Suzumiya Haruhi ~ Italian Version:Volume 2 Capitolo 3

From Baka-Tsuki
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Capitolo 3[edit]

Arrivò sabato.

Avevamo appuntamento alla stazione. Quando arrivai portandomi dietro tutta l’attrezzatura nello zaino più grosso che avevo trovato a casa, mi resi conto che gli altri quattro mi stavano già aspettando. La vista di Haruhi in abiti casual e di Asahina in tutta la sua grazia mi incantava come al solito. embravano due sorelle mal assortite. Asahina, che sembrava la minore, nonostante avesse un anno in più, indossava degli abiti più da adulti.

Circondata da tre strane persone, Asahina tirò un sospiro di sollievo quando mi vide e mi salutò con un cenno del capo. Ah, ne ero davvero felice.

“Sei in ritardo!”

Haruhi mi stava sgridando, ma era evidentemente felice. Il motivo per cui era a mani vuote, era perché aveva ficcato il megafono e la sedia da regista nel mio zaino.

“Non sono nemmeno le nove,” protestai aggrottando le sopracciglia.

Mi guardai attorno e vidi l’espressione da statua di porcellana di Nagato ed il sorriso sereno di Koizumi. Tra l’altro, era un giorno festivo. Per Nagato era normale indossare l’uniforme, visto che lo faceva sempre, ma perché allora, la indossava anche Koizumi?

“A quanto pare questo è il mio costume di scena,” rispose. “Me lo ha detto ieri. Interpreterò un esper travestito da studente liceale.”

Ma non è quel che sei realmente!?

Misi giù lo zaino nel quale c’era la telecamera e tutto il resto dell’attrezzatura e mi asciugai il sudore dalla fronte. Haruhi era entusiasta come una scolaretta delle elementari pronta per andare in

gita e disse: “Kyon, dovrai pagarci il conto, visto che sei stato l’ultimo ad arrivare, ma non adesso. Ora prendiamo l’autobus. Pagherò io i biglietti, visto che sono comunque inclusi nel budget, ma tu offrirai il pranzo a tutti.”

Dopo questa decisione unilaterale, fece cenno con la mano: “Hey voi! La fermata è da questa parte! Seguitemi!”

Mi ero appena accorto che la fascetta sul suo braccio, ora riportava la scritta “Ultra Regista”. Credo che Haruhi pensasse di essere superiore persino ad un “Grande Regista”. Aveva intenzione di girare un film così straordinario?

Lasciatemelo ripetere ancora una volta, sono convinto che fare uno speciale su Asahina sarebbe più divertente.

Dopo trenta minuti di scossoni in autobus, scendemmo alla fermata ai piedi della collina. Dopo di che ci vollero altri trenta minuti per arrampicarsi a fatica su per il sentiero di montagna. Arrivammo in un parco forestale, simile a molti altri nelle campagne vicine. Quel luogo mi era familiare sin da

quando ero alle elementari, visto che ogni anno, come gita scolastica, finivamo sempre per fare delle escursioni sulle montagne vicine. Parco per modo di dire, dato che le autorità avevano semplicemente creato uno spazio erboso sulla collina, giusto con una fontanella in cima. Era così desolato che continuavo a chiedermi perché diavolo mi fossi comunque arrampicato fin lassù. Solo i bambini piccoli, che non sanno cosa sia il divertimento, sarebbero stati felici di andare fin là. A portarceli, sono molto probabilmente i loro genitori. Preso come riferimento la fontanella al centro dello spiazzo, decidemmo di usarla come punto di partenza per le riprese di oggi. Haruhi, che era a mani vuote, sprizzava energia da tutti i pori, mentre io ero stanco morto. Se non avessi rifilato a Koizumi metà delle mie borse, sarei già steso per terra sul sentiero. Dunque una volta arrivati al parco, mi appoggiai al mio zaino da escursionismo pieno di attrezzature, cercando di riprendere fiato.

“Vuoi qualcosa da bere?”

Mi apparve davanti una bottiglietta d’acqua. Me la stava porgendo Asahina.

“Ne ho già bevuta metà, ma se non ti dispiace……”

Visto che quel thè Oolong era stato preparato dagli dei, era sicuramente dolce come tutti gli elisir del paradiso messi insieme. Questo non aveva niente a che vedere col fatto se lo avesse bevuto anche lei o meno, probabilmente sarebbe stata la mia condanna a morte se avessi rifiutato. Prima che potessi gentilmente accettare quel dono, la mano del diavolo scacciò quella dell’angelo, quando Haruhi afferrò il thè Oolong dalle mani di Asahina e disse: “Lascialo per dopo! Mikuru, non è il momento di dare dell’acqua ai sottoposti incaricati ai lavori servili. Se non incominciamo presto, sprecheremo questo bel tempo. Quindi iniziamo subito a girare.”

Asahina, spalancò gli occhi: “Eh……? Proprio qui?”

“Certo. Per quale motivo pensi che siamo venuti fin quassù?”

“Ma non mi devo cambiare? Qui non c’è un angolo in cui mi possa cambiare…..”

“Non è un problema. Guarda, puoi cambiarti dove vuoi.”

Il dito di Haruhi indicava il bosco che circondava il parco.

“Non ti vedrà nessuno se ti cambi nel bosco, è come uno spogliatoio naturale. Su avanti, andiamo!”“Eh?...KYAA~~!!! A...AIUTOOOOO~~!!!”

Prima che qualcuno potesse aiutarla, Asahina venne trascinata via e sparirono nel bosco. Riapparve indossando il suo splendido costume da cameriera, con due codini dietro la testa. I suoi occhi guardavano timidamente i fiori selvatici che crescevano ai lati del sentiero. Una delle sue iridi aveva un colore davvero strano. Solo il suo occhio sinistro era blu, cosa c’era dentro?

“E’ una lente a contatto colorata,” spiegò Haruhi, “Avere gli occhi di due colori diversi è un fattore importante. Guardatela, la sua aura di mistero non è persino aumentata, adesso? Basta solo questo piccolo trucchetto. Ed è già un indizio.”

Le afferrò il mento da dietro e inclinò leggermente il suo faccino su un lato.

Asahina non poteva che essere perplessa mentre Haruhi giocherellava con lei.

“C’è un segreto nascosto dietro quest’occhio azzurro.” disse Haruhi. “Anche perché se non gli diamo un particolare significato, non sarebbe così insolito avere gli occhi di due colori diversi.” Vedere Asahina esausta e logora era già abbastanza.

“E allora quale sarebbe il segreto di questa lente a contatto colorata?”

“Per ora è ancora un segreto.” rispose Haruhi sorridendo.

“Hey, Mikuru! Per quanto hai intenzione di stare lì a sognare ad occhi aperti? Sei la star dello show! Sei solo seconda al regista e produttore esecutivo! Raddrizza la schiena!”

“KYAA~~!”


Asahina fece un urlo agghiacciante e fu costretta da Haruhi a mettersi in posa. Dopodiché le fece impugnare un arma, la pistola giocattolo ovviamente.

“Mostrami l’espressione di un’assassina! Fai capire a tutti che vieni dal futuro!”

Haruhi cominciò a farle un’infinità di richieste insensate, mentre Asahina tentava freneticamente di mettersi in tutte quelle pose guardando verso di me, cioè la telecamera volevo dire. Non c’era davvero bisogno di fare questo lavoraccio, sul serio. Intanto Haruhi ci metteva tutto il suo abnorme entusiasmo.

Anche io ho visto dei film che mi hanno annoiato a morte. Ma non ho mai pensato “Potrei fare di meglio”, procedendo poi a cercare di girare un film da me. Non avrei nemmeno saputo da dove cominciare. Anche se ne avessi irato uno, non credo che da solo avrei potuto fare un lavoro migliore. Invece Haruhi pensava davvero di avere talento come regista. Per lo meno era convinta di poter girare un film migliore di quelli di serie B che trasmettono a notte fonda. Da dove traeva tanta sicurezza?

Haruhi fece cenno con il suo megafono giallo e urlò: “Mikuru non essere così timida! Lasciati andare! Immedesimati nel tuo personaggio e andrà tutto bene! Ora sei la protagonista, Asahina Mikuru!”

...naturalmente sapevo che la sua sicurezza non aveva fondamento. Era nata con quella grande fiducia in sé stessa senza motivo e questo causava il continuo caos nel mondo. Altrimenti non indosserebbe quella ridicola fascetta sul braccio, sorridendo presuntuosa. Seguendo le istruzioni della regista Haruhi, cominciammo a girare il memorabile “Atto Primo”. La scena era stata chiamata così, ma richiedeva solamente che io reggessi la telecamera riprendendo Asahina che correva da una parte all’altra dello spiazzo. Mi era stato detto che questa era la scena iniziale. Pensavo che dovessimo avere almeno un copione, ma Haruhi disse che era meglio non averlo. “Sarebbe una seccatura se quel che abbiamo scritto trapelasse.”

