Zero no Tsukaima ~Italian Version~:Volume2 Capitolo Uno – Una Barca Segreta

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Capitolo Uno - Una Barca Segreta[edit]

Louise era sdraiata sul suo letto. Stava sognando di essere ritornata nella sua terra natia, distante 3 giorni di viaggio dall' Accademia di Tristania, dove lei era nata.

La giovane Louise nel suo sogno stava girovagando vicino la casa, nascondendosi infine nei cespugli di una vegetazione simile ad un labirinto per nascondersi dai suoi inseguitori.

“Louise, dove sei? Vieni fuori subito!”, urlò sua madre. Nel suo sogno, Louise era stata rimproverata a causa dei suoi scarsi risultati negli studi di magia. Lei era costantemente rapportata alle sue sorelle, le quali avevano risultati molto migliori di lei.

Louise vide un paio di scarpe che apparvero al di sotto dei cespugli.

“La signorina Louise è veramente senza speranza per quanto riguarda la magia.”

“Sono pienamente d'accordo. Perché non può essere come le sue sorelle maggiori, che sono molto brave con la magia?”

Louise, sentendo quelle parole, diventò triste e sconsolata, mordendosi le labbra. I servi avevano iniziato a cercarla nella vegetazione. Louise provò quanto più poté per scappare. Si ritirò nel luogo che lei chiamò il “Giardino Segreto” - il lago centrale.

Il “Giardino Segreto” era l'unico posto dove Louise si sentiva a proprio agio. Era tranquillo, senza nessun altro in giro. I fiori sbocciavano ovunque e gli uccelli si radunavano sulle banchine vicino al lago.

Al centro del lago c'era una piccola isola sulla quale giaceva una piccola casa fatta di marmo bianco.

Accanto all'isola c'era una piccola barca, originariamete utilizzata per l'ozio, ma che ora giaceva derelitta e dimenticata. Le sue sorelle maggiori erano cresciute, ed erano occupate a studiare magia. Suo padre, che si era ritirato dai doveri militari, ora spendeva il suo tempo mescolandosi con i nobili nei dintorni. L'unico passatempo di suo padre era la caccia selvatica. L'unico interesse di sua madre era di insegnare alle sue figlie e non le importava niente di alcun'altra cosa.

Pertanto, a parte Louise, nessun altro venne mai più al lago dimenticato, e ancor meno si ricordarono di quella piccola barca. Questo è il motivo per il quale, ogni volta che Louise veniva rimproverata, era solita venire in questo posto.

Nel sogno di Louise, la sua versione più giovane saltò all'interno della barca e si rannicchiò in una coperta che era stata preparata precedentemente.

Non appena si nascose nella sua coperta, un nobile vestito con un mantello apparì dall'isola coperta dalla nebbia.

Il nobile aveva circa sedici anni. Nel sogno di Louise, lei aveva solo 6 anni; li separava una differenza di 10 anni d'età.

“Stavi piangendo, Louise?” La sua faccia non era visibile, poiché era coperta da un largo cappello.

Ma Louise sapeva esattamente chi era: Egli era il Visconte, il nobile che aveva appena ereditato le terre attorno alla sua terra natia. Louise si sentì al caldo e al sicuro dentro di sé; il Visconte era l'uomo dei suoi sogni. Avevano spesso frequentato dei banchetti assieme e, inoltre, i loro genitori avevano già combinato un fidanzamento.

“Sei tu, Visconte-sama?”

Louise si coprì la faccia a casaccio; non voleva che l'uomo dei suoi sogni la vedesse piangere. Sarebbe imbarazzante.

“Sono stato invitato da tuo padre oggi, per quanto riguarda il fidanzamento.”

Sentendo ciò, Louise era ancora più imbarazzata, al punto da non osare nemmeno alzare la testa.

“Davvero? Ma quello non sarebbe possibile, Visconte-sama”

“Louise, mia piccola e delicata Louise, io non ti piaccio?” Disse il Visconte, in tono scherzoso.

