To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume1 Epilogo

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Epilogo: La Conclusione della Ragazza Indice dei Libri Proibiti — Index-Librorum-Prohibitorum.

«Pare non sia nulla.» disse un dottore paffuto all'interno di una stanza di un ospedale universitario.

Il medico, seduto su una sedia girevole, si voltò. Doveva sapere di assomigliare ad una rana, perché aveva un adesivo che ne raffigurava una attaccato al tesserino di riconoscimento.

Index nutriva un grande amore per la gente, ma degli scienziati non le importava granché.

Per quanto i maghi potessero essere strani, era convinta che gli scienziati lo fossero ancora di più.

Si chiedeva perché si trovasse da sola con lui, ma in assenza di qualcuno con cui stare non aveva altra scelta.

Sì, non aveva nessuno con cui stare.

«Non mi piace parlare in modo così cortese con qualcuno che non è mio paziente, quindi mi fermerò qui. Questa è la prima ed ultima domanda che ti pongo come dottore: perché sei venuta nel mio ospedale?»

Nemmeno Index sapeva come rispondere.

Nessuno (davvero nessuno) le aveva detto la verità.

L'idea che i maghi che credeva dei nemici le dicessero dell'azzeramento annuale dei ricordi o di un certo ragazzo che aveva rischiato la propria vita per salvarla non le piaceva per niente.

«Certo che avere tre persone senza un documento di riconoscimento nella Città Accademia è davvero sorprendente. I Judgement sono piuttosto occupati da quando uno strano raggio ha abbattuto uno dei nostri satelliti di sorveglianza, sai?»

(Non era affatto la tua prima e ultima domanda.)

Index era una dei tre senza un ID. Gli altri due erano quei maghi. Le avevano dato la caccia, eppure l'avevano portata in ospedale e poi erano scomparsi senza lasciare tracce.

«Comunque, la lettera che hai lì è da parte loro, no?»

Il dottore con la faccia di rana stava guardando la busta che Index teneva in mano, la quale sembrava potesse essere anche una lettera d'amore.

Index fece a pezzi la busta e tirò fuori la lettera con uno sguardo arrabbiato.

«Oh? Pensavo fosse indirizzata a quel ragazzo, non a te.»

«Non importa.» rispose Index indignata.

Dato che la lettera era stata inviata da "Stiyl Magnus" e che cominciava con "Caro Kamijou Touma", era semplicemente troppo sospetta. Lo sticker a forma di cuore che c'era sopra la busta emanava un'aura mortale.

In ogni caso, la lettera diceva...

Qualsiasi saluto tradizionale sarebbe una perdita di tempo, quindi lo salto.

Adesso si che mi hai fatto incazzare, bastardo... e mi piacerebbe proseguire in quel modo, ma se dessi sfogo ad ognuno dei miei sentimenti dovrei usare tutti gli alberi del mondo e non riuscirei comunque finire di scrivere questa lettera. Quindi la smetto qui, bastardo.

Andò avanti così per otto pagine. Index le lesse tutte in silenzio e con cura, appallottolando ogni foglio che finiva e lanciandolo dietro di sé. La faccia da rana del dottore diventava sempre più seccata per ogni nuova cartaccia che veniva gettata sul suo posto di lavoro, ma non poteva dire niente ad Index, che aveva l'aria di un bambino vittima di bullismo in procinto di piangere.

Infine, nella nona ed ultima pagina, c'era scritto questo:

Al momento mi limiterò a fare il minimo che mi impongono le buone maniere per il tuo aiuto, e ti spiegherò meglio le circostanze di quella ragazza. Non voglio doverti e non voglio che tu mi debba niente. La prossima volta che ci incontreremo, saremo sicuramente nemici.

Non ci fidiamo di voi scienziati, l'abbiamo esaminata a modo nostro prima che i dottori la vedessero e sembrava star bene. Pare che adesso che il suo collare sia stato rimosso e che i superiori della Chiesa Anglicana vogliano ritirarla al più presto possibile, ma penso che sarebbe meglio aspettare e vedere che succede. Sebbene non possa più sopportare di saperla lì con te.

