Suzumiya Haruhi ~ Italian Version:Volume 2 Capitolo 1

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Capitolo 1[edit]

In genere alle superiori vengono organizzate svariate attività e, nella mia scuola, nell’ultimo mese si teneva la giornata dello sport. Quando Haruhi suggerì di iscrivere la SOS Dan alla corsa a staffetta, una delle tante gare in programma per quel giorno, ero abbastanza dubbioso. A peggiorare le cose, finimmo per battere il club di atletica ed il club di rugby nella corsa a staffetta, nella quale Haruhi annientò il secondo corridore di ben tredici distanze!

Di conseguenza il nostro club, di cui, per tacito tabù, si discuteva unicamente di nascosto, divenne l’argomento più chiaccherato della scuola, quasi si parlasse di un teppista che fa scattare l’allarme antincendio.

Non ero in grado di gestire questa situazione, ma c’era anche dell’altro. Di sicuro era principalmente colpa di Haruhi in tutto questo, ma Nagato, che aveva corso la seconda parte della gara, era colpevole in ugual misura. La sua velocità era paragonabile solo a quella della luce, non lo dimenticherò mai. Avrebbe potuto per lo meno avvisarmi prima! Quando le chiesi quale sorta di magia avesse usato questa volta, la stoica interfaccia umanoide creata dagli alieni rispose con complesse terminologie esplicative tipo “orientamento energetico”, “dispersione molecolare” e altre espressioni incomprensibili. Naturalmente, tutte quelle spiegazioni per me non avevano alcun senso, considerando che avevo già scelto da un pezzo di lasciar perder le materie scientifiche per dedicarmi a tempo pieno a quelle artistiche.

Dopo la tumultuosa giornata dello sport, sarebbe passato un mese prima del festival culturale. Quindi, quell’insignificante liceo di prefettura, era completamente preso dai preparativi per il festival… anche se in effetti le uniche persone che davvero stavano facendo qualcosa, naturalmente, erano gli insegnanti, i membri del comitato organizzativo ed i club ad indirizzo artistico, considerato che quella era la loro unica occasione per mettersi all’opera.

Riguardo i contributi dei vari club al festival, alla SOS Dan, in quanto club non ancora riconosciuto, non era stato richiesto di provvedere ad alcuna attrazione creativa. A dir la verità, se ci fosse stata data la possibilità di partecipare, non avrei esitato a chiudere un gatto randagio in una gabbia, esponendo un cartello con la scritta “Alieno Extraterrestre”, e metterlo in mostra come spettacolo secondario per fare qualche soldo, come in un circo. Ciò nonostante penso che sarebbe stato poco furbo da parte mia, perché le persone senza senso dell’umorismo si sarebbero offese a morte, mentre gli altri avrebbero riso senza ritegno. Questo tipo di attrazione non avrebbe richiesto alcuna seria considerazione in quanto a intenzioni e successo, e non ci sarebbe nemmeno costato alcuno sforzo. Lo stesso si sarebbe potuto dire anche di tutte le altre attrazioni. I festival liceali, se rapportati alla vita reale, sono piuttosto audaci. Se pensate che io stia scherzando, provate a partecipare ad un qualsiasi festival scolastico. Così vi renderete conto che ci si aspetta proprio questo tipo di cose.

D’altra parte cosa aveva intenzione di fare quel giorno la classe 1-5, quella a cui appartenevamo io ed Haruhi? Venne fuori che dovevamo preparare un blando questionario. Lo vedevo come un pretesto per dare l’impressione che stessimo preparando qualcosa di concreto per il festival. Considerato che Asakura Ryouko era sparita quella primavera, la nostra classe venne privata della studentessa con le maggiori qualità organizzative. A causa della mancanza di partecipazione da parte degli studenti, questa stupida idea era stata proposta ed approvata dal professor Okabe durante la lunga e noiosa assemblea di classe. Senza che nessuno fosse d’accordo o si opponesse, la mozione passò e la lunga assemblea finì.

Ma che tipo di questionario? Chi si prenderà la briga di farlo? Probabilmente nessuno, credo. Ma visto che la decisione è già stata presa, diamoci da fare, ragazzi!

Con apatia m’incamminai a fatica verso la stanza del club.Vi domanderete per quale motivo lo feci.

Naturalmente a causa di una ragazza prepotente ed infinitamente incoerente che era venuta da me, dicendomi: “Quale questionario? E’ un’idea stupidissima!”

Lo disse con un’espressione indignata dipinta sul volto: “Voglio dire, cosa c’è di tanto divertente in tutto ciò? Proprio non capisco!” “E allora perchè non hai proposto qualcosa di meglio? Non c’eri anche tu a guardare il professor Okabe, lì da solo in piedi come uno spettro solitario, che non sapeva cosa fare?”

“Scordatelo, non ho mai avuto alcuna intenzione di unirmi a una qualsiasi attività della classe. Non ci si diverte ad organizzare qualcosa con questi qua.”

“Ma non sei tu che hai aiutato la classe vincendo tutte le gare della giornata sportiva? Mi sembrava che fossi stata tu a vincere, come ultimo testimone delle staffette a corta, media e lunga distanza. Oppure è la mia memoria che fa cilecca?”

“Quello era diverso.”

“In che cosa?”

“Il festival scolastico è il festival scolastico, o in altre parole un campus. Anche se nelle scuole pubbliche raramente vengono chiamati campus, ma non importa. Dopo tutto il festival culturale non è forse il principale evento dell’anno?”

“Ah, è così?”

“Assolutamente!”

