Difference between revisions of "Mahouka Koukou no Rettousei:Volume 1 Capitolo 1"
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Anche se era un peccato, restava il fatto che l'educazione alla magia andava avanti a tentativi e imparando dagli sbagli. Gli incidenti più gravi potevano facilmente accadere a causa di sviste nella formazione pratica e a causa di esperimenti. Pur consapevoli dei pericoli, gli studenti scommettevano comunque il loro futuro sul proprio talento per la magia procedendo così sulla la strada per diventare maghi. |
Anche se era un peccato, restava il fatto che l'educazione alla magia andava avanti a tentativi e imparando dagli sbagli. Gli incidenti più gravi potevano facilmente accadere a causa di sviste nella formazione pratica e a causa di esperimenti. Pur consapevoli dei pericoli, gli studenti scommettevano comunque il loro futuro sul proprio talento per la magia procedendo così sulla la strada per diventare maghi. |
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− | Se solo una manciata di persone possiede questo talento (e il talento è molto apprezzato dalla società) pochi deciderebbero di non coltivarlo. Questo vale ancor di più per i giovani uomini e donne che non hanno ancora raggiunto |
+ | Se solo una manciata di persone possiede questo talento (e il talento è molto apprezzato dalla società) pochi deciderebbero di non coltivarlo. Questo vale ancor di più per i giovani uomini e donne che non hanno ancora raggiunto la maturità, rendendoli incapaci di perseguire una strada al di fuori di un 'brillante futuro'. Un altro fatto, conseguenza dell'inculcamento di un tale sistema di convinzioni, è che molti bambini sono stati 'feriti' dal quel sistema. |
Grazie all'accumulazione di 'conoscenza specifica del settore', la maggior parte degli incidenti mortali o che causavano disabilità erano stati eliminati. |
Grazie all'accumulazione di 'conoscenza specifica del settore', la maggior parte degli incidenti mortali o che causavano disabilità erano stati eliminati. |
Revision as of 03:56, 28 March 2014
Capitolo 1
“Non posso accettarlo.”
“Ancora con questa storia…?”
Era il giorno della cerimonia d'ingresso della scuola, ancora mattina presto, due ore prima dell'inizio della cerimonia.
Le matricole, i cui cuori erano pieni di anticipazioni verso il futuro in cui le avrebbe portate la loro nuova vita, insieme ai loro genitori ancora più esaltati, erano ancora poche e lontane tra loro.
In piedi davanti all'auditorium dove la cerimonia d'ingresso avrebbe avuto luogo, una coppia, uomo e donna, vestiti con delle uniformi nuove di zecca, erano per qualche motivo bloccati in un disaccordo verbale.
Erano entrambi matricole, ma le loro uniformi erano stranamente e distintamente diverse.
Non stiamo parlando della differenza tra pantaloni e gonna, né della differenza d'abbigliamento tra un uomo ed una donna.
Ma piuttosto sul petto della studentessa vi era il disegno del fiore ad otto petali, l'emblema del Primo Liceo.
E questo emblema non era presente sulla giacca dello studente.
“Onii-sama, perché sei una riserva? Non hai ottenuto il miglior punteggio negli esami di ammissione? Generalmente parlando, colui che dovrebbe diventare il rappresentante delle matricole dovresti essere tu, non io!”
“Tralasciando la questione su dove hai ottenuto i risultati dell'esame di ammissione… in quanto si tratta di un liceo di magia, è ovvio che avrebbero posto maggiore attenzione sulle competenze pratiche di magia piuttosto che sulle prove scritte, giusto? Miyuki, sei ben consapevole della portata delle mie capacità pratiche. Sono abbastanza sorpreso che mi abbiano addirittura accettato qui come studente del Corso 2.”
Era una scena in cui lo studente stava cercando di riappacificarsi con la studentessa che si stava scagliando furiosamente con la sua lingua tagliente. Dal fatto che la studentessa aveva chiamato lo studente 'Onii-sama', probabilmente possiamo presumere che siano fratelli. Inoltre non è improbabile che essi siano parenti relativamente vicini.
Se sono fratelli, in tal caso non si assomigliano per niente.
Da un lato, chiunque ponga gli occhi sulla sorella minore sarà senza dubbio affascinato da lei e dieci persone su dieci, o anche cento persone su cento, concorderanno che è un'attraente e bellissima ragazza.
D'altra parte, per quanto riguarda il fratello maggiore, oltre la schiena dritta e gli occhi penetranti, si può dire che nulla del suo aspetto ordinario attiri l'attenzione.
“Come puoi essere cosi sicuro di te stesso! Anche quando non c'è nessuno che si possa confrontare con te nello studio e nel taijutsu! La verità è che, anche per la magia-”
La sorella minore rimproverava il fratello maggiore per la sua debole proclamazione, ma...
“Miyuki!”
L'aver pronunciato il suo nome in un tono eccezionalmente forte fece calmare Miyuki, che tacque.
“Hai capito vero? Anche se dici così non cambierà nulla.”
“Scusami.”
“Miyuki...”
Le mise una mano sulla testa e lentamente le accarezzò i neri cappelli lucidi, che non avevano un singolo riccio. “Ora, cosa devo fare per rimediare al tuo stato d'animo…” il ragazzo che era il fratello maggiore rifletteva con un'espressione triste.
“…Sono davvero felice che la pensi così. Ho sempre la sensazione che vengo salvato da te ogni volta che ti arrabbi al posto mio.”
“Bugiardo.”
“Non sto mentendo.”
“Bugiardo. Onii-sama, tu mi rimproveri sempre…”
“Ti ho detto che non sto mentendo. Ma, anch'io ti porto nei miei pensieri allo stesso modo in cui tu porti me.”
“Onii-sama… 'mi tieni nei tuoi pensieri' dici…”
(…Huh?)
Per qualche ragione, la ragazza arrossì.
Anche se il ragazzo poteva sentire che un seme di dissonanza, che non poteva ignorare, era stato seminato, per il momento accantonò quel dubbio al fine di risolvere il problema presente al più presto.
“Anche se ti tiri indietro nel fare il discorso di orientamento, non c'è modo che io venga scelto come sostituto. Se decidi di ritirarti all'ultimo momento, non sarai in grado di evitare una macchia sulla tua qualifica. Lo capisci, vero? Miyuki, sei una ragazza intelligente.”
“Ma…”
“Inoltre, non vedo l'ora di ascoltarlo. Mostra a questo tuo inutile fratello il momento di gloria della sua sorellina.”
“Onii-sama non è un fratello inutile! ...ma, ho capito. Per favore perdonami per la mia ostinazione.”
“Non c'è nulla di cui scusarsi, non ho mai pensato che fossi ostinata.”
“Bene allora, prenderò congedo. Per favore guardami, Onii-sama.”
“Certo, in bocca a lupo. Aspetterò con ansia la tua performance.”
''Ci vediamo dopo."
La ragazza si inchinò e sparì nell'auditorium e, dopo essersene accertato, il ragazzo fece un sospiro di sollievo.
(Bene, che cosa faccio ora?)
Il ragazzo che aveva accompagnato a scuola prima che le prove di cerimonia inizino la sua sorellina, che era diventata con riluttanza la rappresentante delle matricole, in quel momento era a corto di idee su come avrebbe potuto spendere le restanti due ore prima dell'inizio della cerimonia di scuola.
L'edificio principale, l'edificio per la pratica e l'edificio per la sperimentazione costituiscono tre degli edifici scolastici.
Un auditorio/palestra la cui disposizione interna può essere modificata con l'uso di macchinari particolari, una biblioteca su cinque piani di cui due sotterranei, due piccole palestre, un edificio di preparazione dotato di uno spogliatoio, un locale docce, un deposito attrezzi, e stanze dei club. La mensa, la caffetteria e il servizio di approvvigionamento erano in un altro edificio, e soprattutto, la costruzione di annessi grandi e piccoli facevano apparire il Primo Liceo più come il campus di un'università di periferia piuttosto che una tipica scuola superiore.
