Fate/Apocrypha:Volume1 Capitolo 1 parte 3
Con un inchino rispettoso, Darnic poi annunciò ai quattro Master.
"Cominciamo, orgogliosi maghi di Yggdmillennia. Con il completamento di questo rituale, faremo il nostro primo passo sulla via della guerra. Possedete la determinazione?"
I quattro Master tacquero, rivelando la loro convinzione.
L'aria nella sala del trono cambiò di nuovo. I sensi dei quattro Master si affilarono, in modo che anche la pressione del Principe Impalatore, che li guardava, fu messa da parte per il momento.
Era vero che la convocazione di un Servant era più semplice che le complicazioni di un normale rituale. Tuttavia, era una chiara verità che la convocazione di uno Spirito Eroico poteva prenderti la vita, se eseguita in modo scorretto.
"Lascia che argento e acciaio siano l'essenza.
Lascia che la pietra e l'arciduca dei contratti siano il fondamento.
Lascia che sia il nero il colore a cui rendo omaggio.
Lascia crescere un muro contro il vento impetuoso.
Lascia che le quattro porte cardinali si chiudano.
Lascia che la strada a triforcuta dalla corona raggiunga il Regno".
Non l'avevano provato in anticipo, ovviamente, ma tutti pronunciarono l'incantesimo in armonia, senza una sola parola fuori posto.
Finito il primo versetto, il bagliore del cerchio magico si intensificò. Il prana infuriò. Ma anche Caules, il più umile dei quattro, rimase fermo e continuò l'incantesimo senza esitazione.
"Sia dichiarato oggi;
la tua carne dovrà servire sotto di me, e il mio destino sarà con la tua spada.
Rispondi alla chiamata del Santo Graal.
Rispondi, se desideri sottometterti a questa volontà e a questa verità. "
L'incantesimo—il prana che ora scorreva nei loro circuiti magici—richiamava gli Spiriti Eroici dai loro Troni. Faceva appello al più grande degli esseri la cui esistenza era scolpita in miti e leggende.
"Un giuramento è prestato qui.
Avrò raggiunto tutte le virtù di tutto il Paradiso;
Avrò il dominio su tutti i mali di tutto l'Inferno ".
Tre dei Master si fermarono. Solo Caules continuò con un altro verso.
"Eppure servirai con gli occhi velati dal caos.
Per te sarà una gabbia di follia.
Ed io brandirò le tue catene. "
L'incantesimo aggiuntivo per il Potenziamento Folle—con questo, era certo che il Servant convocato sarebbe stato afflitto dalla follia in una certa misura. Un Servant debole avrebbe acquisito le tenaci capacità fisiche di Berserker.
Ed ora, l'ultimo verso.
Nonostante il tormento dei loro circuiti scatenati ed il timore di perdere il controllo, i quattro sentirono un certo rammarico, solo per un istante. Tuttavia, avevano continuato—per cogliere saldamente nelle loro mani il più grande mistero di tutti.
Dei mostri scorrevano con la luce, traboccante di miracoli, superando la taumaturgia—in altre parole, gli Spiriti Eroici stavano tentando di entrare in questo mondo.
"Dal Settimo Cielo, curato dalle tre grandi parole di potere,
esci dall'anello della moderazione, protettore del santo equilibrio! "
Appena pronunciate quelle parole, la tempesta infuriò facendo rannicchiare gli homuncoli in preda al panico, e Roche coprire il volto con le mani. Lancer, Darnic e Caster la lasciarono scorrere su di loro come una brezza fresca.
E così, si manifestarono.
Una luce accecante proveniva dal complesso ed elaborato cerchio magico. Ci volle solo un momento per i miracoli prendere forma. Erano eroi, esseri umani che avevano raggiunto altezze disumane.
La tempesta diventò un sussurro, e la luce accecante sbiadì. C'erano quattro figure in piedi all'interno del cerchio.
