Fate/Apocrypha:Volume1 Capitolo 1 parte 4

From Baka-Tsuki
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Contemporaneamente, i vari Master e Servant avevano cominciato ad interagire l'uno con l'altro nella stanza del re.

"Sono il tuo Master, per favore chiamami Fiore. E’ un piacere conoscerti."

Fiore tese il braccio, e Archer rispettosamente le prese la mano tra le sue.

"Grazie, Fiore. Stai certa che, come tuo Servant, io non porterò vergogna sul nome di Chirone."

"..."

Fiore tacque, apparentemente perplessa, e guardò Archer.

"Sei turbata?"

"Oh, no. Sei davvero Chirone, non è vero? Lo so che lo sei, ma ..."

"Difficile da credere, vero?"

Disse Archer senza perdere il suo sorriso. Fiore fece un piccolo cenno del capo.

"Per mia natura, non dovrei essere convocato in forma di uomo."

Chirone—un saggio tra i Centauri, e maestro di molti grandi eroi a partire da Eracle.

Metà uomo e metà cavallo, Chirone era nato da Crono, patrono della raccolta e della terra, e dalla divinità Filira, essendo così uno spirito del tutto divino. Tuttavia, dopo essere stato colpito da una freccia trattata con veleno di Idra, aveva abbandonato la sua immortalità per essere liberato dall'agonia. Fu allora che perse la sua divinità insieme alla sua immortalità, e divenne un'esistenza che poteva essere evocata dal Graal.

Naturalmente, non ci sarebbe stato alcun problema con l'essere chiamato come Servant nella sua forma di Centauro ...

"... tuttavia, sarebbe possibile indovinare il mio vero nome solamente dal mio aspetto. Spero tu non sia stata presa alla sprovvista."

Per chi avesse visto la forma di Chirone, sarebbero subito venuti in mente i Centauri—tra i più famosi eroi, il suo sarebbe stato il primo nome a cui si avrebbe pensato, tanto più dato l'arco in mano. Dopo tutto, Chirone era lo Spirito Eroico che era diventato il modello per il Sagittario, l'Arciere nel cielo.

Per questo motivo, quando Chirone era stato convocato, aveva preso la forma di un essere umano. Questo gli era costato un abbassamento di rango per alcuni dei suoi parametri, ma non incideva in modo particolare sulla sua abilità con l'arco.

"Sì, certo. Capisco."

Agitata, Fiore annuì. Era vero che, a parte il suo stile un po' arcaico nel vestire, sembrava essere un uomo gentile, senza nulla che rivelasse la sua identità come grande saggio Chirone.

Tuttavia, ora che stava parlando con lui direttamente, a Fiore servì tutta la sua forza per non essere sopraffatta dall'aura che Archer emanava. La sua presenza era come quella di un'enorme foresta, la sua aria fresca e chiara inghiottiva la sua minuscola esistenza ...

"Ma è troppo poco per chiedere la tua fiducia. Sono il Servant Archer; guarda il mio arco sul campo. Troverai la prova che sono adatto ad essere il tuo Servant.".

"Sì ... mi aspetto grandi cose, Archer."

Fiore nascose il viso, imbarazzata, e lasciò la stanza con Archer.

"Ce ne andiamo anche noi, Berserker. Vai in forma di spirito, okay?"

"...aaah.... uuuuh....."

Con un gemito che doveva essere qualcosa di simile a un 'si', Berserker scomparve.

Caules si asciugò il sudore e sospirò sollevato. Appariva abbastanza consumato. Infatti, tutti i doni della famiglia Forvedge erano andati a sua sorella.

Purtroppo, mentre Caules possedeva scarsa attitudine ad essere un Master, il Berserker che aveva evocato—la creatura artificiale, Frankenstein—era relativamente un mistero, in modo tale che, anche con i suoi parametri incrementati grazie al Potenziamento Folle, niente di lei spiccava particolarmente. Il suo vero valore si trovava nella sua abilità innata.

Ad essere sinceri, Darnic non si aspettava molto da Caules o Berserker. Per cominciare, la classe Berserker non accettava alcun ordine una volta iniziato il combattimento. Era il loro destino imperversare sul campo di battaglia nella loro follia, e alla fine cadere. Con un buon uso degli Incantesimi di Comando, sarebbero stati in grado di portare una distruzione di massa al campo, che avrebbe permesso loro di colpire molti dei capitani nemici nella confusione. Aveva bisogno semplicemente di attendere il momento giusto.