Annuì energicamente, e poi guardandomi dritto negli occhi mi annunciò quanto segue:

“La SOS Dan farà qualcosa di davvero interessante!”

Il viso di Suzumiya Haruhi in quel momento risplendeva dello stesso sguardo determinato che doveva aver avuto Annibale quando decise di attraversare le Alpi durante la seconda Guerra Punica.

Forse lei poteva essere eccitata, ma….. negli ultimi sei mesi qualsiasi cosa Haruhi ritenesse “interessante”, non lo era affatto per me e tutti i suoi interessi mi avevano sfinito. Almeno era così per me ed Asahina, perché dopotutto eravamo semplici esseri umani. Dal mio punto di vista era un dato di fatto che Haruhi non fosse una persona comune, mentre Koizumi aveva una mentalità assente nelle normali persone. Nagato invece non era neanche un essere umano.

Passando il tempo in compagnia di queste persone, come potrei mai vivere serenamente la mia straordinaria vita liceale? Non voglio mai più essere coinvolto in queste sciocchezze. Al solo pensiero mi viene voglia di puntarmi una pistola in fronte, o di estrarmi e bruciare le cellule cerebrali contenenti questi ricordi. Anche se non so cosa Haruhi avrebbe da dire a riguardo.

Forse ero troppo preso a pensare a come cancellare questi ricordi, tanto da non accorgermi di che cosa stesse vaneggiando l’irritante ragazza che avevo a fianco.

“Hey, Kyon, ma mi stai ascoltando?”

“No, di cosa stavamo parlando?”

“Del festival culturale! Dovresti essere più entusiasta! Il festival viene solo una volta all’anno!”

“Questo sarà anche vero, ma non dovresti essere così esagitata.”

”Certo che lo sono! Non sarebbe un vero festival culturale se non fosse abbastanza entusiasmante! Dovrebbe essere come i campus di cui ho sentito parlare.”

“Hai mai fatto qualcosa di divertente quando eri alle medie?”

“No, mai. Per questo sarebbe ingiusto se nemmeno il festival del liceo lo fosse.”

“Quindi cosa troveresti interessante fare?”

“Cose come dei veri mostri che appaiono nella casa degli spettri, o il numero dei gradini di una scala che aumentano improvvisamente, o i misteri della scuola che passano da sette a tredici, magari un’acconciatura afro tre volte più grande del normale che appare sulla testa del preside, forse la scuola che si trasforma in un robot gigante che deve combattere contro un mostro marino, oppure anche che l’autunno sia rappresentato da un fiore di prugno. [nella cultura giapponese rappresentano invece tipicamente la primavera]

Dopo aver ascoltato metà del discorso, non prestai più attenzione ad Haruhi, dunque dimenticai quanto era stato detto dopo il numero di gradini di una scala. Se qualcuno l’avesse ascoltata, che me lo faccia sapere.

"......Sigh, lascia perdere. Ti spiegherò meglio nell’aula del club.”

Haruhi si diresse a grandi passi verso la stanza di pessimo umore e in un attimo arrivammo alla porta. Il cartello al di sopra della porta indicava “Club di letteratura” e sotto c’era un foglio di carta con scarabocchiato a caratteri cubitali la scritta “con la SOS Dan” .

“Visto che siamo qui già da un semestre, non penso che a qualcuno interessi se ci prendiamo quest’aula.” Haruhi dichiarò unilateralmente la sua sovranità sull’utilizzo dell’aula e avrebbe voluto togliere il cartello originale, ma la fermai. Dopotutto bisogna sempre essere cauti in quel che si fa. Aprì la porta senza bussare e dentro trovammo un’incantevole ragazza. Quando i suoi occhi incrociarono i miei, sorrise come un candido giglio in fiore.

“Oh... ciao.”

Indossava il costume da cameriera mentre spazzava la stanza con una scopa, era davvero la migliore nel preparare il thé, l’orgoglio della SOS Dan, Asahina Mikuru.


Come al solito aveva un sorriso degno di una fata che abitava nell’aula del club e mi diede il benvenuto. Forse era davvero una fata sotto mentite spoglie. Ci assomigliava sicuramente di piu’ che ad una viaggiatrice del tempo venuta dal futuro. Asahina fu trascinata a forza nel club da Haruhi, che chiarì “avevamo bisogno di una mascotte.”. Sotto sua richiesta, fu costretta ad indossare il costume da cameriera e, da allora, divenne la cameriera ufficiale della SOS Dan. Ogni giorno, dopo la scuola si trasformava nella cameriera perfetta. Non perché le mancasse una rotella, ma solo per la sua grande onestà e sincerità, che quasi mi faceva venire da piangere. Asahina aveva indossato anche un costume da coniglietta, da infermiera e molti altri sempre per la SOS Dan. Ma per me il migliore restava quello da cameriera. Per farla breve, questo costume non aveva significati nascosti o allusioni esplicite, era per questo infatti che speravo continuasse ad indossarlo.

Forse dovrei sottolineare che le azioni di Haruhi raramente avevano un motivo. In effetti, spesso scatenavano una reazione a catena che ci metteva nei guai. Per questo sarebbe stato meglio se fossero state davvero insensate. Difficilmente l’eccentrica Haruhi ne combinava una giusta, o meglio dovrei dire, almeno una cosa di certo l’aveva azzeccata: il costume da cameriera. Le stava così bene, che era sufficiente per fare venire un capogiro. E’ solo per questo che assecondavo i suoi assurdi comportamenti. Non so dove lo avesse comprato o quanto lo avesse pagato, però devo dire che aveva buon gusto nel scegliere costumi eleganti. Anche se Asahina sarebbe statabene con qualunque cosa, proprio come una modella professionista. Ma il mio costume preferito fra tutti era proprio quello da cameriera. Doveva esserci un qualche motivo che me lo faceva prediligere, mi sembrava che appagasse completamente i miei occhi.