Il giovane guardò a destra e a sinistra mentre camminava lungo un sentiero lastricato, alla ricerca di un posto per riposare fino a che non fosse stato tempo di entrare nell'auditorio.
Il badge studentesco che gli avrebbe permesso di usare le strutture della scuola gli sarebbe stata data solo dopo la cerimonia di ingresso della scuola.
Al fine di evitare una scena di caos, anche il bar destinato ai visitatori era stato chiuso oggi.
Dopo cinque minuti di camminando orientandosi con la mappa del campus visualizzata sul suo terminale mobile, vide una panchina oltre una fila di alberi posizionati in modo tale che era impossibile non li vedesse.
"È una buona cosa che non piova", un pensiero frivolo passò per la sua mente mentre si sedeva sulla panca per tre persone, apriva il suo terminale mobile, e iniziava l'accesso a un portale di lettura che gli piaceva.
Questo cortile sembra essere una scorciatoia dall'edificio di preparazione all'auditorio.
Probabilmente erano stati chiamati ad aiutare dalla direzione della cerimonia di ingresso... Con questo pensiero il ragazzo voleva fare riferimento agli attuali studenti (delle classi più alte rispetto al giovane) che passavano abbastanza vicino al ragazzo. Tutti loro avevano lo stesso emblema del fiore ad otto petali sul lato sinistro del petto.
Mentre passavano, una traccia di ingenue parole dal cattivo significato sfuggì al di là delle loro schiene.
"Quello non è un Weed?"
"È in anticipo... di certo è entusiasta per un sostituto."
"Alla fine, è solo una riserva."
Una conversazione che non aveva veramente voglia di ascoltare arrivò alle sue orecchie.
La parola Weed si riferiva a uno studente del Corso 2.
Gli studenti che hanno l'emblema di un fiore a otto petali sul petto delle loro giacche sono chiamati Blooms, mentre gli studenti del Corso 2 che non lo hanno sono paragonati a erbacce senza fiori, e sono derisi come Weeds.
La scuola accoglieva ogni anno duecento matricole.
Tra questi, un centinaio entravano come studenti del Corso 2.
Il Primo Liceo, che era affiliato con l'Università Nazionale della Magia, era un'istituzione stabilita dalla politica nazionale al fine di educare Tecnici di Magia.
In cambio di un budget concesso dal paese, aveva l'obbligo di produrre risultati concreti.
Ogni anno quella scuola produceva oltre un centinaio di diplomati che entravano all'Università di Magia o si iscrivevano ad un Istituto Tecnico di Formazione Specializzata Superiore di Magia.
Anche se era un peccato, restava il fatto che l'educazione alla magia andava avanti a tentativi e imparando dagli sbagli. Gli incidenti più gravi potevano facilmente accadere a causa di sviste nella formazione pratica e a causa di esperimenti. Pur consapevoli dei pericoli, gli studenti scommettevano comunque il loro futuro sul proprio talento per la magia procedendo così sulla la strada per diventare maghi.
Se solo una manciata di persone possiede questo talento (e il talento è molto apprezzato dalla società) pochi deciderebbero di non coltivarlo. Questo vale ancor di più per i giovani uomini e donne che non hanno ancora raggiunto la maturità, rendendoli incapaci di perseguire una strada al di fuori di un 'brillante futuro'. Un altro fatto, conseguenza dell'inculcamento di un tale sistema di convinzioni, è che molti bambini sono stati 'feriti' dal quel sistema.
Grazie all'accumulazione di 'conoscenza specifica del settore', la maggior parte degli incidenti mortali o che causavano disabilità erano stati eliminati.
Tuttavia, il talento per la magia può essere facilmente compromesso da una componente psicologica.
Ogni anno, il numero di studenti che per via di shock non più in grado di usare la magia, e quindi abbandonavano, non era piccolo.
Quelli che riempivano il vuoto creato erano gli studenti del Corso 2.
Con l'iscrizione a scuola, erano autorizzati a partecipare alle lezioni, usufruire dei servizi e accadere ai dati, ma non avevano diritto a ricevere un'istruzione da parte di personale qualificato in magia pratica: la componente più importante del loro percorso di studi.
Potevano solo imparare da soli, e mostrare i risultati ottenuti con i loro sforzi.
Se non fossero stati in grado di farlo, avrebbero dovuto diplomarsi da una normale scuola superiore.
Chi non si fosse diplomato in un liceo di magia non avrebbe potuto proseguire gli studi all'università di magia.
Dato che il numero di insegnanti di magia era molto limitato, era inevitabile che ai più talentuosi venisse data la priorità. Fin dall'inizio gli studenti del Corso 2 erano accettati a condizione che non avessero insegnanti.
Pubblicamente, era vietato chiamare "Weeds" gli studenti del Corso 2, ma la definizione era diventata comunque un noto termine dispregiativo. Un termine radicato anche tra gli stessi studenti del Corso 2, che dovevano riconoscere di non essere altro che pezzi di ricambio.
Questo valeva anche per il giovane.
Ecco perché non vi era alcuna necessità che parlassero ad alta voce per farglielo presente. Era entrato in questa scuola pur essendo pienamente consapevole di questo fatto.
"Che favore inutile da parte loro", pensò il giovane mentre spostava la sua attenzione al portale di lettura che aveva caricato sul suo terminale.
Sul terminale acceso era visualizzato un orologio.
La sua coscienza, che era stata immersa nella lettura, tornò alla realtà.
C'era ancora mezz'ora prima dell'inizio della cerimonia di ingresso della scuola.
“Sei un nuovo studente? È quasi tempo per la cerimonia.”
Nello stesso momento in cui stava per alzarsi, dopo essere uscito da uno dei suoi portali di lettura preferiti e aver spento il suo terminale, una voce femminile gli rivolse la parola.
La prima cosa che vide fu la gonna di una divisa, quindi un largo bracciale attorno al polso sinistro.
Più ampio e sottile di un normale braccialetto, era un CAD ultimo modello. CAD –– processore di supporto per incantesimi (Casting Assistant Device).
Chiamato anche Dispositivo di Assistenza.
In Giappone era anche noto come (Operatore Magico).
La bacchetta magica della magia moderna, sostituiva le cantilene per gli incantesimi, i talismani, i sigilli a mano; era uno strumento indispensabile per un moderno Tecnico di Magia.
In quei giorni, non vi era alcuna ricerca per usare un'unica parola o una sola frase per invocare magie. Quando veniva utilizzata in combinazione con talismani e cerchi magici, la più breve invocazione durava circa dieci secondi, mentre quelle più lunghe potevano impiegarci oltre un minuto a seconda del tipo di magia. Al loro posto era più facile utilizzare i CAD che potevano ridurre la velocità di invocazione a meno di un secondo.
Anche se era possibile invocare magie senza CAD, il numero di Tecnici di Magia che non li utilizzavano era pari a zero. Tra coloro che si erano specializzati nell'invocare fenomeni soprannaturali con un'unica abilità particolare e grazie alla sola forza di volontà (i cosiddetti “Utilizzatori di Potere Soprannaturale”), quelli che cercavano la velocità e la stabilità che un sistema di attivazione poteva portare e amavano utilizzare i CAD, erano diventati il gruppo principale.
Tuttavia, questo non significava che chi possedeva un CAD potesse utilizzare la magia.
Il CAD forniva solo la sequenza di attivazione, ed era la capacità stessa del Tecnico di Magia a richiamare la magia.
In altre parole, i CAD erano false piste per coloro che non potevano utilizzare la magia, ed erano utilizzate solo da coloro che erano coinvolti nella magia.