Questo era il motivo. Sembrava che seguisse lo stile di quei film d’azione cinesi di Hong-Kong, inventati a mano a mano che procede la storia. Ad essere onesto, ero già sfinito, ma rispetto ad Asahina, che era stata costretta a correre a perdifiato tenendo in mano due pistole giocattolo, la mia situazione non era poi così male. Sotto il nostro sguardo vigile, continuava a correre, barcollando a destra e a sinistra. Fu solo dopo l’ “Atto Quinto”, quando la regista fece cenno che era “Ok”, che crollò a terra esausta.

“Huff...huff...”

Ignorando la cameriera con le mani a terra che cercava di riprendere fiato, Haruhi si voltò e diede ordini a Nagato, che era rimasta ad aspettare in disparte per tutto il tempo: “Adesso iniziamo la scena di combattimento tra Yuki e Mikuru.”

Indossando il suo costume preferito nero, Nagato entrò in scena di fronte alla telecamera. Si era semplicemente messa un mantello nero sopra l’uniforme ed in testa un cappello nero a punta, non c’era stato bisogno di trascinarla nel bosco per farla cambiare, quindi doveva ritenersi fortunata. Anche se sembrava il tipo di ragazza che si sarebbe cambiata ovunque senza batter ciglio. Mi chiedo come sarebbe se i ruoli fossero stati invertiti. Con Nagato cameriera e Asahina-san fattucchiera. Sarebbe stata una vista surreale, ma davvero interessante. Haruhi le fece mettere a tre metri di distanza l’una di fronte all’altra.

“Mikuru, voglio che tu spari a Yuki senza alcuna pietà.”

“Eh?” Asahina era scioccata. Si sistemò i capelli spettinati, dopo tanto correre, e disse: “Ma non possiamo usare questa per sparare alle persone……”

“Non ti preoccupare Mikuru, la mancheresti comunque viste le tue attuali capacità. Anche se prendessi bene la mira, Yuki schiverebbe facilmente.”

Nagato stava lì ferma in silenzio, con in mano una bacchetta con una stella in cima. Pensai tra me e me, anche se premessi il grilletto a bruciapelo contro Nagato, sarebbe in grado di schivare anche più veloce della luce.

“Beh…”Asahina guardava con timore Nagato, come una cameriera inesperta che aveva appena rotto un piatto e doveva riferirlo allo spaventoso capo.

“Va bene…” rispose Nagato, roteando la bacchetta che aveva in mano: “… proseguiamo e facciamo le riprese.”

“Mikuru, anche Yuki dice che va bene, quindi spara tranquilla a tutto quel che vuoi. Lascia che ti spieghi, non fare fuoco con entrambe le pistole allo stesso tempo, ma una alla volta alternandole! E’ così che fanno tutti i banditi con due pistole.”

Koizumi sollevò il riflettore a specchio per le riprese in alto sopra la sua testa, non so davvero come Haruhi se lo fosse procurato. Forse proprio in quel momento, il club cinematografico stava denunciando un furto. A proposito, Koizumi non avrebbe dovuto essere il protagonista maschile?

“Non sono sicuro di potermi adattare a dei cambiamenti durante le riprese, quindi invece di essere ripreso, preferisco fare questo. Ieri pensavo, non potrei semplicemente restare dietro le quinte?” “Huh?”

Asahina imbracciava un’arma giocattolo molto voluminosa e sparava incessantemente ad occhi chiusi. Senza muovere un dito, filmai la scena. Non riuscivo a capire chiaramente dove venivano sparati i colpi, ma vedendo Nagato che stava lì impalata senza nemmeno indietreggiare, sembrava che non ne ricevesse nemmeno uno. Era grazie alla sua magia... Quando iniziai a sospettarlo, Nagato sollevò lentamente la sua bacchetta, poi la agitò velocemente ed i proiettili caddero a terra tintinnando. Non portava nemmeno gli occhiali ma la sua vista acuta continuava a sorprendermi. Nagato non spostò mai lo sguardo dalla pistola. Era strano in quel modo, ma era come se non ne fosse consapevole: “Non sarebbe naturale se non sbattessi le palpebre.” così sembrava ancora più fuori dalle righe. Non penso che mi avrebbe sorpreso se avesse camminato senza guardare o se fosse passata attraverso il soffitto e mossa alla velocità della luce. Quindi non ero per niente turbato. Nagato era come un tergicristallo rotto, che ogni tanto faceva oscillare la sua bacchetta. Ogni volta che l’agitava, i proiettili tintinnavano come se colpissero uno scudo. Questa scena di combattimento era piuttosto noiosa. Nagato era impegnata ad agitare la sua bacchetta, mentre Asahina faceva semplicemente fuoco con entrambe le sue pistole, senza colpire niente, visto che Haruhi le aveva detto: “Spara tranquilla a tutto quel che vuoi”, senza nemmeno un copione da seguire. Gli unici accenni di dialogo che potevo sentire erano di Asahina, che diceva “Ah~~! Kyaa~~!! E’ così spaventoso!!” Quando Asahina terminò le munizioni, Haruhi si diede un colpetto con il suo megafono sulla spalla. Misi giù la telecamera portatile e andai verso di lei, seduta sulla sedia da regista: “Hey, Haruhi. Che razza di film è mai questo? Non c’è trama.”


La Ultra Regista mi guardò e disse: “Non importa, visto che ho comunque intenzione di montare le scene in fase di postproduzione.”

Ma chi lo avrebbe fatto? Il montaggio intendo. Di certo sarebbe stato compito mio.

“Almeno mettici dentro uno straccio di dialogo!”

“Se è un problema, toglieremo il rumore di sottofondo e lo doppieremo durante il montaggio. Ci aggiungeremo anche gli effetti sonori e la musica di sottofondo. Non dobbiamo preoccuparcene adesso!”

Ora che ci penso, se la storia ce l’aveva in mente solo lei, noi non potevamo intervenire in alcun modo. Ma per lo meno dovevo fare in modo che le molestie sessuali di Haruhi nei confronti di Asahina fossero ridotte al minimo, come anche impedire agli altri, eccetto me, di toccarla. Questo è quanto, certamente nessuno avrà nulla da obiettare, vero?

“Ora la prossima scena! Il contrattacco di Yuki. Yuki usa la tua magia e attacca Mikuru con tutta la tua forza!”

Nagato non si mosse, eccetto i suoi occhi scuri che mi fissarono da sotto il suo cappello nero, e inclinò la testa in modo che solo io me ne potessi accorgere. Penso che stesse tentando di chiedermi: “E’ davvero Ok?”

La risposta era chiaramente: “No”

Non avrei mai permesso a nessuno di fare del male ad Asahina nemmeno con la magia. Bastava guardarla, già tremava ed il suo viso era pallido. Di certo Haruhi non sapeva che Nagato avesse questi incredibili poteri, penso che volesse semplicemente che Nagato inscenasse qualcosa di simile ad un incantesimo. Nagato sembrava aver capito cosa ne pensavo, non disse niente e sollevò il suo mantello, poi lo fece ondeggiare come farebbero dei fans con i loro accendini ad un concerto pop. “Lasciamo perdere.” disse Haruhi, “Ci metterò degli effetti speciali più tardi. Kyon, ricorda di creare degli effetti speciali che sembrino far uscire dei raggi dal mantello di Yuki, in fase di montaggio.” Come potevo sapere come fare quegli effetti speciali? Credo che sarebbe un’altra storia se potessimo avere l’appoggio della ditta “Industrial Light & Magic”.[ditta di effetti speciali della LucasFilm] “Mikuru, urla agonizzante e poi lasciati cadere a terra con uno sguardo straziato.”

Asahina esitò un attimo, poi bisbigliò: “…Ah!” e cadde in avanti, sguardo a terra con le mani in alto. Davanti a lei c’era Nagato, che sembrava il dio della morte venuto a prendersi la sua anima. Registrai questa scena, mentre Koizumi stava dietro di me reggendo il riflettore. Gli sguardi fissi dei passanti, che si erano fermati vicino a noi, sembravano aghi puntati sulla mia schiena. Haruhi finalmente decise di avere pietà di noi e ci concesse una pausa. Ci sedemmo tutti a terra esausti. Haruhi riavvolse il nastro che avevo appena registrato e lo riguardò borbottando qualcosa fra sé e sé con sguardo preoccupato. Qualche bambino curioso corse verso Asahina e Nagato e chiese: “Che programma è questo?” Asahina poté solo sorridere debolmente e scuotere la testa, mentre Nagato li ignorò completamente, considerandoli marginali. Dall’inizio alla fine, Haruhi non ci aveva mai spiegato come sarebbero dovute venire le varie scene. Quindi brancolavo nel buio quando la Ultra Regista aveva annunciato che il prossimo luogo per le riprese sarebbe stato il vicino tempio.

La pausa era già finita!?

“Là ci sono i piccioni,” disse Haruhi, “Abbiamo bisogno di una scena in cui Mikuru corra con dei piccioni sullo sfondo! Se possibile preferirei che i piccioni fossero tutti bianchi, ma non posso fare troppo la schizzinosa.”

