To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume15 Capitolo 4

From Baka-Tsuki
Jump to navigation Jump to search

Capitolo 4: La Sottile Differenza Tra Autoironia ed Orgoglio — Enemy_Level5.

Parte 1

Alla fine, lavò via le ceneri con l'acqua del fiume.

Hamazura Shiage non poteva semplicemente gettarle nella pattumiera. Sapeva che facendolo riusciva a soddisfare solo se stesso e che stava inquinando l'ambiente, ma stava ancora resistendo all'idea di gettare ciò che era solito essere un corpo umano.

(...Sono terribile.)

Si era separato da Takitsubo e adesso stava pensando tra sé mentre camminava distrattamente sulla riva del fiume.

(Non mi dispiaceva per la persona nel sacco, ero solo spaventato di poter essere il prossimo. L'ho fatto solo perché non volevo mi accadesse lo stesso in punto di morte.)

«Dannazione...»

Represse il desiderio di chiedersi se dovesse davvero tornare da ITEM e si diresse nella loro direzione.

Fu in quel momento che lo chiamarono.

Hamazura ignorò la persona e continuò ad andare avanti, ma questa lo afferrò da dietro per la spalla.

Prima che si potesse voltare, venne raggiunto da un colpo.

Ricevette un danno sulla parte posteriore della testa e cadde sul suolo sporco.

Sentì una risata ed osservò chi fosse. Vide tre ragazzi che non aveva mai visto prima. Uno di loro stava tenendo una mazza da golf. Era lui che l'aveva colpito.

(...?! Ladri?)

L'80% della popolazione della Città Accademia era composta da studenti. A volte, i dormitori erano quasi del tutto vuoti. C'erano dei gruppi di delinquenti armati che lavoravano come ladri ed usavano quelle volte a loro vantaggio.

«Avevo ragione. Avevo già visto questo tizio. Fa parte degli Skill Out del Settimo Distretto, giusto?»

«Non si erano sciolti?»

«Chi se ne frega? Adesso gli facciamo il culo.»

Detto quello, risero tutti. Hamazura vide volare dei calci verso di lui da tutte le direzioni prima che potesse aprir bocca. Tutti non fecero altro che ridere.

«Sai una cosa, Skill Out? Fino a poco tempo fa, era difficile vivere alla giornata.»

«Il tuo leader... era Komaba, vero? Era un grande rompicoglioni. Ha fatto in modo che non potessimo svolgere per bene il nostro lavoro.»

«Per rimediare, ti rovineremo così tanto quella faccia che riusciranno ad identificarti solo come "Ragazzo A". Capito?»

Hamazura voleva dire che non era colpa sua, ma venne colpito da un calcio. Faceva fatica a respirare e non riusciva a parlare.

(Danna... zione...)

Gli venne in mente la faccia sconosciuta all'interno del sacco a pelo. Non riusciva a togliersi dalla testa la scena di quella persona che veniva bruciata nella fornace elettrica e le ceneri che si sparpagliavano nel fiume. La sua testa venne riempita dal fatto che avrebbe potuto essere del tutto eliminato anche lui in quel modo per la banalità della vita di un Level 0.

Poi un tubo di metallo dallo spessore di un pollice che veniva usato per il propano, rotolò lungo il suolo sporco.

Hamazura Shiage non esitò.

«!!»

Afferrò il tubo dalla forma di una L e lo agitò con forza.

Colpì nella caviglia il pezzo di merda con la mazza da golf e sentì il collo di questo che faceva crack. L'idiota cadde a terra urlando e Hamazura si alzò coperto di sangue, come se lo stesse rimpiazzando. Mosse nuovamente il tubo, sferrando un altro colpo.

Gli altri due delinquenti urlarono qualcosa, ma Hamazura li ignorò.

Mosse nuovamente il tubo vicino al ragazzo svenuto e delle urla piacevoli si insidiarono nelle sue orecchie.

Nel sentirlo, uno degli altri ragazzi tirò fuori un martello dal suo zaino.