“Preparero un pò di thè.” Asahina lo disse con la sua delicata ed adorabile vocina.

Mise la scopa nello sgabuzzino e si affrettò verso la credenza della cucina, tirando fuori le tazze per tutti. Sentii un forte dolore allo stomaco e, quando me ne resi conto, mi accorsi che Haruhi mi aveva appena tirato una gomitata.

“Stavi strizzando gli occhi fino ad averli sottili come una linea.”

Forse ero troppo commosso dalle sue graziose movenze, che inconsciamente strizzai gli occhi in una stretta fessura. Credo che tutti avrebbero avuto la stessa reazione dopo aver visto l’adorabile, elegante e timida Asahina. Haruhi camminò verso il banco con uno spuntone triangolare nero che riportava la scritta “Comandante” e tirò fuori dal cassetto persino una fascetta con la stessa scritta “Comandante” e se la mise sul braccio.Poi diede un calcio alla sedia di ferro tirandola fuori da sotto il banco e ci si sedette sopra dominando l’aula del club. Seduta in un angolo vicino al tavolo, mentre leggeva un libro rilegato, c’era un altro membro della SOS Dan.

“...”

Seduta là, completamente presa dalla lettura, non poteva essere altri che Nagato Yuki, la studentessa del primo anno del club di letteratura, che Haruhi considerava “un bonus derivante dall’occupazione dell’aula di letteratura”

La sua presenza era impercettibile come l’azoto nell’atmosfera, di tutte le matricole lei era senza dubbio la più singolare. Persino più di Haruhi. Non sapevo molte cose di Haruhi, mentre qualcosa in più su Nagato la sapevo, e questo mi confondeva ancora di più nei suoi riguardi. Se quel che mi aveva detto era vero, dunque questa ragazzina silenziosa dai capelli corti, priva di espressività, emozioni ed indulgenza, non era umana, bensì un’interfaccia umanoide creata dagli alieni per interagire con gli esseri umani. Suona ancora decisamente assurdo. Ma visto che lei si definiva così, non mi volevo porre il problema, dato che sembrava aver senso. Era certo che Haruhi non ne sapesse nulla, infatti continuava a trattarla come “un topo da biblioteca alquanto strano”. Anche se obiettivamente dire “alquanto” è sottovalutarla.

"Dov’è Koizumi?" Haruhi sfolgorò Asahina con il suo acuto sguardo di fuoco. Quest’ultima rabbrividì per un attimo, poi disse: “Eh...h...non è ancora arrivato, oggi è proprio in ritardo...” Asahina prese con cura le foglie da infusione dalla confezione e le mise nella piccola teiera. Casualmente guardai verso l’attaccapanni da un angolo della stanza del club. In cima vi erano appesi tutti i tipi di costumi, come in un camerino a teatro. Da sinistra c’erano un costume da infermiera, uno da coniglietta, un costume estivo da cameriera, uno yukata, una camicetta bianca, un costume di pelle di leopardo, uno da rana tipo pupazzo di lana, e molti altri non identificabili.Per i successivi sei mesi questi vestiti avrebbero adornato la calda pelle di Asahina. Lasciate che vi spieghi meglio, non c’era assolutamente alcuna ragione per avrebbe dovuto indossarli, a parte soddisfare l’ego di Haruhi. Forse aveva subito qualche trauma in passato? Come non aver potuto avere la bambola da vestire che desiderava quando era piccola, per questo ora vedeva in lei una grossa bambola con cui giocare. Grazie a questo le ferite dell’animo di Asahina, crescevano di giorno in giorno, mentre i miei sensi visivi venivano stimolati, dandomi un senso di felicità. Sigh. Complessivamente non penso che altre persone abbiano tratto giovamento da questo, quindi meglio non parlarne.

“Mikuru, il thè!”

“Ah...sì, grazie!”

Asahina si affrettò a versare ad Haruhi il the verde nella tazza con scritto “Haruhi” a pennarello e glielo servì su un vassoio. Haruhi prese la tazza, soffiò il vapore e ne bevve un sorso. Poi parlò come un insegnante di Ikebana che rimproverava la sua discepola per non essere stata abbastanza diligente: “Mikuru-chan, ricordo si avertelo già detto prima. Te ne sei dimenticata?”

“Huh?” Asahina riprese il vassoio con trepidazione. “C...cosa c’è?”

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Inclinò la testa come un passero di Giava che ricordava il sapore dei semini mangiati il giorno prima. Haruhi mise la sua tazza sul tavolo.

“Quando servi il thè, devi versarne accidentalmente un pò dalla tazza ogni tre passi! Non sembri per niente una cameriera maldestra!”

“Ah, erm...s...scusa." Asahina alzò le spalle.

Questa era la prima volta che sentivo questa regola; davvero questa ragazza credeva che le cameriere dovessero per forza essere tutte maldestre?

“Ti do un'altra possibilità. Mikuru, usa Kyon come cavia. Quando gli servi il thè, assicurati di rovesciargliene un pò in testa.”

“Huh?” disse Asahina e poi mi guardò. Mi sarebbe davvero piaciuto aprire la testa di Haruhi e cambiarne il contenuto. Sfortunatamente non vi avrei trovato nulla e non avrei fatto altro che sospirare.

“Asahina, solo una persona con dei problemi potrebbe pensare una cosa come quella che ha appena detto Haruhi.”

