Tsukumodo Antique Shop (Italian):Volume 1 Coincidenza

From Baka-Tsuki
Jump to navigation Jump to search

Se un caso si ripete, non diventa inevitabile?

Ad esempio, metti di essere a piedi in città e ti capita di imbatterti in qualcuno che conosci. Non hai dato appuntamento in anticipo, non hai una destinazione in comune con la persona che hai incontrato, né si sai dove sei diretto. In questo caso, si indicherebbe su e giù come una coincidenza. La seconda volta t'imbatti in lui, puoi trovarla una buffa coincidenza; la terza volta, beh, forse sarai sorpreso da quella straordinaria serie di coincidenze. Tuttavia, se il numero di incontri continua a crescere, potresti arrivare a pensare che questa persona ti sta inseguendo. Ma imbatterti in qualcuno che né conosce le tue azioni né sa della tua destinazione, senza alcun accordo preliminare è, e sarà, pura coincidenza - non importa quante volte ci entri in contatto. Tuttavia, se t'imbatti in qualcuno che sa dove stai andando e sta ti attivamente seguendo, allora questa non è affatto una coincidenza. Il che mi riporta alla mia domanda iniziale:

Se un caso si ripete, non diventa inevitabile?

E la mia risposta è: A mio modo di vedere, una coincidenza non diventa inevitabile, non importa quante volte si verifica. Una coincidenza rimane a caso, anche se si verifica ripetutamente, e l'inevitabilità rimane inevitabile anche se si verifica solo una volta. Una coincidenza non diventerà mai inevitabilità e l'inevitabilità non diventerà mai una coincidenza. Una coincidenza è pura coincidenza, inevitabilità è mera fatalità.

"E allora?" potresti chiedere, e hai ragione.

Ma c'è una cosa che posso dire con certezza:

Il fatto che ci siamo incontrati non era altro che una pura coincidenza.



Se parlavo di una coincidenza mentre facevo oscillare il mio pendolo questa si sarebbe verificata.

"Per caso, prendo un biglietto vincente della lotteria."

Il pendolo, oscillando faceva sentire il suono di un campanellino.

Avevo trovato un biglietto della lotteria per caso e avevo vinto. Anche se non era il primo premio non ho avuto più problemi finanziari.

"Per caso è capitato che l'ottanta per cento delle mie risposte all'esame di ammissione fosse corretto."

Il pendolo, oscillando faceva sentire il suono di un campanellino.

Avevo facilmente superato l'esame di ammissione a scelta multipla alla scuola media, anche se avevo studiato tutto a fatica.

"Per caso, ho imparato l'oscuro segreto della mia scuola."

Il pendolo, oscillando faceva sentire il suono di un campanellino.

Per caso, a destra dopo l'ingresso della scuola media, avevo trovato un elenco di tutti gli studenti che avevano pagato per la loro ammissione nella scuola. Dopo aver raccontato al direttore della scuola la mia scoperta, mi era stato promesso un trattamento speciale in cambio del mio silenzio. Da allora ho sempre avuto una via impunita anche quando infrangevo le regole e non ho dovuto ripetere eventuali esami dopo aver preso brutti voti.

Vivendo la mia vita in questo modo, ho ottenuto una varietà di cose per caso. Ma c'è un limite a quello che si può ottenere per caso. E' assolutamente impossibile ottenere tutto. Non potevo a caso conquistare il cuore di quella ragazza che si trovava nella mia classe. Non potevo a caso conquistare il cuore di quella ragazza che è capitato si fosse seduta accanto a me. Non potevo a caso conquistare il cuore di quella ragazza che è capitato che fosse parte del comitato studentesco con me. Non potevo ottenere la cosa che desideravo di più per caso. -Non potevo conquistare il cuore di chiunque.

"Voglio che restiamo amici".

"Io non la vedo in questo modo."

Fu così che i miei sentimenti sono stati più volte respinti da coloro alle quali ho li confessati. Le loro ragioni non erano mai concrete, ma ho potuto vedere sempre il disgusto nei loro occhi. Quando ero alle elementari non temevo nulla e non ho fatto nessuna pretesa sui miei sentimenti. E' con il tempo che ho notato i risultati delle mie azioni e mi sono ritrovata da sola. Ci sono stati anche momenti in cui mi sono chiesta se il problema era il mio aspetto, la mia personalità o qualcos'altro. Ma c'erano un sacco di ragazzi che sono riusciti a conquistare i cuori delle ragazze, non importa quanto brutti fossero o quanto cattive le loro personalità fossero. Che si tratti di bellezza interiore o la bellezza esteriore non era raro vedere qualcuno con un sacco di lacune e mi chiedevo perché una persona era in grado di uscire con qualcuno. Alla fine della giornata, ero io quella colpevole. Io sono diversa per nascita. Con questi pensieri stavo per rinunciare all'amore. Alle medie mi sono preoccupata di non fare lo stesso errore e soppressi i miei veri sentimenti. Cambiai anche il modo in cui parlavo, e in desolazione, lasciai che il tempo passasse senza confessare i miei sentimenti a nessuno. Ma alla fine, non potevo sopportare di essere sola. Non potevo rinunciare così facilmente. Così ho iniziato a riflettere:

Come avrei potuto conquistare il cuore di qualcuno?

Come avrei potuto conquistare il cuore di qualcuno per caso?

E poi ho pregato, oh come ho pregato. Per incontrare qualcuno della stessa mentalità per caso. Poco dopo, ho incontrato una ragazza di nome Miki Kano per caso. Era lo stesso mio tipo di persona. Aveva gli stessi obiettivi. Era uno dei pochi spiriti affini che avevo trovato tra le vaste folle di persone in tutto il mondo. Ci eravamo attratte a vicenda e stavamo insieme.

Questo, e solo questo, era inevitabile.

Ero finalmente riuscita ad ottenere ciò che volevo di più, o almeno così pensavo. Ma il tempo passava e il nostro legame fu interrotto. Da lei. Mi sentivo tradita. Non c'era invidia o un altro sentimento brutto. Era un sentimento molto più puro e sublime che lei aveva tradito. E il giorno in cui mi ha tradito, cadde su alcuni binari della ferrovia, mentre andava a casa e fu investita da un treno - per caso. Fino a quel giorno, avevo causato coincidenze senza perdere la razionalità. Fino a quel giorno, avevo tenuto un sano distacco da una coincidenza. Fino a quel giorno, avevo usato solo il caso per rendere la mia vita un po' più facile. Ma solo fino a quel giorno. Quel giorno aveva veramente segnato un punto di svolta per me.

Sono cambiata dopo quel giorno. Dopo quel giorno in cui ho causato un incidente-assassinio.



"Avete una specie di portafortuna?"

"Un portafortuna?"

"Sì, un mio caro amico è stato recentemente coinvolto in un incidente stradale ... così ho pensato di comprargli un portafortuna".

"Capisco. Che ne dici di questo articolo?"

"Questa?"

"Sì. Si tratta di una bambola che permette di trasferire la tua sfortuna a qualcun altro. Inserisci una ciocca di capelli di qualcuno in questa bambola e se il tuo amico stava per morire, il proprietario dei capelli morirà al suo posto."

"Uhm ... hai qualcosa un po' meno strano ...?"

"Capisco. Allora che ne dici di questo?"

"Questo?"

"Sì. Si tratta di un ciondolo che consente di utilizzare la tua fortuna in anticipo. Il tuo amico può essere in grado di evitare la sua morte. In cambio, una volta che la sua fortuna si sarà esaurita, il resto della sua vita procederà senza eventi positivi di sorta."

"Uhm ... hai qualcosa un po' meno strano ...?"

"Capisco. Allora che ne dici di questo?"

"Questo?"

"Sì. Si tratta di un anello che inverte il futuro. Se il tuo amico è stato destinato a morire, egli sarà invece destinato a sopravvivere. D'altra parte, se è destinato a vivere, invece morirà."

"Uhm ... hai qualcosa un po' meno inquietante ...?"

"Capisco. Poi ..." iniziò e indicò di fuori. "C'è un santuario laggiù. Ti consiglio di acquistare un amuleto lì."

Dopo aver ricevuto una pietra di 100 yen come regalo di benvenuto, la cliente, che aveva completamente buttato fuori sembrava una studentessa della scuola media, aveva lasciato il negozio. Dopo aver aspettato per che lei se ne andasse, sono poi entrato nel negozio piuttosto fioco. Non come un cliente però. Questo piccolo e caratteristico negozio, il "Tsukumodo Antique Shop (FALSO)," è dove lavoro part time.

"Tokiya," sussurrò Saki Maino notandomi. Era la commessa che stava suggerendo prodotti poco fa.

Mentre lei aveva capelli chiari che raggiungevano fino a metà della schiena e brillavano d'argento nella luce, così come una chiara la pelle bianca, era però vestita completamente di nero. Indossava una camicia nera con dei fronzoli, una lunga gonna nera e stivali neri. Era piuttosto bassa e così esile che sembrava come se potesse rompersi se venisse abbracciata. Non che abbia mai pensato in realtà di abbracciarla naturalmente.

Tsukimodou V1 P019.jpg

Aveva sedici anni e, quindi, era un anno più giovane di me. Mentre lei rifletteva la sua età, il suo atteggiamento la faceva sembrare un po' più matura. Un sorriso brillante come un fiore che sboccia, come il significato del suo nome suggerirebbe, sicuramente non riusciva ad adornare il suo viso; invece lei era perfettamente inespressiva come per negare il detto "nomen est omen"[1].

"Non hai nemmeno voglia di vendere nulla, giusto?"

"Perché dovresti pensare così? Avresti dovuto sentire il mio discorso sulle vendite in questo momento."

"Te lo sto chiedendo perché ho sentito!"

"Allora tutto dovrebbe essere chiaro, no? Utilizzare una conoscenza vasta degli articoli per selezionare l'articolo che meglio si adatta alle esigenze del cliente e poi presentarglielo professionalmente. Sono le basi di servizio al cliente."

"Ma effettivamente non hai venduto nulla ora, vero?"

"Perché purtroppo non avevamo l'articolo la cliente stava cercando. Non è stata in alcun modo colpa mia."

"E alla fine le hai persino detto di far visita ad un santuario".

"L'articolo non si trovava qui, così ho introdotto un'alternativa per soddisfare le esigenze della cliente, anche se l'ho reindirizzata ad un concorrente. L'ho fatto perché il cliente ha sempre la massima priorità. Le ho anche dato una pietra gratuitamente. Quindi sì, non ho potuto vendere qualsiasi cosa questa volta, ma una cliente così felice è destinata a farci visita di nuovo. "

"Non vedrai mai più quella ragazza, lo sai? Le sono ovviamente venuti i brividi."