E poi, Se quello che ricordava il ragazzo era esatto, gli studenti autorizzati a tenere un CAD all'interno delle strutture scolastiche erano o membri esecutivi del Consiglio Studentesco o membri particolari della Commissione.
“Grazie, adesso vado.”
Sulla parte sinistra del petto della studentessa vi era naturalmente l'emblema del fiore ad otto petali.
Il generoso rigonfiamento del petto della studentessa, messo in evidenza dalla giacca, non agitò nessuna parte della sua coscienza.
Lui non nascose la parte sinistra del suo petto.
Non fece un atto così vile.
Ma ciò non significava che non c'era un qualche tipo di risentimento.
Non riusciva a immaginare se stesso interagire attivamente con una studentessa che pareva essere un membro esecutivo del Consiglio Studentesco.
“Sono impressionata. Un modello a schermo?”
Tuttavia, l'altra persona non sembrava pensarla allo stesso modo. Mentre guardava lo schermo del terminale mobile che il ragazzo aveva chiuso in tre parti, ella sorrise improvvisamente felice.
A questo punto, il ragazzo finalmente la guardò in viso.
Il suo volto era venti centimetri più in basso rispetto a quello del ragazzo, che si era appena alzato dalla panchina.
Il ragazzo era alto 1,75 m: si poteva dire che fosse bassa, anche per una donna. Era all'altezza giusta per accertarsi che davanti a sè ci fosse uno studente del Corso 2.
Ma il suo sguardo non presentava il minimo accenno di disprezzo, ed era pineo di pura, innocente meraviglia.
“La nostra scuola non consente l'utilizzo di terminali a visualizzazione virtuale, eppure molti studenti lo utilizzino ancora, è deplorevole. Invece tu stai utilizzando il modello a schermo ancor prima di iscriverti a scuola.”
“Il modello virtuale non è adatto alla lettura.”
Chiunque, solo a guardarlo, avrebbe potuto dire che quel terminale era stato utilizzato molto, così lei decise di non fare altre domande al riguardo.
La risposta del giovane, che suonava come una scusa, era frutto di una attenta riflessione: se fosse stato troppo schietto avrebbe nuociuto più a sua sorella minore che a lui, dal momento che sua sorella, la rappresentante delle matricole, sarebbe stata quasi certamente invitata a far parte del Consiglio Studentesco.
Dopo aver sentito quella risposta calcolata, la senpai divenne ancora più impressionata.
“Invece di guardare l'animazione virtuale, leggi huh? Questo è ancora più raro. Anch'io preferisco informazioni basate sulla lettura invece che quelli basati sull'animazione, sono piuttosto contenta.”
Effettivamente, nonostante fosse un periodo in cui si preferiva il contenuto virtuale a quello testuale, i lettori di libri non erano così rari.
Sembrava che questa senpai fosse insolitamente socievole. A giudicare dal suo tono e linguaggio, il suo pareva farsi sempre più amichevole.
“Ah, chiedo scusa. Io sono il Presidente del Consiglio Studentesco del Primo Liceo, Saegusa Mayumi. È scritto come 'sette erbe', si legge come Saegusa. Piacere di conoscerti.”
Anche se aggiunse una strizzatina d'occhio alla fine, non vi era accenno di meraviglia nel suo tono. Era una bella ragazza, con un corpo ben proporzionato nonostante la sua piccola corporatura, e irradiava una tale atmosfera seducente che non sarebbe sembrato strano se le nuove matricole di sesso maschile avessero frainteso le sue intenzioni.
Tuttavia, nel sentire la sua presentazione il ragazzo parve aggrottare involontariamente le sopracciglia.
“Un numero… e come ciliegina sulla torta, una 'Saegusa (Sette Erbe)'.”
Le capacità di un mago erano fortemente influenzate da fattori ereditari, così come le sue qualità erano legate al suo lignaggio.
In quel paese, le casate che possedevano un lignaggio superiore nella magia portavano, per tradizione, un numero nel loro cognome.
Tra i numerosi lignaggi di magia che comportavano un superiore fattore ereditario, i Saegusa erano una delle due casate ritenute le più forti del Giappone.
Quella ragazza che era il Presidente del Consiglio Studentesco era probabilmente una loro diretta discendente. In altre parole, era la crème de la crème, praticamente il suo esatto opposto.
Trattenendo un mormorio amaro, e riuscendo in qualche modo a sorridere, il ragazzo si presentò.
“Io sono, no, il mio nome è Shiba Tatsuya.”
“Shiba Tatsuya-kun. Capisco, tu sei quello Shiba-kun eh...?”
Gli occhi del Presidente si sgranarono per la sorpresa, dopo di che iniziò ad annuire.
Sebbene fosse il fratello maggiore Shiba Miyuki, la rappresentante delle matricole, il top tra i nuovi studenti, era un asino incapace di usare alcuna magia, il 'quello' probabilmente si riferiva a questo.
Pensando questo, Tatsuya educatamente rimase in silenzio.
“Gli insegnanti hanno parlato molto di te.”
Disse Mayumi con un sorriso allegro, apparendo indifferente al silenzio di Tatsuya.
Era probabilmente a causa della rarità di avere una coppia di fratelli così diversi l'uno dall'altra, pensò Tatsuya.
Tuttavia, non percepiva incredulità o sentimenti negativi da Mayumi . Non vedeva derisione nel suo sorriso, ma solo un atteggiamento positivo e amichevole.
“Su un massimo di cento punti, la media del tuo test d'ingresso nei sette argomenti è stata novantasei, con un punteggio pieno in Teoria della Magia e Ingegneria della Magia. A confronto, il punteggio medio degli altri studenti idonei è stato settanta. È un record incredibile.”
Tatsuya non si era minimamente aspettato queste lodi smisurate. Questo perché:
“Quelli sono solamente i risultati dei test scritti. Sono solo dati all'interno di un sistema di informazioni.”
Nel valutare il livello di magia dei liceali, maggiore attenzione veniva data ai risultati pratici piuttosto che ai test teorici.
Con un sorriso amaro, Tatsuya indicò l'emblema mancante sul proprio petto.
Non era possibile per il Presidente del Consiglio Studentesco non capire.
Tuttavia, alle parole di Tatsuya Mayumi scosse la testa con un sorriso.
“Questo tipo di punteggio eccezionale; io non riuscirei a eguagliarlo, sai? Forse non sembra, ma sono molto brava nei test di teoria. Se il mio esame di ammissione avesse avuto le stesse domande, sicuramente non sarei stata in grado di raggiungere un punteggio alto quanto il tuo, Shiba-kun.”
“È giunto il momento... Ti prego di scusarmi.”
Tatsuya si congedò da Mayumi, che sembrava avere qualcos'altro da dire, e le voltò le spalle senza aspettare la sua risposta.
Da qualche parte, nel suo cuore, temeva il volto sorridente di Mayumi e che cosa sarebbe potuto accadere se avesse continuato a parlare con lei.
Anche se non era cosciente di ciò che temeva.
A causa della conversazione con il Presidente del Consiglio Studentesco, quando Tatsuya entrò nell'auditorium più della metà dei posti erano stati occupati.
Dal momento che i posti non erano designati, era libero di sedersi ovunque: in prima fila, in ultima, al centro o a lato.
Era una politica che dipendeva dalla scuola. C'erano scuole che seguevano lo stile tradizionale di disporre i posti a sedere in base alla classe, che venivano rese note prima della cerimonia d'ingresso, ma al Primo Liceo si sarebbe saputa la propria classe solo dopo aver ricevuto il badge studentesco.
Tuttavia, vi era chiaramente un ordine nella ripartizione dei sedili delle matricole.
