petto e al centro dello stomaco. Erano tutti punti vitali. Se non fosse stato per lo scudo che creava tramite il suo potere, sarebbe morta per certo. Mentre stava distesa a terra, teneva in mano uno dei proiettili che le erano stato sparati contro.
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(Un proiettile d'acciaio... Si tratta di quel super fucile magnetico? Dato il modo in cui si è distrutto il proiettile e supponendo che la sua velocità iniziale fosse subsonica, il cecchino deve trovarsi ad una distanza di 500 o 700 metri.)
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Mentre rifletteva, Kinuhata allungò una mano verso la tasca. Ciò che teneva tra le dita erano dei bastoncini di ferro lunghi circa 30 cm con una massa di metallo della grandezza di una lattina nella parte finale. Sembravano un po' delle maracas e un po' come delle bombe a mano con una presa più in vecchio stile, ma nessuna delle due era la risposta esatta.
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Erano testate missilistiche anticarro portatili.
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Gli ospiti che facevano avanti e indietro sembravano sconvolti e dissero qualcosa, ma Kinuhata li ignorò.
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Puntò le varie testate che teneva tra le dita lontano da sé e con l'altra mano afferrò le cordicelle che si trovavano nella parte posteriore. Era un gesto simile a quello che si fa quando si usano i fuochi d'artificio in una festa ed era anche simile al tenere una freccia su un arco. Si fermò per un secondo e poi saltò fuori da dietro il pilastro mentre guardava la scena dietro una finestra rotta. Quando lo fece, fermò uno dei proiettili diretto in mezzo ai suoi occhi, ma lo ignorò e ne deviò la mira.
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Tirò le corde senza alcuna esitazione.
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Sentendo il suono dell'aria che veniva rilasciata, il potere dell'aria compressa fece effetto e le testate volarono via dalle maniche della ragazza. Dopo aver avanzato per dieci metri, presero fuoco e viaggiarono velocemente per cinquecento metri mentre esplodevano le fiamme.
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I molteplici missili colpirono una parte dell'edificio che esplose come una millefoglie distrutta. Il palazzo doveva essere stato costruito con una struttura antisismica, perché riuscì ad evitare per un pelo di crollare del tutto.
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«Ooh, bello. Suppongo che quel bastardo di Sunazara sia stato fatto a pezzi insieme a quel fucile magnetico, eh? Beh, è stato messo come rimpiazzo in un tempo troppo breve, quindi suppongo che non dovessi aspettarmi molto da lui.»
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Sentì una voce allegra.
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Kinuhata si voltò in tempo per vedere Dark Matter, Kakine Teitoku che usciva dal corridoio.
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«Ah, quindi sei una reduce del Progetto del Maggio Oscuro. Che seccatura. Era lì che hanno visto come funzionava lo schema di calcolo di Accelerator e dove hanno cercato di ottimizzare le "Personal Reality" di alcuni esper specifici, vero?»
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«...»
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«Come conseguenza, hai avuto un potere difensivo automatico. Sebbene sembra che in origine avessi un tipo di potere che controllasse l'atmosfera. È proprio come la riflessione di Accelerator, ma il tuo potere ha un limite che apre in automatico un campo difensivo intorno a te. Hai mai pensato a quanto sia patetico?»
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«Affatto.» rispose velocemente Kinuhata. «Sono super felice in confronto ai soggetti di prova di Produce. Avevano aperto dei cervelli come una torta natalizia per scoprire dove stesse la Personal Reality al loro interno.»
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«Capisco.» disse Kakine senza alcun sincero interesse.
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Kinuhata guardò cautamente il ragazzo di fronte a lei ed aprì la bocca.
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«Cos'è successo a Mugino?»
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«Oh, niente d'importante.» fu la sua breve risposta.
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E con quello, Kinuhata sapeva. Una Level 4 come lei non poteva competere tanto facilmente con qualcuno che aveva avuto a che fare con il quarto Level 5 più forte della Città Accademia. Quando avevano combattuto nel laboratorio di ingegneria, si era fatta una mezza idea, ma adesso ne aveva la prova.
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«Quindi, dov'è AIM Stalker? È tutto ciò che voglio sapere. Se mi dici dov'è, ti lascerò andare.»
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«Pensi davvero che qualcuno possa essere tanto stupido da assecondarti?»
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«Sì. C'è Frenda di ITEM, ad esempio.»
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«...»
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«Ti sto solo facendo sapere che hai quell'opzione. E giusto per fartelo sapere, non puoi sconfiggere il mio Dark Matter con l'Offense Armor di quarto livello. Non sono qualcuno che si può sconfiggere con un piano ingegnoso o qualcosa del genere.»
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Kinuhata non disse niente.
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Kakine parlò nuovamente alla ragazza che era rimasta a fissarlo silenziosamente.
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«Dov'è AIM Stalker?»
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«Sembra che non abbia il diritto di rifiutare...» disse Kinuhata con un sorrisetto in viso.
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Nel farlo, prese una panchina vicino a lei e la lanciò.
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Ma...
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Un'esplosione non identificabile apparve con Kakine al suo centro.
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La panchina venne fatta a pezzi e persino Kinuhata ne venne coinvolta.
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Il suo piccolo corpo volò in aria per dieci metri prima di atterrare. Sfondò un muro sottile ed arrivò in una stanza.
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Nel vederlo, il ragazzo fece un sorrisetto.
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«Quindi hai dato un peso maggiore al tuo orgoglio piuttosto che alla tua morte. È sentimentale, ma non realistico.»
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Kakine ordinò ad un uomo dell'organizzazione subordinata di recuperarla.
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«Recuperarla? ...Vorresti dire che è ancora viva?»
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«È grazie al tipo di esper che è.»