Tuttavia, quando è entrata in modalità Penna di John, ha usato la magia dei 103.000 grimori che aveva preparato la Chiesa. Adesso che è stata distrutta è possibile che possa usarla secondo il proprio volere. Se fosse così dovremmo riorganizzare le nostre forze.

Detto ciò, non vedo come il suo potere magico si possa essere ristabilito. Non vale la pena avvisarti, ma un Majin che può usare liberamente quei 103.000 grimori è decisamente pericoloso.

(Bada che questo non significa che ci siamo rassegnati e che te la lasciamo. Una volta che avremo le informazioni necessarie e l'equipaggiamento di cui abbiamo bisogno, abbiamo intenzione di tornare di nuovo a prenderla. Non mi piace fare attacchi a sorpresa, quindi vedi di prepararti per il nostro ritorno.)

P.S. Questa lettera si autodistruggerà dopo la lettura. Anche se sei stato tu a scoprire la verità, devi essere punito per aver rischiato così tanto senza averci consultato. Spero che ti faccia saltare una o due dita della tua preziosa mano destra.

Subito dopo vi era incisa una delle rune di Stiyl.

Index buttò freneticamente via la lettera, che scoppiò in mille pezzi.

«Pare tu abbia degli amici un po' esagerati. Hanno imbevuto la lettera di liquido esplosivo?»

Il fatto che essa fosse esplosa non aveva sorpreso il dottore. Questo fatto fece pensare quasi seriamente ad Index che fosse un po' fuori.

Tuttavia, i sentimenti di lei sembravano storditi perché non aveva alcun altro pensiero per la testa.

Dunque, decise di fare ciò che doveva sin dal principio, da quando era arrivata in ospedale.

«Se vuoi notizie di quel ragazzo, faresti prima ad incontrarlo direttamente... O meglio, mi piacerebbe risponderti così.» Il dottore dalla faccia da rana sembrava divertirsi. «Per te sarebbe brusco ricevere lo shock prima del regazzo stesso, quindi, perché non facciamo una piccola lezione prima?»

Index bussò due volte.

Era tutto ciò che fece, ma si sentiva ancora come se il cuore le stesse per esplodere. Mentre aspettava una risposta, si asciugava nervosamente il sudore dei palmi delle mani sulla gonna dell'abito e poi si fece il segno della croce.

«Sì?» rispose il ragazzo.

Index portò una mano alla porta, ma poi esitò perché non le aveva effettivamente detto di entrare e si chiedeva se dovesse chiederlo prima di farlo. Ma era spaventata di sentirlo dire qualcosa come "Dio, come sei persistente. Entra pure.". Era molto, molto spaventata.

Aprì la porta a scatti, come se fosse un robot. Invece di una stanza d'ospedale con sei pazienti all'interno, era privata. Le pareti, il pavimento ed il soffitto erano di un colore bianco candido il quale la fece sbarazzare dal senso di distacco, rendendo quel posto stranamente grande.

Il ragazzo era seduto su un letto candido.

La finestra vicino al letto era aperta e le tende bianche sventolavano un po'.

Era vivo.

Quella sola verità fece venire le lacrime agli occhi di Index. Era incerta se saltargli tra le braccia o se dargli un buon morso in testa per essere stato tanto sconsiderato.

«Ehm...» disse il ragazzo con un'espressione confusa in viso e delle bende attorno la testa a mo di fascia.

«Sei finita in una stanza sbagliata, per caso?»

Le parole del ragazzo erano quelle educate e dubbiose di qualcuno che cercava di sondare il campo.

Era la voce di qualcuno che aveva appena ricevuto una chiamata da un totale estraneo.

- Questo era un caso di memoria totalmente distrutta più che di amnesia. -

Ad Index tornarono in mente le parole che il dottore le aveva detto in quella gelida stanza d'ambulatorio, nonostante fosse estate.