La prima metà dei posti era stata presa dai Blooms: gli studenti che indossavano l'emblema del fiore ad otto petali sul petto, le matricole che sarebbero in grado di ricevere tutti i benefici del programma scolastico di questa scuola.
Il seconda parte dei posti, più lontana dal palco, sarebbe stata occupata dai Weeds: gli studenti sul cui torace non era presente alcun emblema, le matricole a cui era stato consentito di iscriversi a questa scuola solo come riserve.
Anche se erano tutti matricole, ragazzi che stavano diventando studenti di quella scuola il medesimo giorno, si erano spontaneamente divisi in due gruppi in abse alla presenza o meno dell'emblema della scuola.
(Le persone più consapevoli della discriminazione sono state le prime ad accettarla, eh?)
Era certamente una sorta di buon senso.
Non volendo andare apertamente controcorrente, Tatsuya scelse un posto vuoto vicino al centro delle ultime file, si sedette e guardò l'orologio appeso alla parete.
Ancora venti minuti.
Non poteva accedere ad alcun sito poiché in cui era stata limitata la comunicazione elettronica e, ancora più importante, era stato proibito l'uso dei terminali nell'auditorium. Ad ogni modo, i dati salvati nel suo terminale non erano notizie per lui nuove, quindi potevano aspettare.
Tatsuya pensò a sua sorella, che stava per fare il suo ultimo test... e scosse la testa.
Sua sorella non si sarebbe agitata prima dell'evento principale.
Alla fine Tatsuya non fece nulla regolò il sedile, ci si sedette e chiuse gli occhi. Proprio mentre stava per appisolarsi...
“Ehm, è occupato il sedile accanto a te?”
Aprì gli occhi e vide una ragazza che lo guardava. Come pensava, la domanda era diretta a lui.
“Prego.”
Era un po' curioso sul perché avesse volutamente scelto di sedersi accanto a qualcun altro nonostante ci fossero ancora molti posti vuoti, ma i sedili erano sufficientemente grandi per potercisi sedere comodamente, e la ragazza aveva una corporatura snella, quindi Tatsuya non sentì nessun disagio con lei seduta accanto. Era certamente preferibile a un colosso tutto muscoli.
Mentre pensava, Tatsuya fece un cenno cortese.
"Grazie."
La ragazza annuì e prese il suo posto.
Accanto a lei, altre tre giovani donne si sedettero una dopo l'altra.
Capisco, pensò Tatsuya.
Sembrava che avessero cercato un posto dove potessero sedersi assieme.
Probabilmente sono amiche, anche se è abbastanza raro vedere quattro amichei entrare insieme in una scuola difficile come questa, e per di più sono tutte nel Corso 2, pensò Tatsuya. Non sarebbe stato strano se una di loro fosse stata una studentessa di alto livello, pensava... ma la cosa non gli importava più di tanto.
“Ehm...”
La voce chiamò di nuovo Tatsuya, che, non avendo più interesse nei loro confronti, si era girato verso il palco.
Cosa vuole adesso?
Non erano conoscenti, non le aveva pestato il piede né urtato il gomito, ed era anche seduto con una buona postura. Non gli pareva quindi di aver fatto nulla che giustificasse una qualsivoglia lamentela, ma...
“Mi chiamo Shibata Mizuki. Piacere di conoscerti.”
La ragazza voleva solo presentarsi a Tatsuya, che piegò la testa di lato. Anche se potrebbe essere pericoloso giudicare qualcuno dall'aspetto, la ragazza lei non sembrava essere il tipo che lasciasse una forte impressione di sé agli altri.
Probabilmente si è sforzata di farlo, giudicò Tatsuya. Potrebbe averlo fatto col pensiero che avrebbero dovuto aiutarsi a vicenda in quanto entrambi studenti del Corso 2.
“Sono Shiba Tatsuya, il piacere è mio.”
Presentandosi a sua volta in tono gentile, vide il sollievo negli occhi di lei dietro le lenti.
In quell'epoca era abbastanza raro che le ragazza indossassero occhiali.
A seguito della diffusione della procedura di correzione della vista, dalla metà del XXI secolo la miopia era diventata una cosa del passato in Giappone.
A meno che non si nascesse con una grave forma ereditaria di difetto visivo, non si sarebbe avuto bisogno di alcun attrezzo di correzione della vista; ma anche in caso di bisogno, superati i dieci anni si potevano indossare lenti a contatto.
Se nonostante questo la ragazza portava gli occhiali, poteva essere per un suo hobby, per seguire la moda, o a causa di...
(Ipersensibilità alle emissioni di particelle spirituali, eh?)
Con una rapida occhiata aveva capito che le lenti non erano graduate, quindi di sicuro gli occhiali non venivano utilizzati per la correzione della vista. Dalla sua impressione della ragazza, piuttosto che per moda era più probabile che indossasse gli occhiali a causa di una particolare necessità, pensò Tatsuya .
“Ipersensibilità alle emissioni di particelle spirituali” si riferisce ad una condizione del corpo in cui si possono vedere l'emissione di particelle spirituali senza alcuno sforzo cosciente, ma allo stesso tempo non si può bloccare questa visione volontariamente: in altre parole, è un disturbo di cui non si può raggiungere il completo controllo volontario. Quindi non era propriamente né una malattia né un handicap.
Era una condizione in cui i sensi erano semplicemente troppo acuti.
Pushion (Particelle Spirituali) e Psion (Particelle Mentali). Entrambe erano particelle osservate in “Fenomeni Para-Psicologici” (che comprendeva anche la magia) costituiti da entità non-fisiche che non corrispondevano né a Fermioni, particelle che compongono la materia, né a Bosoni, le particelle che portano la materia a interagire. Gli Psion erano intenzioni e pensieri che si manifestavano come particelle, mentre i Pushion potevano essere considerati come la manifestazione di particelle emotive causata da intenzioni e pensieri. (Peccato che questa fosse ancora un'ipotesi)
Normalmente nella magia venivano utilizzati gli Psion, e nei sistemi tecnologici di magia moderna era stata posta enfasi sul controllo degli Psion. I maghi iniziavano imparando a manipolare gli Psion.
Le persone che soffrivano di “Ipersensibilità alle emissioni di particelle spirituali”, una malattia ereditaria, mostravano di essere eccessivamente sensibili alle emissioni di luce non-fisica generata in base alle attività dei Pushion.
Coloro che erano visivamente esposti a emissioni delle particelle spirituali avrebbero potuto avere delle influenze sul loro stato emotivo. Di conseguenza, si era ipotizzato che i Pushion fossero delle particelle formate da emozioni, e come risultato le persone che soffrivano di “ipersensibilità alle emissioni di particelle emotive” tendevano a essere suscettibili al deterioramento della loro stabilità mentale.
Per evitarlo era necessario il controllo della sensibilità ai Pushion, e coloro che non erano in grado di farlo avevano bisogno di un aiuto tecnologico. Uno di questi aiuti erano occhiali formati da un particolare tipo di lenti conosciuti come “Lenti Protettive anti-aura”.
In realtà, per i maghi “ipersensibilità alle emissioni di particelle emotive” non era una condizione tanto rara, dal momento che la sensibilità di un mago per il Pushion e per il Psion erano più o meno direttamente proporzionali, il numero di maghi che è in grado di manipolare consapevolmente lo Psion ed erano ipersensibili alla radiazione di particelle spirituali erano abbastanza numerose. Si potrebbe anche dire che si trattava di qualcosa che non poteva non succedere.
Tuttavia, sarebbe davvero raro vedere una persona che aveva un disordine tale che lui o lei aveva bisogno di bloccare continuamente l'emissione di particelle spirituali con gli occhiali. Non sarebbe molto più di una preoccupazione se fosse a causa di una minore capacità di manipolazione ma, se fosse a causa di una sensibilità molto superiore, allora sarebbe una brutta notizia per Tatsuya.