Revision as of 02:46, 13 October 2013

Capitolo 4: La Sottile Differenza Tra Autoironia ed Orgoglio — Enemy_Level5.

Parte 1

Alla fine, lavò via le ceneri con l'acqua del fiume.

Hamazura Shiage non poteva semplicemente gettarle nella pattumiera. Sapeva che facendolo riusciva a soddisfare solo se stesso e che stava inquinando l'ambiente, ma stava ancora resistendo all'idea di gettare ciò che era solito essere un corpo umano.

(...Sono terribile.)

Si era separato da Takitsubo e adesso stava pensando tra sé mentre camminava distrattamente sulla riva del fiume.

(Non mi dispiaceva per la persona nel sacco, ero solo spaventato di poter essere il prossimo. L'ho fatto solo perché non volevo mi accadesse lo stesso in punto di morte.)

«Dannazione...»

Represse il desiderio di chiedersi se dovesse davvero tornare da ITEM e si diresse nella loro direzione.

Fu in quel momento che lo chiamarono.

Hamazura ignorò la persona e continuò ad andare avanti, ma questa lo afferrò da dietro per la spalla.

Prima che si potesse voltare, venne raggiunto da un colpo.

Ricevette un danno sulla parte posteriore della testa e cadde sul suolo sporco.

Sentì una risata ed osservò chi fosse. Vide tre ragazzi che non aveva mai visto prima. Uno di loro stava tenendo una mazza da golf. Era lui che l'aveva colpito.

(...?! Ladri?)

L'80% della popolazione della Città Accademia era composta da studenti. A volte, i dormitori erano quasi del tutto vuoti. C'erano dei gruppi di delinquenti armati che lavoravano come ladri ed usavano quelle volte a loro vantaggio.

«Avevo ragione. Avevo già visto questo tizio. Fa parte degli Skill Out del Settimo Distretto, giusto?»

«Non si erano sciolti?»

«Chi se ne frega? Adesso gli facciamo il culo.»

Detto quello, risero tutti. Hamazura vide volare dei calci verso di lui da tutte le direzioni prima che potesse aprir bocca. Tutti non fecero altro che ridere.

«Sai una cosa, Skill Out? Fino a poco tempo fa, era difficile vivere alla giornata.»

«Il tuo leader... era Komaba, vero? Era un grande rompicoglioni. Ha fatto in modo che non potessimo svolgere per bene il nostro lavoro.»