Quindi supposi che avremmo dovuto trovarci dei piccioni domestici. Haruhi prese a braccetto un’Asahina già sfinita, probabilmente per impedirle di scappare, e attraversò il bosco dirigendosi verso il sentiero principale. Io portavo l’attrezzatura con Koizumi e, seguendole, mi sentivo come uno sherpa del posto, assunto per occuparsi dei bagagli della troupe inviata lì per filmare un documentario. Arrivammo ad un grande sacrario in mezzo alla montagna. Ne era passato di tempo dall’ultima volta che ci ero stato, almeno dall’ultima gita alle elementari. Haruhi stava proprio di fronte a un cartello che diceva “non dare da mangiare ai piccioni”, quando incominciò deliberatamente a lanciare in giro delle briciole di pane come un giardiniere determinato a far rifiorire un campo di fiori appassiti. Potevo solo pensare che fosse analfabeta. Coprendo quasi completamente la terra, uno stormo di piccioni si raccolse in un istante, e molti altri stavano ancora atterrando. Un tempio ricoperto dalle piume non era per niente confortevole. Asahina seguì gli ordini e rimase in mezzo all’orda di piccioni. In piedi di fronte alla cameriera, filmavo le sue gambe beccate da svariati piccioni mentre continuava a tremare senza sosta battendo i denti. Che diavolo stavo facendo?

Haruhi era fuori dall’inquadratura con in mano la pistola giocattolo che aveva usato prima Asahina e tolse la sicura. Prima che potessi capire che intenzioni aveva, incominciò improvvisamente a sparare come una pazza mirando le gambe di Asahina.

“KYAAA~~!!!”

L’espressione terrorizzata di Asahina era davvero realistica, non avevo mai visto niente di simile prima. A causa dell’insensata azione di Haruhi, sufficiente a far infuriare la Società per la Prevenzione contro la Crudeltà sugli Animali, i simboli della pace spalancarono gli occhi e iniziarono a volare via immediatamente di fronte a tanto spavento.

“Eccola! E’ questa la scena che volevo! Kyon, assicurati di riprendere bene tutto!”

La telecamera sta filmando, quindi dovrebbe andar bene, giusto?

In mezzo al turbine di piccioni svolazzanti, Asahina si accovacciò a terra e si coprì la testa con le mani.

“Mikuru perché ti sei accovacciata? I piccioni svolazzanti devono rimanere sullo sfondo e tu devi correre da questa parte! Alzati e muoviti!”

Sembrava proprio che non fosse il momento di perder tempo a girare un film, infatti invece della SPCA, uno strano vecchietto che sembrava un prete sguizzò velocemente fuori dal tempio. Indossava una hakama, il che indicava che aveva qualcosa a che fare con i preti.[abito tradizionale]

Mi ero già preparato ad essere rimproverato, quando Haruhi, senza alcuna esitazione, sfoderò la sua arma segreta. Iniziò a sparare con la sua pistola giocattolo della CZ contro lo strano vecchietto. Successivamente vidi la figura di un prete, o almeno pensavo che lo fosse, che sembrava danzare senza tregua sui carboni ardenti. Senza dubbio l’Associazione per il Rispetto agli Anziani avrebbe protestato con tutte le sue forze.

“Ritirata!” strillò Haruhi, dopodiché scappò via subito a gambe levate.

Per quel che riguarda Nagato, non so quando se ne fosse andata, ma si era già portata in vantaggio aspettandoci davanti al torii. [cancello tradizionale che si trova all’ingresso dei templi shintoisti]

Rendendoci conto che Asahina non sarebbe stata in grado di scappare altrettanto velocemente, io e Koizumi la sollevammo prendendola a braccetto uno per lato e la portammo via insieme all’attrezzatura. Dato che la regista se l’era data a gambe, non potevamo di certo lasciare indietro la protagonista a farne un capro espiatorio.

Dieci minuti dopo, stavamo mangiando in un fast-food, e per qualche strano motivo dovevo pagare io.

“Forse mi sono lasciata sfuggire qualcosa. Pensavo che forse sarebbe stato meglio se avessimo assegnato a quel vecchio prete la parte del cattivo,” Haruhi lo disse ai limiti del criminale.

Dopo aver mangiato solo tre tagliolini, Asahina abbandonò il piatto sul tavolo.

“Mikuru, hai mangiato troppo poco. Come farai a crescere? Attirerai solo una determinata categoria di fan se tutto ciò che hai da offrire è il tuo seno. Raddrizza la schiena.” disse Haruhi mentre si accaparrava il suo piatto, divorando il ramen rimasto.

Lo sapevo. Non ero a conoscenza di quanti anni ci sarebbero voluti, ma sapevo che Asahina sarebbe diventata più bella di Miss Universo. Anche se lei non ne era consapevole. Koizumi semplicemente sorrideva ironico, mentre Nagato si portò in silenzio il panino alla bocca ed iniziò a mangiarlo. Spostai il mio piatto vuoto a lato e dissi ad Haruhi, che si era appena mangiata due porzioni: “Che cosa pensi di fare se quel prete verrà a lamentarsi a scuola? Verremo senz’altro identificati a causa dell’uniforme di Koizumi.”

“Non dovrebbe essere un problema.”

Di certo Haruhi era ottimista.

“Eravamo molto lontani da lui ed in più la giacca della divisa è comune in molte scuole. Negheremo di saperne qualcosa e faremo finta di essere estranei ai fatti. I pallini di metallo non saranno sufficienti come prova a nostro carico.”

Guardai la telecamera che conteneva tutte le prove e pensai, non ci scopriranno una volta mostrato questo film? Semplicemente non credo che laggiù ci sarebbero potute essere due cameriere circondate dai piccioni presso una sacrestia nello stesso momento.

“Dove andremo poi?”

“Dobbiamo ritornare in quello spiazzo. Stavo pensando, che una sola scena in quel luogo non è sufficiente per mettere insieme un’intensa sessione di combattimento. Per accattivarci gli spettatori, abbiamo bisogno di qualcosa di più drastico. Beh, ho un sacco di idee, ad esempio Mikuru potrebbe correre come una matta nel bosco inseguita da Yuki. Per poi cadere in un precipizio ed essere salvata da Koizumi che passava di lì per caso. Cosa ne pensate di questo sviluppo della storia?”

E’ uno sviluppo proprio da deficienti. Dove troveresti per caso uno studente che passeggia in un bosco indossando l’uniforme? Non un é pò artificioso? Considerato che le manca qualche rotella, Haruhi potrebbe davvero spingere Asahina giù per un dirupo. In tal caso, cosa ne diresti di buttarti tu, Haruhi? Potresti fare da controfigura ad Asahina ed indossare persino il suo costume. Hmm, anche se la taglia del reggiseno sarebbe un pò diversa...

Mentre pensavo queste cose, Haruhi aggrottò le sopracciglia e mi fissò: “A che cosa stai pensando? Non dirmi che mi stai immaginando con quel costume da cameriera.”

Esatto, hai indovinato.

“Io sono la regista, dopotutto. Non posso apparire con leggerezza di fronte alla telecamera. Se rincorrono due conigli, si finisce per inciampare nelle radici di qualche albero e rompersi il naso.”

Ma non sei anche il produttore esecutivo?

“La troupe può ricoprire tutti i ruoli che vuole, ma non è una cattiva idea inserire un personaggio che appare ogni tanto come un gioiello prezioso. Dobbiamo aggiungere degli elementi che possano entusiasmare gli appassionati.”

Cosa intendi per appassionati? Forse i fan di Asahina? Per il momento l’intero film non è stato che uno special su Asahina Mikuru! …… D’altra parte va bene lo stesso.

Koizumi posò elegantemente sul tavolo la sua tazza di latte e disse: “Siamo solo noi tre i personaggi di questo film?”

Stupido! Smettila di fare domande non richieste!

“Beh….” Haruhi serrò le labbra, come di solito faceva quando era immersa nei suoi pensieri.

Non dovresti prendere in considerazione queste cose in anticipo?

“Tre persone non sono molte. Sono chiaramente troppo poche. Abbiamo bisogno di qualche comparsa per sottolineare meglio la forza di spirito della protagonista. Grazie per avermelo fatto presente, Koizumi. Come segno di gratitudine, concederò più spazio alla tua parte.”

“Ah….. ma va, grazie.”

Il sorriso di Koizumi ora poteva essere inteso come un “Oh merda”.

Ben ti sta!

Sapevo che non sarebbe uscito nulla di buono, per questo non dicevo nulla. D’altra parte dove sperava di trovare altre comparse? C’era il 75% di probabilità che potesse reclutare a caso dei tipi alquanto bizzarri. Secondo gli ordini, il prossimo personaggio sarebbe stato uno SLIder dimensionale, anche se avevo la sensazione che innanzitutto un tipo simile non si sarebbe mai presentato qui.

“Prima che il boss venga sconfitto, abbiamo bisogno di un servitore da sconfiggere. Un servitore, un servitore…….” Haruhi si mise un dito sulle labbra e poi mi guardò.

