Hidan no Aria-Versione Italiana:Volume8 Capitolo3

From Baka-Tsuki
Jump to navigation Jump to search

Terza pallottola - L'ICBM Bianco-Argentato

"L'imputata, Kanzaki Kanae--è condannata a 536 anni di reclusione."

Quel verdetto echeggia all'interno dell'aula 800 dell'alta corte di Tokyo.

Seduto in uno dei posti assegnati alla difesa, io non posso credere alle mie orecchie.

Il testo che dichiarava il rinvio della condanna a morte o dell'ergastolo non era stato pronunciato dal giudice, quindi avevo una brutta sensazione, tuttavia...non posso crederci. La madre di Aria, Kanzaki Kanea-san...

...è stata dichiarata colpevole.

E non c'è stato neanche un rinvio prima dell'esecuzione della sentenza. E' una condanna pesante. Troppo pesante.

"..."

Seduta accanto a me e abbigliata in un abito elegante, Riko osserva i procuratori con uno sguardo tagliente.

Jeanne, di cui abbiamo perso tutti i contatti dopo il Bandere, e Sayonaki Vlad, tenuto in custodia in una struttura di detenzione di livello 5 a Nagano, non erano presenti, ma pensavo che avremmo sicuramente vinto questo processo.

--Abbiamo perso. Completamente.

La condanna è stata ridotta rispetto al primo processo, ma in ogni caso questo processo d'alta corte si è rivelato una sconfitta per l'imputata.

Infatti, resta di fatto un ergastolo per Kanae-san.

(Questo non è giusto...! Qualcosa come questo è...!)

Strano.

Questo processo è strano.

Per qualche motivo non c'è pubblico, neanche qualcuno dei mass media.

Mi sembra persino che ci sia qualcosa che non comprendiamo, che si cela dietro tutto questo.

"Quello è un verdetto ingiusto!"

Aria si alza in piedi, mentre la sua sedia raschia il pavimento, e urla con voce acuta.

"Questo--Perché?! Ho radunato così tanti testimoni, così tante prove--Perché?! Mamma è...mamma è innocente! Perché?!"

Aria, anche lei in un abito elegante, cerca di correre verso l'accusa, tuttavia--

La giovane avvocata della difesa, Renjou Kuroe, la stringe con forza, tenendola indietro.

"Non sollevare un polverone, Aria! Stai facendo una cattiva impressione per il prossimo processo! Ricorreremo direttamente in appello, quindi calmati!"

--Il prossimo processo--

Se verrà condannata a vita, non saremo più in grado di annullare la condanna.

Questo processo ci ha alla fine portato alle strette.

"Lasciami! Lasciami! Non sono arrabbiata con te! Hai talento, hai fatto tutto ciò che potevi! Ad essere strane sono quelle persone!"

Aria piange mentre indica i procuratori e più in là, persino il giudice.

"Rifatelo! Rifatelo dall'inizio! Vi sostituirò tutti e lo rifaremo daccapo! Questa è--una farsa! Avete tutti cospirato insieme per incastrare la mia mamma...la mia mamma! E' un complotto!"

"Fermati, Aria! C'è ancora la corte suprema! Questa non è decisiva!"

Incapace di dire altro se non questo, vado anche io a trattenere Aria, tuttavia--

anche insieme a Renjou, che era un Butei, non riusciamo a controllarla.

Guardando in giro, noto che gli agenti della sicurezza hanno tirato fuori le manette e stano venendo a circondare Aria.

Va male. Va davvero male. Se Aria li prende a pugni e viene arrestata qui...!

"--Aria. Per favore calmati."

Solo con questa frase, emessa con calma dalla sedia dell'imputata--

capisco che Aria ha riacquistato controllo di sé.

Il suo sguardo si volta verso la sua stessa madre--

--Kanzaki Kanae-san.

Aria solo un momento fa si stava dimenando con violenza, ma i suoi occhi ora sono passati dall'ira alla tristezza...soltanto...guarda soltanto Kanae-san.

--Per favore non andartene. Per favore non allontanarti da me--

I suoi occhi sembrano starsi aggrappando a queste parole.

Con addosso un vestito grigio e scuotendo i suoi capelli ondulati, Kanae-san guarda Aria...

"Grazie, Aria. Il tuo duro lavoro...mi ha resa davvero felice. Non posso credere che abbia reso l'I-U la tua nemica, che tu abbia realizzato così tanto. Sei cresciuta molto. Per un genitore, questa è una gioia che supera ogni altra."

...ed è calma.

Più di chiunque altro qui.

"Tohyama Kinji-san. Ti ringrazio dal profondo del mio cuore. Hai dato ad Aria un compagno formidabile. Sono felice che posso vederlo con i miei stessi occhi. Tuttavia--"

Kanae-san parla fino a questo punto--

Cancellando del tutto l'espressione sul suo viso, chiude i suoi begli occhi con quelle spesse sopracciglia.