Hamazura pensò di poter essere seriamente in pericolo. Il tubo di metallo era un'arma abbastanza distruttiva, ma era tuttavia difficile mettere a tappeto una persona con un sol colpo. Se si fosse rivelato uno scontro a lungo termine, sarebbe stato possibile che si sarebbero eliminati l'un l'altro.

Ma non si sentiva ancora di fermare gli attacchi che stava sferrando con le sue mani.

La sensazione del tessuto sintetico del sacco a pelo nero sembrò sorprendentemente fresca sul palmo della sua mano.

E poi...

«Quaggiù, Hamazura!!»

Contemporaneamente all'urlo, il ragazzo che teneva il martello venne messo K.O. con uno schiocco. Prima che Hamazura realizzasse che il ragazzo era stato colpito con qualcosa che sembrava un mattone, qualcuno l'aveva afferrato per il braccio.

«Forza, idiota! Andiamocene di corsa!!»

Hamazura si sentì stranamente apatico mentre correva via trascinato da quel braccio.

Dopo essere stato portato abbastanza lontano, alla fine realizzò a chi apparteneva quella voce.

«Era... Hanzou?»

Era un ragazzo che faceva parte degli Skill Out insieme a lui e stavano spesso insieme. Hamazura pensò alle sue ex attività da Skill Out e concluse che Hanzou doveva avere in mente di rubare un'altra carta bancomat se stava vagando in quella zona.

«Idiota! Hai del tutto dimenticato le regole dei vicoli? Se ti metti in mezzo tra chi vince e chi perde, muori. Se t'importa di vivere o morire, devi smetterla di pensare di poter sempre vincere!» disse Hanzou con un tono del tutto sconvolto.

I due ragazzi si guardarono alle spalle per confermare che non li stesse seguendo nessuno e si fermarono.

Hamazura guardò la faccia di Hanzou con un'espressione confusa in volto.

«Perché mi hai salvato? Ho rovinato gli Skill Out e poi ho evitato la punizione.»

«Non è qualcosa che dovresti dire.» rispose Hanzou con disinteresse. «Devi realizzare che non ce l'abbiamo con te. Non pensiamo sia stata colpa tua. Chiunque fosse stato il leader a quei tempi, gli Skill Out si sarebbero sciolti.»

«...»

«Non era una strada tanto bella da farmi desiderare di aggrapparmi al passato. Beh, ammetto che è stato molto divertente fino alla parte in cui ho rifinito il piano, ci hai dato una mano e Komaba era in testa all'attacco.»

«Già.» disse Hamazura senza alcuna emozione. «Hai ragione. Era una vita di merda, ma era divertente.»

«...Cosa vuoi fare adesso?»

«Non lo so. Ho la sensazione che sarà praticamente lo stesso, non importa dove vada a finire. Anche se tornassi negli Skill Out, non sarebbe come prima. Non penso ne valga la pena.»

Hamazura sputò quelle parole e cominciò a dare le spalle ad Hanzou.

Quest'ultimo prese qualcosa dalla tasca e la lanciò al ragazzo.

«Prendila. Da ciò che è accaduto lì, suppongo tu non abbia delle armi da usare.»

Era una piccola pistola la quale impugnatura gli arrivava a metà del palmo.

«...È una pistola da donna.»

«Importa davvero? Un'arma che è leggermente difficile da usare è perfetta. Se la mettessi in mano adeguatamente, spargeresti del sangue inutile.»

Hamazura fece ruotare la pistola in mano e se la mise in tasca.

Questa volta, aveva lasciato il vicolo senza voltarsi verso Hanzou.

Il suo prossimo lavoro per ITEM lo stava aspettando.

Parte 2

Hamazura Shiage tornò in uno dei nascondigli di ITEM.

«Sei in ritardo, Hamazura.» disse Mugino in modo disteso.

Si trovavano nella sezione di un altissimo edificio del Terzo Distretto. Era una struttura piena di svaghi per il tempo libero, come una palestra ed una piscina. Il grado di chi li utilizzava era abbastanza alto. Persino per entrare in quel posto c'era bisogno di un ID personale e del rango di appartenenza dello stesso, così che potesse essere controllato per usare certe capacità specifiche. A quanto sembrava, essere un membro era un segno di prestigio superiore tra i ranghi più alti della città.