"I brividi? Perché dici così?"

"Perché hai fatto sembrare che tutto quel che vendiamo è roba maledetta!"

"Ma sono falsi, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi."

"Avresti dovuto dirglielo!"

"... Che errore da parte mia," Saki sussurrò amaramente in stato di shock, mentre metteva le mani sul bancone, "avrei commesso una frode se avesse comprato qualcosa credendo che fosse vero. Ho chiaramente fatto di nuovo un errore."

Ascoltami per amor di Dio. E comunque, lo consideri un problema? Prima di preoccuparti della questione dell'autenticità, dovresti pensare se si tratti di una buona idea raccomandare roba maledetta ad una cliente che desidera comprare un portafortuna ... In primo luogo, non iniziare con la premessa che il suo amico stia per morire!

Mentre stavo farfugliando alcune osservazioni nei miei pensieri premetti il pulsante sul registro per stampare le vendite di oggi. L'elenco spuntato fuori era solo pochi millimetri. La breve lunghezza era la prova che non stavamo vendendo. Uno sguardo all'elenco del registratore di cassa aveva rivelato che le nostre vendite in quel giorno erano scese allo zero perfetto. Beh, non c'era niente da farci su un polverone. Il negozio era situato in una strada laterale buia e senza vita e i pochi clienti che venivano di tanto in tanto avevano avuto a che fare con il "customer service" di Saki, ma il problema più grande di tutti era la merce che avevamo. Dal momento che il nome era "Tsukumodo Antique Shop", gli scaffali contenevano cose come vecchi occhiali giapponesi, stoviglie occidentali o radio a valvole e lampade tascabili. Ma questo era solo una piccola parte. La maggior parte dello spazio era stato occupato da cose come bambole, pendenti, anelli e altri merci varie che non avevano nulla a che fare con gli oggetti d'antiquariato menzionati dal nome del negozio. Naturalmente non possedevano alcun potere speciale, come le spiegazioni di Saki avevano suggerito. Erano solo falsi di cose che apparivano nei racconti e nelle voci tramandate. Per essere più precisi, gli articoli sugli scaffali erano falsi che la proprietaria di questo negozio aveva comprato credendo fossero reali e che erano stati messi in vendita per una piccola frazione del loro prezzo originario. La parte "falso" nel nome del negozio aveva probabilmente origine da questo fatto. Per inciso, il "Tsukumodo Antique Shop" a quanto pareva aveva un negozio gemello. Il "falso" è stato probabilmente aggiunto per distinguerli.

"A proposito, dov'è Towako-san?" Chiesi perché non avevo visto la proprietaria, Towako Settsu, da nessuna parte.

"A fare acquisti. Ha detto che non tornerà per una settimana."

"E scommetto che arriveremo a vedere ancora un altro falso."

Gli interessi di Towako-san erano auto-esplicativi, visto che lei era via alla ricerca di reali controparti degli articoli che c'erano qui. Beh, lei praticamente non aveva mai messo le mani su quelli veri però. Mi stavo ancora chiedendo se dovessui essere felice se li trovasse o meno tanto quanto un cieco avrebbe fatto.

"Tokiya, sbrigati a cambiarti. Voglio cambiare turni e fare la spesa per la cena di oggi."

A differenza di me, Saki non solo lavorava qui, ma aveva chiesto anche di abitare qui, quindi lei doveva fare tutti i lavori domestici come cucinare, lavare e mettere in ordine così come il suo normale lavoro in negozio.

"Capito", dissi e mi diressi verso la camera sul retro dopo aver cambiato presa sulla mia borsa. "Ah, quasi dimenticavo," aggiunsi passando vicino a lei: "Le basi per servire un cliente non sono solo mettere le tue conoscenze di un articolo in mostra, lo sai?"

"Cosa altro c'è?"

"Un sorriso!" Le insegnai come fare spingendo verso l'alto gli angoli della bocca.

"Questo va da sé, non è vero?" Saki rispose in modo inespressivo.



Ero solita odiare le coincidenze.

Ritenevo che fossero ambigue, incerte e insicure.

Odiavo quelle coincidenze che erano portate avanti da "Dio" o "Destino" o da qualsiasi altra cosa fosse chiamato, quelle coincidenze che non si possono evitare qualunque cosa tu faccia, per quanto forte sia la tua volontà e per quanto intenso sia il tuo desiderio. No, forse si può dire che fosse quella coincidenza che mi ha odiata per prima. In fin dei conti sono io quella che è stata tradita prima di nascere, in un certo senso il caso di un bambino che sta per nascere non ha alcuna influenza su una coincidenza.

Pertanto odiavo le coincidenze.

Perciò detestavo le coincidenze.

Eppure ... era una mera coincidenza quella che mi era capitata.

Sulla via del ritorno da scuola per caso trovai un portafogli. C'erano solo 5.000 yen, ma era una bella sommetta per la studentessa delle elementari che ero. Non avevo pensato neanche un secondo a restituirlo al suo proprietario. Ero al limite quel giorno, quindi questa era un'occasione mandata dal cielo per alleviare il mio stress. Tirai fuori le cinque banconote da 1000 yen, buttai via il portafoglio e andai in una sala giochi. Ero pronta a divertirmi e sperperare i miei soldi, ma stranamente ero su coi soldi di quel giorno e avevo ancora più di 3.000 yen a portata di mano quando iniziai a pensare di andare a casa. Non volevo portare i soldi che avevo preso a casa. Se i miei genitori avessero scoperto che avevo preso tanto denaro prima di avere la mia paghetta allora ci sarebbero questioni. Mangiare qualcosa prima di cena non era una scelta comunque. Pensai di comprare qualcosa, ma non riuscivo a decidere su nulla. Quando camminai lungo una strada dopo aver lasciato la sala giochi, ancora incerta su che cosa fare con i soldi, un certo negozio catturò la mia attenzione.

L'edificio era così piccolo e antico che, a prima vista, pensai che fosse andato fuoco. Tuttavia, come se attratta da qualcosa, sono entrata nel negozio. L'interno era vecchio come sembrava dal di fuori e non c'erano articoli sugli scaffali che sembrassero articoli reali. Dietro il bancone c'era un donna. Non mi ricordo com'è stato. Beh, ci sono alcune impressioni vaghe che mi ricordo. Ad esempio, dimostrava i suoi trent'anni, sembrava un po' svogliata e indossava qualcosa di simile a un lungo abito nero. Ma tutti questi ricordi sono ambigui, come se velati dalla nebbia. La maggior parte di tutto quello che non riesco a ricordare riguarda il suo volto. La sola cosa che ricordo vividamente è che lei stava fissando un piccolo pendolo che teneva in alto, come se fosse in trance.

Dopo un po' mi notò e chiese: "Sei alla ricerca di qualcosa?"

Solo allora finalmente mi assicurò che potevo effettivamente acquistare qualcosa.

Metà per interesse, metà con spontaneità le chiesi: "Ha qualcosa di interessante?"

"Io ho qualcosa fuori dal comune." Rispose e mi mostrò il pendolo che teneva in mano. "Mi stavo chiedendo se qualcuno potrebbe cadere in una coincidenza."

Era un pendolo semplice che consisteva in una catena e una sfera, non era né interessante né sembrava raro.

"E questo dovrebbe essere un portachiavi o qualcosa del genere?"

"Sta a te decidere come usarlo. Ma non è come si userebbe normalmente, vero?"

Non avevo idea di quello per cui si usa normalmente un pendolo.

"Si utilizza in questo modo!" disse e tenne il piccolo pendolo in alto per la sua catena. La sfera cominciò ad oscillare a destra e a sinistra in un ritmo regolare.

Beh, è ​​così che si utilizza un pendolo. Certo.

"Poi dici quel che segue", aggiunse la donna con un sorriso come se mi avesse letto nel pensiero, "Per caso, questa ragazza trova un portafogli."

"?"

Sa che ho ne trovato uno?

Mentre ero sicura che lei non poteva saperlo, la mia coscienza mi spinse avanti e fece in modo che il mio piede urtasse qualcosa. Involontariamente il mio sguardo cadde solo per trovare un portafoglio che giaceva ai miei piedi.

Quando lo presi, la donna, sempre sorridendo, disse: "Non sai che fortuna è trovare un portafoglio per caso?"

Pensavo di aver sentito un tintinnio in quel momento.

"Questa è una Reliquia che può creare coincidenze. Il suo nome è Pendolo."

"Reliquia? Pendolo?"

Una "Reliquia" può significare antichità o un elemento di arte classica, ebbi l'idea. "Pendolo", invece, probabilmente era "pendolo" in un'altra lingua. La donna, però, scosse lentamente la testa, indicando che mi sbagliavo.

"Non sto parlando di oggetti d'antiquariato e oggetti d'arte. Quello che voglio dire sono gli strumenti con abilità speciali creati da antichi potenti o maghi, e gli oggetti che hanno assorbito rancore del loro proprietario o poteri spirituali naturali. Le cose come una pietra che porta sfortuna, una bambola voodoo maledetta o uno specchio triplo che mostra come si morirà. Io credo che tu abbia sentito parlare di molti di loro e questo pendolo delle coincidenze appartiene a loro. E allora? Che ne dici? E' tuo per per quanto hai a portata di mano. "

Non è che ci avevo creduto. Avevo anche dubitato se lei fosse sana di mente. Ma era solo il denaro che avevo trovato in ogni caso, e non potevo portarlo a casa. Oltretutto, ero entrata nel negozio perché volevo comprare qualcosa, così non c'era niente che mi impedì di spenderlo.

Bello averlo come accessorio per la mia borsa, pensai solamente.

"Ma perché vuol darlo a me ...?"

"Non è una mia decisione. La Reliquia ha scelto il suo proprietario. Io sono solo un tramite."

"Questo mi rende ancora di più interessata a chiedere: perché io?"

"Mmm ..." borbottò e, poco dopo, lanciò un sorriso malizioso, "Per una coincidenza, forse?"

Pagai con i restanti 3000 yen che avevo e una banconota da 1000 yen che era nel portafoglio che avevo appena raccolto e comprai il Pendolo. Stranamente ebbi la sensazione che era stato mio per tutto il tempo.

"Un pendolo che può provocare coincidenze ..."

Non che ci avessi creduto, gli studenti della scuola elementare di questi giorni non sono così ingenui da credere queste sciocchezze. Tuttavia, mi ritrovai ad imitare quello che aveva fatto.

"Per caso, ho trovato un portafogli," dissi e non potei fare a ridere di me stesso.