“Questi due andranno bene, giusto?”

Avevo indovinato anche io a chi si riferisse Haruhi. Taniguchi e Kunikida. Erano gli unici due a poter essere coinvolti senza troppi problemi. Ed era la scelta migliore, i fedeli servitori ancor più insignificanti di una mera comparsa. Più innocui di un solitario fantasma errante.

“Penso di si.”

Distolsi lo sguardo dalla regista, che stava pensando a chi altri poter reclutare, e guardai Asahina appoggiata al tavolo con gli occhi chiusi. Era così graziosa anche quando dormiva, sarebbe comunque incantevole anche se facesse solo finta di dormire. Poi guardai Nagato che beveva a gradi sorsi la sua soda con la cannuccia.

Ammirando il suo sguardo di ghiaccio, chiesi: “Quale sarà la prossima scena?”

Haruhi mandò giù l’intera scodella di ramen direttamente nello stomaco, ci aveva messo un bel pò a finire.

“In ogni caso, voglio che Mikuru soffra il più possibile. Visto che la tematica principale di questo film è una ragazza che deve affrontare ogni tipo di avversità e superarle contro ogni aspettativa, per poi alla fine vivere felice e contenta. Più Mikuru soffrirà e più avrà la sua catarsi. Non ti preoccupare Mikuru, ci sarà un ‘happy ending’.”

Quindi solo il finale sarebbe stato un pò “happy”? Prima di quello, Asahina avrebbe solo potuto subire i soprusi tirannici di Haruhi. Che razza di copione aveva mai preparato? Sembrava che solo io potessi mettere un freno al suo comportamento deviato, quindi dovevo tenerla d’occhio costantemente. E che diavolo voleva dire catarsi? [dal greco, purificazione emozionale alla fine di una tragedia]

Asahina socchiuse gli occhi, e mi guardò con due occhioni spaiati, dall’iride sinistra colorata di blu, come se volesse chiedermi di salvarla. Poi sospirò sommessamente e lentamente richiuse gli occhi. Cosa voleva dire? Che non ero abbastanza affidabile?

Adesso che Koizumi e Nagato non possono offrirci una barriera contro l’imminente tsunami, io sono l’unico dalla tua parte. Ma, per gli ultimi sei mesi, non sono riuscito in alcun modo a mettere a freno la pazzia di Haruhi. So perfettamente che quello che faccio è inutile, ma mi piacerebbe che almeno apprezzasse il mio istinto cavalleresco.

Francamente non credo di aver mai provato a fermare realmente Haruhi. Un semestre fa, pensavo che avrei dovuto impedire ad Haruhi di creare la SOS Dan a costo di segarle le braccia. Tuttavia a giudicare dai risultati, mentre io ero ancora confuso, Haruhi aveva già preparato la stanza del club e reclutato i membri, alla fine anche io ero sono caduto nella sua trappola e ne sono entrato a far parte... E questo è il risultato. Ma se l’avessi colpita in testa con una mazza da baseball, o magari bloccata con un attacco a sorpresa, probabilmente non avrei mai incontrato Asahina o Nagato e Koizumi. Forse li avrei conosciuti in un altro modo. In altre parole, forse non avrei mai scoperto le loro ridicole identità segrete di alieno o viaggiatore del tempo. Li conoscerei semplicemente come fossero dei normali compagni di classe, che incroci nei corridoi. Non chiedetemi quale strada avrei preferito scegliere. Siccome avevo già sentito le dichiarazioni delle vere identità degli altri tre membri, e avevo visto gli spaventosi poteri di Nagato, Asahina adulta, e gli occhi di Koizumi diventare rossi. Se fossi andato in un mondo parallelo, avrei incontrato un altro me stesso che non avrebbe mai rivolto la parola ad Haruhi o agli altri tre membri. Quindi se avete delle domande, chiedete all’altro “me stesso”, io non saprei proprio come rispondervi. Adesso come adesso mi ritrovavo in una posizione in cui non posso affermare con certezza di non saperne nulla. Hmm, come idea non c’è niente di strano nel voler girare un film per il festival culturale. L’unica cosa strana è la testa di Haruhi, ma è un dato di fatto, dunque non c’è nulla di cui meravigliarsi. La sparata improvvisa di Haruhi che tutto d’un tratto voleva girare un film non è una novità. Per me è solo un altro lavoro di routine, devo solo assecondare tutto quel che diceva e sperare che tutto vada per il meglio……Ecco come la penso ed ecco perché non la ho fermata quando ha deciso di girare questo film. Non mi importa se tu sia la regista o meno, fai quello che vuoi! Manipola pure tutti a tuo piacimento! Se ciò ti fa stare meglio, sono disposto a sopprimere i sospiri senza fine del mio cuore e seguirti fino in fondo. Visto che l’ultima cosa che desidero è di rimanere intrappolato con te in una dimensione sconosciuta.

Pensai tutto questo guardando la presuntuosa Haruhi e la sfinita Asahina, il sorridente Koizumi ed il viso inespressivo di Nagato. Non immaginavo che il momento in cui avrei rimpianto di non aver fermato Haruhi arrivasse così in fretta.

Tornammo allo spiazzo nel parco. Non potevamo fare proprio nulla per questa mancanza di organizzazione? Se lo avessimo saputo, avremmo potuto fare tutte le riprese necessarie prima di andare al sacrario! Il problema era che il copione esisteva solo nella testa di Haruhi. Era importante comunicare le proprie intenzioni, preservare le informazioni scrivendole, sarebbe stata la migliore idea.

“Penso che dovremmo rinunciare alle armi. Credo che le pallottole siano di grande effetto, tuttavia non c’erano né bagliori né effetti sonori, il che ne annulla l’intensità. Penso che siano inutili, dopotutto sono solo due pistole giocattolo.”

Haruhi sembrava considerare il negozio di modellismo Yamatsuchi, come un semplice sponsor. Poi proseguì tracciando a terra due grosse croci con al punta delle scarpe da ginnastica. Probabilmente stava segnando i punti in cui dovevano stare Asahina e Nagato.

“Mikuru, tu mettiti qui, Yuki, tu invece lì”

“Um.”

Costretta a correre di qua e di là, Asahina si trascinava pesantemente come se avesse appena esaurito tutte le forze per la giornata. Era troppo provata mentalmente per opporsi così andò in scena indossando il suo sexy costume da cameriera di cafè. Non provava nemmeno più vergogna, essendo regredita allo stato mentale di un bambino che si muove come una bambola. Nagato che già sembrava un pupazzo, andò con calma verso il punto designatole e rimase in piedi in silenzio. Il suo mantello nero svolazzava per la brezza di montagna che soffiava verso valle. Haruhi indicò le pistole giocattolo che aveva strappato dalle mani di Asahina e disse: “Non muovetevi da lì. Voglio filmarvi mentre vi affrontate faccia a faccia. Koizumi, prepara lo specchio.” Dopodiché Haruhi tornò alla sedia del regista, puntò la pistola in aria e premette il grilletto. “AZIONE!” gridò a squarciagola.

Accesi immediatamente la telecamera, ma forse Asahina era persino più confusa di me. Azione? Haruhi aveva semplicemente detto loro di stare lì ferme, senza specificare cosa dovessero fare.

“...”

Nagato ed Asahina restarono in piedi in silenzio guardandosi in faccia.

“Um...”

Asahina fu la prima a distogliere lo sguardo.

“...”

Nagato continuo a fissarla.

“...”

Asahina tornò in posizione. Così questa scena statica si protrasse infinitamente accompagnata dalla brezza di montagna.

“Basta!”

Per qualche motivo Haruhi si irritò: “Che razza di scontro è mai questo?”, visto che loro due stavano li impalate.

Sostituendo la pistola giocattolo con il megafono, Haruhi camminò verso Asahina e le diede un colpetto sulla testa, acconciata con due codini castani legati dal regista in persona.

“Mikuru, ascolta. Non importa quanto sei graziosa, non devi mai abbassare la guardia. Di ragazze carine ce ne sono ovunque! Se trascorri la tua vita in tutta tranquillità, le altre ragazze ti lasceranno indietro in men che non si dica!”

Cosa stai cercando di dire?

Asahina si strofinò innocentemente la testa, dopodiché Haruhi disse con tono saggio: “E’ per questo che tu, Mikuru, devi sparare raggi laser dal tuo occhio!”

“Eh?”

Asahina-san sbarrò gli occhi stupita.

“Ma è impossibile!”

“E’ proprio questo il motivo per cui il tuo occhio sinistro è di un colore diverso! Non ti ho messo la lente a contatto blu tanto così per fare! Nascosto dietro quell’occhio c’è un potere incredibile, la capacità di sparare raggi laser. Quindi spara il tuo Mikuru Beam!”

“N… non posso!”

“Metticela tutta!”