«Per rimediare, ti rovineremo così tanto quella faccia che riusciranno ad identificarti solo come "Ragazzo A". Capito?»

Hamazura voleva dire che non era colpa sua, ma venne colpito da un calcio. Faceva fatica a respirare e non riusciva a parlare.

(Danna... zione...)

Gli venne in mente la faccia sconosciuta all'interno del sacco a pelo. Non riusciva a togliersi dalla testa la scena di quella persona che veniva bruciata nella fornace elettrica e le ceneri che si sparpagliavano nel fiume. La sua testa venne riempita dal fatto che avrebbe potuto essere del tutto eliminato anche lui in quel modo per la banalità della vita di un Level 0.

Poi un tubo di metallo dallo spessore di un pollice che veniva usato per il propano, rotolò lungo il suolo sporco.

Hamazura Shiage non esitò.

«!!»

Afferrò il tubo dalla forma di una L e lo agitò con forza.

Colpì nella caviglia il pezzo di merda con la mazza da golf e sentì il collo di questo che faceva crack. L'idiota cadde a terra urlando e Hamazura si alzò coperto di sangue, come se lo stesse rimpiazzando. Mosse nuovamente il tubo, sferrando un altro colpo.

Gli altri due delinquenti urlarono qualcosa, ma Hamazura li ignorò.

Mosse nuovamente il tubo vicino al ragazzo svenuto e delle urla piacevoli si insidiarono nelle sue orecchie.

Nel sentirlo, uno degli altri ragazzi tirò fuori un martello dal suo zaino.

Hamazura pensò di poter essere seriamente in pericolo. Il tubo di metallo era un'arma abbastanza distruttiva, ma era tuttavia difficile mettere a tappeto una persona con un sol colpo. Se si fosse rivelato uno scontro a lungo termine, sarebbe stato possibile che si sarebbero eliminati l'un l'altro.

Ma non si sentiva ancora di fermare gli attacchi che stava sferrando con le sue mani.

La sensazione del tessuto sintetico del sacco a pelo nero sembrò sorprendentemente fresca sul palmo della sua mano.

E poi...

«Quaggiù, Hamazura!!»

Contemporaneamente all'urlo, il ragazzo che teneva il martello venne messo K.O. con uno schiocco. Prima che Hamazura realizzasse che il ragazzo era stato colpito con qualcosa che sembrava un mattone, qualcuno l'aveva afferrato per il braccio.

«Forza, idiota! Andiamocene di corsa!!»

Hamazura si sentì stranamente apatico mentre correva via trascinato da quel braccio.

Dopo essere stato portato abbastanza lontano, alla fine realizzò a chi apparteneva quella voce.

«Era... Hanzou?»

Era un ragazzo che faceva parte degli Skill Out insieme a lui e stavano spesso insieme. Hamazura pensò alle sue ex attività da Skill Out e concluse che Hanzou doveva avere in mente di rubare un'altra carta bancomat se stava vagando in quella zona.

«Idiota! Hai del tutto dimenticato le regole dei vicoli? Se ti metti in mezzo tra chi vince e chi perde, muori. Se t'importa di vivere o morire, devi smetterla di pensare di poter sempre vincere!» disse Hanzou con un tono del tutto sconvolto.

I due ragazzi si guardarono alle spalle per confermare che non li stesse seguendo nessuno e si fermarono.

Hamazura guardò la faccia di Hanzou con un'espressione confusa in volto.

«Perché mi hai salvato? Ho rovinato gli Skill Out e poi ho evitato la punizione.»

«Non è qualcosa che dovresti dire.» rispose Hanzou con disinteresse. «Devi realizzare che non ce l'abbiamo con te. Non pensiamo sia stata colpa tua. Chiunque fosse stato il leader a quei tempi, gli Skill Out si sarebbero sciolti.»

«...»

«Non era una strada tanto bella da farmi desiderare di aggrapparmi al passato. Beh, ammetto che è stato molto divertente fino alla parte in cui ho rifinito il piano, ci hai dato una mano e Komaba era in testa all'attacco.»