Cosa sto facendo? In nessun modo si può effettivamente far accadere coincidenze con la propria volontà. Credo che sia meglio usarlo come accessorio.

Feci un passo verso l'ingresso per tornare a casa, quando improvvisamente presi a calci qualcosa. Un tintinnio fece eco in tutto il negozio.

"!"

Impossibile ...!

Anche così ho lentamente abbandonato il mio sguardo ... e ho trovato un portafoglio rosso.

"Ma che ..."

Guardai la commessa. Lei sorrideva. Con calma. Come se nulla fosse accaduto. Scoraggiata da questo, mi precipitai fuori dal negozio.

All'ultimo momento le sue parole mi raggiunsero:

"Tieni bene a mente una cosa: il Pendolo può richiamare le coincidenze. Se si tenta di evocare una certezza, si creerà un conflitto. Sta a te decidere come utilizzarlo."

Incapace di lasciare andare il pendolo pur considerandolo inquietante, ho continuato a pensare su cosa fare fino al tramonto. Alla fine andai a casa senza buttarlo via e mi presi un rimprovero da mia madre per essere arrivata troppo tardi.

"Che ore pensi che siano?!"

Solo le 07:00. Nulla contro coprifuoco, ma è troppo presto.

Le dissi qualcosa in questo senso, a quello lei rispose: "Sono preoccupata per te, sai? È solo ..."

Non riuscivo a stare in piedi per il suo continuo blaterare, quindi, ignorandola, ho accelerato verso la scala. Lei non lasciò che questo accadesse, però, e mi tenne per un braccio. Provai a scuoterla via, ma ero troppo debole. Invece, sussurrai senza pensare:

"Per caso, mamma cade giù per le scale."

Non so perché dissi questo. Se non avessi creduto che non sarebbe successo niente?

"Eh? Non ho sentito bene. Cosa hai detto ...?"

Un attimo dopo, la sua presa stretta si allentò e la sua mano scivolò via.

Si udì un tintinnio.

Il tintinnio era stato, tuttavia, annegato da un suono molto più forte di qualcosa che rotolava giù per le scale. Va da sé ciò che era caduto. Mia madre. Quel giorno, mia madre subì una distorsione che ci mise una settimana per guarire.

Il giorno dopo, tornai di nuovo al negozio. A lamentarmi di aver avuto un originale invece di un falso come un brutto scherzo, ma il pendolo era diventato troppo spaventoso per i miei gusti, così volevo restituirlo.

Tuttavia, il negozio non c'era più.

No, per l'esattezza, il negozio era ancora lì. Ma la commessa che mi aveva venduto la Reliquia non aveva nulla a che vederci. Inoltre, l'interno del negozio sembrava completamente diverso rispetto al giorno prima. Se fosse stato tutto un sogno? Ma nelle mie stesse mani tenevo la prova che non lo era. Insieme con le sue parole:

-- Sta a te decidere come usarlo!

Esattamente. Finché io non lo avessi usato nel modo sbagliato!

Non restituii la Reliquia che richiamava le coincidenze. Ma nemmeno la buttai via. Alla fine, non ero riuscita a resistere alla tentazione di domare e sfruttare una coincidenza, che ero solito odiare.

Non andai più al negozio da allora. Dimenticai dove fosse.

Qual era il suo nome, in ogni caso?

Una sirena mi svegliò dai miei ricordi del passato. Dalla passerella dove mi trovavo, si poteva vedere la macchina ridotta in pezzi che si era schiantata contro un palo della luce e degli schizzi di sangue. Il luogo dell'incidente era circondato da auto della polizia e un'ambulanza e, più in lontananza, da un gruppo di spettatori. Questo era il mio secondo incidente omicida. Ma era colpa sua. Non avrebbe dovuto prendere in giro i miei sentimenti per Miki.

Perché, grazie a me, lei era in grado di subire la stessa sorte del suo amato fidanzato. Dovrebbe aver voluto che questo avvenisse. Inoltre, poteva ritenersi fortunata di non aver dovuto rendersi conto che era stata tradita fino alla fine.

In realtà avrebbe dovuto essermi grata.

... Brutti ricordi mi erano venuti in mente.

Non volevo ricordare più Miki.

Lei, che era come me me.

Lei, che aveva smesso di essere come me.

Lei, che non è più necessaria.

Lei, che non è più qui.

Scossi fieramente la testa per scrollarmi di dosso questi pensieri. Molte volte avevo cercato di dimenticarla, ma mi ero sempre ricordata di lei. Ero irritata con me stessa per essere così fessa.

Per favore, qualcuno resetti il mio cuore.

In effetti intendevo rimanere da sola un po' di più, ma non riuscivo a sopportarlo.

Presi il pendolo dalla mia tasca.

"Per caso, mi capita di incontrare una persona dello stesso ..." Ho iniziato, ma poi mi fermai.

Non devo fare affidamento su qualcosa di così incerto come la "stesso modo di pensare". Questo è già fallito una volta. I sentimenti possono cambiare. Non necessariamente si continua ad essere della stessa idea.

Quindi desiderai qualcosa di incrollabile.

"Per caso, mi capita di incontrare uno spirito affine."

Un attimo dopo, una certa ragazza catturò la mia attenzione. Aveva i capelli d'argento, mentre i suoi occhi e gli abiti erano neri. Stette in piedi un bel po'.

Lei è lo spirito affine in cui mi imbatto per caso?

Quasi a rispondere alla mia domanda, il tintinnio di giunse alle mie orecchie.

Non c'era alcun dubbio. Era la spirito affine che stavo cercando. Mi oltrepassò senza neanche degnare di uno sguardo il luogo dell'incidente. Mi voltai e la seguii. Nel farlo, iniziai a pensare.

Come dovremmo incontrarci? Nel più drammatico, è meglio. Quindi credo che sarebbe meglio salvarla quando sta per avere un incidente. So quanto questo sia efficace.

Quando raggiunse la fine del ponte ed era scesa per le scale lo feci anch'io. Lei passeggiava tranquillamente lungo il marciapiede. Anche da questa parte c'erano dei curiosi che stavano osservando il luogo dello schianto di fronte alla strada, ma lei li ignorò. La seguii di nuovo. A differenza di tutti gli altri, eravamo le uniche che non erano distratte dall'incidente e proseguimmo. Dopo aver verificato che non ci fossero più spettatori intorno a noi, tirai fuori il mio Pendolo e sussurrai:

"Per caso, lei ha quasi un incidente."

Il tintinnio risuonò e, pochi istanti dopo, lo stridio dei pneumatici si aggiunse a questo. Un autista, che a quanto pare aveva commesso un errore di guida, aveva tagliato una curva improvvisa in eccesso di velocità verso il marciapiede.

Lei era di fronte alla macchina.

Dal momento che ero preparata, ero stata in grado di reagire più velocemente di chiunque altro e feci uno scatto.

La salvo quando sta per avere un incidente!

Questo è quello che avevo immaginato, ma c'era qualcuno che lo aveva fatto prima io ne fossi in grado. Quella persona l'afferrò e subito balzò via, il che gli consentì di eludere l'auto fuori controllo per un soffio.

Chi diavolo è questo? Dovevo essere io a salvarla!

Tenendola tra le sue braccia le accarezzò le guance per aiutarla a rinvenire. Quando finalmente si riprese, si scambiarono una o due parole. Il ragazzo aveva apparentemente subito una lesione, che era il motivo per cui lei gli prese con preoccupazione la mano. A giudicare dalla loro conversazione ed il loro atteggiamento si conoscevano. Era venuto a chiederle di fare un acquisto che aveva dimenticato di menzionare.

Dannata coincidenza.

Anche adesso che potevo richiamare le coincidenze tuttavia non riuscivo a farmele piacere.

Sembravano essere abbastanza in familiarità l'una con l'altro, dovetti notare. Molto probabilmente erano amici. Forse di più, visto che le aveva appena chiesto di fare un acquisto.

Che cozza. Prima mi sbarazzerò di lui. Questa sì che è una buona idea.

Le spiegò di cosa aveva bisogno e poi se ne andò nella direzione opposta. Proprio quando stavo per inseguirlo il mio cellulare iniziò a vibrare. Il nome di una compagna di classe era sul display.

"Ciao? E' orribile! Manami ha appena avuto un incidente!"

Mm? È tutto? Questa non è una novità per me. Sono stata a guardare dopo tutto. Beh, io non ho solo guardato però.

L'informazione non si era fatta attendere. Sospettavo che l'ambulanza avesse chiamato il più recente contatto nella cronologia delle chiamate del cellulare della vittima. La persona all'altro capo mi disse in quale ospedale la vittima era stata portata. La classe stava progettando di riunirsi lì. In un primo momento volevo rifiutare, ma poi ho avuto la sensazione che questo avrebbe fatto male ai miei contatti sociali. Così non avevo altra scelta che quella di lasciare le cose così come stavano per quel giorno e andare.

Beh, posso incontrarla sempre--per caso. E la prossima volta dobbiamo certamente avere un incontro drammatico. Uno che lei non dimenticherà mai.

Per questo dovrò avere pazienza.



Riflessa nel vetro di una mensola, che era stata riempita con porcellane e stoviglie di ceramica, si vedeva un giovane. Aveva i capelli un po' spettinati - era evidente che non li aveva asciugati - e indossava una camicia nera sgualcita e un paio di jeans neri. In realtà ero io. Più di ogni altra cosa, i miei occhi, che erano famosi per lo sguardo svogliato e assonnato, sembravano molto più assonnati del solito.

In altre parole, non vi era che poco lavoro - come sempre.

In concreto non un singolo cliente era stato qui da quando avevo sostituito Saki. Ad essere onesti, stavo dubitando se un dipendente fosse persino necessario, mentre io non ero nella posizione di dirlo. Ma nonostante le scarse vendite, la proprietaria, Towako-san, non aveva licenziato nessuno di noi. E finché le cose sarebbero rimaste in quel modo, non avevo intenzione di smettere di mia iniziativa, il che aveva un senso.

Ero ancora in debito con Towako-san. Fino a quando avessi estinto questo debito non avrei potuto smettere.

Mentre non avevo mai chiesto a Saki per quale motivo stesse qui, pensavo che anche per lei c'era era un motivo simile.

Al momento si stava prendendo una pausa nella sezione posteriore del negozio.

Una porta sulla parete posteriore del locale collegava il negozio con una casa, il cui piano terra era costituito da un soggiorno, una cucina e un bagno. Un piano più in alto c'erano le camere di Saki e di Towako-san e un ripostiglio.