Hamazura e le altre erano in un salotto per VIP.

Le stanze singole potevano essere riservate tramite un contratto annuale e solo qualcuno con un'adesione a "Due Stelle" o superiore poteva farlo, così, nella stanza aleggiava un'aria degna di una classe superiore.

Nella zona che veniva definita stanza singola, anche se era più spaziosa di una 3LDK, Mugino stava seduta su un divano.

«Dov'è Frenda?» chiese in modo perplesso Hamazura, guardando chi si era riunito lì.

«È andata.» rispose Mugino seduta stante. «Morta o catturata, non lo so. E non sembra che avremo il tempo di rimpiazzarla, quindi ITEM dovrà mettersi a lavoro con soli tre membri. Bene, anche SCHOOL è rimasto a quota tre, quindi dovrebbe funzionare. Dato che abbiamo Takitsubo dalla nostra, non sarà difficile riportare una vittoria contro di loro»

Mugino aveva detto tre.

Hamazura aggrottò le sopracciglia perché non era stato contato, ma discuterne non avrebbe portato a niente.

«Hamazura. Sei ferito.» disse Takitsubo guardandolo in faccia.

«Non è niente.» rispose. «Cosa farete adesso? SCHOOL ha rubato le Pinzette, giusto?»

«Esatto.» ammise prontamente Mugino. «È per questo che è arrivato il nostro turno di attaccare. L'AIM Stalker di Takitsubo può cercare tutti i luoghi in cui si trovi qualsiasi esper del quale abbia memorizzato il campo di diffusione AIM. Abbiamo combattuto una volta contro di loro nel laboratorio d'ingegneria, quindi possiamo rintracciarli. La ragione per cui esiste ITEM è di fermare i piani alti e che le organizzazioni segrete non si spingano troppo oltre. Facciamo il nostro lavoro.»

Hamazura diede un'occhiata a Takitsubo.

Come al solito, la ragazza teneva le mani e le gambe distese fiaccamente. Forse il suo modo insicuro di parlare derivava dalla sensazione che provava nel sentire gli effetti dei campi di diffusione AIM per tutto il tempo.

«Va bene se cerco Dark Matter?»

«Chi sarebbe?»

«Il secondo tra il Level 5. È il bastardo che sta a capo di SCHOOL.»

Quando Mugino rispose alla domanda di Hamazura, Takitsubo prese una scatolina che conteneva una polverina bianca.

Kinuhata la guardò con fare sorpreso.

«Stai già super male, Takitsubo-san. Non riesci nemmeno ad attivare il tuo potere senza il Body Crystal.»

«Non sto così male. A me sembra una cosa del tutto normale.» disse Takitsubo leccando leggermente la polverina bianca.

La luce tornò nei suoi occhi.

Come se quello fosse il suo stato normale, Takitsubo Rikou si alzò e si stiracchiò.

«Iniziare la ricerca del campo di diffusione AIM. Finire con lo scegliere i campi di diffusione più vicini e simili. I risultati di ogni singolo campo di diffusione AIM verranno riferiti. Cinque secondi rimanenti alla fine della ricerca.»

Parlava come una macchina.

E riuscì a dare una risposta esatta.

«Conclusione: Dark Matter è all'interno di questo palazzo.»

Prima che tutti potessero reagire con stupore, accadde qualcosa.

La porta del salotto privato venne calciata dall'esterno.

Entrò al suo interno un solo ragazzo.

«Dark Matter...!» disse Mugino Shizuri infastidita dalla sua visione.

«Preferirei che mi chiamassi per nome. È Kakine Teitoku, comunque.»

Il ragazzo aveva sulla mano degli strani "artigli" composti di nanomacchine.

«Le Pinzette...»

«Belle, vero? Sono venuto qui per dichiarare vittoria.»

«Hah. Sei soltanto il Piano di Riserva che non è stato scelto da Aleister. Solo un po' di tempo fa stavi scappando in ogni dove, ma adesso sei così sicuro di te?»

