Suzumiya Haruhi ~ Italian Version:Volume 1 Capitolo 4

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Capitolo 4[edit]

Che scherzo è mai questo!? Pretendere di incontrarci alle nove del mattino durante il week-end!

Alla fine però, pedalai a tutta velocità sulla mia bicicletta in direzione della stazione.

Sono proprio senza speranza!


Al centro della città, la stazione di Kitaguchi è un importante fulcro per l’attività ferroviaria e, ogni week-end, la piazza davanti si riempiva di giovani che passeggiavano per vetrine. A meno che non si vada in una città più grande, non c'è molto da poter fare se non andare al centro commerciale vicino alla stazione. Mi stupisce sempre come la gente riesca a vivere normalmente in questa città con così poche attrattive.


Poggiai casualmente la mia bicicletta vicino all’entrata sorvegliata della banca, poi corsi verso i tornelli dell’entrata nord. Mancava ancora cinque alle nove, ma tutti gli altri erano già arrivati.

Haruhi alzò la mano e disse: “Sei in ritardo! Devi migliorare!”

“Ma non sono ancora le nove.”

“Anche se non sei arrivato in ritardo, l’ultima persona ad arrivare deve essere comunque punita. E’ la regola.”

“Come mai non avevo mai sentito prima di questa regola?”

“Perché la ho appena inventata!”

Vestita con una T-shirt a maniche lunghe e una gonna corta di denim, Haruhi sembrava molto allegra.

“Dovrai offrirci da bere a tutti!”

Con il braccio poggiato sulla cintola senza alcun disagio, sembrava molto più avvicinabile rispetto al suo solito cipiglio. Incapace di replicare, accettai con arrendevolezza il suo comando e portai tutti a un café lì vicino.

Asahina indossava un vestito intero bianco e senza maniche, con sopra una maglietta azzurra fatta di maglia. I suoi lunghi capelli ondulati erano legati dietro alla testa da un fermacapelli. Ogni volta che si muoveva, rimbalzavano leggermente, rendendola più attraente. Il suo sorriso dimostrava bellezza e intelligenza. Anche la sua borsa era trendy.

Affianco a me, Koizumi portava una maglietta rosa con sopra un giubbotto e anche una cravatta rossa , cosa che lo faceva sembrare molto formale. Mi irritava come cosa, ma dovevo ammettere che sembrava abbastanza figo, senza contare che era più alto di me.

Nagato, come al solito, stava dietro, indossando la sua uniforme scolastica. Anche se era considerata da tutti come un membro della SOS Dan, tecnicamente era ancora nel club della letteratura. La sua espressione seria mi preoccupava abbastanza, soprattutto dopo averle sentito dire tutte quelle strane cose, qualche notte prima. Tra l’altro, perché indossava l’uniforme scolastica anche nei week-end?

Noi “Cinque del Mistero” entrammo in un locale lì vicino e ci sedemmo sulle sedie e la cameriera cominciò a prendere i nostri ordini. Nagato fu l'unica tra di noi a leggere il menù seriamente, naturalmente senza mostrare alcuna emozione, e pensò a lungo prima di decidere cosa ordinare. Infatti, il tempo in cui lei decise che cosa voleva bere era abbastanza per cucinare una ciotola di ramen!

“Thè alle mandorle.” disse alla fine.

Certo, ordina pure quello che ti pare, tanto sono io che pago!


Haruhi propose il seguente programma: “Ci divideremo in due gruppi. Se qualcuno di noi troverà qualcosa che sembri misterioso, dovremo contattarci immediatamente via cellulare per incontrarci da qualche parte e discutere cosa fare successivamente. Quando finiremo, faremo un debriefing per revisionare l’accaduto e prepararci ad ulteriori sviluppi.” Questo era tutto.


“Ora, estraiamo i gruppi!”

Haruhi prese cinque stuzzicadenti dal tavolo, poi, usando una penna che aveva preso in prestito dalla cameriera, ne segnò due. Li nascose tutti sotto le sue dita e ce li fece estrarre a caso.

Ne pescai uno marcato. L'altra persona in coppia con me fu Asahina, la quale, subito dopo averlo estratto, disse: “Hmm, che combinazione, huh…”

Per qualche ragione Haruhi ci fissò freddamente e poi gridò: “Kyon, ascolta, questo non è un appuntamento! Sii serio, hai capito?”