Oltre la porta aperta notai Saki in salotto, immersa in un libro, che, per inciso, era intitolato "Essere un Shop girl di Charme in dieci semplici passi!"

Sulla copertina c'era una donna, tutta abbellita come sono le donne di Shibuya, che faceva il segno V con la mano, mostrandone il dorso, mentre sorrideva all'obiettivo. ... Devo concordare che è importante per migliorare noi stessi. E' una cosa destinata ad avere un buon utilizzo.

E così, io in silenzio le augurai fortuna nei suoi sforzi e non dissi nulla--in nessun modo ero troppo pigro per fare un'osservazione caustica sulla sua scelta del libro.

"C'è solo troppo poco da fare ..."

Preso dalla noia toccai con attenzione la crosta sul dorso della mia mano. Visto che il giorno prima avevo salvato Saki da un incidente, mi ero graffiato la mano. Una crosta si era formata lì durante la notte. Mentre stavo pensando se dovevo raschiarla via o no e poi decidere che farne, la porta si aprì e la campanella suonò subito dopo.

Due studentesse, che indossavano la stessa uniforme come la ragazza il giorno prima, etrarono. Per quanto ne sapevo, l'uniforme era di una scuola privata nelle vicinanze.

Le parole di Saki attraversarono la mia mente.

Sì, non ho potuto vendere nulla questa volta, ma una cliente così felice è destinata a farci visita di nuovo.

Ci ha davvero fatto pubblicità con i suoi amici o qualcosa del genere?

"Mai".

Mentre ero perso in tali pensieri, una delle studentesse affilò il suo sguardo penetrante e camminò verso il registro agitando i suoi codini.

"Ehi, ti ricordi la ragazza di ieri con la mia stessa divisa?"

"Uh? Ehm, sì. Sicuramente abbiamo avuto una cliente così."

"Ha avuto un incidente", disse di punto in bianco prendendomi alla sprovvista.

"Beh, mi dispiace saperlo." Risposi senza trovare altre parole di conforto.

"Stai dicendo che questo pur sapendo di chi è la colpa?"

"Di chi è la colpa? ..."

"Di questo negozio, naturalmente!" gridò mentre sbatteva contro la cassa.

Ero stato ancora una volta sorpreso dalla sua accusa inaspettata, ma non potevo rimanere sfalsato per tutto il tempo.

"Dici che la colpa è del nostro negozio ... ho paura di non riuscire a seguirti?"

"Mi ha detto al telefono che in questo negozio l'hanno presa in giro proponendole solo roba maledetta e misteriosa anche se lei voleva solo comprare un portafortuna. Riesci a crederci? Alla fine è stata costretta a prendere una pietra spaventosa ed è stata mandata in un santuario! "

Guardai un piccolo cesto sul bancone che era pieno di pietre da 100 yen. Stavamo vendendo pietre con forme strane o colori per 100 yen, proprio come i negozi di accessori a basso costo spesso fanno. Se la memoria non m'ingannava, Saki gliene ne diede una come regalo di benvenuto, ma a quanto pare la ragazza aveva pensato che fosse una pietra maledetta.

Alquanto sgradevole, per avere un servizio come quello ...

"Scusati in questo momento per averla costretta a prendere una pietra maledetta!"

Per essere onesti, non potei evitare di fare un sospiro. Pietra maledetta? Quella era completa stupidaggine. Una falsa accusa fatta esageratamente. Potevo capire che lo shock dell'incidente di un'amica avrebbe fatto venire voglia di incolpare qualcuno, ma lei era completamente male indirizzata. Se non altro, avrebbe dovuto andare da quello che aveva causato l'incidente.

"Senti, mi dispiace per la tua amica. Lo sono davvero. Ma è assurdo dare la colpa dell'incidente ad una tale pietra, lo sai? Inoltre, gli articoli che la nostra commessa ha proposto non erano veramente maledetti o niente di simile. Non c'è nessuna sorta di collegamento con quell'incidente. E' stata una pura coincidenza!" Ribattei, fermandomi a preoccuparmi di avere un tono educato.

La ragazza, però, scosse la testa.

"L'ho pensato anch'io. In un primo momento."

"?"

La ragazza sbatté sul bancone una volta di più. Sotto la sua mano, che si scostò, apparve un'altra pietra che sembrava la stessa.

"Un altro amico ha acquistato questa pietra qui! Il giorno in cui comprò, cadde sui binari ed è stato investito ... Coincidenza, dici? Due persone hanno avuto una tale pietra e ciascuno di loro ha avuto un incidente! Hai ancora il coraggio di sostenere che sia coincidenza?! "

Lo è. Non è che una semplice coincidenza.

Era facile dirlo. Ma farglielo accettare sembrava difficile. Ero nei guai.

"Ad ogni modo, calmati. Hai spaventato la tua piccola amica laggiù, troppo, dopo tutto ..."

"Cosa posso fare?" chiese Saki, che aveva smesso di leggere ed era venuta qui senza che me ne accorgessi. Probabilmente ci aveva sentito.

"Cosa posso fare per consolarvi? Per favore, non avete che da chiedere."

Avevo pensato che si sarebbe sentita offesa per una falsa accusa del genere, ma a quanto pare, Saki sentiva la responsabilità a modo suo.

"Come ho detto, scusati adesso!"

"Mi dispiace. Non posso chiedere scusa per questo."

L'hai appena fatto, volevo sottolineare, ma non volevo essere cinico.

"Non c'è un tale potere di queste pietre. Mi dispiace per il tuo amico, ma non posso dare la colpa a questa pietra e chiedere scusa", disse Saki e prese una delle pietre di potere (false) sul bancone. "Quindi ho paura di non poter dire mi dispiace, ma se c'è qualcosa che posso fare per consolarti, per favore fatemelo sapere. Cosa posso fare?"

"... Molto bene. Se riesci a portare con te quella pietra e non succede nulla, devo ammettere che è stato un caso", disse la ragazza.

Non potevo credere che lei ha dato in così in fretta.

Anche lei crede nelle maledizioni? A me sembra una perdita di tempo.

Saki però accettò senza esitazione.

"Bene, sono d'accordo. Tokiya, per favore, occupati del negozio mentre sono via."

"Sei sicura?" Chiesi, mentre mi preoccupavo se dovevo davvero lasciarla andare via così.

Lei con calma si voltò verso di me, "E 'un gioco da ragazzi. Questo fa parte del mio servizio post-vendita!" assicurò spassionatamente con un'espressione vuota dando un segno di pace all'altezza degli occhi, proprio come la donna sulla copertina di quella rivista.

Infatti, la volontà di fornire un servizio dopo la vendita è importante.

Detto questo, sarà meglio confiscare quella rivista quando tornerà.

Ce ne andammo dal negozio e decidemmo di passeggiare in città.

... Beh, per un motivo o l'altro mi ero unito a questa marcia inutile.

Si potrebbe pensare in modo diverso, ma Saki era un po' inesperta con cose come il senso comune. Ne aveva un po' di pratica per la vita che aveva condotto da qualche parte, il che produceva un effetto emotivo di montagne russe a guardarla. Ero un po' preoccupato di lasciarla sola con alcune studentesse sconosciute. Forse ero un po' iperprotettivo?

Le due ragazze si chiamavano Mitsuko Atobe e Kaoru Mineyama. La monella rumorosa che aveva accusato mentre si stringeva attorno ai suoi codini era Atobe, mentre quella calma, che aveva un piercing un po' grande all'orecchio, che non si addice a tutti, era Mineyama.

... Forse il mio malcontento per questa situazione mi aveva preso un po' troppo.

Ad ogni modo, io portavo la (denominata provvisoriamente) pietra maledetta e camminavo davanti. Accanto a me c'era Saki. Io non credevo nella storia di una pietra maledetta o altro, ma non mi piaceva nemmeno l'idea che Saki la portasse. A una certa distanza dietro di noi, Atobe e Mineyama ci stavano seguendo.

"Ehi, smettila di fissarmi," Atobe si lamentò immediatamente.

"Non sono stato io a guardare te" - per cominciare."

"Allora stai fissando Kaoru? Smettila. Non è solo che non è abituata ai ragazzi, ma soffre anche di androphobia. Prova a fare una mossa con di lei e avrai un problema con me!"

"Come se facessi una cosa simile."

Dal momento che mi dava sui nervi, guardai avanti, quando Saki mi diede una gomitata.

"Saresti dovuto rimanere in negozio, come avevo detto."

"Non c'è niente da fare lì in ogni caso, e se lo lascio a te, non si può sapere cosa succederà dopo."

"Cosa dovrebbe significare?"

Ci siamo ritrovati sul luogo dell'incidente. Alcune piccole parti della vettura che si era schiantata erano sparse e il guardrail era un po' curvo. Questo era il lato opposto al lato della strada dove Saki stava per avere un incidente. A quanto pare, il pilota che aveva accidentalmente guidato verso Saki lo aveva fatto perché era stato distratto da questo luogo dello schianto.

C'erano stati, naturalmente, più di alcuni curiosi e la gente passava come se nulla fosse accaduto.

Atobe e Mineyama, però, si fermarono.

"Cosa c'è che non va?"

"... Qui è dove Manami ha avuto un incidente!" Atobe spiegato amaramente.

"Dov'è lei adesso?"

"In ospedale. E' sopravvissuta in qualche modo ... ma sembra che ci potrebbero essere effetti collaterali. Non abbiamo il permesso di farle visita per un po'," disse e si voltò. "Non voglio andare da quella parte. Vieni da questa parte."

Non volendo passare davanti al luogo dell'incidente di Manami, Atobe tornò su per le scale della passerella. Mineyama la seguì con un certo ritardo, e così fecemmo Saki e io, non ci avevano lasciato scelta.

"Questi eventi ultimamente proprio non smettono di accadere ..." Atobe sussurrò con voce cupa. "Già tre miei amici hanno avuto un incidente stradale."

"Tre?"

"Il primo è stato il suo ragazzo. Ieri è stata la stessa Manami."

"Ora che l'hai nominata, la ragazza infatti voleva un portafortuna, perché un suo amico aveva avuto un incidente", mi aveva detto Saki. Come sembrava, l'"amico" era il suo fidanzato.

Era abbastanza perché lei si sentisse offesa per la roba maledetta che Saki le offrì. A pensarci bene, Saki aveva dedotto che il suo amico sarebbe morto quando le aveva introdotto gli articoli ...

Non c'era da meravigliarsi che Atobe avrebbe sentito dell'ostilità verso di noi se avesse avuto idea di questo.

"Chi è il terzo?"

"Hai già dimenticato? E' stata investita da un treno, il giorno che ha comprato quel sasso nel vostro negozio ..."