Louise scosse lentamente la sua testa e disse imbarazzata: “No, non è questo. E' solo che io sono ancora giovane e impreparata...”

La faccia nascosta sotto al cappello mostrò un sorriso e porse una mano a Louise.

“Visconte-sama”

“signorina, prego prenda la mia mano. Presto, il banchetto sta per iniziare.”

“Ma...”

“Sei stata sgridata di nuovo? Non ti preoccupare. Parlerò con tuo padre”, disse il Visconte.

Louise annuì, si alzò e raggiunse la mano del Visconte. Che mani grandi, non erano quelle le mani che lei aveva sempre sognato di stringere?

Non appena stava per afferrare la mano del Visconte, una folata di vento improvvisa soffiò via il cappello dalla testa del Visconte.

“Eh?!” Louise guardò la sua faccia, perplessa. Poiché era solo un sogno, Louise era ritornata ad essere una sedicenne.

“Cosa...Cosa stai facendo?”

La persona che si celava sotto il cappello non era il Visconte, ma il suo famiglio, Saito.

“Louise, vieni presto”

“Non importa se io vengo o no, perché sei qui?”

“Non essere così ristretta di mente, non ti sei già innamorata di me?” rispose Saito, che era vestito impudentemente nei vestiti del Visconte.

Ci si deve chiedere da dove abbia tirato fuori tanta confidenza.

“Non essere stupido, ero solo confusa a quel tempo, faresti meglio a smettere di sognare!”

“Smettila di creare scuse, mia Louise”

“Chi è la 'tua Louise'?!”

Saito fece finta di non sentirla del tutto, e invece si fece più vicino a Louise.

“Cosa stai cercando di fare, idiota?!”

Ignorando i suoi lamenti, Saito procedette e sollevò Louise, che era nella barca, tra le sue braccia.

“Perché sei tu?” Louise chiese frustrata mentre prendeva a pugni Saito. Ma lui non si arrabbiò affatto, mentre il suo sorriso si allargò. Questo fece arrossire lentamente Louise per l'imbarazzo. Non sapeva l'esatta ragione, ma si sentiva bene tra le braccia di Saito. Questo rese Louise ancora più ansiosa.



Saito, disteso nel suo letto, lentamente aprì gli occhi. Le lune gemelle, a ciclo completo, risplendevano nella camera, illuminandola leggermente. Louise, dormendo nel suo letto, gemeva come se stesse avendo un incubo.

Saito pregò che lei continuasse a dormire. Si alzò lentamente e si avvicinò alla dormiente Louise.

“Che c'è, compagno? Insonnia?” Derflinger chiese a Saito in modo abbastanza brusco.

“Shhh...” Saito si girò e pose il suo dito indice sulle sue labbra.

“Non vuoi che io parli? Perché no?”

“Shhhh...” Saito scosse la testa, pose di nuovo il suo dito tra le labbra e fissò il suo compagno, Derflinger, con sguardo annoiato.

“non ti perdonerò per avermi dato una doccia fredda. Il mio compagno si sveglia nel mezzo della notte senza dirmi una ragione. Questo mi rende arrabbiato e depresso!”

Dopo aver detto ciò, Derflinger mosse e scosse il suo corpo, come se fosse veramente arrabbiato. Che spada difficile.

Svegliata dallo sferragliare della spada, Louise si girò e aprì gli occhi.

Il cuore di saito mancò un battito.

Alzandosi, Louise iniziò a sgridare Saito.

“non essere così pieno di te! Faresti meglio a fare pulizia, non vedi la polvere sparsa ovunque? Non dirmi che l'hai già fatto, stupido imbecille. Sei proprio un idiota!”

Il corpo di Saito era paralizzato, come se l'incantesimo “Indurimento” fosse stato utilizzato su di lui.