Haruhi prese fra le mani la testa di Asahina-san e la colpi col suo megafono giallo. La scena di Asahina che urlava dal dolore era davvero tragica. Passai la telecamera a Koizumi, che aveva messo giù il riflettore mentre assisteva incredulo a questa scena, ed afferrai il colletto di Haruhi.

“Basta, cretina!”

Allontanai la piccola cameriera dalla tirannica Ultra Regista.

“I normali esseri umani non sparano raggi laser dagli occhi. Sei scema?”

Bastava guardare Asahina che si strofinava la testa! Non era chiaro quanto si sentisse umiliata, mentre le sue lacrime, simili a perle, già le rigavano il volto?

“Hmph.”

Mentre ancora la tenevo per il colletto, girò la testa e borbottò: “Certo che lo so.”

Le lasciai il colletto e lei si colpì delicatamente il collo con il suo megafono: “Volevo solo farle esprimere la fantastica impressione che fosse in grado di sparare raggi laser, visto che non ha l’aria da vera protagonista. Di certo a te manca il senso dell’umorismo.”

Questo è perché il tuo umorismo non fa per niente ridere, ed è un bel problema. Cosa faresti se davvero Asahina fosse in grado di sparare raggi laser?

…Non è possibile, vero?

Mi voltai verso di lei con imbarazzo e cercai di farle dei gesti. Mi guardava con gli occhi gonfi di lacrime e mi fece cenno con i suoi occhioni mentre inclinava leggermente la testa. Sembrava che non potessi comunicare con lei solo con lo sguardo.

Mentre pensavo queste cose, Koizumi si fece avanti e senza vergogna disse la sua: “Sono certo che possiamo sistemarlo con gli effetti CG in fase di montaggio, vero?”

Koizumi sorrise affabilmente come un truffatore e porse un pacchetto di fazzoletti ad Asahina.

“Suzumiya, avevi pensato di farlo sin dall’inizio, vero?”

“Certamente.” disse Haruhi.

Col cavolo, pensai fra me e me.

Asahina si asciugò le lacrime con i fazzoletti e si soffiò il naso, dopodiché guardò sia me che Haruhi con circospezione. Nagato sembrava un mastro burattinaio che da molto tempo si stagliava in piedi, silenziosamente nel vento. Com’è che il sole non era ancora tramontato? Non vedevo l’ora che le riprese venissero interrotte a causa della scarsa luce.

“Rifaremo di nuovo quella scena.” disse Haruhi ed incominciò a spiegare come inscenare l’importante posa.

“Mikuru Beam! Devi urlarlo e metterti in questa posa.”

“C… così?”

“No, così! E chiudi l’occhio destro.”

Il concetto di Haruhi era di mettere la mano sinistra sull’occhio sinistro in modo che formasse una V, per poi sparare il raggio con un battito di ciglia.

“Mikuru, prova a dirlo.”

“...Mi...Mi...Mi...Mikuru Beam!”

“Più forte!”

“Mikuru Beam!”

“Non essere timida, più forte!”

“Um…..Mikuru Be~~~am!”

“Amplifica la voce con l’addome!”

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Che diavolo voleva dire? Asahina, che mentre urlava era arrossita visibilmente, era ora costretta ad urlare con il suo addome. Gli sguardi fissi dei bambini che attraversavano lo spiazzo con i loro genitori, stavano diventando insopportabili, volevo davvero dire loro che non c’era proprio niente da guardare. Ma dato che stavamo girando un film, eravamo sostanzialmente come una compagnia circense girovaga che dava nell’occhio. In effetti non era poi così male riprendere queste scene ben studiate. Non avevo idea di quanto felice potesse diventare la storia di Haruhi, ma se l’intento era pubblicizzare Asahina, allora lo era anche troppo.

Poco dopo, Asahina e Nagato tornarono alle proprie postazioni di combattimento; Koizumi stava di lato reggendo il riflettore con le braccia alzate, come se si stesse preparando ad urlare ‘Banzai’, mentre Haruhi sedeva fiera sulla sua sedia da regista. Io ero in piedi a circa due metri di distanza dalla silhouette nera di Nagato e filmavo Asahina da dietro le sue spalle, secondo l’angolatura richiesta da Haruhi.

Il successivo cambio di scena arrivò all’improvviso.

“OK, ora spara il raggio!” gridò Haruhi, Asahina si mise in posizione con insicurezza.

“Mi...Mikuru Beam!!”

La telecamera registrò la sua voce innaturale ed abbattuta, mentre urlava con grazia e sbatteva il ciglio. In quel momento l’obiettivo della telecamera attraverso il quale stavo guardando, divenne nero come la pece.

“Huh?”

Non capivo cosa stesse succedendo, pensai persino che si fosse rotta la telecamera. Scostai l’occhio dall’obiettivo e vidi un sinistro mantello nero con un cappello nero a punta in piedi davanti a me.

“...”

Nagato era in posizione come se avesse tirato un pugno verso di me. Quindi era lei colpevole di aver fatto diventare l’obiettivo nero come la pece, coprendolo con la sua mano destra.

“Huh?”

Anche Haruhi era rimasta a bocca aperta, stupita. La grande croce che aveva tracciato Haruhi era a due metri davanti a me, per tutto il tempo Nagato non aveva fatto altro che rimanere lì. Quando Haruhi aveva gridato “Azione” e Asahina aveva emesso il suo grazioso strillo, effettivamente la telecamera aveva inquadrato Nagato da dietro. Quindi come aveva fatto Nagato un secondo prima ad essere di spalle davanti ai miei occhi ed un secondo dopo a stare davanti a me come se stesse afferrando qualcosa col pugno? Posso solo pensare “distorsione temporale” per spiegare questo fenomeno.

“Huh?” anche Haruhi sembrava confusa e disse, “Yuki, quand’è che sei corsa laggiù?”

Nagato non rispose, semplicemente voltò il suo sguardo vitreo verso Asahina. Questa sbarrò gli occhi e mostrò un’espressione terrorizzata, dopodiché li chiuse lentamente... La mano di Nagato si mosse di nuovo alla velocità della luce, e afferrò qualcosa in aria come se ci fosse stata una zanzara svolazzante. Cos’era successo alla bacchetta magica con la punta a stella che aveva in mano? Huh? Pensai di aver appena sentito qualcosa di strano, come un fiammifero acceso gettato poi rapidamente nello scarico.

“Eh...?”

Asahina emise un’esclamazione confusa, probabilmente non aveva idea di quel che stesse succedendo. Nemmeno io. Cosa stava facendo Nagato? Come per chiedere aiuto, Asahina volse lo sguardo a lato... e uno strano rumore provenne dalla direzione in cui stava Koizumi. Non posso sbagliarmi, sembrava un pneumatico di una macchina che si rompeva e che stava lasciando fuoriuscire gas...

Il riflettore a specchio che reggeva Koizumi, che sostanzialmente era una tavola di economico compensato bianco, era stato tagliato di netto a metà in diagonale. Era raro vedere il solito pacato Koizumi, che guardava stordito la metà del riflettore che era stata tagliata via. Ma non avevo il tempo di godermi la scena.

Nagato fece la sua mossa, e lei sola.

La figura nera fece un balzo ed atterrò delicatamente davanti ad Asahina. Poi fece uscire la sua mano destra da sotto il mantello e le afferrò il volto, le piccole dita stringevano la fronte di Asahina, coprendole l’occhio.

“Kyaa...Na...Nagato...!”

Nagato agganciò la gamba di Asahina e scaraventò la cameriera a terra. La dea della morte, ora le sedeva sopra i seni sensuali come se stesse cavalcando un destriero. Asahina urlò lamentandosi e aggrappandosi alle sottili braccia di Nagato, che stavano sferrando l’attacco.

“Ah!”

Finalmente tornai in me, ma che diavolo stava succedendo? Inizialmente pensai che Nagato mi avesse semplicemente oscurato la visuale all’improvviso, ma non compresi il seguito da quando il riflettore di Koizumi fu tagliato a metà e la viaggiatrice del tempo venne aggredita dall’alieno.

Ma quando mai Haruhi gli aveva detto di agire a quel modo? Non si direbbe proprio, visto che la regista era sbalordita ed ammutolita quanto Koizumi e me. Non credo avesse qualcosa a che fare con la loro splendida interpretazione.

“...Cut!”

Haruhi si alzò e gettò il megafono contro la sedia.

“Un momento, Yuki, cosa stai facendo? Non era nel copione!”

Nagato si sedette tranquillamente sopra Asahina, le cui gambe bianche e lisce erano completamente scoperte dato che aveva lottato per alzarsi quando Nagato le aveva afferrato la faccia. Sentii qualcuno che brontolava alle mie spalle, mi girai e vidi che era Koizumi che fissava lo specchio tagliato e si torceva le labbra. Accortosi che lo guardavo, mi lanciò uno strano sguardo. Cosa significava? Lasciamo stare, non m’importa niente dell’enigmatico sguardo di Koizumi. La cosa più importante adesso era fermare Nagato, che aveva improvvisamente sferrato un attacco senza motivo. Con in spalla la telecamera, corsi verso la cameriera e la maga dal mantello nero, strette in una drammatica scena.