E il suo forma l'espressione di...qualcuno che è stato reso un capro espiatorio e sta pensando alla persona che ha voluto la sua morte...qualcuno che non è qui.

"--sapevo che sarebbe andata così."

Mormora.


Apprentemente cercando ci confortare Aria, che sta stringendo le pistole con sopra l'immagine di Kanae-san e sta continuando a piangere, Renjou ci carica sulla sua Audi e, dopo aver trascorso un po' di tempo nel parcheggio...

parte in avanti, come a inseguire il veicolo che sta trasportando Kanae-san fuori dall'alta corte.

Sta pensando qualcosa come...'Anche se solo un po', lascerò che Aria stia a fianco di Kanae-san', giusto?

Aria, sul sedile del passeggero, sta fissando il cellulare, che si è immesso nella strada Roppongi, per evitare un ingorgo.

"Mamma..."

Dando un occhiata allo specchietto centrale dopo aver sentito questa voce, noto che Aria...sta ancora piangendo.

E'...è vero.

In questo processo, la difesa ha combatutto per vincere.

Per poter vincere, Aria ha letteralmente rischiato la vita, continuando a combattere. Anche per alcuni anni.

Gettando via la sua giovinezza come ragazza normale, è corsa per il mondo, combattendo contro Riko e Jeanne, catturando Vlad, allontanando Sherlock e Patra e ottenendo delle prove.

--Nonostante ciò.

Solo la quota di Riko, Jeanne e Vlad sono state dedotte dalla condanna di Kanae-san.

Le prove della difesa riguardo i crimini degli altri membri non erano sufficienti. Le loro condanne sono rimaste.

Perché? Non lo so. La tesi dell'accusa riguardo i crimini di Kanae-san sembrava...persino per un principiante come me, illogica. Era chiaro che il loro ragionamento non stava in piedi. Persino le loro prove erano ambigue.

--Tuttavia, il verdetto è stato a loro favore.

...Che facciamo adesso?

Andrebbe bene se arrestassimo tutti i membri dispersi dell'I-U, incluse Patra e Hilda? E quindi andrebbe bene se legassimo una corda ai loro colli e le trascinassimo in tribunale, costringendole a dire che hanno torto? Questo è solo un sogno.

Anche se ci riuscissimo, qualcosa del genere richiederebbe anni.

Renjou ci ha fornito del tempo, ma non c'è modo di farcela in tempo per la Corte Suprema.

Il tempo di un processo in Giappone è stato abbreviato attraverso l'esecuzione di frequenti nuove leggi. Non conta quanto lavoriamo duramente, entro forse tre anni...no, entro due anni, la corte suprema giudicherà, e la condanna a vita di Kanae-san sarà definitiva.

...Mentre mi preoccupo di questo, guardo Riko, che è seduta accanto a me.

Riko poco fa ha chiuso gli occhi, sembra che stia pensando a qualcosa.

La macchina accelera, tenendo l'andatura del cellulare. Effettua una svolta ad un incrocio con una cisterna--immettendosi nella via Sotohori--e si avvicina a Kinnoushita.

In quel momento, in un posto piuttosto lontano dalla linea di arresto del semaforo...

il cellulare si ferma.

"...?"

Renjou si toglie gli occhiali da sola e guarda in fondo alla strada.

Anche io mi accorgo dell'irregolarità.

I semafori davanti a noi--

(Sono spenti...?)

Né il rosso, il giallo o il verde stanno brillando. Sono spenti.

Anche le luci dei pedoni sono spente, le persone stanno girovagando davanti alle strisce pedonali, guardandosi a vicenda.

"...Che succede...?"

Guardandomi attorno, noto che turbe di stipendiati si stanno riversando fuori dagli edifici sulla destra e sulla sinistra, con preoccupazione su tutte le loro facce.

Me ne accorgo in ritardo perché è mezzogiorno, ma dentro il bar e il primo piano dei negozi è buio.

Anche le luci sulle insegne sono saltate.

"Un blackout?"

Proprio mentre Renjou borbotta queste parole, Riko spalanca gli occhi, come se sia stata allertata da qualcosa.

"...?"

L'istante successivo, i miei occhi--

--afferrano qualcosa...di irregolare.

Qualcosa di nero si sta stendendo da sotto il cellulare davanti a noi, che al momento è fermo...e sta venendo da questa parte.

Sembra come se il veicolo abbia una perdita, ma non è così.

Quella è...un'ombra...!

L</nowiki>ombra'</nowiki> sta vedendo da questa parte.

Guardo verso il cielo dal finestrino della macchina, ma non sembra che ci siano elicotteri o aerei di passaggio.

"...!"

In un battito di ciglia, l'ombra inghiotte il fondo della nostra macchina.

Anche questo è strano. Lo spazio fuori dalla macchina rimane luminoso.

Sebbene sopra non ci sia nulla, compare un'ombra...!

--Questa è...!