Atobe rimase in silenzio su che fine avesse fatto quella ragazza. Io pure mi trattenni dal chiedere.

In quel momento, mentre ero altrove con la mente e salivo le scale, un passante si scontrò con me. Barcollai per qualche passo, prima di sbattere contro la ringhiera con la schiena.

"?"

Anche se avevo urtato contro il corrimano persi l'equilibrio; per sfortuna, solo la parte del corrimano dove mi ero appoggiato si ruppe a causa di ruggine.

"?! Cos-"

"Eh?!"

Un piccolo grido sfuggì dalle mie labbra e si fuse con la voce sorpresa di qualcun altro. Dopo aver perso l'equilibrio, il mio corpo s'inclinò all'indietro nello spazio vuoto.

"Ugh!"

Io istintivamente raggiunsi una parte ininterrotta del corrimano. Con un margine stretto ero riuscito ad afferrarla e mi tirai indietro fino sul ponte. La parte rotta del binario ancora penzolava libera. C'ero andato vicino! Ho quasi baciato la strada. Le mie mani e la schiena erano inzuppati di sudore freddo.

"Va tutto bene?" Saki chiese si precipitò verso me.

Quando stavo per rassicurarla che stavo bene, Atobe osservò con un sorriso sarcastico, "La pietra maledetta forse?"

"Stronzate. Il corrimano era un po' arrugginito, questo è tutto. Pura coincidenza!"

Dopo esserci accertati che la parte rotta non cadesse tirandola e mettendola sulle scale, attraversammo il ponte.

Era una terribile sfortuna che questo fosse accaduto ora fra tutti i momenti in cui stavo cercando di dimostrare l'innocuità della pietra. In questo modo mi ero solo tirato la zappa sui piedi.

Quando eravamo scesi dal ponte Atobe e Mineyama camminavano avanti seguite da noi. Sul lato destro attraverso il guardrail c'era la strada, sul lato sinistro c' era una fila di vari negozi. Qui era dove Saki aveva quasi avuto un incidente il giorno prima.

"A proposito, ieri ..." Saki iniziò.

"Mm? Ah, che ne dici?"

"Niente di speciale, ma ... te."

Lei mormorò qualcosa, ma non riuscivo a capire la causa del rumore del traffico.

"Mm? Che cosa hai detto ...?"

"Uh ..."

Poi la mia vista divenne improvvisamente scura. Alzai gli occhi e vidi un oggetto nero nell'aria che stava cadendo verso di me.

"Whoa!"

Di riflesso avevo protetto la testa e mi accovacciai. L'oggetto, però, aveva direttamente colpito la mia testa con un suono morbido.

"... Eh ...?"

Ho preso la cosa che era caduta a terra dopo aver colpito la mia testa. Era un cuscino.

"Mi dispiace, signore! E' slittato dalle mie mani, quando stavo per prenderlo!"

Sentendo qualcuno chiedermi scusa, guardai di nuovo. Era un ragazzo, pressappoco delle scuola media, che a quanto pare aveva lasciato cadere un cuscino quando cercava di prenderlo.

Mi sentivo un po' imbarazzato per aver avuto così paura davanti a una cosa da nulla.

"Fortunato, era solo un cuscino, giusto? Se fosse stato qualcosa di pesante, chi si sarebbe stato gravemente ferito!" Atobe osservò con un sorriso. Non sembrava esattamente preoccupata. "Dai, non vuoi ammettere che c'è una maledizione? Io ti perdono anche se ti scusi!"

"Una maledizione? Quella era una pura coincidenza ti dico."

"In primo luogo, è quasi caduto dal ponte e ora avrebbe potuto essere colpito alla testa, un passo falso e sarebbe andato in ospedale! Come possono verificarsi in un tempo breve così tante coincidenze?"

"Quindi tu pensi che sia una maledizione? Ora, questa è una maledizione malata!" Risi verso di lei e proseguii.

In quel momento, ebbi ancora una volta la sensazione che la mia vista fosse ancora più scura.

"!"

Guardai subito. Una grossa fetta di cemento stava cadendomi addosso. Parte del muro di un edificio di quattro piani accanto a me era crollato.

"Uwa!"

"Kyaa!"

Usai la mia gamba tesa per saltare indietro. Il pezzo fatiscente del calcestruzzo spazzolò i miei capelli prima di schiantarsi al suolo.

Ci ero andato vicino! Quello non mi avrebbe causato solo un danno se avesse colpito la mia testa!

Inconsciamente guardai Atobe, pensando che avrebbe portato di nuovo l'argomento della pietra maledetta, ma lei non stava affatto per aggiungere nessun commento. Al contrario mi guardava sbigottita con un viso pallido. Molto probabilmente era lei che aveva urlato poco fa. Aveva scherzato su una maledizione ma, al momento, le cose che la facevano sembrare davvero così stavano accadendo come a un segnale. Che sia il passante, sia il corrimano arrugginito, sia il cuscino o il calcestruzzo che si sbriciolò-tutto era accaduto per caso. Ma era completamente assurdo che tutto questo fosse accaduto di fila. Era solo una brutta giornata? O quella pietra era davvero maledetta?

Impossibile. Non ci può essere una maledizione su questa pietra.

"Tokiya!" Saki gridò per avvertirmi di una bicicletta che veniva verso di me correndo lungo il marciapiede a tutta velocità. Sospesi il mio pensiero e mi feci da parte lungo il bordo del marciapiede, quando all'improvviso, sentì una frenata d'emergenza dietro di me. Ho montata giro, solo per trovare un camion inclinato viene verso di noi solo su due ruote.

"Che cazzo!" sfuggì mie labbra.

Ancora? Come posso mettermi in pericolo così tante volte di fila?

Impossibile.

Questo non può essere spiegato come una pura coincidenza.

Ma urlarlo ad alta voce era tutto quello che potevo fare.

Il camion si girò su un fianco a tutta velocità e scivolò contro il guardrail. La collisione aprì il contenitore da cui una valanga rossa si precipitò su di me.



Semplicemente non andrà liscio.

Doveva cadere sulla strada appoggiandosi contro un corrimano rotto per caso. Doveva essere schiacciato da un pezzo di cemento che si era sbriciolato via da un edificio per caso. E' riuscito a fuggire da questi incidenti. Devo usare un metodo più affidabile. Ma quale metodo è più affidabile? Da quale metodo può non sfuggire?

Per caso si verifica un feroce terremoto ... No, questo porterebbe a coinvolgermi e non è esattamente affidabile.

Per caso viene avvelenato... No, non ci può eventualmente essere veleno in giro qui, quindi questo non può nemmeno accadere.

Soprattutto la mia ultima coincidenza era stata un vero peccato. Un camion doveva cadere sul lato per caso e lui sarebbe dovuto essere investito o seppellito sotto il suo carico.

Sono sfortunato. Perché fra tutte le cose quello era nel contenitore?

Beh, forse dovrei far cadere un camion con un carico pesante e svuotare il suo carico su di lui la prossima ...

No, non ho modo di sapere quando un camion con un carico pesante si presenterà qui. Le probabilità che questo accada scenderebbero drasticamente. Una coincidenza è in realtà solo una probabilità. Quando la necessità è pari al 100%, una coincidenza sarebbe un piccolo numero incredibilmente vicino allo 0%. Ma non succederà se la probabilità scende allo 0%. Una coincidenza dello 0% non si verificherà. In altre parole, a meno che un camion con un carico pesante passi di qui, non cadrà nè svuoterà il suo carico su di lui. Certo, ce ne sarà sicuramente uno prima o poi. Ma ne ho bisogno uno ora. Non posso far rovesciare un camion se non c'è nessuno qui. E mentre ci sono un sacco di auto normali, non riesco a individuare eventuali camion sulla strada ... Inoltre, non riesco a impostare il risultato delle mie coincidenze.

Posso far rompere un corrimano per caso quando vi si appoggia contro, ma non riesco a impostare il risultato che lui cada dal ponte.

Posso far crollare un pezzo di cemento da un edificio per caso, ma ciò non significa necessariamente che lui batta la testa.

Posso fare in modo che un filo elettrico si spezzi per caso, ma lui può non toccarlo.

I risultati delle mie coincidenze sono in realtà solo una coincidenza. Quindi, il risultato può dirsi una probabilità pura. Pertanto devo creare una coincidenza il cui risultato è certo.

Non c'è un metodo più affidabile?

Non c'è una coincidenza più affidabile per ucciderlo?



"Ptah!"

Sputai fuori i petali del fiore in bocca e mi rialzai.

Ci sono andato vicino! Sarei piatto come una frittella ormai se il veicolo non fosse stato carico di fiori, ma qualcosa di pesante come tamburi di petrolio completi.

Mentre guardavo il camion del negozio di fiori che si era girato e si era schiantato in un negozio vicino, colorando i suoi dintorni, sospirai di sollievo.

"Va tutto bene?"

Saki si precipitò verso me e allungò la mano. Dopo che mi diede l'ok, mi alzai. Atobe era, proprio come me, sepolta nei fiori e ancora seduta, il suo viso era distorto dalla paura. Mineyama aveva apparentemente avuto più fortuna ed era un po' fuorigioco, illesa. C'era una persona in più: il ciclista di prima, che frequentava la scuola media, era caduto dal suo veicolo ed era accovacciato.

Stavo per parlare con loro.

"---"

Ma invece spinsi giù Saki, coprendo il suo corpo con il mio, e gridai:

"Vattene! Sta esplodendo!"

Nel momento in cui terminai la frase, il camion esplose con una piccola esplosione. Alcune parti svanirono e potei sentire una di loro volare a destra sopra la mia schiena. Se fossi ancora stato in piedi, certamente sarei stato trafitto da quell'esplosione.

"Saki, stai bene?"

Saki stava guardando verso di me senza espressione. Provai a darle uno schiaffetto le guance. Nessuna reazione. Provai sfregandola in fronte. Nessuna reazione. Provai a pizzicarle le guance. Nessuna reazione. No, non ce n'era una. La colpii di nuovo.

"Se stai bene, allora fai una reazione!"

Non potevo leggere dal suo viso se fosse da qualche altra parte con la mente o come sempre.

"L'ho appena fatto!"

Dopo aver rassicurato Saki, ancora tra le mie braccia, che era sano e salvo, mi alzai. Atobe giaceva prono un po' più in là della sua posizione precedente insieme con il ciclista. Mineyama, che era stata in disparte, aveva apparentemente avuto un bello spavento ed era caduta sul suo posteriore.

"Ehi, riprenditi!"

L'alzai tra le mie braccia e la schiaffeggiai le guance per farle riprendere conoscenza. Insieme con un borbottio aprì gli occhi e mi guardò.