Caules lasciò la stanza, esausto.

"Ora, Rider, lascia che ti mostri il castello. Non vedi l'ora di dare un'occhiata in giro, vero?"

Rider si grattò la testa.

"L'hai capito, eh? Allora, beh, io preferirei non dover andare in forma di spirito ..."

"... Va bene. Preparerò una stanza per te allora."

"Davvero ?! Eh, che fortuna avere un Master così comprensivo!"

Rider ballò in cerchio e alzò le braccia felice che il suo desiderio fosse stato concesso.

Probabilmente era preoccupato per il prana necessario per mantenere la forma fisica di continuo. I Master potevano anche avere l'appoggio del Santo Graal, ma materializzarsi continuamente comportava un certo peso.

In realtà non c'era niente di sbagliato nel mantenere un Servant in forma di spirito, tranne per la battaglia. Ma questa decisione spettava al Master. Tra i Servant, c'erano anche coloro che erano interessati alle gioie di una seconda vita, e preferivano rimanere in forma fisica mentre chiudevano un occhio ai problemi del Master.

Il Servant Rider, Astolfo era la curiosità fatta persona. Se il suo Master Celenike glielo avesse permesso—e anche se non l'avesse fatto—sarebbe volato fuori dal castello in quello stesso istante e indugiato nei piaceri delle strade sottostanti.

Tra i Dodici Paladini di Carlo Magno, Astolfo si diceva fosse il più bello, eternamente ottimista, e completamente privo di buon senso. Dire che la forma con cui si era mostrato era inaspettata sarebbe stato un grande eufemismo, ma era naturale per le leggende diventare distorte; il suo aspetto accattivante era ben dentro i gusti del suo Master, Celenike.

"Il rito è finito, signore. Torniamo al laboratorio."

"... Sì, andiamo."

Roche e Caster lasciarono la stanza.

Dopo che tutti i Master ebbero lasciato la stanza, Darnic allontanò anche gli homuncoli. Una volta rimasti soli, si rivolse a Lancer seduto sul trono.

"Ora sono sei. E Assassin dovrebbe arrivare presto."

Saber, Archer, Lancer, Rider, Berserker, Caster, Assassin—nelle precedenti Guerre del Santo Graal, questi sette Servant avrebbero formulato le proprie strategie e combattuto con le proprie tattiche.

Tuttavia, la situazione era notevolmente cambiata in questa guerra—perché egli non brandiva un Servant, ma sette.

Tutto dipendeva dalla classe del proprio Servant. Ora, anche le classi che avrebbero avuto difficoltà durante il conflitto a Fuyuki—classi come Berserker, Caster e Assassin—sarebbero state in grado di esercitare il loro vero potere.

Ad esempio, il Caster che Roche aveva evocato era già in fase di produzione di oltre un migliaio di golem. Divisi in tre gruppi in base alle dimensioni, che attendevano con ansia il momento della battaglia.

Nonostante non servissero a niente contro un Servant, erano abbastanza preziosi come diversivi—e contro Servant inadatti a combattimenti a distanza ravvicinata come Caster o Assassin, avrebbero potuto anche ottenere la propria possibilità di abbattere un gigante.

"... Sai come mi sento adesso, Darnic?"

Era chiaro come il sole, dato il sorriso divertito sul suo volto, ma Darnic pose lo stesso la domanda.

"Signore, per un umile mago, nessuna quantità di deliberazione sarebbe abbastanza per concepire gli stessi pensieri del grande Dracula."

Quando disse questo Lancer, apparentemente irritato, lo guardò.

"L'eccessiva adulazione rivela solo la tua profondità, Darnic. Puoi chiamarmi Signore, ma io ti chiamerò Master. Non negherò di essere il tuo Servant."

"... Sì, Signore."

Darnic si rimproverò per aver esagerato. Tuttavia, Lancer ... cioè, Vlad III, una volta era stato sovrano di questa terra. E, per quanto un mago potesse essere escluso dal mondo—anche se era in grado di eseguire impassibile atti che andavano contro ogni etica—egli doveva ancora portare rispetto a tale figura.

Certo, era qui che il divario assoluto degli Incantesimi di Comando entrava in gioco. Si poteva dire che la fedeltà veniva solo dal fatto che potevano essere tenuti al guinzaglio in un momento decisivo.