«Ah, giusto. Ho dimenticato di ringraziarti per ciò che hai fatto nel laboratorio di ingegneria. Grazie a te ho perso uno dei quattro membri di SCHOOL.»

«Hai dimenticato il cecchino che abbiamo ucciso qualche giorno fa? L'hai rimpiazzato?»

La conversazione tra i due Level 5 si interruppe all'improvviso.

La causa fu Kinuhata Saiai. Sollevò con una mano un tavolo che stava lì vicino, senza nemmeno alzarsi dal divano. La ragazzina che sembrava avere solo dodici anni prese il tavolo ricoperto di addobbi, facendolo pesare un paio di chili, e lo lanciò con forza verso Kakine Teitoku.

Si sentì un fracasso.

Il tavolo si ruppe in pezzi, ma l'espressione di Kakine non cambiò.

«Che male.» disse in modo del tutto naturale da far pensare che stesse dicendo la verità. «E mi fa girare i coglioni. Ti farò a pezzi per prima.»

Come da pronostico, Kinuhata non lo accettò.

Corse verso il muro e lo distrusse con il suo piccolo pugno. Poi afferrò le mani di Hamazura e Takitsubo, fece l'occhiolino a Mugino e saltò oltre il muro distrutto.

Dall'altro lato c'era un salotto costruito nello stesso modo lussuoso. C'erano delle persone, ma Kinuhata le mise K.O.. Quando si diressero verso il corridoio, un uomo che sembrava far parte di un'organizzazione subordinata di SCHOOL era lì, ma lo colpì nello stesso modo.

Kinuhata Saiai non aveva una forza sovrumana. Il suo potere le permetteva di controllare come preferiva il nitrogeno che si trova in aria. Questo potere era così estremamente grandioso da riuscire a controllare le masse compresse di nitrogeno al fine di sollevare una macchina o addirittura fermare dei proiettili. Tuttavia, il suo raggio d'azione effettivo era davvero piccolo. Si estendeva solo a qualche centimetro dal palmo della sua mano. Ciò faceva sembrare come se stesse sollevando le cose con la sua mano.

«Hamazura. Per favore, vai a prendere una macchina super velocemente.» disse Kinuhata. «Una delle ragioni per cui SCHOOL è qui è Takitsubo. Dato che sapevano dove fosse il nostro nascondiglio, è super sicuro supporre che conoscano tutte le nostre altre informazioni. Più che altro, hanno capito che il potere di Takitsubo-san potrebbe essere un problema per loro e sono venuti qui a fare fuori l'unico modo che abbiamo per rintracciarli.»

«Il suo potere di ricerca?» disse Hamazura.

Dato quanto poteva sembrare distruttivo, pensò che dovevano preoccuparsi di più per Mugino o Kinuhata...

«Anche se non uccidessero tutti i membri di ITEM, le nostre azioni sarebbero super limitate se facessero fuori Takitsubo-san. La sua presenza o assenza determinano la nostra posizione di inseguitori o di inseguiti. Se fossi in loro, farei fuori lei per prima.»

«...»

«D'altra parte, ciò significa che finché Takitsubo-san sta bene, possiamo ribaltare la situazione. Quindi mettila in macchina ed andate via di qui super velocemente. Se vi nascondete da qualche parte che non sia uno dei nascondigli di ITEM, ci staranno un po' per trovarvi.»

Mentre Kinuhata parlava, prese un inibitore dalla tasca.

Lo mise in mano a Takitsubo.

«Il modo in cui tieni lo sguardo fisso nel vuoto è super pericoloso, quindi tieni con te almeno quest'arma. E con questa, non morirai se la farai funzionare involontariamente.»

Sentirono un'esplosione.

Proveniva dal salone in cui si trovavano Kakine e Mugino.

«Per favore, andate. Dovete super muovervi.» disse Kinuhata mentre spingeva Hamazura e Takitsubo da dietro.

Prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, la ragazzina si era già diretta verso il campo di battaglia.