Una era una ragazza minuta in un abito bianco. In mano, una mazza gigante. Con gli occhi vuoti, lentamente guardò ciò che la circondava.
Uno era un ragazzo dall'aspetto androgino. Dei quattro, solo lui stava guardando i Master con un largo sorriso sul suo volto.
Uno era un uomo con un arco in mano, avvolto da un mantello color erba.
L'ultimo era un altro uomo il cui corpo intero era racchiuso in un'armatura splendente. Uno spadone sulla schiena. I capelli grigio-argento agitati dolcemente dal vento.
"Ahh..."
Ci fu un sospiro di meraviglia da parte di qualcuno nella stanza. Anche gli occhi di Darnic erano stati rubati dal loro aspetto maestoso. Infine, i Servant pronunciarono le parole di inizio come uno—le parole che avrebbero tolto la museruola a questa feroce Grande Guerra del Santo Graal.
"In accordo all'evocazione, ci presentiamo—i Servant of Black. Il nostro destino sarà con gli Yggdmillennia, e le nostre spade saranno le vostre spade."
Nel cimitero della Chiesa Stavropoleos di Bucarest, anche Shishigou Kairi era riuscito ad evocare il suo Servant.
"...Così, sei tu il mio Master?"
Colui che gli aveva fatto questa domanda era un cavaliere di piccola statura, coperto dalla testa ai piedi da un'armatura. La voce chiara e limpida del cavaliere lo raggiunse anche attraverso l'elmo. Shishigou annuì e allungò la mano.
"Shishigou Kairi. Sarò il tuo Master. Piacere."
"... Questo è un cimitero? Che posto ignobile per convocarmi."
Il cavaliere ignorò la mano tesa di Shishigou. Grattandosi la testa, Shishigou cominciò a spiegare la sua scelta.
"Sì, beh ... questo luogo è un po' come casa mia."
"Sei nato in una tomba?"
"Ho speso molti giorni con i cadaveri."
Udito questo, il cavaliere annuì.
"Capisco ... sei un negromante."
"Esatto. E tu sei Saber, giusto?"
Shishigou chiese, vedendo la spada tenuta dal cavaliere.
"Non è ovvio? Devi avere dei poveri occhi e una povera mente se mi vedi come Caster o Assassin."
"Non che ci sia qualcosa di sbagliato con un assassino che appare attraverso la porta d'ingresso portando un' armatura, secondo me …"
Sembrava che tali assassini esistessero.
"... E' possibile che sia stato convocato da un pazzo?"
"Impossibile. Sei appena stato convocato dal miglior Master che c'è, Saber. Quello che sto dicendo è che Shishigou Kairi è un Master di prima classe e perfettamente in grado di comandarti."
"Hmm ... suppongo che una buona padronanza sia un bene, anche se è solo della propria lingua."
"Ebbene, Saber, puoi dirmi il tuo vero nome? A dire il vero ... perché non riesco a vedere i tuoi parametri, anche se sono il tuo Master?"
Normalmente, un Master sarebbe stato in grado di acquisire un certo grado di informazioni di fronte a un Servant—dati preziosi come la forza fisica e la resistenza, e ogni abilità che avrebbero potuto avere. Dettagli sulle loro abilità innate e Noble Phantam che non sarebbero stati disponibili fino a quando non sarebbero stati confermati visivamente, ma ciò che c'era era inestimabile per organizzare strategie.
E, naturalmente, il primo Servant che un Master poteva confermare visivamente era quello che aveva convocato. Comprendendo le loro abilità, potevano fare piani su come condurre la Guerra.
Tuttavia, Shishigou non poteva confermare i parametri di base del cavaliere davanti a lui, la personalità dello Spirito Eroico, le sue capacità innate, e dati sul suo Noble Phantasm, erano tutti nascosti e non potevano essere letti.
"Quest'elmo, molto probabilmente. Lo tolgo."