Ma dopo che Louise finì di sgridare Saito, si sdraiò di nuovo e si addormentò. Apparentemente, stava solo parlando nel sonno. Anche nel sonno, Louise ordinava Saito qua e là. Egli si sentì allo stesso tempo sollevato e rattristito.

Derflinger, che stava guardando Saito per tutto il tempo, diede un sospiro infelice.

“Sta parlando nel sonno, eh? Ma non sembra musica per le tue orecchie, Saito.”

Saito fissò in modo arrabbiato Derflinger, che aveva quasi rovinato il suo piano, si diresse velocemente verso di lui e disse “Faresti meglio a startene zitto, idiota!”

“Sei davvero troppo, non ti dovrei perdonare! Se il mio compagno vuole che io stia zitto, allora io starò definitivamente zitto! Ma per svegliarti così all'improvviso nel mezzo della notte ed essere così subdolo al riguardo, ne subirai sicuramente le conseguenze anche se mi dici le tue ragioni in questo momento.”

Il senso di curiosità di Derflinger è lo stesso di quello del suo compagno. Sembra che egli voglia assolutamente sapere le motivazioni di Saito per svegliarsi nel bel mezzo della notte, non importa come.

Saito sospirò, e puntò verso Louise, dormiente.

“Che c'è riguardo la figlia del Nobile?”

“Cosa ne pensi compagno?”

Saito usò le sue mani e fece un simbolo somigliante ad un cuore.

“Che significa?”

“Rappresenta l'amore”

“Piaci a quella ragazza, compagno?”

“Sì”

“Come fai a saperlo?”

Saito si alzò, e danzò senza far alcun rumore.

“Ah... Ti stai riferendo al ballo?”

“Hai visto l'espressione di Louise mentre stavate danzando, vero?”

“Sì, l'ho vista.”

“La sua faccia era così rossa...” Saito disse quasi come se fosse stordito.

“Già, era molto rossa”

“Sembrava che volesse tenermi le mani e non lasciarle andare più.”

“Ne sei sicuro!?”

“Derf, sei solo un pezzo di ferraglia, quindi non capirai mai il cuore di una ragazza. Se una ragazza guarda un ragazzo in quel modo, significa che gli sta dicendo indirettamente che lui le piace.” Disse Saito, picchiettando sulla spada.

“Vero, non sono altro che una spada, e non capisco del tutto le relazioni interpersonali. Ma dato che dici questo, compagno, probabilmente dev'essere vero.”

Saito annuì in modo felice e disse: “Sei veramente sensibile, Derflinger!”

“Quindi, mio buon compagno, dato che sei così sicuro che tu le piaci, hai intenzione di seviziarla?”

“Sì! Sono sicuro che io le piaccio, e penso proprio che la sevizierò!...Emh, cosa significa 'seviziare'?”

“E' impossibile. Sono stato in giro per un sacco di tempo e questa è la prima volta che ho sentito di un famiglio che sevizia il suo padrone. Tu sei incredibile!”

“Ah...che soddisfazione. Va' avanti, elogiami di nuovo”

“Compagno, sei strabiliante!”

Saito si alzò e chiese allegramente: “Derf, chi è l'uomo più figo del mondo?”

“Ovviamente tu, compagno”

“Chi è la più grande persona del mondo non avente la magia?”

“Ovviamente tu, compagno”

Gli elogi piombarono dritti nella testa di Saito. Si sentì come se il mondo intero stesse facendo il tifo per lui. Ci si dovrebbe chiedere se Saito abbia qualche problema con il suo Q.I.

“Louise è stata veramente fortunata a farsi piacere da me. Il grande e fighissimo me.”

“Se piaci veramente a quella ragazza così altezzosa, allora perché ti ha dovuto sgridare anche nei suoi sogni?”

Derflinger avrebbe voluto continuare a dar voce alle sue opinioni, ma fu fermato da Saito. “Louise è, in realtà, estremamente testarda. Lei non riuscirebbe a rivelare il suo cuore così facilmente.” “E' così?”

