To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume15 Capitolo 1

From Baka-Tsuki
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Capitolo 1: Una Pistola Inconfondibile, Sconosciuta da Tutti — Compass.

Parte 1

9 Ottobre.

Quello era il giorno dell'indipendenza della Città Accademia, una festa che si svolgeva all'interno della città.

Essa era stata avvolta da un'atmosfera spensierata sin dalla mattina persino all'interno dell'ospedale del Settimo Distretto. Il dottore dalla faccia di rana era uscito dall'entrata principale e si stava godendo la gentile luce mattutina.

Vicino a lui vi era una piccola ragazzina di dieci anni.

Una bambina chiamata Last Order.

Era stata portata via il 30 settembre dagli Hound Dog capitanati da Kihara Amata ed era stato usato il Testament per iniettarle dei dati speciali al cervello. La rimozione di questi era stata eseguita fino a quel momento ed una volta finito il lavoro, era stata dimessa dall'ospedale.

«Non sta venendo nessuno nemmeno adesso che sei stata finalmente dimessa?» chiese il dottore con un tono scioccato, ma a Last Order non sembrava importare molto.

«Misaka prenderà il taxi da sola, dice Misaka mentre Misaka cerca di gonfiare il petto mentre lo annuncia.» rispose.

«Beh, il virus all'interno della tua testa è stato completamente distrutto, quindi non c'è niente di cui preoccuparsi. Yomikawa-san ha pagato anticipatamente il prezzo della corsa, quindi andrai dritta a casa sua, okay?»

Il taxi svoltò l'angolo dell'ospedale proprio in quel momento.

Il dottore dalla faccia di rana lo fermò e sollevò Last Order come una valigia, caricandola sul sedile posteriore.

«Passeggero, dove andiamo?» disse l'autista dopo averli guardati.

«Al parco dei divertimenti del Sesto Distretto! Dice Misaka mentre Misa...»

«Il secondo edificio della parte residenziale per famiglie del Settimo Distretto. Non lo dimentichi, okay?»

Bloccando le assurdità che stava dicendo Last Order, il dottore dalla faccia di rana doveva non faceva altro che prendersi cura di lei, dopotutto.

Quindi l'autista sorrise ironicamente.

«Capito.»

«Devo spiegarle la posizione nei minimi particolari?»

«No, signore. Questo posto è pieno di dormitori per studenti, quindi gli appartamenti sono rari. Posso cercarlo con il navigatore se ne conosco il nome.»

Mentre il dottore dalla faccia di rana si scostò dall'interno del taxi, la porta anteriore si chiuse automaticamente. Con Last Order con entrambe le mani poste sul lato del finestrino mentre guardava fuori, il taxi fece una manovra con attenzione e lasciò l'ospedale.

Quando il mezzo scomparve all'orizzonte, il dottore tornò al suo lavoro in ospedale. Camminando attraverso il vialetto entrò nella zona delle visite, dove c'erano disposti solo semplici divani e tavoli, e comprò un caffè al distributore che c'era lì vicino.

Esso era del tipo che usa bicchieri di carta. Il caffè liquido non veniva versato nella scatola metallica, ma al contrario, ne venivano macinati automaticamente i chicchi tostati in precedenza. Ci stava un po' di tempo, ma il sapore e l'intensità erano ragionevolmente buoni.

«Few...» sospirò il dottore.

(Bene, non mi rimane che finire di apportare le modifiche alle Sisters, così potrò uscire da qui al più presto possibile...)

In quel momento, il pensiero del dottore dalla faccia di rana venne interrotto all'improvviso.

Pick

Qualcuno aveva premuto una pistola sulla sua schiena.

I movimenti del dottore si fermarono.

Un respiro basso ma percepibile raggiunse le sue orecchie.

«Sei già tornato da Avignone?» disse dopo aver fatto una breve pausa.

«Tch. Quindi hai sentito il notiziario.»

Era una voce familiare, quella di Accelerator.

Il ragazzo si reggeva su una stampella moderna con la mano destra, ma entrambi si trovavano in un reparto ospedaliero, quindi non dava particolarmente nell'occhio. E stava usando il suo stesso corpo per impedire che gli altri vedessero la pistola che impugnava con la mano sinistra.

Il dottore non alzò le mani in segno di resa.

Per il bene del paziente che stava dietro di lui non intraprese un'azione del genere, ma sospirò.

«...Che bel saluto che mi hai fatto, eh?»

«Voglio delle informazioni. La progettazione dell'elettrodo.»

Accelerator si riferiva al collare che aveva al collo. Sembrava un accessorio, ma in realtà vi era stato inserito un elettrodo capace di trasformare le sue onde cerebrali in un segnale diverso che gli permetteva una connettività limitata al network di comunicazioni elettroniche speciali conosciuto come Misaka Network.

Il dottore dalla faccia di rana, colui che l'aveva preparato, rispose senza riportare alcun cambiamento al livello delle emozioni.

«Perché hai bisogno del progetto? Non me lo farai sistemare se non funziona?»

«Dammelo e basta.»

«Last Order voleva vederti. Sarebbe stato meglio se fossi venuto un po' prima.»

«Chiudi la bocca. Questo non ha niente a che vedere con te.»

«Sbagli. Ed è perché il paziente voleva vederti. Far sì che accada è il mio lavoro.»

«Tch... Se l'avessi saputo non avrei aspettato un momento del genere. Testa di cazzo.» disse Accelerator, sembrando genuinamente seccato.

Il dottore dalla faccia di rana mise le mani nelle tasche del suo camice e portò fuori qualcosa che sembrava un astuccio porta mine. Era una penna USB. Tenendola stretta, mosse una mano all'indietro.

«Sei preparato, eh?»

«È ciò che ti ho detto, no? Essere preparato per bisogni dei miei pazienti è il mio lavoro.» disse il dottore mentre guardava il distributore che continuava la sua operazione. «Tuttavia, i suoi contenuti non saranno difficili da applicare? Ho fatto da solo tutte le parti più importanti della realizzazione, vedi? Se vuoi provare a sviluppare un elettrodo identico, devi cominciare dalla produzione tramite utilizzo delle macchine utensili.»

«...»

Accelerator prese la penna USB e lasciò silenziosamente la schiena del dottore dalla faccia di rana.

Quest'ultimo si voltò.

Lì non c'era più nessuno. Il ragazzo aveva già usato il controllo dei vettori per saltare sulla scalinata più vicina, non lasciando niente dietro di sé, nemmeno l'ombra.

«...»

Il dottore fissò per un po' lo spazio vuoto.

Sentì un beep elettronico. Recuperò quindi il caffè dalla fessura del distributore e cominciò a sorseggiare il liquido amaro.