"Ho passato metà della mia vita a difendere questa nazione dai Turchi, Darnic. Dominavo come meglio potevo, ma c'erano delle cose che mi mancavano."

"Che cosa?"

"Persone, Darnic. Non avevo grandi capitani a cui poter lasciare compagnie di soldati. Ho dato tutto me stesso, al fine di ottenere la vittoria sul campo, ma questo significa solo che ho potuto realizzare ben poco. Ma non prenderla come un'ammissione di incompetenza. Semplicemente ... "

"... non aveva abbastanza gente, e tempo."

Lancer annuì, soddisfatto dalle parole di Darnic

"Finalmente, li ho raggiunti: sei insostituibili Spiriti Eroici, e Saber in particolare ... Non riesco a pensare ad un guerriero più magnifico di Siegfried!"

Sì ... a parte Gordes, solo Darnic e Lancer sapevano chi fosse Saber. Il catalizzatore di Gordes era stato una foglia di tiglio macchiata di sangue. Era probabile che se la fosse assicurata attraverso buoni collegamenti con i suoi vecchi amici, gli Einzbern; ma per riuscire ad acquisire una tale reliquia non bastava solo la fortuna.

"E non solo Saber—c'è Archer, il grande saggio Chirone dell'antica Grecia. Rider, Astolfo dei Dodici Paladini di Carlo Magno, Berserker, la pazza creazione del dottor Frankenstein, e Caster, Avicebron. Un eccentrico, ma i soldati golem che ha creato sono una forza incomparabile della guerra ".

"Sono tutti ai tuoi ordini, Signore. Tutti loro, i vostri capitani."

"... Sì, e lo rende ancora più deplorevole. Se fossero stati al mio fianco, non sarei stato imprigionato in quella fortezza."

Nel 1462, il re d'Ungheria Matthias catturò Vlad, in quanto collaboratore dei turchi, e lo confinò per dodici anni.

Tutto ciò che aveva compiuto in difesa del suo paese era stato contaminato, e prima di rendersene conto, la leggenda tramandata era stata quella di un umiliante, mostro assetato di sangue.

"Ma quel passato ora è come un sogno lontano per me. Ciò che devo prendere in considerazione ora è il presente—il mio pietoso nome, imbrattato di sangue"

"Non deve preoccuparsi, Signore. Una volta che tutti e sette i Servant saranno sconfitti, l'onnipotente Graal Maggiore realizzerà il suo desiderio."

Il restauro dell'onore del suo nome, il desiderio del Servant Lancer, Vlad III—lavare via la macchia del ' Conte Dracula ' che si era diffusa in tutto il mondo.

Egli non negava il cammino che aveva percorso. La sua guerra contro i Turchi e il periodo di reclusione erano semplicemente parti della sua vita a cui si era già rassegnato. Tuttavia, egli non poteva assolutamente accettare che il suo nome fosse stato trascinato nel fango per questioni che non lo coinvolgevano in alcun modo.

Tra tutti i Servant, solo Lancer possedeva un tale zelo e puntava tanto sulla Guerra del Santo Graal. La sua tenacia era un altro motivo per cui a Darnic piaceva.

"Così rimane solo il Servant Assassin. Dovrebbe essere stato evocato in un piccolo paese nel lontano Est, giusto?"

"Sì, Signore. Originariamente avrebbe dovuto essere convocato a Londra, ma ora è territorio nemico per noi. Per questo motivo abbiamo scelto di evocare lo Spirito Eroico nei pressi di una linea temporanea adatta."

"E qual è il nome di questo spirito?"

"Jack lo Squartatore—il serial killer che sconvolse l’Inghilterra cent’anni fa."

* * * * *

Bucarest, Romania

La capitale della Romania, Bucarest, era conosciuta come 'la piccola Parigi' nel corso del primo Novecento. Tuttavia, a causa delle bombe della Seconda Guerra Mondiale, due terremoti, e lo sviluppo urbano del dittatore Nicolae Ceauşescu, molti degli splendidi edifici di quel periodo furono distrutti. Certo, non erano spariti tutti. Se si guidava lungo la Calei Victoriei, tagliando la città da sud a nord, era possibile vedere molte vecchie chiese ed edifici di valore storico della città vecchia.

Tuttavia, non era l'unica ferita scolpita su questo paese da parte del regime di Ceauşescu.

"... Li chiamano 'i figli di Ceauşescu', a quanto pare."