“Continua così!” Avrei voluto aggiungerlo, ma alla fine non lo feci. Haruhi sentì e fece roteare gli occhi.

“Hey tu, stupido, non sto scherzando! Sono sempre seria, io.”

Dunque è peggio del previsto, credo che tu debba farti fare una TAC completa. Inoltre mi chiedo, se mi arrabbiassi con te per avermi dato dell’idiota, significherebbe che non ho senso dell’umorismo?

“Lascia stare, permettimi di farti vedere come si fa. Quindi poi ripeti quello che faccio, Mikuru.”

Haruhi tirò fuori la sedia di ferro e tolse di mano il vassoio ad Asahina che tentava di balbettare qualcosa. Poi sollevò la teiera e iniziò a versare del thè nella mia tazza. Mentre guardavo lo svolgersi di questa scena in un silenzio sbalordito, posò violentemente la tazza sul vassoio, rovesciando la bevanda tutt’intorno, poi guardò bene dove fossi seduto e mi fece cenno col capo per avvisarmi che stava arrivando. Presi la tazza prontamente.

“Hey! Non intrometterti!”

Che vuol dire non intrometterti? Le uniche persone che siederebbero qui volentieri ad aspettare che qualcuno le versi in testa del thè bollente, sono o troppo gentili o stanno cercando di fregare la loro compagnia assicurativa. Così bevvi in piedi il thè verde che Haruhi aveva preparato per me e pensai, com’è possibile che pur avendo usato le stesse foglie, quello di Asahina abbia un sapore completamente diverso?

La risposta era ovvia senza bisogno di pensarci. La differenza fra i due era l’ingrediente chiamato “amore”.

Se Asahina fosse una rosa bianca che fiorisce allo stato brado, Haruhi allora sarebbe una varietà speciale che non fiorisce, ma resta eternamente piena di spine e non da semi. Haruhi mi guardò con aria di rimprovero mentre bevevo.

“Hmph.”

Scosse bruscamente indietro i capelli e tornò a sedersi al suo posto. Il suo sguardo era come quello di una persona che aveva appena ingoiato un’amara medicina alle erbe. Asahina tirò un sospiro di sollievo e tornò al suo solito servizio, versando del thè nella tazza di Nagato e posandogliela di fronte mentre leggeva.

Quest’ultima non si mosse, tenendo la testa fissa sul suo libro rilegato.

Dovresti sforzarti e mostrare un pò di gratitudine! Se fossi Taniguchi, probabilmente avresti aspettato tre giorni prima di bere il suo thè.

“...”

Nagato scorreva le pagine senza alzare la testa. Visto che faceva sempre così, Asahina non ci fece caso e si preparò la sua tazza. In quel momento arrivò il quinto membro del club, anche se nessuno avrebbe notato la sua mancanza.

“Scusate sono in ritardo a causa dell’assemblea di classe che si è prolungata più del previsto.”

Alla porta, sfoderando il suo sorriso al tempo stesso innocuo ed affascinante, c’era Koizumi Itsuki, il misterioso studente trasferito di Haruhi. Il suo bel visino, al quale non presenterei mai la mia ragazza se ne avessi una, era sorridente come al solito.

“Pare che sia l’ultimo arrivato. Se avete tardato la riunione a causa mia, allora me ne scuso sinceramente. Forse è meglio se andiamo a mangiarci qualcosa prima?”

Riunione? Quale riunione? Non ne sapevo nulla.

“Me ne sarei davvero dimenticata se tu non lo avessi accennato.” Guardando verso il banco, Haruhi mi disse: “L’avevo già detto a tutti durante il pranzo. Ad ogni modo pensavo che avrei potuto dirtelo in qualsiasi momento.”

Hai avuto il tempo di andare nelle classi degli altri, e non ti sei preoccupata di avvisarmi, nonostante sia seduto proprio davanti a te nella stessa classe?

“E’ davvero così importante? Fa lo stesso. La questione non è quando hai ricevuto il messaggio, ma quello che stiamo facendo ora.”

Questo era il suo modo di sistemare le cose. Non importa, qualsiasi cosa avesse detto Haruhi, non mi avrebbe fatto stare meglio. Era un dato di fatto.

“La cosa più importante è discutere di quello che abbiamo intenzione di fare al più presto!”

Per favore! Distingui tra presente e futuro! Non stai nemmeno dicendo a chi ti stai riferendo.

“Naturalmente a tutti noi! Considerato che questa è un’attività della SOS Dan.”

Quale attività?

“Non l’ho appena detto? Non dobbiamo scegliere un attività da proporre al festival culturale?”

“Allora non è più un’attività della SOS Dan, ma un’attività scolastica. Se vuoi animare il festival culturale dovresti far domanda per entrare a far parte del comitato esecutivo. Così avresti un sacco di lavoretti di cui occuparti.”

“Non avrebbe senso. Abbiamo bisogno di un’attività in stile SOS Dan! Ci è costata tanta fatica portarla a questo livello! Non c’è nessuno a scuola che ormai non ci conosca! Non capisci?”

Ma che diavolo è un’attività stile SOS Dan?

Ripensando a quanto aveva fatto il nostro club negli ultimi sei mesi, improvvisamente divenni triste.

Tu dici solo quello che ti passa per la testa, la fai facile tu, ma non immagini neanche lontanamente quanto io ed Asahina abbiamo sofferto negli ultimi sei mesi. Tutto quel che sa fare Koizumi è sorridere come un idiota, mentre Nagato non è granché di aiuto, dovresti tenere di più in considerazione le persone come me, che ti sono state vicino tutto il tempo. Oh, probabilmente nemmeno Asahina è normale, ma visto che è così carina, lasciamo perdere questo fatto. Perché ciò che deve fare è stare là e lasciare che i miei occhi si gustino il panorama e poi accarezzare il campo sterile nel mio cuore.