«Già.» disse Hamazura senza alcuna emozione. «Hai ragione. Era una vita di merda, ma era divertente.»

«...Cosa vuoi fare adesso?»

«Non lo so. Ho la sensazione che sarà praticamente lo stesso, non importa dove vada a finire. Anche se tornassi negli Skill Out, non sarebbe come prima. Non penso ne valga la pena.»

Hamazura sputò quelle parole e cominciò a dare le spalle ad Hanzou.

Quest'ultimo prese qualcosa dalla tasca e la lanciò al ragazzo.

«Prendila. Da ciò che è accaduto lì, suppongo tu non abbia delle armi da usare.»

Era una piccola pistola la quale impugnatura gli arrivava a metà del palmo.

«...È una pistola da donna.»

«Importa davvero? Un'arma che è leggermente difficile da usare è perfetta. Se la mettessi in mano adeguatamente, spargeresti del sangue inutile.»

Hamazura fece ruotare la pistola in mano e se la mise in tasca.

Questa volta, aveva lasciato il vicolo senza voltarsi verso Hanzou.

Il suo prossimo lavoro per ITEM lo stava aspettando.

Parte 2

Hamazura Shiage tornò in uno dei nascondigli di ITEM.

«Sei in ritardo, Hamazura.» disse Mugino in modo disteso.

Si trovavano nella sezione di un altissimo edificio del Terzo Distretto. Era una struttura piena di svaghi per il tempo libero, come una palestra ed una piscina. Il grado di chi li utilizzava era abbastanza alto. Persino per entrare in quel posto c'era bisogno di un ID personale e del rango di appartenenza dello stesso, così che potesse essere controllato per usare certe capacità specifiche. A quanto sembrava, essere un membro era un segno di prestigio superiore tra i ranghi più alti della città.

Hamazura e le altre erano in un salotto per VIP.

Le stanze singole potevano essere riservate tramite un contratto annuale e solo qualcuno con un'adesione a "Due Stelle" o superiore poteva farlo, così, nella stanza aleggiava un'aria degna di una classe superiore.

Nella zona che veniva definita stanza singola, anche se era più spaziosa di una 3LDK, Mugino stava seduta su un divano.

«Dov'è Frenda?» chiese in modo perplesso Hamazura, guardando chi si era riunito lì.

«È andata.» rispose Mugino seduta stante. «Morta o catturata, non lo so. E non sembra che avremo il tempo di rimpiazzarla, quindi ITEM dovrà mettersi a lavoro con soli tre membri. Bene, anche SCHOOL è rimasto a quota tre, quindi dovrebbe funzionare. Dato che abbiamo Takitsubo dalla nostra, non sarà difficile riportare una vittoria contro di loro»

Mugino aveva detto tre.

Hamazura aggrottò le sopracciglia perché non era stato contato, ma discuterne non avrebbe portato a niente.

«Hamazura. Sei ferito.» disse Takitsubo guardandolo in faccia.

«Non è niente.» rispose. «Cosa farete adesso? SCHOOL ha rubato le Pinzette, giusto?»

«Esatto.» ammise prontamente Mugino. «È per questo che è arrivato il nostro turno di attaccare. L'AIM Stalker di Takitsubo può cercare tutti i luoghi in cui si trovi qualsiasi esper del quale abbia memorizzato il campo di diffusione AIM. Abbiamo combattuto una volta contro di loro nel laboratorio d'ingegneria, quindi possiamo rintracciarli. La ragione per cui esiste ITEM è di fermare i piani alti e che le organizzazioni segrete non si spingano troppo oltre. Facciamo il nostro lavoro.»

Hamazura diede un'occhiata a Takitsubo.

Come al solito, la ragazza teneva le mani e le gambe distese fiaccamente. Forse il suo modo insicuro di parlare derivava dalla sensazione che provava nel sentire gli effetti dei campi di diffusione AIM per tutto il tempo.

«Va bene se cerco Dark Matter?»

«Chi sarebbe?»

«Il secondo tra il Level 5. È il bastardo che sta a capo di SCHOOL.»