“Hey, Nagato, cosa stai facendo?”

Il cappello a punta si voltò lentamente verso di me. Nagato mi guardò con i suoi occhi profondi come un buco nero, le sue piccole labbra sembrarono quasi aprirsi.

“...”


Mi aspettavo che dicesse qualcosa, ma alla fine tacque. Sembrava che Nagato non sapesse quali parole usare e richiuse le labbra, poi lentamente si rialzò. Il mantello nero oscillò leggermente verso destra, mentre rimetteva dentro il braccio.

“Sob...”

Sdraiata a terra, Asahina sembrava traumatizzata. Certo che lo era, se Nagato fosse corsa all’improvviso verso di me col suo sguardo inespressivo e mi avesse scaraventato a terra, penso che anche io mi sarei spaventato a morte, dato che in quel momento sembrava uno stregone oscuro, che nessuno si augurerebbe di incontrare per strada di notte. Alla sua vista un bimbo dell’asilo se la farebbe senz’altro addosso.

“...”

Nagato inclinò l’orlo del cappello verso gli occhi e rimase lì impalata a guardarmi. Aiutai Asahina, che era tutta tremante, ad alzarsi prendendole un braccio. Singhiozzava mentre le lacrime le rigavano il viso, i suoi occhi dalle lunghe ciglia, erano gonfi, aumentandone il fascino... Huh?

“E’ ridicolo, che cosa stavate facendo? Smettetela di fare cose che non sono scritte nel copione.”

La regista, che un copione in realtà non ce lo aveva, si fece avanti e sia io che lei esclamammo contemporaneamente.

“Huh?”

“Mikuru, cos’è successo alla tua lente a contatto?”

“Ah...”

Asahina, che stringeva forte il mio braccio, si mise un dito sotto l’occhio sinistro.

“Eh?”

Era naturale per noi tre essere confusi, avremmo dovuto chiedere a chi era al corrente per conoscere i dettagli.

“Nagato, hai visto la lente a contato di Asahina-san?”

“No.”

Nagato rispose senza esitazione, avevo la sensazione che stesse mentendo.

“Magari le è appena caduta durante lo scontro?”

Tirò erroneamente ad indovinare Haruhi e cominciò a guardarsi intorno per terra.

“Kyon dammi una mano anche tu. Quella lente a contatto è costosa, sai è una delle migliori nel suo genere.”

Ci mettemmo in ginocchio tutti e quattro e iniziammo ad aiutare Haruhi a cercarla. Anche se sapevo che era solo una perdita di tempo, dato che avevo notato che Nagato stava tenendo qualcosa nella sua mano destra da quando aveva lasciato Asahina e poi l’aveva nascosta. Dopodichè la aveva spinto a terra afferrandole il viso.

“Non trovo nulla.”

Haruhi si torse le labbra. Mi spiaceva per lei, visto che facevo finta di cercare. Mi girai e vidi Koizumi che giocherellava con le due parti dello specchio, unendole e poi separandole.

Per lo meno potresti darci una mano anche tu!

Koizumi sorrise e disse: “Forse l’ha portata via il vento, visto che è così leggera.”

Koizumi sparò la sua cavolata, poi mi mostrò lo specchio rotto. Haruhi si alzò da terra e glielo strappò di mano.

“Cos’è successo? Si è rotto? Hmph, c’era da aspettarselo da un prodotto a buon mercato. Ragazzi, il club di cinematografia compra davvero delle pessime cose. Koizumi prova a riattaccarlo con lo scotch.”

Haruhi parlò con indifferenza, poi guardò con i suoi occhi da coccodrillo la timorosa Asahina-san, le cui lacrime si erano fermate: “Non possiamo proseguire la scena senza la lente a contatto colorata, cosa facciamo?”

Sembrava che ci stesse pensando seriamente, poi schioccò le dita come se le si fosse accesa una lampadina.

“Ci sono! Faremo un cambiamento, gli occhi cambieranno colore dopo la trasformazione!”

“T...trasformazione?” chiese Asahina.

“Esatto. Sarebbe inopportuno che tu indossassi un costume da cameriera. Sarà il nuovo costume da post-trasformazione, indosserai qualcosa di più semplice per il resto del tempo.”

Trovai assolutamente ridicolo cercare del realismo in un film che era ambientato in un mondo immaginario già di per sé ridicolo, sembrava che Haruhi avesse ammesso a sé stessa che un costume da cameriera era davvero inappropriato.

Asahina-san annuì velocemente: “C...certo! Mi piacerebbe indossare anche qualcosa di più normale.”

“Quindi dopo la trasformazione, Mikuru indosserà un costume da coniglietta.”

"EH!? P, p, perchè?”

“Perchè abbiamo solo quel costume. Se indossassi qualcosa di normale, non sarebbe altrettanto interessante. Forza! Ho già pensato anche allo scenario. Normalmente Mikuru è una coniglietta che attira clienti nei negozi, ma in caso di pericolo, si trasforma nella Cameriera Guerriera! Cosa ne pensate? Perfetto, vero?”

Ma non avevi appena detto che era davvero inappropriato?

“OK, andiamo.” Haruhi mostrò uno sguardo sinistro con un sorriso a forma di luna crescente. Afferrò le braccia di Asahina e se la caricò in spalla.

“Eh? A… aspetta! Owww!!!” urlò la cameriera in preda all’angoscia mentre veniva strascinata via nel bosco.

Hmm... Beh, a me sta bene.

Posso solo congiungere le mani e chiederti di perdonarmi, Asahina, perché è già da un pò che aspettavo che Haruhi si allontanasse. Aspetterò con impazienza di vederti nel tuo costume da coniglietta, non lascerò che il tuo sacrificio sia vano.

...Bene, devo chiedere spiegazioni a Nagato.

“Ebbene, cos’era quello spettacolo improvvisato?”

Nagato teneva giù l’orlo del suo cappello a punta con la mano sinistra. Si nascose metà del viso sotto l’ombra del capello, poi lentamente tirò fuori la sua mano destra. Anche se era completamente coperta dal mantello, vedevo lo stesso la manica bianca della sua uniforme alla marinaretta, poi Nagato aprì il suo dito indice sul quale era riposta la lente a contatto blu.

Quindi sei stata davvero tu a prenderla.

“Questa.” disse lentamente Nagato, “Laser.”

Dopodichè si zittì di nuovo.

...

Hey, volevo già chiedertelo da un bel pò, non hai ancora raggiunto il livello minimo richiesto per trasmettere correttamente un concetto! Cerca di parlare almeno per dieci secondi!

Nagato si guardò l’indice e disse: “Una vibrazione ad alta intensità di raggi trasparenti.”

Lo disse molto lentamente.

Capisco, una vibrazione ad alta intensità di raggi trasparenti....... Mi dispiace adesso sono ancora più confuso.

“Un laser?” chiesi.

“Si” rispose Nagato.

“Stupefacente.” disse Koizumi.

Prese la lente a contatto dal dito di Nagato e la esaminò in controluce.

“Sembrerebbe davvero una normale lente a contatto.”

Disse davvero una cosa ‘impressionante’, ma non capivo come potessi esserne intimorito, dunque non mi sentivo molto ‘impressionato’.

“Che diavolo significa!?”

Koizumi sorrise e disse: “Puoi dare un’occhiata al palmo destro? Non il tuo, quello di Nagato.”

La ragazza dal mantello nero mi guardò, come per chiedermi il permesso, così le feci cenno di sì. Dopo aver ottenuto il mio consenso, Nagato aprì le restanti quattro dita, che un secondo prima erano chiuse saldamente. Rimasi a bocca aperta dallo stupore.

“......”

Calò il silenzio fra noi tre. Rabbrividii improvvisamente, appena compresi di che si trattava.

Quindi questo spiegava tutto. Sul palmo della mano di Nagato c’erano dei solchi neri che sembravano delle bruciature di pinze ardenti. Ce n’erano circa cinque.

“Non sono stata in grado di contenerlo.”

Non parlarne così tranquillamente, provavo dolore al solo guardare.

“E’ stato molto potente ed è successo in un attimo.”

“Il laser proveniva dall’occhio sinistro di Asahina-san?” chiese Koizumi.

“Si”

Cosa vorrebbe dire ‘si’? Anche Koizumi è impazzito? Hanno già capito cos’era successo?

“Iniziare immediatamente la guarigione.” disse Nagato, dopodiché i solchi neri cominciarono a ridursi e a scomparire alla velocità della luce ed il suo palmo tornò come prima bianco e liscio. “Cosa sta succedendo?” Non potevo che essere sbalordito: “Asahina-san ha davvero sparato dei raggi laser dall’occhio?”

“Questi non erano acceleratori di particelle, ma raggi intensificati.”

Che differenza fa? Non mi importa se fossero raggi laser, maser o calore atomico usato per distruggere i bozzoli di Mothra, non fa differenza per un profano come me. In fondo che cosa cambia fra un cannone ionico ed un cannone antiprotonico, se entrambi possono essere utilizzati per sconfiggere il mostro?