"Come sta Kiritani?"

"Kiritani?"

Ignorando la mia domanda, si precipitò al ragazzo che era sulla bicicletta. Per fortuna, l'esplosione non l'aveva colpito. Dopo aver scosso la testa un paio di volte, lui, o meglio Kiritani, si alzò in piedi.

"Ehi, ragazzi tutto bene?" qualcuno chiese non appena si precipitò da un edificio verso Atobe e Kiritani. Era il ragazzo che aveva in precedenza lasciato cadere un cuscino sulla testa. Era ovvio che si conoscevano.

"Che cosa dovrebbe significare questo?"

Il ragazzo che aveva lasciato cadere il cuscino contrasse visibilmente la sua faccia, a conferma che stava pensando:"Merda!" Inoltre, il ciclista, ad un esame più approfondito, si era rivelato essere il ragazzo che mi aveva urtato sul ponte.

"Ragazzi siete tutti in combutta insieme?"

Le cose finalmente avevano senso. I ragazzi delle scuole medie normalmente non avrebbero creduto in qualcosa di simile come una pietra maledetta. Avevano chiesto solo di attraversare a piedi la città e vedere se succedeva qualcosa perché ne avevano vergogna.

"Non c'è da stupirsi che eri così sicura che qualcosa si sarebbe verificato."

Per allontanarsi dai curiosi che stavano aumentando li condussi a pochi passi di distanza. Ancora paralizzata in stato di shock, Atobe doveva essere sostenuta da Kiritani o come si chiamava. Aveva avuto quello che si meritava.

"Beh, vi dispiace darmi una spiegazione?" Chiesi dopo aver guardato ciascuno di loro. Atobe non sollevò il suo volto e i due ragazzi erano impegnati spingendo la colpa sull'altro con i loro sguardi. Con mia grande sorpresa, quella di iniziare a spiegare fu Mineyama.

"Due dei nostri amici avevano una tale pietra quando hanno avuto un incidente, così abbiamo deciso di vendicarci per loro di quel negozio. Naturalmente nessuno ha realmente creduto in questa storia di una pietra maledetta, ma dopo aver sperimentato due incidenti, eravamo tutti sconvolti dentro. Ti prego di credermi, tutto quello che volevamo era quello spingervi a chiedere scusa con un po' di pressione".

"Una scusa è tutto quello che volevi?"

"... Beh, chiedendo scusa sarebbe stata una sorta di ammissione di colpa, quindi abbiamo anche pensato di richiedere un risarcimento ..."

"Estorsione al meglio!"

"Mi dispiace, ma non abbiamo intenzione di farvi del male, onestamente!" Mineyama abbassò la testa il più che poteva.

"Santo cielo, i ragazzini al giorno d'oggi ..."

"Parli come un vecchio", sottolineò Saki.

"Sta zitta!"

Era stata una cosa per avere delle scuse, ma si trattava di un nuovo gioco di palla se estorcere denaro era il loro obiettivo.

"... Ehi tu, vai a comprarmi dell'acqua in quel negozio lì." Ordinai a Mineyama e le diedi qualche moneta. Volevo fare qualcosa per il sapore disgustoso dei fiori in bocca.

Mineyama annuì obbediente e andò al negozio.

Risparmierò Mineyama per essere stata onesta con me. Ma gli altri avranno comunque una lezione. Anche se questo mi fa sembrare un vecchio.

"Allora, cosa avete intenzione di fare per rimediare a questo pasticcio?"

Quando feci un passo verso di loro, Atobe subito mi spinse indietro.

"!"

In quel momento, un cartello volò da qualche parte ed atterrò proprio tra noi, solo per rimbalzare contro la strada e rotolare via.

"-"

"HYY!"

Questo era per un soffio. Un cartello da circa il 3 ° piano del negozio, contro cui il camion si era schiantato, si era rotto. Se non fosse stato per Atobe, il cartello mi avrebbe direttamente colpito. Ero incerto se dovevo essere grato o arrabbiato del fatto che mi aveva spinto via. Ma prima, volevo aiutarla ad alzarsi. Tuttavia.

"Non avvicinarti a me!" sibilò, quasi urlando.

"Atobe?"

"... E' strano. C'è qualcosa che proprio è strano! Questa pietra deve essere maledetta, dopo tutto ..." balbettò con un viso pallido.

"Ehi, fermati con questa assurdità di una maledizione! Non hai appena detto che è tutto una vos-"

"Abbiamo solo cercato di farvi inciampare o cadere un cuscino sopra o di farvi andare contro una bicicletta! Non abbiamo rotto il corrimano, o fatto crollare quel muro! Quell'incidente non siamo stati noi, o ..."

Atobe contorse il viso e si allonanò da me.

"Ma ..."

"Ci sono morti e feriti! E che segno solo ora ... Vattene ... andare via! Non coinvolgermi!"

Prima che potessi fare qualsiasi cosa, Atobe si era già messa in piedi da sola e era fuggita. I due ragazzi, sorpresi da lei in preda al panico, si affrettarono dietro di lei.

Prima che me ne rendessi conto erano scomparsi.

Avevo originariamente previsto che questo fosse un semplice scherzo. Ma, come aveva detto Atobe, si erano verificate delle cose che avrebbero potuto essere fatte deliberatamente e altre si erano verificate in modo tale che non poteva essere così. Venirmi addosso o gettarmi sulla testa un cuscino non era un grosso problema anche per Atobe e suoi amici. Ma distruggere un corrimano, far crollare un'intero muro, provocare un incidente d'auto e rompere un cartello chiaramente superavano le loro capacità.

Allora cosa mai aveva provocato questo-

"... Saki, ora puoi andare a casa."

Le mie parole improvvise visibilmente la resero perplessa.

"C'è qualcosa che devi appurare per me."

Dopo un po', Mineyama tornò con un volto sospetto perché non era in grado di trovare i suoi compagni di classe.

"Atobe è scappata con i suoi amici."

"... Aha."

Rimase calma nonostante fosse stata lasciata sola.

"Cos'è successo alla tua amica?" lei chiese.

"L'ho mandata a casa. Ho la pietra, quindi dovrebbe andare bene, no?"

"... Vuoi ancora continuare?"

"I tuoi compagni di classe hanno creduto che questa fosse una pietra maledetta. Non riesco a smettere fino a quando dimostriamo che non lo è."

"Capisco..."

Probabilmente aveva deciso di andarsene subito dopo che mi avesse portato la bottiglia. Il suo gettare gli occhi in basso, come se cercasse una scusa per andarsene, mi fece sentire molto male.

"Dimmi, credi in quella maledizione?"

"Io credo che sembra una cosa ridicola, ma ora che queste cose strane continuano a verificarsi una dopo l'altra, ne sto perdendo fiducia".

"Di quali cose si tratterebbe in particolare, oltre ai vostri scherzi?"

"Uhm, il corrimano rotto, quel muro, l'incidente d'auto e il cartello, suppongo."

"E non dimenticare l'esplosione, giusto?"

"Sì."

Soffiai dell'aria nel sacchetto di plastica dal negozio e lo feci scoppiare rumorosamente. Un breve botto fece strillare Mineyama.

"N-non farmi sussultare, per favore!"

"Oh? Puoi urlare anche tu? Ero sicuro che non sarebbe successo, proprio come Saki."

Alla mia presa in giro rispose con dispiacere, "Certo che posso."

"In ogni caso, come stanno le cose in questo momento, non posso fare meno di chiedermelo io stessa, così tienimi compagnia ancora per un po'."

Non potevo ancora lasciarla andare. C'era qualcosa che dovevo appurare.



Accidenti! Se non si fosse intromesso, il cartello lo avrebbe preso. Probabilmente non se n'era accorto nemmeno quando lei lo respinse. E' stato un puro caso. Stento a credere che un caso del genere fortunato possa accadere. Sembra che la probabilità di sopravvivenza sia generalmente superiore a quella di morire. Bene, ma lo stesso vale anche per me: quello di prima era davvero rischioso. Non mi aspettavo un'esplosione. Quasi sono rimasta coinvolao. Una coincidenza sicuro può essere terribile. Fortuna che ho mantenuto una certa distanza per non entrare nel raggio di movimento del camion.

Ma perché non poteva semplicemente morire in quell'esplosione? Ero sicura che avrebbe messo fine a questo per ora, ma una sorta di orgoglio gli impediva di tornare al suo negozio. Questa volta, mi ha portato in un cantiere nelle vicinanze per qualche motivo. In realtà non potevo chiedere condizioni migliori.

Se fosse tornato al negozio tutto ciò che mi poteva venire in mente era un incendio accidentale o che un camion che schiantasse proprio nel negozio, ma quello avrebbe messa in pericolo pure lei.

E' sufficiente che solo quel ragazzo muoia.

L'edificio sembrava raggiungere circa 8 piani ed era circondato da un telaio in acciaio. Dei teloni erano stati disposti intorno. Non c'era più nessuno in quella giornata, a quanto pare l'orario lavorativo era già finito e il vento soffiava rumorosamente contro i teloni, sollevandoli leggermente. Il vento era diventato più forte con il tramonto.

Non so perché mi ha portato in un posto del genere. Ma non c'era bisogno in ogni caso - lui sta per essere schiacciato sotto il camion della gru che cadrà per caso.

Proprio come avevo desiderato, il camion iniziò a tremare nel vento e poi lentamente si girò su un fianco con un rumore assordante - dritto verso il mio obiettivo che stava parlando con qualcuno al telefono. L'impatto ha scosso la terra e ha sollevato un putiferio. Questo avrebbe dovuto fare per bene la trappola. Non ha avuto abbastanza tempo per reagire. Anche se aveva notato il camion, non poteva fare in tempo.

Un tintinnio risuonò.

"Ora questo sì che è un bel suono." Uscii dalla nube di polvere.

"..."

Un po' oltre il camion inclinato si trovava lui.

Poi disse, anche con un sorriso sul suo volto:"Pensavi che finalmente sarei morto una volta per tutte, Kaoru Mineyama?"



"Pensavi che finalmente morto una volte per tutte, Kaoru Mineyama?" Chiesi, ma Mineyama era ancora sotto shock come sembrava.

"S-stavi bene? Grazie a Dio. Pensavo che fossi stato schiacciato dal camion gru ..." disse in tono premuroso dopo essersi avvicinata.

"Sì, l'ho pensato anch'io! Che giornata! Questo non era uno dei tuoi scherzi, vero?"

"O-Certo che no. Ma questo significa ... che quella pietra è maledetta allora?"

"Quale pietra vuoi dire con 'quella'?"