Nell'attimo in cui il ricordo di una scena come questa lampeggia nella mia mente--

"--"

esplode un fascio di luce, e a seguire un opprimente stridio di scintille, che mi trapassa le orecchie.

La voce di sorpresa di Renjou così come l'urlo di Aria risuonano nella macchina.

Ho pensato che fosse un esplosivo, ma non lo è. Questa è--elettricità. Una corrente elettrica ad alta tensione ha appena attraversato la nostra macchina.

Ha sollevato un impatto che fa sembrare di essere stati colpiti da un fulmine dal basso.

"...!"

La corrente sembra essere passata attraverso le parti metalliche della macchina--in altre parole, l'esterno, lasciando l'interno senza danni.

Tuttavia, del fumo sta salendo dal cofano con un rumore soffocato...senza citare le fiamme che lambiscono il tetto della macchina.

In un veicolo sono contenute decine di litri di benzina.

Se la benzina prende fuoco, tutti noi--

"Usciamo tutti dalla macchina! Siamo in pericolo!"

Aprendo la portiera a calci e buttandomi fuori, noto che del fumo sta salendo anche dal cellulare davanti a noi.

Inoltre tutti i suoi pneumatici si sono appiattiti.

"Kanae-san--!"

Proprio mentre io e Aria cerchiamo di correre verso il cellulare--

si accendono delle scintille dorate dal retro del veicolo.

"--Mamma!"

"Aria, aspetta! E' una trappola!"

Guardando dentro, il conducente sta prendendo a pugni la portiera.

Sembra che stia cercando di uscire dalla vettura, che si è ormai arrestata, ma non riesce a farlo.

Che la portiera si sia rotta? O c'è qualcosa istallato lì e la sta tenendo chiusa?

Essendo arrivato sull'asfalto, mi accorgo che la strana ombra ai miei piedi è sparita.

Una serie di movimenti innaturali da un''ombra' innaturale--

"Hilda...!"

Il motivo per cui grido il suo nome--

è perché posso vederla.

In un qualche istante si è alzata sul veicolo e ora, sta ruotando il suo parasole con frange--

Emana un'impressione decadente e, per qualche verso, di sventura, una ragazza vestita in gothic lolita.

Che si è esibita come 'Grenada' durante il Bandire, la più desiderosa di combattere fra tutti loro--

E lei è la ragazza vampiro che ha morso Aria quella notte!

"...Hilda! Ti ho vista nelle foto--ma questo è il nostro primo incontro, vero...!"

Hilda dà una fiutata alla vista di Aria, che ha estratto di riflesso le sue pistole.

E scuotendo i suoi codini, con riccioli dorati che pendono verso il basso, guarda dall'altra parte.

"Questo è intollerabile. Come sei sgarbata. Non sono davvero nell'umore di lottare, non lo sai? Odio davvero la luce solare."

Hilda preme il manico del parasole contro la sua guancia, come ad abbracciarlo--

"Detto ciò, incidentalmente ho agito! Beh, dopotutto sei appena uscita per caso dalla barriera di Tamamo. E inoltre..."

Battendo il tetto del veicolo con un tacco a spillo di smalto nero, indica il suo interno.

"Questa è la tua mamma, non è così? Sterminerò tutti i nemici di mio padre, le loro famiglie, i loro seguaci...li porterò all'estinzione."

"--Kinji, fornisci supporto dal lato destro!"

Aria grida nella sua voce da anime--

Seguendo il suo usuale stile di movimento, corre dritta verso Hilda.

Corre con abbandono, una carica sconsiderata che fa sembrare che abbia un motore a reazione attaccato a lei.

"...!"

Senza perdere un momento, estraggo la Beretta e corro alla destra di Hilda...capisco, sembra che il suo campo di visione su questo lato sia limitato a causa del suo parasole.

Nell'istante in cui la mia ombra e quella di Aria si incontrano con l'ombra del cellulare...

"--Mm."

Sembra come se Hilda stia facendo un leggero sforzo--

"Uu--!"

"Kyaaaaaa!"

Io e Aria crolliamo al suolo simultaneamente.

Que-Questa è...!

La sua abilità...?!

Sembra come se avessi ricevuto la scossa di una pistola stordente da 600~900 migliaia di volt.

"Come stavo dicendo...non mostratevi a me così...il vostro sangue circola così velocemente. Non sarò capace di trattenermi, chissà? Ahh. Mi chiedo se dovrei iniziare un banchetto. Persino Primo come te...sembra come se potessi."

Provo...provo ad alzarmi, ma non ci riesco.

Sono cosciente. Questa è un'altra cosa in comune con una pistola stordente. La sua abilità--la corrente è impressionante, ma non sembra che possa aumentare il voltaggio.

"...Me-Merda...!"

Nonostante ciò, un dolore sta passando attraverso tutti i miei nervi, e non posso mettere alcuna forza nei miei muscoli.

Anche così, Aria non ha lasciato andare le sue pistole, le sue ginocchia stanno tremando...

"Hi...lda...!"