- Non ha solo "dimenticato" i suoi ricordi. Le cellule cerebrali erano fisicamente distrutte. Davvero, non capisco come potrebbe riuscire a ricordare di nuovo quelle cose. Sinceramente, qualcuno gli ha aperto il cranio mettendoci dentro un dissuasore? -

«...»

Il respiro di Index si fermò. Non poteva far altro che abbassare lo sguardo.

A causa dell'uso eccessivo e forzato dei suoi poteri da esper per combattere la luce che aveva emanato Index stessa, era stato provocato un serio danno al cervello del ragazzo. (O era questo ciò che aveva sentito. Lei non lo ricordava.)

Dato che era un danno fisico (ovvero, solo una ferita), sarebbe stato possibile curarlo con la magia di guarigione come quella che avevano usato per la schiena ferita di Index. Tuttavia, quel limpido ragazzo aveva una mano destra chiamata Imagine Breaker. Esso avrebbe distrutto la magia, che fosse per un buono o un cattivo fine.

In altre parole, anche se lei avesse cercato di guarirlo, la magia di guaridione sarebbe stata annientata.

Più che il suo corpo, erano morti la sua mente ed il suo cuore.

«Eh?»

La voce sembrava insicura... no, preoccupata.

Per qualche ragione, Index non poteva permettere a quel limpido ragazzo di parlare a quel modo.

Lui si era fatto male a causa sua. Non era giusto che fosse preoccupato per lei.

Index fece scendere quel peso che aveva sul cuore e poi prese un respiro profondo.

Cercò di sorridere e pensò di esserci riuscita.

Il ragazzo era del tutto limpido, quindi era chiaro che non si ricordava affatto di lei.

«Ehm, stai bene? Sembri davvero triste.»

Il limpido ragazzo fece a pezzi il suo sorriso perfetto tutto in una volta. Index ricordò che sembrava che quel ragazzo riuscisse sempre a vedere le sue vere emozioni nascoste dietro i suoi sorrisi.

«Sto perfettamente bene.» La ragazza cercò di mantenere il respiro regolare. «Ovviamente sto bene.»

Il limpido ragazzo studiò per un po' il viso di Index.

«...Ehm. Ci conosciamo, forse?»

Quella era la domanda più difficile che lei potesse sostenere.

Provava che il limpido ragazzo non sapeva niente di lei.

Niente. Davvero niente.

«Sì...» rispose Index mentre si trovava al centro della camera d'ospedale. Il linguaggio del suo corpo era simile a quello di uno studente delle elementari di un manga che era stato mandato in punizione fuori dall'aula per aver dimenticato di fare i compiti.

«Touma, non ricordi? Ci siamo incontrati sul balcone del tuo dormitorio.»

«...Vivo in un dormitorio?»

«...Touma non ricordi? Hai distrutto la mia Chiesa Ambulante con la tua mano destra.»

«Cos'è una Chiesa Ambulante? ...E' un nuovo tipo di religione che fa jogging?»

«.......Touma, non ricordi? Hai combattuto dei maghi per me.»

«Touma è il nome di qualcuno?»

Ciononostante, le rimaneva una cosa da chiedere.

«La tua amica Index... ti voleva bene.»

«Mi dispiace.» disse il limpido ragazzo. «Cosa sarebbe Index? Non sembra il nome di una persona. Ho un gatto o un cane?»

«Eh...?»

Index sentiva il bisogno di piangere crescere sempre di più nel suo petto.

Ma lo distruggeva e lo reprimeva.

Lo reprimeva e sorrideva. Era difficilmente un sorriso perfetto, ma era almeno riuscita a farne uno vacillante.

«Stavo scherzando! Ci sei cascata del tutto! Ah ha ha ha!!»

«Eh...?»

Index gelò.