"Be', quella che stai portando con te ..."

"Mi dispiace, ma io non ce l'ho. L'ho buttata via prima".

"Eh?"

"Il che significa che questo incidente in questo momento non è stato a causa di qualche maledizione. Nessuno dei due era il corrimano rotto, il muro scrostato, il cartello o l'incidente stradale."

Tsukumodo V1 P065.jpg

"E allora, sostieni di nuovo che fosse pura coincidenza?"

"Come se tante coincidenze potrebbero verificarsi in successione!" Respinsi la sua recita palese con un ghigno. "Sei tu che hai causato tutti questi incidenti oggi, non è vero?"

"C-cosa stai dicendo? Come potrei mai essere in grado di farlo?"

"Sei sicura?"

"Non c'è modo che abbia potuto causare degli incidenti avviene in quel modo!"

"Beh, normalmente sarebbe stato vero. Ma sai una cosa? Ci sono modi che non possono essere spiegati dal senso comune. -per esempio utilizzando una Reliquia ".

Le belle sopracciglia di Mineyama sussultarono.

"Sorpresa che io conosco le Reliquie?"

"Cosa sarebbero?"

"Delle antichità naturalmente?"

"Ah ..."

"Se giochi a fare la finta tonta, questo è quello che si suppone tu dica. Ma tu hai sbagliato."

"Reliquia" non è una parola uno normalmente non conosce. Si può trovare ovunque. L'unica differenza sta nel suo significato.

"Cosa ti fa sospettare di me?"

Sospettando qualcuno non richiede molto fondamento. Il problema è quello di dimostrarlo, ma non dovetti andare così lontano. Dovevo solo farla ammettere.

"Stavo pensando che stavi molto lontano quando il camion di fiori si è schiantato sai? Quasi come se avessi previsto l'incidente? Anche se Atobe è quasi rimasta coinvolta pur avendo camminato accanto a te per tutto il tempo."

"Questo è solo perché si è fermata per caso ..."

"C'è ancora di più. Le reazioni di Atobe agli incidenti differivano dalle tue e da quelle che sono accadute per caso. Tu hai sempre reagito nello stesso modo. Non sei stata sorpresa dall'attacco del cuscino né dal blocco di cemento. Anche se sei stata spaventata da un misero sacchetto di plastica."

"Questo perché ero completamente colta di sorpresa e non riuscivo nemmeno a reagire ..."

"Ma eri molto sorpresa dall'esplosione camion, vero?"

"Beh, certo ..."

"Quindi l'esplosione non ti ha preso completamente di sorpresa?"

"..."

"Inoltre, quando avete elencato tutti gli infortuni, ti sei dimenticata dell'esplosione. Dato che non avevi intenzione di provocarla, vero?"

"Ho dimenticato di dirlo, questo è tutto ..."

"Inoltre, come facevi a sapere del cartello? Tu non era lì al momento, vero?"

"!"

La maggior parte di questo era solo bluff. Era perfettamente possibile che qualcuno potesse non conoscere la parola "Reliquia". Inoltre, non era che mi ricordassi tutte le sue reazioni. Il cartello che era caduto lo avrebbe potuto vedere anche da laggiù.

Ero lontano da un detective abile di qualche romanzo giallo che taglia la via di fuga passo dopo passo. Ma Mineyama gentilmente aveva fornito una scusa per ciascuno delle mie accuse infondate. Il che era la prova che vi era qualcosa di più. Che d'altra parte era un'asso nella manica, immagino?

C'era un fatto, però, di cui ero sicuro.

"Sembra che volessi sfruttare il piano di Atobe e lanciare la colpa di tutto sulla pietra maledetta, ma il fatto è che la pietra non è davvero maledetta. Questa pietra non è la pietra che porta gli altri sventura. Quella vera è riposta in profondità nel negozio."

"... Eh?"

Visto che era il proprietario delle Reliquie, Towako-san raccolse sugli scaffali tutti gli articoli che erano falsi di Reliquie che aveva cercato di avere. Naturalmente lei era anche riuscita a volte ad averle e il negozio era pieno di documenti riguardanti questo campo. Una pietra che porta gli altri sfortuna esisteva in verità. Ma era stata riposta e data la sua natura, era severamente proibito tirarla fuori. Io non avevo fatto finta che la pietra non fosse maledetta perché credevo che non esistesse. Lo avevo semplicemente sostenuto perché sapevo che era da qualche altra parte. Beh, avevo avuto un po' di dubbi, però, così ho dovuto fare in modo che Saki lo confermasse per me.

"Ammettilo adesso! Non era una coincidenza, vero?"

"Anche se ho pensato di aver fatto abbastanza bene." Mormorò Mineyama dopo aver preso un respiro profondo.

Se avesse continuato a stare zitta o richiedere prove come in un dramma di suspense non avrei avuto altra scelta che rinunciare e tornare a casa.

"... Sono così famose le Reliquie?"

".Assolutamente no. Suppongo che maggior parte delle persone non sappiano della loro loro esistenza. E' solo che le ho conosciute -.. Per caso"

"Una coincidenza di nuovo?" sibilò. La sua rabbia aveva annullato la sua volontà di nascondere ancora le sue motivazioni. "Ho sbagliato nel pensare che nessuno avrebbe saputo delle Reliquie, ci ero così, così vicina ..."

"Beh, è ​​solo normale. Non pensavo che questi incidenti avessero a che fare con le Reliquie fin dall'inizio! Ma quando gli incidenti continuano a succedere così, sai ..."

"Perché continuavi ad eludere! In realtà questo avrebbe dovuto risolversi con te che cadevi sulla strada e venivi investito. Inoltre se non avessi saputo delle Reliquie, avresti creduto che fosse tutto una coincidenza."

"Forse, sì."

"Posso porre una domanda ancora? Come hai fatto a eludere tutto quello che ho provocato? A meno che tu non sia benedetto da una fortuna eccezionale sarebbe dovuto essere impossibile eludere incidenti così tante volte."

"Cosa ne pensi?"

"Penso che possa essere grazie ad una Reliquia che tu possiedi."

"50%. Indovina quale Reliquia è e avrai il 100%."

"Sto bene con zero punti. Non ho alcuna intenzione di fare il tuo piccolo quiz. Non so come hai fatto, ma posso risolvere questo problema rendendo impossibile evaderlo!"

La mia schiena era sempre sudata. Il vero problema iniziava adesso. Non avevo idea di che cosa Mineyama stesse per fare, ora che lei aveva ammesso tutto.

"-Non Sottovalutare le coincidenze che creo."

-Poi Un rumore doloroso attraversò la mia testa.

Diverse travi in ​​acciaio accelerarono giù verso di me. Schivai la prima a destra. Il fascio si bloccò nel terreno. Ne schivai un'altra saltando indietro. Questa volta non si conficcò nel terreno ma rimbalzò verso di me. Mi coprii la testa e mi accovacciai, eludendo la trave per un soffio. Ma improvvisamente, un'altra trave di acciaio s'incastrò nel terreno proprio di fronte a me e sollevò una tempesta di schegge che mi colpirono come pietre. Mi procurarono dei tagli sulla guancia, sulle braccia e sulle gambe. Incapace di resistere il colpo, sono caduto sulla schiena. Davanti ai miei occhi potei scorgere una "H" per qualche ragione. Nel momento in cui capii che questo era la forma di una trave in acciaio la mia testa era schiacciata.


"----"


Diverse travi in ​​acciaio venivano verso di me aumentando della velocità.

Ero già rotolato via e avevo schivato la stampa d'acciaio. Il raggio si era schiantato al suolo e volò via in diagonale. Il rumore assordante mi fece male alle orecchie.

"... C-cosa? Come hai potuto eludere questo?!"

In effetti, tante travi non erano facili da eludere. Mineyama doveva essere sicura che sarei morto.

"Chi lo sa?"

Anche in questo caso, un rumore doloroso attraversava la mia testa-- Un paio di travi d'acciaio caddero di nuovo verso di me. Questa volta ce n'erano cinque e mi vennero addosso nello stesso momento. In qualche modo ero riuscito a eludere tre di loro, ma il quarto mi aveva schiacciato.

--ma Questo non era la realtà.

Lo era, ma il futuro che la mia Reliquia mi aveva mostrato. Il mio occhio destro era artificiale. Una Reliquia chiamata "Visione" era stata impiantata dove un tempo c'era il mio vero occhio. "Visione" avrebbe dovuto mostrarmi il futuro immediato. Tuttavia non mi avrebbe mostrato tutto il futuro. Non potevo prevedere il numero vincente di una lotteria,o il vincitore di una gara sportiva. Nemmeno il tempo. Né potevo vedere tutti gli eventi futuri di mia volontà. Ma c'era un tipo di futuro che mi avrebbe mostrato a colpo sicuro. E cioè quando io o qualcuno che conoscevo saremmo stati in pericolo. A quei tempi, mi aveva mostrato il momento della loro morte. Quando ciò era accaduto, un dolore correva per la testa, proprio come il rumore statico della TV seguito da una scena del futuro. E poi avrei intrapreso un'altra azione che in futuro si sarebbe mostrata nel tentativo di scongiurare la morte prevista.

In precedenza, Mineyama aveva detto di aver "creato" coincidenze. Da quello immaginai che possedeva una Reliquia che le permetteva di causare coincidenze. Invero un elemento terribile. Le coincidenze non possono essere previste, quindi non possono essere evitate. Ma successe che la mia "Visione" risultò essere una bella opponente alla sua Reliquia. Se le coincidenze possono essere previste, non è impossibile prevenirle. Che si trattasse dell'incidente di Saki, della mia caduta dal ponte, del blocco di cemento che si doveva frantumare sul mio cranio, di scampare a quell'esplosione del camion o della caduta del camion della gru, avevo previsto tutti loro un attimo prima che stessero realmente accadendo. Non avevo visto, tuttavia, una degli scherzi di Atobe o la mia sepoltura sotto i fiori. Molto probabilmente perché la mia vita non sarebbe stata in pericolo. Per quanto riguarda il cartello, non l'avevo previsto, perché il futuro di essere colpiti da questo non esisteva in primo luogo.

"Non c'è modo ..."

Molto probabilmente, dopo aver assistito al fatto che ero scampato dalle sue travi in ​​acciaio già due volte, si era resa conto che non era una cosa incerta come un caso o la fortuna che mi aveva permesso di eludere le coincidenze.

Mineyama borbottò freneticamente, "Q-Questa volta ti colpirò ...!"

"Dovresti smettere."

"Eh?"

"Quanto tempo una coincidenza rimane una coincidenza?"