Strisciando dentro l'ombra, si aggrappa alla targa del cellulare, che sta ancora fumando.

Con i denti stretti con forza, fa uno sforzo, ma--non ce la fa. Neanche Aria riesce ad alzarsi.

"...Ahh, non ce la faccio. Aria, quando ti guardo...sembra semplicemente salire la sete. Ricordo il tuo delizioso sapore...lo ricordo bene..."

Hilda fa un passo sul bagagliaio come a scendere una serie di scale--

Senza neanche rivolgere un pensiero alle pistole di Aria, si accovaccia.

"Mi chiedo se avrò qualcosa per accompagnare la mia bevuta. Il sangue di quello scarafaggio morente laggiù sembra come del vino aspro rimasto in una bottiglia gettata via. Dall'altro lato, il tuo sangue è come il vino invecchiato di un secolo."

Per scarafaggio...intende me?

Posso chiedere ciò, ma se questo continua...sarò davvero uguale a uno scarafaggio morente.

Capace solo di agitarsi per terra...senza poter fare niente.

Non posso neanche mettere forza in un singolo dito. Non posso neanche sparare.

"--Hilda!"

Risuona un grido--

Proviene da Riko, che è uscita dalla macchina.

Riesco solo a volgere gli occhi nella sua direzione, Riko sta stringendo le Walther nelle sue mani e sta tenendo dei coltelli con i codini dei capelli.

"Vattene via...Hilda!"

Anche se sta impugnando due coltelli e due pistole pronte per l'uso, Riko sta tremando. Tremando così tanto che posso dirlo persino io, che la guardo da una certa distanza.

Sta trattenendo la sua paura, cercando di bluffare. Questo è ciò che sembra.

Vedendo il suo comportamento, richiamo alla memoria la relazione fra Riko e Vlad, contro cui ho combattuto a Giugno.

Quando lei era piccola--Riko era stata imprigionata. Imprigionata dal padre di Hilda, la ragazza che ora si trova davanti a noi. Dracula Vlad.

Visto che sembrano riconoscersi reciprocamente, può essere che Riko e Hilda si siano incontrate in quel periodo?

"Aaah, la Quarta. Che occhi feroci. Che carina."

Hilda si stringe le spalle, facendo deliberatamente questo gesto.

"Ecco perché ti amo, Quarta. Se io sono un cane della razza più pregiata, tu sei un randagio affetto da rabbia. Tuttavia...tu lo sai, non è vero? Che io e te siamo amiche."

--Come se io e Aria fossimo invisibili, parla a Riko.

"Attualmente, mentre mio padre è assente, sono io la signora della famiglia Dracula. Non ti chiuderò in una gabbia come fece mio padre. La mia stanza in marmo, il mio letto a baldacchino di seta, la mia vasca da bagno in oro puro...ti presterò tutto ciò. Non avrei problemi a lasciarti la Koumeikan a Yokohama."

Dopo aver detto ciò, Hilda scende sulla strada.

"Non venire più vicina! Non sottovalutarmi. Pensi che verrò ingannata da delle bugie così evidenti?!"

--Hilda sogghigna.

Alla vista di Riko che urla, porta un dito alla bocca e ghigna.

"Guarda i miei occhi. Riko. Non sono gli occhi di qualcuno che sta dicendo una bugia, non è così?"

"..."

Riko di riflesso fissa gli occhi di Hilda--delle iridi cremisi soltanto leggermente riempite di oro scintillante.

Il suo respiro sembra abbandonarla, come se avesse sentito le parole 'o cazzo' provenire dal suo cuore.

"Va tutto bene. Abbassa le pistole e i coltelli. Per amore della nostra amicizia. Fallo guardandomi negli occhi...sì, così. Fallo guardandomi attentamente...lentamente, leeentamente..."

"......!"

Mentre la guarda--Riko abbassa le Walther, con le mani che le tremano. Fa lo stesso con i coltelli nei suoi capelli...

"Sì. Adesso va bene, Quarta. Brava ragazza. Ascolti ciò che ti dico, sei una brava ragazza."

Il corpo di Riko sembra muoversi contrariamente alla sua volontà.

Hilda, con i tacchi a spillo che emettono dei rumori secchi, si avvicina a Riko, fino a trovarsi proprio davanti ai suoi occhi.

Riko non spara. Si limita a fissare Hilda con uno sguardo confuso.

--E' andata. Sembra che sia stata influenzata da un qualche tipo di ipnosi.

Si sta mettendo male...nessuno di noi può più lottare.

Che noi viviamo o moriamo...non è tutto in mano a Hilda...?!

Hilda rimuove uno dei suoi orecchini a pipistrello dal suo orecchio--

"Come prova della nostra amicizia, ti darò questo."

Lo attacca all'orecchio di Riko.

"...!"

Riko la fulmina con lo sguardo, tremando, tuttavia anche così continua a fissare Hilda.

Hilda la fronteggia con un sorriso.