Il problema era, perché Asahina aveva sparato dei raggi laser anche se non c’erano mostri nelle vicinanze?

“Sono raggi intensificati, non raggi di calore atomico.”

Non avevo appena detto che fa lo stesso? Non ho bisogno di dimostrazioni scientifiche.

Nagato ritrasse la mano destra con calma, mi strofinai la nuca, mentre Koizumi dava un leggero colpetto alla lente a contatto.

“Asahina-san aveva già questi poteri?”

“No,” Nagato rifiutò all’istante quell’ipotesi, “Attualmente Asahina Mikuru è un normale essere umano, la sua costituzione non è diversa dalle altre persone.”

“Questa lente a contatto ha qualche caratteristica particolare?” continuò a chiedere Koizumi.

“No, è solo una decorazione.”

Naturalmente, visto che era stata Haruhi a comprarla. In effetti il problema era proprio quello, il fatto che lo avesse comprato lei era determinante. Bisognava indagare a fondo. Se Nagato non lo avesse deviato, il laser proveniente dall’occhio di Asahina, sarebbe passato attraverso l’obbiettivo e dritto nel mio occhio, per poi uscirmi dalla nuca bruciando tutto quel che c’era dentro, compreso il mio cervello, che probabilmente avrebbe puzzato da morire dopo esser stato completamente incenerito. Non sarebbe stato un bello spettacolo. A proposito, ero davvero imbarazzato dal fatto che Nagato mi avesse salvato di nuovo.

“Dunque,” Koizumi si accarezzò il mento e sorrise ironico, “E’ stata opera di Suzumiya, giusto? Visto che voleva il Mikuru Beam, la realtà si è modificata per assecondare il suo desiderio.” “Corretto.”

L’espressione di Nagato rimase indifferente persino pronunciando una risposta tanto risoluta. Non riuscirò mai ad essere così calmo quanto lei.

“Figuriamoci! Non può esserci del magico in una lente a contatto, giusto? Dunque perché mai un laser letale dovrebbe manifestarsi solo perché lo desidera Haruhi?”

“Suzumiya non ha bisogno di alcun tipo di magia o scienza. E’ sufficiente che creda che qualcosa ‘esista’ perché si ‘manifesti’ davvero.”

Non penso di riuscire ad accettare un simile modo di pensare all’inverso.

“Haruhi non desiderava realmente che Asahina potesse sparare dei raggi laser dall’occhio. Era solo per il film, non lo ha detto lei stessa? Era solo per finta.”

“Decisamente.” Koizumi annuii.

Non accettare la mia provocazione così alla leggera, come posso continuare in questo modo? “Sappiamo tutti che Suzumiya ha del buon senso a modo suo, ma è anche un dato di fatto che il comune buon senso non ha niente a che vedere con lei. Forse questa volta è stato a causa di un evento straordinario…... Ah, sono tornate. Discutiamone più tardi.”

Casualmente Koizumi mise la lente a contatto nel taschino della camicia.


E’ davvero una seccatura.

Mettere al servizio dell’umanità la propria intelligenza per combattere una misteriosa potenza che minaccia la Terra, punire i malvagi, combattere con dei poteri soprannaturali come fosse ordinaria amministrazione, il tutto mischiato ad un pizzico di drammaticità...

In tutta onestà, preferirei questo tipo di trama. Ora, se non dovessi affrontare questo tipo di situazioni, sarei più propriamente coinvolto in uno scenario completamente immaginario, tanto meglio se ancor più ridicolo.

Ma guardatemi ora. Tutto perché ho rivolto la parola ad una certa compagna di classe, ho finito per essere la causa di tutti questi disastri, incontrando tutte le sorte di persone più bizzarre, e facendo le cose più assurde. Sparare raggi laser dagli occhi? Che diamine? Ha senso?

Ripensando allo strano trio, nè Asahina, Nagato o Koizumi potevano davvero provare le loro identità. Tutti e tre si erano presentati per caso, e ancora non mi capacitavo di potergli credere. Perché non ho avuto scelta e ho sperimentato degli eventi che ho dovuto accettare si fossero verificati, c’è un limite a tutto e anche io ho i miei principi. Anche se ultimante sono diventati davvero strani.

Secondo quanto affermavano: Asahina-san era una viaggiatrice del tempo che proveniva dal futuro. Non mi aveva mai detto a quale epoca appartenesse, conoscevo solo il motivo della sua presenza qui, osservare Suzumiya Haruhi.

Nagato era un’Interfaccia Vivente Umanoide creata da una qualche entità aliena. “Che diamine vuol dire” vi chiederete, non capireste nemmeno se ve lo spiegassi. Sono certo che metà di voi non capirebbe, me compreso. Cosa ci faceva qui un simile individuo? Nagato diceva che era perché il suo capo, qualcosa come Entità Senziente di Dati Integrati, era molto interessato a Suzumiya Haruhi.

Per quanto riguarda Koizumi, era un esper mandato da un gruppo che si faceva chiamare ‘L’organizzazione’. La sua missione richiedeva di essere trasferito in questa scuola e di osservare Suzumiya Haruhi.

Anche se Haruhi, che in tutto questo giocava un ruolo centrale, aveva già conosciuto da tempo questo trio dalle straordinarie capacità, non immaginava neanche lontanamente quali fossero le loro vere identità. Asahina-san la definiva una “distorsione temporale”. Nagato diceva che era un “potenziale di auto-evoluzione”, Koizumi era ancor più ridicolo proclamandola semplicemente “Dio”.

Grazie per il duro lavoro, ragazzi.

Forse chiedo troppo, ma vi prego fate qualcosa con Haruhi! Altrimenti la comandante di brigata 

rimarrà un enigma e resteremo intrappolati per sempre all’interno del suo campo gravitazionale enorme quanto una stella di neutroni. Per il momento è andato tutto bene ma pensate a quello che potrebbe succedere da qui a dieci anni! Cosa succederebbe se Haruhi continuasse a comportarsi come adesso? Sarebbe davvero un grosso problema. Occupare illegalmente la stanza di un club, camminare a grandi passi con uno sguardo minaccioso, scatenare un putiferio per niente, ed comportarsi sempre da lunatica. La gente potrebbe tollerare finché è un adolescente, ma non sarebbe così facile una volta diventata adulta. A quel punto non sarebbe più in grado di integrarsi nella società. Asahina, Nagato e Koizumi pensavano forse di continuare a stare al suo fianco continuando ad assecondarla?

Se così fosse lasciatemi andare via per primo. Mi dispiace ma non ho intenzione di vivere così, visto che il tempo non aspetta. Non si può sempre resettare la propria vita così facilmente e non ci sono dei punti nascosti in qualche vicolo che ti permettano di salvare i tuoi progressi.

Questo non ha niente a che vedere con il fatto che Haruhi possa creare una distorsione temporale, un’esplosione di dati o distruggere e creare dei mondi paralleli. Lei ed io siamo due persone completamente diverse. Non è possibile che continui per sempre a giocare al gatto e topo con una bambina. Anche se volessi, alla fine dovrei comunque andarmene per la mia strada. Forse sarà fra qualche anno, o fra qualche decina d’anni, ma comunque quel momento arriverà prima o poi.

“Per quanto ancora hai intenzione di lamentarti? Ci sei già abituata!”

Mi girai e vidi Haruhi che trascinava fuori dal bosco Asahina-san.

“Mostra un pò di dignità come una vera attrice professionista! Cambiarti senza esitazione è la strada più veloce verso il Blue Ribbon Rookie Award! Non ti sto mica chiedendo di fare uno strip e di mostrarti nuda. Dopo tutto, bisogna pur sempre preservare il proprio onore.”

Adesso Haruhi sembrava un cane da caccia che aveva appena preso un coniglio. Haruhi trascinò fuori la coniglietta Asahina, le cui scarpe con i tacchi alti non erano decisamente adatte per camminare nel fango, e mostrò un sorriso talmente radioso da far starnutire.

“Se il film avrà successo, con l’incasso porterò tutti quanti a fare un viaggio alle terme. Sarebbe la giusta ricompensa per il duro lavoro! Ci vorresti venire anche tu, vero Mikuru?”

Ma.. Lasciamo perdere.. Prima che finisca, potrei viaggiare per un pò sullo stesso suo treno della follia. La ragione per cui trascorro il mio tempo con te è che anche io sono coinvolto nella trama che hai creato. Visto dalla prospettiva di Koizumi, non ho niente da perdere. Sfortunatamente però non possiedo alcun potere misterioso.

Quindi, permettimi di essere semplicemente il tuo staff dietro le quinte per il momento. Forse tra qualche anno, mi guarderò indietro e ridendo di tutto questo, dirò, “Wow, ma è successo davvero?”


Penso.


Nel suo costume da coniglietta, Asahina era persino più in imbarazzo di quando indossava quello da cameriera. Al contrario Haruhi era raggiante. Non capivo proprio per quale motivo.

