Fate/Zero:Prologo 3(ita)

From Baka-Tsuki
Revision as of 21:37, 21 March 2010 by 01allayr (talk | contribs)
Jump to navigation Jump to search

1 anno prima

Riconobbe immediatamente la donna che stava cercando.

Nel primo pomeriggio di vacanza, si potevano vedere i bambini giocare sul prato all’inglese, inondato dalla pacifica luce del sole dell’autunno appena cominciato, con i genitori intenti a vegliare su di loro, sorridenti. La piazzetta intorno alla fontana del parco era gremita degli abitanti della città, che avevano portato lì le loro famiglie per svagarsi.

Persino in una simile calca, non perse la traccia che stava seguendo.

Non importa quanto il luogo fosse affollato, non importa quanto lontano, era certo che avrebbe potuto trovarla senza sforzo. Anche se non sapeva se poteva incontrarla anche solo una volta al mese; anche se lei aveva già un marito.

Soltanto quando le si avvicinò, allora la donna tra le ombre degli alberi notò il suo arrivo.

“-Hey, è da tanto che non ci vediamo”.

“Oh- Kariya-kun”.

Mostrando un modesto, cortese sorriso, lei alzò gli occhi dal libro che stava leggendo.

Esausta- vedendola così, Kariya si sentì colto da un’impotente inquietudine.

Qualcosa sembrava tormentarla.

Voleva domandare la causa di quella preoccupazione, per sforzarsi di trovare una soluzione a questo “qualcosa”- Ma Kariya non poté sollevare l’argomento, anche se guidato da quell’impulso. Non era così intimo da poterle dedicare una gentilezza così irrispettosa; quello non era il suo posto.

“Sono passati 3 mesi. Questo viaggio è stato piuttosto lungo, stavolta”.

“Ah…eh, sì”. Nei suoi sogni più dolci, sicuramente appariva il sorriso di lei. Ma non aveva il coraggio di guardarla, quando le si trovava effettivamente di fronte. È stato così per gli scorsi 8 anni, e Kariya probabilmente non sarà mai in grado di guardare quel sorriso in assoluto.

Siccome lei lo rende così nervoso, non sa mai di cosa discutere, una volta che si sono salutati, e un sottile spazio vuoto appare tra di loro. Anche questo succede tutte le volte.

Per rompere il silenzio imbarazzante, Kariya cercò l’unica persona a cui poteva parlare facilmente.

- Eccola. Mentre gioca sull’erba in mezzo ad altri bambini, i codini che le danzano intorno allegramente. Sebbene molto giovane, la bambina mostra i segni del bel volto che ha ereditato da sua madre.

“Rin-chan”.

Chiamò Kariya, agitando una mano. Non appena se ne accorse, la bambina, che lui aveva chiamato Rin, si precipitò verso di lui con un sorriso luminoso.

“Bentornato, zio Kariya! Mi hai portato un altro regalo?”.

“Ora, Rin, bada alle tue maniere…”.

La ragazzina sembrò non fare caso al richiamo della sua imbarazzata madre. Gli occhi di Rin brillavano d’aspettativa, e Kariya, rispondendo con lo stesso sorriso, le mostrò uno dei due regali che portava dietro la sua schiena.

“Waah, che bella…”.

L’elaborata spilla, fatta di perline di vetro di diverse dimensioni, rapisce il cuore della ragazzina alla prima occhiata. Sebbene possa sembrare un po’ troppo per una bambina della sua età, Kariya è ben consapevole del fatto che Rin abbia gusti precoci.

“Zio, grazie come sempre. Ne avrò cura”.

“Ha ha, se ti piace, anche lo zio è felice”.

Accarezzando dolcemente la testa di Rin, Kariya cercò il destinatario designato dell’altro regalo che aveva portato con sè.

Per qualche ragione, non si riesce a trovarla da nessuna parte nel parco.

“Dimmi, allora, dov’è Sakura-chan?”.

Udendo la domanda di Kariya, il sorriso di Rin scomparve immediatamente.

A giudicare dalla sua faccia, sembrava che avesse smesso del tutto di pensare: il volto di un bambino rassegnato, costretto ad accettare la realtà senza fare domande.

“Sakura, lei, se n’è già andata”.