Sfruttando quest'apertura, mi agito per terra, cercando di impugnare la mia Beretta, tuttavia--

"Gaaah...!"

Della corrente ad alta tensione ancora una volta circola attraverso la mia mano.

Il mio corpo viene gettato all'indietro, lasciandomi a faccia in su.

Con questo, la mia mano si è intorpidita, non la riesco a muovere. Non fa che contorcersi.

"--Se tu sei il più ripugnante verme che abbia mai strisciato su questa terra, io sono la più bella farfalla Helena Morpho. Tohyama. Ti proibisco persino di girare la faccia da questa parte."

Hilda aggrotta il ciglio e allontana da me i suoi occhi cremisi.

Questo è impossibile. Non posso fare niente. Di fronte a questa strega, il me che non è neanche in Hysteria Mode è davvero un'esistenza paragonabile a un insetto...!

No, persino se fossi in Hysteria Mode...potrei combatterla? Questa pistola stordente umana?

Merda, non voglio mo-morire in un posto del genere...

Finiremo qui...? Così presto...?!

--In quel momento--

"...?"

Hilda inclina il parasole, mentre i suoi codini dorati ondeggiano. Le sue sopracciglia sottili, delicate si piegano mentre guarda il cielo.

E' difficile per me muovere anche solo le pupille, ma nel mio campo visivo, ristretto al cielo...

--?

Cos'è quello...?

Da sopra i grattacieli, può essere vista una luce argentata, in alto, in alto nel cielo.

Non è una stella. Non esiste nessuna stella che possa essere vista durante il giorno.

"..."

Si sta avvicinando.

Quello--

Mi ricordo di averlo visto prima d'ora...!

E' uno degli ICBM con cui i membri dell'I-U sono scappati nello stesso momento in cui Sherlock ne ha usato uno per fuggire. Modificato e costruito in serie, si tratta di un mezzo di trasporto...!

Nell'istante in cui realizzo ciò--

Con forza sufficiente a scuotere la terra, l'ICBM bianco-argentato perfora la strada.

Non è esploso. Resta immobile, come una cabina telefonica inclinata. Si tratta davvero di un mezzo di trasporto.

Come a provare ciò--posso vedere un portello sul fianco che inizia ad aprirsi, rilasciando del fumo bianco.

"...?"

Qualcuno si rivela nel portello--

Aria, che giace ancora per terra, sembra aver fissato lo sguardo su di lui.

"Quello è stato pericolo. Tu sei...Aria, giusto? L'ho capito appena ti ho visto."

Con la luce del sole alle spalle, si rivela, facendo un passo fuori dall'ICBM bianco-argentato, su cui è scritto 'Polaris 05'.

Un bel ragazzo che indossa quella che sembra l'uniforme di un'Accademia Butei straniera, una giacchetta grigia.

Sta brillando, come un principe che è arrivato al galoppo su un cavallo bianco per salvare la principessa.

I suoi lisci capelli neri sono immacolati, ed emanano un leggero luccichio. Il ragazzo scende dal portello, mettendo piede sulla strada.

E come a proteggere Aria, fronteggia Hilda, bloccandole la strada.

"Hilda. Hai fatto del male alla persona che, più di ogni altra in questo mondo, non può essere ferita."

Parla con un tono simile a quello che io uso quando sono in Hysteria Mode (sebbene un po' più acuto). Usando la sua mano destra, estrae una sciabola sottile da un fodero d'argento su cui è inciso un emblema.

Alla vista della sciabola, che brilla come una gemma sotto la luce del sole, Hilda aggrotta il ciglio, come a disagio.

"Ho tre brutte notizie per te. Primo, questa è una Punta di Croce che ho preso in prestito dalla gran cattedrale di Canterbury. Il suo nucleo è in acciaio svizzero, ma la lamina in puro argento sulla lama è stata affilata su una croce che ha più di 400 anni. Secondo..."

Quindi, la pistola che il ragazzo estrae nella sua mano sinistra è...una Sig Sauer P226R, soprannominata la SIG.

E' fornita agli uomini del governo, un'arma secondaria automatica di elite che i SAS inglesi e gli SWAT americani amano usare. E' costosa, ma si tratta di un capolavoro di alta affidabilità.

"Proiettili sacri. In aggiunta, pallottole in puro argento che sono state benedette da una chiesa protestante...qualcosa a cui tu non sei abituata."

Pallottole d'argento. Queste pallottole follemente costose, soprannominate 'Pezzi d'Argento'. Sono anche probabilmente rivestite di magia--(Non è un'area con cui ho familiarità, ma sembra che templi e chiese famose impongano su di esse una benedizione contro il male).

"Terzo...sono arrabbiato. Hilda, sono arrabbiato che hai fatto del male ad Aria."

Con il volto in burrasca, il ragazzo dice ciò.

Impugnare la spada e la pistola come sta facendo lui all'Assalto è detto 'Gun-Edge'[1].