“Dobbiamo fare qualcosa che soddisfi le aspettative degli altri” Haruhi borbottò con uno sguardo triste.

Ma chi si aspetterebbe qualcosa dalla SOS Dan? Questo sì che sarebbe degno di un questionario!

La SOS Dan non era cresciuta, il numero dei membri era sempre lo stesso, e lasciata a sè stessa si era auto dichiarata club. Quindi sarebbe stato meglio mantenere lo status quo, ma presto o tardi l’espresso di Haruhi sarebbe deragliato.

Ci sono solo cinque passeggeri su questo treno, per lo meno trovatemi un sostituto. O meglio datemi uno stipendio, anche 100 yen andrebbero bene.

Haruhi ci mise trenta secondi a finire il suo thè, e poi chiese ad Asahina un’altra tazza.

“Tu cosa ne pensi Mikuru? Hai qualche idea?”

“Umm...Intendi la nostra classe...Pensavamo di vendere paste e thè......”

“Mikuru probabilmente farai la cameriera, giusto?”

Asahina si stupì. “Come facevi a saperlo? Avrei voluto cucinare, ma gli altri...”

Lo sguardo di Haruhi era intrigato, un tipo di sguardo malizioso che non preannuncia nulla di buono. I suoi occhi si diressero verso l’attaccapanni, era ovvio che stesse pensando che non aveva ancora fatto vestire Asahina da cameriera di un cafè. Ora l’espressione di Haruhi era pensierosa.

“E la tua classe, Koizumi?”

Quest’ultimo aggrottò le sopracciglia.

“Avevamo deciso di inscenare un dramma, ma le idee in classe sono divergenti. Alcuni vogliono un manoscritto originale, altri un dramma classico. Il festival culturale si avvicina, ma stiamo ancora discutendone animatamente. Ci vorrà ancora un bel po’, prima di prendere un decisione.”

Ah, una classe vivace è decisamente meglio, anche se può essere problematica.

“Hmm.”

Lo sguardo di Haruhi si volse verso l’ultimo membro che non aveva ancora parlato.

”E tu Yuki?”

L’alieno amante della lettura alzò la testa come un tasso che sente la pioggia.

“Arti divinatorie.”

Rispose come al solito senza alcuna emozione.

“Arti divinatorie?” mi intromisi e le feci una domanda.

“Si.” Nagato, che dall’espressione sembrava non respirare, inclinò il capo.

“Sei responsabile delle arti divinatorie?”

“Si.”

Nagato che fa divinazioni? Farà delle profezie? Mi immagino Nagato con un cappello nero a punta, un mantello nero ed una sfera di cristallo, e poi una scena in cui dice a una coppia, “Voi due vi lascerete fra 58 giorni 3 ore e 5 minuti”. Non potevi inventarti qualcosa di meglio? Se davvero Nagato fosse in grado di predire il futuro, è un altro mistero che non svelerò mai.

“La classe di Asahina allestirà una bancarella, quella di Koizumi inscenerà un dramma e quella di Nagato si occuperà di arti divinatorie? Perché mai le attività delle altre classi sembrano essere così interessanti in confronto al nostro insignificante questionario? Su avanti ditemi, cosa ne pensate? Perché non siamo riusciti a combinare nulla di simile e non abbiamo inscenato uno spettacolo con divinazioni, thè e pasticcini?”

“Basta con le stupidaggini, la riunione incomincia adesso.”

La mia prima idea fu spietatamente scartata da Haruhi, che camminava verso la lavagna. Tirò la bacchetta fino a farla diventare lunga come l’antenna di una radio e la sferzò contro la lavagna.

“Non c’é niente scritto sopra, cosa vuoi che guardi?”

“A breve ci scriveremo qualcosa. Mikuru, sei incaricata della trascrizione. Scrivi bene, con attenzione tutto quello che dico.”

Quando Asahina era stata nominata addetta alla trascrizione? Temo che nessuno lo sapesse, visto che Haruhi lo aveva deciso in quel momento. Asahina, la cameriera e l’addetta alla trascrizione, prese il pennarello e si sedette vicino alla lavagna, alzando lo sguardo verso Haruhi.

Questa annunciò entusiasta, “La SOS Dan girerà un film!”

Non capisco proprio come ragioni Haruhi. Ma non importa, visto che fa sempre così. Quindi questa non è una riunione, ma piuttosto un’opportunità per lei di mettere in mostra le sue idee personali.

“Non è sempre stato così?” mi disse Koizumi a bassa voce, col suo sorriso talmente smagliante da spingerti a strapparglielo di bocca.

Con eleganza aggiunse, “Probabilmente Suzumiya sapeva già quello che voleva fare sin dall’inizio, quindi non c’è molto da obiettare. Le hai forse detto qualcosa che non dovevi?”

Non ricordo di averle parlato di alcun film oggi. Forse ha visto un orribile film di serie C ieri sera, e trovandolo così noioso adesso sta cercando di sfogare la sua frustrazione?

Haruhi era già convinta di aver impressionato tutti i presenti e sembrava molto entusiasta.

“Scommetto che adesso avrete tutti delle domande da farmi.”

Io vorrei solo capire come funziona il tuo cervello.

“Quando una serie TV finisce, di solito si conclude col protagonista che muore, ma non vi sembra così artificioso? Perché dovrebbe morire proprio alla fine? Non ha senso, per questo odio le storie in cui qualcuno muore alla fine. Non farei mai un film del genere!”