Disse Saber, e tolse l'elmo fuso con l'armatura che copriva la sua faccia. Quando rivelò il suo volto, Shishigou rimase a bocca aperta.
"Sei…una ragazza...?"
No, forse era un ragazzo. In ogni caso, il cavaliere aveva un bel aspetto giovanile. Era stato così inaspettato che Shishigou lasciò che le sue parole scivolassero fuori senza pensare, e non si accorse che l'animo del cavaliere peggiorò.
"Non dirlo mai più."
"Dire... cosa?"
Il suo agghiacciante, ringhio omicida fece tornare Shishigou coi piedi per terra.
"Chiamami così ancora una volta, e non sarò in grado di trattenermi."
Il luccichio nei suoi occhi mostrò i suoi intenti omicidi. L'istinto di Shishigou sussurrò che era seria.
"...Okay, colpa mia. Non lo dirò mai più."
Alzando le mani in aria, Shishigou diede una scusa franca. Nonostante la rabbia, Saber riuscì a ripristinare il suo stato d'animo. Facendo un profondo respiro, mormorò con un'espressione un po' imbronciata.
"Ti perdono. E non riaprire mai più questo argomento di discussione. Ricordalo."
"Capito. Allora, qual è il tuo vero nome?"
"Hm? Che vuoi dire, Master? Non so quale catalizzatore hai usato, ma hai chiamato me in particolare, non è vero? Perché avrei bisogno di dirti ..."
"Ah, no, questo è stato il mio catalizzatore."
Indietreggiando dal cerchio magico, Shishigou le lanciò il catalizzatore. Saber guardò con aria interrogativa la cosa nella sua mano.
"E questa è?"
"E' dalla tavola rotonda. Quella che voi cavalieri usavate."
In un istante, il recente recupero di umore di Saber crollò. In un attimo prese la sua spada e colpì la santa reliquia, che probabilmente non sarebbe mai più apparsa di nuovo in tutto il mondo, e la distrusse.
"...Uhh."
Dopo averla letteralmente fatta a pezzi, Saber calpestò i resti con tutto il peso della sua armatura.
"Maledizione! Mai avrei immaginato di essere convocato da questa!"
La sua espressione era uno di odio freddo e totale per la Tavola Rotonda. Strano, pensò Shishigou. Per i suoi cavalieri, la Tavola Rotonda era un luogo di vivace discussione. Anche se, alla fine, quei cavalieri si divisero in alleati e nemici. Se mai ci fosse stato un cavaliere che la odiava a tal punto ...
In un istante, Shishigou realizzò il suo vero nome. Se ci fosse stato un cavaliere che odiava la Tavola Rotonda, doveva essere quel cavaliere che si era ribellato contro il re.
"Saber, tu sei Mordred?"
Mordred si accigliò leggermente alla domanda di Shishigou. Sembrava che si vergognasse per aver fatto indovinare la sua identità dalle sue azioni di pochi istanti fa.
Ma il suo tono era risoluto quando dichiarò:
"E’ così. Sono Mordred, l’unico vero successore del Re dei Cavalieri, Arthur Pendragon."
"...Non ti sei ribellato?"
Appena Shishigou lo fece notare, il volto di Saber arrossì.
... "Sì, è vero. L'ho fatto. Il re non ha mai riconosciuto il mio potere, anche se, in materia sia di dominio e che di spada, ero allo stesso livello—no, avrei potuto fare ancora meglio. Ma il re si rifiutò di darmi il trono a causa del mio pedigree ".
La freddezza del suo tono non era certo per controllare le sue emozioni. Semmai, era il contrario, perché possedeva all'interno una rabbia e animosità che le scosse tutto il corpo.
Il suo pedigree—nata dall'infedeltà tra Re Artù e la sorella del Re, Morgana—era semplicemente troppo fatale per un difetto.
"Così, mi sono ribellato. Lasciai tutto e vidi la verità, che non vi era alcun significato nel regno del re."