Quando Mugino rispose alla domanda di Hamazura, Takitsubo prese una scatolina che conteneva una polverina bianca.

Kinuhata la guardò con fare sorpreso.

«Stai già super male, Takitsubo-san. Non riesci nemmeno ad attivare il tuo potere senza il Body Crystal.»

«Non sto così male. A me sembra una cosa del tutto normale.» disse Takitsubo leccando leggermente la polverina bianca.

La luce tornò nei suoi occhi.

Come se quello fosse il suo stato normale, Takitsubo Rikou si alzò e si stiracchiò.

«Iniziare la ricerca del campo di diffusione AIM. Finire con lo scegliere i campi di diffusione più vicini e simili. I risultati di ogni singolo campo di diffusione AIM verranno riferiti. Cinque secondi rimanenti alla fine della ricerca.»

Parlava come una macchina.

E riuscì a dare una risposta esatta.

«Conclusione: Dark Matter è all'interno di questo palazzo.»

Prima che tutti potessero reagire con stupore, accadde qualcosa.

La porta del salotto privato venne calciata dall'esterno.

Entrò al suo interno un solo ragazzo.

«Dark Matter...!» disse Mugino Shizuri infastidita dalla sua visione.

«Preferirei che mi chiamassi per nome. È Kakine Teitoku, comunque.»

Il ragazzo aveva sulla mano degli strani "artigli" composti di nanomacchine.

«Le Pinzette...»

«Belle, vero? Sono venuto qui per dichiarare vittoria.»

«Hah. Sei soltanto il Piano di Riserva che non è stato scelto da Aleister. Solo un po' di tempo fa stavi scappando in ogni dove, ma adesso sei così sicuro di te?»

«Ah, giusto. Ho dimenticato di ringraziarti per ciò che hai fatto nel laboratorio di ingegneria. Grazie a te ho perso uno dei quattro membri di SCHOOL.»

«Hai dimenticato il cecchino che abbiamo ucciso qualche giorno fa? L'hai rimpiazzato?»

La conversazione tra i due Level 5 si interruppe all'improvviso.

La causa fu Kinuhata Saiai. Sollevò con una mano un tavolo che stava lì vicino, senza nemmeno alzarsi dal divano. La ragazzina che sembrava avere solo dodici anni prese il tavolo ricoperto di addobbi, facendolo pesare un paio di chili, e lo lanciò con forza verso Kakine Teitoku.

Si sentì un fracasso.

Il tavolo si ruppe in pezzi, ma l'espressione di Kakine non cambiò.

«Che male.» disse in modo del tutto naturale da far pensare che stesse dicendo la verità. «E mi fa girare i coglioni. Ti farò a pezzi per prima.»

Come da pronostico, Kinuhata non lo accettò.

Corse verso il muro e lo distrusse con il suo piccolo pugno. Poi afferrò le mani di Hamazura e Takitsubo, fece l'occhiolino a Mugino e saltò oltre il muro distrutto.

Dall'altro lato c'era un salotto costruito nello stesso modo lussuoso. C'erano delle persone, ma Kinuhata le mise K.O.. Quando si diressero verso il corridoio, un uomo che sembrava far parte di un'organizzazione subordinata di SCHOOL era lì, ma lo colpì nello stesso modo.

Kinuhata Saiai non aveva una forza sovrumana. Il suo potere le permetteva di controllare come preferiva il nitrogeno che si trova in aria. Questo potere era così estremamente grandioso da riuscire a controllare le masse compresse di nitrogeno al fine di sollevare una macchina o addirittura fermare dei proiettili. Tuttavia, il suo raggio d'azione effettivo era davvero piccolo. Si estendeva solo a qualche centimetro dal palmo della sua mano. Ciò faceva sembrare come se stesse sollevando le cose con la sua mano.

«Hamazura. Per favore, vai a prendere una macchina super velocemente.» disse Kinuhata. «Una delle ragioni per cui SCHOOL è qui è Takitsubo. Dato che sapevano dove fosse il nostro nascondiglio, è super sicuro supporre che conoscano tutte le nostre altre informazioni. Più che altro, hanno capito che il potere di Takitsubo-san potrebbe essere un problema per loro e sono venuti qui a fare fuori l'unico modo che abbiamo per rintracciarli.»