Persino rispetto all'Aru=Kata, è relativamente difficile, per questo è uno stile che si è quasi estinto, ma se si è capaci di padroneggiarlo, è utile in battaglia.

Anche io lo uso occasionalmente; permette di rispondere a minacce sia ravvicinate che dalla distanza, senza lasciare punti scoperti.

"...Che fastidio."

Hilda apre un ventaglio fatto di piume di struzzo nere e con esso nasconde il suo naso e la bocca.

"Che puzza sgradevole. Se penso che è l'odore dell'argento..."

*Tch*...Quello sembra il suono dei suoi denti che battono.

Sembra che le minacce di questo ragazzo stiano funzionando.

"Sono ben consapevole della maleducazione dei nobili che non seguono il protocollo di una lotta leale e lanciano un attacco a sorpresa, però...Dracula Hilda. Ti seppellirò qui."

Il ragazzo fronteggia Hilda con i suoi occhi neri...occhi che contengono una seria profondità con una tinta di blu.

Piegando un po' il fianco, si mette in posizione, con le braccia incrociate.

"Aria, chiudi gli occhi. Non voglio mostrare il suo sangue a una signora."

Essendole stato detto ciò, Aria rimane in silenzio, i suoi occhi a camelia lo fissano con uno sguardo vuoto.

Piuttosto, ragazzo Gun-Edge, mi stai ignorando in continuazione?

Questo è intenzionale, non è così? Non ha neanche guardato quaggiù.

"..."

...Mentre il ragazzo accorcia la distanza fra loro, Hilda, che sta chiaramente mostrando il suo disgusto per le armi che lui sta portando, fa un gesto verso il cielo chiaro e luminoso.

"--Se vuoi giocare con una signora, rifletti sul tempo e sulle circostanze. Cagnaccio senza maniere. Voler giocare in un giorno con un tempo così cattivo, a un'ora così tarda...pensi che la nobile Lady Dracula accetterebbe?"

Hilda rifiuta con una strana lamentela, quindi...i suoi piedi nei tacchi alti, il suo stinco, il suo ginocchio...

Come una statua d'ambra che si scioglie, affonda nell'ombra della macchina.

Anche questo è qualcosa che ho visto all'Isola Deserta. Partendo dai piedi, sparisce, proprio come una maga.

"Arrivederci, allora. Per oggi mi tratterò."

Rimasta infine solo con la testa e il parasole, Hilda parla ad Aria, lasciando dietro di sé queste parole...

e con questo, sparisce.

Sento un tonfo e volto la testa, che finalmente riesco a muovere, verso di esso...

Riko è crollata sull'asfalto della strada.

Sembra come se i fili dello stress sottoposti a sforzo fino ad ora si siano dissolti insieme all'ipnosi.

"Stai bene, Aria?"

Il bel ragazzo parla mentre stringe la spalla di Aria, aiutandola ad alzarsi...

Un po' in ritardo, anche io in qualche modo riesco ad alzarmi e barcollo verso Aria.

"...Posso muovermi. Lasciami la spalla."

Aria, essendo orgogliosa, si volta verso il ragazzo sebbene le sue ginocchia stiano ancora tremando leggermente.

Il ragazzo esamina Aria dalla testa ai piedi, come a controllare la sua condizione. Confermando che sembra stare bene, spazza via la polvere dalle proprie spalle e si raddrizza il colletto.

"Come sta mamma...?"

Dato che Aria guarda verso la macchina, guardo anche io...

Apparentemente, Kanzaki Kanae-san è finalmente riuscita a uscire dalla macchina. Supportata da entrambi i lati da delle guardie, sta guardando da questa parte con occhi che sembrano essere pieni di sollievo.

Per legge, non possiamo parlare con lei, tuttavia...sembra essere illesa. Grazie al cielo.

Comunque--

Guardo tra l'ICBM in cui stava il ragazzo e il ragazzo stesso.

Non sembra essere un nemico, ma chi diavolo è?

"Dirlo dopo essere stati salvati è un po' scortese, ma...sei un residuato dell'I-U? Per quale scopo sei venuto?"

Indico l'ICBM e parlo prima che il ragazzo finalmente guarda verso di me.

I suoi occhi, neri come l'ossidiana, si arrestano su di me con uno sguardo tagliente.

Percepisco...qualcosa come dell'ostilità in questo sguardo.

"Prima di chiedere agli altri la loro identità, dichiara il tuo nome."

"...Sono Tohyama Kinji."

"Lo so. Ho visto una tua foto durante la mia indagine preliminare."

Non chiedere il mio nome allora.

"--Io sono L. L. Watson."

Sentendo quel nome, Aria sobbalza, lasciando uscire un grido di sorpresa, quindi si volta verso il ragazzo.

--Watson...?

Quel nome era...scritto nel libro di testo dell'Inchiesta.

Sì, era il famoso compagno di Sherlock Holmes, il bisnonno di Aria e il capo dell'I-U. E' il cognome del famoso uomo, un ex medico militare, che era il fidato compagno di Sherlock.