E' vero che, secondo la leggenda, fu Mordred che portò Arthur alla morte. Anche dopo essere stato trafitto dalla lancia santa, Mordred inflisse un colpo fatale al re.
Vicino alla morte, Re Artù restituì la santa spada al lago e si diresse verso Avalon. La vita di Mordred si concluse sulla collina a Camlann; l'unica cosa che lasciò fu il suo nome infame, come Cavaliere del Tradimento.
"Quindi... il tuo desiderio è diventare re?"
Per Mordred, a cui era stato rifiutato il trono, essere incoronato re doveva essere il suo desiderio. Ma il tono di Mordred divenne imperioso quando rispose alle parole di Shishigou.
"Tutt'altro. Non ho alcun desiderio di diventare re attraverso il Santo Graal. Mio padre non mi riconoscerebbe ancora se salissi al trono in questo modo. L'unica cosa che desidero, Master, è la possibilità di sfidare la spada della nomina. "
"... Quella che il Re tirò fuori dalla roccia?"
Saber annuì. Si diceva che da giovane, Arthur, avesse guadagnato il diritto di governare estraendo la spada che aveva battuto tutti coloro che si erano vantati della propria forza.
Naturalmente, se Mordred fosse riuscita ad estrarre la spada dalla roccia, allora sarebbe stata riconosciuta come degna di essere re. Tuttavia, vi era una falla in quello che desiderava.
"Hey, posso chiederti solo una cosa?"
"Si?"
"Supponendo che il Graal conceda il tuo desiderio, cosa succederebbe se non riuscissi ad estrarre la spada?"
Se lei voleva sfidare la spada della nomina, naturalmente c'era la possibilità che non riuscisse ad estrarre la spada. Non c'era stato un solo uomo nel paese ad essere stato ritenuto degno da tale spada, dopo tutto. Mordred poteva avere il sangue di Arthur, ma era discutibile il fatto che fosse in grado di estrarre la spada.
"Che sciocchezze, Master. Certo che posso estrarre la spada!"
Saber si gonfio d'orgoglio e così proclamò. Dal peso insopportabile dietro le sue parole, si poteva vedere che lei possedeva la dignità di un re. Forse avrebbe potuto anche essere in grado di estrarre la spada facilmente.
"Ora, Master, non dobbiamo tardare. Dimmi l'ubicazione dei nemici che devo colpire."
Disse Mordred, con una leggera ansia nella sua voce, ma Shishigou la tenne in scacco.
"... Hai mai sentito il detto 'guarda prima di saltare'?"
"E perché dovrei preoccuparmi di queste sciocchezze? Non sono stato convocato per combattere sette Servant?"
Sembrava che il Graal le avesse concesso le sue conoscenze riguardo a questa Grande Guerra.
"Questo è vero. Ma non sappiamo di quello che sta succedendo con i sette sul lato opposto."
Entrambi alzarono la testa sentendo delle piccole ali sbattere sopra di loro. C'era una colomba grigia seduta su un ramo di un albero. I suoi occhi—quegli occhi privi di emozioni unici per gli uccelli—si muovevano senza posa, e sputò fuori un pezzo di carta che portava in bocca. La colomba poi volò via, come se avesse completato il suo lavoro. Quando Shishigou prese il biglietto, Saber sbirciò con apparente interesse.
"Era un famiglio?"
"Così pare. Vogliono incontrarci."
"Chi?"
"Persone con i nostri stessi interessi."
Shishigou accartocciò la nota—su cui era scritto 'domani mattina alle nove, Sighisoara, la chiesa sulla collina' e nient'altro—e la schiacciò.
Era magnificenza nel suo splendore, solenne e maestosa. Un centinaio di parole di lode non sarebbero bastate a descrivere la scena.
Saber, Archer, Lancer, Rider, Berserker, e Caster of Black—a parte Assassin convocato a Shinjuku, tutti e sei i Servant erano raccolti in questa stanza.