(Anche se sarebbe il contrario per la persona in questione.)
Tatsuya aveva un segreto.
Era un segreto che non poteva essere scoperto solo dal suo aspetto esteriore, e come tale, non vi era preoccupazione, ma, se lei aveva quegli occhi speciali che le permettevano di percepire lo Psion ed il Pushion come se fossero completamente visibili per lei, il suo segreto potrebbe essere scoperto per caso.
-Dovrà stare molto più attento e agire con cautela ogni volta che lei sarà intorno.
“Sono Chiba Erika. Piacere di conoscerti, Shiba-kun.”
“Anche per me è un piacere conoscerti.”
La voce della ragazza seduta accanto a Mizuki interruppe i pensieri di Tatsuya.
Ma quella era una interruzione ben accolta.
Lo sguardo di Tatsuya si era inconsciamente trasformato in un fissare, e l'imbarazzo di Mizuki stava per raggiungere il limite, ma era passato inosservato a Tatsuya.
“Ma, posso dire che si tratta di una coincidenza interessante?”
Diversamente dalla sua amica, Erika sembrava essere estroversa ed un tipo senza riserve.
Il suo corto taglio di capelli luminosi e le sue caratteristiche distintive del viso amplificavano l'impressione del suo essere una ragazza vivace.
“Che cos'è?”
“Beh, sai, siamo Shiba, Shibata, e proprio Chiba? Non hanno rima in qualche modo? Anche se sono un po' diversi.”
“…Capisco.”
Egli riusciva a capire cosa intendesse dire.
(Ma ancora, Chiba eh… un altro numerato? Non sapevo che la Casata Chiba avesse una figlia con il nome di “Erika”, ma è possibile che lei non sia una discendente diretta…)
Mentre pensava questo, veramente interessante, una risatina un po' fuori luogo fuggì da lui, ma non era nella misura che attirava sguardi freddi da quelli intorno da lui.
Dopo che Erika finì di presentarsi con gli altri due studenti dall'altro lato, Tatsuya sembrava volesse soddisfare la sua banale curiosità.
“Voi quattro venite dalla stessa scuola media?”
“No, tutti noi ci siamo appena incontrati per la prima volta.”
Lo sguardo sorpreso di Tatsuya potrebbe essere stato un po' strano, però Erika iniziò a ridacchiare mentre spiegava.
“Non sapevo dov'era il posto e stavo fissando la scheda informazioni, questo è quando Mizuki mi ha chiamato.”
“…Scheda informazioni?”
Che strano, pensò Tatsuya. I dati per la cerimonia d'ingresso della scuola incluso la posizione del luogo, erano stati inviati a tutti i nuovi studenti. Usando il LPS (Sistema di Posizionamento Locale), una funzione standard in un terminale mobile, anche se un nuovo studente non ha letto la scheda informazioni, o non ricordava qualche dato, non si dovrebbe perdere la propria strada.
“Noi tre non abbiamo portato i nostri terminali di dati.”
“Beh, i modelli a schermo virtuale sono vietati e avevo la guida d'ingresso della scuola memorizzata nel mio.”
“Siamo riusciti ad entrare in questa scuola per fortuna dopo tutto, non avrebbe senso essere sgridati giusto prima della cerimonia d'ingresso della scuola.”
“Sinceramente io ho dimenticato la mia.”
“Così questo è il motivo per te, eh…”
Lui, veramente, non poteva accettarlo. É la cerimonia d'ingresso della tua scuola, almeno verifica la posizione della sede prima di venire, pensò onestamente tra sé e sé, ma non disse una parola.
Non c'era bisogno di provocare qualsiasi insignificante problema –– pensando questo, Tatsuya si trattenne.
Il discorso di apertura di Miyuki era eccezionale come previsto.
Tatsuya non ha mai avuto il minimo dubbio che la sua sorellina avrebbe armeggiato qualcosa di quel tipo.
Anche se lei era troppo entusiasta e ha incluso un paio di belle frasi pericolose come ”tutti uguali”, “come un solo corpo”, “a parte dalla magia” o “in modo integrato”, e riuscita a maneggiarla correttamente e nessuno sembrava disgustato.
La sua apertura, l'innocenza, e la modestia, insieme con la sua attraente, bella apparenza, aveva catturato il cuore non solo dei ragazzi, le matricole, ma anche degli studenti dei corsi superiori.
Miyuki sarà probabilmente circondata da molta esuberanza da domani in poi.
Il che non era una cosa insolita.
Utilizzando gli standard della società, si può chiamare Tatsuya siscon dal modo in cui la coccola. Voleva elogiarla immediatamente, ma purtroppo, quello che seguiva subito dopo la cerimonia era il rilascio delle carte d'identificazione.
Dal momento che le singole schede non erano fatte in precedenza, la disposizione era che ogni persone doveva andare in un certo posto per avere personalmente i propri dati scritti nelle carte destinate per l'uso all'interno dei locali scolastici, in qualunque tavolo andavano, la procedura poteva essere completata, ma qui, una parete naturale apparve nel cuore di Tatsuya.
Miyuki probabilmente, senza dubbio, ha saltato questo passaggio; come rappresentante delle matricole, gli fu probabilmente già conferita questa scheda.
E proprio ora, nel bel mezzo dei visitatori e della folla di studenti.
“Shiba-kun, in che classe sei?”
Erika, con una faccia che non riusciva a nascondere la sua eccitazione, chiese a Tatsuya, che era l'ultimo nella fila del gruppo (in altre parole, stava praticando il detto 'prima le signore').
“Classe E.”
Sentendo la risposta di Tatsuya.
“Yay! Siamo nella stessa classe.”
Erika saltò su e giù allegramente, sembrava star esagerando ma,
“Io sono pure nella stessa classe.”
Con solo l'azione di accompagnamento mancante, Mizuki aveva anche un volto simile, quindi questa potrebbe essere una reazione naturale per le matricole.
“Sono in classe F.”
“Sono in classe G.”
Anche così, non era come se le reazioni dei rimanenti due erano fredde ed insensibile. Dopo tutto, erano di ottimo umore circa l'iscrizione in un liceo.
Questa scuola ha otto classi di primo anno, ed ogni classe ha venticinque studenti.
In questo senso, loro erano uguali.
In primo luogo, i Weeds che non si aspettavano sbocciassero in fiori sono stati messi nelle classi dalla E alla H, ed i Blooms che sarebbero dovuti sbocciare in grandi fiori sono stati mescolati tra loro.
Le due ragazze che erano state assegnate a classi diverse, naturalmente andarono lungo la loro strada. Sembrava che le due si erano dirette verso le loro aule. Anche se le classi AD e le classi EH erano situati su diversi livelli, non sembrava che il loro entusiasmo fosse da meno.
Non era come sé gli studenti del Corso 2 fossero rimasti insieme in un unico gruppo.
Vi erano anche un certo numero di loro che avrebbero raddrizzato la schiena, e di essere orgogliosi solo per essere entrati in una scuola con una certa reputazione.
Dal momento che questa scuola era classificata tra le prime del paese in aree di non competenza magica.
Loro due probabilmente se ne andarono in cerca di nuovi amici tra coloro che avrebbero passato il resto dell'anno con loro.
“Che cosa dovremmo fare? Andiamo anche noi a dare un'occhiata alla nostra aula?”
Erika chiese alzando lo sguardo verso il volto di Tatsuya. Mentre Mizuki non chiese, stava probabilmente anche lei guardando il volto di Tatsuya.
Fatta eccezione per alcune scuole che perseguono le antiche tradizioni, in questi giorni, le scuole superiori non utilizzano il sistema di avere insegnanti nelle classi.
Circolari amministrative non avevano bisogno di essere consegnate ad una ad una, e poi, non c'era molto budget extra da spendere in tali risorse umane, in modo che le circolari venivano distribuite attraverso i terminali che erano collegati in tutta la scuola.