Feci finta di sistemare la messa a fuoco della telecamera e feci uno zoom sul seno di Asahina-san. Prima di tutto necessitavo di avere quella conferma.

Là sul candido seno sinistro di Asahina c’era una voglia, guardandola meglio, era a forma di stella. Conferma completata, questa è proprio la mia Asahina e non un impostore.

“Cosa stai facendo?”

Improvvisamente la faccia di Haruhi comparve davanti all’obiettivo.

“Non filmare scene non richieste. Non è la tua telecamera personale, lo sai.”

Certo che lo so! Non avevo nemmeno schiacciato rec, stavo semplicemente guardando.

“Bene, ascoltatemi tutti! Nella scena successiva riprenderemo la vita di tutti i giorni di Mikuru. Mikuru dovrai passeggiare con naturalezza laggiù mentre la telecamera ti seguirà.”

Chi mai si fa una passeggiata indossando quotidianamente un costume da coniglietta in questa sottospecie di parco?

“Non importa. In questo film è assolutamente normale. Non ha senso chiedere del realismo in un mondo immaginario!”

E’ quel che dico anch’io! E’ proprio perché hai portato degli elementi immaginari in questa realtà, che ci stai mettendo nei guai!

Successivamente, inconsapevole di essere in grado si sparare raggi mortali, Asahina fu sottoposta a delle lezioni di recitazione con la supervisione di Haruhi, su come andare in giro a raccogliere fiori, soffiare delle foglie secche dal palmo della mano, e correre nel prato. Lentamente ma inesorabilmente stava per capitolare stanca morta.

Dopodichè Haruhi sferrò il colpo di grazia: “Hmm, non mi sembra molto appropriato vedere una coniglietta che corre qua e là in montagna. Questo scenario non va per niente bene. Ritorniamo in città!”

Senza batter ciglio, Haruhi cambio radicalmente idea rispetto a quanto aveva appena affermato. Di conseguenza, fummo costretti a riprendere l’autobus per ritornare in città. Visto che per adesso non doveva più occuparsi del riflesso della luce, Koizumi teneva sottobraccio il riflettore a specchio, riparato in qualche modo con lo scotch, come anche metà dell’attrezzatura che gli avevo mollato, mentre con l’altra mano si reggeva al palo. Ero in piedi di fianco a lui e dietro di noi come un’ombra c’era Nagato. Solo Haruhi ed Asahina sedevano nei posti trovati liberi. Haruhi mi strappò la telecamera di mano e si sedette sul sedile doppio filmando Asahina di lato. Quest’ultima abbassò lo sguardo e rispose delicatamente alle domande di Haruhi. Credo la regista stesse intervistando la protagonista.

L’autobus si destreggiava lungo il percorso tortuoso di collina verso l’area residenziale. Segretamente speravo che l’autista si concentrasse di più su una guida sicura invece di continuare a guardare nello specchietto retrovisore.

Forse le mie preghiere furono ascoltate, visto che l’autobus arrivò sano e salvo alla fermata. Per tutto il tempo gli altri passeggeri si erano seduti a debita distanza, quasi tutti fissando Haruhi, Asahina e Nagato. Le orecchie tremolanti della coniglietta e le sue bianche spalle lisce scoperte erano micidiali. Ormai le voci sulla coniglietta Asahina si erano probabilmente sparse in tutta la città, non solo a scuola.

Forse era proprio quello che aveva in mente Haruhi.

“Ho sentito che c’era una graziosa coniglietta sull’autobus ieri.”

“Oh, si li ho visti”

“Di cosa stai parlando?”

“Ho sentito dire che c’è un club alla North High chiamato SOS Dan”

“SOS Dan?”

“Esatto, SOS Dan.”

“SOS Dan, huh? Me ne ricorderò.”

Aspirava ad un simile risvolto? Asahina-san non è la cover-girl della SOS Dan! In un certo senso sarebbe la cameriera che offre il thè ed il mio antidepressivo. Di sicuro anche lei la pensa allo stesso modo, decisamente.

Certamente Haruhi non poteva ascoltare i pensieri delle persone. Perché era stata creata con un sorprendente dispositivo che rigettava ogni opinione negativa nel momento stesso in cui la riceve. Se avessi scoperto il segreto di come funziona questo dispositivo, sono abbastanza certo che il Comitato di Selezione per il Premio Nobel in Psicologia mi avrebbe messo nella rosa dei candidati. Nessuno vuol provare? Il segreto è sparare un sacco di stupidaggini.


Fino al tramonto, Asahina-san trascorse il resto della giornata travestita da coniglietta. Cosa fece vestita a quel modo, vi chiederete? Beh, non molto, a parte correre qua e là con quel costume. Non era molto diversa da quelle attività di caccia ad eventi misteriosi, ma questa volta era ancor più provata visto che doveva sopportare gli sguardi delle altre persone, preoccupata che qualcuno potesse chiamare la polizia. Haruhi non aveva idea di cosa volesse dire avere la licenza per girare un film. Si sentiva libera di poter riprendere ovunque volesse. Libera e senza freni, come Papa Innocenzo III, nel terzo secolo, credo.[papa che con l’uso dell’autorità diede nuovamente potere allo stato pontificio]

Infatti aveva completamente frainteso il vero significato di libertà.

“E’ tutto per oggi.”

Finalmente, Haruhi aveva l’espressione di chi aveva appena concluso una dura giornata lavorativa. A parte Nagato, tutti tirammo un sospiro di sollievo.

Che giornata interminabile. Domenica mi prenderò una pausa.

“Allora ci vediamo domani. Ci incontreremo alla stessa ora e luogo di oggi.”

Certamente non capiva quando bisogna fermarsi. Non sapevo avesse il potere di chiedere alla scuola di compensare i nostri giorni di riposo.

“Cosa? Siamo già rimasti indietro rispetto al nostro programma! Non è certo il momento di riposare inutilmente! Vi potrete rilassare una volta che il festival culturale sarà finito! Fino ad allora farete finta che i numeri rossi non esistano sul calendario!”

Siamo solo al secondo giorno di riprese. Ci si può far qualcosa per il poco tempo disponibile? Cosa intendi per ‘siamo rimasti indietro’? Vuoi forse dire che tutte le ore di riprese di oggi non sono servite a niente? Avevi forse intenzione di aprire un franchising? Questo è solo un film pensato esclusivamente per un festival scolastico, non per una grossa produzione.

Haruhi non era per niente preoccupata. Mi caricò di tutta l’attrezzatura e rimase solo con la sua fascetta al braccio, sorrise impeccabile: “Allora ci vediamo domani! Farò in modo che questo film sia un successo. No, visto che sono io la regista, il successo è già garantito. Il resto dipende da voi. Fate in modo di essere puntuali! Gli assenti saranno giustiziati da me in persona!”

Dopo questo annuncio, ci lascio canticchiando tra sè e sè il motivo di "Rock is Dead" di Marilyn Manson. [dalla colonna sonora di Matrix]

“Lo dirò anche ad Asahina.” Koizumi mi sussurrò lievemente all’orecchio, Asahina-san aveva la giacca dell’uniforme di Koizumi sulle spalle.

Se fosse stato inverno, avrei portato la mia. Sfortunatamente il tempo era ancora fermi alla fine dell’estate. Guardai l’attrezzatura impilata ai miei piedi con frustrazione.

“Informarla di cosa?”

“Riguardo il laser. Se non cambia il colore dell’iride, non è possibile sparare degli strani raggi. Penso che la regola di Suzumiya funzioni così. Quindi non ci sarà alcun problema se non si metterà più alcuna lente a contatto colorata.”

L’addetto alle luci, il cui compito era semplicemente reggere il riflettore a specchio, mi sorrise professionalmente come un agente assicurativo.

“Per stare tranquilli, dobbiamo prendere qualche precauzione. Sono certo che collaborerà. Dopotutto, questi raggi sono una cosa pericolosa.”

Poi Koizumi camminò verso Nagato dal mantello nero, impalata come un cristallo antropomorfo. Tornato a casa carico di borse e borsettine con l’attrezzatura, mia sorella mi guardò sorpresa come avesse appena visto una strana creatura. Questa bambinetta delle elementari, colpevole di aver divulgato in giro lo stupido soprannome ‘Kyon’, ora saltellava in giro urlando,

“E’ una telecamera? Wow! Posso giocarci anch’io?”

Gridai, “Levati dai piedi, idiota!” e prontamente tornai nella mia stanza.

Ero già esausto. Il pensiero di diventare un cameraman guardone si era già volatilizzato dalla mia testa. Certo sarebbe stato diverso se si fosse trattato di Asahina, ma non ero così malato da voler conservare dei video della mia sorellina! Voglio dire, cosa ci poteva essere di tanto divertente? Dopo aver messo giù le borse sul pavimento, mi stesi subito a letto. Ebbi solo un breve istante di pace, prima che mia sorella, ricevuto l’ordine da mia madre di chiamarmi per scendere a cenare, mi attaccasse con la sua micidiale gomitata.


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