“Stiamo parlando di film o di serie TV?”

“Non ho appena detto che avremmo fatto un film? Anche una statuetta Haniwa avrebbe capito. Avanti, memorizza ogni singola parola di quel che ho appena detto.” [Statuette funebri in argilla che venivano bruciate con i defunti, durante il periodo Kofun]

Piuttosto memorizzerei tutte le stazioni ferroviarie qui vicine, che le idiozie.

Asahina, che a prima vista non sembrava provenire dal club di calligrafia, scrisse con eleganza le parole “Presentazione di un film” sulla lavagna.

Haruhi annuì soddisfatta.

“Esattamente questo, capisci, ora?”

Parlò come una presentatrice delle previsioni del tempo, che annuncia allegramente che la stagione delle forti piogge monsoniche sarebbe arrivata presto. “Cosa?” chiesi, naturalmente.

Avevo capito solo “Presentazione di un film”. Dove pensava di trovare uno studio per le riprese? Ne aveva già trovato uno?

Gli occhi scuri di Haruhi scintillarono, mentre sorrideva radiosa.

“Kyon, hai perso la testa? Certo che faremo un film. Verrà presentato al festival culturale, con il titolo “SOS Dan presenta” all’inizio della proiezione.”

“Da quando siamo diventati il club di cinematografia?”

“Ma che diavolo stai vaneggiando? Questa sarà sempre la SOS Dan! Non ricordo di aver menzionato alcun club di cinematografia.”

Con impudenza, Haruhi disse una cosa che avrebbe fatto andare su tutte le furie il club di cinematografia, se l’avessero sentita.

“Questo era già stato deciso tempo fa! Non ci sarà ricorso in appello! Ulteriori obiezioni saranno respinte!”

Visto che la rappresentante della giuria della SOS Dan aveva parlato, non credo che la si potesse contrariare.

Chi diavolo ha messo Haruhi sul trono di comandante della SOS Dan? No, aspetta un minuto, riflettendo, è stata lei ad accaparrarsi il potere. In qualunque posto ci si trovi, esisteranno sempre le persone rumorose e pretenziose con un ego troppo orgoglioso. A causa loro, le persone come me ed Asahina, che seguono la corrente, si sentiranno sempre confuse. Questo è lo scontro con la realtà nuda e cruda; ed è la pura verità.

Mentre la mia mente si perdeva nell’approfondimento della questione filosofica che riguarda ciò che conta in una società ideale……

“Quindi è così.” disse Koizumi.

Come pensavo aveva già capito tutto.

Sorrise sia a me che a Haruhi e disse: “Capisco.”

Hey, Koizumi come puoi accettare così di buon grado la bomba che Haruhi ha appena sganciato! Non hai una tua opinione a riguardo?

Si sistemò la riga dei capelli con un leggero colpetto delle dita.

“Quindi, stiamo preparando un film amatoriale per attirare dei visitatori che lo guardino. Giusto?”

“Esatto!” Haruhi sferzò la sua “antenna” sulla lavagna.

Asahina rabbrividì, ma si fece coraggio e disse: “Ma...perché decidere di presentare un film?”

“Ieri sera, non riuscivo a dormire.” Haruhi si portò l’antenna davanti agli occhi e la fece oscillare come un tergicristallo. “Quindi ho acceso la TV e mi sono ritrovata a guardare uno strano film. All’inizio non mi interessava molto, ma visto che non avevo niente di meglio da fare, ho deciso di darci un’occhiata.”

Come pensavo.

“Era davvero un film noioso, così noioso che avrei avuto voglia di fare una chiamata internazionale per prendere in giro la casa di produzione; ecco perché mi è venuta quest’idea.”

La bacchetta della conduttrice venne puntata verso il grazioso visino di Asahina.

“Se esiste un film del genere, allora io ne posso fare senz’altro uno migliore!”

Haruhi si rimpettì fiduciosa e disse: “ E’ per questo che ci voglio provare, avete qualcosa da ridire?”

Asahina scosse vigorosamente la testa come nel panico. Anche se avesse avuto qualcosa in contrario, probabilmente non avrebbe detto nulla, mentre Koizumi era sempre accondiscente e Nagato non parlava a prescindere. Dunque l’unico che poteva contestare sarei sempre stato io.

“Sembri determinata a fare la regista o la produttrice cinematografica, a noi sta bene, è una tua scelta e sei libera di cercare di realizzare il tuo sogno come preferisci. Questo significa che anche noi possiamo continuare ad inseguire i nostri sogni.”

“Non capisco cosa vuoi dire.” Haruhi aveva le labbra all’infuori come un’anatra.

Con pazienza le spiegai la mia accurata analisi.

“Tu hai detto di voler fare un film, non noi. Cosa faresti se a noi non stesse bene la tua proposta? Un film non può essere realizzato solo dal regista.”

“Rilassati ho già il copione.”

“No, non volevo dire questo...”

“Non c’è niente di cui preoccuparsi. Dovete solo fare tutto quello che vi dirò, quindi non c’è problema.”

Sono davvero preoccupato.

“Lasciate a me il progetto. Mi occuperò io di tutto.”

Ora sono ancor più preoccupato.

“Oddio, sei davvero scocciante! Continuerò a fare quello che ho deciso. Lo scopo è arrivare primi alle votazioni delle attività del festival culturale. Chissà, questi stupidi ignoranti del consiglio studentesco potrebbero finalmente riconoscere la SOS Dan come club ufficiale... No! Li costringerò a riconoscerci. Per raggiungere questa meta, prima di tutto dobbiamo portare l’opinione pubblica dalla nostra parte.”