"Eh...?! Eh, a-allora, tu sei, che tu sia...?"

La voce di Aria trema leggermente, ma in modo diverso da prima, quando era intorpidita a causa della corrente elettrica...

E mentre parla, alza lo sguardo verso Watson.

Watson, fronteggiando Aria con un piccolo sorriso, annuisce una volta--

"Proprio così. Sono il pronipote di Sir J.H. Watson."

Questa volta, si gira verso di me, aggrottando il ciglio.

"Tohyama. Mi hai chiesto per quale scopo sono venuto qui, però...c'è bisogno che te lo dica?"

Watson, che alza lo sguardo verso di me con i suoi spessi occhi taglienti, sembra seccato per qualche ragione.

"Sei sicuro che tu possa dire qualcosa del genere, eh? Io non so chi tu sia."

Diventando io stesso leggermente irritato, rispondo con queste parole--

Watson guarda Aria, quindi Kanae-san, che si trova in lontananza.

Quindi--

"Sono venuto a salvare la mia fidanzata e mia suocera. Ecco tutto."

dice ciò.

...?

Non comprendendolo, guardo Aria, i suoi occhi sono spalancati e stanno fissando Watson...Guarda verso di me, quindi con un'espressione di stupore ancora dipinta sul volto, allontana lo sguardo, come se sia in preda al panico.

"...Fidanzata?"

A causa dell'atmosfera, che non riesco davvero a scandagliare, interrogo nuovamente Watson.

"Sto parlando di Aria."

Non è ovvio?

Come a dire queste parole, Watson parla senza esitazione.

E alzando lo sguardo verso di me, che sono più alto di lui, si raddrizza, ripetendo ciò che ha detto.

"--Aria è la mia fidanzata."


Più tardi abbiamo spiegato la situazione ai poliziotti che sono venuti di corsa, quindi abbiamo visto partire Kanae-san, che è stata fatta risalire nel cellulare e quindi portata al centro di detenzione...inoltre, non sembrava che Hilda ci stesse inseguendo, così...

Ci siamo separati con Watson, che sembrava avere qualcosa di cui parlare con l'avvocato e quindi l'ha accompagnato a casa sua in Toranomon. Riko improvvisamente ha detto di avere qualcosa da fare, quindi si è diretta verso il distretto Nogizaka.

Rimasti senza altra scelta, io e Aria prendiamo il treno per tornare a casa, solo noi due.

Durante il viaggio in treno, Aria...non dice niente.

La prendo un po' in giro, dato che non riesce a raggiungere gli appigli per le mani, ma appena pronuncio una frase verso di lei, inizia a comportarsi in modo strano, voltando la faccia dall'altra parte, quindi rimane in silenzio.

In questa atmosfera...non posso fare alcuna domanda.

Riguardo Watson.

L. Watson.

Aria è la sua fidanzata.

Se guardi i manga storici...ci sono cose del genere fra la nobiltà. Sin da quando le persone coinvolte sono molto giovani, i loro genitori arbitrariamente decidono i loro consorti.

Anche Aria ha qualcuno del genere, o così sembra.

Hmm...una cosa del genere.

...Quindi, già. Questi sono più o meno i miei pensieri al riguardo.

L'ho sentito durante una lezione dell'Inchiesta: le famiglie Holmes e Watson erano inizialmente (a partire dalle loro prime generazioni) un unico e intimo casato. A entrambe le famiglie fu riconosciuto un titolo nobiliare, quindi in termini di status sociale, sembra essere adatto.

Non è tutto a posto? Calza davvero a pennello. Un bel ragazzo e una bella ragazza.

...L'aria sembra carica di questi pensieri...

Sto inconsciamente rilasciando questa tensione nell'aria?

Il momento in cui scendiamo dal binario nella stazione dell'Accademia Butei, Aria mi afferra la manica.

"...Perché sei così silenzioso?"

Uh?

Mi giro verso Aria, la cui voce sta leggermente tremando.

"Perché sei silenziosa tu? Quando abbiamo preso la linea Ginza, ho provato a parlarti una volta. Mi hai ignorato, così--"

"Non arrabbiarti. Ascolta con calma ciò che voglio dirti."

"Perché dovrei arrabbiarmi?"

"Uhm, quella persona di poco fa--"

"Non mi importa granché di Watson. Non ha nulla a che fare con me."

Alla fine, sono costretto a usare il nome 'Watson'.

Lasciando Aria sulla piattaforma, scendo le scale davanti a lei.

Lo scorso mese, in questa stazione...Aria ha visto io e Reki ed è venuta a cercare una discussione...e adesso, Aria mi insegue qui.

"...Ti comporti così sebbene tu avessi una re-relazione con Reki?"

Parla fra sé a bassa voce.

Che Aria equivochi le cose è una situazione che avviene ogni volta, non è qualcosa in particolare di cui arrabbiarsi, però--

Non conta quanto provi a resistere, mi sento sempre più infastidito. Mi volto, con l'intenzione di darle ciò che sta cercando.