“Ok, certo!”

Come aveva capito che stavo proprio pensando a quello?

Ma in ogni caso, è fantastico!

Danzai di gioia tra me e me, mentre guardavo Asahina che arrossiva furiosamente, fissando il suo stuzzicadenti marcato.

Oh, si!

“Che cosa stiamo cercando esattamente?” chiese Koizumi, incurante di tutto, mentre Nagato continuava a bere il suo thè.

Dopo aver finito l’ultima goccia del suo caffè ghiacciato, Haruhi spostò leggermente i capelli dietro le orecchie.

“Tutto ciò che sembri sospetto, qualunque cosa o persona che sembri strana. Cercate anche portali dimensionali o alieni travestiti da umani.”

Sputai quasi il thè alla menta che avevo in bocca, dopo averla sentita parlare. Stranamente anche Asahina aveva la mia stessa espressione. Come al solito, invece, Nagato non mostrò alcun cambiamento.

“Capisco.” disse Koizumi.

Sei sicuro di avere capito davvero?

“Quindi, tutto quello che dobbiamo fare è cercare alieni, viaggiatori del tempo e esper con poteri sovrannaturali e le tracce che hanno lasciato in giro. Capisco perfettamente.” disse allegramente Koizumi.

“Esattamente! Sei davvero una persona brillante, Koizumi! E’ proprio come hai detto! Kyon, dovresti imparare da lui!”

Smettila di dirle quello che vuol sentirsi dire! Infastidito, guardai verso Koizumi, che mi rispose semplicemente con un sorriso e annuì.

“D’accordo, andiamo!”

Haruhi mi gettò in mano il conto e camminò a grandi passi fuori dal locale.

Anche se lo ho già detto più volte, mi sento di ripeterlo ancora: “Dannazione!”


“Ricordati, questo non è un appuntamento! Se ti troverò in giro a divertirti con lei, ti ucciderò!” disse Haruhi e poi si allontanò con Koizumi e Nagato.

I due gruppi si diressero rispettivamente uno a Est e uno a Ovest. Non avevo ancora capito che cosa avrei dovuto cercare.

“Che cosa dovremmo fare?”

Asahina mi guardò, prendendo la borsa. Volevo andare a casa, ma sapevo che era impossibile. Così finsi di pensarci un pò prima di rispondere.

“E’ inutile restare qua, facciamoci una passeggiata qua in giro.”

“Ok.”

Asahina iniziò a camminare assieme a me con condiscendenza, ma esitò un po’ prima di passeggiare spalla a spalla. Ogni volta che mi sfiorava accidentalmente, si allontanava timidamente. Sembrava così innocente. Seguimmo una via lungo la riva del fiume e ci dirigemmo senza alcuna meta verso Nord. Se ci fossimo andati un mese prima, avremmo potuto gustarci lo spettacolo dei ciliegi in fiore, invece in quel momento non era altro che una banale passeggiata sul fiume.

Siccome era un posto molto popolare per le passeggiate, c’erano molte famiglie e coppie. Se ci avesse visto qualcuno che non ci conosceva, avrebbe pensato che fossimo una giovane coppietta, invece di due ragazzi in cerca di misteri.

Guardando una spiaggia, Asahina mormorò lievemente: “Questa è la prima volta che faccio una passeggiata del genere!”

“Che cosa intendi?”

“…cioè, con un ragazzo, solo noi due…”

“Che strano, questo mi stupisce davvero. Non sei mai uscita con un ragazzo prima d’ora?”

“No…”

Mi girai verso di lei, mentre i suoi capelli venivano leggermente mossi dal vento, e chiesi: “Wow! Ma ci sarà pieno di ragazzi che ti si sono confessati, vero?”

“Um…”

Asahina abbassò timidamente la testa. “Ma non può funzionare. Non posso coinvolgermi in una relazione con qualcuno, almeno non in questo tempo.”

Si zittì improvvisamente. Mentre aspettavo che continuasse, passarono tre coppiette.

“Kyon…” Avevo già iniziato a contare il numero di foglie cadute nel fiume, quando Asahina mi chiamò.

Mi guardò con sconforto, poi, facendosi forza, mi disse: “Ho qualcosa da dirti.”

I suoi rotondi occhi da cerbiatto mi mostrarono la sua determinazione.