Un sistema che prevedeva un terminale per uso scolastico assegnato ad ogni individuo esisteva già da decenni.
Fatta eccezione per istruzioni individuali o lezioni pratiche, quasi tutto era fatto utilizzando i terminali di dati.
Se fosse necessaria più attenzione, i consulenti che avevano esperienza in molteplici discipline verrebbero assegnati alla scuola.
Quindi, il motivo per avere delle classi era per la comodità delle lezioni pratiche e di prova. Quando le lezioni di prova e pratiche si concludevano in tempo, in modo da non avere un surplus di tempo, avevano bisogno di un posto per contenere un certo numero di persone. (Nonostante ciò la detenzione era un affare giornaliero.)
Inoltre, il sistema terminale personale aveva reso delle cose veramente convenienti.
Non importa quello che la gente faceva in fondo, una volta che il tempo speso nella stessa stanza diventava lungo, si sarebbero mescolati tra loro in modo naturale.
Con l'erogazione del sistema insegnante per classe, i legami tra i compagni di classe tendono a rafforzarsi.
In ogni caso, se si volessero fare nuove amicizia, andare in classe era il modo più veloce. Ma Tatsuya scosse la testa all'invito di Erika.
“Mi dispiace. Devo incontrarmi con la mia sorellina.”
Non c'erano lezioni per loro né ulteriori comunicati per oggi.
Tatsuya aveva un accordo con Miyuki di tornare insieme subito dopo che le procedure fossero state completate.
“Heehh… Se è la sorella minore di Shiba-kun, allora dev'essere davvero carina vero?”
Sentendo i mormorii e le domande interrogative di Erika, Tatsuya fu turbato da come avrebbe dovuto risponderle.
Se è la sua sorellina, allora lei dev'essere carina, cosa sta a significare, pensò Tatsuya. Sentiva di non riuscire a collegare bene causa ed effetto.
Per fortuna, non aveva davvero bisogno di sforzarsi per rispondere.
“Potrebbe essere la tua sorellina… il rappresentante delle matricole, Shiba Miyuki-san?”
Dal momento che Mizuki aveva fatto una domanda più primitiva.
Questa volta, non c'era bisogno per lui di esitare. Un cenno del capo di Tatsuya fu sufficiente per accertare la risposta alla domanda.
“Eh? Davvero? Quindi siete gemelli?”
La domanda di Erika era naturale. Per Tatsuya, era una domanda che aveva sentito fin da giovane.
“Mi è stato chiesto spesso, ma non siamo gemelli. Sono nato nel mese di Aprile. Mentre lei è nata nel mese di Marzo. Se fossi nato un mese prima o lei fosse nate un mese più tardi, allora non saremmo nello stesso anno scolastico.”
“Hmm… Credo che le cose siano davvero complicate eh?”
Con una sorella minore che era un prodigio nello stesso anno scolastico, era destinato ad essere complicato, ma Erika lo chiese con nessuna cattiva intenzione. Tatsuya sorrise e lasciò scivolare la domanda.
“A parte questo, è sorprendente che possa dirlo. Shiba non è un nome di famiglia raro, dopotutto.”
Sentendo la domanda di Tatsuya, le due signorine sorrisero debolmente.
“No, no, è abbastanza raro.”
Tuttavia, il modo in cui l'ha detto emanava una sensazione molto diversa. In contrasto con il sorriso di Erika, che era miscelato con un senso di irregolarità,
“Le vostre caratteristiche si assomigliano.”
Il sorriso riservato di Mizuki apparve mancare confidenza.
“Sembriamo simili, davvero?”
La testa di Tatsuya non si voltò alle parole di Mizuki. Allo stesso modo delle parole di Erika, come se il suo tono evidenziato avesse messo radici, le parole di Mizuki sembravano irreali per lui.
Piuttosto, non poteva crederci.
Anche se non si cercano i lati positivi in Miyuki, lei è una bellezza rara, anche se si tolgono tutti i sui talenti superflui, solo il fatto di essere lì, lei non sarà in grado di non attirare attenzione, un idolo nato, no, una stella.
Guardando sua sorella, avrebbe potuto capire che il detto, “Dio non dà due doni”, era una bugia sgradevole.
Al contrario, egli era al di sopra della norma, o forse sopra la media? Tatsuya stesso valutò.
Durante le scuole medie, ad uno spettatore, benché le lettere d'amore (a Tatsuya apparivano come lettere di fan) erano date a sua sorella minore, Tatsuya non aveva mai ricevuto qualcosa del genere.
Anche se era solo in parte, avevano sempre ereditato gli stessi geni, ma anche Tatsuya aveva dubitato non solo una o due volte se erano consanguinei o meno.
“Se la metti così… uhm, vi assomigliate. anche Shiba-kun è un bel pezzo. È solo che si sente come se le vostre caratteristiche non possano assomigliarsi più di così.”
Proprio come Erika rispose alla domanda di Tatsuya, anche Mizuki annuì.
“'Pezzo' hai detto, che parola obsolete, da che epoca viene… e non significa che se tolto il mio viso, non c'è nessuna somiglianza in noi, no?”
Tenendo conto dei sentimenti, le parole di Erika potevano essere un po' difficili da capire, ma pareva che non fossero solo le loro facce che sembravano simili.
”Non è questo, hmm, come potrei metterlo…”
Sembrava che Erika stessa non riuscisse ad esprimersi abbastanza bene.
Se non fosse per l'aiuto di Mizuki, probabilmente starebbe ancora ad armeggiare per un po'.
“È la tua aura, i vostri lineamenti dignitosi si assomigliano, come previsto da due fratelli.”
“Proprio cosi! Aura, è la tua aura.”
Schiaffeggiando il suo ginocchio, Erika annuì con forza.
Questa volta, era il turno di Tatsuya di sorridere ironicamente.
“Chiba-san… non sei una persona che si entusiasma facilmente?”
Entusiasma facilmente? Sei così crudele, iniziò a protestare e la lasciò fare. Dal suo tono, non era come se Erika fosse veramente arrabbiata al suo commento.
“A parte questo, Shibata-san, è incredibile per te essere in grado di parlare della nostra aura… i tuoi occhi devono essere veramente buoni.”
Ma fu Erika che si itromise con un tono profondo.
“Eh? Mizuki sta portando gli occhiali sai?”
“Non voglio dire questo. Inoltre, Shibata-san gli occhiali non hanno un grado, giusto?”
Eh? Erika guardò gli occhiali di Mizuki con una faccia perplessa.
D'altra parte delle lenti, Mizuki spalancò gli occhi e li indurì.
Era sorpresa di essere stata scoperta, o era mortificata che il suo segreto era stato svelato? Qualunque cosa fosse, sembrava a Tatsuya qualcosa che non aveva una grande importanza per lei.
Quanto al perché aveva fatto una faccia così, non aveva la possibilità di indagarci.
Il tempo era agli sgoccioli. Ed è probabilmente meglio per ora.
“Onii-sama, scusa per l'attesa.”
Da dietro Tatsuya e gli altri, che parlavano in un angolo vicino all'uscita dell'auditorio, la voce della persona che stava aspettando si poté udire.
Miyuki, che era circondata da una folla, scivolò fuori da essa.
Inizialmente, Tatsuya sentiva che era un po' presto, ma pensando ancora al carattere di sua sorella minore, era forse giusto in tempo.
Anche se lei non era una persona che si sarebbe allontanata dalla socializzazione, era innegabile che aveva la tendenza a essere ossessivamente dispiaciuta da lusinghe e complimenti. Mentre si può dire che si sta comportando come una bambina, fin da giovane, non vi era mancanza di opportunità per lei di ricevere lodi, e tra questi, i momenti in cui i complimenti furono ricoperti con un misto di gelosia e invidia non erano pochi ma molti. Se si pensa questo, allora era abbastanza comprensibile che lei fosse un po' sospettosa sull'adulazione che stava ricevendo. Si può dire che stava tollerando bene per oggi.