“Se ora andassi e glielo chiedessi, sicuramente risponderebbe “Che stai dicendo? Stupido famiglio!”

“Da come parli, la conosci veramente sia dentro che fuori, eh compagno?”

“Ovviamente! Anche se lei lo nega sempre, in realtà lei desidera disperatamente che io la 'conquisti'. Lei è già profondamente innamorata di me, ma Louise è una ragazza veramente cocciuta, non mi dirà mai che io le piaccio in modo diretto, a causa del suo orgoglio.”

“Compagno, devi essere veramente un genio per aver dedotto ciò.”

Quindi ora, devo rappresentare il pianeta terra e 'seviziare' questa 'Bishojo' di Halkeginia. Lo capisci, vero Derf? Quindi potresti farmi un favore e tenere la tua bocca chiusa?”

Derflinger scosse il suo corpo, a significare accordo.

“Se questo è il caso, allora starò zitto.”

Saito ringraziò Derflinger e si avvicinò di nuovo a Louise.

Louise si trovava ancora in un sonno profondo. Non importa da che angolo guardi la dormiente Louise, lei sembra sempre bellissima come sempre. Saito inspirò profondamente; La stanza era carica di una piacevole fragranza.

Saito, tremando lentamente, sollevò le lenzuola di Louise.

La luce della luna brillò su Louise, che stava indossando una camicetta da notte. Anche se Louise indossava la sua camicetta, uno poteva ancora sentire la sua pelle liscia e flessuosa attraverso essa. Anche se leggermente, il suo seno si era sviluppato. Inoltre, Louise non amava indossare gli indumenti intimi nel sonno. Saito lo sapeva molto bene – lui era quello che le preparava gli indumenti intimi ogni mattina.

Saito era così toccato che le lacrime stavano quasi per uscire dai suoi occhi. Da ora in avanti la ragazza piccola e carina sarà finalmente mia, pensò tra sé e sé. Aveva aspettato questo momento per una settimana, fin dal ballo.

Strofinandosi le mani, Saito si avvicinò alla dormiente Louise e disse “Itadakimasu...”. Dicendo questo, s'intrufolò tra le coperte di Louise.

“Ah, Louise, Louise la tua pelle è veramente così liscia e flessuosa. Haha...Saito, idiota...”

Saito non sapeva perché si era chiamato idiota da solo, ma ciònonostante stava diventando sempre più eccitato.

Abbracciò Louise senza pensarci due volte e baciò la sua guancia. Louise non sembrava che potesse svegliarsi così presto; Lei aveva un sonno abbastanza pesante.

“louise, mia cara Louise, il tuo viso; hai il viso più carino del mondo...” Seguendo ciò, non appena Saito era sul punto di sollevare la camicetta da notte di Louise, Lei si svegliò. Saito era dapprima shoccato, ma successivamente si riprese velocemente e abbracciò Louise strettamente.

“Cosa...Che stai facendo?!”

Louise realizzò immediatamente cosa stava succedendo e si sforzò di liberarsi dalle braccia di Saito.

“Non puoi semplicemente star ferma?”

“Perché...perché...mi stai abbracciando?”

Che stai dicendo? Pensavo di piacerti!?” Saito fissò Louise con frustrazione; Louise percepì la rabbia e smise di lottare.

“Cosa?”

Saito posò le sue mani sulle spalle di Louise e chiese: “Non sei innamorata di me?”

“Che...che...scemenze vai blaterando?”

“Va tutto bene Louise, capisco come ti senti. Sono io quello che ti capisce di più. Non essere nervosa, rilassati solamente.”

Saito mosse lentamente le sue labbra verso quelle di Louise; La sua faccia diventò sempre più pallida.

Io, innamorata di te?