"Quella cosa con Reki è stata--"

"Oggi è stata la prima volta che l'ho incontrato."

Ha letto i miei pensieri? Aria controlla le sue parole, che trasmettono una leggera forza.

"Watson è...il fidanzato che mia nonna decise di sua volontà. E' qualcosa di cui mi parlò solo una volta--e mia nonna si stava facendo vecchia, quindi c'erano spesso momenti in cui mi parlava mescolando la realtà alla fantasia. Non la presi sul serio e, ad essere onesta, me ne sono dimenticata. Di ciò che mi ha detto."

"..."

"E' vero. Lo giuro su Dio. Ho incontrato oggi Watson per la prima volta."

Alzando lo sguardo verso di me e parlando con sincerità, Aria sembra...in qualche modo disperata.

"Per di più, non sapevo neanche se esistesse. Sentii una storia riguardo un erede della famiglia Watson, però...in questo momento, quella famiglia si sta prendendo cura del lavoro di alto livello dell'organizzazione Liberty Mason. Fino a quando Sua Maestà la Regina non fornisce un permesso esplicito, non possono rivelare la loro vera identità. Ognuno di loro vive con un falso nome, svolgendo il loro lavoro sotto copertura--"

Aria parla con occhi simili a quelli di un cane abbandonato. Io...

(Perché sta diventando così disperata?)

Io stesso mi sto arrabbiando per nessuna ragione che mi possa venire in mente.

Non fa sembrare che io le stessi urlando contro perché ha un fidanzato?

Io ho capito tutto.

Io ho capito che un giorno scomparirai. Ho capito che tu appartieni al mondo dei nobili.

"...Kinji..."

Ecco perché non c'è nulla di cui hai bisogno di scusarti.

Come Butei, tu e io abbiamo solo formato temporaneamente una squadra. Alla fine, tu e io siamo diversi. In abilità, in status, nel mondo in cui viviamo.

Restando in silenzio, mostro la schiena a Aria e scendo le scale.

Il suono di passi dietro di me--non compare.


L.Watson

Watson scrive il suo nome sulla lavagna in una fluente calligrafia in corsivo--

Kyaaa!

Solo perché ha fatto ciò, le ragazze della classe urlano con un alto tono di voce.

Di fronte a questa reazione entusiasta, l'insegnante dell'homeroom, Takamagahara Yutori, con nervosismo si allontana dalla piattaforma del docente.

Sorridendo, Takamagahara-sensei dice: "Va bene, allora! Vi presento un ospite molto speciale, uno studente trasferitosi qui! Proveniente dall'Accademia Butei di Manchester, è uno studente straniero davveeero fico!"

Ma...non è possibile, penso, eppure è vero.

(Watson...si è trasferito qui...)

Aggrotto il ciglio, e accanto a me, Aria sta tremando per lo shock...

Ancora una volta, mi dà un'occhiata veloce.

Che ti prende? Sei così da ieri.

Non assumere quel tipo di atteggiamento, come se fossi spaventata di toccare un punto dolente.

A differenza di te, non è che io abbia qualcosa a che fare con le tue faccende private.

Non si tratta di qualcosa in cui dovrei intrudermi.

"Mi chiamo L. Watson. Mi affido a voi."

Watson parla con una voce che è un po' acuta per un ragazzo, quindi prende posto dietro uno dei bianchi più in fondo.

Appena prende posto, suona la campana che segnala la fine dell'homeroom.

Tutte assieme, le ragazze si affollano attorno alla sedia di Watson, accompagnate da urla di 'Waah!' o 'Kyaa!'

Sembrano come paparazzi che si radunano intorno a un idolo tipo Johnny.

"Qual era la tua specializzazione nella tua vecchia scuola?! In quale entrerai qui?!"

"Ero nell'Assalto a New York, nell'Inchiesta a Manchester, quindi sarò Medica a Tokyo--sono venuto per dare un'ultima rifinitura al mio set di abilità Butei."

Kyaa!

Le ragazze iniziano ad essere nuovamente eccitate. Sembra come se tutti i loro occhi abbiano assunto una forma a cuoricino.

"Sei come un principe!"

"Non faccio parte della famiglia reale. Sono un visconte."

Kyaaa! Kyaaa!

Diventano ancora più eccitate. Guardando le ragazze, noto che alcuni dei loro occhi ora sono divenuti a forma di $.

"Hai la pelle così graziosa! Ancora più bella di quella di una ragazza!"

"...Ti ringrazio."

Sorride. Le ragazze urlano con voci acute quando vedono Watson sorridere, mostrando i suoi denti bianchi. Successivamente, alcune di loro sembrano divenute stordite, barcollano in giro...vengono sorrette dalle ragazze di Medica e Ambulace.

Grazie a Dio Riko si sta prendendo una pausa.

  1. Gun-Edge: letteralmente Pistola-Lama