“Sei stata veloce” era quello che aveva intenzione di dire quando si sarebbe voltato verso di lei, ma anche se le parole fossero rimaste le stesse, come previsto, la sua intonazione la trasformò in una domanda.
Dietro colei che si aspettava di ricevere, vi era un accompagnamento che non sperava.
“Ciao Shiba-kun, ci incontriamo di nuovo.”
In risposta a questo amabile, disarmante volto sorridente e parole, Tatsuya abbasso la testa senza dire niente.
Nonostante il suo inadeguato riconoscimento alla sua cortesia, il sorriso del presidente del consiglio studentesco, Saegusa Mayumi, non gli diede un minimo di tregua. Forse, si trattava di un qualche tipo di faccia impassibile [poker face], o forse, questa era una cosa innata in questa ragazza, che era più anziana di età; qualunque essa fosse, Tatsuya, che aveva l'appena incontrata, non avrebbe saputo dirlo.
Ma, più che la strana risposta del fratello maggiore al presidente del consiglio studentesco, la sua sorellina sembrava essere disturbata dalle due ragazze che si erano rannicchiate accanto al fratello.
“Onii-sama, loro sono…”
Prima di spiegare la propria situazione sul perché non era sola, Miyuki era alla ricerca di una spiegazione sul perché Tatsuya non era solo. Anche se era un po' sorpreso per la sua rudezza, non aveva nulla da nascondere. Tatsuya rispose senza attendere un instante.
“Questa è Shibata Mizuki-san. E questa è Chiba Erika-san. Siamo nella stessa classe.”
“Capisco… Non è forse troppo presto per un appuntamento con i tuoi compagni di classe?”
Con la sua adorabile testa inclinata di lato, non è che abbia qualcosa contro di loro, la faccia di Miyuki sembrava dire come faceva la domanda. Le sue labbra formarono un sorriso simile a quelle di una dama. Ma i suoi occhi non sorridevano.
Oh dio, oh dio, pensò Tatsuya.
Sembra che subito dopo la cerimonia, è stata bombardata con lusinghe da destra e sinistra, ponendola al limite e causando un sacco di stress accumulato.
“Non c'è modo che possa accadere giusto, Miyuki? Stavamo solo chiacchierando in tua attesa.
Stai per essere scortese con tutte e due, non è vero?”
La faccia imbronciata di sua sorella minore sembrava carina per lui, ma non fornire il suo nome dopo essersi introdotta tra le ragazze non poteva essere favorevole alla sua reputazione con tutta questa folla. Vedendo gli occhi di rimprovero di Tatsuya, uno sguardo di rassegnazione balenò per un attimo sul suo viso, e dopo ciò, Miyuki sistemò un sorriso ancora più gentile sul suo viso.
“Buon giorno, Shibata-san, Chiba-san, Sono Shiba Miyuki.
Sono anch'io una matricola come Onii-sama, quindi sono nelle vostre mani.”
“Sono Shibata Mizuki. Anch'io, spero di essere nelle tue cure.”
“Piacere di conoscerti. Puoi chiamarmi solo Erika. Posso chiamarti solo Miyuki?”
“Si, per piacere fatelo. Sarebbe difficile distinguere tra me e mio fratello solo dall'appellativo della nostra famiglia.”
Le ragazze si presentarono tra loro ancora una volta.
I saluti scambiati tra Miyuki e Mizuki sembravano appropriati per delle persone che si sono appena conosciuti. Ma per Erika, fin dall'inizio, era sorprendentemente (se questo e il modo giusto di dirlo) amichevole.
Tuttavia, solo Tatsuya si sentiva sconcertato dal modo amichevole di parlare di Erika.
Non c'era alcun segno in Miyuki di essere disturbata dal comportamento quasi eccessivamente familiare dal suo cenno del capo.
“Ah-ha, Miyuki, non mi aspettavo che fossi così socievole dal tuo aspetto esteriore.”
“Tu invece sei tanto aperta quanto sembravi essere. Piacere di conoscerti, Erika.”
Dopo essere stata esasperata con tutte quelle lusinghe e complimenti, era comprensibile che sarebbe stata abbastanza affettuosa dall'atteggiamento sincero di Erika, ma sembrava che ciascuna di esse avesse in qualche modo acquisito una comprensione reciproca al di là di questo mentre Tatsuya non poteva fare a meno di sentirsi lasciato indietro. Non era una buona cosa rimanere fermi lì. Dal momento che il gruppo con il presidente del consiglio studentesco che stava inseguendo la sorella minore era in mezzo alla folla, non stavano ostacolando nessuno, ma proprio per questo, se fossero rimasti ancora lì sarebbero diventati un ostacolo per le persone che volevano passare.
”Miyuki, hai finito i tuoi affari con il consiglio studentesco? Se non lo sono, posso andare ad ammazzare il tempo da solo, sai?”
“Sono qui solo per dire ciao per oggi.
Miyuki-san… posso chiamarti anch'io così?”
“Ah, si.”
Come Mayumi si rivolse a lei, Miyuki annui, il suo sorriso senza riserve venne sostituito da una espressione solenne.
“Bene, allora Miyuki-san, riprenderemo un altro giorno.”
Mayumi salutò leggermente con un viso sorridente ed iniziò ad uscire dall'auditorium. Ma, uno degli studenti che stava accompagnando da dietro Mayumi la chiamò e la fermò. Sul suo petto, fiorendo con orgoglio come se fosse una cosa naturale, vi era l'emblema del fiore ad otto petali.
“Ma Presidente, per quanto riguarda il nostro programma…”
“Non dobbiamo prendere davvero un appuntamento in anticipo. Se lei ha già un altro impegno, si dovrebbe dare priorità a quello, giusto?”
Dopo che lo studente, che sembrava voler persistere ulteriormente, venne trattenuto dai suoi occhi, Mayumi fece un significativo sorriso per Tatsuya e Miyuki.
“Bene, allora Miyuki-san, io prendo congedo. Shiba-kun pure, mi piacerebbe conversare con te uno di questi giorni.”
Dopo aver dato il suo invito, Mayumi se né andò. In seguito lo studente che era dietro di lei si voltò, e fissò intensamente Tatsuya come se si potesse sentire la lingua schioccare.
“Ora, torniamo indietro?”
Sebbene fosse riuscito ad invocare il dispiacere non solo dei sempai, ma anche dei membri del consiglio esecutivo non appena si era iscritto nella scuola, la cosa era completamente fuori dal suo controllo. Naturalmente, non era come se stesse cercando di sperimentare una semplice vita regolare in cui poteva semplicemente rimuginare su cose del genere. Pur avendo solo sedici anni di esperienza di vita, Tatsuya aveva già sperimentato negatività di tale livello.
“Mi dispiace, Onii-sama. Per causa mia, le persone stanno avendo una cattiva impressione…”
“Non è niente per cui tu debba scusarti.”
Senza lasciare che la faccia angosciata di Miyuki finisse le sue parole, Tatsuya alzò la sua mano e la mise sopra la testa di Miyuki con un piccolo colpetto. Mentre continuava ad accarezzare i capelli in modo ordinato, il viso di lei si tinse velocemente di un rosso acceso. Per qualsiasi spettatore, questa coppia di fratelli sembrava essere in prossimità di un confine pericoloso, ma, forse ancora trattenendo le loro osservazioni in conseguenza di aver appena incontrato i fratelli, Mizuki e pure Erika non dissero nulla a questo proposito.
“Be', visto che siamo tutti qui, perché non andiamo a berci una tazza di tè?”
