To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume14 Capitolo 4

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Capitolo 1: Un Ammasso di Metallo che Copre il Cielo — Cruel_Troopers.

Parte 1

Kamijou e Itsuwa corsero lungo le strade di Avignone.

Gli agghiaccianti rivoltosi non c'erano più.

La maggior parte di loro era stata sterminata.

Parti della strada erano state rovesciate, le mura e gli edifici erano crollati, quindi era difficile attraversarle. C'erano molte macchine parcheggiate. Correndo verso il Palazzo dei Papi, Kamijou sentì che l'aria puzzava di fumo e polvere da sparo e di tanto in tanto doveva scalare le macerie o passare all'interno dei buchi che c'erano nelle mura.

Le tute potenziate si trovavano in diverse zone di tutta la città.

Alcuni sulle strade; altri sui tetti degli edifici.

(Se riesco ad individuarne così tanti solo correndo, devono essercene centinaia o addirittura migliaia in città. Che diavolo sta accadendo...?)

Kamijou strinse i denti mentre percorreva una strada che era stata sommersa a causa di un tubo dell'acqua rotto e saltò oltre un lampione distrutto.

(A cominciare quella guerra è stata la Chiesa Cattolica Romana. La Città Accademia avrebbe dovuto muoversi nel tentativo di fermarla. Quindi perché sta accadendo?!)

C'era una cosa che mancava chiaramente a questo campo di battaglia.

L'odore del sangue.

Dato che i revolver anti-barriera delle tute potenziate usavano diversi tipi di proiettili, degli umani in carne ed ossa erano gli unici e soli a sparare con le cartucce a salve. Ma lo sparo creato dalla grande quantità dell'esplosivo usato si tramutava in un'onda d'urto. Questo involucro di suoni stava uccidendo senza pietà i rivoltosi di Avignone.

Ce n'erano intere pile prive di sensi sparsi per tutta la città. E vicino ad ognuno c'erano delle tute potenziate che gonfiavano un pallone gigante con una fibra antiproiettile cucita su di essa.

(E' un simbolo di riconoscimento...?)

Kamijou aveva visto qualcosa del genere in un drama della Città Accademia.

Il pallone era equipaggiato con una piccola telecamera e si muoveva intorno usando l'aria riscaldata proprio come quella di una mongolfiera. La sua debolezza principale era la batteria per la fornace elettrica che riscaldava l'aria ben drenata velocemente, ma si muoveva più silenziosamente di uno con un'elica ed era sia economico che portatile.

Quella che stavano gonfiando le tute potenziate era parecchie volte più grande di quelle viste nei drama ed aveva un cesto fatto della stessa fibra antiproiettile che si trovava al di sotto.

Più che altro stava per essere usata similmente ad una mongolfiera. Ci avrebbero messo all'interno le persone prive di sensi e li avrebbero portati automaticamente fuori dalla zona d'azione.

Quando Kamijou si guardò nuovamente intorno, si accorse che un numero di palloni bianchi stava volando in aria come i semi dei denti di leone.

Quello era solo il numero delle persone che avevano eliminato le tute potenziate.

«...»

Potevano aver avuto la stessa idea di Tsuchimikado.

I rivoltosi che marciavano nelle strette strade di Avignone sarebbero stati degli ostacoli per la loro missione. Ed il nemico che stava usando il Documento-C avrebbe potuto mischiarsi a loro. Quindi, come prima cosa, la strategia migliore era quella di placare i rivoltosi.

Ma...

«Tsuchimikado non avrebbe agito in questo modo...»

«Eh?» Itsuwa voltò la testa verso Kamijou, ma lui non rispose.

Mentre correva, guardò le macchine esplose e strinse saldamente il pugno.

(Solo perché le vostre azioni hanno la precedenza, non c'è ragione di usare la violenza per far piegare a voi la città!!)

Alla fine Kamijou aveva capito cosa voleva fermare esattamente Oyafune Monaka, un membro del Consiglio di Amministrazione. Non era perché odiava la Chiesa Cattolica Romana. E non era perché non voleva sconfiggere il nemico della Città Accademia. Voleva fermare una situazione del genere dove le cose si erano trasformate in un conflitto dove tutto e niente era stato distrutto.

(Devo fermare tutto ciò.)

Kamijou serrò le mascelle e corse per la città che era diventata un campo da battaglia.

(Non posso ignorare questa spirale di distruzione. Se qualcuno cercherà di giustificare questa situazione, distruggerò ogni loro piccolo frammento d'illusione!!)

«S-Siamo arrivati. Quello è...!!»

E così Kamijou e Itsuwa avevano raggiunto il Palazzo dei Papi.

Il nome aveva portato Kamijou ad immaginare una chiesa solenne o un palazzo pacchiano, ma l'effettivo edificio era meno un palazzo e più una fortezza medievale. La costruzione gigante era costituita da una collezione di pietre provenienti da una cava che davano una sensazione di rigetto a coloro che la guardavano.

Le mura esterne che sovrastavano Kamijou erano più alte di dieci metri, ma non appena vide quel posto, sembrò sorpreso.

«Buchi...» mormorò Itsuwa mentre teneva la lancia in mano.

Le enormi doppie porte dell'entrata principale erano state spazzate via verso l'interno e le mura intorno ad alcune finestre nei piani superiori erano state distrutte. Qualcuno doveva esserci entrato perché c'erano colpi d'arma da fuoco ed esplosioni ad intermittenza provenire dall'interno.

«Hanno già cominciato. Andiamo, Itsuwa!!»

«G-Giusto!!»

Entrare in un edificio da dove provenivano suoni di spari non era l'idea migliore, ma non avevano altra scelta.