«Il suo potere di ricerca?» disse Hamazura.

Dato quanto poteva sembrare distruttivo, pensò che dovevano preoccuparsi di più per Mugino o Kinuhata...

«Anche se non uccidessero tutti i membri di ITEM, le nostre azioni sarebbero super limitate se facessero fuori Takitsubo-san. La sua presenza o assenza determinano la nostra posizione di inseguitori o di inseguiti. Se fossi in loro, farei fuori lei per prima.»

«...»

«D'altra parte, ciò significa che finché Takitsubo-san sta bene, possiamo ribaltare la situazione. Quindi mettila in macchina ed andate via di qui super velocemente. Se vi nascondete da qualche parte che non sia uno dei nascondigli di ITEM, ci staranno un po' per trovarvi.»

Mentre Kinuhata parlava, prese un inibitore dalla tasca.

Lo mise in mano a Takitsubo.

«Il modo in cui tieni lo sguardo fisso nel vuoto è super pericoloso, quindi tieni con te almeno quest'arma. E con questa, non morirai se la farai funzionare involontariamente.»

Sentirono un'esplosione.

Proveniva dal salone in cui si trovavano Kakine e Mugino.

«Per favore, andate. Dovete super muovervi.» disse Kinuhata mentre spingeva Hamazura e Takitsubo da dietro.

Prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, la ragazzina si era già diretta verso il campo di battaglia.

Parte 3

Dopo il boato della prima esplosione, l'intero edificio traballò, rendendolo instabile.

Kinuhata Saiai camminava all'ingresso della struttura per il tempo libero mentre gli ospiti correvano qua e là, presi dal panico.

Degli uomini dell'organizzazione subordinata di SCHOOL erano svenuti a terra. La ragazza li aveva messi a tappeto. Stava camminando lì vicino, calciando lontano le loro pistole ed i loro fucili.

All'improvviso il suo viso diventò in parte offuscato.

Nel momento in cui realizzò che aveva bloccato un proiettile, venne raggiunta da una raffica di colpi e la sua piccola figura venne atterrata. Lasciò andare il suo corpo con la forza delle esplosioni e scivolò all'indietro vicino ad un pilatro.

(...Un cecchino. Dove?)

Era stata colpita in testa, sul petto e al centro dello stomaco. Erano tutti punti vitali. Se non fosse stato per lo scudo che creava tramite il suo potere, sarebbe morta per certo. Mentre stava distesa a terra, teneva in mano uno dei proiettili che le erano stato sparati contro.

(Un proiettile d'acciaio... Si tratta di quel super fucile magnetico? Dato il modo in cui si è distrutto il proiettile e supponendo che la sua velocità iniziale fosse subsonica, il cecchino deve trovarsi ad una distanza di 500 o 700 metri.)

Mentre rifletteva, Kinuhata allungò una mano verso la tasca. Ciò che teneva tra le dita erano dei bastoncini di ferro lunghi circa 30 cm con una massa di metallo della grandezza di una lattina nella parte finale. Sembravano un po' delle maracas e un po' come delle bombe a mano con una presa più in vecchio stile, ma nessuna delle due era la risposta esatta.

Erano testate missilistiche anticarro portatili.

Gli ospiti che facevano avanti e indietro sembravano sconvolti e dissero qualcosa, ma Kinuhata li ignorò.

Puntò le varie testate che teneva tra le dita lontano da sé e con l'altra mano afferrò le cordicelle che si trovavano nella parte posteriore. Era un gesto simile a quello che si fa quando si usano i fuochi d'artificio in una festa ed era anche simile al tenere una freccia su un arco. Si fermò per un secondo e poi saltò fuori da dietro il pilastro mentre guardava la scena dietro una finestra rotta. Quando lo fece, fermò uno dei proiettili diretto in mezzo ai suoi occhi, ma lo ignorò e ne deviò la mira.