“Sembra fantastico! Sembra che ci sia una buona pasticceria qui vicino.”
In altre parole, si trattava di un invito all'ora del tè.
Non c'era bisogno di chiedere se le loro famiglie lì stavano aspettando.
Chiedere una cosa del genere sarebbe probabilmente una considerazione inutile. Era lo stesso per Tatsuya e Miyuki.
A parte questo, Tatsuya aveva altro da chiedere. In verità, era davvero una cosa insignificante, ma era qualcosa che lo avrebbe rosicato se non l'avesse chiesto.
“Non hai il check-up su dove si teneva la cerimonia d'ingresso, e tu sai dov'è una pasticceria?”
Potrebbe essere una domanda un po' a presa in giro.
“Ovviamente! Si tratta di qualcosa di importante, non è vero?”
Ma Erika annuì con fiducia, senza la minima esitazione.
“'Ovviamente', eh…”
La sua confessione si trasformò in un gemito. Ma, come se si trattasse dell'affare di altri, Tatsuya pensò che qualcun'altro avrebbe ricevuto la conseguenza di questo.
“Onii-sama, che ne pensi?”
Ma sembrava che Tatsuya era l'unico scioccato del commento sagace di Erika.
Anche Miyuki non sembrava aver prestato attenzione alla mancanza di buon senso nel dare priorità ad una pasticceria invece che alla sede della cerimonia. ––Anche se in primo luogo, Miyuki non era a conoscenza dei dettagli di tutta la storia.
“Be', suona bene. Dopo tutto ci siamo appena conosciuti. Sia che si tratti dello stesso anno, o dello stesso sesso, non troveremo un altro amico di troppo.”
Anche se disse questo, non aveva mai posto molta attenzione nella sua risposta d'accordo. Non c'era una questione particolarmente urgente che attendeva entrambi a casa. In origine, Tatsuya pensava che sarebbero dovuti andare da qualche parte per trascorrere il pomeriggio per commemorare l'iscrizione di sua sorella minore prima di tornare a casa.
Dal momento che non era una frase ben pensata, rifletteva il suo vero tono disinvolta.
Apparentemante consapevoli che questo era il suo vero modo di parlare, Erika e Mizuki risposero in questo modo.
“Shiba-kun dico, quando si tratta di Miyuki, non ci pensi su troppo profondamente…”
“Ti sta veramente a cuore tua sorella, non è vero…”
Che si trattasse di un complimento o di un commento di muto stupore, prima che i rispettivi combinati sguardi differenti, Tatsuya non poteva che rimanere in silenzio con una espressione amara.
La “pasticceria” dove li ha portati Erika era in realtà una “caffetteria francese con dessert”; presero il loro pranzo lì e passarono un po' di tempo a chiacchierare allegramente (erano le tre ragazze che parlavano, e Tatsuya stava soltanto ascoltando), e nel momento in cui arrivarono a casa, era già quasi sera.
Non vi era nessuno ad accoglierli.
La casa, che di gran lunga superava le dimensioni medie, sembrava per lo più abitata soltanto da Tatsuya e Miyuki.
Tornò nella sua stanza e per prima cosa si tolse la divisa.
Lui davvero non voleva pensare che una tale 'improvvisata cappa' potesse incidere più di tanto, ma, dopo essersi tolto la giacca che era modellata intenzionalmente per sembrare 'diversa', si sentiva un po' più leggero. Fece schioccare la lingua una volta per queste sue sentimenti e rapidamente finì di cambiarsi.
Mentre si stava rilassando nel soggiorno, in breve tempo, Miyuki, che aveva finito di cambiarsi, scese dalla sua stanza.
Anche se i tessuti avevano fatto un gran progresso, i design d'abbigliamento erano rimasti in gran parte uguali a cento anni fa.
Con le sue formose belle gambe rivelate da sotto la corta gonna in un stile fin da inizi di questo secolo, Miyuki gli si avvicinò.
Per qualche ragione, il senso della moda di questa sorellina tendeva verso una natura più rivelatrice a casa. Anche se sembrava essere più o meno abituato, la sua femminilità notevolmente aumentata dalla scelta di vestiario spesso causava a Tatsuya di sentirsi incerto su dove dovesse guardare.
“Onii-sama, vuoi qualcosa da bere?”
“Suona bene, allora vorrei un caffè.”
“Certo.”
Mentre si dirigeva verso la cucina, una morbida coda che legava di capelli liberi oscillava dietro la sua schiena sottile. Era per evitare che i capelli interferissero con il suo lavoro da cucina, ma, dalla fugace vista della bella nuca del collo che era normalmente coperta dai lunghi capelli, una bellezza inesprimibile irradiava dal centro amplio del collo del suo vestito.
In un paese avanzato dove l'uso di Robot Automatici Casalighi (HAR)[1] erano molto diffuse, le donne –– e gli uomini –– che si occupavano del lavoro di cucina erano una minoranza. C'erano poche persone che eseguivano qualsiasi tipo di cucina generale, come tostare il pane o prepararsi il caffè, con le proprie mani a meno che non era un hobby.
E Miyuki apparteneva a questo gruppo minore.
Non era perché era incompatibile con le macchine.
Quando gli amici venivano a visitare, avrebbe normalmente lasciato tutto al HAR.
Ma, quando è insieme con solo Tatsuya, avrebbe sicuramente scelto di fare da sè.
I suoni di macinazione dei chicchi ed i suoni gorgoglianti di acqua bollente raggiunsero debolmente le orecchie di Tatsuya.
Poteva dirsi che lei era abbastanza esigente al punto da utilizzare il semplice gocciolamento da carta, invece di usare un vecchio modello di macchina per il caffè.
Aveva provato a chiederglielo una volta, ma la sua risposta fu che preferiva farlo in quel modo, quindi probabilmente era davvero un hobby per lei. Ricordò anche il momento in cui lui le aveva chiesto se fosse un suo hobby, ma lei lo aveva fissato con una espressione imbronciata.
In ogni caso, il caffè preparato da Miyuki si adattava meglio al gusto di Tatsuya.
“Onii-sama, ecco qui.”
Posò la tazza sul tavolino, ci girò intorno e si sedette dall'altra parte accanto a lui.
Il caffè sul tavolo era nero, mentre quello che aveva lei conteneva del latte.
“Ha davvero un buon sapore.”
Non era necessario complimentare ulteriormente.
Anche solo con questo, Miyuki rivelò un sorriso.
Poi, scrutando il volto soddisfatto di suo fratello maggiore con occhi sorridenti, uno sguardo di sollievo affiorò sul suo viso mentre portava la sua tazza alla bocca –– quella era la solita Miyuki.
Con questo, i due si assaporarono il loro caffè.
Nessuno dei due iniziò una conversazione forzata.
Entrambi non erano disturbati dalla presenza dell'altro al loro fianco.
I tempi di quando ci si sentiva male per non parlare l'uno con l'altro per un lungo periodo di tempo erano stati da tempo superati.
Gli argomenti di cui potevano parlare erano molti. Oggi vi era stata la cerimonia d'ingresso della scuola. Avevano fatto nuove amicizie, e per qualche motivo, si erano imbattuti in sempai preoccupanti. Miyuki era stata invitata dal consiglio studentesco come previsto. Le cose che potevano essere rammentate, e le cose che potevano essere discusse, erano troppe per una notte.
Ma, di fronte alla coppia di fratelli, nella loro casa, vi erano solo tazze inclinate in silenzio.
“––È quasi ora di preparare la cena.”
Tenendo la tazza vuota, Miyuki si alzò in piedi. Consegnando la sua tazza di caffè alla mano tesa della sorellina, anche Tatsuya si alzò.
La serata divenne notte come di consueto per i due fratelli.
Translator's Notes and References
- ↑ Home Automation Robot.
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