Ci sedemmo su una panchina sotto i ciliegi, ma per un bel pò Asahina non aprì bocca. Poi abbasso la testa e bofonchiò: “Da dove dovrei cominciare? Non sono brava spiegare le cose. Forse non mi crederai.”

Finalmente alzò la testa e cominciò a parlare in tono abbastanza imbarazzato. “Io non provengo da questo tempo. Io vengo dal futuro. Non posso dirti da quando sono arrivata o da quale piano temporale. Non ne sarei comunque in grado, anche se lo volessi. Comunicare informazioni riguardanti il futuro ad una persona del passato è strettamente proibito e per questo motivo, prima di salire sulla macchina del tempo, ho dovuto superare un rigoroso condizionamento mentale. Se intendessi dire qualcosa che non dovrei, le mie memorie riguardanti quell’informazione verrebbero sigillate.”

Asahina prese un lungo respiro e continuò: “A differenza del flusso dell’acqua in un fiume, ogni frame temporale è costituito da diversi piani bidimensionali.”

“Ho perso il filo fin dalla prima parola.” interruppi.

“Hmm, che ne dici di questo, prova ad immaginare un cartone animato. Quando guardiamo un cartone, i personaggi sembrano muoversi come se fosse un movimento consecutivo, ma in realtà questo movimento è creato da una serie di fotogrammi. In maniera similare, il tempo funziona in quel modo, ma in versione digitalizzata. Però se uso il paragone con i fotogrammi forse capirai meglio.”

“Tra un frame temporale e un altro ci sono le cosiddette linee di faglia temporali. Esistono, anche se la loro frequenza è vicina allo zero; perciò non c’è continuità tra differenti frame temporali. Viaggiare nel tempo è un tentativo di muoversi tridimensionalmente tra due piani temporali bidimensionali. Per me che sono arrivata dal futuro in questo piano temporale, è come aggiungere un oggetto estraneo, disegnarlo sul fotogramma. Anche se io cercassi di cambiare la storia in questa epoca, questo non influenzerebbe il futuro, perché non c’è continuità tra i frame temporali. Tutti i cambiamenti resterebbero in questo piano temporale. E’ come cercare di aggiungere qualche parola sull’immagine residua tra centinaia di immagini residue: la storia generale non verrebbe modificata, giusto?”

“Il tempo è diverso da questo fiume: ogni momento appartiene a un piano temporale digitalizzato. Mi stai seguendo ora?”

Non sapevo se mettermi una mano sulla fronte, e alla fine lo feci. Piano temporale, digitalizzato.

Non capivo quei termini, ma che cosa stava dicendo dei viaggi nel tempo?

Asahina guardò i lacci dei suoi sandali poi continuò: “Lascia che ti dica il motivo per cui sono venuta in questo piano temporale...”

Una coppia con un bambino ci passò davanti.

“Tre anni fa rilevammo l’avvenimento di un enorme terremoto temporale. Hmm, dovrei dire tre anni fa rispetto ad adesso, proprio quando Suzumiya entrò alle medie. Rimanemmo stupiti quando andammo indietro nel tempo ad investigare, perchè non riuscivamo a tornare più indietro rispetto a quel giorno.”

Che succede, di nuovo questi tre anni?

“Siamo arrivati alla conclusione che esiste una massiccia linea di faglia temporale, ma non capiamo perchè appaia solo in quello specifico frame. E’ solo di recente che abbiamo scoperto quale era la ragione... cioè, scusa... intendo recentemente per l’epoca da cui arrivo.”

“...e quale sarebbe?” Non sarà lei la colpevole vero?

“E’ a causa di Suzumiya.”

Asahina disse le parole che non avrei mai voluto sentire.

“Suzumiya si trova proprio al centro della quarta dimensione. Per favore, non chiedermi perchè, visto che mi è proibito rivelartelo. Nonostante ciò siamo sicuri che sia stata lei che ha bloccato il passaggio per viaggiare nel passato.”

“...non penso che Haruhi sia capace di una simile cosa...”

“Neanche io. Onestamente, è impossibile per un normale essere umano interferire con i piani temporali. Questo è ancora un mistero irrisolto e la stessa Suzumiya è ignara di essere la fonte di tutte le distorsioni e terremoti temporali. Mi sono avvicinata al suo fianco per poter osservare ogni nuovo cambiamento... Mi spiace, non sono riuscita a trovare parole migliori per descrivere il tutto. Diciamo solo che sono in carica come sorvegliante.”