Il sogno di Louise subito le apparì di nuovo di fronte ai suoi occhi. Saito era esattamente lo stesso del suo sogno, parlandole in quella maniera così audace. Grazie a quello, più Louise guardava Saito, più diventava arrabbiata. Sia il Saito nel suo sogno, sia il Saito nella realtà l'avevano resa arrabbiata, veramente arrabbiata.

Si potrebbe dire che fosse pura rabbia.

Louise ora tremava dalla rabbia, ma Saito la scambiò per timidezza, poiché Louise non aveva nessuna esperienza precedente.

“Sei ancora nervosa, anche per me è la prima volta. Rilassati mentre mi tolgo i pantaloni...”

Louise sentì Saito afferrarle la vita...

rapido come una salamandra di fuoco che caccia la sua preda, Louise sparò la sua gamba destra all'insù e colpì saito in mezzo alle gambe.

“Arhhh!”

Saito sentì la sua spina dorsale portare il dolore lancinante per tutto il percorso che separava il suo pacco dal suo cervello. Saito, non riuscendo a sopportare il dolore, iniziò a schiumare dalla bocca e rotolò giù dal letto di Louise. Lentamente, Louise si alzò e prese il frustino da cavallerizza che era posizionato vicino al suo letto.

Saito, vedendo il frustino, provò a scappare, ma Louise, armata di frustino, aveva già posizionato il suo piede sulla testa di Saito.

“Cosa volevi farmi poco fa?!”

Saito, riprendendosi lentamente dal dolore, riuscì a parlare: “Non eravamo proprio come amanti che si bisbigliano paroline dolci l'un l'altro giusto ora?”

Louise, usando il suo piede per applicare ancora più pressione sulla testa di Saito, replicò: “Quello è solo un tuo pensiero perverso.”

“Vuol dire che mi sono sbagliato? Non sei affezionata a me?”

“Chi è affezionato a chi?”

“Quindi, non ti piaccio, Miss Louise?”

“Haha...Per favore dimmi il motivo per il quale dovresti credere ciò, ma faresti bene a renderlo comprensibile, altrimenti non sarò capace di dire che cosa ti succederà...”

“Beh, durante il ballo, hai guardato me, il tuo famiglio, con quegli occhi colmi d'amore.”

Louise con la sua faccia arrossita rispose “Quindi per questo hai pensato che io ero affezionata a te e quindi ti sei fiondato nel mio letto?”

“Tutto ciò è corretto, Miss Louise. Il tuo umile famiglio si è veramente sbagliato?”

“Ti sei definitivamente sbagliato, io non ho mai sentito di un famiglio che si fionda dritto nel letto del suo padrone.”

“Prenderò nota di ciò la prossima volta.”

Louise diede un sospiro e disse in un modo che sembrava mostrare pietà a Saito: “Non ci sarà una prossima volta.”

“Padrona, guarda! Guarda! Le lune gemelle stanno brillando in modo così stupendo stanotte!”, disse Saito in disperazione.

“Comunque, è troppo tardi...”, disse Louise in una voce tremante di rabbia. Sotto la luce delle lune gemelle, i lamenti di dolore di Saito si potevano sentire per molte e molte miglia...


Nello stesso momento nel quale Saito veniva brutalmente picchiato, Fouquet stava fissando distrattamente al soffitto da qualche parte molto lontano dall'accademia, nella prigione Genoana della Città di Tristania. Lei era la maga della terra di classe triangolo, che era stata arrestata da Saito e Co. Due giorni fa per il furto del “Bastone della Distruzione”. Dato che lei era rinomata per aver rubato tesori di gran valore da vari nobili, era stata incarcerata nella prigione Genoana, la prigione di massima sicurezza localizzata nella città di Tristania.

Lei sarebbe stata citata in giudizio in tribunale la settimana seguente. Poiché lei aveva portato un gran disonore ai nobili di tutta la nazione, probabilmente sarebbe stata o esiliata o condannata a morte. In ciascun caso, non sarebbe stata mai più ammessa in Tristania. Inizialmente, pensò di scappare, ma successivamente rinunciò a quel pensiero.