Una voce mormorò con un tono decisamente dolce e ultraterreno; veniva da un'affascinante donna che sembrava potesse spingere gli uomini alla pazzia con una sola espressione malinconica. Tuttavia, non c'era nessuno vicino a lei che la sua voce avrebbe potuto raggiungere.

I passanti la guardavano con diffidenza mentre sussurrava all'aria. C'erano giovani che avrebbero voluto chiamarla ma, forse vedendo qualcosa di simile alla follia nei suoi occhi, rinunciarono rapidamente.

"Sì, è vero. E' così orribile ... che non si è rivelata così per me. Sono diventata così prima che lo notassi."

Come se stesse parlando con qualcun altro, la donna continuò la conversazione.

I 'figli di Ceauşescu' facevano parte dell'eredità distruttiva del regime. Mise fuori legge contraccettivi e aborti, e tentò di costringere tutte le famiglie di avere almeno cinque figli. I bambini che nessuno poteva crescere diventarono bambini di strada scivolando nella vita criminale e nel traffico di esseri umani. La dittatura si concluse con una rivoluzione, ma quelle vite non potevano essere restituite. Da organizzazioni criminali, e persone di potere, le loro piccole vite erano state divorate e disperse. Chi sopravvisse lo fece divenendo un predatore prima ancora di accorgersene.

La donna vagava per Bucarest di notte mentre continuava a parlare con qualcuno che solo lei poteva vedere. Una giovane donna che camminava da sola—era come una calamita per i guai.

C'erano già due giovani che la seguivano. Dopo essere stati in attesa di un posto con poche persone e in cui gli occhi delle autorità non li avrebbero raggiunti, immediatamente ridussero la distanza.

La donna, con i suoi passi svolazzanti, entrò sconsideratamente in un vicolo fiancheggiato da edifici su entrambi i lati. Gli uomini non sarebbero stati più soddisfatti semplicemente rubandole la borsa. Nessuno avrebbe notato l'assenza di una turista; i suoi soldi, il suo corpo, la sua intera vita—avrebbero consumato tutto ciò che possedeva. Pensando questo, la raggiunsero.

...Nessuno avrebbe sentito un urlo qui.

Così gli uomini avevano pensato ... ma non avrebbero mai potuto immaginare che la donna stava pensando la stessa cosa.

Alla donna serviva solo uno di loro vivo. L'altro era inutile. E per chi sarebbe stato scelto ... sarebbe stato il suo giorno fortunato.

"Huh?" disse uno degli uomini. Per qualche ragione, la sua mano non aveva potuto raggiungere la donna. Si congelò per un istante, sentendosi come se avesse appena cercato di toccare un fantasma. Ma l'esplosione di sangue e il dolore intenso proveniente dalla sezione del proprio polso gli permisero finalmente di capire cos'era successo.

Uh ... la mia mano è tagliata di netto...

L'uomo era perplesso sul perché ... ma poi finalmente capì la verità.

"Aaaerrrgh?!"

Appena urlò, sentì ulteriore dolore. La sofferenza questa volta era lieve, ma il suo senso di perdita divenne ancora più grande—per le cose che non avrebbero mai potuto lasciare il corpo e che stavano cadendo fuori dal suo addome tagliato.

Ci fu un grido di sforzo da una voce adorabile. In verità, aveva avuto fortuna; per l'uomo che era sopravvissuto, morire sul colpo per decapitazione sarebbe stato un destino equo per tutto ciò che aveva posseduto in vita.

"...Cos-?"

L'uomo che non era stato scelto rimase in silenzio. L'istante in cui il suo compagno aveva cercato di raggiungere la donna, il suo braccio, il suo stomaco, e la sua testa erano stati tagliati. Non riusciva a capire del tutto. Era semplicemente troppo assurdo. Tutti i suoi pensieri si fermarono.

"Oh..."

Dopo un po', se ne rese conto—che altro non erano stati che insetti attirati da una luce. Ed era naturale che tutte queste cimici sarebbero state decimate.

Sentì una sensazione di freddo tra le gambe, ma prima che potesse scoprire cosa fosse, l'uomo voltò le spalle e fuggì dalla donna. No ... cercò di fuggire.

Nell'istante in cui si voltò, la gamba di qualcuno lo fece inciampare. Quando cercò di rialzarsi, qualcuno lo tenne giù.

Non era la donna. Stava guardando l'uomo. Allora, chi era che lo teneva giù con una sola mano?