“...”

Non avevo parole per rispondere.

“Non mi credi, vero?”

“No... d’accordo, perchè mi stai dicendo questo?”

“Perchè tu sei stato scelto da Suzumiya.”

Asahina si voltò e mi guardò in faccia: “Non posso entrare più nei dettagli, ma, se non mi sbaglio,

tu sei una persona molto importante per Suzumiya. C’è sempre una ragione per ogni cosa che fa.”

“Allora Nagato e Koizumi sono...”

“Sono simili a me, ma Suzumiya è ancora ignara di essere lei che ci ha radunato al suo fianco.”

“Allora tu sai che cosa sono?”

“E’ una informazione segreta.”

“Che cosa succederebbe se lasciassimo semplicemente Haruhi da sola?”

“Informazione segreta.”

“Siccome tu vieni dal futuro, dovresti già sapere che cosa succederà, vero?”

“Informazione segreta.”

“Che succederebbe se dicessi tutto ad Haruhi?”

“Informazione segreta.”

“...”

“Mi spiace, non posso davvero dirtelo. Specialmente ora, visto che non ho il permesso di farlo.” disse Asahina con uno sguardo dispiaciuto.


“Non importa anche se non mi credi; volevo solo che lo sapessi.”

Ricordai di aver sentito le stesse cose in un vuoto e quieto appartamento.

“Mi spiace.” Vedendo che stavo zitto, gli occhi di Asahina divennero rossi e depressi. “Mi spiace di averti improvvisamente detto tutto questo.”

“E’ tutto a posto, davvero...”

Prima Nagato mi dice che è una Interfaccia Vivente Umanoide creata dagli alieni, ora c è Asahina che sostiene di venire dal futuro. Come potrei credere a tutto ciò? Qualcuno mi aiuti!

Quando poggiai le mie mani sulla panchina, toccai accidentalmente le mani di Asahina. Anche se le avevo appena sfiorato le piccole dita, le ritrasse velocemente e abbassò la testa.

Dopodichè fissammo il fiume senza parlare.

Il tempo passò.

“Asahina.”

“Si...?”

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“Posso fare finta che questa conversazione non sia mai avvenuta? Che io riesca a crederti o meno, lasciamo perdere per ora.”

“Ok.”

Vidi un sorriso sulla sua faccia. Un sorriso molto bello.

“In qualunque modo vadano le cose, questa è la soluzione migliore. Per favore, comportati con me come hai sempre fatto, conto su di te.”

Detto questo Asahina si inchinò profondamente.

Hey, non c’è bisogno di esagerare così!

“Posso chiederti una cosa?”

“Cosa?”

“Per favore, dimmi la tua vera età.”

“Informazione segreta.” Asahina sorrise dispettosamente.



Successivamente andammo a farci una passeggiata per le strade. Nonostante gli ordini di Haruhi di non comportarsi come ad un appuntamento, non avevo alcuna intenzione di obbedirle. Andammo per vetrine ai negozi di moda al centro commerciale, mangiammo allegramente un gelato e guardammo qualche stand di souvenir lungo la strada... le tipiche cose che le coppie fanno per passare il tempo. Sarebbe stato perfetto se solo avessimo potuto tenerci per mano...

In quel momento il mio telefono suonò. Era Haruhi.

“Ci incontreremo a mezzogiorno, alla stazione dove ci siamo visti stamattina.”

Buttò giù il telefono dopo aver detto questo. Guardai l’orologio, mancava già dieci a mezzogiorno. Non potevamo fare in tempo!

“Era Suzumiya? Che cosa ha detto?”

“Ha detto che ci incontriamo a mezzogiorno, faremo meglio a sbrigarci!”

Presi Asahina per mano e iniziammo a correre verso la stazione, sapendo che non saremmo potuti arrivare in tempo se non l’avessimo fatto. Che reazione avrebbe avuto se ci avesse visto arrivare mano nella mano? Non saprei. Immagino si sarebbe arrabbiata molto.

“Allora, qualche risultato?” Haruhi ci chiese quando arrivammo.

Eravamo in ritardo di dieci minuti e quella era stata la prima cosa che ci aveva detto quando ci vide. Sembrava piuttosto irritata.