All'interno della sua cella, non c'era niente se non un letto di seconda mano e un tavolo fatto di legno. Anche gli utensili che aveva usato erano fatti di legno. Le cose sarebbero abbastanza diverse se ci fosse solo una cosa fatta di metallo... Come un cucchiaio.

Lei voleva trasformare i muri e le sbarre della cella in terreno utilizzando l'alchemia.

Senza la sua bacchetta, che era stata confiscata, quello non sarebbe stato possibile. I maghi erano impotenti senza le loro bacchette. In più, le mura della prigione e le sbarre di metallo erano incantati specificatamente per resistere alla magia. Anche con l'utilizzo dell'alchemia, non sarebbe stata capace di scappare.

"E' veramente cattivo da parte loro rinchiudere una fragile ragazza come me in questo posto", brontolò Fouquet a tra sé e sé. Poi pensò riguardo quel giovane che la aveva arrestata, Quel ragazzo è incredibilmente forte, non riesco a pensare che egli sia un umano qualsiasi. Esattamente chi è lui? Ma di nuovo, non è più un mio problema.

"E' tempo di dormire..." Fouquet chiuse i suoi occhi e si sdraiò. Non appena aveva chiuso i suoi occhi, li riaprì di nuovo.

Fouquet sentì qualcuno camminare fin giù nei sotterranei, dove lei era rinchiusa. Sentì dei suoni peculiari che risuonavano come uno sperone. Dedusse che non potesse essere un guardiano, poiché non indossavano speroni sulle loro scarpe. Fouquet si alzò velocemente.

Una persona indossante un mantello apparve vicino alla sua cella, la sua faccia mascherata poiché era coperta da una maschera bianca. A giudicare dalla lunga bacchetta visibile al di sotto del suo mantello, doveva essere un mago.

In un modo alquanto sprezzante, Fouquet esclamò: "Sono sorpreso di vedere un visitatore nel bel mezzo della notte!" L'uomo con la maschera bianca non rispose, e invece diede a Fouquet uno sguardo raggelante.

Fouquet capì istintivamente che questa persona era stata assoldata per ucciderla. Alcuni nobili che aveva derubato devono aver pensato che la sentenza del tribunale fosse troppo problematica e quindi avevano deciso di assumere un assassino per ucciderla. Alcuni degli oggetti che aveva rubato dalla famiglia imperiale facevano parte della refurtiva per iniziare, e per non permettere che una tal verità venisse scoperta, gli imperiali avevano probabilmente deciso di ammutolirla.

"Bene, come puoi notare, questo non sembra un posto per intrattenere qualcuno. Ma penso che non sei quì solo per una tazza di thé, vero?", disse Fouquet.

Iniziò a pensare; nonostante sono senza bacchetta, non cederò senza un combattimento. Non sono solamente abile con la magia, sono anche brava con il combattimento ravvicinato.

Comunque, sono impossibilitata a fermarlo nel caso in cui dovesse usare la magia. Pertanto, devo attirarlo in qualche modo all'interno della mia cella.

Solo allora, l'uomo nel mantello parlò: "Sei Fouquet della terra sbriciolante?"

La sua voce risuonò potente e giovanile.

"Non sono sicura di chi mi abbia dato questo nomignolo, ma sì, sono Fouquet della terra sbriciolante."

L'uomo nel mantello alzò entrambe le mani, implicando che non intendeva farle del male.

"Ho qualcosa che vorrei dirti."

"Cos'è?", Fouquet rispose in un tono alquanto sorpreso. "Non mi dire che parlerai come mio difensore. Che stramboide."

"Sarei felice di parlare in tua difesa, mia cara Matilda di Saxe-Gotha."

Il viso di Fouquet diventò pallido. "Quello è un nome che avevo dimenticato, o piuttosto, che sono stata forzata a dimenticare. Non dovrebbe esserci nessuno in questo mondo che possa conoscere quel nome..."