La faccia del limpido ragazzo venne abbandonata da quell'espressione insicura. Essa era totalmente cambiata in un sorriso intenso ed incredibilmente cattivo, con i canini scoperti.

«Perché ti emozioni così tanto a sentirti chiamare cane o gatto, masochista? Cos'è, hai qualcosa come collari e simili? Suvvia, non ho intenzione di far finire tutto mentre rivelo un interesse segreto nel rapire e rinchiudere le ragazzine.»

Ad un certo punto, il colore aveva riempito il limpido ragazzo.

Index non capiva perché. Pensava stesse immaginando tutto, quindi si stropicciò gli occhi. Pensava di sentire delle cose, quindi si sturò le orecchie. Sembrava come se il suo abito dalla taglia perfetta fosse diventato troppo grande, quindi una spallina stesse per scivolare.

«Eh? Eh? Touma? Eh? Mi è stato detto che le tue cellule cerebrali sono state distrutte, quindi hai dimenticato tutto...»

«...Forza. Non farlo sembrare come se fosse stato meglio a quel modo.» Kamijou sospirò. «Sei dura di comprendonio. E' vero che alla fine ho scelto di prendere quelle piume di luce. Non sono un mago, quindi non so quali effetti avessero, ma a quanto dice il dottore, le mie cellule cerebrali sono state danneggiate. Dunque, dovrei avere un'amnesia, no?»

«Dovresti avere?»

«Sì. Dopotutto, quel danno è stato fatto da un potere magico, no?»

«Ah!» disse Index mentre aveva realizzato qualcosa.

«Esatto, ecco, ci sei arrivata. Tre volte va bene? Ha reso le cose più semplici. Ho toccato la testa con la mano destra e ho usato l'Imagine Breaker su me stesso.»

«Ahh...» Index si sedette debolmente sul pavimento.

«Fondamentalmente, ho distrutto il danno magico prima che potesse raggiungere il mio cervello e causare lì un danno permanente. Se fosse stato più un fenomeno fisico come le fiamme di Stiyl non avrebbe mai funzionato, ma quelle piume di luce non erano niente più che uno strano potere soprannaturale, quindi non c'è stato alcun problema.»

Era lo stesso di una bomba non esplosa nonostante la miccia fosse accesa, a patto che la miccia fosse stata tagliata prima che avesse raggiunto la bomba.

Prima che il danno potesse percorrere il corpo di Kamijou raggiungendo il suo cervello, lo aveva distrutto lui stesso.

Sembrava ridicolo.

Sembrava assolutamente ridicolo, ma l'Imagine Breaker di quel ragazzo poteva distruggere anche le regole create da Dio.

Mentre Index era seduta sul pavimento sbalordita con le gambe piegate all'indietro, guardò la faccia di Kamijou. Adesso era sicura, le spalline del suo abito da suora erano assolutamente scese giù. La sua espressione sembrava quella di una stupida.

«Ha ha ha. Cavolo, dovresti guardare la tua faccia. Per come tutti si propongono sempre per il tuo bene, spero che questo incidente ti abbia insegnato qualcosa.»

«...»

Index non riuscì a rispondere.

«...Eh? ...Hm.»

Kamijou divenne alquanto insicuro di sé e lasciò cadere il tono della sua voce.

Index abbassò lentamente la testa e la sua lunga frangetta argentea coprì la sua espressione.

Mentre stava seduta sul pavimento le tremarono leggermente le spalle. Sembrava stesse stringendo i denti.

Con uno spiacevole tono nella voce, Kamijou tornò a testare il terreno.

«Ehm, c'è una cosa che vorrei chiedere. Posso, principessa?»

«Cosa?» rispose Index.

«Ehm... per caso sei arrabbiata?»


Venne chiamata l'infermiera.

L'urlo di un ragazzo che era stato morso in cima alla testa risuonò per tutto l'ospedale.


Producendo qualcosa che si addicesse a degli effetti sonori arrabbiati, Index lasciò la stanza d'ospedale.