L’opinione pubblica e le votazioni non sono per forza direttamente proporzionali, sai?

Cercai di oppormi. “Ed i costi di produzione?”

“Se intendi il budget, ne abbiamo uno.”

Dove? Non penso proprio che il consiglio studentesco accorderebbe un budget a questo club clandestino che organizza apertamente le sue attività.

“Non hanno comunque accordato un budget al club di letteratura?”

“Ma quello è la somma stanziata per il club di letteratura! Non puoi usarlo tu!”

“Ma Yuki ha detto che non ci sono problemi.”

Oddio.

Guardai Nagato, mentre voltava lo sguardo lentamente verso di me senza dire una parola, e con calma tornava alla sua lettura.

Non ci sono altre persone che vogliono unirsi al club di letteratura? Non avevo alcuna intenzione di porre questa domanda, visto che probabilmente Nagato avrebbe fatto in modo di portare deliberatamente sull’orlo della chiusura il club. Sembrava che sapesse già cosa aveva in mente Haruhi; sarebbe stato un peccato se in quel momento qualcuno avesse voluto iscriversi al club di letteratura. Quanto desideravo che qualcuno lo strappasse dalle grinfie di Haruhi.

Questa non fece caso ai miei pensieri e, mentre agitava la sua antenna con entusiasmo: “E’ chiaro a tutti adesso? Date la precedenza a questa attività, rispetto a quelle delle vostre classi! Se qualcuno non è d’accordo, me lo dica dopo il festival, Ok? Gli ordini del regista sono legge!” dichiarò Haruhi con slancio, come un orso grizzly in uno zoo che non aspetta altro che il suo cubetto di ghiaccio durante la calda estate.

Prima comandante di brigata e ora vuole essere la regista? Quale carriera ha intenzione di intraprendere? ...e non ditemi che vuole diventare un Dio.

“E’ tutto per oggi! Visto che devo pensare a come scegliere il cast e la troupe e trovare gli sponsor. Ci sono un sacco di cose da fare per realizzare un film.”

Non sono sicuro di cosa ci voglia per fare un film, ma che diavolo hai per la testa? Degli sponsor?

Slam!

Un forte rumore echeggiò nella stanza. Mi girai e scoprii che era Nagato che chiudeva il suo libro. Quel rumore era ormai diventato il segnale ufficioso di fine riunione della SOS Dan.

“Discuteremo i dettagli domani!”

Detto questo, Haruhi si dileguò come un gatto che sente che gli stanno aprendo la scatoletta del cibo. Non credo ci fossero altri dettagli da chiarire.

“Alla fine non è meglio così?”

L’unica persona che avrebbe potuto dire una cosa del genere era senza dubbio Koizumi.

“Finchè non si tratta di dar la caccia ad un alieno per un singolare spettacolo da circo, o abbattere un U.F.O., per metterne in mostra il contenuto, allora mi sento sollevato.”

Dove lo avevo già sentito?

L’esper sorridente si coprì la bocca e rise.

“Dopo tutto sono curioso di vedere quale tipo di film realizzerà Suzumiya-san. Più o meno immagino cosa abbia in mente.”

Diede un’occhiata ad Asahina, che stava lavando le tazze.

“Questo potrebbe rivelarsi un festival culturale davvero interessante, ci sarà da divertirsi.”

Invitato dal suo sguardo anche io mi voltai verso di lei. Fissavamo la cuffietta che ondeggiava con i suoi capelli...

“Ah! C...cosa state guardando?”

Avendo notato due ragazzi arrapati che la fissavano, Asahina interruppe quello che stava facendo e arrossì violentemente.

Risposi nel profondo del mio cuore. Oh no, non è niente. Stavo pensando, quale costume avrebbe portato Haruhi questa volta?

Preparandosi per andare a casa... o piuttosto semplicemente mettendo il suo libro in cartella, Nagato si alzò silenziosamente e si diresse verso la porta. Forse stava leggendo un libro di arti divinatorie? Dato che era scritto in una lingua a me sconosciuta.

“Ma …” borbottai. “Un film … huh?”

Ad essere onesto, sono un pò incuriosito, certamente non quanto Koizumi, ma probabilmente quanto del plancton che vive sul fondale oceanico. Forse dovrei lasciar correre?Dato che nessuno si aspetta qualcosa da questo progetto.

Rimpiango quello che ho detto, non avrei dovuto lasciar correre un bel niente. Perché dopo la scuola, il giorno successivo, stavo già soffrendo.


 - Presentato da: SOS Dan.
 - Produttore Esecutivo / Regista / Sceneggiatore: Suzumiya Haruhi
 - Protagonista Femminile: Asahina Mikuru
 - Protagonista Maschile: Koizumi Itsuki
 - Personaggio di Supporto: Nagato Yuki

- Assistente alla Regia / Cinematografia / Montaggio / Attrezzature / Raccolta delle

  Informazioni / Altri Lavoretti Servili: Kyon


Quando vidi quello che c’era scritto su quell’appunto, pensai ad una sola cosa: “Cosa dovrei fare esattamente?”

“Quello che c’è scritto, naturalmente.”

Haruhi fece oscillare la sua bacchetta, come un direttore d’orchestra.

“Tu lavorerai dietro le quinte, come dice il piano di assegnazione degli attori e della troupe. Abbiamo un cast d’eccezione, vero?”

“I...io sono la protagonista?” chiese sommessamente Asahina.