“Avete trovato qualcosa?”

“Nulla.”

“Avete almeno cercato? Non avrete semplicemente passeggiato in giro, vero? Che mi dici Mikuru?”

Asahina scosse la testa.

“Allora cosa avete trovato voi altri?”

Haruhi stava zitta. Koizumi, dietro di lei, si grattò la testa, mentre Nagato restò immobile.

Dopo qualche momento di silenzio generale, Haruhi quasi ruggì: “Per prima cosa pranziamo, poi continueremo.”

Vuoi ancora continuare!?


Mentre stavamo mangiando in un fast food, Haruhi disse che era il momento di sorteggiare di nuovo i gruppi e tirò fuori degli stuzzicadenti che aveva preso dal cafè quella mattina. Era davvero ben preparata!

Koizumi ne prese velocemente uno. “Di nuovo uno non segnato.”

Che denti bianchi! Avevo la sensazione che questo ragazzo sorridesse sempre.

“Anche il mio.” Asahina mi mostrò lo stuzzicadenti che aveva appena preso. “Tu, invece, Kyon?”

“Sfortunatamente il mio è marcato.”

Haruhi sembrava essere sempre più di malumore e fece affrettare Nagato.

Alla fine Nagato ed io finimmo assieme in un gruppo, mentre gli altri tre nell’altro.

“...”

Haruhi fissò il suo stuzzicadenti non segnato come se fosse la persona che le aveva ucciso il padre, poi si girò verso me e Nagato, che stava finendo di mangiare il suo cheesburger, e aggrottò il viso.

Perchè sei così arrabbiata?

“Ci incontreremo in fronte alla stazione alle quattro. Assicuratevi di trovare qualcosa entro allora!”

Poi, dopo aver detto questo, finì la sua bibita in un sorso.


Questa volta andammo a Nord e a Sud, il mio gruppo doveva andare a Sud. Prima di partire, Asahina mi salutò con una delle sue piccole mani. Mi riscaldò il cuore veramente tanto!

Eravamo rimasti solo io e Nagato fermi davanti alla affollata stazione. “Cosa dovremmo fare ora?”

“...”

Nagato non disse nulla.

“...andiamo.”

Cominciai a camminare avanti e mi accorsi che mi seguiva. Sembrava che avessi iniziato ad abituarmi su come comportarmi con lei.

“Nagato, a proposito delle cose che mi hai detto l’altro giorno...”

“Cosa vuoi sapere?”

“Forse sto cominciando a crederci un pò.”

“E’ così?”

“Si.”

“...” Così, in questa vuota atmosfera, camminammo silenziosamente intorno alla stazione.

“Non hai vestiti oltre alla divisa?”

“...”

“Che cosa fai nelle vacanze?”

“...”

“Sei felice ora?”

E’ così che le nostre conversazioni andarono avanti per quel giorno.


Non aveva senso continuare a camminare senza meta, così portai Nagato ad una nuova libreria vicino alla spiaggia, costruita quando le autorità competenti svilupparono le terre vicino alla stazione. Non c’ero mai stato prima, visto che raramente leggo libri. Nonostante ciò pensai che avrei potuto riposarmi là dentro, però scoprii che tutti i posti erano occupati. Probabilmente anche queste persone non avevano nessun altro posto dove andare nel loro tempo libero. Vagai intorno, sembrando un pò spaesato, mentre Nagato si era già diretta verso gli scaffali come se stesse camminando nel sonno. Lasciamole fare quello che vuole!

Io, un tempo, leggevo spesso. Quando andavo alle elementari, mia madre era solita prendermi dei libri

illustrati dalla sezione per bambini per farmeli leggere. C’erano tanti tipi di libri, ma ricordo che tutti quelli che avevo letto erano piuttosto interessanti. Purtroppo non mi ricordo neanche un titolo. Quando ho smesso di leggere? Quando leggere cominciò a diventare noioso?

Presi casualmente un libro da uno scaffale e sfogliai velocemente alcune pagine, prima di rimetterlo a posto e prenderne un altro. Ci avrei messo un’eternità per trovare un libro interessante in mezzo a tutti questi, senza fare alcuna ricerca prima. Pensando cose come questa, vagabondai senza scopo tra gli scaffali.

Quando andai a cercare Nagato, la trovai in piedi a leggere uno spesso libro con la copertina rigida. Le piacciono proprio quei libri!