Tirò le corde senza alcuna esitazione.

Sentendo il suono dell'aria che veniva rilasciata, il potere dell'aria compressa fece effetto e le testate volarono via dalle maniche della ragazza. Dopo aver avanzato per dieci metri, presero fuoco e viaggiarono velocemente per cinquecento metri mentre esplodevano le fiamme.

I molteplici missili colpirono una parte dell'edificio che esplose come una millefoglie distrutta. Il palazzo doveva essere stato costruito con una struttura antisismica, perché riuscì ad evitare per un pelo di crollare del tutto.

«Ooh, bello. Suppongo che quel bastardo di Sunazara sia stato fatto a pezzi insieme a quel fucile magnetico, eh? Beh, è stato messo come rimpiazzo in un tempo troppo breve, quindi suppongo che non dovessi aspettarmi molto da lui.»

Sentì una voce allegra.

Kinuhata si voltò in tempo per vedere Dark Matter, Kakine Teitoku che usciva dal corridoio.

«Ah, quindi sei una reduce del Progetto del Maggio Oscuro. Che seccatura. Era lì che hanno visto come funzionava lo schema di calcolo di Accelerator e dove hanno cercato di ottimizzare le "Personal Reality" di alcuni esper specifici, vero?»

«...»

«Come conseguenza, hai avuto un potere difensivo automatico. Sebbene sembra che in origine avessi un tipo di potere che controllasse l'atmosfera. È proprio come la riflessione di Accelerator, ma il tuo potere ha un limite che apre in automatico un campo difensivo intorno a te. Hai mai pensato a quanto sia patetico?»

«Affatto.» rispose velocemente Kinuhata. «Sono super felice in confronto ai soggetti di prova di Produce. Avevano aperto dei cervelli come una torta natalizia per scoprire dove stesse la Personal Reality al loro interno.»

«Capisco.» disse Kakine senza alcun sincero interesse.

Kinuhata guardò cautamente il ragazzo di fronte a lei ed aprì la bocca.

«Cos'è successo a Mugino?»

«Oh, niente d'importante.» fu la sua breve risposta.

E con quello, Kinuhata sapeva. Una Level 4 come lei non poteva competere tanto facilmente con qualcuno che aveva avuto a che fare con il quarto Level 5 più forte della Città Accademia. Quando avevano combattuto nel laboratorio di ingegneria, si era fatta una mezza idea, ma adesso ne aveva la prova.

«Quindi, dov'è AIM Stalker? È tutto ciò che voglio sapere. Se mi dici dov'è, ti lascerò andare.»

«Pensi davvero che qualcuno possa essere tanto stupido da assecondarti?»

«Sì. C'è Frenda di ITEM, ad esempio.»

«...»

«Ti sto solo facendo sapere che hai quell'opzione. E giusto per fartelo sapere, non puoi sconfiggere il mio Dark Matter con l'Offense Armor di quarto livello. Non sono qualcuno che si può sconfiggere con un piano ingegnoso o qualcosa del genere.»

Kinuhata non disse niente.

Kakine parlò nuovamente alla ragazza che era rimasta a fissarlo silenziosamente.

«Dov'è AIM Stalker?»

«Sembra che non abbia il diritto di rifiutare...» disse Kinuhata con un sorrisetto in viso.

Nel farlo, prese una panchina vicino a lei e la lanciò.

Ma...

Un'esplosione non identificabile apparve con Kakine al suo centro.

La panchina venne fatta a pezzi e persino Kinuhata ne venne coinvolta.

Il suo piccolo corpo volò in aria per dieci metri prima di atterrare. Sfondò un muro sottile ed arrivò in una stanza.

Nel vederlo, il ragazzo fece un sorrisetto.

«Quindi hai dato un peso maggiore al tuo orgoglio piuttosto che alla tua morte. È sentimentale, ma non realistico.»

Kakine ordinò ad un uomo dell'organizzazione subordinata di recuperarla.

«Recuperarla? ...Vorresti dire che è ancora viva?»

«È grazie al tipo di esper che è.»