"Cosa dovremmo fare con lui,

Master
Madre ?"

... Era senza parole.

Quello che aveva parlato con una voce così serena e teneva giù l'uomo era una bambina. Nel suo momento di conforto, l'uomo raccolse tutta la forza che possedeva e afferrò il suo piccolo braccio, per toglierlo.

Ma il braccio della bambina non si mosse di un millimetro. Afferrò il braccio con tutta la forza che aveva. E tuttavia, come una trave di acciaio, il suo braccio non cedette.

L'uomo le diede un pugno. La sensazione morbida che provò quando il pugno lo toccò gli disse che il braccio non era una protesi. Ma allora, perché? Come era possibile che un pugno dato con tutta la forza di cui era capace, non riuscisse a smuover quel braccio sottile di un millimetro?

Dalla sua bocca uscì un grido. Prese un coltello dalla tasca e lo infilò nel braccio della bambina. Senza cura per la bruttezza del suo gesto, la accoltellò più e più volte, cercando solo di fuggire da questa scena aberrante.

Lui colpì, e colpì, e colpì. Allora, perché ... perché, perché non poteva farle del male ?!

"Oh, cielo ... non fa male?"

La bambina si voltò alla domanda della donna. Non notando questo, l'uomo continuò ad accoltellarla.

"Siamo a posto. Siamo un Servant, dopo tutto. Non fa male. Ci infastidisce, però."

"Oh, beh, allora lo si può tagliare un po'. Ma non il collo. Ha bisogno ancora di parlare."

"Okay, Madre."

La bambina annuì con un coltello in mano. Per fermare quell'irritazione, recise il tendine al polso, e macchiò le zone intorno al petto, il collo, le cosce e il viso di sangue—ma non ad un livello che lo avrebbe ucciso, proprio come le istruzioni del suo Master.

"Ben fatto. Ora, aspetta un momento."

La donna fermò la bambina che stava oscillando il coltello con precisione.

"Ehi ... hai un sacco di amici, non è vero? Dove sono? Vuoi dirmi il nome dell'edificio, e in che strada si trovano?"

L'uomo perse del tutto la sua voglia di combattere. Quando lei fece la domanda, la verità fuoriuscì. Tutto andava bene. Era disposto a fare qualsiasi cosa. Se lei gli avesse detto di leccarle le scarpe, lo avrebbe fatto senza la minima esitazione.

Mentre ascoltava le confessioni dell'uomo, la donna confermò la posizione che aveva indicato sulla mappa di una guida. Perfetto, mormorò la donna mentre accarezzava la spalla della bambina.

"Jack? Puoi mangiarlo ora."

Mangiar... lo?

Non capendo, l'uomo tentò di chiedere. La bambina, che si chiamava Jack, lo fissò ... e lui urlò, incapace di sopportare. Con quegli occhi terribilmente privi di emozioni, Jack scavò nel cuore dell'uomo.

Più che al dolore, non riusciva a credere alla sua assenza di fretta. Non era niente per lei—era come se stesse raccogliendo un fiore o come se stesse calpestando una formica.

Jack inghiottì il cuore dell'uomo. E così l'uomo morì in agonia, rinchiuso nella sua disperazione e nella consapevolezza che la vita poteva essere persa facilmente.

"Ehi, Madre? Cosa dobbiamo fare ora?"

"Quell'uomo ci ha detto dove sono i suoi amici, non è vero? Perché non ci andiamo?"

"Avremo molto da mangiare?"

"Penso di si, Jack."

La donna, Rikudou Reika, accarezzò il capo della gioiosa Jack. Jack accettò, chiudendo gli occhi; non vi era alcuna traccia del mostro che aveva appena sezionato un corpo umano e asportato un cuore.

"Ora, Andiamo."

"Okay. Ciao-ciao."

Jack strinse la mano delicatamente ai due cadaveri. Essi furono scoperti il giorno dopo, e divenne noto che anche i loro compagni erano stati trovati uccisi in un bar che frequentavano. La polizia sospettava di lotte tra gruppi criminali, ma c'era un punto misterioso: ognuno dei quindici cadaveri aveva il cuore asportato.

Per questo, un giornale scrisse un articolo intitolato ' Il ritorno di Jack lo Squartatore? '. Tuttavia, non arrivò mai alla polizia o ai media che, qualche giorno prima, un evento estremamente simile si era verificato in Giappone.