"Cosa intendi?"

"Voglio dire che gli incidenti normalmente non si ripetono spesso."

Le Reliquienon sono onnipotenti. Ci sono restrizioni e limiti. Se la Reliquia di Mineyama era limitata esclusivamente alle coincidenze, deviando da tale restrizione stava per mettersi in pericolo.

"Ascolta. Questo è un avvertimento ben intenzionato. Travi in ​​acciaio non cadono tre volte di seguito solo 'per caso'. Non è un caso se accade più volte. Se la Reliquia è designata a creare coincidenze non può creare certezze. Provatelo e causerà un conflitto. Se ciò accade, la Reliquia si romperà o la tua vita sarà in pericolo. "

"..."

"Smettila di mentre ora, è ancora possibile!"

"... Le coincidenze si verificano tutte le volte che voglio!"

"Stupida! Basta!"

Tuttavia, non c'era nessun rumore. Non c'era futuro che mi venisse mostrato. E non c'era trave d'acciaio che stava cadere. Invece, sentii un chiaro spiraglio. La parte rotonda della sua piuttosto grande penetrante Reliquia si era spezzata in due ed era caduta a terra.

"La mia, la mia Reliq ...!"

L'urlo cupo di Mineyama annegò nello spiraglio ed echeggiò nel cantiere di sera.



Perché ho dovuto nascere come una ragazza? Non si può scegliere di essere un ragazzo o una ragazza quando si nasce. Se si potesse avrei scelto di essere di sesso maschile. Ho sempre pensato così. Ciò non cambia con il tempo. No, è ancora peggiorato quando sono entrata nella pubertà. Mi sono sempre innamorata di ragazze. Alla scuola elementare mi feci coraggio e mi confessai più volte. La risposta era sempre no. Persino peggio. Persi i miei amici ed ero giudicata anomala a volte. Alle medie ho deciso di smettere con questo. Non è possibile modificare il tuo cuore, ma è possibile modificare le tue azioni. Ma, volendo darmi solo una possibilità, ho pregato il Pendolo d'incontrare qualcuno della stessa mente per caso. Poco dopo, ho incontrato Miki Kano. Lei era come me. Inoltre era attratta da ragazze e quindi siamo state attratte l'una dall'altra e ci siamo messe insieme. A quel tempo non osai pensare che i suoi sentimenti sarebbero potuti cambiare. Ma la fine giunse rapida. Proprio come una guarigione avvolta da un incidente i suoi sentimenti per me sono scomparsi. Miki e io eravamo state entrambe in una scuola elementare femminile. Pertanto non c'erano solo ragazze che potevano essere gli obiettivi della sua ammirazione. Ma con l'ingresso in una scuola media mista aveva ripreso quella che viene chiamata una "mente sana". E' una storia semplice davvero. S'innamorò di un ragazzo. Oltretutto lui era il fidanzato della sua amica Manami. Il ragazzo di Manami aveva avuto un incidente, ma questo era semplicemente perché aveva salvato Miki quando lei stava per avere uno, ed era stato ferito al suo posto. Questo drammatico incontro indirizzato i suoi sentimenti da me verso di lui. Forse avrei accettato il suo cambiamento di mente se fosse stata una ragazza quella di cui si era innamorata. Ma non lo era. Era il tradimento. Il tradimento del mio cuore. I miei sentimenti per lei erano stati così profondi, così puri, che avevo ancor più sete di vendetta. Mi ero vendicata di Miki -utilizzando una coincidenza. Ho fatto succedere l'incidente omicida facendola cadere sui binari della stazione per caso. Dopo di che Manami aveva avuto sentore del mio rapporto con Miki. Il ragazzo di Manami l'aveva sentito da Miki, e Manami dal suo fidanzato. E poi lei ha negato i miei sentimenti. Dicendo che erano sbagliati. Non aveva idea. Non conosceva nemmeno un po' del mio dolore. Pertanto applicai il mio giudizio su di lei. Ho fatto accadere l'incidente assassino di farla investire da una macchina impazzita.

Ma ora non posso farlo più. Il mio Pendolo è stato distrutto. Questo non doveva succedere. Questo non doveva succedere. Dov'è? Dove è il ragazzo che ha distrutto il mio caro Pendolo? Ho sentito dei passi di qualcuno si è fermato proprio davanti a me.Ho alzato subito la testa. Non era lui, ma lei. Non ho causato questo. Non posso causare più tali coincidenze. Ma perché lei è qui allora? Con possibilità reale?

"Non è un caso che io sia qui". Disse.

Giusto. Non posso causare più coincidenze e non c'è modo che tale dolce coincidenza si sarebbe verificata in un momento così conveniente. Quindi questo deve essere il destino. Era destinato sin dall'inizio che questo dovesse accadere. Dopo tutto tu sei la mia compagna predestinata.

"E non è il destino."

Tuttavia, i miei pensieri sono stati negati.

"M-Ma il mio desiderio era di incontrare uno spirito affine!"

"... Sì, in un certo senso siamo affini," sussurrò. "Nel senso di aver utilizzato le Reliquie per commettere un peccato".

Lei mi guardò con gli occhi tristi.

"Sembra che Tokiya non abbia pensato molto più avanti, ma se avessi preso parte agli incidenti dei tuoi compagni di classe, allora dovresti stare in guardia. Il peccato che viene dalle Reliquie non può essere purificato da chiunque. Quindi, se hai già pensato di essere al sicuro, stai certa che pagherai il conto di aver giocato con i destini degli altri. Il destino non è né vago né così amabile da essere spazzato via come una coincidenza. Volevo solo fartelo sapere."


... Quando rinvenni ero lì da sola. Lei non era in nessun posto, non si vedeva più. Non c'era traccia di lei. Era un sogno? Forse. Le coincidenze mi odiano, quindi non c'è modo in cui avrei potuto incontrarla solo per caso. Improvvisamente, sono stata abbagliata da una luce forte, come se volesse svegliarmi. Poi ho notato che era il faro di un camion che stava entrando in cantiere. Il conducente mi vide e gridò: "Che ci fai qui?! Questa è una zona vietata!" Anzi, io sono in colpa per essere entrata qui, ma che motivo c'è di urlare contro di me, no?

... Accidenti. Se avessi il Pendolo, vorrei causare un bell'incidente per te...!

Ma io non ce l'ho più. Mentre stavo stringendo i denti, irritata, il camion mi si avvicinò. Tuttavia, il veicolo improvvisamente iniziò a inclinarsi. Dopo uno sguardo più attento, ho notato che il camion era passato sulle travi d'acciaio di cui avevo causato la caduta. Come al rallentatore, lentamente inclinato e il momento in cui era parallelo al terreno, quando ha terminato la sua caduta con un rumore tremendo. Poi, dopo il suono di fili che si rompevano, una valanga di tubi di acciaio di spessore si precipitò su di me.

"Huh?"

Mentre la mia visione era piena di tubi innumerevoli, un pensiero occupava la mia mente:

-Una volta non ho pensato alla coincidenza di un camion pesantemente caricato che cadeva?



Nel momento in cui sono arrivato al negozio e chiusi la porta, feci un grande sospiro di sollievo.

"Pensavo di essere spacciato."

Anzi, sono stato in grado di predire la mia morte con Visione, ma non significa che ero al sicuro. Solo perché avevo potuto vedere il futuro, non vi era alcuna garanzia che avessi anche potuto impedirlo. In questo caso forse avevo saputo dove le travi sarebbero cadute, ma potevo ancora fallire nello schivarle. Inoltre, se avesse davvero trovato una coincidenza immancabile, predicendo che non sarebbe stato valso nulla sarebbe stata la fine. Per un esempio assurdo anche io avrei dovuto togliermi il cappello se per caso fossi stato attaccato da un terrorista con una mitragliatrice. Era per questo che avevo allestito un palco rischioso. Al fine di far credere a Mineyama che potevo eludere tutte le sue coincidenze mi sono deliberatamente messo a rischio e scansato le travi d'acciaio due volte. Avevo poi voluto convincerla a rinunciare, bluff della sua Reliquia che si sarebbe rotta o che lei sarebbe stata in pericolo. Tuttavia, lei non aveva ascoltato e aveva cercato di far cadere alcune travi in ​​acciaio per la terza volta. Non ero affatto certo se sarei riuscito a schivarle. Alla fine mi ero solo salvato per caso. Solo ora le mie ginocchia cominciano a tremare. Mi appoggiai alla porta ma non ci ero riuscito e si aperta proprio in quel momento, e così sono caduto sulla schiena a tutta velocità.

"Cosa stai facendo?" chiese Saki dall'alto.

"Esercizi per la schiena!" Scherzai. "Ma hey, dove sei stata?"

"... Ti stavo cercando perché ci hai messo così tanto tempo! Pensavo che ti avesse preso con la sua Reliquia."

"Eri preoccupato per me?"

"Sì."

La "preoccupazione" era ben nascosta nel suo discorso di emozioni.

"Ehi, Tokiya, perché pensi che ti avesse preso di mira?"

"Credo che pensava che la pietra fosse una Reliquia reale che provoca sfortuna, dato che sapeva delle Reliquie. E così ha cercato vendetta su di noi. Bene, ma sembra che lei non si aspettasse che anche noi ne sapessimo su queste. E' una buona cosa la preoccupazione per i propri amici, ma lei dovrebbe davvero imparare a pensare prima a come si comporta! "

"Hmm." Non riuscivo a leggere dalla sua espressione vuota se fosse soddisfatta della mia risposta oppure no. "Beh, non che mi dispiaccia, ma perché non mi alzo, invece di mettere radici quaggiù?"

Saki mi girò intorno nel negozio.

"Non si dice!"

Mi alzai in piedi e cercai di entrare nel negozio, ma essendo ancora traballante sulle gambe m'imbattei sul davanzale della porta.

"Whoa!"

Dopo aver perso l'equilibrio, istintivamente allungai la mano e mi aggrappai alla prima cosa che potevo prendere. Questa cosa è successo che fosse Saki, e che mi ero praticamente aggrappato alla sua non era altro che, "P-Pura coincidenza! Un incidente!"

"È inciampato per caso e ha dovuto aggrapparsi a me?" disse senza mostrare alcun stupore del fatto che mi ero aggrappato a lei ... no, a me usando lei come supporto. "Come potrebbe verificarsi una coincidenza così fortunata."


  1. Letteralmente "nome è presagio." Implica che il nome è adatto per l'oggetto o la persona. Il nome di Saki è scritto 舞 野 咲, che si traduce come 'Fiore di campo danza' oppure 'vedere'


Back to Prologo Return to Main Page Forward to Statue