Finalmente, vedendo un uomo alzarsi col suo giornale, andai a sedermi, con un libro che avevo preso casualmente. E’ impossibile riuscire a leggere un libro che non si ha alcuna intenzione di leggere. Poco dopo mi trovai assonnato e poi mi addormentai.

Improvvisamente la mia tasca posteriore iniziò a vibrare.

“WHOA!?”

Mi alzai stupito. Quando vidi tutti che mi guardavano male, mi ricordai di essere in una libreria. Pulendomi la bava dalla faccia, corsi fuori e risposi al cellulare, che era settato nella modalità vibrazioni.

“Idiota! Cosa stavi facendo!?”

Un rumore assordante mi ruggì nelle orecchie. Grazie a questo mi svegliai dalla mia sonnolenza.

“Che ora pensi che sia?”

“Scusa, mi sono appena svegliato!”

“Cosa!? Brutto deficiente!”

Sei l’ultima persona al mondo che può chiamarmi brutto deficiente!

Guardai l’orologio ed erano le quattro e mezza. Aveva detto che ci dovevamo vedere alle quattro!

“Porta immediatamente qui il tuo culo! Ti do trenta secondi!”

Smettila di domandarmi cose impossibili da realizzare.

Dopo che Haruhi buttò giù il telefono sgarbatamente, misi il cellulare dentro la tasca e tornai dentro. Lì dentro trovai Nagato ancora in piedi, mentre leggeva qualcosa che sembrava essere una spessa enciclopedia.

Dovetti superare qualche difficoltà. Ci misi un pò di tempo a cercare di muovere Nagato, che sembrava radicata sul suo posto, e poi andare al bancone per compilare dei moduli per prendere in prestito il libro. Durante tutto quel tempo ignorai ogni telefonata di Haruhi.

Quando tornammo alla stazione, con Nagato che portava un enorme libro filosofico come se fosse un tesoro, scritto da un qualche autore straniero con un nome difficile da pronunciare, le tre persone che ci aspettavano ebbero tre reazioni differenti. Asahina, che sembrava esausta, sorrise facendo un sospiro di sollievo; Koizumi alzò le spalle come un idiota; Haruhi invece urlò come se avesse appena bevuto una zuppa gelida.

“Sei in ritardo! Paga il conto!”

Devo offrirvi da bere di nuovo?


Finalmente finimmo le attività all’aperto di oggi, dopo aver sprecato il nostro tempo e il mio denaro.

“Sono così stanca! Suzumiya camminava così velocemente che avevo difficoltà a starle dietro.” mi disse Asahina quando ci separammo. Poi mi sussurrò all’orecchio: “Grazie per aver ascoltato i miei discorsi oggi.” Poi abbassò a testa e sorrise timidamente.

Tutte le persone del futuro sorridono cosi elegantemente?

“Allora, ciao!” Asahina salutò con la mano e poi andò. Koizumi poggiò la sua mano sulla mia spalla: “E’ stato divertente oggi! Come potrei dire? Suzumiya è davvero una persona interessante. Mi spiace non esser potuto stare con te oggi, magari la prossima volta.”

Dopo che Koizumi se ne andò con il suo irritante sorriso, mi accorsi che Nagato se ne era già andata.

Era rimasta solo Haruhi, che mi fissava.

“Che cosa hai fatto tutto il giorno?”

“Hmm, che cosa ho fatto tutto il giorno?”

“Non puoi andare avanti così!”

Sembrava davvero irritata.

“Ah, si? E che mi dici di te? Hai trovato qualcosa interessante?”

Haruhi si morse le labbra e non disse nulla. Se non la avessi fermata, avrebbe continuato fino ad arrivare a sanguinare.

“Bhè, sicuramente non sono così imprudenti da lasciarsi scoprire da te il primo giorno.”

Vedendo che cercavo di rasserenare la situazione, Haruhi distolse velocemente lo sguardo.

“Faremo un debriefing dopodomani a scuola.”

Haruhi si voltò e camminò in mezzo alla folla senza voltarsi.

Con il pensiero di poter andare finalmente a casa, tornai alla banca, solo per scoprire che la mia bicicletta non c’era più. Al suo posto un biglietto che diceva: “La sua bicicletta è stata portata via a causa di un parcheggio illegale.”


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