Esattamente chi sei tu?"

L'uomo avvolto nel mantello non rispose alla domanda e invece chiese: "Matilda, desideri servire Albion di nuovo?"

Fouquet, che aveva perso la sua freddezza, rispose: "Questo è impossibile! Non servirò mai coloro che hanno ucciso mio padre ed espropriato la mia casa!"

"Non sbagliarti, nessuno ti sta chiedendo di servire la famiglia reale di Albion. Loro stanno per essere rovesciati molto presto."

"Che intendi?"

"Una rivoluzione sta per avvenire. Stiamo per rovesciare la debole e impotente famiglia imperiale, e a succedergli saranno nobili più capaci, come noi."

"Ma non fai parte della nobilità di Tristania? Cosa ha a che fare la rivoluzione di Albion con te?"

"Noi siamo un consorzio di nobili senza frontiere che sono preoccupati riguardo il futuro di Halkeginia. Desideriamo unificare Halkeginia e riguadagnare la terra santa, sulla quale il fondatore Brimir mise piede tanto tempo fa."

Fouquet sogghignò: "Per favore, smettirla di dire scemenze. Se questo è il caso, perché il tuo consorzio di nobili senza frontiere mi necessita? Io sono solo una prigioniera."

"Abbiamo bisogno di maghi abili ora più che mai. Ci porgerai il tuo aiuto, Fouquet della terra sgretolante?"

Fouquet agitò le sue mani e rispose: "Per favore, smettila di sognare..."

"Desideri unificare Halkeginia? I regni di Tristania, Germania, Albion, Gallia e un variabile numero di piccoli regni che sono costantemente in guerra tra di loro? Unificarli sarebbe come un sogno di una notte di mezz'estate."

"Hmmm! Riprendersi la terra santa...Come vorresti combattere contro gli onnipotenti elfi?"

Per centinaia di anni, la terra santa era in possesso degli elfi, viventi a nord di Halkeginia. Gli umani avevano provato a riprendersi la terra santa tramite innumerevoli crociate, ma fallirono miserabilmente ogni volta.

Gli elfi, distinti a causa delle loro orecchie a punta e cultura peculiare, avevano una lunghissima vita ed erano estremamente abili nella magia. Pertanto, erano guerrieri infinitamente efficaci. Sconfiggerli sarebbe come fare una battaglia in salita.

"Non ho nessun apprezzamento per i nobili e non ho alcun interesse in Halkeginia. Per quanto riguarda la terra santa, gli elfi possono stare anche lì per quanto me ne importa!"

L'uomo nel mantello nero estrasse la bacchetta e rispose: "Ti darò una scelta, Fouquet della terra sgretolante."

"Sentiamo."

"O diventi una nostra compagna, o..."

Fouquet finì la frase per lui "O io morirò quì all'istante? E' corretto?"

"Sì, è corretto. Poiché conosci già i nostri segreti, non ti posso permettere di vivere."

"Voi nobili siete veramente un gruppo presuntuoso. Non considerate mai i sentimenti delle altre persone," Disse Fouquet ridacchiando, "Per dirla in modo gentile, Mi state invitando a unirmi a voi,ma in realtà non c'è nessun'altra scelta, vero?"

L'uomo nel mantello rispose anch'egli ridacchiando: "Questo è corretto."

"Lasci che io sia parte del vostro consorzio allora. Odio le persone che non sanno come dare ordini."

"Andiamo allora."

Fouquet piazzò entrambe le mani sul suo petto e chiese: "Qual è il nome della tua organizzazione?"

"Desideri veramente unirti a noi, o stai solo giocando con me?"

"Voglio solo sapere il nome dell'organizzazione per la quale lavorerò da ora in poi."

L'uomo nel mantello estrasse una chiave dalla sua tasca, aprì la cella di Fouquet e rispose:

"I Riconquistatori."