«Oh?» disse una voce vicino l'entrata. Il dottore dalla faccia di rana entrò non appena Index uscì e ci era quasi sbattuto contro. «Sono venuto perché è arrivata la chiamata all'infermiera, ma... Oh, non va bene.»

La parte superiore del ragazzo era caduta dal letto e lui stava piangendo mentre si teneva la parte superiore della testa con entrambe le mani.

«Morirò. Morirò davvero.» mormorò a se stesso con un realismo tale da far paura.

Prima di voltarsi nuovamente verso Kamijou, il dottore guardò dietro di sé, verso la porta aperta dell'entrata.

«Lo dovevi fare per forza?»

«Cosa?» rispose il ragazzo.

«Non ricordi niente, no?»

Il limpido ragazzo si zittì.

La realtà che Dio aveva creato non era così gentile ed accogliente come quella che aveva detto alla ragazza.

Come risultato della magia che li aveva colpiti, il ragazzo e la ragazza erano collassati nell'appartamento ed i due che si definivano maghi li avevano portati in ospedale. Quei presunti maghi avevano detto ai dottori ciò che era avvenuto e loro, ovviamente, non ci avevano creduto. I dottori avevano solo detto tutto al ragazzo perché pensavano avesse il diritto di sapere.

Per lui, era come leggere il diario di qualcun altro.

Non gli importava cosa dicesse un diario altrui riguardo una ragazza che non riusciva ad inquadrare nella sua testa o a riconoscere dopo averla vista.

Ciò che le aveva detto non era stato altro che qualcosa che aveva costruito basandosi su ciò che c'era scritto nel diario di qualcun altro.

Anche se diceva che la mano destra fasciata conteneva un potere che poteva distruggere anche le regole create da Dio...

Non ci credeva.

«Ma lo avrei dovuto fare davvero?» disse il limpido ragazzo.

Sebbene fosse stato il diario di qualcun altro, era stato così piacevole... e così straziante.

I suoi ricordi perduti non sarebbero tornati mai più, ma era riuscito a pensare che in qualche modo fosse una cosa molto triste.

«Per qualche ragione, non volevo che quella ragazza piangesse. Era a quel modo che mi sentivo. Non so che tipo di sensazione fosse e probabilmente non lo ricorderò mai, ma era a quel modo che mi sentivo.» Il limpido ragazzo fece un sorriso davvero piatto. «Dottore, perché ha creduto a quella storia? Voglio dire, essere un dottore significa riuscire a capire quanto più si può da cose come maghi e magia.»

«Non necessariamente.» Apparve uno sguardo orgoglioso nel volto del dottore dalla faccia di rana. «Gli ospedali e l'occulto hanno una relazione sorprendentemente stretta. Quando si tratta di occulto, per un dottore è meglio fare ciò che dice il paziente.»

Il dottore sorrise.

Non sapeva perché stesse sorridendo. Ma quando vide il sorriso del ragazzo, sorrise istintivamente anche lui come se fosse la sua immagine riflessa.

O forse era il ragazzo che era lo specchio del dottore.

Quello dimostrava quanto fosse vuoto il sorriso del ragazzo. Era come se non potesse nemmeno sentire dolore.

Il ragazzo era davvero, davvero limpido.

«Potrei ricordare ancora di più di ciò che pensa.»

Il dottore dalla faccia di rana guardò il ragazzo trasparete con un lieve stupore.

«I tuoi ricordi sono stati tutti "uccisi", cellule cerebrali e tutto.»

Che cosa ridicola da dire, pensò il dottore.

Ma continuò.

«Per paragonare il corpo umano ad un computer, il tuo hard disk è stato completamente danneggiato. Se non sono rimasti dati nella tua mente, dove dovrebbero essere i tuoi ricordi?»

In qualche modo, il dottore sentì che la risposta del ragazzo avrebbe spazzato via quella logica ridicola.

«Non è ovvio?» rispose il limpido ragazzo. «Nel mio cuore.»