Quel giorno indossava la sua uniforme scolastica, invece del costume da cameriera, dato che Haruhi le aveva detto che per una volta non c’era bisogno di cambiarsi. Sembrava che avesse intenzione di portarla da qualche parte.

“Se possibile, vorrei avere un ruolo secondario...” implorò Asahina ad Haruhi, con uno sguardo triste.

“No.” rispose. “Ho intenzione di renderti famosa Mikuru, dopo tutto tu sei il marchio di fabbrica della SOS Dan. Devi solo allenarti a firmare autografi. Visto che alla prima del film, i tuoi ammiratori faranno la fila per averlo.”

La prima del film? E dove avresti intenzione di tenere un simile evento?

Asahina non sembrava a suo agio.

“...Ma io non so recitare.”

“Non preoccuparti, ti farò io da guida.”

Asahina alzò lo sguardo verso di me, poi lo abbassò demoralizzata. In quel momento c’eravamo solo noi tre, perché Nagato e Koizumi avevano l’assemblea di classe per discutere del festival culturale ed avrebbero fatto tardi.

Non avrei mai pensato che ci fossero delle persone che si trattenevano a scuola dopo le lezioni per preparare queste cose. Voglio dire, tutto quel che dovevano fare era sedersi per finire in fretta. Ero stupito che ci fosse qualcuno che si applicava seriamente.

“D’altro canto,Yuki e Koizumi non la prendono seriamente,” disse Haruhi seccata.

Non sapendo come sfogare la sua rabbia, mi additò: “Ho già detto chiaramente che quest’attività ha la priorità su tutto. Eppure loro hanno scelto di arrivare in ritardo per partecipare alle loro assemblee di classe per il festival. Dovrei proprio sgridarli un pò.”

Forse Nagato e Koizumi avevano uno spiccato senso di appartenenza alla propria classe rispetto a me ed Haruhi. In realtà, era più strano che noi tre ci trovassimo lì a quell’ora.

Improvvisamente mi venne in mente una cosa.

“Asahina, non dovresti essere alla tua assemblea di classe?”

“Um, io sono solo incaricata di servire i visitatori, quindi ciò che resta da fare è disegnare i costumi. Non so ancora quale costume indosserò, ma non vedo l’ora.”

Arrossì e sorrise.

Ormai, sembrava abituata al cosplay. Invece di restare nella SOS Dan ed essere obbligata ad indossare qualsiasi tipo di costume senza motivo, non sarebbe stato meglio per lei indossare qualcosa di appropriato per ogni occasione? E’ più che normale che in una bancarella di pasticcini e thè ci fosse una cameriera, piuttosto che in un club di letteratura.

Non ho mai scoperto come Haruhi fosse riuscita a tirare fuori quel discorso.

“Quindi Mikuru, volevi vestirti da cameriera di cafè? Perché non me l’hai detto subito? Sarebbe stato tutto più semplice, ti troverò un costume.”

Non m’importa che tu faccia questo genere di battute, ma non pensi che sia inappropriato per i membri del club di letteratura indossare qualsiasi sorta di costume invece dell’uniforme? Anche il costume da infermiera era discutibile, se proprio doveva indossare un costume, penso ancora che il migliore fosse quello da cameriera… o questa è solo una mia personale fissazione?

“Oh, va bene.” Haruhi si girò verso di me: “Kyon sai qual è la cosa più importante per realizzare un film?”

Hmm… Beh, provai a pensare a tutte le scene di film degne di nota, che mi avevano commosso. Quando finii di pensarci, risposi con sicurezza: “Innovazione e passione?”

“Nulla di così astruso!” Haruhi respinse la mia idea. “La telecamera, naturalmente! Come potremmo fare le riprese senza?”

Credo tu abbia ragione, ma non stavamo parlando di cose così concrete... Lasciamo stare, non che avessi molte idee innovative e passionali riguardo le teorie e la realizzazione di un film, quindi non ho intenzione di mettermi a discutere.

“E’ deciso allora.”

Haruhi ripose la sua bacchetta e la gettò sulla cattedra del “comandante”.

“Ora andremo a prenderci una telecamera.”

Thud!

Il rumore inconfondibile di una sedia trascinata all’indietro. Mi girai e vidi che il volto di Asahina era impallidito. Non aveva tutti i torti, dopo tutto, Haruhi aveva già selvaggiamente depredato il club informatico di un loro computer, sacrificando la povera ragazza. Fu scossa da un brivido, aprì lentamente le sue labbra di rosee e disse: “U…umm…. S… Suzumiya mi sono appena ricordata di una cosa, devo assolutamente tornare in classe.”

“Tranquilla.” Haruhi aveva un’espressione terribile.

Asahina rabbrividì di nuovo e si sedette all’istante rassegnata sulla sua sedia. Dopodichè Haruhi sorrise affabile.

“Non preoccuparti.”

Solo perché hai detto “Non preoccuparti”, questo non ci garantisce che non succederà nulla di cui preoccuparsi.

“Questa volta non userò il corpo di Mikuru-chan come trappola, ho solo bisogno del tuo aiuto questa volta.”

Asahina mi guardò con due occhioni tristi come quelli di un vitello che sale sul camion della macellazione.

Senza urlare troppo, dissi ad Haruhi: “Almeno dicci in cosa dobbiamo aiutarti! Oppure sia io che lei non ci muoveremo da qui.”

La sua espressione ci diceva: “Cos’hanno questi due che non va?”

Poirispose: “Voglio trovare uno sponsor, è più facile fare una buona impressione se porto con me la protagonista, giusto? Verrai anche tu! Dato che porterai l’attrezzatura.”


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